28 novembre 1975 - CAPOLAVORO DELLA TRINITA'
Figlio mio, scrivi:
Ti ho già detto come voglio i miei sacerdoti anche se mi sono limitato alle cose principali.
Ora vorrei farti capire come il sacerdote sensibile e attento ai segni della grazia, Io lo voglio plasmare, naturalmente non senza il suo consenso.
A volte mi basta che non metta ostacoli alla mia opera di cesello, opera che non solo arricchisce il sacerdote di meriti e di virtù, ma ne fa un capolavoro della Trinità divina.
Di lui si delizia il Padre, di lui gioisce lo Spirito Santo, che si servirà delle sue labbra per manifestare la sapienza che irradierà luce nelle anime.
Di
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Figlio mio, scrivi:
Ti ho già detto come voglio i miei sacerdoti anche se mi sono limitato alle cose principali.
Ora vorrei farti capire come il sacerdote sensibile e attento ai segni della grazia, Io lo voglio plasmare, naturalmente non senza il suo consenso.
A volte mi basta che non metta ostacoli alla mia opera di cesello, opera che non solo arricchisce il sacerdote di meriti e di virtù, ma ne fa un capolavoro della Trinità divina.
Di lui si delizia il Padre, di lui gioisce lo Spirito Santo, che si servirà delle sue labbra per manifestare la sapienza che irradierà luce nelle anime.
Di lui è contento il suo Gesù, che ne farà una cascata di grazia che permeerà le anime con cui viene a contatto.
Di lui Gesù farà un altro Se stesso, che passerà nel mondo attirando a sé con la forza della preghiera, con la potenza della sofferenza. Come Me, trionferà nelle umiliazioni e nella incomprensione di coloro che lo circondano.
Figlio, il sacerdote che Io voglio deve essere (p. 60) attento alle mie parole. Il sacerdote che Io voglio deve essere proteso verso di Me nella donazione di tutto se stesso a Me e ai fratelli, come Io mi sono donato tutto al Padre e tutto a voi.
Il sacerdote, sul mio esempio, deve essere l'uomo della preghiera.
Arido deserto
Figlio mio, quale capovolgimento di situazione nella mia Chiesa! Non si prega o si prega male, c una preghiera materiale.
Per questo non ci sono più vocazioni. Come potrei Io suscitare vocazioni per farne non dei sacerdoti, ma dei servitori di Satana, perché questa è la realtà; molti sacerdoti invece di essere miei ministri, si sono posti al servizio del Demonio.
I miei veri sacerdoti sanno bene che alla preghiera va dato un tempo considerevole; è solo con la preghiera e con la sofferenza, oggi aborrita, che il sacerdote diventa forte della stessa mia fortezza.
Il sacerdote che voglio Io vive di fede. E' impossibile che un sacerdote non sia l'uomo della fede.
Ma credi tu che avessero fede quelli che mi hanno abbandonato per correre dietro ai fatui piaceri del mondo? Credi tu che abbiano tutti una grande fede quelli che sono rimasti? No, purtroppo... (p. 61)
Che orrendo squallore, che arido deserto ha creato il Nemico nella mia Chiesa!
Il sacerdote che io voglio, il sacerdote della Chiesa purificata per una nuova vita, deve avere in sé, anche il fuoco dell'amore. Non sono Io venuto sulla terra per accendere il fuoco, e che cosa voglio se non che il fuoco arda e divampi fino a creare un grande incendio? Invece i cuori di qualche pastore e di molti sacerdoti sono gonfi di superbia e quindi di egoismo.
Il sacerdote vero anela giorno e notte a Me, come il cervo assetato anela ad acque fresche e limpide.
Credi tu che mi cercano tanti sacerdoti di questa generazione? No, figlio mio, desiderano la macchina, sognano il matrimonio, amano le sale, i luoghi pubblici, alcuni perfino i caffè, amano i films anche immorali, si appiccicano alla televisione.
Alcuni hanno cuore per tutte le vanità e comodità, meno che per il loro Dio. Altro che Dio al di sopra di ogni cosa! ogni cosa al di sopra di Dio!...
Non hanno il coraggio
Ed i Vescovi? Alcuni di essi dormono. Se sanno, non hanno il coraggio di dar mano alla scure, e allora cercano nuovi mezzi, nuove vie. Nuove vie non esistono, come non esistono altri mezzi al di fuori di quelli da Me indicati, frutti della mia Redenzione. (p. 62)
I Vescovi, in nome della prudenza, continuano a commettere imprudenze. Quante ne hanno compiute, con danno gravissimo delle anime e della Chiesa a cui sono stati chiamati a presiedere!
In nome della prudenza dormono perché, in molti casi, sono dei pavidi che fingono un amore e una cura che non hanno e una paternità che, in non pochi casi, non è sincera.
C'è chi agisce per calcolo; ma l'amore non fa calcoli, l'amore marcia su di un'altra direttiva, l'amore tutto supera, tutto vince e non si perde in quisquilie. L'amore è fuoco che arde, che brucia che non si arresta.
Leggano bene S. Paolo su questo punto e molti di essi dovranno ammettere di marciare su di un binario opposto, o quasi, a quello indicato dall'Apostolo.
Ti ho detto, in precedenti messaggi, che Io voglio i miei sacerdoti santi; ora ti ho meglio specificato quello che il sacerdote deve e quello che non deve essere per diventare santo.
Ti benedico, figlio mio. Prega e soffri per la conversione dei sacerdoti. (p. 63)
2 dicembre 1975 - IL PROGRESSO MODERNO E' PAGANESIMO
Figlio mio, scrivi:
Il progresso moderno è arma micidiale con cui Satana allontana anime e anime dalle sorgenti di acqua viva, per portarle e poi abbandonarle in un deserto a morire di sete.
Chi doveva mettere in guardia le anime dei battezzati da questo grave pericolo, si è lasciato lui pure abbagliare.
Senza opporre resistenza e avvertire il gregge del gravissimo pericolo a cui andavano incontro, ha seguito il Nemico, che così ha potuto allontanare dalla luce della fede gregge e pastori.
