Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

La burla del vino fu anch'essa una burla allegra, anche se poteva concludersi con qualche bastonatura; il Santo la fece più volte al povero Cesare Baronio. Gli comandava di prendere un grosso fiasco di dodici litri e di andare con quella damigiana a comperare una piccola quantità  di vino, come ad esempio, un mezzo litro, o, come dicono a Roma, una mezza «fojetta ». Era già  una cosa ridicola. Ma il bello doveva ancora venire. Cesare appena giunto nella bottega dell'oste, doveva farsi lavare ben bene il fiascone, poi doveva seguire il venditore in cantina per vedere con i propri occhi da dove spillava il vino e farsene dare un bicchierino di assaggio. C'era, come si vede, da far esercitare la pazienza di qualunque oste; ma non doveva bastare, secondo l'ordine di Filippo. Cesare, quando finalmente era servito, doveva pagare quella mezza « fojetta » con una grossa moneta, magari con uno scudo d'oro, e pretendere che l'oste gli cambiasse quella moneta e gli desse il resto, anche se per questo occorreva non poco tempo e se non sempre il resto era a portata di mano. A questo punto non c'è da meravigliarsi se l'oste perdeva la pazienza e diceva un sacco d'improperie al malcapitato minacciando di rompere il fiasco o magari la testa del preteso villano se non si levava subito dai piedi. Ognuno infatti, trattato così, si riterrebbe beffato e offeso, anche un umile oste. Il Baronio, davanti a questi comandi così chiari e dettagliati, partiva deciso e andava a fare la commissione nel modo più perfetto. La prima volta tutto andò liscio. Filippo lo mandò una seconda volta. L'oste, intanto, aveva capito come stavano le cose e aveva già  escogitato il modo di rifarsi della beffa. Appena vide ricomparire il Baronio col medesimo fiasco, gli disse: Da' qua e seguimi. Prese il fiasco, lo sciacquò, scese in cantina, fece assaggiare il vino al compratore, spillò mezzo litro, tornò in bottega, gli cambiò la moneta d'oro e alla fine tirò fuori di sotto il banco un bastone. Il Baronio si salvò con la fuga immediata e fulminea. (San Filippo Neri)

Il Santo Rosario

UP

Liturgia delle Ore

Martedì della 7° settimana del tempo ordinario

Un vangelo a caso ...

Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra". (Mc 4,30-32)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua: Vangelo Gv 14, 23-29: Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Ascolta il commento di Don Fabio Rosini
UP

Novene, meditazioni e preghiere del tempo corrente

Usa il selettore qui sotto per scegliere tra le novene e le meditazioni mensili

Novene salvate

Qui trovi le novene che hai iniziato e salvato. Per aggiungere una novena, vai sulla pagina della Novena e clicca su questa icona font. Per rimuoverla, clicca sull'icona font. Le novene restano salvate nel browser per 9 giorni e saranno visibili solo dal dispositivo su cui sono state aggiunte.
UP

Preghiere e meditazioni del giorno

Usa il selettore qui sotto per scegliere tra le preghiere e le meditazioni

Una preghiera a caso ....

Preghiera alla Madonna di San Francesco di Sales

"Ricordati e rammentati, dolcissima Vergine, che tu sei mia Madre e che io sono tuo figlio; che tu sei potente e che io sono poverissimo, timido e debole. Io ti supplico, dolcissima Madre, di guarirmi in tutte le mie vie e azioni. Non dirmi, Madre stupenda, che tu non puoi, poiché il tuo amatissimo Figlio ti ha dato ogni potere sia in cielo che in terra. Non dirmi che tu non sei tenuta a farlo, poiché tu sei la Madre di tutti gli uomini e particolarmente la mia Mamma. Se tu non potessi, io ti scuserei dicendo: è vero che è mia Mamma e che mi ama come suo figlio, ma non ha mezzi né possibilità. Se tu non fossi mia Mamma, io avrei pazienza e direi: ha tutte le possibilità di aiutarmi, ma ahimé, non è mia Madre e quindi non mi ama. Ma invece no, o dolcissima Vergine, tu sei la mia Mamma e per di più sei potentissima: come potrei scusarti se tu non mi aiutassi e non mi porgessi soccorso e assistenza? Vedi bene, o Mamma, che sei costretta ad ascoltare tutte le mie richieste. Per l'onore e per la gloria del tuo Gesù, accettami come tuo bimbo, senza badare alle mie miserie e ai miei peccati. Libera la mia anima e il mio corpo da ogni male e dammi tutte le virtù, soprattutto l'umiltà. Fammi regalo di tutti i doni, di tutti i beni e di tutte le grazie che piacciono alla SS.ma Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.