Sotto il Tuo Manto

Martedi, 9 settembre 2025 - San Pietro Claver Sacerdote (Letture di oggi)

La conoscenza che comunichiamo deve essere Gesù crocefisso e come dice Sant'Agostino: “ Prima di consentire alla propria lingua di parlare, l'apostolo dovrebbe elevare la propria anima assetata a Dio e poi porgere quanto ha bevuto, versando negli altri ciò di cui è ormai colmo ”; o come ci dice San Tommaso: “ Coloro che sono chiamati alle opere di una vita atti­va sbaglierebbero a pensare che il loro dovere li di­spensi dalla vita contemplativa. Questo dovere si ag­giunge al resto e non ne sminuisce l'indispensabilità  ”. (Madre Teresa di Calcutta)

Liturgia delle Ore - Letture

Venerdi della 2° settimana del tempo di Avvento

Questa sezione contiene delle letture scelte a caso, provenienti dalle varie sezioni del sito (Sacra Bibbia e la sezione Biblioteca Cristiana), mentre l'ultimo tab Apparizioni, contiene messaggi di apparizioni a mistici o loro scritti. Sono presenti testi della Valtorta, Luisa Piccarreta, don Stefano Gobbi e testimonianze di apparizioni mariane riconosciute.

Vangelo secondo Giovanni 4

1Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni2- sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -,3lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea.4Doveva perciò attraversare la Samarìa.5Giunse pertanto ad una città della Samarìa chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio:6qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.7Arrivò intanto una donna di Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere".8I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi.9Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.10Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stesso gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".11Gli disse la donna: "Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva?12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?".13Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;14ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna".15"Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua".16Le disse: "Va' a chiamare tuo marito e poi ritorna qui".17Rispose la donna: "Non ho marito". Le disse Gesù: "Hai detto bene "non ho marito";18infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero".19Gli replicò la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta.20I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare".21Gesù le dice: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.22Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.23Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori.24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità".25Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa".26Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo".
27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che desideri?", o: "Perché parli con lei?".28La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente:29"Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?".30Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
31Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia".32Ma egli rispose: "Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete".33E i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?".34Gesù disse loro: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.35Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura.36E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete.37Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete.38Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro".
39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto".40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni.41Molti di più credettero per la sua parola42e dicevano alla donna: "Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".

43Trascorsi due giorni, partì di là per andare in Galilea.44Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria.45Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.

46Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao.47Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire.48Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete".49Ma il funzionario del re insistette: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia".50Gesù gli risponde: "Va', tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.51Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: "Tuo figlio vive!".52S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: "Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato".53Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive" e credette lui con tutta la sua famiglia.54Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.


Primo libro dei Maccabei 8

1Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi erano molto potenti e favorivano tutti quelli che simpatizzavano per loro e accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e potenti.2Gli furono narrate le loro guerre e le loro imprese gloriose compiute tra i Galli: come li avessero vinti e sottoposti al tributo.3Aveva saputo quanto avevano compiuto nella Spagna per impadronirsi delle miniere di oro e di argento che vi sono;4e come avevano sottomesso tutta la regione con la loro saggezza e costanza, benché il paese fosse assai lontano da loro, e avevano vinto i re che erano venuti contro di loro dall'estremità della terra: li avevano sconfitti e avevano inflitto loro gravi colpi e gli altri re pagavano loro il tributo ogni anno.5Avevano poi sconfitto in guerra e sottomesso Filippo e Perseo re dei Chittim e quanti si erano sollevati contro di loro.6Venne a sapere che Antioco, il grande re dell'Asia, era sceso in guerra contro di loro con centoventi elefanti e cavalleria e carri e un esercito immenso e fu sconfitto da loro,7che lo presero vivo e gli imposero di pagare, lui e i suoi successori, un tributo ingente, di consegnare ostaggi e cedere territori:8la regione dell'India, la Media, la Lidia, tra le migliori loro province, e che, dopo averle tolte a lui, le avevano date al re Èumene.9Gli fu riferito inoltre come i Greci avevano deciso di affrontarli e distruggerli,10ma la cosa fu da loro risaputa e mandarono contro di quelli un solo generale; vennero a battaglia con loro e ne caddero uccisi molti; i Romani condussero in schiavitù le loro mogli e i loro figli e saccheggiarono i loro beni, conquistarono il paese e abbatterono le loro fortezze e li resero soggetti fino ad oggi.11Gli altri regni e le isole e quanti per avventura si erano opposti a loro, li distrussero e soggiogarono; con i loro amici invece e con quanti si appoggiavano ad essi avevano mantenuto amicizia.12Avevano assoggettato i re vicini e quelli lontani e quanti sentivano il loro nome ne avevano timore.13Quelli che essi vogliono aiutare e far regnare, regnano; quelli che essi vogliono, li depongono, tanto si sono innalzati in potenza.14Con tutti questi successi nessuno di loro si è imposto il diadema e non vestono la porpora per fregiarsene.15Essi hanno costituito un consiglio e ogni giorno trecentoventi consiglieri discutono pienamente riguardo al popolo perché tutto vada bene.16Affidano il comando e il governo di tutti i loro domíni a uno di loro per un anno e tutti obbediscono a quel solo e non c'è in loro invidia né gelosia.
17Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni, figlio di Accos, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a Roma a stringere amicizia e alleanza18per liberarsi dal giogo, perché vedevano che il regno dei Greci riduceva Israele in schiavitù.19Andarono fino a Roma con viaggio lunghissimo, entrarono nel senato e incominciarono a dire:20"Giuda, chiamato anche Maccabeo, e i suoi fratelli e il popolo dei Giudei ci hanno inviati a voi, per concludere con voi alleanza e amicizia e per essere iscritti tra i vostri alleati e amici".21Piacque loro la proposta.22Questa è la copia della lettera che trascrissero su tavolette di bronzo e inviarono a Gerusalemme, perché vi rimanesse come documento di amicizia e alleanza per i Giudei.
23"Salute ai Romani e al popolo dei Giudei per mare e per terra sempre; lungi da loro la spada nemica.24Se verrà mossa guerra prima contro Roma o contro uno qualsiasi dei suoi alleati in tutto il suo dominio,25il popolo dei Giudei combatterà al loro fianco con piena lealtà come suggerirà loro l'occasione;26ai nemici non forniranno né procureranno granaglie, armi, denaro, navi, secondo la decisione di Roma, ma manterranno i loro impegni senza compenso.27Allo stesso modo se capiterà prima una guerra al popolo dei Giudei, combatteranno con loro i Romani con tutto l'animo, come permetteranno loro le circostanze;28ai nemici non forniranno granaglie, armi, denaro, navi, secondo la decisione di Roma; osserveranno questi impegni senza frode.29Secondo queste formule i Romani hanno stabilito un'alleanza con il popolo dei Giudei.30Se dopo queste decisioni vorranno gli uni o gli altri aggiungere o togliere qualche cosa, lo faranno di comune accordo e quello che avranno aggiunto o tolto sarà obbligatorio.31Riguardo poi ai mali che il re Demetrio compie ai loro danni, gli abbiamo scritto: Perché aggravi il giogo sui Giudei nostri amici e alleati?32Se dunque si appelleranno contro di te, difenderemo i loro diritti e ti faremo guerra per mare e per terra".


Cantico 3

1 Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l'amato del mio cuore;
l'ho cercato, ma non l'ho trovato.
2"Mi alzerò e farò il giro della città;
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l'amato del mio cuore".
L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
3Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda:
"Avete visto l'amato del mio cuore?".
4Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l'amato del mio cuore.
Lo strinsi fortemente e non lo lascerò
finché non l'abbia condotto in casa di mia madre,
nella stanza della mia genitrice.

5Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle e per le cerve dei campi:
non destate, non scuotete dal sonno l'amata
finché essa non lo voglia.

6Che cos'è che sale dal deserto
come una colonna di fumo,
esalando profumo di mirra e d'incenso
e d'ogni polvere aromatica?
7Ecco, la lettiga di Salomone:
sessanta prodi le stanno intorno,
tra i più valorosi d'Israele.
8Tutti sanno maneggiare la spada,
sono esperti nella guerra;
ognuno porta la spada al fianco
contro i pericoli della notte.
9Un baldacchino s'è fatto il re Salomone,
con legno del Libano.
10Le sue colonne le ha fatte d'argento,
d'oro la sua spalliera;
il suo seggio di porpora,
il centro è un ricamo d'amore
delle fanciulle di Gerusalemme.
11Uscite figlie di Sion,
guardate il re Salomone
con la corona che gli pose sua madre,
nel giorno delle sue nozze,
nel giorno della gioia del suo cuore.