Dimostrarti quanto ciò sia vero mi pare superfluo; chi non vede oggi dissacrata e scompaginata la famiglia ?
Chi non vede oggi la scuola, da santuario trasformata in una bolgia infernale dove, col pretesto del progresso e dell'evoluzione dei tempi, i fanciulli vengono iniziati ufficialmente al peccato? (p. 64)
Chi non vede come il cinema e la televisione siano diventati cattedre con milioni e milioni di alunni che assorbono avidamente lezioni di violenze, criminalità, adulteri.
Sono cattedre da cui il veleno dell'ateismo viene inculcato in tutte le ore del giorno e della notte con bugiardi notiziari, con film esaltanti il divorzio e l'aborto, con canzoni insinuanti l'amore libero, la sensualità. L'immodestia viene esaltata e glorificata attraverso il nudismo, l'immoralità dei costumi. La diffusione di errori di ogni genere viene quotidianamente accolta come una conquista di libertà.
In nome della libertà
In nome della libertà si uccide, in nome della libertà si corrompe, in nome della libertà si compiono le più scellerate imprese.
Non ti parlo di ciò che avviene in ville, in case private, in locali pubblici; ogni aberrazione, ogni pervertimento e iniquità vien consumata. Qui Satana sfoga tutto il suo odio contro la natura umana degradandola, distruggendo in essa ogni pudore e senso di dignità, calpestandola, umiliandola in tutti i modi consentiti dalla sua astuzia degradata. (p. 65)
Che dire della stampa, altro vanto del progresso?
E' anch'essa un mezzo di comunicazione addomesticato al servizio del male.
La stampa buona ha una accoglienza più fredda e assai meno ampia della stampa cattiva. Guarda i giornali: stanno passando in buona parte al servizio dell'ateismo. Questo pseudo-progresso (progresso materiale ma impressionante regresso morale e spirituale) è stato accettato senza reazione, eppure è evidente in esso la presenza superba del Maligno, che ne ha fatto un'arma per uccidere Dio nelle anime.
Non solo non si è reagito, ma da non pochi lo si è esaltato e molti uomini che dovevano, uniti, porre un argine a questa satanica invasione l'hanno seguito.
Ecco allora che i miei esempi ed i miei insegnamenti sono in perfetto contrasto con i principi e i costumi di questa civiltà del peccato.
Da qui lo sfrenato zelo, per conciliare l'inconciliabile, di molti miei ministri e pastori che vogliono cambiare e riformare tutto. Ecco la pioggia d'innovazioni che, secondo loro, dovrebbero rendere possibile servire a due padroni contemporaneamente. Vorrebbero fondere insieme luce e tenebre, far diventare lecito l'illecito aumentando nella mia Chiesa scandali, lacerazioni e divisioni. (p. 66)
Questi innovatori hanno dimenticato la cosa veramente importante: rinnovare se stessi. Essi, una volta rinnovati, avrebbero potuto procedere, con sapienza, ad un sensato aggiornamento, a una utile riforma.
Per salvare le anime
Quelli che oggi si aggrappano alla mia misericordia, avrebbero ragione, se non dimenticassero cose di capitale importanza:
- Vale l'anima, sì o no, più del corpo?
- Se sì, sarebbe misericordia, per salvare i corpi, che si lasciassero perdere le anime?
Io non sono il Dio delle vendette, ma sono l'Amore infinito ed eterno, cioè dalla eternità Io amo infinitamente voi.
Io non voglio la rovina degli uomini ma, perché sono Amore, ne voglio la salvezza, la salvezza eterna. Voi mi avete abbandonato, mi avete posposto alla vostra civiltà pagana che avete accettata e con la quale avete pattuito, abbassandovi ai più indegni compromessi.
Ora incominciate confusamente ad intravedere lo (p. 67) abisso che vi sta sotto i piedi e vi appellate alla mia misericordia. Sarà proprio la mia misericordia ad impedire alle anime di continuare a perdersi, piegando l'ora vicina della giustizia alla misericordia, per cui la mia Chiesa nata a vita nuova assolverà ai fini per cui Io l'ho voluta.
Sei stanco e non ti senti bene, figlio mio; per questa notte basta. Ti benedico. Voglimi bene. (p. 68)
3 dicembre 1975 - SONO PASSATI AL NEMICO
Scrivi, figlio mio:
Io Gesù, Verbo di Dio fatto Carne, vedo la mia Chiesa oggi in un modo ben diverso da quello in cui Io l'ho strutturata all'inizio.
Che cosa è rimasto della vera, genuina struttura? Quasi non la riconosco più...
Sono i Vescovi di oggi gli Apostoli di ieri? Sono guidati dallo stesso zelo disinteressato dei primi tempi? E lo stesso spirito di umiltà, di povertà che li guida? I sacerdoti di oggi sono simili ai discepoli di ieri? No, figlio mio.
Non intendo dire che anche all'inizio non siano mancati i deboli e i disertori, ma lo spirito dei buoni era lo spirito di Dio. La fede che li animava, la speranza che li sosteneva era da Dio, la carità che li univa era carità vera, tanto che i pagani osservando lo spirito che li animava dicevano: " guarda come si vogliono bene " ed erano attratti verso di loro.
Oggi, figlio mio, le cose sono ben diverse. Sempre fatta eccezione dei pochi veramente buoni e santi, neppure i vescovi amano della vera carità di (p. 69) Cristo i loro sacerdoti, untuosi esteriormente, interiormente freddi come il metallo.
Fra sacerdoti poi, l'amore fraterno è fatto spesso di parole vuote; impera più che la fraternità, la malevolenza.
Sempre pronti ad allearsi con chiunque, pur di dare addosso ad un confratello, sempre pronti a trasformarsi in avvocati difensori di Dio contro un altro Sacerdote. Non parliamo poi delle invidie, gelosie e risentimenti che bollono in continuazione nel pentolone del Demonio, con maldicenze e perfino con calunnie con cui Satana innaffia la Chiesa dei nostri giorni.
Ti ricordo pure le lesioni inferte al mio Corpo Mistico per i peccati contro il sesto e il nono Comandamento.
