Sotto il Tuo Manto

Domenica, 27 luglio 2025 - San Celestino . (Letture di oggi)

Se la nostra obbedienza è pronta, semplice, cieca e gioiosa è anche la prova migliore della nostra fede. Se Dio ama chi dona gioiosamente, quanto più amerà  chi obbedisce gioiosamente! Dobbiamo ubbidire come ha obbedito il Cristo... fino alla morte, alla morte in croce. Egli vedeva la volontà  del Padre in ogni cosa e in ognuno, così da poter dire: « Faccio le cose che sono a lui gradite». Obbedì a Caifa e a Pilato, poiché la lo­ro autorità  era conferita a essi dall'alto: a loro si sotto­mise con spirito d'ubbidienza e con dignità . Non badò ai limiti umani di Caifa e Pilato, ma teneva fisso lo sguardo sul Padre per amore del quale si sottomise ad essi. Obbediamo alla maniera di Gesù e le nostre vite saranno gradite a Dio che dirà : « Questo è il mio fi­glio diletto, nel quale mi sono compiaciuto ». (Madre Teresa di Calcutta)

Il Santo Rosario

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Liturgia delle Ore

Domenica della 17° settimana del tempo ordinario

Un vangelo a caso ...

Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchè egli nascesse cieco?". Rispose Gesù: "nè lui ha peccato nè i suoi genitori, ma è così perchè si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finchè è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finchè sono nel mondo, sono la luce del mondo". (Gv 9,1-5)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua: Vangelo Gv 14, 23-29: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Ascolta il commento di Don Fabio Rosini
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Una preghiera a caso ....

Supplica a San Rocco

Nobilissimo eroe della Cattolica Chiesa e sin­golare esempio di carità cristiana, glorioso San Rocco, oggi - nella ricorrenza sei volte centenaria del vostro felice transito - ci prostriamo riverenti innanzi a Voi invocandovi a nostro celeste Protet­tore. Ed oh! quanto bisogno abbiamo del validis­simo vostro Patrocinio contro le pestilenze che infuriano sulla terra. Ora che godete la divina bea­titudine in Cielo, dove la vostra carità è anche più perfetta e più viva, abbiate pietà delle miserie no­stre e proteggete quegli uomini medesimi che tanto amaste quaggiù nella vita. Guardateci - ve ne preghiamo - dal tremendo flagello che in altri tempi disertò le città e le campagne coprendo di cadaveri e di lutto le contrade d'Italia; tenete lon­tano ogni male dalle nostre case conservandoci immuni da ogni infermità che metta in pericolo la salute dell'anima e del corpo; liberateci dall'epide­mia del malcostume e dell'immoralità che dilaga spaventosamente distruggendo i fiori divini del­l'innocenza e della grazia; difendeteci dal contagio della colpa e dell'errore che, oscurando le intelli­genze e inaridendo i cuori, uccide i germi santi della virtù e del bene; e fate - o glorioso Taumaturgo dell'umanità sofferente - che imitando la vostra ammirabile fortezza e vivendo fedeli alla cattolica dottrina possiamo meritare il favore dei vostri pro­digi nelle nostre necessità e partecipare a quella gloria che ora godete in grembo dell'Eterno Amo­re. Così sia.

Pater, Ave, Gloria.