Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 21 luglio 2025 - San Lorenzo da Brindisi (Letture di oggi)

Diciamo a noi stessi con la piena convinzione di dire la verità : anima mia, incomincia oggi ad operare il bene, ché nulla hai fatto fin qui. Facciamo sì che ci muoviamo alla presenza di Dio. Dio mi vede, ripetiamo spesso a noi stessi, e nell'atto ch'egli mi vede, mi giudica pure. Facciamo sì che egli non veda in noi se non sempre il solo bene. (San Pio da Pietrelcina)

Liturgia delle Ore - Letture

Sabato della 6° settimana del tempo ordinario (Cattedra di San Pietro)

Questa sezione contiene delle letture scelte a caso, provenienti dalle varie sezioni del sito (Sacra Bibbia e la sezione Biblioteca Cristiana), mentre l'ultimo tab Apparizioni, contiene messaggi di apparizioni a mistici o loro scritti. Sono presenti testi della Valtorta, Luisa Piccarreta, don Stefano Gobbi e testimonianze di apparizioni mariane riconosciute.

Vangelo secondo Luca 14

1Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.2Davanti a lui stava un idropico.3Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "È lecito o no curare di sabato?".4Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.5Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?".6E non potevano rispondere nulla a queste parole.

7Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola:8"Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te9e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.10Invece quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".

12Disse poi a colui che l'aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.13Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi;14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".

15Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: "Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!".16Gesù rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.17All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto.18Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.19Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.20Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.21Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.22Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto.23Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.24Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena".

25Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse:26"Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.27Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.

28Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?29Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:30Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.31Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?32Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.33Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

34Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà?35Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda".


Giosuè 3

1Giosuè si mise all'opera di buon mattino; partirono da Sittim e giunsero al Giordano, lui e tutti gli Israeliti. Lì si accamparono prima di attraversare.2Trascorsi tre giorni, gli scribi passarono in mezzo all'accampamento3e diedero al popolo questo ordine: "Quando vedrete l'arca dell'alleanza del Signore Dio vostro e i sacerdoti leviti che la portano, voi vi muoverete dal vostro posto e la seguirete;4ma tra voi ed essa vi sarà la distanza di circa duemila cùbiti: non avvicinatevi. Così potrete conoscere la strada dove andare, perché prima d'oggi non siete passati per questa strada".5Poi Giosuè disse al popolo: "Santificatevi, poiché domani il Signore compirà meraviglie in mezzo a voi".6Giosuè disse ai sacerdoti: "Portate l'arca dell'alleanza e passate davanti al popolo". Essi portarono l'arca dell'alleanza e camminarono davanti al popolo.
7Disse allora il Signore a Giosuè: "Oggi stesso comincerò a glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che come sono stato con Mosè, così sarò con te.8Tu ordinerai ai sacerdoti che portano l'arca dell'alleanza: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, voi vi fermerete".9Disse allora Giosuè agli Israeliti: "Avvicinatevi e ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro".10Continuò Giosuè: "Da ciò saprete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che, certo, scaccerà dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il Perizzita, il Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo.11Ecco, l'arca dell'alleanza del Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano.12Ora sceglietevi dodici uomini dalle tribù di Israele, un uomo per ogni tribù.13Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di Dio, Signore di tutta la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno; le acque che scendono dalla parte superiore si fermeranno come un solo argine".
14Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza camminavano davanti al popolo.15Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque - il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde -16si fermarono le acque che fluivano dall'alto e stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gèrico.17I sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.


Giobbe 33

1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, sta' pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9"Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!".
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
"Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto",
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
"Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce".
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.


Salmi 105

1Alleluia.

Lodate il Signore e invocate il suo nome,
proclamate tra i popoli le sue opere.
2Cantate a lui canti di gioia,
meditate tutti i suoi prodigi.
3Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

4Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto.
5Ricordate le meraviglie che ha compiute,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
6voi stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.

7È lui il Signore, nostro Dio,
su tutta la terra i suoi giudizi.
8Ricorda sempre la sua alleanza:
parola data per mille generazioni,
9l'alleanza stretta con Abramo
e il suo giuramento ad Isacco.