I sacrilegi non si contano, e si consumano con una indifferenza che forse neppure Giuda conobbe. In un recente messaggio accennavo al pus che si è accumulato all'interno del mio Corpo Mistico.
Oh, se si potesse tagliare il mio Corpo Mistico come si taglia il corpo fisico, il pus uscirebbe fuori con grande violenza.
Non posso, figlio, permettere che le anime continuino a precipitare nell'Inferno.
Non posso starmene passivo mentre viene resa per moltissime anime inutile la mia Sofferenza (p. 70) infinita, il mio Sangue, inutile la mia stessa morte!
La misericordia infinita richiede l'ora della giustizia contro l'ingiustizia perpetrata da Satana omicida e ladro, con la libera alleanza e collaborazione di persone che volutamente operano per la perdizione delle anime che dall'eternità Io amo.
Responsabilità tremenda
Figlio mio, se Io ti facessi vedere la tremenda responsabilità dei Consacrati in questa opera di rovina, di strazio e di lacerazione delle anime in combutta con le forze dell'Inferno, tu non potresti sopravvivere un istante.
Voglio che si sappia da tutti che, persistendo il male morale e spirituale nella mia Chiesa, l'ora della purificazione non potrà essere protratta neppure dalle implorazioni della Madre mia e dalle sofferenze delle anime vittime, pur così efficaci.
La salvezza delle anime è cosa talmente grande che ad esse nessuna altra cosa deve essere anteposta. Dio vede quello che voi non potete vedere.
La misericordia di Dio, la pazienza di Dio, la longanimità di Dio sono ben più grandi di ogni vostra immaginazione, ma non possono tollerare oltre la strage di anime compiuta giorno e notte dal peccato. (p. 71)
Figlio mio, quando mai gli uomini, così lenti a comprendere, si renderanno conto della futilità di tutte quelle cose per cui sprecano tempo ed energie?
Qui non parlo dei lontani ma di quelli che pur si dicono miei seguaci ma nella grande maggioranza mettono Dio e anima all'ultimo posto. Per Dio e per la loro anima mai farebbero quei sacrifici che fanno quotidianamente per i capricci del loro corpo di cui si sono fatti un idolo. Pensa tu dagli altri che cosa Io posso attendermi...
Ma ciò che più mi addolora è che le mie sentinelle, cioè i miei consacrati, in buon numero siano passati al Nemico.
Voi, vi ripeto, fortunatamente non vedete ciò che Io vedo.
Vedo tutto, anche i pensieri più reconditi. Voi non potreste mai capire l'infinita tristezza del mio Cuore misericordioso e la tristezza del Cuore Immacolato della Madre mia.
Si continua a battere i sentieri tortuosi dell'ipocrisia, e non si vuole imboccare dai più la strada maestra della Croce e della preghiera.
Basta per ora. Ti benedico; offrimi le tue sofferenze. Ora sono grandi, ma è solo offrendole con amore che doni gioia al mio Cuore. (p. 72)
3 dicembre 1975 - SIATE PERSEVERANTI
Chiedo la benedizione particolare sui Revv. Parroci e Sacerdoti e per gli aderenti alla Pia Unione che domani, giorno 4 dicembre 1975, 1° giovedì del mese, iniziano l'Adorazione a Gesù, come Lui stesso ha ardentemente desiderato (1).
(1) vedi pag. 9 alla data 17 novembre in cui Gesù chiede che venga istituita la pia Unione degli " Amici del SS. Sacramento ". Alcuni Sacerdoti hanno già accolto e già attuano questo invito.
Scrivi:
" Figli, le mie delizie, la mia gioia è stare con voi.
Dall'Eternità vi ho amato; da sempre siete l'oggetto del mio Amore. Per questo vi ho voluto qui, vi voglio qui ora e anche per il futuro. Da troppi sono dimenticato, da troppi offeso, insultato, tradito, trafitto.
Il mio Amore non trova corrispondenza adeguata e Io, Dio, la cerco in voi che avete risposto sì al mio invito.
Se anche voi mi amerete come Io vi amo, nuovi rapporti di amicizia si instaureranno tra Me e voi.
La mia amicizia che Io vi offro, Io Dio, vostro (p. 73) Creatore e vostro Signore, vostro Tutto, Alfa e Omega, è quanto di più prezioso e più grande vi posso dare.
Voi verrete qui, tutti insieme, almeno una volta al mese per stare come si sta fra amici, verrete qui per pregare e riparare per coloro che la mia amicizia rifiutano e ripudiano.
Siate perseveranti; guardatevi dalle astuzie del Nemico che tutto farà per ostacolarvi nei vostri propositi di bene.
Venite con il cuore aperto e Io lo riempirò delle mie grazie e dei miei doni.
Figli, sarà bello il trovarvi qui con il vostro Gesù. (p. 74)
6 dicembre 1975 - DA MIHI VIRTUTEM CONTRA HOSTES TUOS
Figlio mio, queste sono parole che ogni mio fedele, ogni mio sacerdote non solo deve pronunciare con le labbra, ma deve pronunciare col cuore e con la mente, in umiltà di spirito e in semplicità di fede.
Non per nulla queste parole sono poste sulle labbra dei cristiani ed in particolare dei miei sacerdoti. Oltre che essere una preghiera, sono un avvertimento di straordinaria importanza, sono una indicazione della specifica missione del cristiano come soldato di Cristo, nell'instancabile lotta contro le forze tenebrose dell'inferno, nemiche di Dio e della salvezza delle anime.
Amici di Satana
Ho parlato nei precedenti messaggi delle contraddizioni molteplici
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Figlio mio, queste sono parole che ogni mio fedele, ogni mio sacerdote non solo deve pronunciare con le labbra, ma deve pronunciare col cuore e con la mente, in umiltà di spirito e in semplicità di fede.
Non per nulla queste parole sono poste sulle labbra dei cristiani ed in particolare dei miei sacerdoti. Oltre che essere una preghiera, sono un avvertimento di straordinaria importanza, sono una indicazione della specifica missione del cristiano come soldato di Cristo, nell'instancabile lotta contro le forze tenebrose dell'inferno, nemiche di Dio e della salvezza delle anime.
