Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

La felicità  non dipende da ciò che uno ha, ma da ciò che uno è. Quindi stai attento agli inganni dell'avere, stai attento alle false ricchezze. Nella nostra società  consumistica ci sono delle persone che possiedono molte cose e sono così abituate al concetto dell'avere che credono di avere anche le cose che non si possono possedere: il loro coniuge, i loro figli, il loro cane, loro sicurezze. E si identificano così tanto con le cose che hanno che, il solo pensiero di poterle perdere, fa nascere l'angoscia e turbamento. Ma il Vangelo ci invita al distacco dalle cose e ci insegna che si possono godere pienamente solamente le cose che si è disposti a perdere. Saper essere felici con quello che si ha, è la vera ricchezza. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Marco di Don Fabio Rosini



Mc 1,21-28 (Versione 1)

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

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