Liturgia delle Ore - Letture
Martedi della 15° settimana del tempo ordinario (San Bonaventura)
Vangelo secondo Matteo 18
1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?".2Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:3"In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.4Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
5E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
6Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.7Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!
8Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.9E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.
10Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.11È venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era perduto.
12Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?13Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.14Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli.
15Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello;16se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché 'ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni'.17Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.18In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.
19In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro".
21Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: "Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?".22E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
23A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.24Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.25Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.26Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.27Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.28Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!29Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.30Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
31Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.32Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.33Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?34E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.35Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello".
Giosuè 11
1Quando Iabin, re di Cazor, seppe queste cose, ne informò Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf2e i re che erano al nord, sulle montagne, nell'Araba a sud di Chinarot, nel bassopiano e sulle colline di Dor dalla parte del mare.3I Cananei erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Hittiti, i Perizziti, i Gebusei erano sulle montagne e gli Evei erano al di sotto dell'Ermon nel paese di Mizpa.
4Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: un popolo numeroso, come la sabbia sulla riva del mare, con cavalli e carri in gran quantità.
5Si unirono tutti questi re e vennero ad accamparsi insieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele.6Allora il Signore disse a Giosuè: "Non temerli, perché domani a quest'ora io li mostrerò tutti trafitti davanti ad Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e appiccherai il fuoco ai loro carri".7Giosuè con tutti i suoi guerrieri li raggiunse presso le acque di Merom d'improvviso e piombò su di loro.8Il Signore li mise in potere di Israele, che li batté e li inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di Mizpa ad oriente. Li batterono fino a non lasciar loro neppure un superstite.9Giosuè fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai loro cavalli e appiccò il fuoco ai loro carri.
10In quel tempo Giosuè ritornò e prese Cazor e passò a fil di spada il suo re, perché prima Cazor era stata la capitale di tutti quei regni.
11Passò a fil di spada ogni essere vivente che era in essa, votandolo allo sterminio; non lasciò nessuno vivo e appiccò il fuoco a Cazor.
12Giosuè prese tutti quei re e le oro città, passandoli a fil di spada; li votò allo sterminio, come aveva comandato Mosè, servo del Signore.13Tuttavia Israele non incendiò nessuna delle città erette sui colli, fatta eccezione per la sola Cazor, che Giosuè incendiò.14Gli Israeliti presero tutto il bottino di queste città e il bestiame; solo passarono a fil di spada tutti gli uomini fino a sterminarli; non lasciarono nessuno vivo.
15Come aveva comandato il Signore a Mosè suo servo, Mosè ordinò a Giosuè e Giosuè così fece: non trascurò nulla di quanto aveva comandato il Signore a Mosè.
16Giosuè si impadronì di tutto questo paese: le montagne, tutto il Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano, l'Araba e le montagne di Israele con il loro bassopiano.17Dal monte Calak, che sale verso Seir, a Baal-Gad nella valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte.18Per molti giorni Giosuè mosse guerra a tutti questi re.19Non ci fu città che avesse fatto pace con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon: si impadronirono di tutti con le armi.20Infatti era per disegno del Signore che il loro cuore si ostinasse nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio, senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore a Mosè.
21In quel tempo Giosuè si mosse per eliminare gli Anakiti dalle montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le montagne di Giuda e da tutte le montagne di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città.22Non rimase un Anakita nel paese degli Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e ad Asdod.23Giosuè si impadronì di tutta la regione, come aveva detto il Signore a Mosè, e Giosuè la diede in possesso ad Israele, secondo le loro divisioni per tribù. Poi il paese non ebbe più la guerra.
Salmi 119
1Alleluia.
Alef. Beato l'uomo di integra condotta,
che cammina nella legge del Signore.
2Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
3Non commette ingiustizie,
cammina per le sue vie.
4Tu hai dato i tuoi precetti
perché siano osservati fedelmente.
5Siano diritte le mie vie,
nel custodire i tuoi decreti.
6Allora non dovrò arrossire
se avrò obbedito ai tuoi comandi.
7Ti loderò con cuore sincero
quando avrò appreso le tue giuste sentenze.
8Voglio osservare i tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.
9Bet. Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Custodendo le tue parole.
10Con tutto il cuore ti cerco:
non farmi deviare dai tuoi precetti.
11Conservo nel cuore le tue parole
per non offenderti con il peccato.
12Benedetto sei tu, Signore;
mostrami il tuo volere.
13Con le mie labbra ho enumerato
tutti i giudizi della tua bocca.
14Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia
più che in ogni altro bene.
15Voglio meditare i tuoi comandamenti,
considerare le tue vie.
16Nella tua volontà è la mia gioia;
mai dimenticherò la tua parola.
17Ghimel. Sii buono con il tuo servo e avrò vita,
custodirò la tua parola.
18Aprimi gli occhi perché io veda
le meraviglie della tua legge.
19Io sono straniero sulla terra,
non nascondermi i tuoi comandi.
20Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi precetti in ogni tempo.
21Tu minacci gli orgogliosi;
maledetto chi devìa dai tuoi decreti.
22Allontana da me vergogna e disprezzo,
perché ho osservato le tue leggi.
23Siedono i potenti, mi calunniano,
ma il tuo servo medita i tuoi decreti.
24Anche i tuoi ordini sono la mia gioia,
miei consiglieri i tuoi precetti.
25Dalet. Io sono prostrato nella polvere;
dammi vita secondo la tua parola.
26Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto;
insegnami i tuoi voleri.
27Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò i tuoi prodigi.
28Io piango nella tristezza;
sollevami secondo la tua promessa.
29Tieni lontana da me la via della menzogna,
fammi dono della tua legge.
30Ho scelto la via della giustizia,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
31Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore,
che io non resti confuso.
32Corro per la via dei tuoi comandamenti,
perché hai dilatato il mio cuore.
33He. Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la seguirò sino alla fine.
34Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge
e la custodisca con tutto il cuore.
35Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in esso è la mia gioia.
36Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso la sete del guadagno.
37Distogli i miei occhi dalle cose vane,
fammi vivere sulla tua via.
38Con il tuo servo sii fedele alla parola
che hai data, perché ti si tema.
39Allontana l'insulto che mi sgomenta,
poiché i tuoi giudizi sono buoni.
40Ecco, desidero i tuoi comandamenti;
per la tua giustizia fammi vivere.
41Vau. Venga a me, Signore, la tua grazia,
la tua salvezza secondo la tua promessa;
42a chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola.
43Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera,
perché confido nei tuoi giudizi.
44Custodirò la tua legge per sempre,
nei secoli, in eterno.
45Sarò sicuro nel mio cammino,
perché ho ricercato i tuoi voleri.
46Davanti ai re parlerò della tua alleanza
senza temere la vergogna.
47Gioirò per i tuoi comandi
che ho amati.
48Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo,
mediterò le tue leggi.
49Zain. Ricorda la promessa fatta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
50Questo mi consola nella miseria:
la tua parola mi fa vivere.
51I superbi mi insultano aspramente,
ma non devìo dalla tua legge.
52Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore,
e ne sono consolato.
53M'ha preso lo sdegno contro gli empi
che abbandonano la tua legge.
54Sono canti per me i tuoi precetti,
nella terra del mio pellegrinaggio.
55Ricordo il tuo nome lungo la notte
e osservo la tua legge, Signore.
56Tutto questo mi accade
perché ho custodito i tuoi precetti.
57Het. La mia sorte, ho detto, Signore,
è custodire le tue parole.
58Con tutto il cuore ti ho supplicato,
fammi grazia secondo la tua promessa.
59Ho scrutato le mie vie,
ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti.
60Sono pronto e non voglio tardare
a custodire i tuoi decreti.
61I lacci degli empi mi hanno avvinto,
ma non ho dimenticato la tua legge.
62Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode
per i tuoi giusti decreti.
63Sono amico di coloro che ti sono fedeli
e osservano i tuoi precetti.
64Del tuo amore, Signore, è piena la terra;
insegnami il tuo volere.
65Tet. Hai fatto il bene al tuo servo, Signore,
secondo la tua parola.
66Insegnami il senno e la saggezza,
perché ho fiducia nei tuoi comandamenti.
67Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua parola.
68Tu sei buono e fai il bene,
insegnami i tuoi decreti.
69Mi hanno calunniato gli insolenti,
ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti.
70Torpido come il grasso è il loro cuore,
ma io mi diletto della tua legge.
71Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari ad obbedirti.
72La legge della tua bocca mi è preziosa
più di mille pezzi d'oro e d'argento.
73Iod. Le tue mani mi hanno fatto e plasmato;
fammi capire e imparerò i tuoi comandi.
74I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia,
perché ho sperato nella tua parola.
75Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi
e con ragione mi hai umiliato.
76Mi consoli la tua grazia,
secondo la tua promessa al tuo servo.
77Venga su di me la tua misericordia e avrò vita,
poiché la tua legge è la mia gioia.
78Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono;
io mediterò la tua legge.
79Si volgano a me i tuoi fedeli
e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.
80Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti,
perché non resti confuso.
81Caf. Mi consumo nell'attesa della tua salvezza,
spero nella tua parola.
82Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa,
mentre dico: "Quando mi darai conforto?".
83Io sono come un otre esposto al fumo,
ma non dimentico i tuoi insegnamenti.
84Quanti saranno i giorni del tuo servo?
Quando farai giustizia dei miei persecutori?
85Mi hanno scavato fosse gli insolenti
che non seguono la tua legge.
86Verità sono tutti i tuoi comandi;
a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto.
87Per poco non mi hanno bandito dalla terra,
ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.
88Secondo il tuo amore fammi vivere
e osserverò le parole della tua bocca.
89Lamed. La tua parola, Signore,
è stabile come il cielo.
90La tua fedeltà dura per ogni generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.
91Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
92Se la tua legge non fosse la mia gioia,
sarei perito nella mia miseria.
93Mai dimenticherò i tuoi precetti:
per essi mi fai vivere.
94Io sono tuo: salvami,
perché ho cercato il tuo volere.
95Gli empi mi insidiano per rovinarmi,
ma io medito i tuoi insegnamenti.
96Di ogni cosa perfetta ho visto il limite,
ma la tua legge non ha confini.
97Mem. Quanto amo la tua legge, Signore;
tutto il giorno la vado meditando.
98Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici,
perché sempre mi accompagna.
99Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
100Ho più senno degli anziani,
perché osservo i tuoi precetti.
101Tengo lontano i miei passi da ogni via di male,
per custodire la tua parola.
102Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu ad istruirmi.
103Quanto sono dolci al mio palato le tue parole:
più del miele per la mia bocca.
104Dai tuoi decreti ricevo intelligenza,
per questo odio ogni via di menzogna.
105Nun. Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
106Ho giurato, e lo confermo,
di custodire i tuoi precetti di giustizia.
107Sono stanco di soffrire, Signore,
dammi vita secondo la tua parola.
108Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi.
109La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
110Gli empi mi hanno teso i loro lacci,
ma non ho deviato dai tuoi precetti.
111Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
sono essi la gioia del mio cuore.
112Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,
in essi è la mia ricompensa per sempre.
113Samech. Detesto gli animi incostanti,
io amo la tua legge.
114Tu sei mio rifugio e mio scudo,
spero nella tua parola.
115Allontanatevi da me o malvagi,
osserverò i precetti del mio Dio.
116Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita,
non deludermi nella mia speranza.
117Sii tu il mio aiuto e sarò salvo,
gioirò sempre nei tuoi precetti.
118Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti,
perché la sua astuzia è fallace.
119Consideri scorie tutti gli empi della terra,
perciò amo i tuoi insegnamenti.
