Esistono il Paradiso e l'Inferno? (di Padre Petar)

Il Vescovo americano Fulton Sheen, predicava una vecchia storia, molto istruttiva e indicativa. Un sacerdote, dopo aver predicato con entusiasmo sul Paradiso, chiese ai suoi ascoltatori: "E adesso si alzi chi di voi desidera andare in Paradiso". Tutti molto decisi si levarono in piedi. Solo uno rimase seduto. Il sacerdote sorpreso disse: "Sedetevi. Adesso, chi di voi desidera andare all'Inferno si alzi in piedi." Nulla accadde e la persona che prima era rimasta seduta, non si mosse. Allora il sacerdote gli chiese: "Scusi, ma lei dove vorrebbe andare?" "Io? Io, desidero per sempre rimanere qui seduto."
Vivere senza pensieri, mangiare, bere, godersi la vita tranquillamente, fumarsi una sigaretta, occuparsi dei propri affari, senza pensare ai grandi problemi della vita, ai valori dell'eternità, non è saggio né utile. Esistono il Paradiso e l'Inferno? Qualcuno afferma che è infantile pensarci, ridicolo, altri che questo a loro non interessa...., ma è possibile? Forse molti vivono più tranquillamente senza pensare. Però, questo equivale alla benedizione di un ubriacone che ha fatto tacere il proprio cervello. Coloro che dicono che l'Inferno non esiste non hanno alcuna certezza di quest'affermazione. Come possono dire che il Paradiso e l'Inferno sono un'illusione, che sono storie per bambini? E' un vecchio ritornello: nessuno è tornato per riferirci della loro esistenza, ma vale poco, in quanto nessuno è tornato per assicurarci che non bisogna avere paura, perché, dopo la morte non c'è nulla Anche se qualcuno dovesse tornare, chi ci crederebbe? Sarebbe allontanato in fretta nell'interesse della tranquillità e della pace pubblica. Eppure esiste uno che è tornato, che non si può più né eliminare o dimenticare. Egli ci ha informato, in modo chiaro ed esplicito, vero e commovente! Proprio questo, oggi dobbiamo prendere in considerazione. Nella storia dell'uomo, ci sono tanti esempi attraverso i quali Dio permette ai singoli di comunicare con noi in questa valle di lacrime e di richiamarci alla grande realtà della continuazione della vita nell'eternità... Esistono il Paradiso e l'Inferno? Che domanda! Non mi interessa. Non voglio pensarci! Ma se davvero esiste? Questa domanda non si risolve con una semplice negazione.
Merita di impensierirci, in quanto si tratta
della nostra eternità, felice o maledetta?! Più o meno,
a ciascuno di noi interessa la realtà misteriosa dopo la
morte. Ogni uomo desidera sentire qualcosa in più, leggere e
sapere dove andremo dopo la morte. A ciascuno di noi, è più
o meno chiaro che la nostra vita continua dopo la morte. Questo
presentimento, ognuno lo porta nel fondo della sua anima. Molto
spesso, però, le nostre percezioni sono sbagliate. Solo Gesù
Cristo ha portato la luce e la sicurezza, poiché è
vissuto, è morto e poi è tornato in vita, cioè
risuscitato. Egli, con la sua sicurezza divina e con autorità,
ha illuminato i grandi segreti della nostra vita. Che Gesù sia
risuscitato, è una certezza più chiara del sole di
mezzogiorno. Con questo cosa ha dimostrato? Che lui è il vero
Dio e il vero uomo. Che il suo insegnamento è vero e che tutti
risusciteremo. Che dopo la morte esiste la vita, non solo per le
anime, ma anche per i corpi. Egli, dopo essere risuscitato, ha avuto
un corpo reale, che gli apostoli hanno visto e hanno potuto toccare.
Con loro ha anche mangiato. Però questo corpo era diverso,
glorificato, spiritualizzato, risuscitato. Non esistevano ostacoli,
debolezze, malattie, stanchezza Era immortale, incorruttibile, uguale
a ieri, oggi, e domani. In questo modo, ci ha svelato tre segreti
dopo la morte, prima con le parole e poi con i fatti:
1. Tutte le persone risusciteranno!
2. Tutti saranno processati!
3. Tutti andranno o in Paradiso o all'Inferno!
Non tutte le persone riescono a capire quest'affermazione di Gesù
e molti la contestano. Sostengono che questo è impossibile e
che l'uomo non ha la capacità di comprenderlo e accettarlo.
