Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

L'umiltà  che Filippo praticava personalmente, voleva che la imparassero anche gli altri, soprattutto i suoi discepoli. Per questo li prendeva di mira con scherzi, burle, umiliazioni di ogni genere. Chi più di tutti ebbe a soffrire le burle di Filippo fu Cesare Baronio, uno dei primi e più noti discepoli, scrittore e storiografo di fama tale che meritò di essere insignito del titolo cardinalizio. Il Baronio era un tipo austero, meditabondo, e ciò non era nello spirito della Congregazione dell'Oratorio e bisognava correggerlo. San Filippo perciò non perdeva mai le buone occasioni per metterlo in ridicolo. Un giorno, sposandosi la figlia di una certa vedova di nome Gabriella da Cortona, della quale Filippo si era preso cura materiale e spirituale, il Santo dovette andare al banchetto di nozze. L'invito di Filippo portava naturalmente l'accompagnamento di un certo numero di discepoli dell'Oratorio, e tra questi non poteva mancare il Baronio. Immaginiamo la scena. Tra tante facce allegre e tante bocche chiacchierone, la faccia del Baronio più che da nozze doveva essere da funerale: sempre serio e in continua meditazione. Filippo lo nota subito e pensa: Ora ti aggiusto io. Ad un certo momento intimò al giovane cogitabondo di alzarsi e di intonare il Miserere. La scena sarebbe stata già  di per se stessa esilarante, ma il Miserere cantato in quelle circostanze da quel giovane impacciato, grosso e tutto severo, dovette essere un vero spasso. La beffa del canto era una delle trovate più frequenti. Quante volte il Gallonio, un altro discepolo del Santo, anche lui uomo grave e autorevole, dovette rassegnarsi a cantare delle canzonette popolari dinanzi a prelati, cardinali, grandi personaggi ed anche davanti a monache. A tutti i costi san Filippo voleva edificare i suoi all'umiltà : ma non a quell'umiltà  musona che fa paura; a un'umiltà  burlona, socievole, che facendoci stare ai piano dei nostri simili, è più facilmente praticabile. (San Filippo Neri)

Liturgia delle Ore - Ora Media sesta

Sabato della 33° settimana del tempo ordinario (Santa Cecilia)

Per questa Liturgia delle Ore è disponibile sia la versione del tempo corrente che quella dedicata alla memoria di un Santo. Per cambiare versione, clicca su questo collegamento.

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Inno
Glorioso e potente Signore,
che alterni i ritmi del tempo,
irradi di luce il mattino
e accendi di fuochi il meriggio,

tu placa le tristi contese,
estingui la fiamma dell'ira,
infondi vigore alle membra,
ai cuori concedi la pace.

Sia gloria al Padre ed al Figlio,
sia onore al Santo Spirito,
all'unico e trino Signore
sia lode nei secoli eterni. Amen

I Antifona
Pietà di noi, Signore,
abitatore onnipotente dei cieli.

SALMO 122 La fiducia del popolo è nel Signore
Due ciechi... gridano: Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide (Mt 20, 30).

A te levo i miei occhi, *
a te che abiti nei cieli. 

Ecco, come gli occhi dei servi 
alla mano dei loro padroni; *
come gli occhi della schiava
alla mano della sua padrona, 
così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, *
finché abbia pietà di noi. 

Pietà di noi, Signore, pietà di noi, *
già troppo ci hanno colmato di scherni, 
noi siamo troppo sazi degli scherni dei gaudenti, *
del disprezzo dei superbi.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

I Antifona
Pietà di noi, Signore,
abitatore onnipotente dei cieli.

II Antifona
Il nostro aiuto
è nel nome del Signore.

SALMO 123 Il nostro aiuto è nel nome del Signore
Il Signore disse a Paolo: «Non aver paura... perché io sono con te» (At 18, 9-10).

Se il Signore non fosse stato con noi, 
— lo dica Israele —  †
se il Signore non fosse stato con noi, *
quando uomini ci assalirono, 

ci avrebbero inghiottiti vivi, *
nel furore della loro ira. 

Le acque ci avrebbero travolti; †
un torrente ci avrebbe sommersi, *
ci avrebbero travolti acque impetuose. 

Sia benedetto il Signore, *
che non ci ha lasciati in preda ai loro denti. 

Noi siamo stati liberati come un uccello *
dal laccio dei cacciatori: 

il laccio si è spezzato *
e noi siamo scampati. 
Il nostro aiuto è nel nome del Signore, *
che ha fatto cielo e terra.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

II Antifona
Il nostro aiuto
è nel nome del Signore.

III Antifona
Circonda il tuo popolo, Signore,
ora e sempre.

SALMO 124 Il Signore custodisce il suo popolo
Pace e misericordia su tutto Israele di Dio (Gal 6, 16).

Chi confida nel Signore è come il monte Sion: *
non vacilla, è stabile per sempre. 

I monti cingono Gerusalemme: †
il Signore è intorno al suo popolo, *
ora e sempre. 

Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi *
sul possesso dei giusti, 
perché i giusti non stendano le mani *
a compiere il male. 

La tua bontà, Signore, sia con i buoni *
e con i retti di cuore. 

Quelli che vanno per sentieri tortuosi †
il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi. *
Pace su Israele!

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

III Antifona
Circonda il tuo popolo, Signore,
ora e sempre.

Lettura Breve Ger 17, 9-10
Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per rendere a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni.

V. Perdona, Signore, le mie colpe nascoste,
R. dall'orgoglio salva il tuo servo.

Orazione
Ascolta, Signore, la nostra preghiera e per intercessione di santa Cecilia, vergine e martire, rendici degni di cantare le tue lodi. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.