Discorso al Santuario della Divina Misericordia di Papa Giovanni Paolo II
Ecco vengo in questo santuario come pellegrino per inserirmi nel canto ininterrotto in onore della Divina Misericordia. L'aveva intonato il Salmista del Signore, esprimendo quanto tutte le generazioni conservavano e conserveranno, come preziosissimo frutto della fede. Di nulla l'uomo ha bisogno quanto della Divina Misericordia - di quell'amore che vuol bene, che compatisce, che innalza l'uomo sopra la sua debolezza verso le infinite altezze della santità di Dio. In questo luogo ci rendiamo conto di questo in modo particolare. Da qui infatti è partito il Messaggio della Divina Misericordia che Cristo stesso volle trasmettere alla nostra generazione tramite la beata Faustina. Ed è un messaggio chiaro e leggibile per ciascuno. Ciascuno può venire qui, guardare questo quadro di Gesù Misericordioso, il suo Cuore che irradia le grazie, e udire nel profondo del suo animo quanto udì la Beata: "Non aver paura di nulla. Io sono sempre con te" (Diario, q. II). E se risponderà con cuore sincero: "Gesù, confido in Te!", troverà conforto in ogni sua angoscia e in ogni paura. In questo dialogo di abbandono, si stabilisce tra l'uomo e Cristo un particolare legame che sprigiona amore. E "nell'amore non c'è timore - scrive san Giovanni - al contrario l'amore perfetto scaccia il timore" (1 Gv 4, 18).