120Tu fai fremere di spavento la mia carne,
io temo i tuoi giudizi.
121Ain. Ho agito secondo diritto e giustizia;
non abbandonarmi ai miei oppressori.
122Assicura il bene al tuo servo;
non mi opprimano i superbi.
123I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza
e della tua parola di giustizia.
124Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore
e insegnami i tuoi comandamenti.
125Io sono tuo servo, fammi comprendere
e conoscerò i tuoi insegnamenti.
126È tempo che tu agisca, Signore;
hanno violato la tua legge.
127Perciò amo i tuoi comandamenti
più dell'oro, più dell'oro fino.
128Per questo tengo cari i tuoi precetti
e odio ogni via di menzogna.
129Pe. Meravigliosa è la tua alleanza,
per questo le sono fedele.
130La tua parola nel rivelarsi illumina,
dona saggezza ai semplici.
131Apro anelante la bocca,
perché desidero i tuoi comandamenti.
132Volgiti a me e abbi misericordia,
tu che sei giusto per chi ama il tuo nome.
133Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola
e su di me non prevalga il male.
134Salvami dall'oppressione dell'uomo
e obbedirò ai tuoi precetti.
135Fa' risplendere il volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi comandamenti.
136Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi,
perché non osservano la tua legge.
137Sade. Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
138Con giustizia hai ordinato le tue leggi
e con fedeltà grande.
139Mi divora lo zelo della tua casa,
perché i miei nemici dimenticano le tue parole.
140Purissima è la tua parola,
il tuo servo la predilige.
141Io sono piccolo e disprezzato,
ma non trascuro i tuoi precetti.
142La tua giustizia è giustizia eterna
e verità è la tua legge.
143Angoscia e affanno mi hanno colto,
ma i tuoi comandi sono la mia gioia.
144Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre,
fammi comprendere e avrò la vita.
145Kof. T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi;
custodirò i tuoi precetti.
146Io ti chiamo, salvami,
e seguirò i tuoi insegnamenti.
147Precedo l'aurora e grido aiuto,
spero sulla tua parola.
148I miei occhi prevengono le veglie
per meditare sulle tue promesse.
149Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia;
Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
150A tradimento mi assediano i miei persecutori,
sono lontani dalla tua legge.
151Ma tu, Signore, sei vicino,
tutti i tuoi precetti sono veri.
152Da tempo conosco le tue testimonianze
che hai stabilite per sempre.
153Res. Vedi la mia miseria, salvami,
perché non ho dimenticato la tua legge.
154Difendi la mia causa, riscattami,
secondo la tua parola fammi vivere.
155Lontano dagli empi è la salvezza,
perché non cercano il tuo volere.
156Le tue misericordie sono grandi, Signore,
secondo i tuoi giudizi fammi vivere.
157Sono molti i persecutori che mi assalgono,
ma io non abbandono le tue leggi.
158Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo,
perché non custodiscono la tua parola.
159Vedi che io amo i tuoi precetti,
Signore, secondo la tua grazia dammi vita.
160La verità è principio della tua parola,
resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia.
161Sin. I potenti mi perseguitano senza motivo,
ma il mio cuore teme le tue parole.
162Io gioisco per la tua promessa,
come uno che trova grande tesoro.
163Odio il falso e lo detesto,
amo la tua legge.
164Sette volte al giorno io ti lodo
per le sentenze della tua giustizia.
165Grande pace per chi ama la tua legge,
nel suo cammino non trova inciampo.
166Aspetto da te la salvezza, Signore,
e obbedisco ai tuoi comandi.
167Io custodisco i tuoi insegnamenti
e li amo sopra ogni cosa.
168Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie.
169Tau. Giunga il mio grido fino a te, Signore,
fammi comprendere secondo la tua parola.
170Venga al tuo volto la mia supplica,
salvami secondo la tua promessa.
171Scaturisca dalle mie labbra la tua lode,
poiché mi insegni i tuoi voleri.
172La mia lingua canti le tue parole,
perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti.
173Mi venga in aiuto la tua mano,
poiché ho scelto i tuoi precetti.
174Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è tutta la mia gioia.
175Possa io vivere e darti lode,
mi aiutino i tuoi giudizi.
176Come pecora smarrita vado errando;
cerca il tuo servo,
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.
Salmi 73
1'Salmo. Di Asaf.'
Quanto è buono Dio con i giusti,
con gli uomini dal cuore puro!
2Per poco non inciampavano i miei piedi,
per un nulla vacillavano i miei passi,
3perché ho invidiato i prepotenti,
vedendo la prosperità dei malvagi.
4Non c'è sofferenza per essi,
sano e pasciuto è il loro corpo.
5Non conoscono l'affanno dei mortali
e non sono colpiti come gli altri uomini.
6Dell'orgoglio si fanno una collana
e la violenza è il loro vestito.
7Esce l'iniquità dal loro grasso,
dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
8Scherniscono e parlano con malizia,
minacciano dall'alto con prepotenza.
9Levano la loro bocca fino al cielo
e la loro lingua percorre la terra.
10Perciò seggono in alto,
non li raggiunge la piena delle acque.
11Dicono: "Come può saperlo Dio?
C'è forse conoscenza nell'Altissimo?".
12Ecco, questi sono gli empi:
sempre tranquilli, ammassano ricchezze.
13Invano dunque ho conservato puro il mio cuore
e ho lavato nell'innocenza le mie mani,
14poiché sono colpito tutto il giorno,
e la mia pena si rinnova ogni mattina.
15Se avessi detto: "Parlerò come loro",
avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
16Riflettevo per comprendere:
ma fu arduo agli occhi miei,
17finché non entrai nel santuario di Dio
e compresi qual è la loro fine.
18Ecco, li poni in luoghi scivolosi,
li fai precipitare in rovina.
19Come sono distrutti in un istante,
sono finiti, periscono di spavento!
