Diciassettenne: un cuore di apostola dopo una triste esperienza
05/03/2007
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Testimonianze su Medjugorje
Testimonianze

Tra le tante lettere di giovani, una 17 enne di Caserta racconta la sua storia patetica. Maria la lega a se in un viaggio a Lourdes per raccomandare la nonna malata di un tumore inguaribile alla spina dorsale. E guarisce dopo aver bevuto l’acqua salutare. Poi si scatena contro da lei la lotta del maligno, che cerca a preferenza di entrare nelle anime più care a Dio: ‘I pascoli di Dio occupiamoli per noi” (sal. 83). Conosciuta una ragazza drogata ed entrata in confidenza con lei per aiutarla... “pagai questa amicizia con la fede, arrivai allo spaccio fino a entrare nella rete della polizia. Li incominciò il mio calvario. Datami per reazione alla mondanità senza freno, cambiai perfino la fisionomia, e da gentile, esile, mora divenni.., bionda. Ma la Madonna mi aspettava di nuovo a Lourdes e, davanti ai suoi piedi piansi e piansi, e ci volle un’ora a calmarmi. Capii che quel pianto era stato la mia salvezza, perché insieme alle lacrime avevo gettato l’ansia, l’angoscia la tristezza che era in me. Tornai rinnovata.
Sono felice di aver percorso il mio calvario e benedico il nome del Signore. Non mi ritengo degna di tutto questo, ma ho paura che, se questa è una chiamata, io la sto rifiutando, e forse è stato proprio Eco ad aprirmi gli occhi. Ora faccio parte dell’apostolato della Parola assieme a mia madre, una donna dolcissima, ma faccio troppo poco. Entrerò presto nella comunità del Samaritano che si interessa di handicappati. Ora il mio sogno è di andare a Medjugorje. Dalla mia zona partiranno presto 10 pullman: quanto vorrei esserci anch’io, ma non voglio forzare i piani di Dio su di me. Intanto il mio parroco, che è stato sempre contrario, ora ha detto a me e a mia madre di organizzare poi per la Jugoslavia! Sono gli scherzi di Maria!”
Luisa Rosaria
Sono felice di aver percorso il mio calvario e benedico il nome del Signore. Non mi ritengo degna di tutto questo, ma ho paura che, se questa è una chiamata, io la sto rifiutando, e forse è stato proprio Eco ad aprirmi gli occhi. Ora faccio parte dell’apostolato della Parola assieme a mia madre, una donna dolcissima, ma faccio troppo poco. Entrerò presto nella comunità del Samaritano che si interessa di handicappati. Ora il mio sogno è di andare a Medjugorje. Dalla mia zona partiranno presto 10 pullman: quanto vorrei esserci anch’io, ma non voglio forzare i piani di Dio su di me. Intanto il mio parroco, che è stato sempre contrario, ora ha detto a me e a mia madre di organizzare poi per la Jugoslavia! Sono gli scherzi di Maria!”
Luisa Rosaria