Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 21 luglio 2025 - San Lorenzo da Brindisi (Letture di oggi)

Come è difficile credere nel Vangelo! Cioè credere che si vince perdendo noi stessi; credere che sono beati i poveri, i miti, gli affamati; credere che il potere è un pericolo, la ricchezza schiavitù, la vita comoda una tentazione. No, non è facile credere nel Vangelo. Nonostante siano passati duemila anni, ci sono dei cristiani che ancora credono che la benevolenza di Dio si rivela nella forza del potere, nello stare bene o nel possedere molte ricchezze. Ecco perché, davanti alla prova del dolore, circola abbondante l'incredulità . Siamo ancora convinti che la Chiesa deve dominare, possedere molte ricchezze e sconfiggere i propri nemici. Nemici? Ma Gesù ha detto con parole chiare che non abbiamo più nemici da ché sono proprio loro che dobbiamo amare in maniera particolare. Ma possibile che non abbiamo capito i motivi per cui Gesù ha sostituito l'umiltà  all'orgoglio, il perdono al rancore, il servizio al potere? Perché è così difficile capire i paradossi evangelici? Perché nel mio vecchio cuore pagano faccio ancora tanta fatica a comprendere le Beatitudini? Comunque, le parole scomode del Vangelo si comprendono quando cominciamo metterle in pratica. (Don Nikola Vucic)

Liturgia delle Ore - Invitatorio

Martedi della 23° settimana del tempo ordinario


V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Grande è il Signore nostro re:
venite, adoriamo.

SALMO 94  Invito a lodare Dio
Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura «quest'oggi» (Eb 3,13)

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

  perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Antifona
Grande è il Signore nostro re:
venite, adoriamo.