Salmi 150

1Alleluia.

Lodate il Signore nel suo santuario,
lodatelo nel firmamento della sua potenza.
2Lodatelo per i suoi prodigi,
lodatelo per la sua immensa grandezza.

3Lodatelo con squilli di tromba,
lodatelo con arpa e cetra;
4lodatelo con timpani e danze,
lodatelo sulle corde e sui flauti.

5Lodatelo con cembali sonori,
lodatelo con cembali squillanti;
ogni vivente dia lode al Signore.

Alleluia.


Geremia 15

1Il Signore mi disse: "Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo. Allontanali da me, se ne vadano!"2Se ti domanderanno: "Dove andremo?" dirai loro: Così dice il Signore:

Chi è destinato alla peste, alla peste,
Chi alla spada, alla spada,
chi alla fame, alla fame,
chi alla schiavitù, alla schiavitù.

3Io manderò contro di loro quattro specie di mali - parola del Signore -: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli dell'aria e le bestie selvatiche per divorarli e distruggerli.4Li renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra a causa di Manàsse figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che egli ha fatto in Gerusalemme.

5Chi avrà pietà di te, Gerusalemme,
chi ti compiangerà?
Chi si volterà
per domandarti come stai?
6Tu mi hai respinto,
dice il Signore,
mi hai voltato le spalle
e io ho steso la mano su di te per annientarti;
sono stanco di avere pietà.
7Io li ho dispersi al vento con la pala
nelle città della contrada.
Ho reso senza figli e ho fatto perire il mio popolo,
perché non abbandonarono le loro abitudini.
8Le loro vedove sono diventate
più numerose della sabbia del mare.
Ho mandato sulle madri e sui giovani
un devastatore in pieno giorno;
d'un tratto ho fatto piombare su di loro
turbamento e spavento.
9È abbattuta la madre di sette figli,
esala il suo respiro;
il suo sole tramonta quando è ancor giorno,
è coperta di vergogna e confusa.
Io consegnerò i loro superstiti alla spada,
in preda ai loro nemici". Oracolo del Signore.

10Me infelice, madre mia, che mi hai partorito
oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese!
Non ho preso prestiti, non ho prestato a nessuno,
eppure tutti mi maledicono.
11Forse, Signore, non ti ho servito del mio meglio,
non mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico,
nel tempo della sventura e nel tempo dell'angoscia?
12Potrà forse il ferro spezzare
il ferro del settentrione e il bronzo?
13"I tuoi averi e i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
non come pagamento, per tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
14Ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una terra che non conosci,
perché si è acceso il fuoco della mia ira,
che arderà contro di voi".
15Tu lo sai, Signore,
ricordati di me e aiutami,
vendicati per me dei miei persecutori.
Nella tua clemenza non lasciarmi perire,
sappi che io sopporto insulti per te.
16Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché io portavo il tuo nome,
Signore, Dio degli eserciti.
17Non mi sono seduto per divertirmi
nelle brigate di buontemponi,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario,
poiché mi avevi riempito di sdegno.
18Perché il mio dolore è senza fine
e la mia piaga incurabile non vuol guarire?
Tu sei diventato per me un torrente infido,
dalle acque incostanti.
19Ha risposto allora il Signore:
"Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò
e starai alla mia presenza;
se saprai distinguere ciò che è prezioso
da ciò che è vile,
sarai come la mia bocca.
Essi torneranno a te,
mentre tu non dovrai tornare a loro,
20ed io, per questo popolo, ti renderò
come un muro durissimo di bronzo;
combatteranno contro di te
ma non potranno prevalere,
perché io sarò con te
per salvarti e per liberarti.
Oracolo del Signore.
21Ti libererò dalle mani dei malvagi
e ti riscatterò dalle mani dei violenti".


Seconda lettera ai Corinzi 11

1Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate.2Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo.3Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.4Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo.5Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"!6E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.
7O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio?8Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi.9E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.10Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!
11Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!12Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano.13Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo.14Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce.15Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.
16Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco.17Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare.18Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.19Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti.20In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia.21Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli!
Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io.22Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!23Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.24Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi;25tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.26Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;27fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.28E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.29Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
30Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza.31Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco.32A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi,33ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.


Capitolo VI: Chi ha vero amore, come ne dà prova

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1. Figlio, ancora non sei forte e saggio nell'amore. Perché, o Signore? Perché, per una piccola contrarietà lasci la strada intrapresa e troppo avidamente cerchi consolazione. Chi è forte nell'amore, regge alle tentazioni e non crede alla suadente furbizia del nemico. Come gli sono caro nella prosperità, così gli sono caro nelle avversità. Chi è saggio nell'amore non guarda tanto al pregio del dono, quanto all'amore di colui che dona. Guarda più all'affetto che al prezzo, e pone tutti i doni al di sotto della persona amata. Chi è nobile nell'amore non si appaga nel dono, ma si appaga in me, al di sopra di qualunque dono. Se talvolta, verso di me, o verso i miei santi, hai l'animo meno ben disposto di quanto vorresti, non per questo tutto è perduto. Quell'amore che talora senti, buono e dolce, è effetto della grazia presente in te; è, per così dire, un primo assaggio della patria celeste. Ma è cosa su cui non bisogna fare troppo conto, perché non è ferma e costante.  

2. Segno di virtù e di grande merito, è questo: lottare quando si affacciano cattivi impulsi dell'animo, e disprezzare le suggestioni del diavolo. Dunque non lasciarti turbare da alcun pensiero che ti venga dal di fuori, di qualsivoglia natura. Saldamente mantieni, invece, i tuoi propositi, con l'animo diretto a Dio. Non è una vana illusione che, talvolta, tu sia d'un tratto portato fino all'estremo rapimento, per poi ritornare subito alle consuete manchevolezze spirituali; queste infatti non dipendono da te, ma le subisci contro tua voglia. Anzi, fino a che tali manchevolezze ti disgustano, e ad esse resisti, questo è cosa meritoria, non già rovinosa per l'anima. Sappi che l'antico avversario tenta in ogni modo di ostacolare il tuo desiderio di bene, distogliendoti da qualsiasi esercizio di devozione; distogliendoti, cioè dal culto dei santi, dal pio ricordo della mia passione, dall'utile pensiero dei tuoi peccati, dalla vigilanza del tuo cuore; infine dal fermo proponimento di progredire nella virtù. L'antico avversario insinua molti pensieri perversi, per molestarti e spaventarti, per distoglierti dalla preghiera e dalle sante letture. Lo disgusta che uno umilmente si confessi; se potesse, lo farebbe disertare dalla comunione. Non credergli, non badargli, anche se ti avrà teso sovente i lacci dell'inganno. Ascrivile a lui, quando ti insinua cose cattive e turpi. Digli: vattene, spirito impuro; arrossisci, miserabile. Veramente immondo sei tu, che fai entrare nei miei orecchi cose simili. Allontanati da me, perfido ingannatore; non avrai alcun posto in me: presso di me starà Gesù, come un combattente valoroso; e tu sarai svergognato. Preferisco morire e patire qualsiasi pena, piuttosto che cedere a te. Taci, ammutolisci; non ti ascolterò più, per quante insidie tu mi possa tendere. "Il Signore è per me luce e salvezza; di chi avrò paura? (Sal 26,1). Anche se fossero eretti contro di me interi accampamenti, il mio cuore non vacillerà (Sal 26,3). Il Signore è il mio alleato e il mio redentore" (Sal 18,15).  

3. Combatti come un soldato intrepido. E se talvolta cadi per la tua debolezza, riprendi forza maggiore, fiducioso in una mia grazia più grande, guardandoti però attentamente dalla vana compiacenza e dalla superbia: è a causa di esse che molti vengono indotti in inganno, cadendo talora in una cecità pressoché incurabile. E' questa rovina degli uomini superbi, stoltamente presuntuosi, che ti deve indurre a prudenza e ad indefettibile umiltà.


LETTERA 233: Agostino sollecita il filosofo pagano Longiniano a fargli sapere come debba adorarsi Dio e qual opinione abbia di Cristo.

Lettere - Sant'Agostino

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Scritta dopo il 395.

Agostino sollecita il filosofo pagano Longiniano a fargli sapere come debba adorarsi Dio e qual opinione abbia di Cristo.