Amici di Satana
Ho parlato nei precedenti messaggi delle contraddizioni molteplici nella mia Chiesa. Eccone una stridente: si prega, si domanda forza, potenza contro un Nemico a cui non si crede affatto o pochissimo e che poi si rifiuta di combattere nel modo più consono. (p. 75)
E' come se soldati e ufficiali chiedessero le armi e ottenutele si rifiutassero di usarle. Non è questa, figlio mio, una inspiegabile ed ingiustificabile contraddizione? Ma la contraddizione assume aspetti ancora più assurdi poiché non solo non si combatte il più pericoloso nemico, ma troppo spesso lo si coadiuva, lo si incoraggia nella sua azione devastatrice nelle anime. Quanti sacerdoti eretici, superbi e ribelli, quanti cristiani infedeli e bestemmiatori, amici di Satana più che di Dio!...
Io sono venuto nel mondo proprio per riprendermi, dalle mani di Satana e delle sue legioni, ciò che con l'inganno e la menzogna mi avevano sottratto. Ho combattuto e vinto la mia battaglia con l'umiliazione dell'Incarnazione, con la perseverante preghiera e con la infinita sofferenza della mia Immolazione, le armi sicure per una infallibile vittoria sui nemici di Dio e delle anime.
Non ho chiaramente detto: " Chi vuole venire dietro di Me, prenda la sua croce e mi segua "?, in altre parole non ho chiaramente detto: " Chi vuole essere mio seguace, faccia ciò che Io per primo ho fatto "?
Ora, figlio, lascio a te il giudicare se cristiani, sacerdoti e pastori fanno ciò che Io ho fatto. No, figlio mio; sono pochi, pochissimi oggi quelli disposti (p. 76) a seguirmi sulla via del Calvario, portando la loro corona di spine.
Osserva l'enorme contrasto tra la mia vita e la loro vita tra il mio cammino ed il loro cammino, tra le mie opere e le loro opere. Si marcia in direzione addirittura opposta.
Veramente tragica e drammatica situazione, che non può sfociare che nell'ora della purificazione. Incredibile è la cecità degli uomini e la durezza dei loro cuori inammissibile la condotta dei miei cristiani, provocante il tenore di vita di alcuni miei sacerdoti. Non temono Dio, non temono la sua giustizia; periranno e saranno dispersi come polvere al vento. Non Io, ma la loro ostinazione li perderà.
" Da mihi virtutem contra hostes tuos ", a fior di labbra, mentre nella realtà quotidiana della loro vita favoriscono, di fatto, i piani di devastazione delle anime.
Si guardano bene questi miei sacerdoti di valersi dell'esorcismo, usando del potere loro conferito ancor prima dell'Ordine sacro, sia perché in esso non credono, sia perché ne intuiscono la inutilità per il contrasto della loro vita con quella del sacerdote fedele che dell'esorcismo fa un'arma validissima a contenere, limitare, neutralizzare la spavalda tracotanza del Nemico. (p. 77)
Buio sul mondo
Oh, sì! Generazione perversa ed incredula che ogni problema riduce ad un problema di benessere materiale, misconoscendo di fatto i valori spirituali della vita umana, abbassando e addirittura annullando la dignità dell'uomo, livellandolo al rango di un animale qualsiasi...
Figlio mio, che buio profondo si è fatto sul mondo; gli uomini abbrutiti, i miei ministri ludibrio degli uomini e zimbello delle potenze del male!
Ciò che più rattrista il mio Cuore misericordioso e il Cuore Immacolato della Madre mia e vostra, è che l'amore sia ripudiato, che la luce sia respinta, che Dio sia osteggiato e si faccia di tutto per ostacolare il suo piano di salvezza.
Sono menzogna sulla bocca di molti le parole ""Da mihi virtutem contra hostes tuos ". Sì, è bugia che lascia vedere l'abisso in cui si è precipitati, lasciando cadere nel vuoto tutti i richiami (e tanti sono stati!) per evitare all'umanità la più tremenda sciagura della storia. Ma i Nemici non prevarranno.
La mia Misericordia, non mai disgiunta dalla mia Giustizia, trionferà. Trionferà ancora la Madre mia e nostra, che fugherà le tenebre calate sul mondo, per ridare all'umanità bene e giustizia. (p. 78)
Bella sarà la mia Chiesa purificata, rigenerata a nuova vita. Prenderà nel mondo il posto che le compete, e che nazioni e popoli le riconosceranno di Maestra e di Guida di tutta la grande famiglia
Ti benedico, ti chiedo la tua sofferenza e il tuo amore (p. 79)
7 dicembre 1975 - MISTICA ROSA DEL CIELO
Scrivi figlio mio:
Oggi, 7 dicembre, vigilia della festa dell'immacolato Concepimento della Madre mia e Madre vostra, festa grande in Cielo e festa sulla terra, ti voglio parlare di Lei, mistica Rosa del cielo e della terra.
Ti voglio parlare di Lei, fiore il più bello di tutto il creato, capolavoro della mia Sapienza, della mia Potenza, del mio Amore.
Ti ho già accennato di questo fiore, della sua natura, della sua unica bellezza; non ne esistono ne esisteranno altri nel tempo e nell'eternità.
E' fatto di candore immacolato, è fatto di splendore ineguagliabile, è fatto di amore. E di Me, Dio Uno e Trino.
Io sono il Giglio delle convalli; esso ha rapito la mia luce; lo sono l'Amore, esso ha rapito il mio amore. Candore, luce e amore è Maria, mistica rosa.
Nel centro di questa mistica rosa sta l'amore. Come braciere ardente irradia calore che si spande (p. 80) in cielo ed in terra, tutto e tutti avvolge e di sé compenetra.
Essa è la gioia del Padre, la figlia sua prediletta e più cara.
Essa è la Madre generosa che dona Me, Verbo, la sua umanità, Essa e la sposa amata dello Spirito Santo che in lei effonde l'abbondanza infinita dei suoi doni.
Essa è la mistica rosa del Paradiso, della terra e del mondo universo.