Forse è vero. Però con un cannocchiale o un telescopio
si può vedere più lontano. La fede è il
cannocchiale dell'anima e la luce che trafora la tomba e la morte. E'
necessario però credere in Gesù, Figlio di Dio. Chi non
crede in questo, non può credere in nessuno e neppure in se
stesso. E' vero che la vita dopo la morte è un segreto, un
mistero che supera le leggi naturali di spazio e tempo, difficile da
capire. Però se l'uomo si abbandona alla misericordia di Dio,
allora diventa facile comprendere ed accettare questa verità.
Nel Vangelo è scritto in modo convincente e decisivo: il
giorno tremendo in cui il Signore verrà a giudicare l'umanità
dopo la resurrezione di tutti gli uomini, vi sarà una
separazione e un giudizio: gli uni andranno a destra e gli altri a
sinistra. Gesù dice che prima si rivolgerà a quelli di
destra e dirà: "Venite, benedetti dal Padre mio!
Entrate nel regno che è per voi preparato dall'inizio dei
tempi!". E poi dirà a quelli di sinistra: "Andate
via da me, maledetti, nel fuoco eterno!" Per qualcuno
queste parole suonano ingenue. Perché? Sicuramente Gesù
non è ingenuo. Lui sa certamente quello che diceva. Infatti,
cosa non si è adempiuto di quello che lui ha detto nel
Vangelo? Quello che dice, lo dice con chiarezza, non scherza. Questo
non lo dobbiamo dimenticare. Non ci è ancora chiaro che i
criminali, i dissoluti, i sanguinari, gli imbroglioni, non possono
partecipare alla comunione della vita eterna. Forse qualcuno si
confonde, pensando che Gesù realizzerà questa
separazione solo nell'eternità. Finché siamo sulla
terra, Dio dà a ciascuno di noi libertà di scelta.
Ciascuno di noi decide per il bene o per il male.
Per il Signore o contro il Signore. Possiamo dire che con ogni
nostro gesto, costruiamo oppure deformiamo la verità, la bontà
e l'amore, e così noi stessi ci disegniamo in Cielo o
all'Inferno. Gesù nel giorno del giudizio, constaterà
solo la nostra devozione oppure la natura demoniaca e dichiarerà
che il nostro destino non può essere uguale. Solo questo.
Questa sarà una divina rassegna dell'amore di Dio e della
giustizia. Non è facile descrivere quel giorno, però è
molto facile credervi. Perché? Lo annuncia Gesù, e lui
non ha mai sbagliato. Ha annunciato la sua morte. Ed è morto.
Ha annunciato la sua risurrezione. Nessuno ci credeva; neanche gli
apostoli. Però egli è risuscitato. Hanno dovuto
ammetterlo anche coloro che volevano a tutti i costi tenere nascosta
la Resurrezione. Ha annunciato la persecuzione degli apostoli, è
accaduto; la disfatta di Gerusalemme, è stata distrutta. Il
Signore ha detto: "Il cielo e la terra passeranno, ma non
passerà la mia parola"' Perciò il giorno del
giudizio verrà; quando non lo sanno neanche gli angeli. E con
il giorno del giudizio verrà la grande proclamazione dei premi
e delle condanne.
Il Signore, durante la sua vita, ha confrontato la storia del
ricco Epulone e del povero Lazzaro, ed ha dichiarato che il povero è
andato in un'eternità e il ricco nell'altra. Gesù, con
questo, non ha detto che tutti i poveri andranno in Paradiso e i
ricchi all'Inferno, ma ha concretamente presentato le due realtà
dopo la morte, due immutabili destini dell'uomo nell'eternità.
Intendiamoci: Dio non ha creato l'Inferno. L'Inferno è il
risultato del peccato. Subito, dalla creazione del mondo, gli angeli
disubbidienti, guidati dal Diavolo, con la loro cattiveria hanno
creato l'Inferno. All'Inferno il peccatore si conduce da solo,
rifiutando Dio e il suo amore, godendo il veleno del peccato.
