Testimonianza di padre Liam Lawton - Medjugorje, festival dei giovani 2014
13/11/2021
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Testimonianze su Medjugorje
Testimonianze

Adesso sentiremo cosa riempie il tempo di un sacerdote.
Liam
Lawton, il sacerdote della diocesi di Kildare vicino a Dublino in
Irlanda. Egli è impegnato nella musica liturgica nella sua diocesi. E’
un compositore, cantante. Ha fatto tanti concerti a New York, Chicago,
Los Angeles, Dublino, in Vaticano, alla Casa Bianca e in tanti altri
luoghi.
Per lui Medjugorje ha un grande
significato. Era uno dei primi che con padre Slavko ha fondato il
festival dei giovani a Medjugorje.
Adesso sentiamo la sua testimonianza.
Grazie
a padre Marinco. Buongiorno a tutti. Per me è un grande onore parlare
qui davanti a voi. Preghiamo un momento insieme. Invochiamo lo Spirito
Santo, perchè apra i nostri cuori e perchè allontani tutto ciò che ci
impedisce l’ascolto. Adesso chiediamo al nostro angelo custode di
portare le nostre preghiere in cielo.
Maria, Regina della Pace, prega per noi.
Come
dice papa Francesco io sono un peccatore, ma con voi desidero
condividere una bellissima storia di questo luogo. Quest’anno sono 30
anni che sono sacerdote.
Quando sono venuto a
Medjugorje per la prima volta pensavo di sapere cos’è il sacerdozio, ma
non ne avevo idea. Quando sono venuto qui nel 1986 sono andato a
confessarmi ed ho incontrato padre Slavko, di cui voi avete sentito
parlare o avete visto quel bellissimo video ieri sera. Dopo che mi sono
confessato mi ha invitato a partecipare all’apparizione che a
quell’epoca avveniva in canonica. Sono andato con lui. Non sapevo cosa
mi dovevo aspettare, perchè avevo sentito parlare delle apparizioni, ma
non avevo mai partecipato ad una. Avevo visto i film di Bernardette di
Lourdes, dei bambini di Fatima… All’improvviso mi sono trovato in una
stanza con i giovani che avrebbero visto la Vergine Maria. Tutti noi
abbiamo atteso e per un motivo, non so quale, ho cominciato a piangere.
Tre ore dopo piangevo ancora.
Sono scappato giù
per le scale e nei campi. Un uomo di 83 anni mi seguiva. Ha continuato a
seguirmi e mi ha detto: “Volevo vedere se stavi bene”. Ha aggiunto
qualcosa di molto importante: “Se potessi sperimentare nel mio servizio
quello che hai sperimentato tu… Ma adesso ho 80 anni e sono alla fine
del mio servizio”.
Sono rientrato in chiesa. I
miei occhi erano gonfi a forza di piangere. Ero in imbarazzo. Non ero
sicuro se volevo entrare in chiesa o no, perchè erano presenti tanti
sacerdoti. Era rimasta soltanto una sedia libera dietro alla statua di
san Giacomo. Ho capito che la Madonna aveva riservato questo posto
nascosto per me. In quell’angolo ho continuato a piangere.
Durante
la Messa ho sentito una bellissima voce, ma non ho visto nessuno.
Quella voce continuava a ripetermi: “Non temere. Mi prenderò cura di te.
Ti userò. Lavorerò con te”.
Quando è arrivato
il momento della Comunione ho visto che la porta si è aperta ed è
entrato padre Slavko. Sembrava che stesse cercando qualcuno. Si è
guardato attorno e poi ha guardato nella mia direzione. E’ venuto da me
e, come faceva sempre, mi ha puntato il dito e mi ha detto: “Sta sera
canterai per la beata Vergine Maria”. Lui non sapeva che fossi un
cantante. Non gliene avevo mai parlato.
Dopo la Comunione mi ha chiamato per cantare. Io piangevo ancora. Tutte le donne in chiesa piangevano. Tutti abbiamo pianto.
Così ho lasciato Medjugorje con un cuore completamente cambiato.
Dopo
poco tempo sono tornato a Medjugorje con un gruppo di giovani. Ho
cominciato a scrivere musica, cosa che prima non avevo mai fatto. Ho
promesso che ogni volta che avessi scritto qualcosa lo avrei offerto al
Signore. Ho cominciato a scrivere con un’ispirazione che non avevo mai
avuto prima. Ogni sera cantate una delle mie canzoni: “Osanna in
excelsis.