E' fatta di amore
Ma la rosa non ha la sola corolla, la rosa ha il suo stelo, ha le sue foglioline che l'adornano e ne completano la bellezza, la rosa ha i suoi colori stupendi.
La Rosa mistica nel suo centro ha i colori delle virtù soprannaturali, della fede, della speranza e dell'amore; degradano questi colori in sfumature fino al giallo oro dei bordi per significare che Essa non e solo la mistica rosa del Paradiso, ma anche della Chiesa sulla terra.
Le foglioline che l'adornano sono il simbolo delle virtù cardinali e delle altre virtù; il gambo robusto con acute spine simboleggia la difesa contro ogni tentativo di sopraffazione da parte dei suoi Nemici visibili ed invisibili. (p. 81)
La Rosa mistica ha il suo profumo che avvolge tutte le anime che in Lei confidano e che a Lei si affidano.
Il profumo, anch'esso amico, è protezione sicura contro gli assalti delle potenze del male.
Mistica Rosa, fiore più bello del cielo e della terra, nessuno mai ti potrà deturpare. Rosa mistica sei oggetto di costante, immutato amore da parte di Dio, e della venerazione degli Angeli e dei Santi. (p. 82)
8 dicembre 1975 - ANCHE OGGI NON CREDONO
Figlio mio, scrivi:
Io Gesù, Unigenito Figlio di Dio, uno col Padre e con lo Spirito Santo, nei tre anni della mia vita pubblica più volte, con chiarezza e precisione, ho manifestato ai miei Apostoli e Discepoli che era necessario che il granello di frumento fosse gettato nella terra a marcire per poter dare frutti abbondanti.
Ma né i discepoli né gli apostoli vollero comprendere, nonostante che le mie parole non si prestassero ad equivoci. Mai si convinsero della ragione della mia morte e della mia tremenda passione; eppure quante volte ne parlai loro, senza veli.
Stavo attuando il mio disegno d'amore per
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Figlio mio, scrivi:
Io Gesù, Unigenito Figlio di Dio, uno col Padre e con lo Spirito Santo, nei tre anni della mia vita pubblica più volte, con chiarezza e precisione, ho manifestato ai miei Apostoli e Discepoli che era necessario che il granello di frumento fosse gettato nella terra a marcire per poter dare frutti abbondanti.
Ma né i discepoli né gli apostoli vollero comprendere, nonostante che le mie parole non si prestassero ad equivoci. Mai si convinsero della ragione della mia morte e della mia tremenda passione; eppure quante volte ne parlai loro, senza veli.
Stavo attuando il mio disegno d'amore per la salvezza degli uomini (disegno iniziato nell'umiliazione e povertà, nella obbedienza e sofferenza, nella preghiera continua) ed essi non capivano perché non volevano accettare l'ora tremenda delle tenebre.
Ero Io che preparavo il germogliare della mia Chiesa nella persecuzione da parte dei grandi del popolo, ma non ebbi la comprensione dei miei prediletti. Ero l'Uomo Dio e operavo miracoli, ma non mi si credeva. (p. 83)
Si sono ribellati all'ora oscura della mia Passione e Morte con cieca ostinazione, con assurda testardaggine.
Una sola creatura era ben certa della inevitabile ora di tenebre incombente nel mondo: la Madre mia. Per tutta la vita ebbe trafitto il suo Cuore Immacolato dalla visione della mia Passione e Morte.
Figlio mio, oggi le cose sono le stesse di allora, ma non si deve imputare a Me questa situazione ma solo a questa generazione perversa che rifiuta Dio col peccato di Satana e che, impenitente, non crede alle mie parole.
Non ha parlato la Madre mia con precisione con chiarezza a Lourdes, a Fatima e in altri innumerevoli luoghi? Non hanno creduto.
Ho parlato Io e ancora non hanno creduto. Duemila anni or sono il Granello doveva marcire per rinascere germe rigoglioso e vitale. Il Capo della nascente Chiesa doveva immolarsi nell'annientamento per la salvezza comune.
Colà fu il Capo che immolò Se stesso per soddisfare l'impagabile debito dovuto alla divina Giustizia. (p. 84)
Oggi è l'intero Corpo Mistico che reso sterile come il fico maledetto, dalla infestazione demoniaca dell'ateismo, deve come il granello di frumento essere gettato nel seno della terra e marcire per rinascere a novella e feconda vita divina. Ciò risponde esattamente ad esigenze irreversibili della mia Giustizia e della mia Misericordia.
In verità vi dico che se non rinascerete, non entrerete nel regno dei cieli. Atto d'infinita misericordia e giustizia è il mistero della mia Redenzione. Atto di misericordia e di giustizia è l'ora della purificazione.
La Redenzione è in atto
La Redenzione continua, la Redenzione è in atto. La mia Misericordia esige la vostra salvezza, la mia Giustizia la soddisfazione dei debiti contratti da voi, mie membra vive, libere ed intelligenti, capaci di volere o di rifiutare il bene e il male, quindi responsabili delle vostre azioni.
Non ti turbare, figlio mio: la misericordia esige che tutti siano avvertiti, oltreché con richiami interiori, anche con quelli esteriori.
Chi vuole intendere intenda; ma chi ostinatamente, accecato dalla superbia e dall'orgoglio, vuole perire come Satana, perisca.
Coraggio! Niente turbi il tuo animo, sia in un senso sia nell'altro Io premierò la tua docilità e ti proteggerò, pur non risparmiandoti la sofferenza.
Oh, cecità e ostinazione! (p. 85)
O generazione incredula e perversa, che potevo fare di più per sottrarti all'ora dell'oscurità, all'ora di morte e di sangue che si avvicina?
Che potevo darvi di più di quello che vi ho dato? il mio Amore, il mio Cuore aperto vi ho dato! L'amore della Madre mia e vostra!
Più volte Essa è venuta sulla terra per scuotere il vostro torpore, per richiamarvi alle grandi realtà della fede, per indicarvi la strada maestra da percorrere.
Sanerò la mia Chiesa
Io sanerò i popoli e le nazioni.
Io sanerò la mia Chiesa!
