Liturgia delle Ore - Letture
Sabato della 33° settimana del tempo ordinario
Vangelo secondo Matteo 7
1Non giudicate, per non essere giudicati;2perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.3Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?4O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave?5Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
6Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
7Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;8perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.9Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?10O se gli chiede un pesce, darà una serpe?11Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!
12Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
13Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa;14quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
15Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci.16Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?17Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;18un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.19Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.20Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.
21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.22Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?23Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande".
28Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento:29egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.
Tobia 3
1Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi presi a dire questa preghiera di lamento:2"Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo.3Ora, Signore, ricordati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri.4Violando i tuoi comandi, abbiamo peccato davanti a te. Tu hai lasciato che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi.5Ora, nel trattarmi secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi decreti, camminando davanti a te nella verità.6Agisci pure ora come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. I rimproveri che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia tolto da questa prova; fa' che io parta verso l'eterno soggiorno; Signore, non distogliere da me il volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia e così non sentirmi più insultare!".
7Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre.8Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: "Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto godere.9Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né figlia".10In quel giorno dunque essa soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma tornando a riflettere pensava: "Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli dicano: La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure. Così farei precipitare la vecchiaia di mio padre con angoscia negli inferi. Farò meglio a non impiccarmi e a supplicare il Signore che mi sia concesso di morire, in modo da non sentire più insulti nella mia vita".11In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: "Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre.12Ora a te alzo la faccia e gli occhi.13Di' che io sia tolta dalla terra, perché non abbia a sentire più insulti.14Tu sai, Signore, che sono pura da ogni disonestà con uomo15e che non ho disonorato il mio nome, né quello di mio padre nella terra dell'esilio. Io sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano ereditare, né un fratello vicino, né un parente, per il quale io possa serbarmi come sposa. Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi che io muoia, guardami con benevolenza: che io non senta più insulti".
16In quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta davanti alla gloria di Dio17e fu mandato Raffaele a guarire i due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio; a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.
Siracide 20
1C'è un rimprovero che è fuori tempo,
c'è chi tace ed è prudente.
2Quanto è meglio rimproverare che covare l'ira!
3Chi si confessa colpevole evita l'umiliazione.
4Un eunuco che vuol deflorare una ragazza,
così chi vuol rendere giustizia con la violenza.
5C'è chi tace ed è ritenuto saggio,
e c'è chi è odiato per la sua loquacità.
6C'è chi tace, perché non sa che cosa rispondere,
e c'è chi tace, perché conosce il momento propizio.
7L'uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto lo trascurano.
8Chi abbonda nel parlare si renderà abominevole;
chi vuole assolutamente imporsi sarà odiato.
9Nelle disgrazie può trovarsi la fortuna per un uomo,
mentre un profitto può essere una perdita.
10C'è una generosità, che non ti arreca vantaggi
e c'è chi dall'umiliazione alza la testa.
11.12C'è chi compra molte cose con poco,
e chi le paga sette volte il loro valore.
13Il saggio si rende amabile con le sue parole,
le cortesie degli stolti sono sciupate.
14Il dono di uno stolto non ti gioverà,
perché i suoi occhi bramano ricevere più di quanto ha
dato.
15Egli darà poco, ma rinfaccerà molto;
aprirà la sua bocca come un banditore.
Oggi darà un prestito e domani richiederà;
uomo odioso è costui.
16Lo stolto dice: "Non ho un amico,
non c'è gratitudine per i miei benefici.
17Quelli che mangiano il mio pane sono lingue cattive".
Quanto spesso e quanti si burleranno di lui!
18Meglio scivolare sul pavimento che con la lingua;
per questo la caduta dei cattivi giunge rapida.
19Un uomo senza grazia è un discorso inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
20Non si accetta una massima dalla bocca dello stolto,
perché non è mai detta a proposito.
21C'è chi è impedito di peccare dalla miseria
e durante il riposo non avrà rimorsi.