10La stabilì per Giacobbe come legge,
come alleanza eterna per Israele:
11"Ti darò il paese di Cànaan
come eredità a voi toccata in sorte".
12Quando erano in piccolo numero,
pochi e forestieri in quella terra,
13e passavano di paese in paese,
da un regno ad un altro popolo,
14non permise che alcuno li opprimesse
e castigò i re per causa loro:
15"Non toccate i miei consacrati,
non fate alcun male ai miei profeti".

16Chiamò la fame sopra quella terra
e distrusse ogni riserva di pane.
17Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.
18Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
19finché si avverò la sua predizione
e la parola del Signore gli rese giustizia.

20Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
21lo pose signore della sua casa,
capo di tutti i suoi averi,
22per istruire i capi secondo il suo giudizio
e insegnare la saggezza agli anziani.

23E Israele venne in Egitto,
Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero.
24Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo,
lo rese più forte dei suoi nemici.
25Mutò il loro cuore
e odiarono il suo popolo,
contro i suoi servi agirono con inganno
26Mandò Mosè suo servo
e Aronne che si era scelto.
27Compì per mezzo loro i segni promessi
e nel paese di Cam i suoi prodigi.

28Mandò le tenebre e si fece buio,
ma resistettero alle sue parole.
29Cambiò le loro acque in sangue
e fece morire i pesci.
30Il loro paese brulicò di rane
fino alle stanze dei loro sovrani.
31Diede un ordine e le mosche vennero a sciami
e le zanzare in tutto il loro paese.
32Invece delle piogge mandò loro la grandine,
vampe di fuoco sul loro paese.
33Colpì le loro vigne e i loro fichi,
schiantò gli alberi della loro terra.

34Diede un ordine e vennero le locuste
e bruchi senza numero;
35divorarono tutta l'erba del paese
e distrussero il frutto del loro suolo.
36Colpì nel loro paese ogni primogenito,
tutte le primizie del loro vigore.

37Fece uscire il suo popolo con argento e oro,
fra le tribù non c'era alcun infermo.
38L'Egitto si rallegrò della loro partenza
perché su di essi era piombato il terrore.
39Distese una nube per proteggerli
e un fuoco per illuminarli di notte.

40Alla loro domanda fece scendere le quaglie
e li saziò con il pane del cielo.
41Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque,
scorrevano come fiumi nel deserto,
42perché ricordò la sua parola santa
data ad Abramo suo servo.

43Fece uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia.
44Diede loro le terre dei popoli,
ereditarono la fatica delle genti,
45perché custodissero i suoi decreti
e obbedissero alle sue leggi.

Alleluia.


Geremia 43

1Quando Geremia finì di riferire a tutto il popolo tutte le parole del Signore loro Dio - tutte quelle parole per cui il Signore lo aveva inviato a loro -2Azaria figlio di Osaia e Giovanni figlio di Kàreca e tutti quegli uomini superbi e ribelli dissero a Geremia: "Una menzogna stai dicendo! Non ti ha inviato il Signore nostro Dio a dirci: Non andate in Egitto per dimorare là;3ma Baruch figlio di Neria ti istiga contro di noi per consegnarci nelle mani dei Caldei, perché ci uccidano e ci deportino in Babilonia".
4Pertanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate e tutto il popolo non obbedirono all'invito del Signore di rimanere nel paese di Giuda.
5Così Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate raccolsero tutti i superstiti di Giuda, che erano ritornati per abitare nella terra di Giuda da tutte le regioni in mezzo alle quali erano stati dispersi,6uomini, donne, bambini, le principesse reali e tutte le persone che Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva lasciate con Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, insieme con il profeta Geremia e con Baruch figlio di Neria,7e andarono nel paese d'Egitto, non avendo dato ascolto alla voce del Signore, e giunsero fino a Tafni.

8Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia in Tafni:9"Prendi in mano grandi pietre e sotterrale nella mota nel quadrato dei mattoni all'ingresso della casa del faraone in Tafni, sotto agli occhi dei Giudei.10Quindi dirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io manderò a prendere Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo; egli porrà il trono su queste pietre che hai sotterrate e stenderà il baldacchino sopra di esse.11Verrà infatti e colpirà il paese d'Egitto, mandando a morte chi è destinato alla morte, alla schiavitù chi è destinato alla schiavitù e uccidendo di spada chi è destinato alla spada.12Darà alle fiamme i templi degli dèi d'Egitto, li brucerà e porterà gli dèi in esilio; ripulirà il paese di Egitto come un pastore pulisce dai pidocchi il mantello; poi se ne andrà tranquillo.13Frantumerà gli obelischi del tempio del sole nel paese d'Egitto e darà alle fiamme i templi degli dèi d'Egitto".


Lettera agli Efesini 5

1Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi,2e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
3Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi;4lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie!5Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolàtri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio.
6Nessuno vi inganni con vani ragionamenti: per queste cose infatti piomba l'ira di Dio sopra coloro che gli resistono.7Non abbiate quindi niente in comune con loro.8Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce;9il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità.10Cercate ciò che è gradito al Signore,11e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente,12poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare.13Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perché tutto quello che si manifesta è luce.14Per questo sta scritto:

"Svégliati, o tu che dormi,
déstati dai morti
e Cristo ti illuminerà".

15Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi;16profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi.17Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio.18E non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito,19intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore,20rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.

21Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
22Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore;23il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo.24E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.
25E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei,26per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola,27al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.28Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso.29Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa,30poiché siamo membra del suo corpo.31'Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola'.32Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!33Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito.


Capitolo XXXII: Rinnegare se stessi e rinunciare ad ogni desiderio

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1. O figlio, se non avrai rinnegato totalmente te stesso, non potrai avere una perfetta libertà. Infatti sono come legati, tutti coloro che portano amore alle cose e a se stessi, pieni di bramosia e di curiosità, svagati, sempre in cerca di mollezze. Essi vanno spesso immaginando e raffigurando, non ciò che è di Gesù Cristo, ma ciò che è perituro; infatti ogni cosa che non è nata da Dio scomparirà.

Tieni ben ferma questa massima, breve e perfetta: tralascia ogni cosa; rinunzia alle brame e troverai la pace. Quando avrai attentamente meditato nel tuo cuore questa massima, e l'avrai messa in pratica, allora comprenderai ogni cosa. O Signore, non è, questa, una faccenda che si possa compiere in un giorno; non è un gioco da ragazzi. Che anzi in queste brevi parole si racchiude tutta la perfezione dell'uomo di fede.  

2. O figlio, non devi lasciarti piegare, non devi subito abbatterti, ora che hai udito quale è la strada di chi vuole essere perfetto. Devi piuttosto sentirti spinto a cose più alte; almeno ad aspirare ad esse col desiderio. Volesse il cielo che così fosse per te; che tu giungessi a non amare più te stesso, e ad attenerti soltanto alla volontà mia e di colui che ti ho mostrato quale padre. Allora tu mi saresti assai caro e la tua vita si tramuterebbe tutta in una pace gioiosa. Ma tu hai ancora molte cose da abbandonare; e se non rinunzierai a tutte le cose e del tutto, per me, non otterrai quello che chiedi. "Il mio invito è che, per farti più ricco, tu acquisti da me l'oro colato" (Ap 3,18), vale a dire la celeste sapienza, che sovrasta tutto ciò che è basso; che tu lasci indietro e la sapienza di questo mondo ed ogni soddisfazione di se stesso ed ogni compiacimento degli uomini. Il mio invito è che tu, in luogo di ciò che è ritenuto prezioso e importante in questo mondo, acquisti una cosa disprezzante: la vera sapienza, che viene dal cielo ed appare qui disprezzata assai, piccola e quasi lasciata in oblio. Sapienza che non presume molto di sé, non ambisce ad essere magnificata quaggiù e viene lodata a parole da molti, i quali, con la loro vita, le stanno invece lontani. Eppure essa è la gemma preziosa, che i più lasciano in disparte. 


