Al di là delle apparizioni: La vittoria che vince il mondo e' la nostra fede (1 Giov.5,4)

C'è qualcosa di ben più grande di quello che appare dal precipitare degli avvenimenti. Solo la fede lo può cogliere. Don Divo Barsotti, il teologo senza compromessi che tutti conosciamo, nonché padre di una fiorente comunità, ha avuto un impatto felice con Medjugorje e ha scritto queste profonde osservazioni.
Si moltiplicano i messaggi agli uomini, ai cristiani da parte soprattutto della Vergine. Indubbiamente molti sono frutto di anime esaltate, turbate dagli avvenimenti; possiamo negare che almeno qualcuno sia un autentico messaggio che ci giunge dal cielo? Anche in questo caso è proprio facile interpretarlo?
La moltiplicazione dei messaggi, indipendentemente dalla loro autenticità, ci rivela comunque uno stato di attesa e di sgomento, di timore e di speranza; ci dice come gli uomini avvertono e vogliono che gli avvenimenti umani non sfuggano a una intelligenza che li guida, a una volontà che li dirige. Se il messaggio non viene da Dio, è almeno un appello, quasi una provocazione a intervenire.
La visione che l'uomo ha di una situazione mondiale,che, si deteriora ogni giorno e sembra non possa aver rimedio, sembra esigere l'intervento di Dio. L'uomo si sente impotente non solo a contenere la frana, ma a proporre qualsiasi piano, a sperare, tranne nel miracolo che è imprevedibile. Forse non dobbiamo pensarlo, tuttavia ci sembra che ogni potere sia dato al maligno e sia solo il maligno ad avere l'iniziativa. Vi è un cammino di storia? Sembra che il cammino non sia che il precipitare in un baratro, una irreversibile corsa alla distruzione, alla morte....
Mi domando che cos'è la vita di un uomo, di un santo in questa tragedia del mondo e sento già, nel farmi la domanda, che la mia fede vien meno. E' proprio in questo, lasciarci vivere e sopraffare dalla grandezza dell'evento esteriore, la vittoria del maligno. Non solo la croce sovrasta a tutta la creazione, a tutto il male del mondo , ed è presente il mistero del Cristo, ma a tutto sovrasta l'atto di fede che sfugge alla prigionia del mondo e solleva il cristiano a Dio. Che cos'è l'apparizione di Rue de Bac, de la Salette, di Lourdes, di Fatima...? Gli esegeti debbono spiegarcelo. Non sono e non debbono essere per loro avvenimenti diversi. Io non so se essi credono alla storicità dei miracoli del Vangelo, se essi credono alle apparizioni del Risorto. Questi avvenimenti sono la garanzia di quelli. Chi è apparsa a la Salette, a Lourdes? Puoi credere a quello che dice il Vangelo di Gesù, a quello che dice di Maria? Lo so: l'esegeta tende, come si faceva nel '500, a distinguere, anzi praticamente a dividere la fede della Chiesa da quello che obiettivamente ci dice di Gesù e di Maria la storia attraverso i vangeli.
Il Gesù dei vangeli non è nemmeno il Gesù della storia. Chi è il Gesù della storia, chi è Maria? Ed è veramente esistita Maria Vergine Madre, nella storia, secondo gli esegeti? Ma ecco essa appare; e appare come Colei che si proclama, a chi neppur comprende, la Immacolata Concezione, la Corredentrice. Che rapporto vi è fra Colei che appare e la Maria Madre di Gesù degli esegeti? Quale rapporto fra il Gesù della storia e il Gesù della fede della prima Comunità cristiana che compose i vangeli? E' in dubbio che nella misura che il Gesù della storia non corrisponde al Gesù della fede, noi non dobbiamo e non possiamo credere più alla storia; dobbiamo dire che la storia ci inganna, dobbiamo dire che la storia nasconde la verità, dobbiamo negare la storia. E veramente si impone che relativizziamo la storia in quanto essa pretende identificare la verità con la realtà concreta, pretende di riconoscere vero solo quello che giudica fondato. La storia non abbraccia il reale. La realtà sfugge piuttosto alla storia. La storia bisogna che impari a tacere.
La fede soltanto conosce.
Da qui la relatività di un'esegesi puramente letterale, filosofica, storica. Davvero soltanto lo Spirito ci introduce in tutta la verità. Vi è una filosofia, una storia che non debba essere parte della teologia? Credo ut intellegam.