Somiglia ad un ubriaco che con il suo comportamento si porta alla
distruzione morale e fisica. Come l'alcool gradualmente trasforma
l'uomo in una bestia, così il peccato trasforma l'uomo nel
diavolo. La natura dell'uomo è creata per l'amore e la verità,
l'Inferno l'ha completamente deformata ed è diventata odio e
bugia. Per questo ogni peccato porta in sè l'odio e la bugia
che è veleno morale, e distrugge nell'anima la divinità.
L'Inferno non è stato creato da Dio, non l'ha inventato la
Chiesa, è il risultato dell'abuso della libertà umana.
L'esistenza dell'Inferno non tocca la bontà di Dio, Dio ha
dimostrato tanta misericordia proprio per coloro che l'hanno
radicalmente disprezzato. Queste persone creano l'Inferno, loro
vogliono che l'Inferno esista e invece Dio è morto sulla croce
proprio per l'uomo, perché non fosse all'Inferno. In sostanza,
il peccato non ha alcuna logica. L'Inferno è negato proprio da
coloro che con la vita e con le proprie azioni lo costruiscono. Gesù
ha dedicato tutte le sue forze per farci capire che Dio è
vita, amore e felicità. Senza di lui per l'uomo non esiste la
beatificazione. Purtroppo, finché siamo nel corpo, per noi
questo non è abbastanza chiaro e convincente. Per questo
motivo ci perdiamo nei piaceri e nella felicità apparente,
anche se la coscienza ci dice che stiamo sbagliando. Però,
dopo la morte, cessano tutte queste illusioni ingannevoli. Ogni
condannato saprà e ammetterà che Dio è l'unica
fonte di beatitudine.
Ogni uomo desidera la completa felicità. Dio è
l'unico adempimento del desiderio e del volere dell'uomo. Il peccato
non dà la possibilità all'uomo di trovare in Dio la
vera pace e la vera felicità. Ogni persona dovrebbe sapere a
cosa va incontro, se rifiuta la grazia, cioè Dio. L'uomo si
perde ed è rovinato per tutta l'eternità .... Non vi
pare che questo sia terribile?! Lo stesso Gesù spesso parlava
di questo orrore. A Giuda ha detto che sarebbe stato meglio che non
fosse mai nato. I suoi pensieri li ha illustrati e confrontati con i
pescatori, parlando di pesci.... Uno si sceglie, l'altro si butta
via. Ha parlato della zizzania e del grano Il grano si raccoglie in
covoni e la zizzania si brucia. Ha descritto il buio profondo, in cui
ci sarà "pianto e stridore di denti." Nel Vangelo
Gesù ricorda otto volte il "fuoco eterno". Per farci
paura? No! Per vendicarsi? No! Allora perché? Per avvisarci e
per richiamarci. Egli non poteva dire bugie, è morto per la
verità. Perciò l'Inferno è una terribile realtà
dalla quale non potremo scappare negandola, ma vivendo nella grazia
di Gesù. Questa vita e questo mondo sono inconcepibili senza
amore. In fondo l'amore dà la vita alla vita. Qualche tempo
fa, una madre belga, per salvare il suo bambino, è entrata in
casa mentre bruciava. Questo è segno di grande forza e grande
amore Senza amore la vita sarebbe l'Inferno. Finalmente siamo
arrivati alla sua vera definizione: l'Inferno è assenza
d'amore. Siamo giunti, contemporaneamente, alla definizione di
Paradiso: il Paradiso è amore di Dio, perché Dio è
amore, Dio è colui che ha tanto amato il mondo e che per il
mondo ha sacrificato suo Figlio. Negare il Paradiso, vuol dire negare
l'esistenza dell'amore, come rifiutare l'esistenza del sole che ci
riscalda e fa rivivere il mondo. Il Paradiso è amore perfetto,
che non si indebolisce, non finisce mai.