LIBRO SESTO: LOCUZIONI DI GIOSUÈ

Locuzioni sull'Ettateuco - Sant'Agostino

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1. (1, 14) Ma voi armati per la battaglia passerete davanti ai vostri fratelli, ciascuno ch’è forte, cioè ciascuno, chiunque tra voi sia forte.

2. (3, 4) In modo che possiate conoscere la strada per la quale dovrete andare per essa; il senso sarebbe completo anche se non ci fosse per essa.

3. (5, 13) E avvenne che, essendo Giosuè in Gerico. È da notare la locuzione, poiché ancora non erano nella medesima città, poiché le sue porte erano state chiuse e perciò avvenne che non avrebbero potuto entrarvi se le sue mura non fossero cadute dopo essere stata portata attorno [alla città] l’arca. È detto dunque: in Gerico, cioè nella terra appartenente a Gerico.

4. (6, 1) Di Gerico, poiché erano state sbarrate le porte, è detto: e da essa non usciva alcuno né entrava; è sottinteso naturalmente " in essa ", non " da essa "; questo in greco si chiama " zeugma per mancanza ".

5. (6, 2) Il Signore dice a Giosuè: Ecco, io do nelle tue mani Gerico e il suo re che si trova in essa, i potenti per valore. È sorprendente che qui non è usata la congiunzione copulativa in modo da dire: " e i potenti in valore ", congiunzione tanto spesso usata dalla Scrittura da trovarsi anche ove potrebbe intralciare il senso d’un modo di dire familiare. Ma forse sono chiamati potenti in valore sia Gerico che il suo re?

6. (6, 25; 4, 9) E Giosuè lasciò in vita Raab, la meretrice e il casato paterno e dimorò in mezzo a Israele fino a oggi. Si deve notare come la Scrittura dica: fino ad oggi, come dice frequentemente. Infatti anche delle dodici pietre, ch’erano state collocate ove il Giordano era scorso giù nella parte inferiore e s’era fermato nella parte superiore mentre passava l’arca e il popolo, è detto ch’erano lì fino ad oggi. Ciò sembra voler dire che la redazione dei fatti narrati dalla Scrittura è molto posteriore a quegli avvenimenti e che questi libri non sono stati scritti in un tempo assai vicino a quei fatti.Ma chi la pensa così, che cosa potrà dire di quella prostituta, la cui vita non durò, comunque, più di quella d’una singola persona e tuttavia [il redattore] dice: fino a oggi?Questo modo di dire si usa pertanto a proposito di cose che non sono stabilite in modo che in seguito possano esser cambiate da coloro che le hanno stabilite, come [per esempio] si dice che uno è stato mandato in esilio perpetuo nel senso che il castigo con cui viene punito non era limitato a un tempo determinato, non nel senso che uno possa vivere eternamente in esilio, poiché nessuno può vivere in eterno.Così dunque anche a quella prostituta non fu fissato un periodo di tempo per dimorare in mezzo [al popolo] d’Israele; ecco perché è detto: fino ad oggi.

7. (7, 11) Il Signore dice a Giosuè: Il popolo ha peccato e ha trasgredito la mia alleanza, che avevo stretto con loro. Da notare come è chiamato alleanza l’ordine che aveva dato, che cioè Gerico fosse oggetto di maledizione e nessuno prendesse alcunché per sé.

8. (8, 1-2) Il Signore parlando a Giosuè disse tra l’altro: Ecco, ho dato in tuo potere il re di Gai e la sua terra. E farai a Gai come hai fatto a Gerico e al suo re, ma la preda la deprederai per te. È una locuzione da notare più delle altre non solo perché è detto: la deprederai per te, come se la preda fosse destinata ad essere d’una sola persona, sebbene fosse destinata a essere proprietà di tutti; poiché tali locuzioni sono assai consuete, quando Dio, come se parlasse a un’unica persona, dice cose che rivolge al popolo; ma qui c’è la novità che la Scrittura prima aveva detto: E il Signore disse a Giosuè, ch’era sicuramente un uomo singolo. Ciononostante la frase la deprederai per te non fu detta nel senso che Dio ordinasse che quella preda fosse proprietà d’una singola persona, ma di tutto quanto il popolo.