AGOSTINO A LONGINIANO

1. Si dice che uno degli Antichi soleva affermare che, se uno può essere ben persuaso a non preferire nient'altro che essere buono, gli è facile imparare tutto lo scibile restante. Molto prima di questa, che - se ben ricordo - è una massima di Socrate, una norma dei Profeti aveva esortato l'uomo, in una frase breve e sintetica, non solo a non desiderare se non d'essere buono, ma aveva insegnato altresì come diventarlo. Amerai - dice - il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima, con tutta l'intelligenza 1; e: Amerai il tuo prossimo come te stesso 2. Chi fosse convinto di ciò, non solo imparerebbe facilmente tutte le altre norme, ma sarebbe anche convinto che quella è la sola e completa norma utile e fonte di salvezza. Molte infatti sono le norme insegnate, seppure possono essere chiamate tali, o superflue o dannose. Cristo, confermando i libri dell'Antico Testamento: In questi due precetti - dice - si compendia tutta la Legge e i Profeti 3. Mi pare d'aver visto attraverso la tua lettera, come in uno specchio, che tu desideri sopra ogni altra cosa d'essere buono. Oso perciò chiederti in qual modo pensi doversi adorare Dio, l'Essere infinitamente buono; poiché so già che tu credi ch'egli dev'essere adorato. Vorrei anche sapere che cosa pensi di Cristo, poiché mi sono accorto che verso di lui hai sentimenti di rispetto; ma desidero sapere - credo senz'essere sfacciato - se tu pensi che si possa giungere alla felicità per la sola via indicata da lui, e se c'è un motivo per cui trascuri d'incamminarti per tale via, ma lo rimandi ad altro tempo. Pensi forse che ci sia un'altra strada o altre strade per arrivare al possesso d'un bene così prezioso, che dovrebbe esser desiderato a preferenza di tutti gli altri beni? Pensi forse d'imboccarne ormai qualcuna? Io infatti ti voglio bene in virtù del precetto più su ricordato ed ho motivo di credere che anche tu mi voglia bene. Tra due persone che sanno di volersi bene reciprocamente, non può esserci cosa più utile che trattare il problema come poter essere buoni e beati, mediante lo scambio di lettere che rispettivamente s'inviano e si richiedono e si ricevono dall'uno e dall'altro.

 

1 - Dt 6, 5; Mt 22, 37; Mc 12, 30; Lc 10, 27.

2 - Lv 19, 18; Mt 22, 39; Mc 12, 31; Lc 10, 27.

3 - Mt 22, 40.


Parte 2

Quaderno VI - Santa Faustina Kowalska

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26.V.1938. Oggi ho fatto compagnia a Gesù mentre ascendeva in cielo. Era poco dopo mezzogiorno e mi prese una grandissima nostalgia di Dio. Cosa strana, più sentivo la presenza di Dio, tanto più ardente era il desiderio di Lui. All'improvviso mi vidi in mezzo ad una grande schiera di discepoli e di Apostoli. C'era anche la Madonna. Gesù stava dicendo che andassero in tutto il mondo «insegnando nel Mio nome». Poi stese le braccia, li benedisse e scomparve in una nuvola. Vidi la nostalgia della SS.ma Vergine. La Sua anima provò nostalgia di Gesù con tutta la forza del Suo amore, ma era talmente serena ed abbandonata in Dio, che nel Suo Cuore non c'era nemmeno un palpito che non fosse concorde con la volontà di Dio. Quando rimasi a tu per tu con la Santissima Vergine, Ella mi istruì sulla vita interiore. Mi disse: «La vera grandezza dell'anima consiste nell'amare Dio e nell'umiliarsi alla Sua presenza, nel dimenticare totalmente se stessi e nel considerarsi un nulla, perché il Signore è grande, ma si compiace soltanto degli umili, mentre ai superbi resiste sempre». Allorché mi venne a far visita di nuovo una certa persona, che ho già menzionato altrove, appena mi accorsi che cominciava a sguazzare nelle menzogne, le feci conoscere che sapevo che mentiva. Se ne vergognò enormemente e tacque. Allora le parlai del severo giudizio di Dio. E conobbi anche che attirava anime innocenti su strade pericolose. Le scoprii tutto ciò che teneva nascosto nel cuore. Siccome dovevo farmi forza per parlare con lei, per dimostrare a Gesù che amavo i nemici, le diedi la mia merenda. Se ne andò con la luce nell'anima, ma i fatti erano ancora lontani...

Ci sono dei momenti nei quali Gesù soddisfa ogni mio più piccolo desiderio. Un giorno avevo detto che avrei desiderato vedere le spighe del grano, che dal nostro sanatorio non si vedono. Aveva sentito uno dei pazienti; il giorno dopo era uscito dal sanatorio ed era andato in un campo e mi aveva portato alcune bellissime spighe. La mia cameretta è sempre abbellita da fiori freschi, tuttavia il mio spirito non trova soddisfazione in nulla, sente sempre più forte la nostalgia di Dio... Oggi ho pregato con fervore il Signore Gesù per la nostra casa, perché si degni di togliere quella piccola croce, con la quale ha visitato il convento. Il Signore mi ha risposto: «Le tue preghiere sono state accolte per altre intenzioni e quella piccola croce non posso toglierla finché non ne comprenderanno il significato». Io però non cessai di pregare. Una forte tentazione. Dopo che il Signore mi aveva fatto conoscere quanto Gli era caro un cuore puro, con ciò mi era stata data una conoscenza più profonda della mia miseria. E quando cominciai a prepararmi alla santa confessione, mi assalirono forti tentazioni contro i confessori. Io non vedevo satana, ma sentivo la sua tremenda malvagità. «Ma si, il confessore è un uomo come gli altri». «Non è un uomo come gli altri, perché ha la potenza di Dio». «Si, accusarsi dei peccati non è difficile, ma svelare i più nascosti segreti del cuore, rendere conto dell'azione della grazia di Dio, parlare di ogni richiesta di Dio, di tutto ciò che avviene fra me e Dio, dirlo ad un uomo, questo è al di sopra delle forze». E sentivo che lottavo contro delle forze potenti ed esclamai: «O Signore, Tu ed il sacerdote siete tutt'uno, mi accosto alla confessione come se mi accostassi a Te e non ad un uomo». Quando mi avvicinai alla grata, per prima cosa esposi le mie difficoltà. Il sacerdote disse che non avrei potuto far meglio, mettendo in chiaro subito quelle gravi tentazioni. E dopo la confessione si dileguarono tutte chissà dove; ora la mia anima è in pace. Una volta durante la ricreazione una delle suore direttrici spinse a dire che le suore converse non avevano sentimenti, quindi potevano essere trattate con durezza. Mi rattristai per questo, perché le suore direttrici conoscevano così poco le suore converse e giudicavano solo dalle apparenze.

Oggi ho parlato col Signore, il quale mi ha detto: “Ci sono delle anime per le quali non posso far nulla; sono le anime che spiano continuamente le altre e non sanno quello che avviene nel loro proprio intimo. Parlano in continuazione delle altre, anche durante il silenzio rigoroso, che è destinato a parlare con Me. Povere anime, che non sentono le Mie parole, restano vuote nel loro intimo, non Mi cercano all'interno del proprio cuore, ma nei pettegolezzi, dove Io non ci sono mai. Sentono il loro vuoto, ma non riconoscono la propria colpa e le anime nelle quali Io regno totalmente costituiscono per loro un continuo rimorso di coscienza. Esse invece di correggersi, hanno il cuore che si gonfia d'invidia, ma se non si ravvedono, affondano di più. Il loro cuore fino ad allora invidioso, comincia a coltivare l’odio. E sono già vicine al precipizio. Invidiano i Miei doni alle altre anime, ma esse stesse non sanno e non vogliono accettarli”. Trattenermi ai Tuoi piedi, o Dio nascosto, E delizia e paradiso per la mia anima. Lì Ti riveli a me, o Infinito, E mi dici dolcemente: “Dammi il tuo cuore”. A parlarTi in silenzio a tu per tu, E come vivere momenti di paradiso E dire a Dio: Ti do il mio cuore, Signore, Te lo do, Tu, grande ed infinito, lo accogli amorevolmente. L'amore e la dolcezza, ecco la vita della mia anima, Con la Tua continua presenza in essa, vivo sulla terra in un'estasi perenne E come un Serafino vado ripetendo: e Osanna. O Dio nascosto, col corpo, l'anima e la divinità Sotto le tenui apparenze del Pane, Tu sei la mia vita; da Te mi provengono grazie in quantità. Tu superi per me le delizie del cielo. Quando Ti unisci a me nella Comunione, o Dio, Sento la mia inconcepibile grandezza, Che mi viene da Te, o Signore; lo riconosco umilmente E, nonostante la mia miseria, col Tuo aiuto posso diventar santa.

