Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 21 luglio 2025 - San Lorenzo da Brindisi (Letture di oggi)

Finché siamo sulla terra, siamo sempre peccatori ed è sbagliato pensare di poter essere liberi da tentazioni e imperfezioni. Chi non si sente peccatore non può sperimentare l'amore di Dio. Infatti, io vedo la mia anima piena di fragilità , di tiepidezza e di tante altre miserie, e non mi resta che chiedere continuamente al Signore di liberarmi da tutta questa ombra che mi opprime. Che cosa ormai possiamo sperare quaggiù noi, a cui è stata data la grazia di sperimentare nella fede ciò che il Padre ci ha riservato alla fine? Per ora, non ci resta che pregare e pazientare. (Don Nikola Vucic)

Liturgia delle Ore - Letture

Sabato della 2° settimana del tempo di Avvento (Santa Lucia)

Per questa Liturgia delle Ore è disponibile sia la versione del tempo corrente che quella dedicata alla memoria di un Santo. Per cambiare versione, clicca su questo collegamento.
Questa sezione contiene delle letture scelte a caso, provenienti dalle varie sezioni del sito (Sacra Bibbia e la sezione Biblioteca Cristiana), mentre l'ultimo tab Apparizioni, contiene messaggi di apparizioni a mistici o loro scritti. Sono presenti testi della Valtorta, Luisa Piccarreta, don Stefano Gobbi e testimonianze di apparizioni mariane riconosciute.

Vangelo secondo Marco 14

1Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo.2Dicevano infatti: "Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo".

3Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo.4Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: "Perché tutto questo spreco di olio profumato?5Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!". Ed erano infuriati contro di lei.
6Allora Gesù disse: "Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona;7i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre.8Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura.9In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto".

10Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù.11Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo.

12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?".13Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo14e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi".16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

17Venuta la sera, egli giunse con i Dodici.18Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: "In verità vi dico, uno di voi, 'colui che mangia con me', mi tradirà".19Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: "Sono forse io?".20Ed egli disse loro: "Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto.21Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!".

22Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo".23Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.24E disse: "Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.25In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio".

26E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.27Gesù disse loro: "Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto:

'Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse'.

28Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea".29Allora Pietro gli disse: "Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò".30Gesù gli disse: "In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte".31Ma egli, con grande insistenza, diceva: "Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò". Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.

32Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego".33Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia.34Gesù disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate".35Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora.36E diceva: "Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu".37Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola?38Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole".39Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole.40Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.
41Venne la terza volta e disse loro: "Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori.42Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino".

43E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.44Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta".45Allora gli si accostò dicendo: "Rabbì" e lo baciò.46Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono.47Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio.48Allora Gesù disse loro: "Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi.49Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!".
50Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono.51Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono.52Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.

53Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi.54Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco.55Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano.56Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi.57Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo:58"Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo".59Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde.60Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?".61Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?".62Gesù rispose: "Io lo sono!

E vedrete 'il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo'".

63Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?64Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". Tutti sentenziarono che era reo di morte.
65Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: "Indovina". I servi intanto lo percuotevano.

66Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote67e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: "Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù".68Ma egli negò: "Non so e non capisco quello che vuoi dire". Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò.69E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: "Costui è di quelli".70Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: "Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo".71Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: "Non conosco quell'uomo che voi dite".72Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: "Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte". E scoppiò in pianto.


Numeri 23

1Balaam disse a Balak: "Costruiscimi qui sette altari e preparami qui sette giovenchi e sette arieti".2Balak fece come Balaam aveva detto; Balak e Balaam offrirono un giovenco e un ariete su ciascun altare.3Balaam disse a Balak: "Fermati presso il tuo olocausto e io andrò; forse il Signore mi verrà incontro; quel che mi mostrerà io te lo riferirò". Andò su di una altura brulla.
4Dio andò incontro a Balaam e Balaam gli disse: "Ho preparato i sette altari e ho offerto un giovenco e un ariete su ciascun altare".5Allora il Signore mise le parole in bocca a Balaam e gli disse: "Torna da Balak e parla così".6Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto: egli e tutti i capi di Moab.7Allora Balaam pronunziò il suo poema e disse:

"Dall'Aram mi ha fatto venire Balak,
il re di Moab dalle montagne di oriente:
Vieni, maledici per me Giacobbe;
vieni, inveisci contro Israele!
8Come imprecherò, se Dio non impreca?
Come inveirò, se il Signore non inveisce?
9Anzi, dalla cima delle rupi io lo vedo
e dalle alture lo contemplo:
ecco un popolo che dimora solo
e tra le nazioni non si annovera.
10Chi può contare la polvere di Giacobbe?
Chi può numerare l'accampamento d'Israele?
Possa io morire della morte dei giusti
e sia la mia fine come la loro".

11Allora Balak disse a Balaam: "Che mi hai fatto? Io t'ho fatto venire per maledire i miei nemici e tu invece li hai benedetti".12Rispose: "Non devo forse aver cura di dire solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?".
13Balak gli disse: "Vieni con me in altro luogo da dove tu possa vederlo: qui ne vedi solo un'estremità, non lo vedi tutto intero; di là me lo devi maledire".14Lo condusse al campo di Zofim, sulla cima del Pisga; costruì sette altari e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare.15Allora Balaam disse a Balak: "Fermati presso il tuo olocausto e io andrò incontro al Signore".16Il Signore andò incontro a Balaam, gli mise le parole sulla bocca e gli disse: "Torna da Balak e parla così".17Balaam tornò da Balak che stava presso il suo olocausto insieme con i capi di Moab. Balak gli disse: "Che cosa ha detto il Signore?".18Allora Balaam pronunziò il suo poema e disse:

"Sorgi, Balak, e ascolta;
porgimi orecchio, figlio di Zippor!
19Dio non è un uomo da potersi smentire,
non è un figlio dell'uomo da potersi pentire.
Forse Egli dice e poi non fa?
Promette una cosa che poi non adempie?
20Ecco, di benedire ho ricevuto il comando
e la benedizione io non potrò revocare.
21Non si scorge iniquità in Giacobbe,
non si vede affanno in Israele.
Il Signore suo Dio è con lui
e in lui risuona l'acclamazione per il re.
22Dio, che lo ha fatto uscire dall'Egitto,
è per lui come le corna del bufalo.
23Perché non vi è sortilegio contro Giacobbe
e non vi è magìa contro Israele:
a suo tempo vien detto a Giacobbe
e a Israele che cosa opera Dio.
24Ecco un popolo che si leva come leonessa
e si erge come un leone;
non si accovaccia, finché non abbia divorato la preda
e bevuto il sangue degli uccisi".

25Allora Balak disse a Balaam: "Se proprio non lo maledici, almeno non benedirlo!".26Rispose Balaam e disse a Balak: "Non ti ho già detto, che quanto il Signore dirà io dovrò eseguirlo?".
27Balak disse a Balaam: "Vieni, ti condurrò in altro luogo: forse piacerà a Dio che tu me li maledica di là".28Così Balak condusse Balaam in cima al Peor, che è di fronte al deserto.29Balaam disse a Balak: "Costruiscimi qui sette altari e preparami sette giovenchi e sette arieti".30Balak fece come Balaam aveva detto e offrì un giovenco e un ariete su ogni altare.


Siracide 4

1Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
2Non rattristare un affamato,
non esasperare un uomo già in difficoltà.
3Non turbare un cuore esasperato,
non negare un dono al bisognoso.
4Non respingere la supplica di un povero,
non distogliere lo sguardo dall'indigente.
5Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo,
non offrire a nessuno l'occasione di maledirti,
6perché se uno ti maledice con amarezza,
il suo creatore esaudirà la sua preghiera.
7Fatti amare dalla comunità,
davanti a un grande abbassa il capo.
Porgi l'orecchio al povero
e rispondigli al saluto con affabilità.
8.9Strappa l'oppresso dal potere dell'oppressore,
non esser pusillanime quando giudichi.
10Sii come un padre per gli orfani
e come un marito per la loro madre
e sarai come un figlio dell'Altissimo,
ed egli ti amerà più di tua madre.

11La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
12Chi la ama ama la vita,
quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia.
13Chi la possiede erediterà la gloria,
qualunque cosa intraprenda, il Signore lo benedice.
14Coloro che la venerano rendono culto al Santo,
e il Signore ama coloro che la amano.
15Chi l'ascolta giudica con equità;
chi le presta attenzione vivrà tranquillo.
16Chi confida in lei la otterrà in eredità;
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
17Dapprima lo condurrà per luoghi tortuosi,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui,
e lo abbia provato con i suoi decreti;
18ma poi lo ricondurrà sulla retta via
e gli manifesterà i propri segreti.
19Se egli batte una falsa strada, lo lascerà andare
e l'abbandonerà in balìa del suo destino.

20Figlio, bada alle circostanze e guàrdati dal male
così non ti vergognerai di te stesso.
21C'è una vergogna che porta al peccato
e c'è una vergogna che è onore e grazia.
22Non usare riguardi a tuo danno
e non vergognarti a tua rovina.
23Non astenerti dal parlare nel momento opportuno,
non nascondere la tua sapienza.
24Difatti dalla parola si riconosce la sapienza
e l'istruzione dai detti della lingua.
25Non contraddire alla verità,
ma vergògnati della tua ignoranza.
26Non arrossire di confessare i tuoi peccati,
non opporti alla corrente di un fiume.
27Non sottometterti a un uomo stolto,
e non essere parziale a favore di un potente.
28Lotta sino alla morte per la verità
e il Signore Dio combatterà per te.
29Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente invece nelle opere.
30Non essere come un leone in casa tua,
sospettoso con i tuoi dipendenti.
31La tua mano non sia tesa per prendere
e chiusa invece nel restituire.


Salmi 119

1Alleluia.

Alef. Beato l'uomo di integra condotta,
che cammina nella legge del Signore.
2Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.

3Non commette ingiustizie,
cammina per le sue vie.
4Tu hai dato i tuoi precetti
perché siano osservati fedelmente.

5Siano diritte le mie vie,
nel custodire i tuoi decreti.
6Allora non dovrò arrossire
se avrò obbedito ai tuoi comandi.
7Ti loderò con cuore sincero
quando avrò appreso le tue giuste sentenze.
8Voglio osservare i tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.

9Bet. Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Custodendo le tue parole.
10Con tutto il cuore ti cerco:
non farmi deviare dai tuoi precetti.
11Conservo nel cuore le tue parole
per non offenderti con il peccato.
12Benedetto sei tu, Signore;
mostrami il tuo volere.
13Con le mie labbra ho enumerato
tutti i giudizi della tua bocca.
14Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia
più che in ogni altro bene.
15Voglio meditare i tuoi comandamenti,
considerare le tue vie.
16Nella tua volontà è la mia gioia;
mai dimenticherò la tua parola.

17Ghimel. Sii buono con il tuo servo e avrò vita,
custodirò la tua parola.
18Aprimi gli occhi perché io veda
le meraviglie della tua legge.
19Io sono straniero sulla terra,
non nascondermi i tuoi comandi.
20Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi precetti in ogni tempo.
21Tu minacci gli orgogliosi;
maledetto chi devìa dai tuoi decreti.
22Allontana da me vergogna e disprezzo,
perché ho osservato le tue leggi.
23Siedono i potenti, mi calunniano,
ma il tuo servo medita i tuoi decreti.
24Anche i tuoi ordini sono la mia gioia,
miei consiglieri i tuoi precetti.

25Dalet. Io sono prostrato nella polvere;
dammi vita secondo la tua parola.
26Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto;
insegnami i tuoi voleri.
27Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò i tuoi prodigi.
28Io piango nella tristezza;
sollevami secondo la tua promessa.
29Tieni lontana da me la via della menzogna,
fammi dono della tua legge.
30Ho scelto la via della giustizia,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
31Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore,
che io non resti confuso.
32Corro per la via dei tuoi comandamenti,
perché hai dilatato il mio cuore.

33He. Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la seguirò sino alla fine.
34Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge
e la custodisca con tutto il cuore.
35Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in esso è la mia gioia.
36Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso la sete del guadagno.
37Distogli i miei occhi dalle cose vane,
fammi vivere sulla tua via.
38Con il tuo servo sii fedele alla parola
che hai data, perché ti si tema.
39Allontana l'insulto che mi sgomenta,
poiché i tuoi giudizi sono buoni.
40Ecco, desidero i tuoi comandamenti;
per la tua giustizia fammi vivere.

41Vau. Venga a me, Signore, la tua grazia,
la tua salvezza secondo la tua promessa;
42a chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola.
43Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera,
perché confido nei tuoi giudizi.
44Custodirò la tua legge per sempre,
nei secoli, in eterno.
45Sarò sicuro nel mio cammino,
perché ho ricercato i tuoi voleri.
46Davanti ai re parlerò della tua alleanza
senza temere la vergogna.
47Gioirò per i tuoi comandi
che ho amati.
48Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo,
mediterò le tue leggi.

49Zain. Ricorda la promessa fatta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
50Questo mi consola nella miseria:
la tua parola mi fa vivere.
51I superbi mi insultano aspramente,
ma non devìo dalla tua legge.
52Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore,
e ne sono consolato.
53M'ha preso lo sdegno contro gli empi
che abbandonano la tua legge.
54Sono canti per me i tuoi precetti,
nella terra del mio pellegrinaggio.
55Ricordo il tuo nome lungo la notte
e osservo la tua legge, Signore.
56Tutto questo mi accade
perché ho custodito i tuoi precetti.

57Het. La mia sorte, ho detto, Signore,
è custodire le tue parole.
58Con tutto il cuore ti ho supplicato,
fammi grazia secondo la tua promessa.
59Ho scrutato le mie vie,
ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti.
60Sono pronto e non voglio tardare
a custodire i tuoi decreti.
61I lacci degli empi mi hanno avvinto,
ma non ho dimenticato la tua legge.
62Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode
per i tuoi giusti decreti.
63Sono amico di coloro che ti sono fedeli
e osservano i tuoi precetti.
64Del tuo amore, Signore, è piena la terra;
insegnami il tuo volere.

