Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 21 luglio 2025 - San Lorenzo da Brindisi (Letture di oggi)

In una società  di violenza, di intolleranza, di gente che ama primeggiare e fare la voce grossa, Gesù propone le Beatitudini. Ci chiede di essere miti, umili e artefici di pace in una società  che pace non ha. Le Beatitudini sono un grandioso appello alla felicità . Si tratta di una felicità  diversa da quella del mondo; è legata alla sequela di Cristo. Le Beatitudini si possono comprendere, e vivere, solo se si accetta la signoria di Gesù nella propria vita. Esse proclamano "fortunate" - dal punto di vista di Dio - quelle persone che si trovano in situazioni che, secondo una valutazione umana, sono disagiate e poco piacevoli. "Beati i poveri"? Sì, perché la loro ricchezza è Dio: chi ha Dio, ha tutto. Gesù non solo ha proclamato le Beatitudini, ma le ha vissuto: esse non sono un insegnamento ma un vissuto narrato. È Lui il povero, il mite, il misericordioso, l'artefice di pace, il perseguitato... E noi guardiamo a Lui, Lo imitiamo, viviamo di Lui, viviamo per Lui. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Marco di Don Fabio Rosini



Mc 1,21-28 (Versione 4)

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.

Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamènto nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

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