20Come un sogno al risveglio, Signore,
quando sorgi, fai svanire la loro immagine.
21Quando si agitava il mio cuore
e nell'intimo mi tormentavo,
22io ero stolto e non capivo,
davanti a te stavo come una bestia.
23Ma io sono con te sempre:
tu mi hai preso per la mano destra.
24Mi guiderai con il tuo consiglio
e poi mi accoglierai nella tua gloria.
25Chi altri avrò per me in cielo?
Fuori di te nulla bramo sulla terra.
26Vengono meno la mia carne e il mio cuore;
ma la roccia del mio cuore è Dio,
è Dio la mia sorte per sempre.
27Ecco, perirà chi da te si allontana,
tu distruggi chiunque ti è infedele.
28Il mio bene è stare vicino a Dio:
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere
presso le porte della città di Sion.
Ezechiele 11
1Uno spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià figlio d'Azzùr, e Pelatìa figlio di Benaià, capi del popolo.2Il Signore mi disse: "Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno consigli cattivi in questa città;3sono coloro che dicono: Non in breve tempo si costruiscon le case: questa città è la pentola e noi siamo la carne.4Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo".
5Lo spirito del Signore venne su di me e mi disse: "Parla, dice il Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ciò che vi passa per la mente.6Voi avete moltiplicato i morti in questa città, avete riempito di cadaveri le sue strade.7Per questo così dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la città è la pentola. Ma io vi scaccerò.8Avete paura della spada e io manderò la spada contro di voi, dice il Signore Dio!9Vi scaccerò dalla città e vi metterò in mano agli stranieri e farò giustizia su di voi.10Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudicherò e saprete che io sono il Signore.11La città non sarà per voi la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi giudicherò:12allora saprete che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi né osservate le leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle genti vicine".
13Non avevo finito di profetizzare quando Pelatìa figlio di Benaià cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con tutta la voce: "Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta d'Israele?".
14Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:15"Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra.16Di' loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, sarò per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato.17Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi darò il paese d'Israele.18Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini.19Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne,20perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.21Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze farò ricadere le loro opere, dice il Signore Dio".
22I cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro.23Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è ad oriente della città.24E uno spirito mi sollevò e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me.25E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.
Atti degli Apostoli 5
1Un uomo di nome Ananìa con la moglie Saffìra vendette un suo podere2e, tenuta per sé una parte dell'importo d'accordo con la moglie, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli.3Ma Pietro gli disse: "Ananìa, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno?4Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio".5All'udire queste parole, Ananìa cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano.6Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono.
7Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell'accaduto.8Pietro le chiese: "Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?". Ed essa: "Sì, a tanto".9Allora Pietro le disse: "Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te".10D'improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito.11E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose.
12Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone;13degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.14Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore15fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro.16Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti.
17Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore,18e fatti arrestare gli apostoli li fecero gettare nella prigione pubblica.19Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse:20"Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita".21Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione.22Ma gli incaricati, giunti sul posto, non li trovarono nella prigione e tornarono a riferire:23"Abbiamo trovato il carcere scrupolosamente sbarrato e le guardie ai loro posti davanti alla porta, ma, dopo aver aperto, non abbiamo trovato dentro nessuno".24Udite queste parole, il capitano del tempio e i sommi sacerdoti si domandavano perplessi che cosa mai significasse tutto questo,25quando arrivò un tale ad annunziare: "Ecco, gli uomini che avete messo in prigione si trovano nel tempio a insegnare al popolo".
26Allora il capitano uscì con le sue guardie e li condusse via, ma senza violenza, per timore di esser presi a sassate dal popolo.27Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote cominciò a interrogarli dicendo:28"Vi avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui, ed ecco voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quell'uomo".29Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.30Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce.31Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati.32E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui".33All'udire queste cose essi si irritarono e volevano metterli a morte.
34Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati,35disse: "Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini.36Qualche tempo fa venne Tèuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s'erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla.37Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch'egli perì e quanti s'erano lasciati persuadere da lui furono dispersi.38Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta;39ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!".
40Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù; quindi li rimisero in libertà.41Ma essi se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù.42E ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavano di insegnare e di portare il lieto annunzio che Gesù è il Cristo.
Capitolo XIV: Evitare i giudizi temerari
Leggilo nella Biblioteca1. Rivolgi gli occhi a te stesso e stai attento a non giudicare quel che fanno gli altri. In tale giudizio si lavora senza frutto; frequentemente ci si sbaglia e facilmente si cade in peccato. Invece, nel giudizio e nel vaglio di se stessi, si opera sempre fruttuosamente. Spesso giudichiamo secondo un nostro preconcetto; e così, per un nostro atteggiamento personale, perdiamo il criterio della verità. Se il nostro desiderio fosse diretto soltanto a Dio, non ci lasceremmo turbare così facilmente dalla resistenza opposta dal nostro senso umano. Di più, spesso, c'è qualcosa, già nascosto, latente in noi, o sopravveniente dall'esterno, che ci tira di qua o di là. Molti, in tutto ciò che fanno, cercano se stessi, senza neppure accorgersene. Sembrano essere in perfetta pace quando le cose vanno secondo i loro desideri e i loro gusti; se, invece, vanno diversamente, subito si agitano e si rattristano.
2. Avviene di frequente che nascono divergenze tra amici e concittadini, persino tra persone pie e devote, per diversità nel modo di sentire e di pensare. Giacché è difficile liberarsi da vecchi posizioni abituali, e nessuno si lascia tirare facilmente fuori dal proprio modo di vedere. Così, se ti baserai sui tuoi ragionamenti e sulla tua esperienza, più che sulla forza propria di Gesù Cristo, raramente e stentatamente riuscirai ad essere un uomo illuminato; Dio vuole, infatti, che noi ci sottomettiamo perfettamente a lui, e che trascendiamo ogni nostro ragionamento grazie ad un fiammeggiante amore.
