Il mariologo, padre Stefano De Fiores: le apparizioni al Santuario francese di Laus, segno della continua predilezione di Cristo per gli umili

“Un messaggio di grande attualità centrato sulla riconciliazione”. E’ quanto ha detto ieri mons. Jean-Michel di Falco-Leandri, vescovo di Gap et d’Embrum, in occasione del riconoscimento ufficiale delle apparizioni mariane nel Santuario di Notre-Dame du Laus, sulle Alpi francesi. Visioni che si verificarono a partire dal 1664 per ben 54 anni ad una pastorella di 16 anni chiamata Benedetta Rencurel. Ma qual è il significato di questo riconoscimento? Ascoltiamo il mariologo padre Stefano De Fiores al microfono di Benedetta Capelli.
D. - Guardando la storia della pastorella Benedetta
si evidenziano analogie con la storia di Bernardette?
R. - Le analogie sono poche, a dire la verità,
perché a Lourdes Bernardette ha assistito a 18 apparizioni,
mentre qui il fenomeno è continuato molto, molto più a
lungo. Quindi, non c’è analogia in questo senso, se non
che è sempre apparsa Maria. Il messaggio che fa incontrare
Lourdes con Laus è la costruzione del Santuario, per venire in
pellegrinaggio. Una differenza è poi che la Madonna non appare
a Benedetta come l’Immacolata Concezione, ma come una Regina,
quindi coronata e risplendente di luce nel volto, in modo particolare
tenendo sulle braccia Gesù Bambino.
D. - Questo riconoscimento avviene nel 150.mo
anniversario delle apparizioni di Lourdes. Ci può essere in
questo un legame?
R. - Sono delle coincidenze. La Francia è di
nuovo in primo piano per quanto riguarda queste apparizioni, che però
saranno superate tutte da Lourdes dove sono avvenuti dei miracoli
constatabili, ma dove si è assistito soprattutto a quel
rinnovamento della vita cristiana, che certamente non ci sarebbe
stato in tanti pellegrini, senza il riconoscimento di Lourdes. Si
spera che anche questo riconoscimento possa far parte di un
pellegrinaggio a più vasto raggio.
D. - Bernardette e Benedetta, entrambe pastorelle,
entrambe depositarie nella loro semplicità di un messaggio
della Vergine di riconciliazione e di misericordia...
R. - Questo fa parte delle preferenze di Gesù
per i piccoli, per gli umili. Quindi, questo risponde a questa legge
storico-salvifica che recupera anche i frammenti lasciati in
disparte, quelli che sono considerati "zero" nella società,
e che invece vengono scelti dal Signore per delle grandi cose, che
nello stesso tempo obbligano il veggente o la veggente a non
vantarsi, perché tutto in loro è opera di Dio, che
manifesta in loro la sua potenza e la sua gloria.
Fonte: dal “Radiogiornale Vaticano delle ore 14” del 5 maggio 2008