+ Durante la santa Messa ho conosciuto che un certo sacerdote non opera molto sulle anime, perché pensa a se stesso e perciò è solo. La grazia di Dio fugge. Egli si basa su futili fattori esteriori che agli occhi di Dio non hanno alcuna importanza. E poi così superbo, preleva dal vuoto e versa nel vuoto, affaticandosi inutilmente. Ci sono dei momenti nei quali Gesù mi dà una particolare comprensione interiore ed allora tutto ciò che esiste sulla terra è al mio servizio: gli amici ed i nemici, il successo e le avversità; tutto, sia che voglia sia che non voglia, mi deve servire. Io non penso affatto a questo, procuro di essere fedele a Dio e di amarLo fino a dimenticare completamente me stessa. E Lui stesso si preoccupa di me e combatte contro i miei nemici. Dopo la santa Comunione, entrato Gesù nel mio cuore, Gli dissi: « Amore mio, regna nel più intimo del mio cuore, là dove hanno inizio i miei più segreti pensieri, in quel profondissimo santuario, al quale solo Tu, Signore, puoi accedere e dove il pensiero umano non è in grado di giungere. Dimora lì soltanto Tu e provenga da Te tutto quello che compio all'esterno. Desidero ardentemente e faccio il possibile con tutte le forze della mia anima affinché Tu, o Signore, Ti senta come a casa Tua in quel santuario. Una volta udii queste parole: «Se tu non Mi legassi le mani, manderei molti castighi sulla terra. Figlia Mia, il tuo sguardo disarma la Mia ira. Anche se le tue labbra tacciono, gridi a Me così potentemente che tutto il cielo ne è scosso. Non posso sfuggire alla tua supplica, poiché tu non M'insegui lontano, ma nel tuo proprio cuore».

Una notte venne da me l'anima di una certa signorina e mi fece sentire la sua presenza, facendomi sapere che aveva bisogno delle mie preghiere. Pregai per un po', ma il suo spirito non si allontanò da me. Ed allora dissi dentro di me: «Se sei uno spirito buono, lasciami in pace, e le indulgenze di domani saranno per te». Ed in quel momento quello spirito abbandonò la mia stanza. Conobbi che era in purgatorio. Oggi più che qualsiasi altra volta ho sperimentato sul mio corpo la Passione del Signore. Ho sentito che era per un peccatore agonizzante. Oggi il Signore mi ha istruito nuovamente sul modo di accostarmi al Sacramento della penitenza: «Figlia Mia, come ti prepari alla Mia presenza, così ti confessi davanti a Me, Mi copro semplicemente dietro il sacerdote. Non analizzare mai quale è quel sacerdote dietro cui Mi nascondo e svelati nella confessione come fai davanti a Me e io colmerò la tua anima della Mia luce». Cristo e Signore, mi conduci su tali precipizi che, quando li osservo, sono presa dallo spavento, ma nello stesso momento mi riempio di pace stringendomi al Tuo Cuore. Accanto al Tuo Cuore non ho paura di nulla. Nei momenti di pericolo mi comporto come un bimbo portato in braccio dalla madre. Quando vede qualcosa che lo minaccia, stringe più forte il collo materno e si sente sicuro.

+ Talvolta vedo le insidie che mi vengono tese da anime che non dovrebbero fare queste cose. Non mi difendo, ma confido maggiormente in Dio, che vede il mio intimo e m'accorgo che quelle anime s'impigliano esse stesse in quelle insidie. O Dio, quanto sei giusto e buono!

+ «Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un'anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l'abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano». O mio Gesù, Tu sei l'unico che conosce i miei sforzi; pare che vada meglio, ma questo meglio è relativo, mi permette di andare sulla veranda invece di star distesa sul letto. Vedo e mi rendo esattamente conto di quello che avviene in me. Nonostante le premure dei Superiori e le cure dei medici, la mia salute svanisce e fugge, ma mi rallegro enormemente per la Tua chiamata, o mio Dio, o Amore mio, poiché so che dal momento della mia morte comincerà la mia missione. Oh, quanto desidero essere sciolta da questo corpo! O mio Gesù, Tu sai che in tutti i miei desideri voglio sempre vedere realizzata la Tua volontà. Da parte mia non vorrei né morire un minuto prima e neppure vivere un minuto di più, né che mi siano diminuite le sofferenze né che mi siano aumentate, ma desidero unicamente conformarmi alla Tua santa volontà. Sebbene nel mio cuore ardano grandi entusiasmi e grandi desideri, tuttavia non sono mai al di sopra della Tua volontà. Ricorro alla Tua Misericordia, o Dio benigno, a Te che sei il solo buono. Benché la mia miseria sia grande e le mie colpe numerose, confido nella Tua Misericordia perché sei il Dio della Misericordia e da secoli non si è mai udito, né la terra né il cielo ricordano che un'anima, fiduciosa nella Tua Misericordia, sia rimasta delusa. O Dio di pietà, Tu solo puoi perdonarmi e non mi respingerai mai quando ricorrerò pentita al Tuo Cuore misericordioso, dal quale nessuno ha mai ricevuto un rifiuto, fosse pure stato il più grande peccatore.

Oggi sono stata svegliata da un gran temporale. Infuriava un vento impetuoso ed una pioggia tale che sembrava si fossero squarciate le nuvole. Cadevano fulmini ogni momento. Mi sono messa a pregare perché il temporale non facesse alcun danno. Ad un tratto ho udito queste parole: “Recita la coroncina che ti ho insegnato e il temporale cesserà”. Ho cominciato subito a recitare la coroncina e non l'avevo ancora finita che il temporale è cessato improvvisamente ed ho udito queste parole: «Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà». Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: «Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l'innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta».

+ Ti saluto, o Amore nascosto, vita della mia anima. Ti saluto, Gesù, sotto le tenui apparenze del pane. Ti saluto, mia dolcissima Misericordia che ti riversi su tutte le anime. Ti saluto, bontà infinita, che spandi all'intorno torrenti di grazie. Ti saluto, splendore velato, luce delle anime. Ti saluto, sorgente inesauribile di Misericordia, fonte purissima dalla quale sgorga per noi la vita e la santità. Ti saluto, delizia dei cuori puri. Ti saluto, unica speranza delle anime peccatrici. O mio Gesù, Tu sai che ci sono dei momenti nei quali non ho né pensieri elevati né estro di spirito. Sopporto pazientemente me stessa e riconosco che questa sono proprio io, poiché tutto ciò che è bello in me è grazia di Dio. Allora mi umilio profondamente ed invoco il Tuo aiuto e la grazia della Tua presenza non tarda a giungere in un cuore umile. O vergine, o fiore stupendo, Non resterai più a lungo in questo mondo. Quanto è bella la tua leggiadria O Mia casta sposa! Nessuna cifra può indicare Quanto è prezioso il tuo fiore verginale. Il tuo splendore da nulla offuscato. È coraggioso, forte, invincibile. Perfino lo splendore del sole pomeridiano Pare spento ed opaco di fronte ad un cuore verginale. Non vedo nulla più grande della verginità, È un fiore estratto dal Cuore di Dio. O vergine mite, rosa profumata, Benché molte siano le croci qui in terra, Occhio non vide né entrò in mente di uomo Quello che attende una vergine in cielo. O vergine, o giglio bianco come la neve, Tu vivi totalmente e solo per Gesù, E nel puro calice del tuo cuore C'è una confortevole dimora per Dio stesso. O vergine, nessuno riesce a cantare il tuo inno, Nel tuo canto c'è nascosto l'amore di Dio, Gli stessi angeli non comprendono Ciò che le vergini cantano a Dio. O vergine, il tuo fiore di paradiso Mette in ombra tutti gli splendori del mondo, E benché il mondo non possa comprenderti, China umilmente la fronte davanti a te. Benché la strada di una vergine sia cosparsa di spine, E la sua vita irta di croci di vario genere, Chi è così valoroso come lei? Nulla la spezza, è invincibile. O vergine, angelo in terra, La tua grandezza è nota in tutta la Chiesa. Tu fai la guardia davanti al tabernacolo, E come un Serafino ti trasformi tutta in amore.

