Liturgia delle Ore - Letture
Lunedi della 24° settimana del tempo ordinario (Beata Vergine Maria Addolorata)
Vangelo secondo Luca 1
1Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi,2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola,3così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo,4perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
5Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta.6Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.7Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
8Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe,9secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso.10Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso.11Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso.12Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.13Ma l'angelo gli disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni.14Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita,15poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre16e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio.17Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, 'per ricondurre i cuori dei padri verso i figli' e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto".18Zaccaria disse all'angelo: "Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni".19L'angelo gli rispose: "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio.20Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo".
21Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio.22Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
23Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.24Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva:25"Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini".
26Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret,27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.28Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te".29A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.30L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.31Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.32Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".
34Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo".35Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.36Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:37'nulla è impossibile a Dio'".38Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.
39In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo42ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!43A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?44Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.45E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore".
46Allora Maria disse:
"'L'anima mia' magnifica 'il Signore'
47e il mio spirito 'esulta in Dio, mio salvatore,'
48perché 'ha guardato l'umiltà della' sua 'serva.'
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e 'Santo è il suo nome:'
50'di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.'
51Ha spiegato la potenza del suo 'braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri' del loro cuore;
52'ha rovesciato i potenti' dai troni,
'ha innalzato gli umili;'
53'ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.'
54'Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,'
55come aveva promesso 'ai nostri padri,
ad Abramo e alla' sua 'discendenza,'
per sempre".
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
57Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.58I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
59All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.60Ma sua madre intervenne: "No, si chiamerà Giovanni".61Le dissero: "Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome".62Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.63Egli chiese una tavoletta, e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti furono meravigliati.64In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.65Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.66Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: "Che sarà mai questo bambino?" si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.
67Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo:
68"'Benedetto il Signore Dio d'Israele,'
perché ha visitato e redento il suo popolo,
69e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
70come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
71salvezza 'dai' nostri 'nemici,'
'e dalle mani di quanti ci odiano.'
72'Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri'
'e si è ricordato della sua' santa 'alleanza,'
73'del giuramento fatto ad Abramo', nostro padre,
74di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore,75in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
76E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai 'innanzi al Signore a preparargli le strade,'
77per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
78grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
79'per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre'
'e nell'ombra della morte'
e dirigere i nostri passi sulla via della pace".
80Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Deuteronomio 33
1Ed ecco la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio, benedisse gli Israeliti prima di morire.2Egli disse:
"Il Signore è venuto dal Sinai,
è spuntato per loro dal Seir;
è apparso dal monte Paran,
è arrivato a Mèriba di Kades,
dal suo meridione fino alle pendici.
3Certo egli ama i popoli;
tutti i suoi santi sono nelle tue mani,
mentre essi, accampati ai tuoi piedi,
ricevono le tue parole.
4Una legge ci ha ordinato Mosè;
un'eredità è l'assemblea di Giacobbe.
5Vi fu un re in Iesurun,
quando si radunarono i capi del popolo,
tutte insieme le tribù d'Israele.
6Viva Ruben e non muoia,
benché siano pochi i suoi uomini".
7Questo disse per Giuda:
"Ascolta, Signore, la voce di Giuda
e riconducilo verso il suo popolo;
la sua mano difenderà la sua causa
e tu sarai l'aiuto contro i suoi avversari".
8Per Levi disse:
"Da' a Levi i tuoi 'Tummim'
e i tuoi 'Urim' all'uomo a te fedele,
che hai messo alla prova a Massa,
per cui hai litigato presso le acque di Mèriba;
9a lui che dice del padre e della madre:
Io non li ho visti;
che non riconosce i suoi fratelli
e ignora i suoi figli.
Essi osservarono la tua parola
e custodiscono la tua alleanza;
10insegnano i tuoi decreti a Giacobbe
e la tua legge a Israele;
pongono l'incenso sotto le tue narici
e un sacrificio sul tuo altare.
11Benedici, Signore, il suo valore
e gradisci il lavoro delle sue mani;
colpisci al fianco i suoi aggressori
e i suoi nemici più non si rialzino".
12Per Beniamino disse:
"Prediletto del Signore, Beniamino,
abita tranquillo presso di Lui;
Egli lo protegge sempre
e tra le sue braccia dimora".
13Per Giuseppe disse:
"Benedetta dal Signore la sua terra!
Dalla rugiada abbia il meglio dei cieli,
e dall'abisso disteso al di sotto;
14il meglio dei prodotti del sole
e il meglio di ciò che germoglia ogni luna;
15la primizia dei monti antichi,
il meglio dei colli eterni
16e il meglio della terra e di ciò che contiene.
