Padre Jozo Zovko: Scuola della Croce

Medjugorje, 25 febbraio 1995
La Madonna mi chiama a pregare davanti 'alla Croce: "Prega
davanti alla Croce
La Croce mi insegna ad accettare la volontà
di Dio: "Padre, non ciò che io voglio ma ciò che
vuoi Tu" (Mc 14,36), "Padre, nelle Tue mani affido la mia
vita" (cfr.Lc 23,46).
La Croce mi insegna a pregare per i
miei nemici: "Padre, perdonali perché non sanno quello
che fanno" (Lc 23,34).
Devo imparare a perdonare!
Non si
riesce a perdonare e, allora, l'odio distrugge l'uomo. Ho visto tante
persone possedute dal male... e se ne sono liberate solo quelle che
sono riuscite a perdonare. Coloro che non vi riescono non si possono
liberare.
Credetemi, questo è molto importante per noi.
Quando satana mette nel mio cuore un'idea contro una persona, la
ribellione, il disprezzo non mi piace, non mi è simpatica, non
la voglio vedere, trama contro di me..., immediatamente devo iniziare
a pregare davanti alla Croce: "Padre, perdonali..., benedici il
mio nemico, quello che non mi è simpatico, quello che mi è
difficile da accettare".
Non so pregare per i miei
nemici!
Nella mia patria c'è la guerra. Quando sono
capitato in una zona, due anni fa, i serbi avevano occupato una gran
parte del territorio. Io ero stato invitato ad andare a predicare in
un
monastero di quel luogo, in occasione della Novena
all'Immacolata.
La città era bombardata e quasi
distrutta.
Nel monastero c'è una immagine miracolosa e
bellissima della Madonna. Durante la guerra l'avevano nascosta nella
parete della cripta. Quando sono arrivato, hanno aperto il muro,
hanno prelevato l'immagine della Vergine e siamo usciti in
processione per tutta la cittadina, invitando la gente ad unirsi alla
Novena.
Durante i nove giorni, la Madonna aveva ispirato un
ingegnere a preparare una offerta simbolica.
Alla fine della
Novena, durante l'ultimo incontro, quell'ingegnere mi ha detto che
dovevo aprire la cassetta posta sopra l'altare... Quando l'ho aperta,
ho trovato una grande Croce, pesante... Era stata fatta con pezzi di
granate; erano frammenti delle bombe che avevano distrutto le loro
chiese, le loro case, che avevano ucciso tanti uomini...
Ecco, il
segno della morte... tramutato nel segno della Vita! Il segno
dell'odio... trasformato nel segno dell'Amore!
Quei resti di
granate educheranno molti!
"Quando ci sarà la pace?",
mi ha chiesto stamattina una giornalista. Quando il segno del male,
che è dentro dite, si convertirà nel segno
dell'amore... Quando il tuo odio, la tua ribellione, il tuo orgoglio
si convertiranno nella umiltà, nella riconciliazione,
nell'amore... Solo allora la guerra avrà fine. Non esiste la
guerra dove c'è amore!
Dobbiamo imparare a pregare per la
pace. E' importante che riceviamo dalla Santa Vergine questo dono: la
pace. Lei ha detto: "Pregate davanti alla Croce". La Croce
è il mistero dell'umiltà divina!
Scuola dell'Eucaristia.
L'Eucaristia è il mistero dell'umiltà divina, come
la Croce. Quando viviamo profondamente l'Eucaristia, Cristo
risuscitato e vivo resta tra noi come l'Emmanuele, Dio con noi.
La
Madonna, piangendo, ci ha detto: "Cari figli, pregate davanti
all'Eucaristia. Ma perché non sapete amare l'Eucaristia?... Se
non amate l'Eucaristia, Io non posso aiutarvi".
L'Eucaristia
è un dono per noi, una grazia. Se Dio mi ama, io non ho paura
di fronte alla sofferenza... Non ho paura neanche per il mio peccato,
perché esiste la Croce. Lui mi ama e mi perdona.