DISCORSO 225 NEL GIORNO DI PASQUA AI NEOFITI
Discorsi - Sant'Agostino
Leggilo nella Biblioteca
Cos'era Cristo prima dell'incarnazione.
1. 1. Il Figlio di Dio, nato dal Padre fuori del tempo, ci fa riflettere quanto sia sublime la grazia divina che ci è stata donata. Che cosa era infatti prima di essere uomo? Pensate: voi ve lo siete chiesto e l'avete domandato. Che ne pensiamo, fratelli? Prima che Cristo nascesse dalla vergine Maria, esisteva o non esisteva? Pensate: noi ce lo domandiamo, ma non è lecito averne dubbi. A questi pensieri del resto ha risposto il Signore stesso. Quando gli dissero: Non hai ancora cinquant'anni, e hai visto Abramo? egli rispose così: In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse, io sono 1. Dunque era, ma non era ancora uomo. E perché nessuno dica che era un angelo, il santo Vangelo vi ha detto che egli era il Cristo. E se voi vi chiedete che cos'era, In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio 2. Ecco che cos'era: In principio era il Verbo. Non in principio fu fatto il Verbo, ma era il Verbo. Riguardo al mondo creato ascolta come dice la Scrittura: In principio Dio creò il cielo e la terra 3. Volete sapere per mezzo di che cosa [li] ha creati? In principio era il Verbo e per mezzo di esso ha fatto il cielo e la terra. Ma lui non è stato fatto, egli era il Verbo. Ora è da chiedersi chi è questo Verbo (o parola); perché anche le nostre si dicono parole (o verbi). Anche le parole nostre vengono concepite con la mente e proferite con la voce; però, sia quelle pensate che quelle proferite passano. Ma lui? E il Verbo era presso Dio. Dov'era? Che cos'era? Dillo. Ma l'ho già detto; il santo Vangelo l'ha detto: In principio era il Verbo. Dicci dov'era, che cos'era. E il Verbo era presso Dio. Ma io ho chiesto chi era questo Verbo. Volete sapere chi era? E il Verbo era Dio 4. Oh! Verbo! Quale Verbo! Chi potrà spiegare questo: E Dio era il Verbo? Esso fu forse fatto da Dio? No di certo. Senti che cosa dice il santo Vangelo: Tutto è stato fatto per mezzo di lui 5. Che vuol dire tutto? Che qualunque cosa è stata fatta da Dio è stata fatta per mezzo di lui. E lui come è stato fatto, lui che tutto ha fatto? Che si sia fatto da se stesso? Ma se si è fatto da se stesso, vuol dire che già era per potersi fare. Se dunque era, sì da potersi fare, non esiste il quando non era.
L'incarnazione di Cristo è opera dello Spirito Santo. Il proposito di verginità in Maria.
2. 2. E in che modo un tale Verbo è stato nella Vergine? Tutto è stato fatto per mezzo di lui 6 Che vuol dire tutto? Che qualunque cosa è stata fatta da Dio, è stata fatta per mezzo di lui. Però fratello, in quest'opera così grande non mettere da parte lo Spirito Santo. Quale l'opera così grande? Non piccola opera, grande opera sono gli angeli; gli angeli adorano la carne di Cristo, che siede alla destra del Padre. È questa l'opera così grande che ha compiuto soprattutto lo Spirito Santo. In quest'opera viene apertamente nominato quando l'angelo annunzia alla santa Vergine, che le nascerà un figlio. Essa che aveva fatto proposito di verginità e il cui sposo era destinato non a toglierle ma a custodirle il pudore (o meglio, non a custodirla, perché chi la custodiva era Dio; il marito fu solo il testimone del suo pudore verginale, perché non venisse considerata incinta da adulterio), quando l'angelo le portò l'annunzio, chiese: Come avverrà questo, dato che non conosco uomo? Ma se era intenzionata a conoscerlo, perché meravigliarsi? Quella meraviglia è la dimostrazione del suo proposito. Come avverrà questo, dato che non conosco uomo? Come avverrà? Ed ecco la risposta dell'angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te. Ecco come avverrà quel che chiedi. Su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Perciò il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio 7. Disse bene: Stenderà la sua ombra, perché la tua verginità non doveva sentire l'ardore della libidine. E quando era incinta, di lei fu detto: Si trovò che Maria era incinta per opera dello Spirito Santo 8. È dunque lo Spirito Santo che ha operato la carne di Cristo. E anche lo stesso Figlio unigenito di Dio ha operato la sua propria carne. E questo come lo possiamo provare? Perché la Scrittura afferma: La sapienza si è costruita una casa 9.
Pur nell'utero della Vergine, il Verbo non lasciò il cielo.
2. 3. Ed ora state bene attenti. Un Dio così grande, Dio che era presso Dio, il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, come poté esser contenuto in un utero? Per esser lì il Verbo dovette lasciare il cielo? Per essere nell'utero della Vergine, il Verbo dovette lasciare il cielo? E come sarebbero potuti vivere gli angeli, se il Verbo avesse lasciato il cielo? Ma proprio perché anche l'uomo potesse mangiare il pane degli Angeli, si è fatto uomo il Signore degli angeli. Ancora la mente umana dovrà errare tra le sue nebbie, sentire la propria debolezza, cercare, domandare, se vuol capire come mai, pur nell'utero della Vergine, il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, non lasciò gli angeli, non lasciò il Padre. E come poté essere contenuto in quell'utero? Ma esservi lo poté; esservi contenuto non lo poté. Ma come, dirai, lui così grande poté essere in un luogo così piccolo? Sì, un utero accolse colui che il mondo intero non può contenere. E non si rimpiccolì, per poter essere nell'utero. Era nell'utero, ed era così grande. Quant'era grande? Di' quant'era grande, di' cos'era.
Analogia tra il verbo degli uomini e il Verbo di Dio immanente in Dio.