65Tet. Hai fatto il bene al tuo servo, Signore,
secondo la tua parola.
66Insegnami il senno e la saggezza,
perché ho fiducia nei tuoi comandamenti.
67Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua parola.
68Tu sei buono e fai il bene,
insegnami i tuoi decreti.
69Mi hanno calunniato gli insolenti,
ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti.
70Torpido come il grasso è il loro cuore,
ma io mi diletto della tua legge.
71Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari ad obbedirti.
72La legge della tua bocca mi è preziosa
più di mille pezzi d'oro e d'argento.

73Iod. Le tue mani mi hanno fatto e plasmato;
fammi capire e imparerò i tuoi comandi.
74I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia,
perché ho sperato nella tua parola.
75Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi
e con ragione mi hai umiliato.
76Mi consoli la tua grazia,
secondo la tua promessa al tuo servo.
77Venga su di me la tua misericordia e avrò vita,
poiché la tua legge è la mia gioia.
78Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono;
io mediterò la tua legge.
79Si volgano a me i tuoi fedeli
e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.
80Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti,
perché non resti confuso.

81Caf. Mi consumo nell'attesa della tua salvezza,
spero nella tua parola.
82Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa,
mentre dico: "Quando mi darai conforto?".
83Io sono come un otre esposto al fumo,
ma non dimentico i tuoi insegnamenti.
84Quanti saranno i giorni del tuo servo?
Quando farai giustizia dei miei persecutori?

85Mi hanno scavato fosse gli insolenti
che non seguono la tua legge.
86Verità sono tutti i tuoi comandi;
a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto.
87Per poco non mi hanno bandito dalla terra,
ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.
88Secondo il tuo amore fammi vivere
e osserverò le parole della tua bocca.

89Lamed. La tua parola, Signore,
è stabile come il cielo.
90La tua fedeltà dura per ogni generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.
91Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
92Se la tua legge non fosse la mia gioia,
sarei perito nella mia miseria.
93Mai dimenticherò i tuoi precetti:
per essi mi fai vivere.
94Io sono tuo: salvami,
perché ho cercato il tuo volere.
95Gli empi mi insidiano per rovinarmi,
ma io medito i tuoi insegnamenti.
96Di ogni cosa perfetta ho visto il limite,
ma la tua legge non ha confini.

97Mem. Quanto amo la tua legge, Signore;
tutto il giorno la vado meditando.
98Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici,
perché sempre mi accompagna.
99Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
100Ho più senno degli anziani,
perché osservo i tuoi precetti.
101Tengo lontano i miei passi da ogni via di male,
per custodire la tua parola.
102Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu ad istruirmi.
103Quanto sono dolci al mio palato le tue parole:
più del miele per la mia bocca.
104Dai tuoi decreti ricevo intelligenza,
per questo odio ogni via di menzogna.

105Nun. Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
106Ho giurato, e lo confermo,
di custodire i tuoi precetti di giustizia.
107Sono stanco di soffrire, Signore,
dammi vita secondo la tua parola.
108Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi.
109La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
110Gli empi mi hanno teso i loro lacci,
ma non ho deviato dai tuoi precetti.
111Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
sono essi la gioia del mio cuore.
112Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,
in essi è la mia ricompensa per sempre.

113Samech. Detesto gli animi incostanti,
io amo la tua legge.
114Tu sei mio rifugio e mio scudo,
spero nella tua parola.
115Allontanatevi da me o malvagi,
osserverò i precetti del mio Dio.
116Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita,
non deludermi nella mia speranza.
117Sii tu il mio aiuto e sarò salvo,
gioirò sempre nei tuoi precetti.
118Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti,
perché la sua astuzia è fallace.
119Consideri scorie tutti gli empi della terra,
perciò amo i tuoi insegnamenti.
120Tu fai fremere di spavento la mia carne,
io temo i tuoi giudizi.

121Ain. Ho agito secondo diritto e giustizia;
non abbandonarmi ai miei oppressori.
122Assicura il bene al tuo servo;
non mi opprimano i superbi.
123I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza
e della tua parola di giustizia.
124Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore
e insegnami i tuoi comandamenti.

125Io sono tuo servo, fammi comprendere
e conoscerò i tuoi insegnamenti.
126È tempo che tu agisca, Signore;
hanno violato la tua legge.
127Perciò amo i tuoi comandamenti
più dell'oro, più dell'oro fino.
128Per questo tengo cari i tuoi precetti
e odio ogni via di menzogna.

129Pe. Meravigliosa è la tua alleanza,
per questo le sono fedele.
130La tua parola nel rivelarsi illumina,
dona saggezza ai semplici.
131Apro anelante la bocca,
perché desidero i tuoi comandamenti.
132Volgiti a me e abbi misericordia,
tu che sei giusto per chi ama il tuo nome.
133Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola
e su di me non prevalga il male.
134Salvami dall'oppressione dell'uomo
e obbedirò ai tuoi precetti.
135Fa' risplendere il volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi comandamenti.
136Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi,
perché non osservano la tua legge.

137Sade. Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
138Con giustizia hai ordinato le tue leggi
e con fedeltà grande.
139Mi divora lo zelo della tua casa,
perché i miei nemici dimenticano le tue parole.
140Purissima è la tua parola,
il tuo servo la predilige.
141Io sono piccolo e disprezzato,
ma non trascuro i tuoi precetti.
142La tua giustizia è giustizia eterna
e verità è la tua legge.
143Angoscia e affanno mi hanno colto,
ma i tuoi comandi sono la mia gioia.
144Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre,
fammi comprendere e avrò la vita.

145Kof. T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi;
custodirò i tuoi precetti.
146Io ti chiamo, salvami,
e seguirò i tuoi insegnamenti.
147Precedo l'aurora e grido aiuto,
spero sulla tua parola.
148I miei occhi prevengono le veglie
per meditare sulle tue promesse.
149Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia;
Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
150A tradimento mi assediano i miei persecutori,
sono lontani dalla tua legge.
151Ma tu, Signore, sei vicino,
tutti i tuoi precetti sono veri.
152Da tempo conosco le tue testimonianze
che hai stabilite per sempre.

153Res. Vedi la mia miseria, salvami,
perché non ho dimenticato la tua legge.
154Difendi la mia causa, riscattami,
secondo la tua parola fammi vivere.
155Lontano dagli empi è la salvezza,
perché non cercano il tuo volere.
156Le tue misericordie sono grandi, Signore,
secondo i tuoi giudizi fammi vivere.
157Sono molti i persecutori che mi assalgono,
ma io non abbandono le tue leggi.
158Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo,
perché non custodiscono la tua parola.
159Vedi che io amo i tuoi precetti,
Signore, secondo la tua grazia dammi vita.
160La verità è principio della tua parola,
resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia.

161Sin. I potenti mi perseguitano senza motivo,
ma il mio cuore teme le tue parole.
162Io gioisco per la tua promessa,
come uno che trova grande tesoro.
163Odio il falso e lo detesto,
amo la tua legge.
164Sette volte al giorno io ti lodo
per le sentenze della tua giustizia.
165Grande pace per chi ama la tua legge,
nel suo cammino non trova inciampo.
166Aspetto da te la salvezza, Signore,
e obbedisco ai tuoi comandi.
167Io custodisco i tuoi insegnamenti
e li amo sopra ogni cosa.
168Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie.

169Tau. Giunga il mio grido fino a te, Signore,
fammi comprendere secondo la tua parola.
170Venga al tuo volto la mia supplica,
salvami secondo la tua promessa.
171Scaturisca dalle mie labbra la tua lode,
poiché mi insegni i tuoi voleri.
172La mia lingua canti le tue parole,
perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti.
173Mi venga in aiuto la tua mano,
poiché ho scelto i tuoi precetti.
174Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è tutta la mia gioia.
175Possa io vivere e darti lode,
mi aiutino i tuoi giudizi.
176Come pecora smarrita vado errando;
cerca il tuo servo,
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.


Geremia 23

1"Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo". Oracolo del Signore.2Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: "Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore.3Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno.4Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una". Oracolo del Signore.

5"Ecco, verranno giorni - dice il Signore -
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
6Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele starà sicuro nella sua dimora;
questo sarà il nome con cui lo chiameranno:
Signore-nostra-giustizia.

7Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto,8ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra".

9Contro i profeti.
Mi si spezza il cuore nel petto,
tremano tutte le mie membra,
sono come un ubriaco
e come chi è inebetito dal vino,
a causa del Signore e a causa delle sue sante parole.
10"Poiché il paese è pieno di adùlteri;
a causa della maledizione tutto il paese è in lutto,
si sono inariditi i pascoli della steppa.
Il loro fine è il male
e la loro forza è l'ingiustizia.
11Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi,
perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità.
Oracolo del Signore.
12Perciò la loro strada sarà per essi
come sentiero sdrucciolevole,
saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse,
poiché io manderò su di essi la sventura,
nell'anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
13Tra i profeti di Samaria
io ho visto cose stolte.
Essi profetavano in nome di Baal
e traviavano il mio popolo Israele.
14Ma tra i profeti di Gerusalemme
ho visto cose nefande:
commettono adultéri e praticano la menzogna,
danno mano ai malfattori,
sì che nessuno si converte dalla sua malvagità;
per me sono tutti come Sòdoma
e i suoi abitanti come Gomorra".
15Perciò dice il Signore degli eserciti contro i
profeti:
"Ecco farò loro ingoiare assenzio
e bere acque avvelenate,
perché dai profeti di Gerusalemme
l'empietà si è sparsa su tutto il paese".

16Così dice il Signore degli eserciti: "Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore.

17Essi dicono a coloro
che disprezzano la parola del Signore:
Voi avrete la pace!
e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore
dicono: Non vi coglierà la sventura.

18Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l'ha visto e ha udito la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola e vi ha obbedito?

19Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena,
una tempesta travolgente
si abbatte sul capo dei malvagi.
20Non cesserà l'ira del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni comprenderete tutto!
21Io non ho inviato questi profeti
ed essi corrono;
non ho parlato a loro
ed essi profetizzano.
22Se hanno assistito al mio consiglio,
facciano udire le mie parole al mio popolo
e li distolgano dalla loro condotta perversa
e dalla malvagità delle loro azioni.
23Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore -
e non anche Dio da lontano?
24Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli
senza che io lo veda?
Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore.

25Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno.26Fino a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e profetizzano gli inganni del loro cuore?27Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal!28Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia parola.

Che cosa ha in comune la paglia con il grano?
Oracolo del Signore.
29La mia parola non è forse come il fuoco
- oracolo del Signore -
e come un martello che spacca la roccia?
30Perciò, eccomi contro i profeti
- oracolo del Signore -
i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole.
31Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore -
che muovono la lingua per dare oracoli.32Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo popolo". Parola del Signore.
33Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà: "Qual è il peso del messaggio del Signore?", tu riferirai loro: "Voi siete il peso del Signore! Io vi rigetterò". Parola del Signore.34E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: "Peso del Signore!", io lo punirò nella persona e nella famiglia.35Direte l'uno all'altro: "Che cosa ha risposto il Signore?" e: "Che cosa ha detto il Signore?".36Non farete più menzione di peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti, nostro Dio.37Così dirai al profeta: "Che cosa ti ha risposto il Signore?" e: "Che cosa ha detto il Signore?".38Ma se direte "Peso del Signore", allora così parla il Signore: "Poiché ripetete: Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire più: Peso del Signore,39ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai vostri padri.40Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata".


Seconda lettera ai Corinzi 6

1E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio.2Egli dice infatti:

'Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso'.

Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
3Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero;4ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce,5nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni;6con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero;7con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra;8nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri;9sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte;10afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!

11La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si è tutto aperto per voi.12Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto.13Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore!
14Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre?15Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele?16Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:

'Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.'
17Perciò 'uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò',
18e 'sarò' per voi 'come un padre,
e' voi 'mi' sarete 'come figli' e figlie,
'dice il Signore onnipotente'.


Capitolo IV: La liberta' di spirito e la semplicita' di intenzione

Leggilo nella Biblioteca

1. Due sono le ali che permettono all'uomo di sollevarsi al di sopra delle cose terrene, la semplicità e la libertà: la semplicità, necessaria nella intenzione; la libertà, necessaria nei desideri. La semplicità tende a Dio; la libertà raggiunge e gode Dio. Nessuna buona azione ti sarà difficile se sarai interiormente libero da ogni desiderio non retto. E godrai pienamente di questa interiore libertà se mirerai soltanto alla volontà di Dio e se cercherai soltanto l'utilità del prossimo. Se il tuo cuore fosse retto, ogni cosa creata sarebbe per te specchio di vita e libro di santa dottrina. Giacché non v'è creatura così piccola e di così poco valore che non rappresenti la bontà di Dio. Se tu fossi interiormente buono e puro, vedresti ogni cosa senza velame, e la comprenderesti pienamente: è infatti il cuore puro che penetra il cielo e l'inferno.  

2. Come uno è di dentro, così giudica di fuori. Chi è puro di cuore è tutto preso dalla gioia, per quanta gioia è nel mondo. Se, invece, da qualche parte, ci sono tribolazioni ed angustie, queste le avverte di più chi ha il cuore perverso. Come il ferro, messo nel fuoco, lasciando cadere la ruggine, si fa tutto splendente, così colui che si dà totalmente a Dio si spoglia del suo torpore e si muta in un uomo nuovo. Quando uno comincia ad essere tiepido spiritualmente teme anche il più piccolo travaglio, e accoglie volentieri ogni conforto che gli venga dal di fuori. All'incontro, quando uno comincia a vincere pienamente se stesso e a camminare veramente da uomo nella via del Signore, allora fa meno conto di quelle cose che prima gli sembravano gravose.


DISCORSO 210 QUARESIMA

Discorsi - Sant'Agostino

Leggilo nella Biblioteca

Alcune domande.