22C'è chi si rovina per rispetto umano
e si rovina per la faccia di uno stolto.
23C'è chi per rispetto umano fa promesse a un amico;
in tal modo se lo rende gratuitamente nemico.
24Brutta macchia nell'uomo la menzogna,
si trova sempre sulla bocca degli ignoranti.
25Meglio un ladro che un mentitore abituale,
ma tutti e due condivideranno la rovina.
26L'abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna lo accompagnerà sempre.
27Il saggio si fa onore con i discorsi,
l'uomo prudente piace ai grandi.
28Chi lavora la terra accrescerà il raccolto;
chi piace ai grandi si fa perdonare l'ingiustizia.
29Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca, soffocano i rimproveri.
30Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l'una e l'altro?
31Fa meglio chi nasconde la stoltezza
che colui che nasconde la sapienza.
Salmi 73
1'Salmo. Di Asaf.'
Quanto è buono Dio con i giusti,
con gli uomini dal cuore puro!
2Per poco non inciampavano i miei piedi,
per un nulla vacillavano i miei passi,
3perché ho invidiato i prepotenti,
vedendo la prosperità dei malvagi.
4Non c'è sofferenza per essi,
sano e pasciuto è il loro corpo.
5Non conoscono l'affanno dei mortali
e non sono colpiti come gli altri uomini.
6Dell'orgoglio si fanno una collana
e la violenza è il loro vestito.
7Esce l'iniquità dal loro grasso,
dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
8Scherniscono e parlano con malizia,
minacciano dall'alto con prepotenza.
9Levano la loro bocca fino al cielo
e la loro lingua percorre la terra.
10Perciò seggono in alto,
non li raggiunge la piena delle acque.
11Dicono: "Come può saperlo Dio?
C'è forse conoscenza nell'Altissimo?".
12Ecco, questi sono gli empi:
sempre tranquilli, ammassano ricchezze.
13Invano dunque ho conservato puro il mio cuore
e ho lavato nell'innocenza le mie mani,
14poiché sono colpito tutto il giorno,
e la mia pena si rinnova ogni mattina.
15Se avessi detto: "Parlerò come loro",
avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
16Riflettevo per comprendere:
ma fu arduo agli occhi miei,
17finché non entrai nel santuario di Dio
e compresi qual è la loro fine.
18Ecco, li poni in luoghi scivolosi,
li fai precipitare in rovina.
19Come sono distrutti in un istante,
sono finiti, periscono di spavento!
20Come un sogno al risveglio, Signore,
quando sorgi, fai svanire la loro immagine.
21Quando si agitava il mio cuore
e nell'intimo mi tormentavo,
22io ero stolto e non capivo,
davanti a te stavo come una bestia.
23Ma io sono con te sempre:
tu mi hai preso per la mano destra.
24Mi guiderai con il tuo consiglio
e poi mi accoglierai nella tua gloria.
25Chi altri avrò per me in cielo?
Fuori di te nulla bramo sulla terra.
26Vengono meno la mia carne e il mio cuore;
ma la roccia del mio cuore è Dio,
è Dio la mia sorte per sempre.
27Ecco, perirà chi da te si allontana,
tu distruggi chiunque ti è infedele.
28Il mio bene è stare vicino a Dio:
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere
presso le porte della città di Sion.
Amos 4
1Ascoltate queste parole,
o vacche di Basàn,
che siete sul monte di Samaria,
che opprimete i deboli, schiacciate i poveri
e dite ai vostri mariti: Porta qua, beviamo!
2Il Signore Dio ha giurato per la sua santità:
Ecco, verranno per voi giorni,
in cui sarete prese con ami
e le rimanenti di voi con arpioni da pesca.
3Uscirete per le brecce, una dopo l'altra
e sarete cacciate oltre l'Ermon,
oracolo del Signore.
4Andate pure a Betel e peccate!
