MaM
Messaggio del 2 dicembre 2007:La Madonna era molto triste. Per tutto il tempo aveva le lacrime negli occhi. Cari figli, mentre guardo nei vostri cuori, il mio cuore si riempie di dolore e fremito. Figli miei fermatevi per un attimo e guardate nei vostri cuori. Il mio Figlio, vostro Dio, è veramente al primo posto? Sono veramente le sue leggi la misura della vostra vita? Vi avverto di nuovo. Senza fede non c'è la vicinanza di Dio, non c'è la parola di Dio che è la luce della salvezza e la luce del buon senso. Mirjana ha aggiunto: io con dolore ho pregato la Madonna di non lasciarci, di non togliere le mani da noi. Alla mi richiesta, Lei ha fatto un sorriso doloroso e se ne è andata. Questa volta non ha detto "Vi ringrazio". Ha benedetto tutti noi e tutti gli oggetti sacri.

Venuti dall'aldilà: «Se volete Venire...»

12/01/2005    2422     Venuti dall'aldilà    Aldilà  Beata Elisabetta Canori Mora  Paradiso 
?
La venerabile Elisabetta Canori-Mora (morta nel 1825) appena morta apparve splendente alla sorella Maria Canori mentre stava recitando le preghiere prima di coricarsi, e le raccomandò le sue figlie finché fossero sistemate. Maria passò la notte insonne per la forte emozione, e al mattino si affrettò a recarsi alla casa della sorella per accertarsi della verità. Era morta. Apparve pure, appena spirata, alla giovane Maria Bianchi. Costei, mentre a letto malata aspettava le si recasse la cena, «si vide dinanzi tutta splendente la Serva di Dio che le disse: "Io me ne vado al cielo, ricordatevi di confessarvi del tal peccato... che per dimenticanza avete lasciato di accusare". Subito dopo l'anima disparve come un lampo. La giovane mandò un grido e chiamò la mamma. A costei essa disse: "La signora Elisabetta è andata in Paradiso adesso; guarda bene che ora è". "Figlia mia, tu sogni a occhi aperti, ciò è impossibile". Ma Maria insisteva piangendo, e dichiarando, come prova, che la Serva di Dio le aveva manifestato un peccato dimenticato in confessione. Il giorno appresso la mamma e le sorelle della malata, informatesi, si convinsero che l'ora e il momento dell'apparizione corrispondevano al tempo del transito della Venerabile. Altre apparizioni avvennero a Marino (Roma); in particolare viene ricordata quella a un'amica, alla quale disse: "Se volete venire dove vado io, bisogna che calchiate questa strada spinosa, e facciate quello che vi ho raccomandato più volte quando ero in vita. Non dubitate che non dimenticherò alcuno della vostra famiglia", e disparve».

Fonte: A. Pagani, La Serva di Dio Elisabetta Canori-Mora, Roma 1911, p. 519.