Una volta sulla veranda conobbi che una persona era afflitta da gravi tentazioni in merito alla santa confessione, come se non fosse segreta. Sebbene mi fosse noto lo stato di quell'anima, tuttavia io non cominciai a parlare. Quando rimanemmo a tu per tu, essa si confidò con me raccontandomi ogni cosa. Dopo pochi momenti di conversazione mi disse: «Ormai sono tranquilla, molta luce è stata data alla mia anima». Oggi Gesù mi ha fatto sapere che dovevo parlar poco con una certa religiosa. Una speciale grazia del Signore mi ha sostenuta durante quel colloquio che, in caso contrario, non sarebbe stato a lode di Dio. Il Signore mi ha detto: «Entra spesso in purgatorio, poiché là hanno bisogno di te». O mio Gesù, comprendo il significato di queste parole che mi rivolgi, ma permettimi prima di entrare nel tesoro della Tua Misericordia. «Figlia Mia, scrivi che per un'anima pentita sono la Misericordia stessa. La più grande miseria di un'anima non accende la Mia ira, ma il Mio Cuore nei suoi confronti prova una grande Misericordia». O mio Gesù, dammi la forza di sopportare le sofferenze, in modo che non mi rifiuti di bere il calice dell'amarezza. Aiutami Tu stesso, affinché il mio sacrificio Ti sia gradito; non lo contamini l'amor proprio, anche se si prolunga negli anni. La purezza d'intenzione Te lo renda ben accetto, sempre nuovo e vitale. Una lotta perenne, uno sforzo incessante, questa è la mia vita, per adempiere la Tua santa volontà, ma tutto ciò che è in me, sia la miseria che la forza, tutto Ti lodi, o Signore.

L’INFINITA BONTA’ DI DIO NELLA CREAZIONE DEGLI ANGELI.

O Dio, Tu sei la felicità in Te stesso e per tale felicità non hai bisogno di alcuna creatura, poiché sei in Te stesso la pienezza dell'amore. Tuttavia per la Tua insondabile Misericordia chiami all'esistenza delle creature e le fai partecipare alla Tua eterna felicità ed alla Tua vita interiore divina che Tu vivi nell'eternità quale Unico Dio in Tre Persone. Nella Tua insondabile Misericordia hai creato gli spiriti angelici e li hai ammessi ai Tuo amore, alla Tua familiarità divina. Li hai resi capaci di amare eternamente. Sebbene li abbia così generosamente forniti di bellezza e di amore, tuttavia nulla è venuto a mancare alla Tua pienezza, o Dio, né d'altronde la loro bellezza ed il loro amore hanno completato Te, poiché Tu in Te stesso sei tutto. E se hai permesso loro di prendere parte alla Tua felicità, di esistere e di amarTi, ciò è dovuto unicamente all'abisso della Tua Misericordia. Per la Tua bontà insondabile essi Ti glorificano senza fine, prostrandosi ai piedi della Tua Maestà e cantando il loro eterno inno: « Santo, Santo, Santo... Sii adorato, unico e misericordioso Dio nella SS. Trinità, Insondabile, incommensurabile, inconcepibile. Pur immergendosi in Te, la loro mente non può comprenderTi, Perciò ripetono senza fine il loro eterno: « Santo! ». Sii glorificato, nostro misericordioso Creatore e Signore, Onnipotente, ricco di pietà, inconcepibile. il compito della nostra esistenza è quello di amarTi, Cantando il nostro eterno inno: « Santo! ». Sii benedetto, o Dio misericordioso, Amore eterno, Tu sei al di sopra dei cieli, dell'azzurro firmamento. La pura schiera degli spiriti Ti loda così, Col suo eterno inno: « Tre volte Santo... OsservandoTi direttamente in volto, o Dio, Vedo che prima di loro avresti potuto chiamare in vita altre creature, Perciò, prostrandomi davanti a Te con grande umiltà, Comprendo bene che questa grazia proviene unicamente dalla Tua Misericordia. Uno degli spiriti più belli non volle riconoscere la Tua Misericordia. Accecato dalla sua superbia, trascinò con sé altri E da angelo splendente divenne demonio, Ma in un attimo dall'alto dei cieli fu sprofondato nell'inferno. Ma qui si manifestò la Tua Misericordia e le Tue viscere furono scosse da una grande pietà e promettesti Tu stesso di provvedere alla nostra salvezza. Lo dobbiamo all'abisso inconcepibile della Tua Misericordia se non ci hai punito come meritavamo. Sia adorata la Tua Misericordia, o Signore! Per tutti i secoli continueremo ad esaltarla. Anche gli angeli sono rimasti stupiti per la grande Misericordia che hai mostrato per gli uomini... Sii adorato, o nostro Dio misericordioso, Nostro onnipotente Creatore e Signore, Ti rendiamo onore nella più profonda umiltà, Immergendoci nell'oceano della Tua Divinità. Allora gli angeli fedeli esclamarono: « Sia gloria alla Misericordia di Dio! ». E superarono felicemente la prova del fuoco. Gloria a Gesù, al Cristo umiliato, Gloria alla Madre Sua, la Vergine umile e pura. Dopo quella battaglia quei puri spiriti s'immersero nell'oceano della Divinità, Meditando, adorando l'abisso della Sua Misericordia. Affondano nella Sua bellezza e nel Suo immenso splendore, Conoscendo la Trinità delle Persone, ma l'Unità della Divinità.

+ L'INFINITA BONTÀ DI DIO NELLA CREAZIONE DEGU UOMINI.

O Dio, Tu nella Tua Misericordia Ti sei degnato di chiamare dal nulla all'esistenza il genere umano e lo hai generosamente dotato della natura e della grazia. Ma questo per la Tua bontà non è stato sufficiente. Tu, Signore, nella Tua Misericordia ci dai la vita eterna, ci ammetti alla Tua eterna felicità e ci fai partecipare alla Tua vita intima e lo fai unicamente per la Tua Misericordia. Tu ci concedi la Tua grazia unicamente perché sei buono e pieno d'amore. Non eravamo affatto necessari per la Tua felicità, ma Tu, Signore, vuoi dividere la Tua felicità con noi. Ma l'uomo non seppe resistere alla prova. Avresti potuto punirlo come gli angeli respingendolo da Te per l'eternità, Ma l'uomo non perseverò nell'ora della prova, Su istigazione del maligno, Ti divenne infedele, Perse la grazia e i doni e gli rimasero soltanto miseria, Lacrime, sofferenze, dolore, amarezza fino alla tomba. Ma Tu, o Dio misericordioso, non permettesti che l'umanità perisse, E promettesti un Redentore, Non ci lasciasti nella disperazione, nonostante le nostre gravi malvagità, Ed inviasti i Tuoi profeti ad Israele. Però l'umanità grida a Te giorno e notte, Dall'abisso della miseria, dei peccati e di ogni dolore. Ascolta i lamenti e le lacrime, Tu che regni nei cieli, O Dio di grande Misericordia, o Dio di pietà. L'uomo peccò, ma non era in grado di ottenere il perdono, Perché un abisso infinito si era aperto fra Dio e l'uomo. E gridava con la voce della sua miseria: abbi pietà di noi. Ma Jahvé taceva... e passava un secolo dopo l'altro. Aumenta la nostalgia di tutta l'umanità Per Colui che le era stato promesso. « Vieni, Agnello di Dio, e cancella le nostre colpe, Vieni come un raggio luminoso e rischiara le nostre tenebre ». E l'umanità grida senza posa a Te, Signore dei Signori, Alla Tua insondabile Misericordia, alla Tua pietà, O grande Jahvé lasciaTi placare, Rammenta la Tua bontà e perdona i nostri peccati.