Ecco la
mia certezza: l'Amore divino.
"Quando sarò elevato
attirerò tutti a Me", ha detto Gesù. Lui mi
attrae. Se Lo elevo, Lui mi prende e porta con Sé. Allora,
devo elevare Cristo in tutti gli avvenimenti quotidiani ma, non come
se si trattasse di ricordare un avvenimento appreso dai libri di
storia, devo innalzarLo come il Figlio dell'Uomo e come il Figlio di
Dio.
La Madonna desidera che tu impari a pregare davanti al
Santissimo.
Tu hai visto come arde sempre una lampada davanti al
Santissimo, la "luce perpetua". Quella lampada rappresenta
il Roveto ardente che ha visto Mosè. E' la Presenza divina che
è rimasta tra noi e resta nel nostro Tabernacolo.
Jahvè
parlava dal Roveto ardente..., Cristo è vivo nel Tabernacolo.
E' Lui che parla, Lui che ama, Lui è il grande Dio..., Colui
che illumina tutti i secoli e tutte le generazioni.
Mosè
risplendeva... Il suo volto rimaneva pieno di luce... e, dice la
Sacra Scrittura, che doveva coprirsi con un velo altrimenti nessuno
poteva avvicinarsi a lui. Da dove Mosè aveva ricevuto la
luce? Da Dio! Mosè era stato con Lui, davanti a Lui.
Stare
davanti al Santissimo, stare davanti al Tabernacolo significa
rimanere alla presenza di Dio, riempirsi della Sua luce, incontrarsi
con Cristo. Tutti noi, come se fossimo a Gerico, possiamo
gridare con Bartimeo: Figlio di Davide, fermaTi..., aspetta abbi
pietà di me.
Il Tabernacolo è il posto dove
possiamo abbracciare tutto il mondo con la nostra preghiera.
E'
come l'attività del cuore, non si vede però funziona
per tutto il corpo dandogli sangue vivo e fresco..., lavora, è
attivo per tutte le membra. Tra di noi, stasera, c'è una
clarissa francescana. Lei ama Gesù. Io desidero che venga qui
e ci spieghi un mistero... Desideriamo salutare lei e il Signore che
serve. Le clarisse pregano insieme sette volte al giorno, come
famiglia francescana, e adorano in continuo il Santissimo. Le
salutiamo. Ecco qui una vergine saggia.
Pace e bene.
Sono Maria Victoria. Sono molto impressionata nel
sentire un figlio di Francesco d'Assisi che predica con tanta
cordialità, con tanta sincerità, con tanta unzione.
Mi
chiede di dare una testimonianza della mia vita di clarissa...
Per
grazia, sono figlia di Chiara d'Assisi che è la compagna di
Francesco d'Assisi. Di lei si disse che "se Francesco è
un altro Cristo, Chiara è un'altra Maria". Così
viene costantemente descritta, nelle Opere Francescane, dalle sue
consorelle, dal biografo, dal Dottore serafico S. Bonaventura, dal
liturgista e dal poeta.
Cosa posso dire in questo momento? Che
sto vivendo una grande gioia, una emozione profonda e penso che anche
voi dovreste essere impressionati da questi Messaggi della Madonna
che ci portano davanti alla Croce e davanti all'Eucaristia.
Abbiamo
sentito che "l'Angelo dell'Amore è il Serafino".
Questa espressione mi ha affascinata. Il Serafino Crocifisso trapassò
Francesco e lo attaccò alla Croce. Lo lasciò piagato,
mostrando nella sua carne la Passione di Cristo.
E' forte
l'esperienza dell'amore di Cristo nella solitudine e nella
preghiera.
Io desidero vivamente che oggi ci si lasci penetrare
dall'amore di Cristo, che si realizzi il frutto della conversione che
vuole la Santa Vergine, e che si collabori per rinnovare questo
nostro mondo che si sgretola.