Così ho
portato un gruppo di giovani che non era mai venuto a Medjugorje e non
ne aveva mai sentito parlare. Il primo giorno li ho portati alla Messa
delle ore 10. Siamo entrati in chiesa. Uno dei giovani mi ha chiesto:
“Dov’è la piscina?” Gli ho detto: “Qui non c’è la piscina. Questo è un
luogo di pellegrinaggio”. Se ne sono andati. Dopo un pò li ho cercati e
trovati. Abbiamo dormito qui vicino.
Quando
sono arrivato all’angolo di casa non dimenticherò mai cosa ho visto:
erano sul tetto di una stalla e prendevano il sole. Li ho pregati di
scendere e di venire con me che saremmo andati a trovare padre Slavko.
Padre Slavko non conosceva questa situazione. Quando l’ho incontrato ci è
venuta un’idea. “Questa sera mettiamo via tutte le panche della
chiesa”. “Perchè? La pitturiamo?” “No. Pregheremo”. Allora ho preso
tutti i giovani che erano con me e abbiamo spostato tutte le panche.
Abbiamo impiegato ore. Quella sera abbiamo avuto l’Adorazione in chiesa
senza panche. Prima di iniziare l’Adorazione ho parlato con padre
Slavko. Gli ho detto: “Ho un’idea. Tu parli per un pòdi tempo. poi ci
sarà un pò di silenzio e dopo io canterò. Poi tu pregherai, poi un pò di
silenzio e riprenderemo a cantare”. Quella notte abbiamo iniziato
l’Adorazione come l’abbiamo adesso.
Abbiamo cantato in varie lingue.
Nella
pensione in cui abbiamo alloggiato è venuto un ragazzo che ha fatto
l’esercito militare a Belgrado. Siccome io venivo da un Paese straniero
lui voleva conversare con me. Mi ricordo che stavo andando in chiesa per
l’Adorazione. Lui mi ha chiesto: “Cos’è l’Adorazione?” Allora gli ho
spiegato cos’è l’Adorazione, cos’è l’Eucaristia. Gli ho detto: “Vieni
con noi”. Mi ha risposto: “Io non sono mai stato in chiesa”. Gli ho
detto: “Vieni questa sera”. E’ venuto con me ed è rimasto fuori dalla
porta. Due ore dopo lo ho ritrovato nello stesso posto: dietro alla
porta. Lui stava piangendo.
Quante
cose stupende sono avvenute nei primi giorni. L’estate seguente, quindi
un anno dopo, siamo andati con un gruppo di giovani sulla collina. La
Madonna aveva chiesto di dedicare un anno per i giovani. Quando siamo
scesi dalla collina siamo andati a Messa. Era la prima volta che si
celebrava all’altare esterno. Non c’era il tetto e il marmo, ma solo
cemento. Padre Jozo Zovko predicava e padre Slavko si prendeva cura di
tutto. Non mi ricordo chi presiedeva la Messa. Io suonavo e cantavo.
Padre Slavko mi ha detto che avrebbe voluto farmi conoscere un ragazzo
inglese: Eric Williams. Lui ha fatto un dvd sui giovani a Medjugorje che
si chiama “Cari figli”. Lui sognava di vedere i giovani adorare il
Santissimo con attorno le bandiere di tutto il mondo.
Questo
ragazzo, padre Slavko ed io abbiamo organizzato il festival dei giovani
per l’anno seguente. Abbiamo contattato la gente di vari Paesi.
Quando ieri sera ho sentito cantare e tutti pregare ho pensato: “Come ne sarà orgoglioso padre Slavko in cielo!”
Nella
mia vita ho continuato a cantare, suonare, scrivere e ho visitato vari
Paesi, ma sempre era perchè credevo alla Madonna di Medjugorje.
Il
momento più prezioso per me quando canto non è su palchi importanti con
orchestre grandi, ma durante l’Adorazione, perchè, a Dio piacendo,
tutti andremo un giorno in cielo e lì sarà un’Adorazione perpetua, con
le canzoni e le parole più belle, perchè pregheremo col cuore.
Vi racconto una storia breve e poi termino con una canzone.
Una
sera sono tornato da un viaggio. Ero tanto stanco e non volevo radio,
tv, telefono o giornali. Volevo solamente buttarmi sulla poltrona.