+ L'INFINITA BONTÀ DI DIO NELL'INVIARCI IL SUO FIGLIO UNIGENITO.
O Dio, Tu non hai sterminato l'uomo dopo la caduta, ma nella Tua Misericordia gli hai perdonato ed hai perdonato veramente da Dio, cioè non solo gli hai rimesso la colpa ma l'hai colmato di ogni grazia. La Misericordia Ti ha spinto fino al punto che Tu stesso Ti sei degnato di scendere tra noi per sollevarci dalla nostra miseria. Dio scende sulla terra, il Signore dei Signori si umilia, Egli l'Immortale. Ma dove scendi, Signore? Forse nel tempio di Salomone? Vuoi forse che Ti venga costruita una nuova dimora dove hai intenzione di scendere? O Signore, che dimora Ti prepareremo, dal momento che tutta la terra è il Tuo sgabello? Tu stesso Ti sei preparato una dimora: una Santa Vergine. Le Sue viscere immacolate sono la Tua abitazione ed avviene l'inconcepibile miracolo della Tua Misericordia, o Signore. Il Verbo si fa Carne, Dio abita fra di noi, il Verbo di Dio, la Misericordia Incarnata. Con la Tua umiliazione ci hai innalzato alla Tua Divinità. E l'eccesso del Tuo amore, è l'abisso della Tua Misericordia. Stupiscono i cieli per questo eccesso del Tuo amore. Ora nessuno ha più paura di avvicinarsi a Te. Sei il Dio della Misericordia, hai pietà per la miseria, sei il nostro Dio e noi il Tuo popolo. Sei nostro Padre e noi per Tua grazia siamo Tuoi figli. Sia glorificata la Tua Misericordia, poiché Ti sei degnato di scendere tra noi. Sii adorato, o Dio misericordioso, Per esserTi degnato di scendere dal cielo su questa terra. Ti adoriamo in grande umiltà, Per aver innalzato tutto il genere umano. Insondabile nella Tua Misericordia, inconcepibile! Per amore verso di noi prendi per Te il corpo Da una Vergine Immacolata, mai sfiorata dal peccato, Perché così avevi stabilito dall'eternità. La Vergine Santa, quel niveo giglio, Per prima adora l'onnipotenza della Tua Misericordia. Il Suo Cuore puro si apre con amore alla venuta del Verbo, Crede alle parole del messaggero divino e si rafforza nella fiducia. Si stupì il cielo che Dio si fosse fatto uomo, Che ci fosse in terra un cuore degno di Dio. Perché mai, Signore, non Ti unisci a un Serafino, ma ad un peccatore? Questo è un mistero della Tua Misericordia, nonostante il puro grembo della Vergine. O mistero della divina Misericordia, o Dio di pietà, Che Ti sei degnato abbandonare il trono celeste Per abbassarTi alla nostra miseria, all'umana debolezza, Perché non gli angeli, ma gli uomini hanno bisogno di Misericordia. Per esprimere degnamente la Misericordia del Signore, Uniamoci alla Tua Madre Immacolata, Così allora il nostro inno Ti sarà più gradito, Dato che Essa è stata scelta fra gli angeli e gli uomini. Attraverso Lei, come attraverso un puro cristallo È giunta a noi la Tua Misericordia. Per Suo merito l'uomo divenne gradito a Dio, Per Suo merito scendono su di noi torrenti di grazie di ogni genere.

+ L'INFINITA BONTA’ DI DIO NELLA REDENZIONE DELL’UOMO.
Dio, con una sola parola avresti potuto salvare migliaia di mondi. Un solo sospiro di Gesù avrebbe soddisfatto la Tua giustizia. Ma Tu, o Gesù, hai affrontato per noi una Passione tanto tremenda, unicamente per amore. La giustizia del Padre Tuo sarebbe stata appagata da un Tuo unico sospiro e tutto il Tuo annientamento è opera esclusivamente della Tua Misericordia e di un inconcepibile amore. Tu, o Signore, mentre partivi da questa terra, hai voluto restare con noi ed hai lasciato Te stesso nel sacramento dell'altare e ci hai spalancato la Tua Misericordia. Non c’è miseria che Ti possa esaurire. Hai chiamato tutti a questa sorgente d'amore, a questa fonte della divina pietà. È lì la sede della Tua Misericordia, lì la medicina per le nostre infermità. Verso Te, viva sorgente di Misericordia, tendono tutte le anime: alcune come cervi assetati del Tuo amore, altre per lavare le ferite dei loro peccati, altre ancora per attingere forza per affrontare i disagi della vita. Quando spirasti sulla croce nello stesso istante ci hai donato la vita eterna. Permettendo che squarciassero il Tuo sacratissimo fianco, ci hai aperto la sorgente inesauribile della Tua Misericordia, ci hai dato quello che avevi di più prezioso, cioè il Sangue e l'Acqua del Tuo Cuore. Ecco l'onnipotenza della Tua Misericordia, dalla quale giunge a noi ogni grazia. Sii adorato, o Dio, nell'opera della Tua Misericordia, Sii benedetto da tutti i cuori fedeli Sui quali si posa il Tuo sguardo E nei quali c'è la Tua vita immortale. O mio Gesù, Misericordia! La Tua santa vita sulla terra è stata dolorosa, E terminasti la Tua opera con un supplizio atroce, sospeso e disteso sull'albero della croce. E tutto questo per amore delle nostre anime. Per un amore inconcepibile Ti lasciasti squarciare il Sacr.mo fianco E sgorgarono dal Tuo Cuore torrenti di Sangue ed Acqua. Li c'è la viva sorgente della Tua Misericordia, Lì le anime trovano conforto e refrigerio. Nel SS.mo Sacramento ci lasciasti la Tua Misericordia, Il Tuo amore ha provveduto in modo che, Affrontando la vita, le sofferenze e le fatiche, Non dubitassimo mai della Tua bontà e Misericordia. Se sulla mia [sic!] anima gravassero anche tutte le miserie del mondo, Non dobbiamo dubitare nemmeno un istante, Ma confidare nella potenza della Misericordia Poiché Dio accoglie sempre benevolmente un'anima pentita. O ineffabile Misericordia del Signore, Fonte di pietà e di ogni dolcezza! Sii fiduciosa, sii fiduciosa, o anima, anche se sei macchiata dalla colpa. Poiché se ti avvicini a Dio, non proverai amarezza. Poiché Egli è la viva fiamma di un grande amore, Quando ci avviciniamo sinceramente a Lui, Scompaiono le nostre miserie, i peccati e le malvagità. Egli pareggia i nostri debiti, se ci affidiamo a Lui.

+ L’INFINITA BONTA’ DI DIO NEL DOTARE DI BELLEZZE IL MONDO INTERO, PER RENDERE PIACEVOLE ALL’UOMO IL SUO SOGGIORNO SULLA TERRA.
O Dio, con quanta magnanimità è distribuita la Tua Misericordia e tutto questo l'hai fatto per l'uomo. Oh, quanto devi amare quest'uomo, dal momento che il Tuo amore è così intraprendente! O mio Creatore e Signore, vedo Ovunque l'impronta della Tua mano ed il sigillo della Tua Misericordia, che circonda tutto ciò che è creato. O mio Creatore pietosissimo, desidero adorarti per conto di tutte le creature animate ed inanimate ed invito l'universo intero ad adorare la Tua Misericordia. Oh, quanto è grande la Tua bontà, o Dio! Sii adorato, nostro Creatore e Signore! O universo intero, adora il Signore in umiltà. Ringrazia il tuo Creatore con tutte le tue forze Ed esalta la Sua inconcepibile Misericordia. Va', o terra tutta col tuo verde, Va', o mare insondabile! La vostra riconoscenza si trasformi in un inno delizioso, Che faccia conoscere quanto è grande la Misericordia di Dio. Va', o sole bello e sfolgorante, Andate prima di lui luminose aurore, Unitevi in un solo inno; le vostre limpide voci Cantino in coro la grande Misericordia di Dio. Andate, monti e colline, boschi fruscianti e folti cespugli, Andate, fiori stupendi nelle ore mattutine; Il vostro profumo esclusivo Esalti, adori la Misericordia di Dio. Andate, meraviglie tutte della terra, Per le quali l'uomo non finisce mai di stupirsi, Andate concordemente ad adorare Iddio, Esaltando la Sua inconcepibile Misericordia. Va', o bellezza indelebile di tutta la terra, Ad adorare il Tuo Creatore in grande umiltà, Poiché tutto è racchiuso nella Sua Misericordia, Tutto proclama con voce potente quanto è grande la Misericordia di Dio. Ma al di sopra di tutte queste bellezze, L'adorazione più gradita a Dio È un'anima innocente, piena di fiducia, Che si unisce strettamente a Lui tramite la grazia.
+ O Gesù nascosto nel SS.mo Sacramento dell'altare, amore mio e mia unica Misericordia, Ti raccomando tutte le necessità della mia anima e del mio corpo. Tu puoi aiutarmi, poiché sei la Misericordia stessa, in Te sta tutta la mia speranza. [Qui nel manoscritto c’è un intera pagina in bianco].