1. 1. È arrivato il tempo sacro che ci esorta ad umiliare la nostra anima con le preghiere e con i digiuni e a castigare il nostro corpo più che negli altri tempi dell'anno. Ma perché questo tempo si celebra all'approssimarsi della solennità della passione del Signore? E quale mistero racchiude il numero quaranta? Poiché alcuni solitamente si pongono queste domande, doverosamente ci accingiamo a parlarvi di questo argomento, dato che il Signore si è degnato di farci il dono di parlarne alla vostra Carità. Sappiamo che essi desiderano apprendere queste cose non per farne delle dispute ma con l'unico scopo di conoscerle: la loro fede e la loro pietà ci aiuteranno molto ad impetrare quanto dovremo dire.

Perché il digiuno quaresimale prima del Battesimo?.

1. 2. Si è soliti porre la questione: perché il Signore Gesù Cristo - il quale, assunto un corpo umano e fattosi uomo, è apparso in mezzo agli uomini proprio per darci l'esempio di come vivere, come morire e come risorgere - digiunò non prima di battezzarsi ma dopo il battesimo? Così è scritto infatti nel Vangelo: Appena battezzato Gesù uscì subito dall'acqua ed ecco si aprirono i cieli e vide lo Spirito di Dio scendere e venire sopra di sé. Ed ecco una voce dai cieli che diceva: questi è il mio Figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto. Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Egli, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, finalmente ebbe fame 1. Noi invece, insieme a coloro che dovranno ricevere il battesimo, digiuniamo prima che arrivi il giorno del loro battesimo, che coincide con il giorno di Pasqua; dopo Pasqua invece per cinquanta giorni mitighiamo i nostri digiuni. Questo fatto giustamente susciterebbe una certa inquietudine se fosse lecito battezzare o farsi battezzare soltanto nel solennissimo giorno di Pasqua. Mentre però in nessun giorno dell'anno è proibito amministrare il battesimo secondo la necessità e la volontà di ciascuno - così ha concesso colui che diede loro il potere di diventare figli di Dio 2 -, è lecito celebrare l'anniversario della passione del Signore soltanto in un determinato giorno dell'anno che si chiama Pasqua. Ne consegue che non bisogna assolutamente identificare il sacramento del battesimo con la Pasqua. Il battesimo lo si può ricevere in qualunque giorno; la Pasqua invece la si può celebrare soltanto in un solo e determinato giorno dell'anno. Il battesimo è dato per ricevere la vita nuova; la Pasqua serve per ricordare un fatto importante della nostra fede. Che la maggior parte dei battesimi che si debbono conferire confluisca nel giorno di Pasqua dipende non dal fatto che in quel giorno la grazia della salvezza è più abbondante, ma li attira la maggiore gioia di quella festa.

Il Battesimo di Gesù e quello di Giovanni.

2. 3. Che cosa si può dire anche sul fatto che bisogna distinguere il battesimo di Giovanni che Cristo ricevette dal battesimo di Cristo che i suoi fedeli ricevono? Infatti, per il fatto che Cristo è migliore del cristiano, il battesimo con cui è stato battezzato Cristo non è migliore di quello con cui viene battezzato il cristiano. Ma proprio perché è di Cristo, questo battesimo va preposto a quello che ha ricevuto Cristo. Giovanni infatti battezzò Cristo riconoscendo di essere inferiore a Cristo; Cristo invece battezza il cristiano, mostrando di essere più grande di Giovanni. Così come migliore della circoncisione della carne, che anche Cristo ha ricevuto ma che nessun cristiano oggi riceve, è il sacramento della risurrezione di Cristo. Con questo il cristiano viene come circonciso per spogliarsi della vita vecchia vissuta secondo la carne, seguendo la raccomandazione dell'Apostolo: Come Cristo risuscitò dai morti per la gloria del Padre, cosi anche noi camminiamo in una vita nuova 3. Così come la stessa antica Pasqua, che è prescritto di celebrare con l'uccisione di un agnello 4, non per il fatto che Cristo l'ha celebrata insieme ai suoi discepoli 5 è migliore della nostra Pasqua nella quale Cristo è stato immolato. Fu necessario infatti, per dare a noi un esempio di umiltà e di pietà, che Cristo venendo sulla terra si degnasse di accettare anche quei sacramenti che preannunciavano la sua futura venuta; con questo ci ha mostrato con quali sentimenti di devozione noi ora dobbiamo accogliere i sacramenti della nostra fede che ci annunciano la sua già realizzata venuta. Pertanto per il fatto che Cristo subito dopo aver ricevuto il battesimo di Giovanni iniziò il digiuno, non bisogna pensare che con ciò abbia voluto darci come una regola di condotta, come se si dovesse cominciare a digiunare subito dopo aver ricevuto il battesimo di Cristo. Semplicemente con questo esempio ci ha insegnato che bisogna digiunare quando la lotta con il tentatore si fa più aspra. Infatti Cristo, che si è degnato di nascere come uomo, non ricusò neanche di essere tentato come uomo, affinché il cristiano, ammaestrato dal suo esempio, potesse non essere superato dal tentatore. Quando l'uomo deve sostenere una simile lotta nella tentazione sia subito dopo il battesimo, sia anche dopo qualunque periodo di tregua, bisogna digiunare: affinché il corpo, mortificandosi, sia in grado di portare a termine la sua lotta e l'anima, umiliandosi, possa impetrare la vittoria. Nel caso del Signore la causa del suo digiuno non è stata dunque il battesimo nel Giordano ma la tentazione del diavolo.

Perché il digiuno quaresimale prima della Pasqua.

3. 4. Ed eccovi il motivo per cui noi digiuniamo nel tempo che precede la festa della passione del Signore e il motivo per cui dopo cinquanta giorni (da quella festa) termina il periodo in cui limitiamo i nostri digiuni. Chiunque vuol fare un vero digiuno o mortifica la propria anima con fede sincera 6 gemendo nella preghiera e castigando il proprio corpo; oppure, avendo sofferto un certo impoverimento spirituale di verità e di sapienza a causa delle lusinghe della carne, si mette in condizione di sentirne nuovamente fame e sete. A quelli che gli chiedevano come mai i suoi discepoli non digiunassero, il Signore rispose parlando di ambedue queste specie di digiuno. Della prima specie, quella in cui l'anima si umilia, disse: Gli amici dello sposo non possono essere afflitti mentre lo sposo è con loro. Verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno 7. Della seconda specie di digiuno invece, che consiste nel nutrire abbondantemente l'anima, disse continuando a parlare: Nessuno cuce un pezzo di panno nuovo su un abito vecchio, perché lo strappo non diventi maggiore; né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti gli otri si rompono e il vino si versa; ma si mette vino nuovo in otri nuovi, cosi l'uno e gli altri si conservano 8. Quindi poiché lo sposo ora ci è stato tolto, certo noi, amici di quel bello sposo, dobbiamo essere afflitti. Infatti il più bello d'aspetto tra i figli dell'uomo, sulle cui labbra era diffusa la grazia 9, tra le mani dei persecutori non ebbe né grazia né bellezza e la sua vita fu tolta dalla terra 10. E il nostro pianto è sincero se siamo accesi d'amore verso di lui. Fortunati coloro ai quali fu concesso di averlo davanti a loro prima della sua passione, di interrogarlo su ciò che volevano, di ascoltare quanto dovevano da lui ascoltare. I loro padri, prima della sua venuta, desiderarono vedere quei giorni e non li videro, perché erano stati destinati ad un altro compito: essere i suoi profeti, non i suoi ascoltatori. Di loro parla Gesù quando dice ai suoi discepoli: Molti giusti e molti profeti desiderarono vedere quello che voi vedete e non lo videro; udire quello che voi udite e non lo udirono 11. In noi invece si è adempiuto quanto ugualmente Gesù disse: Verrà un tempo in cui desidererete vedere uno solo di questi giorni e non potrete vederlo 12.

4. 5. Chi non brucia della fiamma di questo santo desiderio? Chi non piange? Chi non si rattrista gemendo? Chi non dice: Le mie lacrime sono il mio pane giorno e notte mentre mi dicono sempre: dov'è il tuo Dio? 13. Noi crediamo infatti in lui che è già glorioso alla destra del Padre; tuttavia finché viviamo in questo corpo siamo pellegrini lungi da lui 14 e non possiamo mostrarlo a quelli che dubitano di lui o lo negano e dicono: Dov'è il tuo Dio? Giustamente il suo Apostolo desiderava morire per essere con lui e pensava che il rimanere nella carne non era cosa migliore per lui ma necessaria per noi 15. Timidi sono i pensieri dei mortali e poco stabili i nostri disegni 16; poiché la nostra dimora terrena grava l'anima nei suoi molti pensieri 17. Per questo è una lotta la vita dell'uomo sulla terra 18 e nella notte di questo mondo il leone si aggira cercando chi divorare 19: non il leone della tribù di Giuda, il nostro re 20, ma il leone diavolo, nostro avversario. Il nostro re, condensando nella sua persona le figure dei quattro animali dell'Apocalisse di Giovanni, nacque come uomo, operò come leone, venne sacrificato come vitello, volò come aquila 21. Si librò sulle ali dei venti e fece delle tenebre un velame per sé 22. Egli distese le tenebre e si fece notte e in essa s'aggirano tutte le fiere della selva 23. I leoncelli ruggiscono, cioè i tentatori attraverso i quali il diavolo cerca di divorare; tuttavia non hanno potere se non sopra coloro che riescono a prendere. Lo stesso Salmo così continua: e chiedono a Dio il loro cibo 24. Nella notte di questo mondo, così pericolosa e così piena di tentazioni, chi non teme, chi non paventa nel più profondo di se stesso di venir giudicato degno di essere abbandonato nelle fauci di un nemico tanto crudele per essere divorato? Per evitare questo è necessario digiunare e pregare.

Perché dobbiamo digiunare in questa vita.

5. 6. Tanto maggiore e tanto più frequente deve essere il nostro digiuno, quanto più si avvicina la solennità della passione del Signore. Con questa celebrazione annuale in certo modo si rinnova in noi la memoria di quella notte; evitiamo così di dimenticarcene, evitiamo che quel divoratore ruggente ci trovi addormentati non nel corpo ma nell'anima. La stessa passione del Signore infatti che cos'altro anzitutto ci insegna, nelle vicende del nostro capo Cristo Gesù, se non che questa vita è una tentazione? Per questo, quando ormai si stava avvicinando il tempo della sua morte, Cristo disse a Pietro: Satana ha chiesto che gli foste consegnati per vagliarvi come il grano. Ma io ho pregato per te, Pietro, affinché la tua fede non venga meno; va' e conferma i tuoi fratelli 25. E difatti poi Pietro ci ha confermato nella fede con la sua attività apostolica, con il suo martirio, con le sue lettere. In una di queste lettere ci esorta anche a temere assai questa notte di cui sto parlando e ci ha insegnato a vigilare guardinghi alla luce consolante delle profezie, come di un lume nella notte: Noi teniamo come più ferma - dice - la parola dei profeti, alla quale fate bene a prestare attenzione, come a lampada che splende in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non si levi nei vostri cuori la stella del mattino 26.

Perché è bene digiunare prima della Pasqua.

5. 7. Teniamo dunque i fianchi cinti e le lucerne accese, e siamo come quegli uomini in attesa del ritorno del loro padrone dalle nozze 27. Non diciamoci vicendevolmente: Mangiamo e beviamo perché domani moriremo 28. Ma proprio perché è incerto il giorno della morte e penosa la vita, digiuniamo e preghiamo ancor più: domani infatti moriremo. Un poco - disse Gesù - e non mi vedrete un poco ancora e mi vedrete 29. Questo è il momento di cui ci disse. Voi sarete nell'afflizione mentre il mondo godrà 30; cioè: questa vita è piena di tentazioni e noi siamo pellegrini lungi da lui 31. Ma io vi vedrò di nuovo - aggiunse - e ne gioirà il vostro cuore e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia 32. Godiamo anche ora in questa speranza, nonostante tutto - poiché è fedelissimo chi ce lo ha promesso - nell'attesa di quella sovrabbondante gioia, quando saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è 33, e nessuno ci potrà togliere la nostra gioia 34. Di questa speranza abbiamo anche ricevuto il pegno amabile e gratuito dello Spirito Santo 35, il quale emette dai nostri cuori gemiti inenarrabili di santi desideri 36. "Abbiamo concepito infatti - dice Isaia - e abbiamo partorito lo spirito di salvezza" 37. E "la donna quando partorisce - dice il Signore - è nel dolore perché è giunta la sua ora; ma quando ha partorito si fa grande festa perché è venuto al mondo un uomo" 38. Questa sarà la gioia che nessuno potrà toglierci 39. Con questa gioia saremo immersi, dalla vita presente nella quale dobbiamo concepire la fede, alla luce eterna. Ora dunque digiuniamo e preghiamo, perché è il tempo del parto.

Digiuniamo e preghiamo perché è il tempo della prova.

