Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

"Signore, di soltanto una parola e il mio servo sarà  guarito!" Ogni giorno i fiumi di parole scorrono futilmente, inutilmente. Le parole che sanno di vuoto, che non dicono niente. Fiumi di parole senza senso, che non nutrono e non dissetano: acqua corrente, scroscio, fruscio, rumore, soltanto rumore. È tutto ciò solo per apparire: per apparire più simptici, per apparire brillanti, per apparire intelligenti. Ah, come desidera il cuore ascoltare chi ha qualcosa da dire, per saziarsi e per scoprire nuovi sprazzi di luce. Ah, come desidera il cuore ascoltare veri sentimenti e sentire autentiche emozioni. Potrebbero bastare poche parole per far sentire bene gli altri, per farli sentire accettati, compresi, amati. Ah, come desidera il cuore ascoltare meno parole e più silenzi. Il silenzio non è mai vuoto, ma carico di risposte. È nel silenzio che si sente la voce di Dio. Nel silenzio dell'Autunno, cerca di sfuggire alla finzione collettiva e ascolta il Signore: solo Lui ha parole di vita eterna. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Marco di Don Fabio Rosini



Mc 7,1-23 (Versione 2)

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perchè i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo».

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