Il favore di Colui che abitava nel roveto
venga sul capo di Giuseppe,
sulla testa del principe tra i suoi fratelli!
17Come primogenito di toro, egli è d'aspetto maestoso
e le sue corna sono di bùfalo;
con esse cozzerà contro i popoli,
tutti insieme, sino ai confini della terra.
Tali sono le miriadi di Èfraim
e tali le migliaia di Manàsse".
18Per Zàbulon disse:
"Gioisci, Zàbulon, ogni volta che parti,
e tu, Ìssacar, nelle tue tende!
19Chiamano i popoli sulla montagna,
dove offrono sacrifici legittimi,
perché succhiano le ricchezze dei mari
e i tesori nascosti nella sabbia".
20Per Gad disse:
"Benedetto chi stabilisce Gad al largo!
Come una leonessa ha la sede;
sbranò un braccio e anche un cranio;
21poi si scelse le primizie,
perché là era la parte riservata a un capo.
Venne alla testa del popolo
eseguì la giustizia del Signore
e i suoi decreti riguardo a Israele".
22Per Dan disse:
"Dan è un giovane leone
che balza da Basan".
23Per Nèftali disse:
"Nèftali è sazio di favori
e colmo delle benedizioni del Signore:
il mare e il meridione sono sua proprietà".
24Per Aser disse:
"Benedetto tra i figli è Aser!
Sia il favorito tra i suoi fratelli
e tuffi il suo piede nell'olio.
25Di ferro e di rame siano i tuoi catenacci
e quanto i tuoi giorni duri il tuo vigore.
26Nessuno è pari al Dio di Iesurun,
che cavalca sui cieli per venirti in aiuto
e sulle nubi nella sua maestà.
27Rifugio è il Dio dei tempi antichi
e quaggiù lo sono le sue braccia eterne.
Ha scacciato davanti a te il nemico
e ha intimato: Distruggi!
28Israele abita tranquillo,
la fonte di Giacobbe in luogo appartato,
in terra di frumento e di mosto,
dove il cielo stilla rugiada.
29Te beato, Israele! Chi è come te,
popolo salvato dal Signore?
Egli è lo scudo della tua difesa
e la spada del tuo trionfo.
I tuoi nemici vorranno adularti,
ma tu calcherai il loro dorso".
Proverbi 20
1Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso;
chiunque se ne inebria non è saggio.
2La collera del re è simile al ruggito del leone;
chiunque lo eccita rischia la vita.
3È una gloria per l'uomo astenersi dalle contese,
attaccar briga è proprio degli stolti.
4Il pigro non ara d'autunno,
e alla mietitura cerca, ma non trova nulla.
5Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano,
l'uomo accorto le sa attingere.
6Molti si proclamano gente per bene,
ma una persona fidata chi la trova?
7Il giusto si regola secondo la sua integrità;
beati i figli che lascia dietro di sé!
8Il re che siede in tribunale
dissipa ogni male con il suo sguardo.
9Chi può dire: "Ho purificato il cuore,
sono mondo dal mio peccato?".
10Doppio peso e doppia misura
sono due cose in abominio al Signore.
11Già con i suoi giochi il fanciullo dimostra
se le sue azioni saranno pure e rette.
12L'orecchio che ascolta e l'occhio che vede:
l'uno e l'altro ha fatto il Signore.
13Non amare il sonno per non diventare povero,
tieni gli occhi aperti e avrai pane a sazietà.
14"Robaccia, robaccia" dice chi compra:
ma mentre se ne va, allora se ne vanta.
15C'è oro e ci sono molte perle,
ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite.
16Prendigli il vestito perché si è fatto garante per un altro
e tienilo in pegno per gli estranei.
17È piacevole all'uomo il pane procurato con frode,
ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia.
18Pondera bene i tuoi disegni, consigliandoti,
e fa' la guerra con molta riflessione.
19Chi va in giro sparlando rivela un segreto,
non associarti a chi ha sempre aperte le labbra.
20Chi maledice il padre e la madre
vedrà spegnersi la sua lucerna nel cuore delle tenebre.
21I guadagni accumulati in fretta da principio
non saranno benedetti alla fine.
22Non dire: "Voglio ricambiare il male",
confida nel Signore ed egli ti libererà.
23Il doppio peso è in abominio al Signore
e le bilance false non sono un bene.
24Dal Signore sono diretti i passi dell'uomo
e come può l'uomo comprender la propria via?