6. 8. Questo sta facendo l'intero corpo di Cristo che è diffuso per tutto il mondo, cioè la Chiesa intera, quell'unità che nel Salmo prega: Dai confini della terra ti invoco, col cuore prostrato nel dolore 40. Di qui ci si manifesta già chiaramente perché sia stato istituito un tempo sacro di quaranta giorni destinato a questa umiliazione. Colei infatti che invoca Dio dai confini della terra col cuore prostrato dal dolore lo invoca dalle quattro parti del mondo, nominate spesso anche dalla Scrittura: oriente, occidente, settentrione e mezzogiorno. Per tutta l'estensione di queste quattro parti del mondo è stato promulgato quel decalogo della legge, che ora non si deve soltanto temere osservandolo nella lettera, ma che si deve adempiere con la grazia della carità. Sappiamo che quattro per dieci fa quaranta. Ma ancora ci troviamo nella fatica della tentazione, nella necessità del perdono dei peccati. Chi può infatti adempiere perfettamente il comandamento: Non desiderare 41? Perciò è necessario digiunare e pregare, senza smettere di fare le opere buone. Di questo lavoro verrà data alla fine la paga, che nel Vangelo viene chiamata denario 42. Come il ternario prende nome dal numero tre, il quaternario dal numero quattro, così il denario dal numero dieci. Questo denario unito al numero quaranta ci vien reso come ricompensa della nostra fatica. Il numero cinquanta simboleggia il tempo di quella gioia che nessuno potrà toglierci 43. In questa vita ancora non ne abbiamo il pieno possesso; tuttavia lo celebriamo nelle lodi del Signore col canto dell'Alleluia per cinquanta giorni dopo la solenne celebrazione della passione del Signore, a partire dal giorno della risurrezione; durante quei giorni diminuiamo i nostri digiuni.

Simbologia dei numeri quaranta e cinquanta.

6. 9. Ora dunque, carissimi, in nome di Cristo vi esorto a propiziarvi Dio con digiuni quotidiani, elemosine più generose, preghiere più fervorose, perché non veniate circuiti da satana. Questo è un tempo nel quale anche gli sposati sono esortati ad astenersi dai rapporti con le mogli e le sposate dai rapporti con i propri mariti, per attendere alle preghiere 44, anche se in tutto l'arco dell'anno in determinati giorni dovrebbero farlo. Quanto più frequentemente lo si fa, meglio è: perché anche ricercando in modo immoderato le cose concesse si offende chi le ha concesse. La preghiera è una cosa spirituale e quindi tanto più è gradita quanto più pienamente la si compie secondo la propria natura. Ma tanto più la preghiera si spiritualizza quanto più il cuore di chi prega è libero dalla passione carnale.

Continenza e preghiera.

7. 9. Quaranta giorni digiunò Mosè, autore della legge 45, quaranta giorni Elia, il più grande dei profeti 46, quaranta giorni il Signore stesso 47, testimoniato dalla legge e dai profeti. Perciò si mostrò sul monte con questi due personaggi 48. Noi, benché non possiamo sostenere senza interromperlo un digiuno così lungo, così da non prendere nessun alimento per tanti giorni e tante notti come hanno fatto essi, almeno facciamolo secondo le nostre forze; in maniera che, esclusi quei giorni nei quali per motivi determinati la tradizione della Chiesa proibisce di digiunare, possiamo diventare graditi al Signore nostro Dio con un digiuno quotidiano o almeno frequente. Però, come non ci si può astenere per tanti giorni senza interruzione dal cibo e dalla bevanda, forse non ci si potrà astenere neanche dai rapporti matrimoniali? Mentre vediamo che in nome di Cristo molti, appartenenti ad ambedue i sessi, conservano i loro corpi consacrati a Dio del tutto liberi da tale prestazione. Penso non sia molto difficile per gli sposati astenersi fino alla festa di Pasqua dai rapporti coniugali, se i vergini lo possono per tutta la vita.

Alcuni osservano la quaresima più voluttuosamente che religiosamente.

8. 10. Ormai non occorrono altre raccomandazioni, dato che vi ho spiegato meglio che ho potuto, con massima sollecitudine, che questo è tempo utile per esercitare l'umiltà dell'anima; tuttavia non posso non accennare ad una cosa, a motivo dell'errato comportamento di alcuni i quali con le loro menzognere seduzioni e le loro perverse abitudini non cessano di renderci difficile il nostro compito nei vostri confronti. Ci sono alcuni che praticano la quaresima più con voluttà che con devozione; invece di mortificare le vecchie passioni vanno in cerca di nuovi piaceri. Tutta la loro preoccupazione è quella di fare, sì, a meno degli usuali tipi e sapori di pietanze, ma con provviste abbondanti e costose di molteplici frutti; paventano il contatto dei recipienti nei quali sono state cucinate le carni considerandoli immondi, e non temono nel proprio corpo l'intemperanza del ventre e della gola; digiunano non per frenare con la temperanza l'usuale ingordigia, ma per aumentare, cambiando il modo, la smodata cupidigia. Infatti quando arriva il tempo della refezione si buttano sulle ben fornite mense come gli animali sulla greppia; rimpinzano lo stomaco di più numerose portate e se ne gonfiano il ventre; stimolano la gola con diverse specie di condimenti, fatti appositamente ed esotici, perché non si nausei dell'abbondanza dei cibi. Insomma mangiano con tanta avidità che poi neanche digiunando riescono a digerire!.

La quaresima occasione di nuovi piaceri.

9. 11. Ci sono anche di quelli che non bevono vino però si procurano, non per motivi di salute bensì per piacere, altre bevande ricavate dalla spremuta di frutti diversi; così la quaresima non è più la ricerca di una devota umiltà ma diventa occasione di nuovi piaceri. Che cosa di più confacente, qualora la debolezza di stomaco non permettesse di bere acqua, che sostenerlo con un poco di vino usuale anziché andare in cerca di vini che non hanno conosciuto vendemmia, che non hanno visto torchi? E si fa così non per andare in cerca di una bevanda più monda, ma perché si rifiuta una bevanda più frugale. Al contrario che cosa di più assurdo che, nel tempo in cui il corpo va tenuto a freno con maggiore sollecitudine, si procurino al corpo tanti piaceri, tanto che la stessa concupiscenza della gola ci tiene a non perdere l'occasione della quaresima? C'è incongruenza maggiore che proprio nei giorni in cui bisogna mortificarsi, quando tutti debbono uniformarsi al vitto usuale dei poveri, si viva in maniera tale che, se si vivesse così per sempre, si e no i ricchi con i loro patrimoni se lo potrebbero permettere? Guardatevi da tutte queste cose, carissimi. Riflettete su questo passo della Scrittura: Non andare dietro alle tue voglie 49. È necessario accogliere sempre questa utilissima esortazione; quanto più lo è in questi giorni nei quali, se giustamente si condanna chi non limita i suoi piaceri abituali, tanto più infame sarebbe che la nostra cupidigia si soddisfi con piaceri non abituali?.

Elemosina e perdono.

10. 12. Soprattutto ricordatevi dei poveri: cosicché quanto risparmiate vivendo con maggiore parsimonia, possiate riporlo nel tesoro del cielo 50. Riceva il Cristo che ha fame quanto risparmia il cristiano che digiuna. La mortificazione volontaria diventi il sostentamento del bisognoso. La povertà volontaria di chi ha in abbondanza diventi l'indispensabile sostentamento di chi non possiede. Inoltre il vostro cuore mite e umile sia disposto a perdonare con misericordia. Chieda perdono chi ha recato ingiuria, conceda il perdono chi ha ricevuto l'offesa; affinché non cadiamo sotto il dominio di satana, il cui trionfo è la divisione dei cristiani. È una elemosina che apporta un grande vantaggio quella di perdonare il debito al tuo conservo affinché il Signore perdoni a te 51. Il divino maestro raccomandò ai discepoli ambedue queste opere buone, dicendo: Perdonate e sarete perdonati; date e vi sarà dato 52. Ricordatevi di quel servo dal quale il padrone si fece restituire tutto il debito che gli aveva condonato, perché egli non usò uguale misericordia con un suo conservo che gli doveva cento denari; mentre a lui era stato condonato un debito di diecimila talenti 53. Non c'è scusa che tenga per esimersi da questo genere di opere buone, perché in questo caso tutto dipende dalla buona volontà. Uno potrebbe dire: Non posso digiunare perché lo stomaco è debole. Può anche dire: Vorrei dare qualcosa al povero ma non ho niente da dargli; oppure: Ho così poco che se lo do a lui ho paura di rimanerne senza io. Benché anche in questo genere di opere buone per lo più gli uomini portano giustificazioni false, non potendone trovare di valide. Comunque chi potrà dire: Non ho perdonato a chi mi chiedeva scusa perché non me lo ha permesso la salute, oppure: Perché non avevo la mano con cui porgere? Perdona per essere perdonato. Per compiere questo atto che ti è chiesto non c'è bisogno di nessuna azione corporea e nessuna parte del tuo corpo viene richiesta in aiuto all'anima. Lo si fa con la volontà, lo si compie con la volontà. Fallo con tutta sicurezza, concedi il perdono con tutta sicurezza: non ti cagionerà nessun dolore nel corpo, niente ti verrà a diminuire nella tua casa. E inoltre, fratelli, vedete che grande male è il non perdonare a un fratello pentito da parte di chi ha l'obbligo di amare anche i nemici 54. Se le cose stanno così e trovando scritto: Il sole non tramonti sulla vostra ira 55, considerate, carissimi, se possa dirsi cristiano chi, almeno in questi giorni, non è disposto a porre fine a quelle inimicizie che mai avrebbe dovuto aprire.

 

 


1 - Mt 3, 16-17; 4, 1-2.

2 - Cf. Gv 1, 12.

3 - Rm 6, 4.

4 - Cf. Es 12, 1 ss.

5 - Cf. Mt 26, 17 ss.

6 - Cf. 1 Tm 1, 5.

7 - Mt 9, 15.

8 - Mt 9, 16-17.

9 - Cf. Sal 44, 3.

10 - Cf. Is 53, 2, 8.

11 - Mt 13, 17.

12 - Lc 17, 22.

13 - Sal 41, 4.

14 - Cf. 2 Cor 5, 6.

15 - Cf. Fil 1, 23-24.

16 - Sap 9, 14.

17 - Sap 9, 15.

18 - Cf. Gb 7, 1.

19 - Cf. 1 Pt 5, 8.

20 - Cf. Ap 5, 5.

21 - Cf. Ap 4, 7.

22 - Sal 17, 11-12.

23 - Cf. Sal 103, 20.

24 - Sal 103, 21.

25 - Cf. Lc 22, 31-32.

26 - 2 Pt 1, 19.

27 - Cf. Lc 12, 35-36.

28 - 1 Cor 15, 32.

29 - Gv 16, 19.

30 - Gv 16, 20.

31 - Cf. 2 Cor 5, 6.

32 - Gv 16, 22.

33 - Cf. 1 Gv 3, 2.

34 - Cf. Gv 16, 22.

35 - Cf. 2 Cor 1, 22.

36 - Cf. Rm 8, 26.

37 - Cf. Is 26, 18.

38 - Cf. Gv 16, 21.

39 - Cf. Gv 16, 22.

40 - Sal 60, 3.

41 - Es 20, 17.

42 - Cf. Mt 20, 2-13.

43 - Cf. Gv 16, 22.

44 - Cf. 1 Cor 7, 5.

45 - Cf. Es 24, 18.

46 - Cf. 1 Sam. 19, 8.

47 - Cf. Mt 4, 2.

48 - Cf. Mt 17, 3.

49 - Sir 18, 30.

50 - Cf. Mt 19, 21.

51 - Cf. Mt 18, 35.

52 - Lc 6, 37-38.

53 - Cf. Mt 18, 26-35.

54 - Cf. Mt 5, 44.

55 - Ef 4, 26.


Parte 1

Quaderno IV - Santa Faustina Kowalska

Leggilo nella Biblioteca


+ G.M.G. Oggi Gesù abita nel mio cuore, E sceso dall'alto trono celeste, il Grande Sovrano, il Creatore dell'universo È venuto da me sotto la specie del pane. O Dio Eterno, racchiuso nel mio petto, Con Te ho tutto il paradiso, E canto con gli angeli: Santo... Vivo unicamente per la Tua gloria. Non con un Serafino Ti unisci, o Dio, Ma con un misero essere umano, Che senza di Te non può far nulla, Ma Tu sei sempre misericordioso con gli uomini. Il mio cuore è dimora per Te, O Re di eterna gloria. Governa il mio cuore e regna in esso Come in un magnifico palazzo. O grande, ineffabile Iddio, Che Ti sei degnato di abbassarTi tanto, A Te rendo umilmente gloria, E Ti supplico, perché Ti degni di salvarmi.

+ G.M.G. O dolce Madre del Signore, Su Te modello la mia vita, Tu sei per me un'aurora radiosa, Estasiata m'immergo tutta in Te. O Madre, o Vergine Immacolata, In Te si riflette per me il raggio di Dio. Tu m'insegni ad amate il Signore nelle tempeste, Tu il mio scudo e la mia difesa dai nemici.

Cracovia, 10.VIII.1937.

SR. MARIA FAUSTINA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO. O Ostia santa, fonte della dolcezza divina, Tu dai sostegno alla mia anima. Tu che sei Onnipotente e Ti sei incarnato in una Vergine, Vieni nascosto nel mio cuore, E la potenza dei miei sensi non Ti raggiunge.

+ G.M.G. Cracovia, 10.VIII.1937. Quarto Diario [sic!]. Tutto per Te, Gesù, e con ogni battito del cuore desidero adorare la Tua Misericordia ed a misura delle mie forze desidero incoraggiare le anime alla fiducia in questa Tua Misericordia, come Tu stesso mi hai ordinato, o Signore. Nel mio cuore, nella mia anima è notte fonda. Davanti al mio intelletto c'è un muro impenetrabile che mi ha nascosto Dio, ma queste tenebre non sono state causate da me. Strano questo tormento, che ho paura di descrivere in tutta la sua estensione, ma anche in questo stato procuro di essere fedele a Te, o mio Gesù, sempre e in tutto; il mio cuore batte soltanto per Te.

10.VIII.1937. Oggi sono tornata a Cracovia da Rabka; mi sento molto male. Solo Gesù sa quanto io soffra. In questi giorni sono stata in tutto simile a Gesù Crocifisso; mi sono armata di pazienza per rispondere ad ogni suora perché non mi è stato possibile rimanere là, cioè perché stavo peggio in salute. Sapevo però che alcune suore non me lo chiedevano per compassione delle mie sofferenze, ma per aggiungerne altre a quelle che avevo. O Gesù, quali tenebre mi circondano ed il nulla penetra in me, ma, Gesù mio, non lasciarmi sola, concedimi la grazia della fedeltà. Benché non possa comprendere il mistero del Tuo abbandono, è però in mio potere dire: Sia fatta la Tua volontà.