+ G.M.G. Cracovia - Pradnik, 2.VI.1938. ESERCIZI SPIRITUALI DI TRE GIORNI.
Sotto la guida di Gesù Maestro. Egli stesso mi ha ordinato di fare questi esercizi, ed Egli stesso ha stabilito i giorni nei quali farli, cioè tre giorni prima della discesa dello Spirito Santo ed Egli stesso li ha diretti. Tuttavia chiesi il permesso al confessore per poter fare questi esercizi e l'ottenni. Lo chiesi anche alla Madre Superiora, ed anche da lei ebbi il permesso. Infatti avevo deciso che, se non avessi avuto il permesso dei superiori, gli esercizi non li avrei fatti. Iniziai una novena allo Spirito Santo e rimasi in attesa della risposta della Superiora. Gli esercizi si dovrebbero iniziare oggi, ma io non conosco affatto quale sia l'opinione della Superiora. La sera quando andai alla funzione, durante le litanie, vidi Gesù: «Figlia Mia, cominciamo gli esercizi». Risposi: « Gesù, mio carissimo Maestro, Ti domando tanto scusa, ma non li farò, poiché non so se la M. Superiora me lo permetta o meno ». «Sta' tranquilla, figlia Mia, la Superiora te l'ha permesso, lo saprai domattina, ma noi cominceremo gli esercizi questa sera...». Ed in realtà la Madre Superiora aveva telefonato la sera alla suora che mi assiste durante la malattia, perché mi dicesse che mi dava il permesso di fare gli esercizi spirituali, ma la suora si era dimenticata di dirmelo. Me lo disse soltanto la mattina del giorno dopo scusandosi molto con me per non avermelo detto il giorno prima. Le risposi: «Stia tranqullla, ho già iniziato gli esercizi secondo il desiderio della Superiora».

+ PRIMO GIORNO. La sera Gesù mi diede il tema della meditazione. In un primo momento il mio cuore fu preso da timore e da gioia. Allora mi strinsi al Suo Cuore ed il timore scomparve e restò la gioia. Mi sentii totalmente figlia di Dio ed il Signore mi disse: «Non aver paura di nulla, ciò che agli altri è vietato, a te è concesso. Tu ti nutri ogni giorno, come del pane quotidiano, di grazie che alle altre anime non è concesso vedere e neppure da lontano». «Figlia Mia, considera chi è Colui al quale il tuo cuore è strettamente unito per mezzo dei voti... Prima che creassi il mondo ti ho amato di quell'amore che oggi il tuo cuore sperimenta e per tutti i secoli il Mio amore non cambierà mai».

Applicazione. Al solo pensiero di Colui che era lo Sposo del mio cuore, la mia anima si è immersa in un raccoglimento più profondo e un ora mi è passata come fosse un minuto. In tale raccoglimento ho conosciuto gli attributi di Dio. Infiammata così interiormente d'amore, sono andata in giardino per un po' di refrigerio, ma appena ho rivolto lo sguardo verso il cielo, una nuova fiamma d'amore mi ha inondato il cuore. Ad un tratto ho udito queste parole: «Figlia Mia, hai esaurito il tema che ti è stato proposto? In tal caso ti darò un nuovo argomento». Ho risposto: «O Maestà infinita, non mi basterà l'eternità per conoscerTi... Tuttavia il mio amore verso di Te è cresciuto moltissimo. In segno di gratitudine depongo il mio cuore ai Tuoi piedi come un bocciolo di rosa; il suo profumo inebri il Tuo Cuore divino ora e nell'eternità... Che paradiso per un'anima, quando sente di essere tanto amata da Dio!... «Oggi leggerai il quindicesimo capitolo del Vangelo di S. Giovanni. Desidero che lo legga molto adagio».

SECONDA MEDITAZIONE. «Figlia Mia, medita sulla vita divina che è contenuta nella Chiesa per la salvezza e la santificazione della tua anima. Esamina quali frutti ricavi da questi tesori di grazie, da questi sforzi del Mio amore». Applicazione. O pietosissimo Gesù, non sempre ho saputo trarre profitto da questi doni inestimabili, poiché non ho badato al dono in sé, ma ho dato troppa importanza al recipiente col quale mi porgevi i Tuoi doni. Mio dolcissimo Maestro, d'ora in poi sarà diversamente, utilizzerò la Tua grazia per quanto ne sarà capace la mia anima. Una fede viva mi sosterrà; sotto qualunque aspetto mi invierai la Tua grazia, l'accetterò direttamente da Te, non badando al recipiente col quale me la invii. Se non sarò sempre in grado di accoglierla con gioia, lo farò sempre sottomettendomi alla Tua santa volontà.

+ CONFERENZA SULLA LOTTA SPIRITUALE.

«Figlia Mia, voglio istruirti sulla lotta spirituale. Non confidare mai in te stessa, ma affidati completamente alla Mia volontà. Nell'abbandono, nelle tenebre e nei dubbi di ogni genere ricorri a Me ed al tuo direttore spirituale, che ti risponderà sempre a Mio nome. Non metterti a discutere con nessuna tentazione, chiuditi subito nel Mio Cuore ed alla prima occasione rivelala al confessore. Metti l'amor proprio all'ultimo posto, in modo che non contamini le tue azioni. Sopporta te stessa con molta pazienza. Non trascurare le mortificazioni interiori. Giustifica sempre dentro di te l'opinione dei superiori e dei confessore. Allontanati dai mormoratori come dalla peste. Lascia che gli altri si comportino come vogliono, tu comportati come voglio Io da te. Osserva la regola nella maniera più fedele. Dopo aver ricevuto un dispiacere, pensa a che cosa potresti fare di buono per la persona che ti ha procurato quella sofferenza. Evita la dissipazione. Taci quando vieni rimproverata. Non domandare il parere di tutti, ma quello del tuo direttore spirituale; con lui sii sincera e semplice come una bambina. Non scoraggiarti per l'ingratitudine. Non indagare con curiosità sulle strade attraverso le quali ti conduco. Quando la noia e lo sconforto bussano al tuo cuore, fuggi da te Stessa e nasconditi nel Mio Cuore. Non aver paura della lotta; il solo coraggio spesso spaventa le tentazioni che non osano assalirci. Combatti sempre con la profonda convinzione che Io sono accanto a te. Non lasciarti guidare dal sentimento poiché esso non sempre è in tuo potere, ma tutto il merito sta nella volontà. Sii sempre sottomessa ai superiori anche nelle più piccole cose. Non t'illudo con la pace e le consolazioni; preparati a grandi battaglie. Sappi che attualmente sei sulla scena dove vieni osservata dalla terra e da tutto il cielo; lotta come un valoroso combattente, in modo che Io possa concederti il premio. Non aver troppa paura, poiché non sei sola ».

SECONDO GIORNO. «Figlia Mia, oggi medita la Mia dolorosa Passione in tutta la sua enormità; meditala come se essa fosse stata intrapresa esclusivamente per te».

Applicazione. Quando cominciai ad immergermi nella Passione divina, scopri il grande valore dell'anima umana e tutta la malizia del peccato e conobbi quanto io non sappia soffrire. Per acquistare meriti per le sofferenze, unirò strettamente la mia sofferenza alla Passione di Gesù, chiedendo la grazia per le anime agonizzanti, affinché la Misericordia di Dio le abbracci in quel momento decisivo...

SECONDA MEDITAZIONE. «Figlia Mia, medita sulla regola e sui voti che hai fatto a Me. Tu sai quanto Io li stimo.. tutte le grazie che riservo per le anime dei religiosi, sono in relazione alla regola ed ai voti».

Applicazione. O mio Gesù, qui avverto molte mancanze, ma per merito della Tua grazia non ricordo una sola infrazione consapevole e volontaria della regola e dei voti religiosi. Continua a custodirmi, o mio buon Gesù, poiché io da sola sono debole. «Oggi, figlia Mia, per lettura prenderai dal Vangelo di S. Giovanni il diciannovesimo capitolo e lo leggerai non solo con le labbra, ma col cuore...». Durante tale lettura la mia anima provò un profondo dolore. Conobbi tutta l'ingratitudine delle creature verso il loro Creatore e Signore, chiesi che Iddio mi preservasse dall'accecamento dell'intelletto.