3. Di' cos'era. E il Verbo era Dio 10. Anch'io, vedi, io che parlo con te so questa cosa; però neppure io posso comprenderla. Ma il pensarla ci fa estendere, l'estenderci ci dilata, il dilatarci ci rende più capaci. E anche resi più capaci, mai potremo comprendere tutto. Ecco io parlo con voi servendomi del mio verbo, della mia parola. Quel che io dico, quel che sto per dire, voi lo sentirete, voi lo comprenderete come mia parola, come parola umana. Che se non riuscite a capire neanche questa, considerate quanto vi è più difficile comprendere quel Verbo. Di certo ci stupisce come Cristo abbia preso la carne, come sia nato dalla Vergine senza allontanarsi dal Padre. Ecco, io che sto parlando con voi, prima di venire da voi ho pensato in anticipo quel che vi avrei detto. Quando pensavo a quel che vi avrei detto, già nel mio cuore c'era la parola. E io non l'avrei potuta dire a voi, se prima non l'avessi pensata. Tu che mi stai davanti sei un latino, e la parola che io rivolgo a te dev'essere latina. Se fossi greco, io ti dovrei parlare in greco e rivolgere a te parole greche. Ma quella parola che è nel mio cuore non è né latina né greca, quella che è nel mio cuore viene assolutamente prima di tutte queste lingue. Io poi cerco per essa un suono, cerco una specie di veicolo, cerco un modo di farla arrivare fino a te, per quanto essa non si allontani da me. Così voi avete sentito questa parola che è nel mio cuore, ma ora è anche nel vostro. È nel mio ed è nel vostro; voi avete cominciato ad averla e intanto io non l'ho perduta. Ecco, come la mia parola ha preso un suono per poter essere sentita, così il Verbo di Dio ha preso la carne per poter essere veduto. Io ve l'ho spiegato come ho potuto. Ma che cosa vi ho spiegato? Perché chi sono io che ho spiegato? Sono uomo e vi ho voluto parlare di cose di Dio. Egli è tale e tanto grande che con parole non lo possiamo esprimere, e tuttavia di lui non dobbiamo tacere.
Esortazione alla sobrietà; non riempirsi di vino, ma di Spirito Santo.
4. 4. Ti ringrazio, Signore; tu sai quel che dico e quel che avrei voluto dire; tuttavia con le briciole della tua mensa ho pasciuto i miei conservi. Pascili anche tu e nutri nell'intimo costoro che hai rigenerato. Ecco, che cos'era questa moltitudine? Tenebre, ma ora luce nel Signore. È a questi infatti che l'Apostolo dice: Un tempo eravate tenebra, ma ora siete luce nel Signore 11. O voi che siete stati battezzati, un tempo eravate tenebra, ma ora siete luce nel Signore. Se siete luce, siete anche giorno, perché la luce Dio la chiamò giorno 12. Eravate tenebre, ma egli vi ha resi luce, vi ha resi giorno; e allora è di voi che abbiamo cantato: Questo è il giorno che ha fatto il Signore; rallegriamoci ed esultiamo in esso 13. Tenetevi lontani dalle tenebre. L'ubriachezza fa parte delle tenebre. Non fate di uscire [di qui] sobrii e poi tornare ubriachi; nel pomeriggio vi rivedremo. Lo Spirito Santo ha cominciato ad abitare [in voi], non se ne vada; non vogliate scacciarlo dai vostri cuori. Ospite buono, egli vi ha trovati vuoti e vi riempie; vi ha trovati affamati e vi pasce; vi ha trovati assetati e vi inebria. Sia lui ad inebriarvi; dice infatti l'Apostolo: Non vi inebriate di vino, il quale porta ad ogni sfrenatezza. E come per insegnarci di che cosa ci dobbiamo inebriare, soggiunge: Ma siate ricolmi di Spirito Santo, cantando insieme tra di voi inni, salmi e cantici spirituali, cantando nel vostro cuore al Signore 14. Chi è lieto nel Signore e canta con gran giubilo le lodi del Signore non somiglia forse a un ubriaco? Vi voglio far capire questa ubriachezza. Perché in te, o Dio, è la sorgente della vita e li disseti al torrente delle tue delizie. Ma in che modo? Perché in te, o Dio, è la sorgente della vita, e alla tua luce vedremo la luce 15. Lo Spirito di Dio è bevanda, è luce. Se nel buio tu trovassi una fontana accenderesti la lampada per poterci arrivare. Non accendere la lampada presso la sorgente della luce; è questa che ti fa luce e presso di sé ti conduce. Quando tu vieni per bere, accostati e sarai illuminato. Accostatevi a lui e sarete illuminati 16. Non vi tirate indietro col rischio di rientrare nelle tenebre. Signore Iddio, chiama e fa' che ci si accosti a te; rafforza perché non ci si discosti. Trasforma questi tuoi nuovi figli da pargoli in vecchi, non da vecchi in morti. In questa sapienza infatti è giusto diventar vecchi, non è giusto diventar morti.
1 - Gv 8, 57-58.
2 - Gv 1, 1.
3 - Gn 1, 1.
4 - Gv 1, 1.
5 - Gv 1, 3.
6 - Gv 1, 3.
7 - Lc 1, 34-35.
8 - Mt 1, 18.
9 - Prv 9, 1.
10 - Gv 1, 1.
11 - Ef 5, 8.
12 - Gn 1, 5.
13 - Sal 117, 24.
14 - Ef 5, 18-19.
15 - Sal 35, 9-10.
16 - Sal 33, 6.
La casa delle nozze
Le visioni - Beata Anna Caterina Emmerick
Leggilo nella BibliotecaNel novembre del 1820 Anna Katharina Emmerich così si
espresse: ‘Sono trascorsi venti anni dal momento in cui il mio
sposo mi portò nella “casa delle nozze” e mi pose
sul duro letto matrimoniale delle sofferenze e dei dolori, dove sono
tuttora distesa».