Conoscete anche voi questa situazione… Mentre ero seduto così
all’improvviso ho sentito una presenza. In genere non sono un tipo che
ha queste ispirazioni. Ho sentito che avrei dovuto prendere un pezzo di
carta e scrivere le parole che mi sarebbero arrivate. Mi sono messo al
pianoforte e ho scritto la musica. Mentre scrivevo ho capito che stavo
lodando il mio angelo custode che era in viaggio con me dappertutto.
Spesso viviamo questa presenza dell’angelo custode come se fosse
normalissima. Ho pregato, affinché questa canzone aiutasse gli altri.
L’ho chiamata “La voce dell’angelo”. Abbiamo registrato questa canzone
con la ragazza che ha vinto l’Eurovisione per l’Irlanda. Come la
veggente Mirjana ho problemi con la schiena. Sono andato dal medico e
questo mi ha mandato in farmacia. In una città che non conoscevo bene ho
trovato la farmacia e poi sono andato verso la macchina. In quel
momento ho sentito qualcuno che mi diceva: “Scusi, scusi!” Io non
conoscevo nessuno in quella città. Ho visto una giovane donna che
correva verso di me. Mi ha detto: “Ma lei è Liam Lawton!” Io volevo dire
“chi?ù”, ma non potevo. Ho cominciato a ridere. Lei ha detto: “Sì, è
lei”. Poi ha chiesto se poteva parlarmi. Siccome stavo soffrendo di mal
di schiena avrò avuto senz’altro una faccia stranissima. Mi ha detto:
“Non deve essere così!” Le ho risposto: “No. Non è per causa sua, ma per
la mia schiena che mi fa male”. Lei insisteva che voleva parlarmi.
Pensavo volesse parlarmi di musica, ma mi ha detto: “No! La settimana
scorsa il nostro unico figlio è morto. Aveva 7 anni. Lo abbiamo portato
in Inghilterra per il trapianto di cuore, ma ormai era tardi. Mentre lo
tenevo tra le braccia ho cominciato a cantare la sua canzone ‘La voce di
un angelo’”. Ero commosso, ma lei mi ha detto: “Non volevo dirle
proprio questo. Oggi devo andare via dalla città. Sono madre e tutto il
tempo penso ‘dove è mio figlio? Qualcuno si prende cura di lui? Ha
soltanto 7 anni’ Chi lo abbraccia? Chi lo mette a dormire?’ Perchè mi
succede tutto questo? Potessi almeno sapere se mio figlio è felice
Mentre ero seduta così ho chiuso gli occhi e ho pregato: ‘Buon Dio, per
favore mandami un segno che mio figlio è con Te e sarò felice”. Ho messo
di nuovo la canzone, ho aperto gli occhi e ho visto lei che stava
attraversando la strada. Stava attraversando il parcheggio ed io ero in
macchina che stavo ascoltando la canzone. Mi creda che adesso so che mio
figlio è con Dio!”
Un’altra
cosa ho compreso qui a Medjugorje. Da Dio riceviamo tanti doni, ma due
sono particolari. Un dono è che abbiamo sempre con noi l’angelo custode.
Spesso, però, non abbiamo nessun rapporto con lui. Pensate a questo.
Qualsiasi cosa facciate, ovunque andiate, qualsiasi decisione prendiate.
Ogni volta che siete in difficoltà il vostro angelo custode vi parlerà.
L’ultima cosa che ho
imparato a Medjugorje: ricchi o poveri, grandi o piccoli, qualsiasi
vocazione si abbia, qualsiasi origine o colore, siamo figli di Dio e
abbiamo ricevuto un dono. Ciascuno di noi ha la possibilità di
omprendere velocemente questo dono. Gli altri hanno bisogno di una vita
intera per capire i doni. Ma voi avete “il dono”. Pregate Dio, la
Madonna e l’angelo custode di mostrarvi il dono che Dio vi ha dato, per
usare questo dono per realizzare il Regno di Dio.
Padre
Slavko che adesso è in cielo, mi ha aiutato a comprendere il mio dono.
Io prego che tutti voi comprendiate i doni che avete ricevuto da Dio.
Grazie per questo tempo trascorso insieme.
Và bene per voi se finisco con una canzone? La canzone alla Madonna: il Magnificat. Roland, il mio amico, suonerà.
Fonte: ML Informazioni da Medjugorje