9. (8, 12) E l’agguato per la città era dal[la parte del] mare. Chi non la conosce, crede che questa fosse una città situata presso il mare. Ma la Scrittura è solita chiamare la parte occidentale " dal mare " o " presso il mare ", poiché il territorio, dove si svolgevano questi fatti, ha il mare più vicino da quella parte che dalle altre parti.

10. (8, 18) Stendi la tua mano contro la città con il giavellotto che è nella tua mano. Questa locuzione non dovrebbe essere notata se non a causa del nome, che è oscuro per coloro ai quali non è familiare. Poiché non si capisce facilmente cosa significa " gaeson ". Si afferma che il traduttore Simmaco lo chiamasse " scudo "; io invece vorrei sapere se i Settanta traduttori, che noi seguiamo in questa nostra analisi, che usarono il termine " gaeson ", vollero che anche nella lingua greca s’intendesse un’asta o una lancia; poiché si chiamano " gaesi " quelle armi ricordate da Virgilio che, dei Galli effigiati nello scudo di Enea, dice: Ciascuno scaglia con la mano due giavellotti alpini 1.

11. (8, 22) E si trovarono in mezzo all’accampamento, gli uni di qua, gli altri di là. In questa locuzione sono da fare due osservazioni: la prima che pur essendo nel mezzo i nemici venivano sconfitti, come se si trattasse di essi è detto che gli uni erano di qua e gli altri di là, mentre erano così piuttosto gli Israeliti che li avevano costretti in quella posizione per colpirli; la seconda osservazione è che la Scrittura dice ch’essi erano stati ridotti in mezzo all’accampamento chiamando accampamento anche le schiere condotte all’attacco ordinate a battaglia, mentre per accampamento di solito s’intende il luogo ove l’esercito si ferma per rimanere; salvo che sia chiamato accampamento poiché i soldati marciavano con tutto il loro equipaggiamento.

12. (8, 27) Eccettuato il bestiame e il bottino ch’era nella città i figli d’Israele saccheggiarono secondo l’ordine del Signore, come il Signore aveva comandato a Giosuè. È detto: essi saccheggiarono eccettuato il bestiame e il bottino come se non avessero saccheggiato proprio quelle cose, sebbene proprio quelle essi avessero saccheggiato, e perciò siano dette eccettuate poiché in quella battaglia non furono distrutte solo le suddette cose.

13. (9, 7) Gli Israeliti rispondendo ai Gabaoniti dissero: Vedi se mai tu abiti in mezzo a me, e [allora] come disporrò a te il testamento? Locuzioni di tal genere le abbiamo notate anche più sopra. Così è infatti: Vedi se mai tu abiti in mezzo a me, che vuol dire: " presso di me ", cioè nel paese che loro aveva promesso Dio. Qui inoltre pare che gli Israeliti avessero parlato come a una sola persona pur non essendo andato da loro un solo ambasciatore, ma secondo la loro abitudine parlano al singolare rispondendo alla loro nazione e al loro popolo, come il più delle volte anche Dio o il loro condottiero. Da notare inoltre che secondo il suo solito la Scrittura chiama testamento l’alleanza di pace; spesso infatti parla così.

14. (10, 17) E fu annunciato a Giosuè dicendo: Si sono trovati i cinque re nascosti nella caverna; invece di: " annunciarono dicendo ".

15. (10, 25) Così farà il Signore a tutti i vostri nemici che voi sconfiggerete loro; a questa frase non mancherebbe nulla anche se non avesse: loro.

16. (11, 19-20) E [Giosuè] prese tutte [le città] con le armi, poiché per mezzo del Signore avvenne che il loro cuore si rafforzasse per muovere guerra a Israele in modo da essere sterminati; da notare che " rafforzarsi il cuore " non sempre dev’essere inteso in senso buono.

17. (14, 6) Tu conosci la parola che ha detto il Signore a Mosè, uomo di Dio, a mio e tuo riguardo; non è detto " uomo suo ".

