Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 21 luglio 2025 - San Lorenzo da Brindisi (Letture di oggi)

La gioia è preghiera, la gioia è forza, la gioia è amore, una rete d'amore con la quale puoi catturare le anime. Dio vuol bene a chi dona in letizia. Egli concede il massimo a chi dona con gioia. Se nel vostro lavoro incontrate delle difficoltà  e le accettate con gio­ia, con un grande sorriso - in questo lavoro come in ogni altra opera buona - essi vedranno le vostre buo­ne opere e glorificheranno il Padre. Il modo migliore per mostrare la vostra gratitudine a Dio e alla gente è di accettare ogni cosa con gioia. Un cuore gioioso è il risultato logico di un cuore che brucia d'amore. (Madre Teresa di Calcutta)

Il Santo Rosario

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Liturgia delle Ore

Lunedì della 16° settimana del tempo ordinario

Un vangelo a caso ...

Entrato in Gèrico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poichè era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poichè doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perchè anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto". (Lc 19,1-10)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua: Vangelo Gv 14, 23-29: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Ascolta il commento di Don Fabio Rosini
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Una preghiera a caso ....

Preghiera per implorare la vittoria sulle passioni

Dio santo, padre delle misericordie, che non mi creaste fuorchè per servirvi nella libertà dei figli vostri, non vogliate permettere che io soggiaccia più lungamente alle leggi vergognose delle mie colpevoli passioni.

Aiutatemi, o Dio di bontà, a liberarmi dalla schiavitù in cui esse mi hanno ridotto; sostenetemi nelle battaglie e nei contrasti, affinchè io non soccomba.

Voi conoscete, o mio Dio, e la mia debolezza, e la forza dei nemici che mi assalgono. Testimonio delle mie miserie, voi lo vedete; ad ogni momento la collera mi trasporta, l’orgoglio mi gonfia, il risentimento mi inasprisce, l’impurità mi espone al pericolo, il temperamento irrequieto mi rende insoffribile, l'accidia mi fa negligentare i miei doveri, l'amor proprio s'introduce furtivamente in quel poco di bene che ho volontà di fare, e carpisce la parte migliore di quello che a voi si debbe. Qual contrasto, o mio Dio, qual servitù per un'anima, che malgrado tutto ciò vuole amarvi, e che vorrebbe essere perfettamente vostra!

Io disapprovo e detesto con tutto il cuore questi sregolamenti. Io ne provo un profondo dolore perchè essi vi offendono, e perchè ogni volta che mi vi sono lasciato trasportare, ho peccato contro di voi, Dio d'infinita bontà! Sì, tanto è, qualsiasi cosa mi abbia a costare d'ora innanzi, io non voglio più dar retta a suggerimenti così pericolosi. Io voglio evitare il peccato e resistere alle mie passioni, sorgente funesta di tutti i miei peccati. In nome vostro, o Dio onnipotente, io brandirò le armi per combattere questi nemici, che tanti altri col soccorso della grazia vostra hanno già gloriosamente vinti ed abbattuti. In nome vostro io pure ho ferma speranza di riportarne compiuta vittoria. Pei meriti di nostro Signor Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia.

Tutta la vita dell'uomo è una guerra continua. Non dobbiamo cessare mai un istante dal fortemente combattere le nostre passioni. Se non ci adoperiamo a domarle, ci toglieranno immancabilmente il riposo della presente vita, e ci faranno perdere la felicità dell'altra. Si vede adunque di quanta importanza sia il conoscere le proprie cattive inclinazioni e combatterle. Sant'Ignazio nel libro ammirabile de' suoi Esercizi Spirituali espone l'ordine di questo combattimento, e dà insieme un mezzo efficace per liberarsi dalle abitudini anche le più inveterate. Vi lasciate voi trasportare alla collera per esempio, e volete emendarvene? (e così dicasi di ogni altro vizio, della superbia, della maldicenza, dell'impurità) ebbene fate così.

I. Promettete sinceramente a Dio fin dal mattino di schivare ad ogni vostro potere l'impazienza; considerate ciò, che vi potrebbe essere occasione di caduta, e dimandate di cuore a Dio la grazia di non soccombere.

II. Vegliate diligentemente sopra di voi medesimo, specialmente nei pericoli, e ricorrete a Dio colla preghiera, colle giaculatorie.

III. Quando vi succede la disgrazia di cadere, dimostrate tosto al Signore il vostro rincrescimento, datevene un castigo, e senza nulla scoraggiarvi rimediate al male con un atto di virtù contraria; come sarebbe, nel caso nostro, un momento dopo mostrarvi dolce ed affabile.

IV. Esaminatevi verso il mezzo giorno e alla sera, o almeno alla sera. Considerate quante volte siete ancora ricaduto, cercatene la cagione, dimandatene umilmente perdono a Dio, imponetevene una penitenza: formate nuove risoluzioni e proponimenti, e perseverate coraggiosamente in questa guerra necessaria, persuaso che Dio benedirà in fine gli sforzi che fate a fine di piacergli. Con questo esercizio continuato circa 20 anni, s. Francesco di Sales di naturale vivo e sanguigno, venne il più mite, il più dolce degli uomini.

Questo mezzo può servire non solamente per distrurre i vizi, ma ancora per acquistare le virtù, come la purità, la carità, l'umiltà, l'ubbidienza, la pazienza, il distacco dal mondo ecc.