12.VIII. Oggi mi sono incontrata col rev. dr. Sopocko che, passando da Cracovia, è venuto un momento da noi. Desideravo proprio vederlo; Dio ha esaudito il mio desiderio. Questo sacerdote è una grande anima, tutta piena di Dio. La mia gioia è stata grande, ho ringraziato Dio per questa grande grazia, poiché desideravo incontrarmi con lui per la maggior gloria di Dio. O Ostia viva, Gesù nascosto, Tu vedi lo stato della mia anima. Da sola non sono nemmeno capace di pronunciare il Tuo santo Nome. Non riesco a tirar fuori dal cuore la fiamma dell'amore, ma stando in ginocchio ai Tuoi piedi penetro nel tabernacolo con lo sguardo della mia anima, lo sguardo della fedeltà. Tu sei sempre lo stesso, anche se nella mia anima c'è un cambiamento. Ho fiducia che verrà il momento in cui mostrerai il Tuo volto e la Tua bambina vedrà di nuovo il Tuo dolce viso. Mi stupisco, Gesù, che Tu possa così a lungo nasconderTi a me. Come puoi contenere l'enormità dell'amore che nutri per me? Nella dimora del mio cuore sto in ascolto ed attendo la Tua venuta, o unico Tesoro del mio cuore. Gesù difende con forza i Suoi rappresentanti sulla terra. E talmente unito a loro, che mi ordina di anteporre la loro opinione alla Sua. Ho conosciuto la grande familiarità che esiste fra Gesù ed il sacerdote. Quello che dice il sacerdote, Gesù lo sostiene e spesso si uniforma ai suoi desideri e talvolta fa dipendere dalla sua opinione il proprio rapporto con un'anima. Nelle grazie particolari ho conosciuto molto bene fino a che punto hai diviso con loro l'autorità ed i Misteri, o Gesù, più che con gli angeli. Gioisco per questo, poiché tutto ciò serve al mio bene.

+ O mio Gesù, quanto è difficile sopportare sofferenze di questo genere! Quando qualcuno maldisposto verso di noi, ci procura qualche molestia, a me dispiace di meno. Ma non riesco a sopportare che qualcuno mi mostri la sua benevolenza e poi ad ogni passo mi metta i bastoni fra le ruote. Che grande forza di volontà occorre per amare un anima del genere per amor di Dio! Talvolta si deve giungere fino all'eroismo per amare una tale anima, come comanda Iddio. Se si avessero rari contatti con quella persona, la cosa si sopporterebbe meglio, ma quando si vive assieme e si sperimenta ciò ad ogni passo, occorre un grande sforzo. O mio Gesù, penetra in me completamente, affinché possa rispecchiarTi in tutta la mia vita. Divinizzami, in modo che le mie azioni abbiano un valore soprannaturale. Fa' che io abbia per ogni anima senza eccezioni amore, compassione e Misericordia. O mio Gesù, ognuno dei Tuoi santi rispecchia in sé una delle Tue virtù; io desidero rispecchiare il Tuo Cuore compassionevole e pieno di Misericordia, e voglio glorificarlo. La Tua Misericordia, o Gesù, sia impressa sul mio cuore e sulla mia anima come un sigllio e ciò sarà il mio segno distintivo in questa e nell'altra vita. La glorificazione della Tua Misericordia è il compito esclusivo della mia vita.

15.VIII.1937. Indicazioni di Padre Andrasz. Questi momenti dl aridità e di sensazione della propria miseria, permessi da Dio, fanno conoscere all'anima quanto poco essa possa da sola, le insegneranno quanto deve apprezzare le grazie di Dio. Secondo: la fedeltà alle pratiche di devozione ed ai propri doveri, la fedeltà in genere in tutto, proprio come nei momenti di gioia. Terzo: in queste faccende occorre essere in tutto obbediente all'arcivescovo; di tempo in tempo tuttavia si può ricordare la questione, ma con calma. Talvolta è necessaria un po' di amara verità. Verso la fine del colloquio chiesi che mi permettesse di trattare familiarmente con Gesù, come in precedenza. Mi rispose: « Non posso dare ordini a Gesù, ma se Egli stesso l'attira a Sé, può seguire questa attrazione, ma deve mantenere sempre una profonda venerazione, poiché il Signore è grande. Se lei in tutto questo cerca realmente la volontà di Dio e desidera compierla, può stare tranquilla, Iddio non permetterà alcuno sbandamento. Per quanto concerne le mortificazioni e le sofferenze, me ne parlerà la prossima volta. Si affidi alla protezione della Madonna».

15.VIII.1937. Durante la meditazione la presenza di Dio è penetrata vivamente in me ed ho conosciuto la gioia della SS.ma Vergine al momento della Sua Assunzione in cielo... Durante la cerimonia che si è svolta in onore della Madre di Dio, verso la fine della stessa, ho visto la Vergine SS.ma, che mi ha detto: «Oh, quanto Mi è gradito l'omaggio del Vostro amore!». E in quello stesso momento ha coperto col Suo manto tutte le suore della nostra Congregazione. Con la mano destra ha stretto a Sé la Madre Generale Michaela e con la sinistra me, e tutte le suore erano ai Suoi piedi coperte dal Suo manto. Poi la Madre di Dio ha detto: «Ognuna di voi che persevererà nello zelo fino alla morte nella Mia Congregazione, eviterà il fuoco del purgatorio, e desidero che ciascuna si distingua per queste virtù: umiltà e mitezza, purezza e amor di Dio e del prossimo, compassione e Misericordia». Dopo queste parole è scomparsa tutta la Congregazione, sono rimasta sola con la Madonna, la quale mi ha istruita circa la volontà di Dio, come applicarla nella vita, sottomettendomi totalmente ai Suoi santissimi decreti. È impossibile piacere a Dio non facendo la Sua santa volontà. «Figlia Mia, ti raccomando Vivamente di compiere fedelmente tutti i desideri di Dio, poiché questa è la cosa cara ai Suoi occhi. Desidero ardentemente che tu ti distingua in questo, cioè in questa fedeltà, nell'adempiere la volontà di Dio. La volontà di Dio anteponila a tutti i sacrifici ed olocausti». Mentre la Madre Celeste parlava con me, è entrata nella mia anima una profonda comprensione della volontà di Dio. O mio Gesù, delizia del mio cuore, quando la mia anima è imbevuta della Tua divinità, accetto con identico equilibrio la dolcezza e l'amarezza. L'una e l'altra cosa passeranno, una sola cosa conserverò nell'anima, l'amor di Dio; questo m'impegno a conquistarlo, per tutto il resto mi preoccupo relativamente.

16.VIII.37. Dopo la santa Comunione ho visto Gesù in un aspetto di grande Maestà, e Gesù mi ha detto: «Figlia Mia, nelle settimane in cui non Mi hai visto, né hai sentito la Mia presenza, ero unito a te più profondamente che nei momenti dei rapimenti. E la fedeltà ed il profumo delle tue preghiere sono giunti fino a Me». Dopo tali parole la mia anima è stata inondata dalla gioia di Dio. Non vedevo più Gesù, eppure riuscivo a pronunciare soltanto una parola: « Gesù », e dopo aver pronunciato quel Nome, di nuovo la mia anima veniva invasa dalla luce e da un più profondo raccoglimento, che è durato tre giorni senza interruzione. Tuttavia all'esterno ho potuto compiere i miei doveri. Tutto il mio essere è stato scosso fin nelle sue più segrete profondità. La grandezza di Dio non mi spaventa, ma mi rende felice; facendoGli onore io stessa vengo innalzata. Vedendo la Sua felicità, anch'io sono felice, poiché tutto ciò che è in Lui discende su di me. Quando conosco lo stato di un'anima e quello che in essa non piace a Dio, vengo a saperlo in questo modo: istantaneamente provo dolore alle mani, ai piedi ed al fianco, nei punti in cui trafissero le mani, i piedi ed il costato del Salvatore; in quel momento vengo a conoscenza dello stato di un'anima e del genere di peccato. In casi di questo genere desidero riparare nei confronti di Gesù. Oggi ho portato per sette ore una cintura a catenelle per impetrare ad una data anima la grazia del pentimento. Alla settima ora ho provato un senso di sollievo, poiché quell'anima nel suo intimo aveva già ricevuto il perdono, sebbene non si fosse ancora confessata. Per il peccato dei sensi, mortifico il corpo e digiuno nella misura che mi è permessa. Per il peccato di superbia prego con la fronte appoggiata a terra. Per il peccato di odio prego e do una dimostrazione pratica nei confronti di una persona, con la quale ho delle difficoltà e così, secondo il genere dei peccati conosciuti, do soddisfazione alla giustizia.

19.VIII.37. Oggi durante l'adorazione il Signore mi ha fatto conoscere quanto desidera che l'anima si distingua nell'amore attivo ed in ispirito ho visto quanto sono numerose le anime che gridano verso di noi: « Dateci Iddio ». E dentro di me ho sentito ribollire il sangue per l'apostolato. Non lo lesinerò, ma lo darò fino all'ultima goccia per le anime immortali, benché forse Iddio non desideri questo fisicamente; ma spiritualmente ciò mi è possibile e non è meno meritevole. Oggi ho conosciuto che non dovevo chiedere una certa autorizzazione ed a questo riguardo rispondere come la Madonna desiderava. Per ora non sono necessarie spiegazioni, la pace mi è ritornata. Questa ispirazione l'ho ricevuta mentre andavo a fare l'esame di coscienza ed ero molto preoccupata, poiché non sapevo come fare. In un attimo la luce di Dio può fare di più che il mio arrovellarmi per vari giorni.

22.VIII. Questa mattina è venuta da me la vergine S. Barbara e mi ha raccomandato di offrire per nove giorni la santa Comunione per il mio paese. “E con questo placherai l'ira di Dio”. Questa vergine aveva una corona di stelle e la spada in mano; lo splendore della corona era identico a quello della spada. Aveva una veste bianca, i capelli sciolti, era bella; se non avessi già conosciuto la SS.ma Vergine, avrei pensato che fosse Lei. Ora comprendo, tutte le vergini si distinguono per una bellezza particolare; da loro irradia una bellezza speciale.

+ 25.VIII.1937. Oggi è venuto da noi il rev. dr. Sopocko ed ha soggiornato fino al 30 del mese. Sono stata enormemente felice, poiché Dio solo sa quanto desiderassi incontrarmi con lui per quell'opera che Iddio sta mandando avanti per suo mezzo. Anche se questa visita è collegata con certi dispiaceri.

+ Mentre celebrava la santa Messa, prima dell'elevazione ho visto Gesù crocifisso, che staccava la mano destra dalla croce e la luce che usciva dalla ferita raggiungeva la sua spalla. La cosa si è ripetuta in tre sante Messe ed ho compreso che Iddio gli dà forza di compiere quest'opera, nonostante le difficoltà e le contrarietà. Quest'anima cara a Dio, è crocifissa da tribolazioni di vario genere, ma non mi stupisco affatto di questo, poiché Dio è solito procedere così con coloro che ama in modo particolare.

+ Oggi 29 ho ricevuto il permesso per un lungo colloquio col rev. dr. Sopocko. Sono venuta a sapere che, nonostante ci siano difficoltà, l'opera va avanti e la festa della grande Misericordia è già un bel pezzo avanti e non manca molto alla sua realizzazione. Bisogna però pregare ancora molto, per superare certe difficoltà. « Ed ora quanto a lei, sorella, è bene che lei sia in questo stato di indifferenza circa la volontà di Dio e più equilibrata, la prego di impegnarsi per tale equilibrio. E per quanto riguarda tutte le cose, lei, sorella, dipenda strettamente da Padre Andrasz; io sono completamente d'accordo con lui. Non faccia nulla di sua iniziativa, ma in tutto prenda sempre accordi col suo direttore spirituale. Mantenga in tutto l'equilibrio e la massima serenità. Una cosa ancora: ho fatto stampare quella coroncina, che dovrà esser messa sul retro dell’immaginetta, ed anche quelle invocazioni, simili ad una litania, che dovranno figurare anch'esse sul retro dell'immaginetta. Ho fatto riprodurre anche un'immagine più grande e con essa alcuni fogli con la novena alla Misericordia. Preghi, sorella, affinché ciò venga autorizzato ».

30. Questa mattina il rev. dr. Sopocko è partito. Quando mi sono immersa in una preghiera di ringraziamento per questa grande grazia di Dio di aver potuto incontrarmi con lui, ad un tratto sono stata unita in modo particolare al Signore, il quale mi ha detto: «E’ un sacerdote secondo il Mio Cuore; i suoi sforzi Mi sono graditi. Vedi, figlia Mia, che la Mia volontà deve compiersi e mantengo quello che ti ho promesso. Per suo mezzo spargo consolazioni per le anime sofferenti e tormentate, per suo mezzo Mi è piaciuto diffondere il culto alla Mia Misericordia e per mezzo di quest'opera della Misericordia si accosteranno a Me più anime di quante ne verrebbero se egli continuasse ad assolvere giorno e notte fino alla fine della vita. Infatti così egli lavorerebbe fino alla morte, mentre con quest'opera lavorerà fino alla fine del mondo». Per incontrarmi con lui avevo fatto una novena, ma non l'avevo nemmeno finita che Dio mi ha fatto la grazia. O mio Gesù, ho approfittato poco di questa grazia, ma questo non è dipeso da me, sebbene da un altro punto di vista dipendesse molto.