A Gàlgala e peccate ancora di più!
Offrite ogni mattina i vostri sacrifici
e ogni tre giorni le vostre decime.
5Offrite anche sacrifici di grazie con lievito
e proclamate ad alta voce le offerte spontanee
perché così vi piace di fare, o Israeliti,
dice il Signore.
6Eppure, vi ho lasciato a denti asciutti
in tutte le vostre città
e con mancanza di pane
in tutti i vostri villaggi:
e non siete ritornati a me,
dice il Signore.
7Vi ho pure rifiutato la pioggia
tre mesi prima della mietitura;
facevo piovere sopra una città
e non sopra l'altra;
un campo era bagnato di pioggia,
mentre l'altro, su cui non pioveva, seccava;
8due, tre città si muovevano titubanti
verso un'altra città per bervi acqua,
senza potersi dissetare:
e non siete ritornati a me,
dice il Signore.
9Vi ho colpiti con ruggine e carbonchio,
vi ho inaridito i giardini e le vigne;
i fichi, gli oliveti li ha divorati la cavalletta:
e non siete ritornati a me,
dice il Signore.
10Ho mandato contro di voi la peste,
come un tempo contro l'Egitto;
ho ucciso di spada i vostri giovani,
mentre i vostri cavalli diventavano preda;
ho fatto salire il fetore dei vostri campi
fino alle vostre narici:
e non siete ritornati a me,
dice il Signore.
11Vi ho travolti
come Dio aveva travolto Sòdoma e Gomorra;
eravate come un tizzone
strappato da un incendio:
e non siete ritornati a me
dice il Signore.
12Perciò ti tratterò così, Israele!
Poiché questo devo fare di te,
prepàrati all'incontro con il tuo Dio, o Israele!
13Ecco colui che forma i monti e crea i venti,
che manifesta all'uomo qual è il suo pensiero,
che fa l'alba e le tenebre
e cammina sulle alture della terra,
Signore, Dio degli eserciti è il suo nome.
Prima lettera ai Tessalonicesi 2
1Voi stessi infatti, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata vana.2Ma dopo avere prima sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte.3E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna;4ma come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori.5Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone.6E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo.7Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature.8Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.
9Voi ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro travaglio: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno vi abbiamo annunziato il vangelo di Dio.10Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti;11e sapete anche che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi,12incoraggiandovi e scongiurandovi a comportarvi in maniera degna di quel Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.
13Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete.14Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo, che sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei,15i quali hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini,16impedendo a noi di predicare ai pagani perché possano essere salvati. In tal modo essi colmano la misura dei loro peccati! Ma ormai l'ira è arrivata al colmo sul loro capo.
17Quanto a noi, fratelli, dopo poco tempo che eravamo separati da voi, di persona ma non col cuore, eravamo nell'impazienza di rivedere il vostro volto, tanto il nostro desiderio era vivo.18Perciò abbiamo desiderato una volta, anzi due volte, proprio io Paolo, di venire da voi, ma satana ce lo ha impedito.19Chi infatti, se non proprio voi, potrebbe essere la nostra speranza, la nostra gioia e la corona di cui ci possiamo vantare, davanti al Signore nostro Gesù, nel momento della sua venuta?20Siete voi la nostra gloria e la nostra gioia.
Capitolo XI: scarso è il numero di coloro che amano la croce di Gesù
Leggilo nella Biblioteca1. Oggi, di innamorati del suo regno celeste, Gesù ne trova molti; pochi invece ne trova di pronti a portare la sua croce. Trova molti desiderosi di consolazione, pochi desiderosi della tribolazione, molti disposti a sedere a mensa, pochi disposti a digiunare. Tutti desiderano godere con Lui, pochi vogliono soffrire per Lui. Molti seguono Gesù fino alla distribuzione del pane, pochi invece fino al momento di bere il calice della passione. Molti guardano con venerazione ai suoi miracoli, pochi seguono l'ignominia della croce. Molti amano Iddio fin tanto che non succedono avversità. Molti lo lodano e lo benedicono soltanto mentre ricevono da lui qualche consolazione; ma, se Gesù si nasconde e li abbandona per un poco, cadono in lamentazione e in grande abbattimento. Invece coloro che amano Gesù per Gesù, non già per una qualche consolazione propria, lo benedicono nella tribolazione e nella angustia del cuore, come nel maggior gaudio spirituale. E anche se Gesù non volesse mai dare loro una consolazione, ugualmente vorrebbero sempre lodarlo e ringraziarlo.