Questo amore si sperimenta, quando si vive una vita cristiana
autentica. Lo capiremo pienamente solo dopo la morte, dopo la
resurrezione, quando cambierà il nostro modo di pensare e di
osservare. Questo sarà un modo completamente nuovo, che oggi
sfugge alle nostre capacità. Però Gesù lo ha
annunciato ed é morto per darci questa possibilità. Ci
ha fatto apparire questo al banchetto e al matrimonio.... San Paolo,
che Dio portò al "terzo cielo", afferma che "occhio
non vide, orecchio non udì, e lingua d'uomo non può
descrivere, quello che Dio ha preparato per coloro che lo amano. Così
pensa Gesù del Paradiso e dell'Inferno. Noi possiamo dire che
ha sbagliato, che non sapeva cosa diceva? Ci ha ingannato? Perché?
Dio non riceve nulla dalla nostra felicità e non perde niente
con la nostra rovina. Egli è solo amore infinito e desidera
che gli siamo vicini e con lui siamo beati e felici. Naturalmente, se
lo vogliamo. La Regina della Pace ci invita a deciderci per il
Paradiso. Da più di diciotto anni appare la Regina della Pace.
Appare per aiutarci e per guidarci nella strada della santità
verso il Paradiso. Lei è molto preoccupata per la nostra
salvezza. Lei non desidera farci paura, ma che mettiamo giudizio, ci
avverte dei pericoli che incontriamo nella strada della vita. Perciò,
con amore materno, instancabilmente ci richiama alla preghiera, alla
conversione, alla penitenza, ad una fede forte e ad amare... Tutti
questi messaggi ci aiutano ad arrivare alla felicità eterna.
Come quasi in tutte le apparizioni, così anche a
Medjugorje, la Regina della Pace ha mostrato ai veggenti il Paradiso,
il Purgatorio e l'Inferno. Ha affermato che nel Paradiso andranno
tutti coloro che decidono per Gesù e che vivono così
come egli chiede. Dunque, tutti quelli che trovano in Gesù la
pace, la vera gioia, la felicità nella vita, troveranno in
Paradiso la salvezza eterna. Il Paradiso sarà la ricompensa
per tutto quello che abbiamo sopportato, soprattutto con pazienza,
nella vita, per amore di Dio e di Gesù. Per questo conviene
credere, vivere nella fede, evitare ogni peccato e vivere nella
grazia. L'Inferno è uno stato con il quale si condannano tutti
quelli che vivono nel peccato e senza penitenza e muoiono con i
peccati mortali. Dunque da soli si escludono da questa felicità
eterna. È terribile sentire che qualcuno, in punto di morte,
chiama il diavolo che venga a prendere la sua anima perché ha
vissuto per lui. Così ha dichiarato una ragazza prima di
morire.
"Cari figli! Anche oggi vi invito a consacrare la vostra
vita a me con amore. Così che io possa guidarvi con amore. Io
vi amo, cari figli, con un amore speciale e desidero condurvi tutti
in cielo a Dio. Io desidero che comprendiate che questa vita dura
poco in paragone a quella del cielo: perciò, cari figli,
decidetevi oggi, di nuovo, per Dio, solo così potrò
dimostrarvi quanto mi siete cari e quanto desidero che tutti siate
salvi e siate con me in Cielo". (27.11.1986).
"Cari figli! Oggi desidero invitarvi a pregare ogni
giorno per le anime del Purgatorio. Ad ogni anima è necessaria
la preghiera e la grazia per giungere a Dio e all 'amore di Dio. Con
questo anche voi, cari figli, ricevete nuovi intercessori, che nella
vita vi aiuteranno a capire che le cose della terra non sono
importanti per voi che solo il Cielo è la meta a cui dovete
tendere..." (6.11.1986).
"Cari figli! Oggi vi invito tutti a pregare con tutto il
cuore e a cambiare di giorno in giorno la vostra vita. Specialmente
vi invito, cari figli, a incominciare a vivere santamente con le
vostre preghiere e sacrifici, perché desidero che ognuno di
voi, che è stato a questa fonte di grazia, arrivi in Paradiso
con un dono speciale per me: la santità.."
(13.11.1986).
"Cari figli! Invito ognuno di voi a cominciare a vivere
nell'amore di Dio. Cari figli, voi siete pronti a commettere il
peccato e a mettervi nelle mani di Satana, senza ri1ettere. Io invito
ciascuno di voi a decidersi coscientemente per Dio e contro Satana.
