MaM
Messaggio del 12 giugno 1986:Cari figli, oggi vi invito a cominciare a dire il Rosario con fede viva, così io potrò aiutarvi. Voi, cari figli, desiderate ricevere grazie, ma non pregate, io non vi posso aiutare dato che voi non desiderate muovervi. Cari figli, vi invito a pregare il Rosario; il Rosario sia per voi un impegno da eseguire con gioia, così comprenderete perché sono da così tanto tempo con voi: desidero insegnarvi a pregare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Due guarigioni straordinarie

02/02/2009    2373     Testimonianze su Medjugorje    Miracolo  Testimonianze 
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Una guarigione straordinaria. Verso mezzogiorno del 5 maggio si presentò all'ufficio parrocchiale una pellegrina della Sardegna (ITALIA), Giovanna Spanu. Era accompagnata da due amiche le quali cominciarono a raccontare con molta emozione l'esperienza della loro amica Giovanna. Giovanna era affetta da sclerosi a placche fin dal 1970. S'era ridotta a non essere più in grado di muoversi da sola, aveva perduto l'equilibrio, si sentiva insicura. Inoltre spesso aveva delle crisi terribili, proprie di questa malattia. Il giorno prima, 4 maggio, aveva incontrato la veggente Vicka e dopo aver pregato insieme con lei, con l'aiuto delle sue amiche pote salire sul Podbrdo. E lì, sul luogo delle apparizioni, Giovanna sentì una virtù straordinaria nel proprio corpo, si alzò da sola e ancora da sola, anche se un po' insicura, se ne tornò dal Colle senza bisogno di essere aiutata. Ora è qui, in persona, per testimoniare la propria esperienza. Dice di sentirsi bene. Fiduciosa nell'aiuto della Madonna e nella sua intercessione, se ne torna a casa col cuore pieno di riconoscenza, anche se si sente come frastornata per ciò che le era successo. Il suo gruppo intanto lodava Dio e lo ringraziava per tutto quello che aveva compiuto.

Una dottoressa di Bologna. Aveva un cancro e dovevano operarla a 5 vertebre; doveva restare paralizzata. Pur venendo da una famiglia atea, era aperta, disponibile: il 14 luglio doveva essere operata. Un'amica da Medjugorje le aveva portato una bottiglietta di acqua benedetta. La notte prima dell'operazione aveva dolori fortissimi da non resistere. Si alza, trova la bottiglietta, fatica ad aprirla, ci riesce e ne beve un sorso. Come ne beve, sente un cambiamento, poi avverte come una mano dietro la schiena che la guarisce. Torna a letto e dorme. Il giorno dopo si sente bene e non vuole farsi operare: era guarita. I medici le chiedono che cosa ha bevuto. Analizzano il contenuto della bottiglietta: è acqua. E giunta qui a Medjugorje per ringraziare. La Madonna l'ha guarita e io ho detto: “Una goccia d'acqua, nelle mani della Madonna, vale più di tutte le medicine. Possiamo affidarci alla Madonna”. (P. Jozo)

Fonte: Eco di Medjugorje nr. 73