Non saranno i teologi molti dei quali, oscurati dalla superbia di Satana, anziché luce sono diventati tenebre accrescendo la confusione e il disorientamento con le loro insane dottrine.
Io sono l'Essere semplicissimo e tutto ciò che esce da Me è semplice, mentre molti di loro sono complicati.
Io rendo semplice ciò che è complicato, essi rendono complicato ciò che è semplice.
Non ti meravigliare se non accetteranno questi (p. 86) messaggi, se sdegnosamente li respingeranno. Mai ammetteranno, come i dottori del tempio, la verità che non è da loro, perché essi non sono dalla verità.
Non ti turbare.
Ti benedico. Donami te stesso, così come sei con ciò che hai. Donami le tue pene: le chiuderò nel mio Cuore misericordioso per restituirtele in pioggia di grazie.
Voglimi sempre bene. (p. 87)
12 dicembre 1975 - LA VIRTU' DELLA PIETA'
E' decreto della Divina Provvidenza che gli uomini pellegrinanti sulla terra abbiano a comunicare con Dio Creatore, Signore, Redentore e Santificatore con segni e mezzi particolari.
Questi mezzi sono svariati ma tutti rispondenti allo scopo. Dio invece può comunicare con voi anche senza questi mezzi.
L'uso di questi mezzi, che regolano i rapporti vostri con Dio Creatore e Signore, si chiama " pietà ". La pietà è virtù di grande importanza perché serve alle anime per elevarsi al loro Creatore per lodarlo, ringraziarlo, glorificarlo, per esprimere a Lui i propri sentimenti, per domandare a Lui perdono dei peccati commessi, per unirsi alle voci di tutto il Creato, per unirsi al coro universale di tutte le creature, animate e non animate, nell'inno doveroso di lode a Lui, Alfa ed Omega di tutti e di tutto.
Dunque la pietà deve essere virtù di tutte le anime. Guai a coloro che la distruggono in se stessi; spengono in sé ogni luce divina isolandosi da Dio, rimanendo preda agognata di Satana. (p. 88)
Un uomo senza pietà è come un uomo privato dei suoi arti, che non può dare e non può ricevere nulla da nessuno; l'uomo senza pietà è mutilato della sua libertà, condannato ad essere lo schiavo di Satana. Nelle mani di Satana sarà strumento di perdizione.
Non pregano più
Da qui appare l'importanza di questa virtù fondamentale che l'ateismo ha sempre cercato in tutti i modi e con tutti i mezzi di distruggere in milioni e milioni di anime.
L'ateismo oggi può vantare a ragione di avere distrutta questa virtù in moltissimi cristiani, perfino nell'anima di molti sacerdoti, religiosi e suore che, abbacinati da questa assurda civiltà materialistica, hanno spento in se stessi la sorgente che alimentava la loro vita interiore, anima di ogni attività pastorale. Senza della pietà le anime inaridiscono, trasformando la Chiesa da giardino in deserto.
Quanti sono i sacerdoti che non pregano più!...
Niente recita dell'Ufficio divino, niente Rosario " tabù buono per altri tempi ", niente meditazione. Al (p. 89) posto di queste pratiche: radio, televisione, canzonette, letture ed altro ancora di cui è meglio tacere.
Le luci della fede, della speranza e dell'amore sono spente e il processo di disintegrazione della vita divina è quasi consumato.
Detronizzato Dio dall'animo, al suo posto hanno sostituito un mitico progresso sociale e un'altrettanta ipotetica giustizia sociale che mai potranno realizzare, poiché è chiaro che nessun progresso e tanto meno nessuna giustizia sociale è realizzabile senza la vera libertà, senza l'aiuto di Dio.
Aprire gli occhi
Figlio, il mio Vicario sulla terra conosce e segue la crescente fase di disintegrazione morale e spirituale del mio Corpo Mistico e ne è addolorato. Ne soffre perché per molti sacerdoti e anche per qualche vescovo sono rimasti inascoltati i suoi numerosi appelli alla fede viva, alla vera pietà, sola sorgente di fecondità spirituale.
Non ascoltando il Papa non si ascolta Me; ignorando il Papa si ignora Me; non seguendo il Papa non si segue Me.
Che si aspetta ancora a scuotersi dal torpore? (p. 90)
Che si aspetta ancora ad aprire gli occhi alla realtà che vi sovrasta?
Attendete passivi di essere sepolti sotto le rovine?
Ti ho detto, figlio, come vorrei in ogni Comunità Parrocchiale la Pia Unione degli Amici del SS. Sacramento. Provvedi, senza perdere tempo, a far pervenire ai Parroci che conosci lo statuto che ti ho dato: sarà un riaccendere il fuoco in tante anime.
Prega, figlio mio, e fa pregare. (p. 91)
13 dicembre 1975 - LA FORTEZZA INTERIORE
Scrivi, figlio:
In un precedente messaggio ti ho parlato assai di una virtù importante. Tutte le virtù sono importanti, come tutte le membra di un corpo, ma vi sono membra di maggiore importanza, altre d'importanza minore.
La virtù di cui ora intendo parlarti è quella fortezza interiore di cui il cristiano ha estrema necessità, dovendo combattere per tutta la sua vita contro le forze del Male.
" Militia est vita hominis super terram ". E' una verità trascurata, trattata scialbamente alla stregua di tutti gli altri problemi ecclesiali, mentre si doveva farne oggetto particolare di studio e prendere adeguate misure per diffonderla e
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Scrivi, figlio:
In un precedente messaggio ti ho parlato assai di una virtù importante. Tutte le virtù sono importanti, come tutte le membra di un corpo, ma vi sono membra di maggiore importanza, altre d'importanza minore.
La virtù di cui ora intendo parlarti è quella fortezza interiore di cui il cristiano ha estrema necessità, dovendo combattere per tutta la sua vita contro le forze del Male.
" Militia est vita hominis super terram ". E' una verità trascurata, trattata scialbamente alla stregua di tutti gli altri problemi ecclesiali, mentre si doveva farne oggetto particolare di studio e prendere adeguate misure per diffonderla e proteggerla da ogni insidia del Nemico.