25È un laccio per l'uomo esclamare subito: "Sacro!"
e riflettere solo dopo aver fatto il voto.
26Un re saggio passa al vaglio i malvagi
e ritorna su di loro con la ruota.
27Lo spirito dell'uomo è una fiaccola del Signore
che scruta tutti i segreti recessi del cuore.
28Bontà e fedeltà vegliano sul re,
sulla bontà è basato il suo trono.
29Vanto dei giovani è la loro forza,
ornamento dei vecchi è la canizie.
30Le ferite sanguinanti spurgano il male,
le percosse purificano i recessi del cuore.
Salmi 17
1'Preghiera. Di Davide.'
Accogli, Signore, la causa del giusto,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno.
2Venga da te la mia sentenza,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
3Saggia il mio cuore, scrutalo di notte,
provami al fuoco, non troverai malizia.
La mia bocca non si è resa colpevole,
4secondo l'agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra,
ho evitato i sentieri del violento.
5Sulle tue vie tieni saldi i miei passi
e i miei piedi non vacilleranno.
6Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta;
porgi l'orecchio, ascolta la mia voce,
7mostrami i prodigi del tuo amore:
tu che salvi dai nemici
chi si affida alla tua destra.
8Custodiscimi come pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali,
9di fronte agli empi che mi opprimono,
ai nemici che mi accerchiano.
10Essi hanno chiuso il loro cuore,
le loro bocche parlano con arroganza.
11Eccoli, avanzano, mi circondano,
puntano gli occhi per abbattermi;
12simili a un leone che brama la preda,
a un leoncello che si apposta in agguato.
13Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo;
con la tua spada scampami dagli empi,
14con la tua mano, Signore, dal regno dei morti
che non hanno più parte in questa vita.
Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre
se ne sazino anche i figli
e ne avanzi per i loro bambini.
15Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.
Ezechiele 29
1Il dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu rivolta questa parola del Signore:2"Figlio dell'uomo, rivolgiti contro il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e contro tutto l'Egitto.3Parla dunque dicendo: Così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, faraone re d'Egitto;
grande coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume,
hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
4Metterò ganci alle tue mascelle
e farò sì che i pesci dei tuoi fiumi
ti si attacchino alle squame
e ti farò uscire dalle tue acque
insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi
attaccati alle squame;
5getterò nel deserto te
e tutti i pesci dei tuoi fiumi
e andrai a cadere in mezzo alla campagna
e non sarai né raccolto né sepolto:
ti darò in pasto alle bestie selvatiche
e agli uccelli del cielo.
6Tutti gli abitanti dell'Egitto
sapranno che io sono il Signore,
poiché tu sei stato un sostegno di canna
per gli Israeliti.
7Quando questi ti vollero afferrare
ti rompesti lacerando loro tutta la spalla
e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti
facendo vacillare loro tutti i fianchi".
8Perciò dice il Signore Dio: "Ecco, io manderò contro di te una spada ed eliminerò da te uomini e bestie.9L'Egitto diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono il Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia creatura.10Ebbene eccomi contro di te e contro il tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da Migdòl ad Assuan, fino alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata.11Piede d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà deserto per quarant'anni.12Ridurrò l'Egitto una terra desolata fra le terre assolate e le sue città saranno distrutte, rimarranno una desolazione per quarant'anni e disperderò gli Egiziani fra le genti e li disseminerò fra altre regioni".
13Perché dice il Signore Dio: "Al termine dei quarant'anni io radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo dispersi:14muterò la loro sorte e li ricondurrò nel paese di Patròs, nella loro terra d'origine, e lì formeranno un piccolo regno;15sarà il più modesto fra gli altri regni e non si ergerà più sugli altri popoli: li renderò piccoli e non domineranno più le altre nazioni.16Non costituiranno più una speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono il Signore Dio".
17Ora, il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi fu rivolta questa parola del Signore:18"Figlio dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere al suo esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa compiuta contro di essa.19Perciò così dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la mercede per il suo esercito.20Per l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.
21In quel giorno io farò spuntare un potente per la casa d'Israele e a te farò aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono il Signore".
Lettera di Giacomo 2
1Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria.2Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro.3Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: "Tu siediti qui comodamente", e al povero dite: "Tu mettiti in piedi lì", oppure: "Siediti qui ai piedi del mio sgabello",4non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi?
5Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?6Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali?7Non sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?8Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo la Scrittura: 'amerai il prossimo tuo come te stesso', fate bene;9ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori.10Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto;11infatti colui che ha detto: 'Non commettere adulterio', ha detto anche: 'Non uccidere'.
Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge.12Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché13il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio.
14Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?15Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano16e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?17Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa.18Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.19Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!20Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?21Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare?22Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta23e si compì la Scrittura che dice: 'E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia', e fu chiamato amico di Dio.24Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede.25Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via?26Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
Capitolo LIII: La grazia di Dio non si confonde con ciò che ha sapore di cose terrene
Leggilo nella Biblioteca1. Preziosa, o figlio, è la mia grazia; essa non tollera di essere mescolata a cose esteriori e a consolazioni terrene. Perciò devi buttar via tutto ciò che ostacola la grazia, se vuoi che questa sia infusa in te. Procurati un luogo appartato, compiaciti di stare solo con te stesso, non andare cercando di chiacchierare con nessuno; effondi, invece, la tua devota preghiera a Dio, per conservare compunzione d'animo e purezza di coscienza. Il mondo intero, consideralo un nulla; alle cose esteriori anteponi l'occuparti di Dio. Ché non potresti attendere a me, e nello stesso tempo trovare godimento nelle cose passeggere. Occorre allontanarsi dalle persone che si conoscono e alle quali si vuole bene; occorre tenere l'animo sgombro da ogni conforto temporale. Ecco ciò che il santo apostolo Pietro chiede, in nome di Dio: che i seguaci di Cristo si conservino in questo mondo "come forestieri e pellegrini" (1Pt 2,11). Quanta sicurezza in colui che muore, senza essere legato alla terra dall'attaccamento per alcuna cosa. Uno spirito debole, invece, non riesce a mantenere il cuore tanto distaccato: l'uomo materiale non conosce la libertà dell'uomo interiore. Che se uno vuole veramente essere uomo spirituale, egli deve rinunciare a tutti, ai lontani e ai vicini; e guardarsi da se stesso più ancora che dagli altri. Se avrai vinto pienamente te stesso, facilmente soggiogherai tutto il resto. Trionfare di se medesimi è vittoria perfetta; giacché colui che domina se stesso - facendo sì che i sensi obbediscano alla ragione, e la ragione obbedisca in tutto e per tutto a Dio - questi è, in verità il vincitore di sé e signore del mondo.
2. Se brami elevarti a questa somma altezza, è necessario che tu cominci con coraggio, mettendo la scure alla radice, per poter estirpare totalmente la tua segreta inclinazione, contraria al volere di Dio e volta a te stesso e a tutto ciò che è tuo utile materiale. Da questo vizio, dall'amore di sé, contrarissimo alla volontà divina, deriva, si può dire, tutto quanto deve essere stroncato radicalmente. Domato e superato questo vizio, si farà stabilmente una grande pace e una grande serenità. Ma sono pochi quelli che si adoprano per morire del tutto a se stessi, e per uscire pienamente da se stessi. I più restano avviluppati, né sanno innalzarsi spiritualmente sopra di sé. Coloro che desiderano camminare con me senza impacci debbono mortificare tutti i loro affetti perversi e contrari all'ordine voluto da Dio, senza restare attaccati di cupido amore personale ad alcuna creatura.
DISCORSO 108 SULLE PAROLE DEL VANGELO DI LC 12, 35-36: "I VOSTRI FIANCHI SIANO CINTI E LE LAMPADE ACCESE" ECC. E SULLE PAROLE DEL SALMO 33, 12-15: "QUAL È L'UOMO CHE BRAMA LA VITA" ECC.
Discorsi - Sant'Agostino
Leggilo nella BibliotecaDobbiamo aspettare la venuta del Signore.