+ Durante la conversazione ho conosciuto la sua anima. E un'anima crocifissa, simile al Salvatore. Là dove a buon diritto si attendeva una parola di conforto, ha trovato la croce. Vive fra molti amici, ma non ne ha nessuno all'infuori di Gesù. In questo modo Dio spoglia un'anima che ama in maniera particolare. Oggi ho udito queste parole: «Figlia Mia, sii sempre come una bambina di fronte ai Miei rappresentanti, poiché in caso contrario non potrai ricavare profitto dalle grazie che ti mando per loro mezzo».

I.IX.1937. Ho visto Gesù come Re in grande maestà, che guardava verso la nostra terra con occhio severo, ma per la supplica della Madre Sua ha prolungato il tempo della Misericordia.

3.IX. Primo venerdì del mese. Durante la santa Messa sono stata unita a Dio. Gesù mi ha fatto conoscere che nemmeno la più piccola cosa avviene nel mondo senza il Suo volere. Dopo questa visione la mia anima è entrata in uno stato di straordinaria serenità. Mi sono completamente tranquillizzata per quanto riguarda l'opera in tutta la sua estensione. Dio può comportarsi con me come Gli piace e io Lo benedirò per ogni cosa. Fino ad ora ho pensato con un certo timore a dove mi potevano portare queste ispirazioni. Un timore ancora maggiore si è impossessato di me quando il Signore mi ha fatto conoscere che debbo abbandonare questa Congregazione. Sono già tre anni da quel momento, e la mia anima prova alternativamente una volta entusiasmo e sollecitazioni ad agire ed allora ho molto coraggio, ed un'altra volta, quando si avvicina il momento decisivo per iniziare l'opera, sento l'abbandono da parte del Signore e nello stesso tempo una strana paura mi trapassa l'anima e vedo che non è il momento fissato dal Signore per iniziare l'opera. Sono sofferenze che non riesco nemmeno a descrivere. Solo Iddio sa quello che provo giorno e notte... Mi sembra che le più grandi torture dei martiri sarebbero più leggere di quelle che sto passando io, sia pure senza lo spargimento di una sola goccia di sangue. Ma tutto questo per le anime, per le anime, Signore... Atto di totale abbandono alla volontà di Dio, che per me è l'amore e la Misericordia stessa.

ATTO DI OBLAZIONE. O Gesù Ostia, che ho ricevuto in questo momento nel mio cuore, in unione con Te mi offro al Padre Celeste come vittima sacrificale, rimettendomi totalmente e nel modo più assoluto alla misericordiosissima e santa volontà del mio Dio. Da oggi la Tua volontà, o Signore, è il mio nutrimento. Hai tutto il mio essere, disponi di me secondo i Tuoi divini intendimenti. Qualunque cosa mi porgerà la Tua mano paterna, l'accetterò con sottomissione, con serenità e con gioia. Non temo nulla, in qualunque modo vorrai guidarmi, e, con l'aiuto della Tua grazia, eseguirò tutto quello che vorrai da me. Già ora non temo più alcuna Tua ispirazione, né l'analizzo con preoccupazione per sapere dove mi conduce. Guidami, o Dio, sulle strade che Tu vuoi, ho piena fiducia nella Tua volontà, che per me è l'amore e la Misericordia stessa. Mi ordini di rimanere in questo convento? Ci rimarrò. Mi ordini di dar inizio all'opera? La inizierò. Mi lasci nell'incertezza fino alla morte in merito a quest'opera? Sii benedetto. Mi darai la morte nel momento in cui, umanamente parlando, la mia vita sembrerà più necessaria? Sii benedetto. Mi prenderai durante la giovinezza? Sii benedetto. Mi farai raggiungere l'età avanzata? Sii benedetto. Mi darai salute e forza? Sii benedetto. M'inchioderai in un letto di dolore magari per tutta la vita? Sii benedetto. Durante la vita mi darai solo delusioni ed insuccessi? Sii benedetto. Permetterai che le mie intenzioni più pure vengano condannate? Sii benedetto. Darai luce al mio intelletto? Sii benedetto. Mi lascerai nelle tenebre ed in ogni genere di angosce? Sii benedetto. Da questo momento vivo nella più profonda serenità, poiché il Signore stesso mi porta sulle Sue braccia. Egli, il Signore della Misericordia imperscrutabile, sa che desidero soltanto Lui in tutto, sempre e ovunque.

Preghiera. O Gesù, disteso sulla croce, Ti supplico, concedimi la grazia di adempiere fedelmente la santissima volontà del Padre Tuo, sempre, ovunque ed in tutto. E quando la volontà di Dio mi sembrerà pesante e difficile da compiere, Te ne supplico, Gesù, scenda allora su di me dalle Tue Piaghe la forza ed il vigore e le mie labbra ripetano: «Signore, sia fatta la Tua volontà ». O Salvatore del mondo, amante dell'umana salvezza, Tu che fra i tremendi dolori del Tuo supplizio Ti sei dimenticato di Te stesso ed hai pensato alla salvezza delle anime, o Gesù pietosissimo, concedimi la grazia di dimenticare me stessa, in modo che viva totalmente per le anime, collaborando con Te all'opera della salvezza, secondo la santissima volontà del Padre Tuo...

5.VIII.1937. Il Signore mi ha fatto conoscere quanto la cara Madre Superiora mi difende di fronte a... con la preghiera, ma anche con l'azione. Ti sono grata, Gesù, per questa grazia; ciò non rimarrà senza riconoscenza nel mio cuore. Quando sarò con Gesù non mi dimenticherò di lei.

6.IX.1937. Oggi cambio occupazione, dall'orto al deserto della portineria. Sono andata un momento a colloquio col Signore, L'ho pregato di benedirmi e di concedermi la grazia di adempiere fedelmente il compito che mi è stato assegnato. Ho udito queste parole: “Figlia Mia, Io sono sempre con te. Ti ho dato la possibilità di esercitarti nelle opere di Misericordia, che eseguirai in conformità all'obbedienza. Mi farai un grande piacere e ogni sera parlerai un po' con Me di questa tua mansione”. Ho sentito che Gesù mi dava una nuova grazia per questo impegno, ma nonostante ciò io mi rinchiusi più profondamente nel Suo Cuore. Oggi mi sono sentita peggio del solito, ma Gesù in questo giorno mi ha dato più possibilità di esercitarmi nella virtù. È capitato che ho avuto un impegno più faticoso. La suora della cucina mi ha manifestato il suo malcontento perché ho fatto tardi a pranzo, anche se in nessun modo mi sarebbe stato possibile giungere prima. Ma mi sono sentita così male, che ho dovuto chiedere alla Madre Superiora di permettermi di andare a coricarmi. Sono andata a pregare Suor N... di sostituirmi nella mia mansione ed ho ricevuto un'altra ramanzina. « Ma come? Si è stancata tanto, sorella, che va di nuovo a mettersi a letto? Che vuoi, con questo continuo andare a letto! ». Me la sono sorbita tutta, ma non era ancora la fine. Bisognava andare ed avvertire anche la suora che serve le malate, perché mi portasse il vitto. Appena gliel'ho detto, è scattata e mi è corsa appresso dalla cappella lungo il corridoio, per dirmi quello che aveva in animo: « Perché va a mettersi a letto? ecc. ecc. ». L'ho pregata di non portarmi niente. Scrivo questo molto in breve, perché non è mia intenzione scrivere di tali cose, ma lo faccio perché non ci si comporti a questo modo con un'altra anima, poiché questo non piace al Signore. In un'anima sofferente dobbiamo vedere Gesù Crocifisso e non un parassita ed un peso per la Congregazione. Un'anima sofferente rassegnata alla volontà di Dio attira sul convento più benedizione divina che tutte le suore che lavorano. Povera quella casa che non ha suore ammalate! Talvolta Dio concede molte e grandi grazie per riguardo alle anime sofferenti ed allontana molti castighi unicamente per riguardo a queste. O Gesù mio, quando impareremo a guardare alle anime per motivi più elevati? Quando saranno veritieri i nostri giudizi? Ci dai la possibilità di esercitarci nelle opere di Misericordia e noi ci esercitiamo nei giudizi. Per conoscere se in una casa religiosa fiorisce l'amore di Dio, basta chiedere come vengono trattati gli ammalati, gli invalidi e gli inabili.

10.IX.37. Durante la meditazione son venuta a sapere che quanto più un'anima è pura, tanto più esclusivamente spirituale è il suo rapporto con Dio, non fa molto caso ai sensi ed alle loro proteste. Dio è spirito, perciò Lo amo in spirito e verità. Appena mi sono resa conto di quanto sia pericoloso stare in portineria ai giorni nostri, e ciò a causa dei tumulti rivoluzionari, e quanto odio la gente malvagia nutra per i conventi, sono andata a parlare col Signore e Gli ho chiesto di disporre le cose in modo che nessun malintenzionato osi avvicinarsi alla nostra porta. Ed allora ho udito queste parole: «Figlia Mia, dal momento in cui sei andata in portineria, ho messo un Cherubino sulla porta, perché la sorvegli, sta' tranquilla». Quando son tornata dal colloquio avuto col Signore, ho visto una nuvoletta bianca e in essa un Cherubino con le braccia conserte. Il suo sguardo era lampeggiante; ho capito che il fuoco dell'amore di Dio ardeva in quello sguardo...

14.IX.37. Esaltazione della Santa Croce. Oggi ho conosciuto che quel sacerdote incontra gravi difficoltà per questa causa. Gli sono contrarie perfino anime devote e zelanti della gloria di Dio ed il fatto che non si scoraggia è dovuto soltanto ad una particolare grazia divina. Gesù: «Figlia Mia, credi forse di aver scritto abbastanza sulla Mia Misericordia? Quello che hai scritto è appena una gocciolina di fronte ad un oceano. Io sono l'Amore e la Misericordia stessa; non c'è miseria che possa misurarsi con la Mia Misericordia. Né la miseria l'esaurisce, poiché dal momento che si dona, aumenta. L'anima che confida nella Mia Misericordia è la più felice, poiché Io stesso ho cura di lei». Provo grandi sofferenze nell'anima, quando vengo a conoscenza di un'offesa fatta a Dio. Oggi ho conosciuto che poco lontano dalla nostra portineria sono stati commessi dei peccati gravi. Era sera, ho pregato fervorosamente in cappella, poi sono andata a flagellarmi. Quando mi sono inginocchiata a pregare, il Signore mi ha fatto conoscere quanto soffra un'anima respinta da Dio. Mi sembrava che il cuore mi si spezzasse e nello stesso tempo ho conosciuto come una tale anima ferisce il misericordiosissimo Cuore di Gesù. Quella misera creatura non vuole accettare la pietà di Dio. Quanto più Iddio avrà inseguito un'anima con la Sua Misericordia, tanto più la colpirà con la Sua giustizia... “Mia segretaria, scrivi che sono più generoso con i peccatori che con i giusti. Per loro sono sceso in terra... per loro ho versato il Sangue. Non abbiano timore di avvicinarsi a Me, sono essi che hanno maggiormente bisogno della Mia Misericordia”.

16.IX.37. Oggi desideravo tanto ardentemente fare l'ora santa davanti al SS.mo Sacramento, ma la volontà di Dio è stata diversa. Alle otto sono stata presa da dolori così violenti, che ho dovuto mettermi immediatamente a letto. Ho continuato a torcermi fra gli spasimi per tre ore, cioè fino alle undici di sera. Nessuna medicina mi ha giovato; quella che prendevo la rigettavo. In qualche momento a causa dei dolori ho perso la conoscenza. Gesù mi ha fatto conoscere che, in questo modo, ho preso parte alla Sua agonia nell'Orto degli Ulivi e che Egli stesso aveva permesso queste sofferenze in riparazione a Dio per i bambini uccisi nel grembo di cattive madri. Questi dolori mi sono capitati già tre volte. Cominciano sempre alle otto e durano fino alle undici di sera. Nessuna medicina riesce ad attenuarmi queste sofferenze. All'avvicinarsi delle undici scompaiono da sole ed allora mi addormento; l'indomani mi sento molto debole. La prima volta mi è capitato in sanatorio. I medici non riuscirono a fare una diagnosi; né iniezioni né alcun'altra medicina mi fu di qualche sollievo e io stessa non capivo che genere di dolori fossero. Dissi al medico che mai in vita mia avevo avuto dolori simili, egli mi dichiarò che non sapeva quali fossero. Ora so di che dolori si tratta, poiché il Signore me l'ha fatto sapere... Tuttavia quando penso che forse dovrò ancora soffrire in quel modo, mi vengono i brividi. Ma non lo so, se dovrò ancora soffrire a quel modo, lo lascio decidere a Dio. Tutto ciò che a Dio piacerà mandarmi, l'accetterò con rassegnazione e con amore. Voglia il cielo che con quelle sofferenze io abbia potuto salvare dall'omicidio almeno un anima. Il giorno dopo questi dolori, ho la percezione dello stato delle anime e della loro disposizione nei riguardi di Dio; penetra in me una vera conoscenza. Ricevo la santa Comunione in modo quasi angelico. La mia anima è inondata di luce divina e se ne nutre, i sentimenti sono come assopiti. È l'unione col Signore totalmente spirituale, è il grande predominio dello spirito sulla natura. Il Signore mi ha fatto conoscere le grazie che mi elargisce continuamente. Questa luce mi è penetrata nel profondo e sono venuta a conoscere le attenzioni inconcepibili che Dio ha verso di me. Sono rimasta in cella per un lungo ringraziamento, distesa con la faccia a terra ed ho versato lacrime di gratitudine. Non riuscivo ad alzarmi da terra poiché, quando tentavo d'alzarmi, la luce divina mi dava un'ulteriore conoscenza delle grazie di Dio. Solo la terza volta ho potuto sollevarmi da terra. Come una bambina sentivo che tutto quello che possedeva il Padre Celeste era mio. Fu Lui stesso a sollevarmi da terra fino al Suo Cuore. Sentivo che tutto ciò che esiste era mio in maniera esclusiva, ma io per tutto questo non provavo alcun desiderio, poiché mi basta Dio Solo. Oggi ho conosciuto quanto malvolentieri il Signore entra in una certa anima con la santa Comunione. Va in quel cuore come in una tetra prigione, per esservi maltrattato e seviziato. Ho chiesto il Suo perdono ed ho riparato per quell'affronto. Il Signore mi ha fatto sapere che avrò un incontro con un mio fratello, tuttavia non sono riuscita a capire come mi incontrerò con lui e per quale motivo dovrebbe venire da me, sebbene sappia che ha la grazia della vocazione divina. Ma perché dovrebbe venire da me? Ad ogni modo ho lasciato perdere questi ragionamenti e sono convinta che, se il Signore mi aveva fatto sapere che veniva, questo mi basta. Ho unito a Dio i miei pensieri, non occupandomi più della creatura, rimettendo tutto nelle mani del Signore.

