8 marzo 1942
Non voglio andare al riposo senza avere ubbidito nello scrivere quanto mi è passato nella mia permanenza a Milano. Dalla sera dell'arrivo, 24 febbraio, alla partenza 7 di marzo non ho avuto una notte di tranquillità. Quasi tutte le notti, trasportata nelle cantine e là, gettata da ogni parte, battuta, tenuta come soffocata. Molte volte come un corpo di pietra nell'impossibilità di muovermi, in preda alla disperazione, spinta ad imprecare... Non so dire i momenti di spavento passati, ma attribuisco all'aiuto Divino, se non ho ceduto, tanto mi sentiva sfinita... Fui terribilmente tentata nella fede, in certi momenti mi sembrava ...