1. Nostro Signore Gesù Cristo non solo è venuto agli uomini ma si è anche allontanato dagli uomini e tornerà agli uomini. Egli tuttavia era già sulla terra allorché venne e non se ne andò quando se ne allontanò, e tornerà da coloro ai quali disse: Ecco, io sarò con voi sino alla fine del mondo 1. Egli dunque conforme alla natura di schiavo, presa per noi, nacque in un dato tempo, fu ucciso e risuscitò e non muore più e la morte non avrà più potere su di lui 2; conforme invece alla divinità, per cui è uguale al Padre, era in questo mondo e il mondo fu creato per mezzo di lui, ma il mondo non lo conobbe 3. A proposito di ciò avete sentito poco fa quale ammonimento ci ha rivolto il Vangelo, mettendoci in guardia e volendo che siamo liberi e preparati nell'attesa degli ultimi eventi, in modo che dopo i novissimi che sono da temere in questo mondo, venga il riposo che non ha fine. Beati coloro che ne diverranno partecipi. Saranno allora sicuri coloro che ora non lo sono e viceversa avranno allora paura coloro che ora non vogliono averla. È per questa aspettativa e per questa speranza che siamo diventati cristiani. Non è forse vero che la nostra speranza non ha di mira questo mondo? Non dobbiamo amare il mondo. Siamo stati chiamati a separarci dall'amore di questo mondo, affinché speriamo e amiamo un altro mondo. In questo mondo dobbiamo astenerci da tutti gli illeciti desideri, ossia dobbiamo avere i fianchi cinti e dobbiamo essere pieni d'ardore e risplendere per le opere buone, cioè avere le lampade accese. Infatti lo stesso Signore in un altro passo del Vangelo disse ai suoi discepoli: Nessuno accende la lampada per metterla sotto il moggio ma su un candeliere affinché faccia luce a tutti coloro che sono in casa 4. E per far capire di che cosa parlava, soggiunse: Così deve risplendere la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e diano gloria al Padre vostro ch'è in cielo 5.
Tre precetti insegnati nel Vangelo.
2. Il Signore vuole quindi che siamo pronti con la cintura ai fianchi e le lampade accese. Che significa: "avere la cintura ai fianchi"? Fuggi il male 6. Che significa: "risplendere e avere le lampade accese"? Vuol dire: e fa' il bene 7. E che vuol dire ciò che soggiunse e disse: E voi siate simili ai servi che aspettano il loro padrone che deve tornare da una festa di nozze 8? Vuol dire solo ciò che segue nello stesso salmo: cerca la pace e perseguila 9. Questi tre precetti, cioè l'astenersi dal male, compiere il bene e sperare nel premio eterno sono ricordati negli Atti degli Apostoli, dove sta scritto che Paolo li istruiva sul dovere della continenza, della giustizia e sulla speranza della vita eterna 10. Alla continenza si riferisce il precetto d'essere pronti con la cintura ai fianchi 11, alla giustizia quello d'avere le lampade accese 12; al dovere di aspettare il Signore si riferisce la speranza della vita eterna. Fuggi dunque il male: ecco la continenza, è questo che significa avere la cintura ai fianchi; e fa' il bene, ecco la giustizia, ecco le lampade accese; cerca la pace e perseguila, ecco l'aspettativa del mondo avvenire; siate dunque simili a quei servi che aspettano il loro padrone che deve tornare da una festa di nozze.
Invano si cerca quaggiù una vita felice.
3. Poiché dunque abbiamo questi precetti e queste promesse, perché mai bramiamo di vivere una vita felice 13 sulla terra, ove non potremo trovarla? So infatti che desiderate giorni sereni quando siete malati o vi trovate nelle sofferenze, che in questo mondo sono abbondanti. Effettivamente, quando il tempo della vita volge al tramonto, anche un vecchio è pieno d'acciacchi e vuoto di gioie. In mezzo a tutte le tribolazioni da cui è oppresso il genere umano, non si cercano che giorni felici e si desidera una lunga vita che non si può avere. Poiché anche la lunga vita d'un uomo è talmente limitata per la sua brevità rispetto all'estensione della vita futura come se fosse una goccia rispetto a tutto il mare. Che cos'è dunque la vita d'un uomo, anche quella che si chiama lunga? Si chiama lunga la vita che in questo mondo è breve, e - come ho detto - sono abbondanti i gemiti fino all'età decrepita. Tutto questo spazio di tempo è breve ed esiguo, e tuttavia quanto è desiderato dagli uomini, con quanta diligenza e fatica, con quanta cura, premura e industria gli uomini bramano di vivere e invecchiare quaggiù! Ma lo stesso vivere a lungo cos'altro è se non una corsa verso la fine? Hai avuto il giorno di ieri, desideri avere anche quello di domani. Ma quando sarà passato anche questo domani, non lo hai più. Tu quindi desideri che spunti un nuovo giorno affinché si avvicini a te la fine alla quale non vuoi arrivare. Tu dài una festa ai tuoi amici e in quell'occasione senti farti tanti auguri: "Lunghi anni di vita "; e tu desideri che si avveri il loro augurio. Che dire? Desideri che vengano molti altri anni e non vuoi che venga la fine degli anni? I tuoi desideri sono contraddittori: vuoi camminare, ma non vuoi arrivare.
Dove cercare giorni e vita felici.