Io sono vostra Madre, perciò desidero condurvi tutti alla
santità completa. Desidero che ognuno di voi sia felice qui
sulla terra e che ognuno di voi sia con me in Cielo. Questo è,
cari figli, lo scopo della mia venuta qui e il mio desiderio..."
(25.5.1987).
"Cari figli! Oggi desidero invitarvi tutti a far sì
che ognuno di voi si decida per il Paradiso. Il cammino è
difficile per tutti coloro che non si sono decisi per Dio. Cari
figli, decidetevi, e credete che Dio vi si offre nella sua
pienezza..." (25.11.1987).
"Cari figli! Anche oggi desidero invitarvi alla preghiera
e all'abbandono totale a Dio. Sapete che vi amo e per amore vengo qui
per mostrarvi la strada della pace e della salvezza delle vostre
anime. Desidero che mi obbediate e non permettiate a Satana di
sedurvi. Cari figli, Satana è forte, e per questo chiedo le
vostre preghiere e che me le offriate per quelli che stanno sotto il
suo influsso, perché si salvino. Testimoniate con la vostra
vita. Sacrificate le vostre vite per la salvezza del mondo... Poi nel
Cielo riceverete dal Padre la ricompensa che vi ha promesso... "
(25.2.1988).
"... Cari figli, io sono con voi per aiutarvi e per
condurvi al Cielo. In Cielo c'è la gioia: attraverso di essa
potete già vivere il Cielo sin d'ora... "(25.5.1991).
Abbiamo tante testimonianze drammatiche che ci confermano
l'esistenza del Paradiso e dell'Inferno.
Un ragazzo prima di morire parla del Paradiso. Julien Green nel
suo diario scrive: "Un signore per il quale ho una
particolare stima mi diceva che suo figlio di 15 anni, morto in un
incidente stradale, quel giorno era in macchina con la sorella e
qualche istante prima dell'incidente parlava del Paradiso. La sorella
gli chiese: "Come è il Cielo"? Rispose: "È
sempre bel tempo e siamo insieme con Gesù. Quando morirò
mi accoglierà san Pietro..." "Se non ci
sarà san Pietro?" "E va bene ci sarà san
Carlo il mio protettore che mi riceverà.." Qualche
istante dopo perse conoscenza... Julien Green, dice: "conosco
una persona che si è convertita sentendo questa storia, perciò
l'ho pubblicata." (J. Green, Vers I Invisibile, 1958
1967)Come ci affascina la fede di questo ragazzo di 15 anni che è
morto in un incidente. Il ragazzo, prima della morte, con la sua
mente è entrato nel mistero della vita che viene dopo la morte
ed era pronto. Con la protezione di San Pietro e san Carlo è
volato nel grembo del Padre celeste. Una madre che da diversi anni è
in Paradiso, avvisa il sacerdote di andare a confessare il figlio.
Un giorno nella parrocchia di Santa Maria a Zagabria, il vescovo
dr. Josip Lang, allora cappellano, riceve nel suo ufficio una signora
vestita di nero che gli chiede di andare a visitare un "malato".
"È urgente?" "No, però
dovrebbe essere ancora per oggi!" "Va bene! Fra un ora
andrò. Dove?" "In via...!" Verso
mezzogiorno Josip Lang arrivò nella casa indicata dalla
signora. Trovò la famiglia a pranzo. Chiese dove fosse il
malato, ma nessuno seppe rispondere. In effetti, nessuno in casa era
malato. Chiese: "Questa casa è in via..." "Si!"
"Ma non capisco! Sono stato chiamato da una signora... (in
quel momento vide una foto appesa al muro), ecco da questa
signora." Il padre della famiglia divenne pallido,
comprendendo che si trattava di sua madre, che da diversi anni, era
passata alla vita eterna. Allora espresse il desiderio di
confessarsi, cosa che non faceva da tanti anni. Alle tre di quello
stesso giorno, quell'uomo morì. La defunta madre si recò
ad avvisare il prete di confessare il figlio, anche se questi non
sentiva i sintomi della sua malattia mortale. Può essere
questo un inganno oppure telepatia…?! Un ragazzo si sdebita
con un sacerdote suo benefattore.
