Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

Chi non soffre non può comprendere il dolore altrui. Perché il dolore non è un concetto astratto bensì un sentimento. Non si entra nella sofferenza col ragionamento ma con la comprensione: occorre immedesimarsi. Perciò Gesù Cristo, per i Suoi dolori, non ci chiede solo la meditazione, ma la compassione. A che serve compatire le Sue pene se sono passate? Gesù è sempre sofferente, è sempre caricato delle nostre angustie. Per addestrarci alla carità  ci si mostra sofferente in chi è malato, affinché noi troviamo l'occasione per amare. Il dolore è sempre ripugnante, ha un aspetto antipatico; il dolore non è mai un sorriso. La sofferenza urta la nostra sensibilità . Il Signore, mostrandoci il Suo volto sfigurato dalla sofferenza, ci invita a compatire le miserie che il dolore porta con sé. Gesù non ci vuole spettatori freddi di chi soffre, bensì compassionevoli. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Luca di Don Fabio Rosini



Lc 13,1-9 (Versione 2)

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo:“Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest'albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perchè deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose:“Padrone, lascialo ancora quest'anno, finchè gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l'avvenire; se no, lo taglierai”».

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