Man mano che il fanciullo prende coscienza delle difficoltà spirituali che incontra per conservarsi buono e mantenersi fedele a Dio Creatore, Redentore e Santificatore, deve essere illuminato. Va aiutato ad allenarsi con la virtù della fortezza e a formarsi la realistica visione della lotta come principale scopo della sua vita terrena per il raggiungimento della vita eterna. (p. 92)
Debbono essere indicate a lui le armi indispensabili alla lotta, debbono essere indicati a lui i tempi e i modi per l'efficace uso di queste armi.
Gli uomini insegnano ai soldati in un modo molto più impegnativo l'uso delle armi; fanno compiere esercitazioni e spiegano ai soldati quando, come e perché si deve ricorrere all'uso di queste armi. Solo nella mia Chiesa, che non difetta delle strutture necessarie, non si è capito l'importanza di questo problema centrale della pastorale. Tolto questo, il resto è marginale, è cornice. A che servirebbe all'uomo tutto il resto, se poi alla fine perdesse la sua anima?
Dipende la salvezza
Tutta l'educazione e formazione da darsi ai fanciulli che, aprendosi alla vita incontrano le principali difficoltà, deve essere imperniata in questi punti, di cui si è già detto nei precedenti messaggi: Creazione e caduta dell'uomo; Incarnazione - Passione e Morte di Me, Verbo di Dio per la liberazione dell'umanità; la mia Redenzione, il mio Corpo Mistico uscito dal mio Cuore aperto.
Perché insisto tanto su questi punti che formano la spina dorsale della storia del genere umano? Perché a queste realtà storiche è legata la vita di tutti gli uomini. (p. 93)
Gli uomini non possono sottrarsi a questa lotta dalla cui sorte dipende o la salvezza o la dannazione eterna.
Nessun uomo al mondo può presumere di poter affrontare un nemico superiore per natura e per potenza, senza un aiuto adeguato che Io ho provveduto a dargli, al prezzo che ben conoscete.
Per questo ho voluto la Chiesa nel mondo. Il suo scopo non è solo quello di generare i figli a Dio ma, in tutti i modi e con mezzi che possiede. Essa deve farli crescere, nutrirli e difenderli.
Siccome la Chiesa non è formata solo dalla Gerarchia ma da tutti i battezzati, ecco che genitori, educatori e sacerdoti hanno il gravissimo dovere di impegnarsi a fondo in questa pastorale, intesa a far capire agli uomini che è loro dovere combattere Satana che incarna il male, in ogni momento della loro vita, usando le armi adeguate e al momento giusto.
Questa lotta deve avere per il cristiano la precedenza su tutte le altre cose; del resto è chiaro che le altre cose valgono solo nella misura che servono al raggiungimento del fine della nostra vita.
Non deve essere dimenticato mai che Io del cristiano ho fatto un soldato, un combattente. Forti nella fede, forti nella speranza, forti nell'amore, ben armati ed equipaggiati, potranno affrontare il Nemico (p. 94) con la certezza della vittoria, come Davide che ha combattuto e vinto Golia.
Formazione errata
Figlio, dimmi se l'impostazione data da parte dei così detti genitori cristiani, alla formazione ed educazione dei loro figli sembra a te quella giusta!
Dei figli hanno fatto dei pupazzi prima, poi degli idoli, infine dei tiranni prepotenti.
Nulla si nega ai figli. Fin dalla primissima infanzia, ogni capriccio è soddisfatto, ogni desiderio è appagato. Crescono così giorno per giorno le esigenze, tutto possono dire, tutto possono fare, tutto possono sperimentare ed ecco che avete già nelle scuole elementari dei fanciulli drogati.
Non si è mai chiesto a loro una rinuncia, un sacrificio; v'è da stupirsi se il vizio ora li domina prima ancora che questi boccioli si schiudano alla vita?
Molti genitori di questi figli si ritengono buoni cristiani; si confessano di quando in quando, i miei sacerdoti li assolvono con bonaria benevolenza e i vescovi continuano il loro sonno.
Siamo arrivati a questo punto di pervertimento; si è perduto di vista il problema principale. Si discute d'infinite cose, ma non ci si trova attorno al (p. 95) Pastore per studiare una strategia comune circa il più grande problema di tutta la Pastorale.
Non si curano malattie mentali con blande medicine generiche, non si cura un tumore con un pastiglia qualunque. Anche se un intervento chirurgico non è gradito, non si esita a compierlo quando v'è di mezzo la vita. Ma quante paure, ma quanti timori vani, quando si tratta del bene supremo dell'anima! Si esita, si teme e si rimanda la soluzione giusta alle calende greche.
La debolezza e le incertezze di vescovi e sacerdoti sono una delle cause principali dei molti mali di cui soffre la Chiesa oggi.
Interventi ponderati sì, ma rapidi, presi al momento giusto, avrebbero evitato tanti guai. Quale incalcolabile danno alle anime!
Prega, figlio mio, prega e offrimi le tue piccole sofferenze per mitigare l'infinita tristezza del mio Cuore misericordioso.
Ti benedico: non preoccuparti di ciò che sarà di te. Ti basta il mio amore, ti basta sapere che sei nel mio Cuore. (p. 96)
14 dicembre 1975 - RIACCENDERE IL FUOCO
Scrivi, figlio mio.
Più volte ti ho parlato dell'Amore; con insistenza sono ritornato su questo argomento. Ciò risponde alla logica; questo è argomento inesauribile, perché inesauribile sono Io, l'Amore.
Ho dato agli uomini un comandamento nuovo, sintesi di tutta la legge. Ho dato all'umanità la chiave della felicità; infatti se gli uomini mettessero in pratica il mio comandamento, la terra sarebbe trasformata nell'anticamera del Paradiso. In Paradiso v'è il trionfo dell'amore.
Io sono l'Amore e di Me vivono tutte le anime. La perfezione della vita sulla terra è data dal grado d'intensità con cui le anime amano Me e con Me amano i
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Scrivi, figlio mio.
Più volte ti ho parlato dell'Amore; con insistenza sono ritornato su questo argomento. Ciò risponde alla logica; questo è argomento inesauribile, perché inesauribile sono Io, l'Amore.