2. Oh!, quanta è la potenza di un amore schietto di Gesù, non commisto con alcun interesse ed egoismo! Forse che non si debbono definire quali mercenari tutti quelli che vanno sempre cercando consolazione? Forse che non si dimostrano più innamorati di sé che di Cristo quelli che pensano sempre al proprio utile e al proprio vantaggio? Dove si troverà uno che voglia servire Iddio senza ricompensa? E' difficile trovare chi sia spiritualmente così alto da voler essere spogliato di ogni cosa. Invero, chi lo troverà uno veramente povero nello spirito e distaccato da ogni creatura? Il suo pregio è come quello di cose provenienti da lontano, dagli estremi confini della terra (Pro 31,10). Anche se uno si spogliasse di tutte le sue sostanze (Ct 8,7), non è ancor nulla; anche se facesse grande penitenza, è ancora poca cosa; anche se avesse appreso ogni scienza, egli è ancora ben lungi dalla meta; anche se avesse grande virtù e fervente devozione, ancora gli manca molto: cioè la sola cosa, che gli è massimamente necessaria. Che cosa dunque? Che, abbandonato tutto, abbandoni anche se stesso, ed esca totalmente da sé, senza che gli rimanga un briciolo di amore di sé; che, dopo aver compiuto tutto quello che riconosce suo dovere, sia persuaso di non aver fatto niente; che non faccia gran conto di ciò che pur possa sembrare grande, ma sinceramente si proclami servo inutile, come dice la Verità stessa: "Quando avrete fatto tutto ciò che vi è stato comandato, dite: siamo servi inutili" (Lc 17,10). Allora sì, che uno potrà essere davvero povero e nudo spiritualmente, e dire col profeta: "Sono abbandonato e povero" (Sal 24,16). Ma nessuno è più ricco, nessuno più potente, nessuno più libero di costui, che sa abbandonare se stesso e ogni cosa e porsi all'ultimo posto.
DISCORSO 167/A DISCORSO DI S. AGOSTINO SULLO STESSO BRANO DELLA LETTERA DELL'APOSTOLO
Discorsi - Sant'Agostino
Leggilo nella BibliotecaAncora dal discorso sulla medesima lettura.
1. La nostra battaglia non è contro la carne e il sangue, perché non soltanto ti perseguita l'uomo, ma il diavolo per mezzo di lui e prima ancora di danneggiarti materialmente, ti uccide nello spirito. La nostra battaglia non è contro la carne e il sangue; di uomini contro uomini, che sono carne e sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre 1. Infatti come Cristo governa e regge coloro che sono luce, così il diavolo fa cadere ed eccita ad ogni male coloro che sono tenebre. Per questo l'Apostolo ci esorta a pregare non contro l'uomo cattivo, ma contro il diavolo che si unisce all'uomo; e a fare tutto ciò che possiamo affinché il diavolo sia scacciato e sia liberato l'uomo. Se ad uno in assetto di battaglia, dalla parte avversaria si fa incontro, sedendo a cavallo, un uomo armato, è costui che quello aggredisce, non il cavallo e, per quanto può, ha di mira di abbattere l'uomo e impadronirsi del cavallo. In tal modo bisogna agire verso gli uomini perversi e non contro di loro, ma contro quello che li istiga bisogna darsi da fare con tutte le forze, così che appena il diavolo è vinto, sia liberato quell'infelice che cominciava a possedere.
