MaM
Messaggio del 18 novembre 1984:Se è possibile, partecipate ogni giorno alla messa. Ma non come semplici spettatori, bensì come persone che nel momento del sacrificio di Gesù sull’altare sono pronte ad unirsi a lui per diventare con lui un medesimo sacrificio per la salvezza del mondo. Prima della messa preparatevi con la preghiera e dopo la messa ringraziate Gesù rimanendo un po’ di tempo con lui nel silenzio.

Messaggi di altre apparizioni

Madre Pierina Micheli - Messaggi anno:1942

12 gennaio 1942

Notte abbastanza tranquilla, ma oggi per più ore sentii la presen­za del nemico.

14 gennaio 1942

Notte tremenda, fui per più ore in balia del nemico. Gettata a terra e trascinata pel corridoio, poi mi trovai sul terrazzo, tremando di freddo. Tornata in casa, fui gettata a terra e tenuta verso il pavimento da un gran peso sopra il collo e le spalle. Tentata di disperazione e spinta a imprecare. Quando fui liberata da questo stato, non avevo più forze per sollevarmi e ci volle del tempo per riuscirvi. Andai in came­ra alle tre.

15 gennaio 1942

Ho sentito per tutta la mattina la presenza del nemico, un'agita­zione interna, un'angoscia, una paura...

Gesù buono mi mandò il Padre, la sua presenza fugò il nemico. Le sue parole mi diedero calma e forza.

Ubbidirò con gran fede e semplicità.

Verso sera fui presa da una angoscia tremenda, da un senso di pa­ura, di scoramento, da sentirmi morire... il nemico mi presentava alla mente quadri spaventosi a mio riguardo, col pretesto dell'as­senza del Padre... feci ripetuti atti di abbandono, ma lo stato di animo mi durò parecchie ore. Al contrario la notte fu abbastanza calma.

16 gennaio 1942

Oggi malissimo. Mi pare di andare incontro alla perdizione... mi sento coperta di peccati senza speranza... lontana da Dio senza aiuto umano. Sono disgustata di tutto, non so pregare, non so abbandonar­mi. Mio Dio, pietà di me.

17 gennaio 1942

Notte tormentosa. Il Padre vuole scriva i dettagli, e io ne provo una forte ripugnanza. Sono tentata a ribellarmi, a indipendizzarmi. Che brutta parola! Santo Padre Silvestro, Tu che più volte mi hai detto di ubbidire al Padre, toglimi questa ribellione, o meglio, fa che sia vinta e preziosa per le anime. Ma è possibile che io possa fare qualche cosa per le anime?... Basta, basta... Maria aiuto! Si ubbidisca: Il nemico, mi portò nell'orto e dopo avermi maltrattata tentò gettarmi nella vasca. Invocai il mio Padre, e lo fugò. Poi Lui stesso mi accom­pagnò in casa, fino in Cappella, mi benedisse dicendomi poi: - corag­gio, figlia mia diletta, ancora, ancora patire. Non ne posso più, Padre Santo, dissi io, e: Non temere, rispose, maggior patimenti, ricordati la strada che ti ho mostrato. Anime, anime! - Sparì, ma mi lasciò con nuova forza per la lotta.

18 gennaio 1942

 Oggi sono stata più calma. Mi turbò il pensiero che il Padre non tornerà tanto presto, perché riflettei che mi disse - vado tre giorni a Gualdo Tadino, ma non disse che poi torna... Agimus Tibi gratias!

Gesù, Gesù! Ho procurato stare vicino a Gesù in Croce, e lo sguardo al Crocifisso mi ha molto aiutato.

19 gennaio 1942

Sono priva di ogni aiuto... sento il nemico presente... quanta paura! Il Padre non è tornato, e non so neppure dove sia... Grazie, Gesù, che tutto va bene per farmi soffrire...

Questa mattina sono stata tanto tentata nella fede, ma più che mi fa male è il pensiero che i miei patimenti sono inutili per le anime e per la gloria di Dio.

21 gennaio 1942

Ieri non ho potuto scrivere. Ho passato due notti orribili... ho disubbidito? non lo so. Non capivo più niente... Il nemico e i suoi satelliti, perché erano una turba, volevano che giurassi di abbandona­re la recita dell'Ufficio, che non parlassi più col Padre, e gettassi al fuoco il quadretto... Mi venne quasi la certezza di essere in inganno e di ingannare e spinta a cedere per togliermi da questo pericolo... soffocata e sbattuta presi tante sferzate e sarei finita se S. Silvestro non mi liberava. Ho fatto la Comunione per ubbidire, ma che tormen­to. L'ubbidienza è il solo sostegno di questi giorni, ma non ne posso più. Maria, mia cara Mamma, aiutami, mio caro Padre S. Silvestro perché mi lasci così... Perdonami, lo so, sei troppo buono con me...

22 gennaio1942

Sono troppo angosciata per poter descrivere quanto mi passa, mi sento sola... in una agonia mortale... Maria! Gesù!... S. Silvestro!...

23 gennaio 1942

Ieri mattina, non sapendo quando tornava il Padre e nel timore di mancare alla Regola, perché non mi ero confessata, passando en­trai al Gesù a riconciliarmi. Esposi al Padre una cosa che mi disturba­va, temendo aver peccato pensandola, sia pure involontariamente (il Padre poi mi disse che non solo non era peccato, ma era cosa teolo­gica). Non so se il confessore non mi abbia capito, o altro, se ne mostrò scandalizzato, mi rivolse domande alle quali io non sapevo rispondere, perché mi prese tale turbamento, che credevo mi venisse male... poi mi disse di aspettare il mio solito confessore, perché Lui non poteva darmi l'assoluzione. Chiedendo se potevo nel frattempo fare la Comunione, mi disse di no. Sono scesa dal confessionale in una angoscia terribile... passai una giornata impossibile a descrivere...

Non sapevo quando sarebbe tornato il Padre... La Comunione non dovevo farla...

Gesù ebbe pietà del mio tormento e la sera ricevetti una lettera dal Padre, nella quale mi diceva: qualunque cosa possa essere avvenuta, sotto qualunque forma, si comunichi. - Questa mattina lottai, ma l'ub­bidienza ha trionfato e quando Gesù fu nel mio cuore si fece un po' di calma e un po' di luce... ma poi calarono le tenebre... ma giunse il Padre a portare la calma e nuova forza... Grazie Gesù!

Ho dimenticato notare che al mattino, quando fui alla balaustra il nemico fece traballare il piattino che si passa per la Comunione e poi lo gettò a terra.