Questo è il bello di ciò
che stiamo ascoltando.
Ci parla un figlio di Francesco d'Assisi ma
ci sta riportando la parola della Madonna, quello che Lei chiede a
coloro che sanno ascoltare. E tutti voi sapete ascoltare!
Il mio
desiderio di contemplativa è che tutti aprano di più
gli occhi, che puliscano gli occhi per guardare
Gesù e che
noi impariamo ad amarLo di più insieme alla Madonna.
Questo
è quello che ora desidero di più. Amare di più
Gesù
con un amore di Serafino.
Chiara parla "dell'Amore che
infiamma ...
"Guarda Gesù e infiammati sempre di più
Non basta amare, Gesù ha bisogno di amore ardente!
La
Madonna ha detto: "Cari figli, amate l'Eucaristia, vivete
l'Eucaristia".
Lì, avviene una nuova creazione.
Durante la S. Messa, il pane, che sotto forma di grano era sparso per
tutte le colline, si trasforma nel Corpo di Cristo attraverso la
potenza dello Spirito Santo e della preghiera della Chiesa. E così
il vino, si trasforma nel Sangue Prezioso di Cristo.
Un simbolo,
nell'Eucaristia, tiene nascosto tutto il mistero. Una goccia d'acqua,
senza alcun valore, viene versata nel calice e subito è
impossibile distinguerla dal vino.
Durante la transustanziazione
si trasforma nel Sangue di Cristo e riceve un nuovo valore, un valore
divino.
La goccia d'acqua rappresenta la tua natura umana, la tua
vita. Tu, così, puoi unirti con Dio, il Santo, perché
Dio si è fatto Gesù.
E' possibile! Come l'acqua si
unisce con il vino perché sono entrambi liquidi, noi e Cristo
abbiamo entrambi una natura umana: Lui, è il Santo, io il
peccatore. Inoltre, Lui mi rende figlio del Padre. Lui è come
Adamo per Eva. Dal Nuovo Adamo della Chiesa, da Gesù,
riceviamo la Vita.
La Madonna, piangendo, dice: Com'è che
non sai vivere questo Mistero? Se non entri in esso, non posso
aiutarti. Nell'Eucaristia c'e' sempre l'occasione di non vivere più
come peccatori, di nascere di nuovo e dire: "Non sono più
io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).
Non esiste la
Chiesa senza l'Eucaristia, che significa comunione d'amore, la
certezza che Dio mi ama.
Da dove riceve la forza un martire?
Io
vengo dal monastero di Siroki Brijeg dove vi è uno dei
santuari mariani più importanti dell'Erzegovina, dedicato alla
Madonna Assunta in Cielo.
Vicino al monastero vi era una scuola
elementare, il liceo dove studiavano i giovani francescani.
Molte
volte, i fedeli avevano detto ai frati: Andatevene da qui perché
vi possono uccidere. Ma essi non se ne sono andati. 117 febbraio del
1945, i comunisti hanno occupato la scuola e il monastero e hanno
messo alla prova la fede dei 30 francescani che in quel momento
costituivano la comunità. Lasciate l'abito!, hanno intimato.
Non possiamo, hanno risposto.
Uno dei frati aveva in mano la
Bibbia e lo hanno minacciato: Buttala nel fuoco, se vuoi vivere. No!
ha risposto, non la distruggerò mai. Uccidimi, se vuoi. Hanno
perfino staccato dal muro il Crocifisso e Lo hanno gettato sul
pavimento: Se volete sopravvivere, rinnegate Cristo..., calpestateLo.
Mai! E' un sacrilegio.
Tutti hanno scelto di morire. Hanno
preferito essere martiri per Cristo. Trenta francescani, giovani e
meno giovani, sacrificati in un solo giorno. Noi conserviamo i loro
resti nel giardino del monastero.