Dal discorso su ciò che è stato scritto: La nostra battaglia non è contro la carne e il sangue.
2. Chi dice di dimorare in Cristo deve seguire quella via che egli ha seguito. Qual è questa via che Cristo ha seguito? Quale altra è se non la carità, di cui l'Apostolo dice: Ora vi mostro una via migliore di tutte 2? Pertanto, se vogliamo imitare Cristo, dobbiamo affrettarci sulla stessa via che Cristo si è degnato percorrere anche quando pendeva sulla croce. Infatti era inchiodato sulla croce e, seguendo rapidamente la via della carità, supplicava a favore dei suoi persecutori. Da ultimo così disse: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno 3. Anche noi, quindi, preghiamo sempre per tutti i nostri nemici affinché il Signore, insieme al perdono dei peccati, conceda loro di correggere i costumi.
1 - Ef 6, 12.
2 - 1 Cor 12, 31.
3 - Lc 23, 34.
Le preghiere di Santa Gemma Galgani
Santa Gemma Galgani - Santa Gemma Galgani
Leggilo nella BibliotecaPreghiera di abbandono, composta da S. Gemma
Caro mio Dio,
io mi abbandono interamente
nelle vostre SS. Mani,
acciocché Voi facciate di me e delle cose mie
quello che più e meglio Vi aggrada.
In questo dolce abbandono
io mi riposo sul Vostro Cuore Divino
come la tenera bambina si riposa
sul seno della mamma sua.
Voi pensate a tutto
ed io penserò solo ad amarvi
e a compiere la Vostra SS. Volontà.
Composta da S. Gemma per ottenere grazie
Eccomi ai vostri santissimi piedi, caro Gesù,
per manifestarvi ogni momento la mia gratitudine
per tanti e continui favori che mi avete fatto
e che ancora volete farmi.
Quante volte vi ho invocato, o Gesù,
mi avete fatta sempre contenta:
ho ricorso spesso a voi e m'avete sempre consolata.
Come esprimermi con voi, caro Gesù?
Vi ringrazio. Ma un'altra grazia voglio,
o mio Dio, se a voi piace........
(esporre la grazia che si desidera).
Se voi non foste onnipotente,
non vi farei questa domanda.
O Gesù, abbiate pietà di me!
Sia fatto in tutto il vostro santissimo volere.
Pater, Ave e Gloria.
A S. Gemma per la conversione dei peccatori
O Santa Gemma,
ricordati che in vita protestasti tante volte di volere
salvi tutti i peccatori,
e per questo ti offristi vittima al Signore,
soffrendo per essi, con Gesù e Maria,
i dolori della Passione,
e versasti lacrime di sangue nel sentirLo offeso
con la diabolica bestemmia.
Ora che in cielo godi di favori tanto più grandi,
perora, te ne preghiamo,
la causa di tutti i poveri peccatori,
che privi della divina grazia,
vivono lontani da Dio,
affinché per te convertiti,
amino e servano fedelmente il Signore in questa vita
e passino un giorno a lodarLo e benedirLo
eternamente in cielo.
Amen.
Preghiera a S. Gemma, composta dalla SdD Gemma Eufemia Giannini, amica e confidente della Santa
O Gemma santa,
eccomi vicino a te, aiutami a pregare...
Tu sai di che cosa ho bisogno per me
e per le persone a me care.
Guarda alle mie urgenti necessità:
ai miei bisogni spirituali e materiali.
Pensaci tu!
Confido in te, e tutto affido alle tue amorevoli cure.
Presenta a Gesù quel tenero e costante amore
con cui l'amasti quaggiù fino al sacrificio della Croce,
fino a consumarti, innocente vittima,
in olocausto per la conversione dei peccatori
e Gesù non potrà negarti niente.