Ho dato agli uomini un comandamento nuovo, sintesi di tutta la legge. Ho dato all'umanità la chiave della felicità; infatti se gli uomini mettessero in pratica il mio comandamento, la terra sarebbe trasformata nell'anticamera del Paradiso. In Paradiso v'è il trionfo dell'amore.
Io sono l'Amore e di Me vivono tutte le anime. La perfezione della vita sulla terra è data dal grado d'intensità con cui le anime amano Me e con Me amano i fratelli. Tanto più perfetti e santi si è, quanto più si ama. Nell'amore vero, cioè nell'amore mio sta la vera ragione della vita, l'autentica gioia della vita.
Il dono della libertà
Sforzati, figlio, ad immaginare la vita dell'uomo senza un briciolo d'amore! Che cosa sarebbe se non vita cupa e disperata, arida e infeconda, senza mai (p. 97) un sorriso (il sorriso è l'inizio di un atto di amore) senza un raggio di luce.
E la vita dei demoni, è la vita dei dannati. E' la vita di coloro che si lasciano travolgere dagli spiriti maligni che sono orgoglio, odio e disperazione, invidia, gelosia e sete inestinguibile di male
Questi spiriti dannati, corrosi dal cocente bisogno di operare il male, sono operatori d'iniquità, sono fomentatori di violenze, di bestemmie, di odii e divisioni, di eresie, di oscenità e di quanto ancora v'è di male nell'universo.
Al contrario, l'amore è ardore di bene, è operatore di bene, è trasporto irresistibile dell'anima, che ne e invasa verso Dio e verso i fratelli.
L'amore è un sentimento misterioso che ha la sua sorgente in Dio e, come freccia scattata da arco, si dirige verso le anime che dell'amore sono l'oggetto. Le anime sono di natura diversa dalla materia a cui, in terra, sono unite.
L'anima è il soffio divino della vita che informa la materia, l'anima quindi assomiglia a Dio. Libera ed intelligente può accettare l'amore o rifiutare l'amore, lo può accettare in misura e gradi diversi.
Il sole figlio, stende i suoi raggi, la sua luce e il suo calore sui corpi che sono nella sua orbita e i corpi, dai più nobili ai più vili, ricevono le irradiazioni solari senza rifiuto e senza contaminare né luce né calore. Ma per le anime non e così. (p. 98)
Le anime possono abdicare all'amore e optare per l'odio, possono abdicare alla luce e optare per le tenebre, possono abdicare al bene e optare per il male. Se gli uomini capissero il dono della libertà...!
Se gli uomini capissero che cosa racchiude in sè questo dono: scegliere una felicità eterna che nessuna lingua può descrivere e che solo il Padre può dare, oppure una infelicità non comprensibile da parte dell'uomo pellegrino sulla terra.
Rifiutano l'amore
Nell'umanità viandante non v'è ancora amore perfetto: questo amore perfetto consiste nell'amare Dio Uno e Trino e nell'amare i fratelli più di ogni altra cosa al mondo; è il comandamento nuovo liberamente accettato e vissuto nel grado più alto d'intensità.
Questa perfezione dell'amore si raggiunge e si completa in Paradiso. Il grado di gloria corrisponde a questo grado di amore: più intenso è l'amore raggiunto, più alto è il grado di gloria.
Perché gli uomini rifiutano l'amore? perché gli uomini non sanno valutare il bene maggiore per cui sono stati creati? Anche in questo gravi responsabilità pesano sulla coscienza dei miei sacerdoti e pastori. (p. 99)
Se coloro che sono adibiti ad alimentare gli alti forni delle acciaierie cessano di alimentare il fuoco, tutto si arresta; cessa il fuoco dei forni, cessa ogni attività nello stabilimento. Così potete dire per le grandi centrali termo-elettriche.
L'amore può essere paragonato al fuoco, di qualunque natura esso sia, che alimenta l'acciaieria o la grande centrale: se cessa il fuoco, cessa di pulsare la vita.
Nella mia chiesa molti forni si sono spenti. Ogni vescovo e ogni sacerdote deve essere un forno incandescente che sprigiona calore, energia spirituale con la santità della vita, con la potenza della Grazia divina, con la divina Parola.
Ma se questi forni non sono alimentati, in loro e nelle loro comunità si spegne pian piano la vita. Per questa triste realtà la Chiesa soffre.
Il vero problema
Quale stupendo miracolo si compirebbe, quali prodigi vedrebbe il mondo se i vescovi chiamassero attorno a se i loro sacerdoti e con umiltà vera, vera, vera (come Io l'ho insegnata loro) e senza della quale non v'è genuina vitalità interiore, convenissero insieme di riaccendere in se stessi il fuoco dell'amore per comunicarlo ai loro figli e fratelli!
Oh, se mettendo da parte quelle cose che a ben (p. 100) poco servono alla salvezza delle anime, si dedicassero intensamente al vero problema della Chiesa quello di arginare e controbattere l'offensiva scatenata dalle forze dell'Inferno, usando e affilando le armi messe in disuso della preghiera, della mortificazione, della penitenza interiore ed esteriore camminando d'innanzi a Me nell'obbedienza al mio vicario e alla Gerarchia nella povertà evangelica.
Il mondo potrebbe essere ancora salvato dalla frana in atto che lo minaccia...
Ma non si può pregare, non si può mortificarsi, non si può accettare la sofferenza se non si crede e se non si ama.
Ecco, figlio mio, ancora una volta arrivati al nocciolo della questione: c'è crisi di fede. E necessariamente c'è crisi di amore.
Molti parlano di amore, ma in realtà in poche anime esso arde davvero. La crisi di fede ha spento molti forni nella Chiesa stessa.
Bisogna riaccenderli, senza perdere tempo, perché la vita divina rifluisca nelle anime.
Figlio, prega e fa pregare le anime buone. Offrirsi con generosità al mio cuore misericordioso e al cuore Immacolato della mia e vostra Madre vuol dire riaccendere il fuoco dove è freddo e gelo di morte.
Ti benedico. (p. 101)