+ Quando gli stessi poveri vengono in portineria per la seconda volta, li tratto con maggior dolcezza e non faccio capire loro che ricordo che erano già venuti, per non metterli in imbarazzo ed allora essi mi parlano liberamente dei loro acciacchi e delle loro necessità. Benché Suor N. mi dica che non ci si comporta così con dei mendicanti e mi sbatta la porta in faccia, quando non c'è lei, li tratto come li avrebbe trattati il mio Maestro. Talvolta non dando nulla, si dà di più, che dando molto ma in maniera sgarbata. Spesso il Signore mi fa conoscere interiormente le persone con le quali tratto in portineria. Un'anima, degna di compassione, volle dirmi spontaneamente qualche cosa. Approfittando dell'occasione, le feci conoscere con delicatezza in quale stato miserevole era la sua anima. Se ne partì con una migliore disposizione d'animo.

17.IX.37. O Gesù, vedo tanta bellezza disseminata attorno a noi per la quale Ti ringrazio continuamente, ma noto che alcune anime sono come pietre, sempre fredde ed insensibili, nemmeno i miracoli le commuovono molto; hanno lo sguardo rivolto a terra e non vedono nient'altro all'infuori di se stesse. Mi hai circondata durante la vita con la Tua protezione sensibile ed affettuosa, più di quanto io possa immaginare, poiché comprenderò la Tua bontà in tutta la sua estensione solo quando mi cadranno i veli dagli occhi. Desidero che tutta la mia vita sia un unico ringraziamento per te, o Dio.

+ Ti sono riconoscente, o Dio, per tutte le grazie Di cui mi colmi continuamente, Che m'illuminano, come i raggi del sole, E con le quali mi indichi la strada sicura. Grazie, o Dio, per avermi creata, Per avermi chiamata all'esistenza dal nulla, E per avermi impresso il Tuo sigillo divino, Facendo ciò unicamente per amore. Grazie, o Dio, per il santo battesimo, Che m'ha inserito nella Tua famiglia: È un grande, inconcepibile dono della grazia Che ci trasforma l'anima. Grazie, o Signore, per la santa confessione, Per questa sorgente di grande, inesauribile Misericordia, Per questa fonte inconcepibile di grazie, In cui le anime macchiate dal peccato tornano candide. Ti ringrazio, Gesù, per la santa Comunione Nella quale ci doni Te stesso. Sento il Tuo Cuore battere nel mio petto, Mentre Tu stesso sviluppi in me la vita divina. Ti ringrazio, o Spirito Santo, per il sacramento della cresima, Che mi fa divenire Tuo cavaliere, Dà forza all'anima in ogni momento, E mi protegge dal male. Ti ringrazio, o Dio, per il dono della chiamata al Tuo servizio esclusivo, In cui mi dai la possibilità di amare unicamente Te. È un grande onore per la mia anima. Ti ringrazio, Signore, per i voti perpetui, Per questo vincolo di amore puro, Per esserti degnato d'unire al mio il Tuo Cuore intemerato, Unificandolo col Tuo in un legame d'illibatezza. Ti ringrazio, Signore, per il sacramento dell'unzione, Che mi rafforzerà negli ultimi momenti Della lotta e m'aiuterà a salvarmi, Dando vigore all'anima, sì che possiamo gioire eternamente. Grazie, Signore, per tutte le ispirazioni Di cui mi colma la Tua bontà, Per queste illuminazioni interiori dell'anima Che è impossibile esprimere, ma che il cuore percepisce. Grazie SS.ma Trinità, per l'enorme quantità di doni, Che mi hai elargito durante la vita; La mia riconoscenza ingigantirà allo spuntare dell'eterna aurora, Quando per la prima volta canterò le Tue lodi.

+ Nonostante il raccoglimento interiore, conduco una lotta continua col nemico dell'anima. Scopro in continuazione nuove insidie da parte sua e la battaglia infuria di nuovo. Mi tengo in esercizio in tempo di pace e vigilo, affinché il nemico non mi sorprenda impreparata e quando vedo la sua grande rabbia, rimango nella fortezza, cioè nel sacratissimo Cuore di Gesù.

19.IX.1937. Oggi il Signore mi ha detto: “Figlia Mia, scrivi che sono molto addolorato quando delle anime consacrate si accostano al Sacramento dell'amore soltanto per abitudine, come se non distinguessero la differenza di questo cibo. Nei loro cuori non trovo né fede né amore. In tali anime vado con grande riluttanza; sarebbe meglio che non Mi ricevessero”. Dolcissimo Gesù, infiamma il mio amore verso di Te e trasformami in Te. Divinizzami, affinché le mie azioni Ti siano gradite. Questo lo compia la potenza della santa Comunione, che ricevo ogni giorno. Quanto desidero essere completamente trasformata in Te, o Signore!

19.IX.1937. Oggi è venuto a trovarmi mio fratello Stasio. Mi sono rallegrata enormemente che questa bella anima intenda dedicarsi al servizio di Dio, o meglio che Dio lo attiri al Suo amore. Abbiamo parlato a lungo di Dio e della Sua bontà. Durante la nostra conversazione mi sono resa conto di quanto sia gradita a Dio questa cara anima. Dalla buona Madre Superiora ho ricevuto il permesso di vedermi più spesso con lui. Quando mi ha chiesto di consigliarlo dove entrare, gli ho risposto: «Certamente tu sai meglio di tutti quello che vuole il Signore da te ». Gli ho indicato l'ordine dei Gesuiti. « Ma entra dove preferisci ». Ho promesso di pregare per lui ed ho deciso di fare una novena al Sacro Cuore per intercessione del Padre Pietro Skarga, con la promessa di pubblicazione sui « Messaggero del Sacro Cuore », poiché ha molte difficoltà in questa sua iniziativa. Ho capito che in questa faccenda è più utile la preghiera dei consigli...

21.IX. Questa notte, essendomi svegliata alcune volte, ho ringraziato Iddio brevemente, ma con tutto il cuore, per tutte le grazie concesse a me ed alla nostra Congregazione ed ho riflettuto sulla grande bontà di Dio. Dopo aver ricevuto la santa Comunione Gli ho detto: «Gesù, questa notte ho pensato tante volte a Te». E Gesù mi ha risposto: «E Io ho pensato a te ancor prima di chiamarti all'esistenza». « Gesù, in che modo hai pensato a me? ». «Nel modo dì ammetterti alla Mia eterna felicità». Dopo queste parole la mia anima fu inondata dall'amore di Dio. Non finivo di stupirmi nel vedere quanto Iddio ci ama. Quando sono caduta nuovamente nello stesso errore, nonostante il proposito sincero, sebbene la caduta fosse una piccola imperfezione e piuttosto involontaria, ho provato nell'anima un dolore così vivo, che ho interrotto la mia occupazione e sono andata per un momento in cappella; mi sono gettata ai piedi di Gesù, chiedendo perdono al Signore con amore e con grande afflizione, tanto più vergognosa in quanto la mattina, parlando con Lui dopo la santa Comunione, Gli avevo promesso fedeltà. Allora udii queste parole: «Se non ci fosse stata quella piccola imperfezione, non saresti venuta da Me. Sappi che ogni volta che vieni da Me umiliandoti e chiedendo perdono, Io riverso sulla tua anima una enorme quantità di grazie; la tua imperfezione scompare dai miei occhi e vedo soltanto il tuo amore e la tua umiltà. Non perdi nulla, ma guadagni molto...».

+ Il Signore mi ha fatto conoscere che, se un'anima non accetta le grazie che le sono state destinate, in quello stesso momento le riceve un'altra anima. O mio Gesù, fammi degna di ricevere le grazie, poiché io da me stessa non posso far nulla, senza il Tuo aiuto non sono neppure capace di pronunciare degnamente il Tuo nome.

25.IX.37. Quando sono venuta a sapere quanto grandi sono le difficoltà di questa causa, sono andata dal Signore e Gli ho detto: « Gesù, forse che non vedi come rendono difficile la Tua opera? ». Ed udii una voce nell'anima: «Fa' quello che è in tuo potere e per il resto non preoccuparti. Queste difficoltà dimostrano che quest'opera è Mia. Sta' tranquilla, se fai tutto quello che è in tuo potere». Oggi ho aperto la porta alla Madre Superiora ed ho saputo che andava in città per la causa della Divina Misericordia. Questa è la Superiora che ha contribuito maggiormente all'opera della Misericordia. Oggi ho chiesto imprudentemente a due bambini poveri se era vero che a casa non avevano da mangiare. I bambini non mi hanno risposto e se ne sono andati dalla portineria. Ho capito che era penoso per loro parlare della propria miseria, perciò li ho raggiunti in fretta e li ho fatti tornare indietro ed ho dato loro ciò che ho potuto e per cui avevo il permesso. Mostrami, o Dio, la tua Misericordia, Secondo la compassione del Cuore di Gesù, Ascolta i miei sospiri e le mie suppliche le lacrime di un cuore contrito. O Dio onnipotente e sempre misericordioso, La Tua pietà è sempre inesauribile. Benché la mia miseria sia grande come il mare, Ho piena fiducia nella Misericordia del Signore. O Trinità eterna, o Dio sempre benigno, La Tua compassione è senza limiti, Perciò confido nel mare della Tua Misericordia E Ti sento, Signore, anche se un velo mi separa da Te. L'onnipotenza della Tua Misericordia, o Signore, Venga esaltata nel mondo intero, Il suo culto non termini mai. Anima mia, propaga la Misericordia di Dio con entusiasmo.

27.IX.37. Oggi con la Madre Superiora siamo andate da un certo signore, presso il quale si stanno stampando e dipingendo delle immaginette della Divina Misericordia ed anche le invocazioni e la coroncina, che hanno già ottenuto l'approvazione. E poi siamo andate a vedere anche l'immagine più grande corretta. E molto somigliante, ne sono stata enormemente contenta. Mentre osservavo quell'immagine, sono stata investita da un amore di Dio così vivo, che per un certo momento non sapevo dove fossi. Appena sbrigata questa faccenda, siamo andate nella Chiesa di Santa Maria ed abbiamo ascoltato la santa Messa, durante la quale il Signore mi ha fatto conoscere quale grande numero di anime si salverà per mezzo di quest'opera. Poi sono entrata in un colloquio intimo con il Signore, per ringraziarLo d'essersi degnato di concedermi la grazia di poter vedere diffondersi il culto della Sua insondabile Misericordia. Mi sono immersa in una profonda preghiera di ringraziamento. Oh, quanto è grande la magnanimità di Dio! Sia benedetto il Signore, che è fedele alle Sue promesse... Madre Irene riceve in modo sorprendente molta luce del Signore per tutto ciò che riguarda questa causa. Essa per prima ha autorizzato l'esecuzione dei desideri del Signore, sebbene sia divenuta mia superiora solo due anni dopo l'apparizione. Essa per prima è venuta con me quando si è cominciato a dipingere l'immagine ed ora che si stampano alcune cose sulla Divina Misericordia e si riproducono le immaginette, è stata lei di nuovo che è venuta con me per questa causa. Dio ha disposto singolarmente tutto questo, poiché per la verità l'inizio avvenne a Wilno ed ora la volontà di Dio ha diretto le circostanze in modo tale che la causa si continua a risolverla a Cracovia. So quanto è cara a Dio questa superiora; vedo che Dio dirige tutto e vuole che, in questi momenti importanti, io sia sotto la sua protezione... Ti ringrazio, Signore, per simili superiore che vivono nell'amore e nel timore del Signore. E per questo anche che prego in modo particolare per lei, perché lei ha affrontato la maggior parte delle difficoltà in quest'opera della Divina Misericordia...

29.IX.37. Oggi ho compreso molti misteri di Dio. Sono venuta a sapere che la santa Comunione dura in me fino alla seguente santa Comunione. La presenza di Dio viva e sensibile dura nella mia anima. Questa consapevolezza m'immerge in un profondo raccoglimento, senza alcuno sforzo da parte mia... Il mio cuore è un tabernacolo vivente nel quale si conserva l'Ostia viva. Non ho mai cercato Iddio in una imprecisata lontananza, ma nel mio intimo; nella profondità del mio proprio essere tratto familiarmente col mio Dio. Mio Dio, nonostante tutte le grazie anelo continuamente alla perenne unione col mio Dio, e più Lo conosco, più ardentemente Lo desidero.

