Quei cari conigli...
Davanti alla gabbia dei suoi conigli, Giannina, che ha visto sbocciare, con le ciliegie, il suo diciassettesimo anno, pensa, sospesa, cose molto serie. Di solito, sola di fronte alle nuove nidiate che ruzzolano, fiutano, increspano i baffi, si sgomentano al fruscia di una foglia che cade, ella, scoppia a ridere e si dimena per la gioia. Son ben buffi questi frugolini dalle pellicce grigie, all'ultima moda, col loro aspetto di pupazzi in cartone e i loro occhietti neri, che non si preoccupano di niente!
Oggi invano essi si rizzano compatti, lungo la rete metallica, che quasi li maschera come una nuvoletta; invano essi corrono pazzamente con le codine irrequiete e i lunghi orecchi ritorti: davanti alla gabbia dei suoi coniglietti scatenati, Giannina pensa molto seriamente e i suoi sguardi fissano un punto lontano, nella penombra sconfinata dei sogni irraggiungibili.