La mistica sete di condurre anime a Dio
non si è spenta nel tuo cuore,
e dal cielo tu continui la tua missione.
Ebbene, santa Gemma,
tu che hai sofferto nelle tue membra
tutti i dolori della Passione di Gesù,
impetrami la grazia
di meditare e di vivere la sua Passione
e i dolori di Maria Santissima.
Impetrami pure che possa camminare
per la via dell'umiltà, della semplicità,
dell'amore, del sacrificio,
adempiendo sempre e in tutto
la volontà di Dio in questa terra,
e possa vivere unita a Lui
insieme alla Vergine Santa
e con te per tutta l'eternità nel cielo.
Amen.
VOGLIO UNITÀ PC-45 16 ottobre 1996 (Miami)
Catalina Rivas
Il Signore Amore della Mia Passione, siamo già quasi al termine del nostro viaggio. Oggi visiteremo le case dei Miei malati. Non puoi immaginare, piccola, come questo viaggio sia importante per la tua formazione... Te lo spiegherò punto per punto, perché tu comprenda bene la sua importanza. Numerali.
1) Voglio che ci sia unità tra i veggenti e le Mie anime scelte; solo sei di quelle persone che erano nella stanza, sono veramente Mie anime elette, scelte per espandere, per mezzo loro, le Nostre grazie. È stato quello un primo incontro. Ora, è molto importante che le persone che vi seguono siano in unione con voi, che preghino per tutti voi e che si uniscano agli altri gruppi di discepoli e fratelli. È necessario che diate prova di carità quando parlate gli uni degli altri.
Ciò che è successo o ha smesso di accadere a Conyers, è affare Mio... Avevo bisogno che voi foste là, affinché il gruppo osservasse l’organizzazione per quando verrà il tempo. I Miei veri eletti si fanno riconoscere dai loro frutti. Pregate perché Io vi permetta di riconoscere questi frutti. Vi mostrerò le grazie accordate a ognuno.
Non resta più tempo per la gelosia, né per le divisioni, e ancora meno per agire pomposamente e cercare di attirare folle. Voglio la compassione, voglio l’unità, voglio il vero amore. Solamente con l’unità potrete vincere la bestia che è sul punto di farsi conoscere. Dico grazie ai Miei figli che hanno reso possibile questa unione. Ora, constaterete che non è attraverso specchietti e amuleti che si ottengono i Miracoli; ma con l’amore, la carità, la generosità, l’unione, la preghiera, il lavoro e lo sforzo quotidiano, riuscirete a fare dei veri Miracoli. Il Mio Spirito si è riversato su di voi; non disperdete i doni dello Spirito pretendendo di manipolarlo a vostro modo. Abbandonatevi allo Spirito Santo. Io vi ho detto che ricevendolo, potrete fare dei Miracoli ancora più grandi di quelli che Io ho fatto.
Ognuno deve lavorare per vincere i propri lati oscuri, tutto ciò che impedisce di fare veri Miracoli.
2) Era necessario che tu fossi con quelle persone dove sei andata... Da una parte, sono persone serie, che pregano e sono molto devote. D’altra parte, è gente che lavora per Me con altri carismi, in un altro modo ma non meno importante... Prendi il buono che c’è in ognuno e assimilalo.
3) Era indispensabile che tu visitassi le case dove oggi andremo, per poter in seguito raccontare a queste persone, da un lato il bene che la sofferenza può fare, e dall’altro, come la mancanza di fede può fermare una corrente di grazie... Lo capirai.
Mia piccola, attendo tanto da voi tutti, spero tanto dalla tua famiglia. Ho tanta necessità di ognuno dei due gruppi e di ogni persona in particolare...Voglio una totale devozione da Mio figlio H. e da te!...
Voglio modellarvi secondo il Mio amore e come Mia offerta alla gloria del Padre.
Ringrazia ognuno di loro.