Queste parole simboliche dette dalla pia
suora si riferiscono alle sue preghiere e sofferenze in suffragio di
tutta la Chiesa, per la quale essa fu chiamata da Dio ad entrare nel
convento di Agnetenberg. Fino a quel momento i voti e le espiazioni
per la gente in pericolo, i defunti e le anime del Purgatorio, della
pia suora, erano state le parti più rilevanti del suo compito.
Quel periodo di preparazione era servito a farla entrare nell’ordine
religioso e indirizzarsi ad una dura e faticosa via spirituale in una
comunità conventuale. Una volta divenuta membro dell’Ordine,
assunse simbolicamente il ruolo della Chiesa di Dio, e le fu
successivamente affidata da Dio l’azione espiatoria per tutta
la Chiesa, con le sue necessità, sofferenze e bisogni
temporali. Questo compito totale ella l’aveva indicato così
bene con la frase: «Il mio Sposo Divino mi ha portato nella
casa delle nozze!» La Chiesa, cioè, intesa come sposa di
Gesù Cristo, il suo Sposo e capo, in cui la stessa lo
rappresenta in tutto il mondo con le espiazioni e le buone azioni (il
simbolo e il compito di Anna Katharina Emmerich). Egli celebra le sue
nozze (il suo rapporto di indissolubilità con la Chiesa come
eterna, purgante che sempre si rinnova per presentarla degnamente
pura e perfetta in tutti i suoi membri, a Dio Padre) e invia
ininterrottamente su di essa, e su i suoi membri, la sua grazia. Ma
ogni grazia deve essere restituita, e solo pochi di coloro che la
ricevono possono garantire questa restituzione. Gesù allora si
adopera affinché queste grazie abbiano una contropartita e la
Chiesa terrena, sua sposa, attraverso le espiazioni, possa entrare in
contatto con la Chiesa celeste.
Gesù è venuto sulla terra per rinnovare il rapporto
di Dio con gli uomini e stabilire quello con la Chiesa, mediante il
suo sacrificio di sangue. Prima di versare questo contributo lasciò
Maria quale modello della Chiesa, concepita senza peccato, per
l’eternità. Maria Piena di grazia, pura e fedele, ha
concepito Gesù, affinché rimanesse tra gli uomini per
la loro salvezza. Ma gli uomini non vollero mai capirlo e accettarlo,
gli hanno sempre resistito finché poi lo perseguitarono e
uccisero barbaramente. Nei tempi in cui” il buon Pastore”
iniziò a radunare il suo gregge, Maria accolse i più
bisognosi, mettendosi in contatto con gli abbandonati e i ripudiati
per portarli alla salvezza. Perseverò fedelmente e divenne la
forza e il punto di riferimento di tutto e di tutti, specialmente nel
periodo quando Pietro rinnegò il Signore Gesù Cristo e
l’inferno sembrò trionfare. Perciò rimase
pazientemente sulla terra per molti anni dopo l’Ascensione di
suo Figlio, affinché sotto la sua protezione la Chiesa si
potesse rinforzare e la vittoria della Croce potesse essere sigillata
con il sangue dei Martiri. Questo sostegno, fonte di benedizione per
tutta la comunità, non lascerà mancare fino al secondo
ritorno sulla terra di suo Figlio. Questa Madre della Misericordia è
invocata dalla sposa (la Chiesa), a sua protezione, per i suoi
bisogni e necessità, e si incarica, nel corso dell’anno
ecclesiastico, di risolvere i compiti e le mancanze della sposa
rimasti irrisolti. Così Anna Katharina Emmerich accoglie con
l’inizio di ogni anno nella cosiddetta “casa delle nozze”
la sua parte di sofferenze da dedicare al sostegno dell’opera
di Maria per la Chiesa. Questo lavoro di sostegno le fu mostrato nei
più piccoli particolari, niente avrebbe dovuto restare
imperfetto e per nessun lavoro il tempo era dedicato a caso, ma
avrebbe dovuto essere circoscritto entro un limite fisso, poiché
scelta e durata non dipendono dalla loro propria volontà.
Questi ordinamenti di limiti fissi erano già accennati nella
“casa delle nozze”, la quale non aveva solo una parte
simbolica bensì si riallacciava anche a un significato
storico. La «casa delle nozze” rappresentava
figurativamente e concretamente quella situata fuori di Bethlemme, la
casa natale di David dove venne iniziato, dalla Guida celeste, al suo
compito profetico. La medesima era la casa regale in cui ebbe origine
l’Immacolata Vergine e Madre della Chiesa e nello stesso tempo
la casa dei genitori di Giuseppe. Come nessun altro sulla terra, Anna
Katharina Emmerich vide per mezzo di immagini contemplative, le
condizioni della Chiesa e accolse, in sua vece tutti i suoi compiti,
così come già i vecchi e santi abitanti di quella casa
avevano accolto la futura salvezza e il messaggio di Dio. Questa casa
con le sue numerose camere e i suoi dintorni, consistenti in
giardini, campi e prati rappresentava l’immagine generale e
simbolica della Chiesa, della sua organizzazione e amministrazione,
con le differenti condizioni negative e positive che gravano su
questa. In tale visione entra l’azione del lavoro espiatorio
che consiste nella preghiera, nella supplica, e il servizio a Gesù,
Maria e alla volontà divina. Un sacrificio basato sui dolori,
pene e fatiche con un duplice obiettivo: espiare le colpe ed aiutare
le necessità ed i bisogni spirituali di tutti gli esseri
umani.
Milano, 31 dicembre 1997. Ultima notte dell'anno. Tutto vi è stato svelato.