Anche nel vostro paese, la
Spagna, vi sono stati molti martiri ed io ho gioito quando sono stati
glorificati. I nostri martiri, però, non hanno ancora ricevuto
l'onore degli altari. Pregate perché arrivi quel giorno. ,
Scuola della Bibbia.
Sentire la Tua voce, Signore, significa risuscitare... Sentire la
Tua voce, Signore, significa incontrare la benedizione...
Sentire
la Tua voce, Cristo, è la più grande gioia...
Cari
genitori, accogliete nella vostra casa la Bibbia e ponetela
sull'Altare familiare. Aprite la Bibbia ogni giorno e baciatela.
Lasciate la Parola a Cristo! E' necessario che si senta la Sua Voce
all'interno della tua famiglia.
Ricordi quando Simeone ha preso
il Bambino nelle sue braccia?
Scrive l'Evangelista che egli fii
illuminato dallo Spirito Santo, pregò, parlò al
Signore, profetizzò...
Tu puoi tenere la Bibbia nelle tue
mani. Sì, quando arrivi a casa, prendila nelle mani per
dimostrare che da oggi sta nella tua famiglia come l'Emmanuele.
Quello che accadrà con Lui... dipende da te.
Dio vuole
insegnare a te e ai tuoi figli. Permettete a Cristo che alzi la Voce,
vi liberi dal male, vi illumini.
Sul tuo Altare familiare c'è
la Croce che è la scuola dell'amore; c'è la Bibbia con
la Parola del Signore; c'è il Rosario e c'è l'acqua
benedetta.
Sopra l'Altare metti l'immagine della Beata Vergine.
La benedizione dei genitori difende e aiuta i figli. Dopo
l'Eucaristia che celebreremo, desidero dare ad ognuno una immagine,
non come un ricordo ma come un segno che mostra che noi possiamo
portare a casa la Madre, la Madonna, come il discepolo La portò
a casa sua.
Sul retro dell'immagine, vi sono scritti i Messaggi
di cui abbiamo parlato.
Se ricordate, Jahvè ha detto a
Davide di prendere la sua fionda e cinque sassi nella sua bisaccia da
pastore e di combattere contro il gigante filisteo. "Non temere!
Io sarò con te". Anche tu puoi vincere il gigante e
allontanare tutti i tuoi filistei.
filistei. Oggi, questi cinque
sassi sono nelle nostre mani. Sono la nostra arma, la nostra
sicurezza, la certezza della vittoria. Desidero benedire "questa
lampada" perché ognuno la porti a casa sua e la protegga
(mostra il Rosario).
EPILOGO
"Io dormo ma il mio cuore veglia".
(Cant 5,2)
Era
la mezzanotte di una festa di luce: la Purificazione della Madonna e
la Presentazione di Gesù al Tempio.
Di notte..., "erano
i sogni il suo linguaggio profondo?".
Senza rumore di parole,
si sentì una Voce:
"Vieni, che ti voglio ungere le
mani Signore, mi chiami in sogno o io mi sogno che mi chiami?
Che
sia la Tua Voce o il mio sogno, ecco mi qui, sono tua! Dopo, si offri
di contribuire a questo lavoro.
Non bastò la comunità,
erede di S. Francesco e di Chiara, per realizzarlo. Non bastò
l'amicizia e la gratitudine.
Il contributo fu dato, come un'alba
di luce, dall'Angelo della notte.
V.T., osc.
Cari figli, oggi vi
invito a diventare missionari dei Messaggi che vi do qui, attraverso
questo posto a me caro. Dio mi ha permesso di rimanere così a
lungo con voi e perciò, figlioli, vi invito a vivere con amore
i Messaggi che vi do e a trasmetterli in tutto il mondo, così
che un fiume d'amore scorra tra la gente piena di odio e senza pace.
Vi invito, figlioli, a diventare pace dove non c'è pace e luce
dove c'è tenebra, affinché ogni cuore accetti la luce e
la via della salvezza.
Grazie per aver risposto alla mia
chiamata!