4. Tuttavia - come ho già detto - se negli uomini è insita tanta sollecitudine per cui, a prezzo di fatiche quotidiane, dure e senza un attimo di riposo, desiderano di morire il più tardi possibile, con quanta cura si dovrebbe fare in modo di non morire giammai? A ciò non vuole pensare nessuno. Ogni giorno si cerca di avere giorni felici in questo mondo, ove non si trovano, ma nessuno vuol vivere in modo da giungere dove si trovano. Ecco perché la medesima Scrittura ci esorta e dice: Qual è l'uomo che brama la vita e desidera vedere giorni felici? 14. Questa è la domanda fatta dalla Scrittura per sapere quale risposta le sia data, pur sapendo che tutti gli uomini cercano d'avere la vita e giorni felici. Essa rivolge la domanda conforme al loro desiderio come se dal cuore di tutti le venisse risposto: "Lo desidero io", e dice così: Qual è l'uomo che brama la vita e desidera vedere giorni felici? Allo stesso modo anche adesso che vi parlo, quando mi avete sentito dire: Qual è l'uomo che brama la vita e desidera vedere giorni felici? tutti in cuor vostro avete risposto: "Io". D'altra parte anch'io che vi parlo desidero la vita e giorni felici: cerco d'avere anch'io ciò che cercate d'avere voi.
Non si deve cercare la vita felice quaggiù.
5. Supponiamo che a tutti noi fosse necessario dell'oro e io desiderassi trovarlo insieme con voi; supponiamo che l'oro fosse in qualche posto del vostro campo, in un posto di vostra proprietà e vi vedessi cercare l'oro e vi domandassi: "Che cercate?", voi mi rispondereste: "Cerchiamo dell'oro": Io però vi direi: "Voi cercate l'oro, lo cerco anch'io; cerco anch'io ciò che cercate voi, ma voi non lo cercate ove possiamo trovarlo. Sentite dunque da me ove possiamo trovarlo; io non ve lo ruberò ma vi mostrerò solo il posto; anzi andiamo tutti dietro a colui che sa ove si trova quel che cerchiamo". Allo stesso modo anche adesso, poiché desiderate la vita e giorni felici, non possiamo dirvi di non desiderare la vita e giorni sereni, ma vi diciamo: "Non cercate la vita e giorni felici quaggiù in questo mondo, dove i giorni non possono essere lieti". La vita stessa non è forse simile alla morte? Gli stessi giorni poi passano in fretta; poiché il giorno di oggi ha scacciato quello di ieri: quello di domani sorgerà per respingere quello di oggi. Gli stessi giorni non stanno fermi e tu perché vuoi stare fermo con essi? Il vostro desiderio dunque per cui desiderate una vita e giorni felici, non solo non lo soffoco ma lo infiammo anche di più. Dovete certamente cercare la vita, cercare giorni sereni; ma si cerchino dove possono trovarsi.
Che fare per ottenere giorni felici.
6. Volete dunque udire con me il consiglio di Colui che sa dove sono i giorni felici e dov'è la vita? Non dovete sentirlo dire da me, ma insieme con me. Poiché un Profeta ci dice: Venite, figli, ascoltatemi 15. Accorriamo quindi e rimaniamo al nostro posto, stiamo ben attenti e con lo spirito cerchiamo d'intendere il Padre che dice: Venite, figli, ascoltatemi; v'insegnerò il timore del Signore 16. E per indicarci che cosa vuole insegnarci, e a che cosa è utile il timore del Signore, seguita dicendo: Qual è l'uomo che desidera la vita e brama di vedere giorni felici? 17. Rispondiamo tutti: "Lo desideriamo noi". Ascoltiamo dunque ciò che segue: Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra non proferiscano inganno 18. Di' ancora adesso: "Lo desidero". Prima, quando dicevo: Qual è l'uomo che desidera la vita e brama vedere giorni felici? ognuno di voi rispondeva: "Io". Orbene mi si risponda ugualmente adesso: "Io". Frena dunque la tua lingua dal male e le tue labbra non proferiscano inganno. Di' ora: "Io". Desideri dunque giorni sereni e la vita ma non vuoi trattenere la tua lingua dal male e le tue labbra dal proferire inganno. Sei pronto per ricevere la ricompensa, ma sei pigro per il lavoro. Ma a chi si dà la ricompensa, se non lavora? Volesse il cielo che tu dessi la mercede almeno a chi lavora in casa tua! Sì, perché so che non la dài a chi non lavora. Perché? Perché a chi non lavora non devi nulla. Anche Dio ci ha proposto la ricompensa. Quale ricompensa? La vita e i giorni felici, che tutti desideriamo e ai quali cerchiamo di arrivare tutti. Egli ci darà la ricompensa promessa. Quale ricompensa? La vita e i giorni felici. E quali sono i giorni felici? La vita senza fine e il riposo senza fatica.