18. (17, 16) E i figli di Giuseppe dissero: Non ci basta la montagna e il cavallo scelto e il [carro] di ferro del Cananeo che abita in Betsan. È detto cavallo scelto per " cavalli scelti ", espressione non consueta nella nostra lingua; alcuni traduttori latini quindi non vollero tradurre cavallo ma " cavalleria ". Ma qui è detto cavallo scelto invece di " cavalli " come nel nostro abituale modo di parlare si dice "soldato " invece di " soldati ".

19. (19, 33-34) E le loro frontiere sono diventate il Giordano. E i confini torneranno verso il mare. Non è detto " sono tornati " o almeno " ritornano " come si suol dire dei confini, ma torneranno, come se ancora fosse una cosa avvenire, sebbene questo sia un racconto di fatti passati. La Scrittura inoltre parla riguardo a quasi tutte le stesse ripartizioni delle terre per ciascuna delle tribù [d’Israele] in modo da usare espressioni del tempo futuro.

20. (20, 9) Per rifugiarsi colà chi avesse ferito a morte un’anima contro la propria volontà. Qui per anima dobbiamo intendere una persona o la vita fisica che vive per mezzo dell’anima; conforme a questa locuzione fu anche detto dai fratelli di Giuseppe: Non feriamo a morte la sua anima 2, cioè: " non uccidiamolo ". Se l’anima infatti potesse essere ferita a morte dagli uccisori, il Signore non avrebbe detto: Non dovete aver paura di coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima 3.

21. (21, 2) Il Signore per mano di Mosè ha comandato. È una locuzione assai familiare alla Scrittura; così infatti si dice: parola fatta per mano di tale o tal’altro profeta, al quale fu dato il potere di dirla.

22. (21, 40) E Giosuè prese i coltelli di pietra nei quali aveva circonciso i figli d’Israele. Non è detto: " con i quali aveva circonciso ", ma: nei quali.

23. (22, 7) Inoltre, quando Giosuè li rimandò alle loro case, e li benedisse dicendo. Qui pare che la congiunzione copulativa, vale a dire e, sia superflua, poiché si sarebbe potuto dire così: " Inoltre quando Giosuè li rimandò alle loro case, li benedisse dicendo ".

24. (22, 8) Deve notarsi ugualmente un’altra locuzione, poiché la Scrittura, dopo aver detto: Giosuè inoltre li benedisse dicendo, e dopo aver suscitato l’attenzione [dei lettori] ad ascoltare che cosa disse Giosuè nel benedirli, soggiunse solo: Se ne andarono nelle proprie case; e bestiame assai numeroso e argento e oro e grande abbondanza di vesti divisero come bottino dei loro nemici con i loro fratelli; ma queste espressioni sembrano essere quelle di uno che racconta piuttosto che di uno che benedice.

25. (22, 10) Costruirono lì un altare sulla riva del Giordano, un altare grandioso a vedere; questo modo di dire è noto anche nella lingua latina.

26. (22, 11) E i figli d’Israele sentirono dei dicenti. [L’agiografo] non dice: " mentre quelli dicevano ", oppure: " coloro che dicevano ".

27. (22, 27) Servire il servizio del Signore. A proposito di questa locuzione si devono notare due cose: non solo servire il servizio è una locuzione che si riscontra anche in latino, ma anche il servizio del Signore, cioè che è dovuto o si presta al Signore.

28. (22, 30) E il sacerdote Finees e tutti i capi dell’assemblea, ch’erano con lui ascoltando le parole dette dai figli di Ruben e dai figli di Gad e dalla metà della tribù di Manasse e piacquero loro. Ascoltando è usato invece di " udirono ", oppure qui è superfluo l’e, poiché il senso completo è: udendo queste parole, piacquero loro. Ma non senza mancanza della consecutio temporum, poiché si sarebbe dovuto dire: " avendo udito ".

29. (23, 1) E Giosuè, anziano e avanzato nei giorni. Abbiamo notato, in relazione a questa frase detta a proposito di Abramo che nelle Scritture è chiamato senior non solo uno al di sotto dell’età di un vecchio, ma anche uno molto vecchio. Per conseguenza non ogni anziano può dirsi " vecchio " 4, ma ogni vecchio può dirsi anziano.