Don Stefano Gobbi
«Figli prediletti, nel silenzio, nella preghiera passate con Me le ultime ore di questo anno che sta per finire. Non trascorretele nella dissipazione e nei divertimenti, come fanno tanti miei figli.Questo anno è stato particolarmente importante per il mio disegno. Ora entrate nei miei tempi. Per questo vi ho tracciato una strada luminosa, su cui tutti dovete camminare, per vivere la consacrazione al mio Cuore Immacolato che mi avete fatto. Ormai tutto vi è stato svelato.
- Tutto vi è stato svelato: il mio disegno vi è stato profeticamente annunciato a Fatima e, in questi anni, Io l'ho realizzato attraverso il mio Movimento Sacerdotale Mariano. Esso vi è stato svelato nella sua lenta preparazione. Questo vostro secolo, che sta per finire, è stato posto sotto il segno di un forte potere concesso al mio Avversario. Così l'umanità è stata sedotta con l'errore dell'ateismo teorico e pratico; al posto di Dio si sono costruiti gli idoli che tutti adorano: il piacere, il denaro, il divertimento, il potere, l'orgoglio e la impurità.
Veramente Satana, con la coppa della lussuria, è riuscito a sedurre tutte le nazioni della terra. All'amore ha fatto subentrare l'odio; alla comunione la divisione; alla giustizia le molte ingiustizie; alla pace una continua guerra. Infatti questo secolo è trascorso tutto sotto il segno di guerre crudeli e sanguinose, che hanno fatto milioni di vittime innocenti. Allora la Santissima Trinità ha disposto che il vostro secolo fosse posto sotto il segno di una mia forte, materna e straordinaria presenza. Così a Fatima ho indicato il cammino che l'umanità doveva percorrere per il suo ritorno al Signore: quello della conversione, della preghiera e della penitenza. E vi ho offerto come sicuro rifugio il mio Cuore Immacolato.
- Tutto vi è stato svelato: il mio disegno vi è stato indicato anche nella sua dolorosa attuazione. L'umanità è caduta in balia di Satana e del suo grande potere, esercitato con le forze sataniche e massoni che; la mia Chiesa è stata oscurata dal suo fumo che è penetrato dentro di essa. Gli errori vengono insegnati e propagandati, facendo perdere a molti la vera fede in Cristo e nel suo Vangelo; la santa Legge di Dio è apertamente violata; il peccato è commesso e spesso viene anche giustificato e così si perde la luce della Grazia e della divina presenza; l'unità è profondamente incrinata da forti contestazioni al Magistero, soprattutto al Papa, e si estende sempre più la piaga di dolorose lacerazioni. Per dare alla Chiesa, sofferente e crocifissa del vostro tempo, il mio aiuto materno ed un sicuro rifugio, ho fatto sorgere il Movimento Sacerdotale Mariano e l'ho diffuso in ogni parte del mondo, per mezzo di questo mio Libro, che vi traccia la strada che dovete percorrere per diffondere la mia Luce. Con questo Libro vi insegno a vivere la consacrazione al mio Cuore Immacolato, con la semplicità dei bambini, in spirito di umiltà, di povertà, di fiducia e di filiale abbandono.
Sono ormai venticinque anni che vi guido, con le parole che detto al cuore di questo mio piccolo figlio, che Io ho scelto come strumento per l'attuazione del mio materno disegno. In questi anni Io stessa l'ho portato più volte in ogni parte del mondo, e lui si è lasciato docilmente condurre, piccolo e timoroso, ma totalmente a Me abbandonato, come un bimbo in braccio a sua Madre. Ormai quanto vi dovevo dire vi è stato detto, perché tutto vi è stato svelato. Così, in questa notte, terminano i messaggi pubblici, che da venticinque anni vi ho dato: ora dovete meditarli, viverli e metterli in pratica.Allora le parole che ho fatto scendere dal mio Cuore Immacolato, come gocce di celeste rugiada sul deserto della vostra vita tanto insidiata, produrranno frutti di grazia e di santità. D'ora innanzi mi manifesterò attraverso la parola, la persona e l'azione di questo mio piccolo figlio, che Io ho scelto per esservi guida e che ora conduco al vertice doloroso della sua missione.
- Tutto vi è stato svelato: il mio disegno vi è stato predetto soprattutto nel suo meraviglioso e vittorioso compimento. Vi ho annunciato il trionfo del mio Cuore Immacolato nel mondo. Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Questo avverrà nel più grande trionfo di Gesù, che porterà nel mondo il suo glorioso regno di amore, di giustizia e di pace e farà nuove tutte le cose. Aprite i cuori alla speranza. Spalancate le porte a Cristo che viene a voi nella gloria. Vivete l'ora trepida di questo secondo Avvento. Diventate così i coraggiosi annunciatori di questo suo trionfo, perché, voi piccoli bambini a Me consacrati, che vivete del mio stesso spirito, siete gli Apostoli di questi ultimi tempi. Vivete come fedeli discepoli di Gesù, nel disprezzo del mondo e di voi stessi, nella povertà, nella umiltà, nel silenzio, nella preghiera, nella mortificazione, nella carità e nell'unione con Dio, mentre siete sconosciuti e disprezzati dal mondo.
È giunto il momento di uscire dal vostro nascondimento per andare a illuminare la terra. Mostratevi a tutti come i miei figli, perché Io sono sempre con voi. La fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di oscurità, e vi consumi solo lo zelo per l'onore e la gloria di mio figlio Gesù. Combattete figli della Luce, perché l'ora della mia battaglia è ormai giunta. Nel più crudo inverno voi siete le gemme che sbocciano dal mio Cuore Immacolato e che Io depongo sui rami della Chiesa, per dirvi che sta per giungere la sua più bella primavera. Sarà per Essa la seconda Pentecoste. Per questo vi invito a ripetere spesso nei Cenacoli la preghiera che vi ho domandato: -Vieni Spirito Santo, vieni per mezzo della potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua Sposa amatissima. Con l'amore di una Mamma che, in questi anni, è stata da voi ascoltata, seguita e glorificata, tutti vi benedico nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».