Frenare la lingua.
7. Ci ha promesso una gran ricompensa: in relazione a una sì gran ricompensa che ci ha promessa, vediamo che cosa ci ha comandato. Orbene, infiammati da questa magnifica promessa e dall'amore per una sì preziosa ricompensa, cerchiamo di preparare fin d'ora per ubbidirgli le nostre forze, i fianchi e le braccia. Ci ordinerà forse di portare gravi pesi, di zappare forse un pezzo di campo, d'innalzare una grande costruzione? Non ti comanda un lavoro faticoso ma ti comanda di frenare proprio il membro che fra tutti gli altri muovi più facilmente: Trattieni la tua lingua dal male. Non è fatica erigere una costruzione ed è fatica trattenere la lingua? Trattieni la tua lingua dal male. Non dire bugie, non denigrare nessuno, non proferire calunnie, non testimoniare il falso, non bestemmiare. Trattieni la tua lingua dal male. Considera come ti sdegni se uno parla male di te; come t'irriti contro un altro, quando parla male di te, così devi irritarti contro te stesso quando parli male d'un altro. Le tue labbra non proferiscano inganno. Manifesta all'esterno con la parola ciò che hai dentro di te, nel tuo cuore. La lingua non deve proferire una cosa diversa da quella nascosta nel cuore. Fuggi il male e fa' il bene. Perché, in qual modo potrò dire a uno: "Vesti chi è nudo" se ancora vuole spogliare chi è vestito? Giacché se uno opprime un suo concittadino, come potrà accogliere un forestiero ? Dunque, ordinatamente, prima fuggi il male e fa' il bene, prima cingiti i fianchi e poi accendi le lampade. E quando avrai fatto così, aspetta sicuro la vita e i giorni felici. Cerca la pace e perseguila 19; e allora con fiducia dirai al Signore: "Ho fatto quel che mi hai ordinato, dammi ciò che hai promesso".
1 - Mt 28, 20.
2 - Rm 6, 9.
3 - Gv 1, 10.
4 - Mt 5, 15.
5 - Mt 5, 16.
6 - Sal 33, 15.
7 - Sal 33, 15.
8 - Lc 12, 36.
9 - Sal 33, 15.
10 - At 24, 25.
11 - Lc 12, 35.
12 - Lc 12, 35.
13 - Cf. Sal 33, 13; 1 Pt 3, 10.
14 - Sal 33, 13.
15 - Sal 33, 12.
16 - Sal 33, 12.
17 - Sal 33, 13.
18 - Sal 33, 14.
19 - Sal 33, 15.
Capitolo XVIII: Sopportare serenamente le miserie di questo mondo sull’esempio di Cristo
Libro III: Dell'interna consolazione - Tommaso da Kempis
Leggilo nella Biblioteca1. Figlio, io discesi dal cielo per la tua salvezza e presi sopra di me le tue miserie, non perché vi fossi costretto, ma per slancio d'amore; e ciò perché tu imparassi a soffrire e a sopportare senza ribellione le miserie di questo mondo. Infatti, dall'ora della mia nascita fino alla morte in croce, non venne mai meno in me la forza di sopportare il dolore. Ho conosciuto grande penuria di beni terreni; ho udito molte accuse rivolte a me; ho sopportato con dolcezza cose da far arrossire ed ingiurie; per il bene fatto ho ricevuto ingratitudine; per i miracoli, bestemmie; per il mio insegnamento, biasimi.