Un giorno giunse in una parrocchia un ragazzo affamato e
congelato. Il sacerdote lo nutrì, ma il ragazzo si ammalò,
con febbre alta. Per un anno rimase malato. Il cappellano spesso
andava a trovarlo, lo consolava e gli insegnava la dottrina. Il
ragazzo morì. L'inverno successivo, il cappellano, di notte,
doveva recarsi in un villaggio vicino, ad un ora di cammino, per
andare a visitare un altro malato. Nevicava. La notte era buia e il
cappellano perse l'orientamento ed arrivò sopra una peschiera.
Improvvisamente si ruppe il ghiaccio sotto i suoi piedi e cadde
nell'acqua. In quell'istante vide una luce... e un ragazzo che gli
porgeva la mano. Quando fu tirato fuori dall'acqua, il ragazzo gli
mostrò la strada e scomparve. Il cappellano si ricordò
della faccia del ragazzo malato, riprese la strada che gli era stata
indicata e così arrivò a casa. Il giorno dopo, il
cappellano tornò sul posto, vide le sue impronte e il ghiaccio
rotto, però da nessuna parte le impronte del ragazzo. Allora
comprese che il ragazzo si era sdebitato con il suo benefattore.
L'apparizione di un morto, afferma l'immortalità dell'anima.
Un conte Polacco era offensivo con tutti coloro che credevano
nell'immortalità dell'anima. Aveva iniziato a scrivere un
libro contro questa tesi. Un giorno si recò nel vicino bosco,
per meditare, per trovare più argomenti contro l'affermazione
della chiesa cattolica sull'immortalità. Incontrò una
signora che stava raccogliendo ramoscelli e iniziò a
conversare con lei. La signora gli raccontò che poco tempo
prima aveva perso il marito e che non aveva soldi per pagare la Messa
in sua memoria. Per pietà, il conte le offrì il denaro
necessario. Due o tre giorni dopo, mentre il conte era nella sua
camera e scriveva il suo libro, improvvisamente davanti a lui si
presentò un uomo e gli disse: "Sono venuto a
ringraziarla per i soldi che ha dato a mia moglie, per la santa
Messa." L'uomo, subito dopo, scomparve. Il conte,
arrabbiato, chiamò tutti i servi sgridandoli perché
avevano lasciato entrare in casa uno sconosciuto. Questi lo
convinsero che nessuno era entrato in casa. Allora il conte chiamò
la signora, alla quale qualche giorno prima aveva dato i soldi e le
chiese di descrivere il defunto marito. Dalla descrizione riconobbe
l'uomo che era venuto a trovano. Subito dopo bruciò tutti i
suoi scritti contro l'immortalità dell'anima. Inoltre divenne
un grande combattente per la fede nell'immortalità.
Il medico Ruete a Leipzig, scrive: Due giovani signorine a
Gòttingen, la dottoressa P. e l'amica W. erano spesso da me
per cure mediche. Un giorno la dottoressa non riusciva più ad
alzarsi dal letto. Una notte, verso le due, mi hanno chiamato. Mentre
me ne andavo, morì. Mi sono recato dall'amica della
dottoressa. Arrivando ho incontrato la madre che mi disse: "Mia
figlia circa mezz'ora fa ha avuto un'apparizione commovente. Si è
svegliata e mi ha detto: "la dottoressa è morta, mi
ha parlato nel sonno. Mi ha detto, inoltre, che oggi morirò
anch'io." Il medico costatò che l'apparizione
corrispondeva all'ora della morte della dottoressa. L'amica si
sentiva più debole e lo stesso giorno morì.
La confessione sacrilega porta all'inferno? Sant'Antonio, vescovo,
raccontò di una ragazza che era stata educata bene. Poi aveva
ceduto ed era caduta in peccato grave. Era confusa e non aveva la
coscienza tranquilla, diceva dentro di sé: "Come posso
trovare il coraggio di confessare questo peccato?" Per vergogna
non confessò il suo peccato e permanendo in questo
atteggiamento, fece di peggio. Il rimorso era ancora più
grande, ma il confessore non poteva conoscere il suo peccato. Per
placare la coscienza, si recò in un convento, con la speranza
di riuscire così a fare una grande confessione. Ma la vergogna
fu più forte e, ancora una volta, commise sacrilegio.
