La grandezza della piccola Bernadette
Non ti farò felice in questo mondo, ma nell’altro!
Questo si era sentita dire dalla "Signora vestita di bianco" che l’11 febbraio del 1858 le era apparsa nella grotta di Massabielle. Lei era una fanciulla di appena 14 anni, quasi analfabeta e povera in tutti i sensi, sia per le scarse risorse economiche di cui disponeva la famiglia, sia per la sua limitata capacità intellettuale, sia per una salute estremamente malferma che, con i suoi continui attacchi d’asma, non le permetteva di respirare. Come lavoro pascolava le pecore e l’unico suo passatempo era la corona del rosario che lei recitava quotidianamente trovando in essa conforto e compagnia. Eppure fu proprio a lei, una ragazza apparentemente "da scartare" secondo la mentalità mondana, che la Vergine Maria si presentò con quell’appellativo che la Chiesa aveva, appena quattro anni prima, proclamato come dogma: Io sono l’Immacolata Concezione, le disse durante una delle 18 apparizioni che Bernadette ebbe in quella grotta vicino Lourdes, il suo paese di nascita. Ancora una volta Dio aveva scelto nel mondo "ciò che è stolto per confondere i sapienti" (vd. 1Cor 23), capovolgendo tutti i criteri di valutazione e di grandezza umana. E’ uno stile che si è andato ripetendo nel tempo, compreso in quegli anni in cui il Figlio stesso di Dio scelse tra umili e ignoranti pescatori quegli Apostoli che avrebbero dovuto proseguire la sua missione sulla terra, dando vita alla prima Chiesa. "Grazie perché se ci fosse stata una giovane più insignificante di me non avreste scelto me..." scriveva la giovane nel suo Testamento, consapevole che Dio sceglieva tra i miseri e tra gli ultimi i suoi collaboratori "privilegiati".