30. (24, 7) E rovesciò su di loro il mare e ricoprì su di essi; non è detto: " li ricoprì ", sebbene alcuni traduttori abbiano preferito dire così.

31. (24, 17) In tutti i popoli che attraversammo attraverso essi. Locuzioni di tal genere sono consuete nelle Scritture e non si devono notare così spesso come ricorrono.

 

 

1 - VIRGILIO, Aen. 8, 661-662.

2 - Gn 37, 21.

3 - Mt 10, 28.

4 - Cf. Quaest. 1, 35. 70.


Introduzione

Il segreto di Maria - San Luigi Maria Grignion de Montfort

Leggilo nella Biblioteca

l. Ecco un segreto, o anima predestinata, che l'Altissimo mi ha rivelato e che io non ho potuto trovare in alcun libro, né vecchio, né nuovo. Io te lo confido nel nome dello Spirito Santo, a patto:

1) di non rivelarlo a nessuno se non a quelle persone che ne siano meritevoli per le loro orazioni, l eloro elemosine, le loro mortificazioni, le loro persecuzioni pazientemente sofferte, il loro distacco da ogni cosa ed il loro zelo per la salvezza delle anime;

2) di servirtene per diventare tutta santa e celeste, poiché questo segreto non diviene grande se non a misura di come un'anima lo adopera. Guardati quindi dal rimanere con le braccia conserte, senza far nulla; il mio segreto si cambierebbe in veleno e sarebbe la tua condanna;

3) di ringraziare Dio, tutti i giorni della tua vita, per la grazia che ti ha concesso di rivelarti un segreto che non meritavi affatto di conoscere e del quale capirai meglio il pregio e l'eccellenza (sulle prime però imperfettamente, a causa della moltitudine e della gravità dei tuoi peccati e del segreto amore a te stessa) di mano in mano che te ne servirai nelle azioni ordinarie della vita.

La preparazione per riceverlo

2. Prima però di appagare il tuo desiderio ardente e naturale di conoscere la verità, recita devotamente in ginocchio l'Ave Maris Stella e il Veni Creator, per chiedere a Dio la grazia d'intendere e gustare questo mistero divino.A causa del poco tempo che io ho di scrivere, e tu di leggere, dirò tutto in breve.


La chiesa sofferente

Beata Anna Katharina Emmerick

Ho avuto immagini sul devoto francescano in Tirolo: egli poteva percepire alcuni avvenimenti che incombevano su un grande della Chiesa, vedeva nello stesso tempo un avvenimento e un pericolo minaccioso in seguito ad un incontro politico. Gli fu comandato di pregare perennemente per la Chiesa. Infatti lo vidi pregare nel suo convento che si trovava vicino ad una piccola cittadina. Durante la notte s’inchinava e recitava orazioni dinnanzi ad un’immagine prodigiosa della Madre di Dio; il diavolo allora, inferocito per queste devotissime preghiere, prese a disturbare nella chiesa con un gran rumore e paurosi suoni, abbattendosi sulla finestra nella sembianza di un corvo nero. Il devoto religioso, raccolto nella preghiera non si lasciò disturbare ma continuò a pregare con le braccia levate in alto. Frattanto, mentre avevo questa visione, si fecero avanti delle figure: una sembrava quella della mia guida, che entrando si diresse subito verso di me, le altre erano due anime in cerca di preghiera. Venni poi a conoscenza che erano le anime di un principe cattolico del Brandeburgo e di un devoto imperatore austriaco, esse erano venute da me per mezzo della preghiera del francescano. Queste pregavano per il raggiungimento di una loro più alta condizione celeste e per poter agire in senso benefico e dare le giuste ispirazioni ai loro attuali mortali successori, perché solo loro avevano più influenza sui governanti e i regnanti della terra.
La anima guida mi prese le mani e le diresse in alto, sentii la sua mano molle e tenera come l’aria, lasciai cadere le mie mani più volte ed ella le rialzò dicendo: “Tu devi continuare a lungo!” Questo è quello che mi ricordo!