Semplicemente il confessore non poteva conoscere il suo peccato. Alla
fine si ammalò e allora di nuovo decise di confessarsi. Però
la vergogna e la paura non le permisero di aprire bocca. Ricevette i
sacramenti, con devota apparenza, però con il sacrilegio nel
cuore. Così con il peccato è morta. Le consorelle
credettero che si fosse salvata. Un giorno in chiesa, mentre
pregavano per lei, Dio, per insegnare agli altri, permise alla
sciagurata di apparire: "Smettete di pregare per me! Io sono
condannata, poiché nelle mie confessioni ho sempre taciuto il
peccato fatto in gioventù!"
La dr. Effie Jane Wheeeler era molto conosciuta per la sua sincera
devozione. Ai suoi colleghi e studenti ha scritto: "In
particolar modo sarò felice quando in chiesa sarà letto
questo mio scritto. Prima delle vacanze, desidero che sappiate la
verità su di me, la verità che ho saputo solo venerdì
scorso. Il mio medico finalmente mi ha detto la diagnosi vera della
mia malattia: un tumore che non si può più operare. Se
il mio medico fosse cristiano cattolico, sicuramente non sarebbe così
commosso, sicuramente non avrebbe aspettato tanto a dirmi la verità,
in quanto saprebbe, come sapete voi ed io, che se viviamo nella
presenza di Dio, ugualmente aspettiamo la vita e la morte. Se Dio mi
ha scelto per stare con lui, io sono felice. Vi prego di non essere
tristi per me, neanche per un istante. Non vi saluto freddamente, con
un addio, ma vi invio un caldo "arrivederci", finché
non ci incontriamo nella terra beata, dove mi permetteranno di tirare
la tenda quando entrerete voi!" Una settimana dopo è
morta, ha traslocato nell'eternità.
"Sorella, io sono in Cielo!" Di due sorelle che vivevano
nello stesso monastero, la più giovane stava morendo. Poco
prima di morire, la sorella maggiore le disse: "Sorella,
quando avrai raggiunto il posto dove stai andando, ti prego di farmi
sapere dove sarai andata dopo la morte". La giovane
rispose: "Lo sappiamo entrambi che è molto difficile
comunicare tra i due mondi, però se Dio ci permetterà,
in un modo o nell' altro senza spaventarti, io te lo faccio sapere!"
Qualche giorno dopo la giovane morì. Era il 15 ottobre. La
sorella maggiore pregava ogni giorno per la pace eterna di sua
sorella, aspettando le notizie. Era il giorno delle anime del
purgatorio e mentre pregava sentì i passi. Guardava in
direzione dove era la porta, però lì non c'era nessuno,
ma all'improvviso ha sentito la voce di sua sorella. "Sorella,
io sono in cielo, però non sono andata molto in alto perché
tutto quello che facevo prima di morire, non lo facevo con l'amore,
ma solo con senso di responsabilità e abitudine. L'amore le
attraversa nuvole, e tutti coloro che hanno amato il Signore, sono
andati piu vicini a lui. Secondo il grado, il loro merito, per il
loro amore verso il Signore, lui ci ha ricompensati secondo i loro
meriti". Questa era la notizia che la sorella minore ha
trasmesso alla sorella maggiore, la notizia che tutti coloro che
frequentavano le ore di religione già sapevano. È molto
importante fare tutti i compiti, lavori o qualsiasi altra cosa con
immenso amore verso Dio, verso il prossimo. Ogni cosa che facciamo,
facciamola onorando Dio, ed essere pazienti sopportando tutto con
amore. Solo allora la nostra vita sarà piena di gioia, piena
di amore, riceveremo così la salvezza eterna per ogni
bicchiere d'acqua che abbiamo dato a quelli che avevano sete, per
quelli ogni minuto che abbiamo passato insieme con Dio, per ogni pena
e dolore. Concludendo possiamo affermare ciò: ogni cosa che
abbiamo fatto per amore verso Dio, al suo onore e gloria concorrerà
alla nostra salvezza e alla salvezza del prossimo.