Sotto il Tuo Manto

Domenica, 20 luglio 2025 - Sant'Apollinare di Ravenna (Letture di oggi)

Due uomini entrano nel tempio per pregare. Uno è il fariseo, l'uomo pio e scrupoloso osservante della religione, che attacca la preghiera più bella, quella della lode e di ringraziamento. Soltanto che egli non loda Dio per le Sue meraviglie ma loda se stesso per essere tanto virtuoso; ringrazia Dio perché non è peccatore come gli altri, si crede migliore di tutti. Anzi, ha bisogno dello sfondo oscuro dei difetti altrui per far risaltare meglio i propri meriti. Di fronte a Dio si sente giusto e perfettamente apposto. L'altro, il pubblicano, considerato il peccatore per eccellenza, si batte il petto; non parla male degli altri, la propria miseria gli basta; si riconosce piccolo, povero e bisognoso di Dio. Ma c'è anche un terzo personaggio, il Signore, che vede tutto, scruta il cuore e giudica. Il Suo giudizio è sconcertante: "il pubblicano tornò a casa sua giustificato!" Ha ragione san Francesco quando dice che l'uomo vale quanto vale davanti a Dio, e nulla di più. Quindi il pubblicano ci insegna l'atteggiamento giusto nella preghiera: l'umiltà . Chi si umilia sarà  esaltato. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Luca di Don Fabio Rosini



Lc 10,1-20 (Versione 1)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sè in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perchè mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, nè bisaccia, nè sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perchè l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.
Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.
I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perchè i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».

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