+ G.M.G. Con nostalgia guardo il cielo stellato, L'azzurro del firmamento impenetrabile; Là da Te, o Dio, anela giungere un cuore puro, E desidera liberarsi dai ceppi del corpo. Con grande bramosia guardo a te, Patria mia. Quando finirà questo mio esilio? Così sospira verso Te, Gesù, la Tua sposa, Che per nostalgia di Te vive agonizzando. Con nostalgia osservo le orme dei santi, Che attraverso questo deserto giunsero alla Patria, Lasciandomi esempi di virtù e consigli, E mi dicono: « Pazienza, sorella, presto cadranno le catene! ». Ma l'anima anelante non ode queste parole, Essa desidera violentemente il suo Dio e Signore E non comprende i discorsi umani, Perché di Lui solo è innamorata. La mia anima assetata, ferita nell'amore, Si fa strada attraverso tutto il creato E si unisce all'eternità sconfinata, Al Signore, al quale il mio cuore è vincolato. Alla mia anima bramosa di Te, permetti, o Dio, Di immergersi nella Tua Trinità divina, Appaga il mio desiderio, per cui imploro umilmente Col cuore strapieno di fuoco d'amore. Oggi è venuta in portineria una ragazza a chiedere di essere ricevuta fra le educande, ma non è stato possibile accoglierla. Quell'anima aveva un grande bisogno della nostra casa. Mentre parlavo con lei, si è rinnovata in me la Passione di Gesù. Dopo che è partita, mi sono sottoposta ad una delle più grandi mortificazioni; ma un'altra volta non lascerò andar via un'anima del genere. Tuttavia per tre giorni ho sofferto molto a favore di quell'anima. Quanto deploro che i nostri istituti siano così piccoli e che non possano ospitare un maggior numero di queste care anime. Gesù mio, Tu sai quanto soffro per ogni pecorella smarrita...

+ O umiltà, fiore stupendo, vedo quante poche anime ti posseggono! E forse perché sei così bella e nello stesso tempo così difficile da conquistare? Oh si, e l'una e l'altra cosa. Dio stesso trova in essa il Suo compiacimento. Sopra un'anima umile sono aperte le cateratte del cielo e scende su di lei un mare di grazie. Oh, quanto è bella un anima umile! Dal suo cuore s'innalza come da un incensiere ogni genere di profumo estremamente gradito, che attraversa le nubi e giunge a Dio stesso e riempie di gioia il Suo Cuore Sant.mo. Ad una tale anima Iddio non rifiuta nulla; una tale anima è onnipotente, essa influisce sul destino del mondo. Una simile anima Iddio l'innalza fino al Suo trono e più essa si umilia, più Dio si china verso di lei, la insegue con le Sue grazie e l'accompagna in ogni momento con la Sua onnipotenza. Un'anima così è unita a Dio nel modo più intimo. O umiltà, metti radici profonde in tutto il mio essere! O Vergine purissima, ma anche umilissima, aiutami a conquistare una profonda umiltà. Ora comprendo perché ci sono così pochi santi, perché sono poche le anime profondamente umili. O Amore eterno, abisso di Misericordia, o Trina Santità, ma unica Divinità, che hai per tutti un seno amoroso e come un buon Padre non disprezzi nessuno. O Amore di Dio, sorgente viva, riversati su di noi Tue indegne creature; la nostra miseria non trattenga i torrenti del Tuo amore, poiché la Tua Misericordia non ha limiti.

+ Gesù, ho notato che sembra che Ti occupi meno di me. «Sì, bambina Mia, Mi nascondo dietro al tuo direttore spirituale. Egli si occupa di te secondo la Mia volontà. Rispetta ogni sua parola come Mia propria; egli è il velo dietro al quale Mi nascondo. Il tuo direttore spirituale e Io siamo tutt'uno, le sue parole sono parole Mie». Quando faccio la Via Crucis, alla dodicesima stazione provo un profondo turbamento. Li medito sull'onnipotenza della Divina Misericordia, che è passata attraverso il Cuore di Gesù. Ogni volta che faccio la Via Crucis, chiudo nella ferita aperta del Cuore di Gesù tutta la povera umanità e le singole persone che amo. Da quella sorgente di Misericordia sono usciti i due raggi, cioè il Sangue e l'Acqua; essi con l'immensità delle loro grazie inondano il mondo intero... Quando uno è debole e malato, compie sforzi continui per arrivare a fare quello che tutti gli altri compiono normalmente. Tuttavia, anche con questo «normale » non sempre si riesce a venirne a capo. Ti ringrazio però, Gesù, di tutto: non è la grandezza dell'opera, ma la grandezza dello sforzo che verrà premiata. Ciò che viene fatto per amore, non è una piccola cosa, o mio Gesù, poiché il Tuo occhio vede tutto. Non capisco perché al mattino mi senta così particolarmente male. Per alzarmi dal letto debbo concentrare tutte le mie forze, e talvolta metterci addirittura dell'eroismo. Al pensiero della santa Comunione acquisto un po' più forza. Ecco, il giorno comincia con una lotta e con una lotta finisce. Quando vado a dormire, mi sento come un soldato che torna dal campo di battaglia. Ciò che racchiude in sé questo mio giorno, solo a Te è noto, o mio Maestro e Signore. Meditazione. Durante la meditazione la suora che ha l'inginocchiatoio accanto a me si schiarisce la gola continuamente e tossicchia, qualche volta senza interruzione. Ad un dato momento m'era venuto il pensiero di cambiare posto durante la meditazione. Siccome però la santa Messa era già finita ho pensato che, se avessi cambiato posto, la suora se ne sarebbe accorta e avrebbe potuto dispiacerle che mi allontanavo da lei. Decisi di continuare a pregare al mio posto, offrendo a Dio quell'atto di pazienza. Verso la fine della meditazione, la mia anima fu inondata da una consolazione inviatami da Dio nella misura in cui il mio cuore era in grado di sopportare. Il Signore inoltre mi fece conoscere che, se mi fossi allontanata da quella suora, mi sarei allontanata anche da quelle grazie che scesero sulla mia anima.

+ Oggi Gesù è venuto alla porta del convento sotto l'apparenza di un giovane povero. Un giovane macilento, con un vestito a brandelli, scalzo ed a capo scoperto; era molto infreddolito, perché era una giornata piovosa e piuttosto fredda. Ha chiesto di poter mangiare qualche cosa di caldo. Sono andata in cucina, ma non ho trovato nulla per i poveri. Però dopo aver cercato un momento ho trovato un po' di minestra, che ho riscaldato e vi ho sminuzzato un po' di pane e l'ho data al povero che l'ha mangiata. Nel momento in cui riprendevo da lui la scodella, mi ha fatto conoscere che era il Signore del cielo e della terra. Appena L'ho visto così com'è, mi è scomparso dagli occhi. Quando sono entrata in casa e pensavo a quello che era successo in portineria, ho udito nell'anima queste parole: «Figlia Mia, sono giunte ai Miei orecchi le benedizioni dei poveri, che allontanandosi dalla porta del convento Mi benedicono e Mi è piaciuta questa tua Misericordia nei limiti dell'obbedienza e per questo sono sceso dal Mio trono, per assaggiare il frutto della tua Misericordia». O mio Gesù, ora per me è chiaro ed ho compreso tutto ciò che è avvenuto un momento fa. Ecco perché mi chiedevo: «Che tipo di povero è, che traspare da lui tale modestia?». Da quel momento il mio cuore si è acceso di un amore ancora più puro verso i poveri ed i bisognosi. Oh, come sono contenta che i superiori mi abbiano assegnata questa mansione! Capisco che la Misericordia è di varie specie, che sempre, ovunque e in ogni momento si può fare del bene. L'ardente amor di Dio vede attorno a sé incessantemente la necessità di darsi agli altri con l'azione, la parola e la preghiera. Adesso comprendo, Signore, le parole che Tu mi hai detto tempo addietro.

+ Che grandi sforzi occorre fare per adempiere bene i propri doveri, quando la salute è così debole! E noto a Te soltanto, o Cristo.

+ Nei momenti dell'abbandono interiore non perdo la serenità, poiché so che Dio non abbandona mai un'anima, se non unicamente quando l'anima stessa con la sua infedeltà spezza il vincolo dell'amore. Tuttavia nel modo più assoluto tutti gli esseri dipendono dal Signore e sono sostenuti dalla Sua onnipotenza. Gli uni sono governati dall'amore, gli altri dalla giustizia; dipende da noi decidere sotto quale autorità vogliamo vivere, poiché l'aiuto della grazia in misura sufficiente non viene negato a nessuno. Non mi spaventa affatto l'abbandono apparente. Mi esamino più attentamente per vedere se in questo c’è una colpa da parte mia. Se non c'è, Sii benedetto Signore!

1.X.1937. «Figlia, ho bisogno di sacrifici fatti per amore, poiché solo questo ha valore per Me. Grandi sono i debiti contratti dal mondo con Me; le anime pure li possono pagare con i loro sacrifici, praticando la Misericordia spiritualmente». « Comprendo le Tue parole, Signore, e la vastità della Misericordia, di cui deve risplendere la mia anima ». Gesù: «Lo so, figlia Mia, che lo comprendi e fai tutto quello che è in tuo potere, ma scrivilo per molte anime, che talvolta si affliggono perché non posseggono beni materiali coi quali praticare le opere di Misericordia. La Misericordia spirituale però ha un merito molto maggiore e per essa non occorre avere né l'autorizzazione né il granaio, essa è accessibile a qualsiasi anima. Se un'anima non pratica la Misericordia in qualunque modo, non otterrà la Mia Misericordia nel giorno del giudizio. Oh, se le anime sapessero accumulare per sé tesori eterni, non verrebbero giudicate, prevenendo il Mio giudizio con la Misericordia!».

10.X.37. O mio Gesù, in segno di riconoscenza per tante grazie, Ti offro l'anima ed il corpo, l'intelletto e la volontà e tutti i sentimenti del mio cuore. Coi voti mi sono data tutta a Te, non ho più nulla da poterTi offrire. Gesù mi disse: «Figlia Mia, non Mi hai offerto quello che è effettivamente tuo». Mi concentrai in me stessa e mi tesi conto che amavo Iddio con tutte le forze della mia anima e, non riuscendo a conoscere che cos'era che non avevo dato al Signore, domandai: « Gesù, dimmelo e Te lo do immediatamente con generosità di cuore ». Gesù mi disse con amabilità: «Figlia, dammi la tua miseria, che è l'unica tua esclusiva proprietà». In quel momento un raggio di luce rischiarò la mia anima e conobbi tutto l'abisso della mia miseria. In quello stesso istante mi strinsi al Sacratissimo Cuore di Gesù con tanta fiducia che, anche se avessi avuto sulla coscienza i peccati di tutti i dannati, non avrei dubitato della Divina Misericordia, ma col cuore ridotto in polvere, mi sarei gettata nell'abisso della Tua Misericordia. Credo, Gesù, che non mi avreSti respinta da Te, ma mi avresti assolta per mano di un Tuo rappresentante. Appena spirasti, Gesù, scaturì per le anime una sorgente di vita e si aprì un mare di Misericordia per il mondo intero. O Sorgente di Vita, insondabile Misericordia Divina, abbraccia il mondo intero e riversati sopra di noi! «Alle tre del pomeriggio implora la Mia Misericordia specialmente per i peccatori e sia pure per un breve momento immergiti nella Mia Passione, particolarmente nel Mio abbandono al momento della morte. E’ un'ora di grande Misericordia per il mondo intero. Ti permetterò di penetrare nella Mia tristezza mortale. In quell'ora non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione...».

+ G.M.G. Ti saluto, misericordiosissimo Cuore di Gesù, Viva sorgente di ogni grazia, Unico rifugio ed asilo per noi. Io Te ho la luce della mia speranza. Ti saluto, Cuore pietosissimo del mio Dio, Illimitata e viva sorgente d'amore, Da cui sgorga la vita per i peccatori, E sei fonte di ogni dolcezza. Ti saluto, o Ferita aperta nel Sacratissimo Cuore, Dal quale sono usciti i raggi della Misericordia Da cui ci è dato attingere la vita, Unicamente col recipiente della fiducia. Ti saluto, o imperscrutabile bontà di Dio, Sempre smisurata ed incalcolabile, Piena d'amore e di Misericordia, ma sempre santa, E come una buona madre chinata verso di noi. Ti saluto, trono della Misericordia, Agnello di Dio. Che hai offerto la vita per me, Davanti a cui ogni giorno la mia anima si umilia, Vivendo in una fede profonda.


Roma, 21 gennaio 1978. Festa di Santa Agnese. Aiutatemi, figli.

Don Stefano Gobbi

 «Ogni giorno che passa, figli prediletti, il vostro numero aumenta. La mia azione si fa più forte ed evidente per il rinnovamento della Chiesa e per la salvezza del mondo. Mai come in questi momenti la vostra Mamma Celeste trepida, come angosciata. Mi avvicino al cuore dei figli prediletti e domando a ciascuno con materna insistenza di essere da voi aiutata. Aiutatemi, o figli. La Mamma ora ha bisogno del vostro aiuto. Non sentite come da ogni parte vi chiamo, vi raccolgo e vi imploro? Vi imploro con segni che diventano più numerosi e grandi: le mie lacrimazioni, le mie apparizioni, i miei messaggi.

Ormai non riesco più a trattenere questo povero mondo dal precipitare nel fondo dell'abisso. È questo il suo più grande castigo, perché se avrà toccato il fondo, il mondo verrà da se stesso distrutto. Sarà infatti distrutto e consumato dal fuoco dell'egoismo sfrenato, dell'odio che spingerà gli uni contro gli altri. Sarà il fratello che ucciderà il fratello; un popolo che distruggerà un altro popolo in una guerra di inaudita violenza, che farà innumerevoli vittime. Il sangue scorrerà da ogni parte.

Aiutatemi, figli miei prediletti, a trattenere questo mondo dal cadere nell'abisso. Aiutatemi a salvare ancora tanti miei poveri figli perduti. Con le vostre piccole mani date forza alle mani misericordiose della vostra Mamma Celeste. Per questo vi domando di rispondere tutti al mio angoscioso appello. Ogni nuovo Sacerdote che giunge nel mio Cuore Immacolato dà alla vostra Mamma nuova forza per condurvi tutti alla salvezza. Per questo l'unica vostra preoccupazione sia solo quella di rispondere sempre di sì a quanto vi domando.Vi chiederò cose sempre più grandi, quanto più necessario diventerà per voi il mio straordinario intervento».