2. Signore, tu ben sapesti patire per tutta la tua vita, compiendo pienamente, in tal modo, la volontà del Padre tuo; perciò è giusto che io, misero peccatore, sappia sopportare me stesso, fin quando a te piacerà; è giusto che, per la mia salvezza, io porti il peso di questa vita corruttibile, fino a quando tu vorrai. In verità, anche se noi la sentiamo come un peso, la vita di quaggiù, per effetto della tua grazia, già fu resa capace di molti meriti e più tollerabile e luminosa, per noi, povera gente, in virtù del tuo esempio e dietro le orme dei tuoi santi. Anzi la nostra vita è piena di consolazione, molto più di quanto non fosse al tempo della vecchia legge, quando era ancora chiusa la porta del cielo e ancora era nascosta la via di esso; quando erano ben pochi quelli che si davano pensiero di cercare il regno dei cieli, e neppure i giusti, meritevoli di salvezza, avevano potuto entrare nella patria celeste, non essendo ancora stato pagato - prima della tua passione e della tua santa morte - il debito del peccato. Oh, come ti debbo ringraziare per avere mostrato a me, e a tutti i tuoi seguaci, la strada diritta e sicura verso l'eterno tuo regno! La nostra strada è la tua vita stessa: attraverso una santa capacità di patire camminiamo verso di te, che sei il nostro premio. Se tu non ci avessi preceduto, con questo insegnamento, chi si prenderebbe cura di seguirti? Quanti rimarrebbero indietro assai, se non potessero guardare al tuo esempio luminoso. Ecco, siamo ancora ben poco fervorosi, pur dopo tanti miracoli e nonostante i tuoi ammaestramenti; che cosa mai sarebbe di noi, se non avessimo avuto una così grande luce per seguirti?
XX apparizione Lunedì 1 giugno 1987
Madonna della Roccia di Belpasso
Nonostante i primi caldi di giugno, una folla di circa cinquantamila persone si raduna nella zona attorno alla Roccia. Grande attenzione suscita quella parte del messaggio dove la S. Vergine esprime due richieste: l’invito rivolto ai sacerdoti di recarsi in processione alla Roccia (il riferimento è alla processione eucaristica senza specificare una data precisa) e l’invito rivolto a tutti affinché, alla vigilia della festa del S. Cuore di Gesù, ci si rechi sul luogo a pregare fervidamente la Regina della Pace.
Figli miei, vengo ancora una volta per ricordarvi la vittoria di Gesù, mio Figlio, sulla morte. La volontà di Dio è che io venga a voi e che voi veniate a me. Il mio compito è di portare la pace.
Desidero che si continui a recitare il Rosario, che si digiuni e che si partecipi alla S. Messa: comunicatevi, confessatevi, fate penitenza.
Dello Spirito del Signore è piena la terra: adorate il Signore, amate il Signore, perché si compiaccia dei suoi figli. Rendete grazie al suo amore, alla sua misericordia. Che tutta la terra esulti. Siate pieni dello Spirito del Signore, invocate il suo Spirito, vi riempirà di grazia con i suoi Santi Doni. Aprite i vostri cuori al vostro Dio. Figli miei, invocate lo Spirito Santo perché solo così potrete santificare le vostre anime.
R: Madonnina, come si fa ad invocare bene lo Spirito Santo?
M: Abbandonatevi totalmente a me, al mio Cuore: io sono la dimora dello Spirito Santo. Non temete, perché colui che ha realmente fede riuscirà ad ottenere ogni cosa che chiederà al Padre nel nome di Gesù. Vengo solo per aiutarvi nella vostra fede in Dio, in tal modo aiuto anche la Chiesa nel suo cammino.
Cantate sempre la lode e la gloria nei secoli al vostro Dio. L’umanità ha dimenticato mio Figlio ed il suo sacrificio: non continuate più ad offenderlo con la vostra indifferenza. Gesù eucaristico vi invita e vi accoglie alla sua mensa. Non rifiutate più i SS. Sacramenti della Confessione e della Comunione, perché così rifiutate di salvarvi.
Il Signore è la vostra gloria, voi siete il suo popolo e dovete amarlo ed obbedirlo come il vostro unico Padre: rimettetevi alla sua santa volontà.
R: Madonnina, parla all’umanità dell’amore di Dio per i suoi figli.
M: Il Signore è buono e grande nell’amore, ma Dio è incomprensibile all’uomo e segreti sono i progetti per ognuno di voi. Confidate in me perché io accresca in voi ciò che è gradito a Dio e vi aiuti nella vostra missione. Sia il Santo Vangelo, Parola di Dio, nelle vostre menti, sia la vostra parola, ma soprattutto sia scrittura nei vostri cuori.
R: Madonnina, desideri qualcos’altro da noi?
M: Desidero che si dica ai sacerdoti di venire qui in processione per pregare.
Desidero che un giorno prima della ricorrenza del S. Cuore di Gesù veniate qui ad invocare la Regina della Pace con fervorose preghiere.
Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il Padre nelle vostre menti, il Figlio nei vostri cuori, lo Spirito Santo nelle vostre anime… ora devo andare.
R: Madonnina, continuerai a venire?
M: Continuerò a venire.
R: E quando verrai?
M: Verrò il primo giorno del prossimo mese.