I discepoli non capirono perché non era stato dato loro lo Spirito. Neppure noi possiamo comprendere se non ci è dato lo Spirito.
Don Divo Barsotti
Si moltiplicano i messaggi agli uomini, ai cristiani da parte soprattutto della Vergine. Indubbiamente molti sono frutto di anime esaltate, turbate dagli avvenimenti; possiamo negare che almeno qualcuno sia un autentico messaggio che ci giunge dal cielo? Anche in questo caso è proprio facile interpretarlo?
La moltiplicazione dei messaggi, indipendentemente dalla loro autenticità, ci rivela comunque uno stato di attesa e di sgomento, di timore e di speranza; ci dice come gli uomini avvertono e vogliono che gli avvenimenti umani non sfuggano a una intelligenza che li guida, a una volontà che li dirige. Se il messaggio non viene da Dio, è almeno un appello, quasi una provocazione a intervenire.
La visione che l'uomo ha di una situazione mondiale,che, si deteriora ogni giorno e sembra non possa aver rimedio, sembra esigere l'intervento di Dio. L'uomo si sente impotente non solo a contenere la frana, ma a proporre qualsiasi piano, a sperare, tranne nel miracolo che è imprevedibile. Forse non dobbiamo pensarlo, tuttavia ci sembra che ogni potere sia dato al maligno e sia solo il maligno ad avere l'iniziativa. Vi è un cammino di storia? Sembra che il cammino non sia che il precipitare in un baratro, una irreversibile corsa alla distruzione, alla morte....
Mi domando che cos'è la vita di un uomo, di un santo in questa tragedia del mondo e sento già, nel farmi la domanda, che la mia fede vien meno. E' proprio in questo, lasciarci vivere e sopraffare dalla grandezza dell'evento esteriore, la vittoria del maligno. Non solo la croce sovrasta a tutta la creazione, a tutto il male del mondo , ed è presente il mistero del Cristo, ma a tutto sovrasta l'atto di fede che sfugge alla prigionia del mondo e solleva il cristiano a Dio. Che cos'è l'apparizione di Rue de Bac, de la Salette, di Lourdes, di Fatima...? Gli esegeti debbono spiegarcelo. Non sono e non debbono essere per loro avvenimenti diversi. Io non so se essi credono alla storicità dei miracoli del Vangelo, se essi credono alle apparizioni del Risorto. Questi avvenimenti sono la garanzia di quelli. Chi è apparsa a la Salette, a Lourdes? Puoi credere a quello che dice il Vangelo di Gesù, a quello che dice di Maria? Lo so: l'esegeta tende, come si faceva nel '500, a distinguere, anzi praticamente a dividere la fede della Chiesa da quello che obiettivamente ci dice di Gesù e di Maria la storia attraverso i vangeli.
Il Gesù dei vangeli non è nemmeno il Gesù della storia. Chi è il Gesù della storia, chi è Maria? Ed è veramente esistita Maria Vergine Madre, nella storia, secondo gli esegeti? Ma ecco essa appare; e appare come Colei che si proclama, a chi neppur comprende, la Immacolata Concezione, la Corredentrice. Che rapporto vi è fra Colei che appare e la Maria Madre di Gesù degli esegeti? Quale rapporto fra il Gesù della storia e il Gesù della fede della prima Comunità cristiana che compose i vangeli? E' in dubbio che nella misura che il Gesù della storia non corrisponde al Gesù della fede, noi non dobbiamo e non possiamo credere più alla storia; dobbiamo dire che la storia ci inganna, dobbiamo dire che la storia nasconde la verità, dobbiamo negare la storia. E veramente si impone che relativizziamo la storia in quanto essa pretende identificare la verità con la realtà concreta, pretende di riconoscere vero solo quello che giudica fondato. La storia non abbraccia il reale. La realtà sfugge piuttosto alla storia. La storia bisogna che impari a tacere.
La fede soltanto conosce.
Da qui la relatività di un'esegesi puramente letterale, filosofica, storica. Davvero soltanto lo Spirito ci introduce in tutta la verità. Vi è una filosofia, una storia che non debba essere parte della teologia? Credo ut intellegam.
I discepoli non capirono perché non era stato dato loro lo Spirito. Neppure noi possiamo comprendere se non ci è dato lo Spirito.
Don Divo Barsotti