CONFERENZA SUL SACRIFICIO E SULLA PREGHIERA.
«Figlia Mia, voglio insegnarti a salvare le anime col sacrificio e la preghiera. Con la preghiera e la sofferenza salverai più anime di un missionario che si dedichi ad istruire e a predicare. Voglio vedere in te un sacrificio di amore vivo, poiché solo così ha potere di fronte a Me. Devi essere annientata, distrutta, vivere come morta nella tua essenza più profonda. Devi essere distrutta nel più intimo di te stessa, dove l'occhio umano non giunge mai ed allora Sarai per Me un sacrificio gradito, un olocausto pieno di dolcezza e di profumo ed il tuo potere per chi intercederai sarà grande. All'esterno il tuo sacrificio deve apparire così: nascosto, silenzioso, imbevuto d'amore, saturo di preghiera. Voglio da te, figlia Mia, che il Tuo sacrificio sia puro e pieno d'umiltà, perché possa compiacermene. Non ti lesinerò la Mia grazia, in modo che tu possa adempiere quello che esigo da te. Ora t'insegnerò in che cosa consisterà il sacrificio d'olocausto nella vita di ogni giorno, per preservarti dalle illusioni. Accetterai con amore tutte le sofferenze; non affliggerti se spesso il tuo cuore proverà ripugnanza ed avversione per questo sacrificio. Tutta la potenza di questo sacrificio è racchiusa nella volontà, perciò questi Sentimenti contrari non solo non sminuiscono ai Miei occhi tale sacrificio, ma lo rendono più grande. Sappi che il tuo corpo e la tua anima saranno spesso nel fuoco. Anche se in alcune ore non Mi sentirai, Io però ti sarò accanto. Non temere, la Mia grazia sarà con te...».

TERZO GIORNO. «Figlia Mia, durante questa meditazione rifletti sull'amore del prossimo. È il Mio amore che ti guida nell'amore del prossimo? Preghi per i nemici? Desideri il bene per coloro che in qualsiasi maniera ti hanno rattristata od offesa? Sappi che tutto ciò che fai di buono per qualsiasi anima lo accetto come se lo avessi fatto a Me Stesso».

Applicazione. O Gesù, Amore Mio, Tu sai che solo da poco tempo mi comporto nei confronti del prossimo guidata unicamente dal Tuo amore. Solo Tu conosci gli sforzi che ho fatto in tale direzione. Adesso mi risulta più facile, ma se Tu stesso non avessi acceso nella mia anima il Tuo amore, non sarei riuscita a perseverare. Questo è il frutto dell'amore che ci dimostri nell'Eucaristia che m'infiamma ogni giorno.

SECONDA MEDITAZIONE. «Ora medita sul Mio amore nel Santissimo Sacramento. Lì sono tutto per te in corpo, anima e divinità, come tuo Sposo. Tu sai quello che esige l'amore, una cosa soltanto: la reciprocità...».

Applicazione. O mio Gesù, Tu sai che desidero amarTi di un tale amore, quale finora nessun'anima ha avuto per Te. Desidererei che il mondo intero si tramutasse in amore verso di Te, o mio Sposo. Tu mi nutri col latte ed il miele del Tuo Cuore. Fin dai primissimi anni mi hai educata Tu stesso per te, in modo che ora Ti sapessi amare. Tu sai che Ti amo, poiché Tu solo conosci quanto è grande il sacrificio che Ti offro ogni giorno. Gesù mi disse: «Figlia Mia, hai qualche difficoltà in questi esercizi spirituali?». Risposi che non ne avevo. In questi esercizi spirituali la mia mente è come un lampo. Penetro con grande facilità tutti i misteri della fede. O mio Maestro e Guida, di fronte al raggio della Tua luce scompare ogni oscurità dalla mia mente. «Oggi come lettura spirituale prenderai il santo Vangelo scritto da Giovanni capitolo 21. Vivila più col cuore che con la mente ».

+ Durante la funzione del mese di giugno il Signore mi disse: «Figlia Mia, ho posto il Mio compiacimento nel tuo cuore. Quando sono rimasto nel SS.mo Sacramento il Giovedi Santo, hai prevalso molto nella Mia mente». Dopo tali parole il mio amore tentò di esprimerGli che cosa è Lui per me, ma non riuscii a trovare le parole e scoppiai a piangere per la mia impotenza. E Gesù disse: «Per te Io sono la Misericordia stessa, perciò, ti prego, offrimi la tua miseria e questa tua impotenza: con ciò rallegrerai il Mio Cuore». Oggi nella mia anima è penetrata una fiamma talmente viva di amore di Dio che, se fosse durata più a lungo, sarei bruciata in quel fuoco, liberandomi dai lacci della vita terrena. Ho avuto l'impressione che sarebbe bastato un momentino ancora e sarei sprofondata in un oceano d'amore. Non riesco a descrivere questi strali d'amore che trafiggono la mia anima.

+ CONFERENZA SULLA MISERICORDIA.Sappi, figlia mia, che il Mio cuore è la Misericordia stessa. Da questo mare di Misericordia le grazie si riversano sul mondo intero. Nessun'anima che si sia avvicinata a Me, è ripartita senza essere stata consolata. Ogni miseria affonda nella Mia Misericordia e da questa sorgente scaturisce ogni grazia salvifica e santificante. Figlia Mia, desidero che il tuo cuore sia la sede della Mia Misericordia. Desidero che questa Misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia Misericordia che desidero tanto nelle anime. Prega quanto puoi per gli agonizzanti; impetra loro la fiducia nella Mia Misericordia, poiché essi hanno più che mai bisogno della fiducia e ne hanno tanto poca. Sappi che la grazia della salvezza eterna di alcune anime, all'ultimo momento, è dipesa dalle tue preghiere. Tu conosci tutto l'abisso della Mia Misericordia; attingi perciò da esso per te e soprattutto per i poveri peccatori. È più facile che il cielo e la terra cadano nel nulla, piuttosto che un'anima fiduciosa non venga abbracciata dalla Mia Misericordia”. Il mio proposito è sempre lo stesso: l'unione con Cristo-Misericordia.

Fine degli esercizi spirituali.
Ultimo colloquio col Signore. Ti ringrazio, o Amore Eterno, per la Tua inconcepibile amabilità verso di me, dato che Tu stesso Ti occupi direttamente della mia santificazione. «Figlia Mia, tre virtù ti adornino in modo particolare: l'umiltà, la purezza d'intenzione e l'amore. Non fare nient'altro, se non quello che esigo da te ed accetta tutto ciò che ti dà la Mia mano. Procura di vivere nel raccoglimento, in modo da poter udire la Mia voce; essa è tanto sommessa che possono udirla solo le anime che vivono nel raccoglimento...». Fino a mezzanotte non sono riuscita a prendere sonno, tanto ero presa dalla rinnovazione dei voti dell'indomani. La grandezza di Dio ha assorbito tutto il mio essere.

PENTECOSTE. LA RINNOVAZIONE DEI VOTI. Mi sono alzata molto prima del solito e sono andata in cappella ad immergermi nell'amore di Dio. Prima di ricevere la santa Comunione ho rinnovato a bassa voce i miei voti religiosi. Dopo la santa Comunione si è impadronito di me l'inconcepibile amore di Dio. La mia anima è stata in contatto diretto con lo Spirito Santo, che è lo stesso Signore, come il Padre ed il Figlio. Il Suo soffio ha riempito la mia anima di una tale gioia che invano mi sforzerei di descriverla, se volessi dare anche solo in parte un'idea di ciò che ha provato il mio cuore. Ovunque, per tutta la giornata, in qualunque parte fossi, con chiunque parlassi mi è stata compagna la viva presenza di Dio. La mia anima si è immersa nel ringraziamento per queste grandi grazie.

+ Oggi, quando sono andata in giardino, il Signore mi ha detto: «Torna nella tua cameretta dove starò ad aspettarti». Quando sono tornata ho visto subito Gesù che sedeva accanto al tavolino e mi aspettava. Guardandomi amorevolmente mi ha detto: «Figlia Mia, desidero che tu scriva adesso, poiché quella passeggiata non sarebbe stata conforme alla Mia volontà». Rimasi sola e mi misi subito a scrivere.

+ Quando m'immersi in preghiera e mi unii mentalmente a tutte le Messe che in quel momento si celebravano nel mondo intero, supplicai Iddio, in forza di tutte quelle sante Messe, di concedere Misericordia al mondo e specialmente ai poveri peccatori che in quel momento si trovavano in agonia. Nello stesso istante ricevetti interiormente la risposta da Dio, che mille anime avevano ottenuto la grazia in seguito alla preghiera che avevo rivolto a Dio. Noi non sappiamo quale numero di anime dobbiamo salvare con le nostre preghiere e coi nostri sacrifici, per cui è bene che preghiamo sempre per i peccatori. Oggi in un lungo colloquio il Signore mi ha detto: «Quanto desidero la salvezza delle anime! Mia carissima segretaria, scrivi che desidero riversare la Mia vita divina nelle anime umane e santificarle, purché esse vogliano accogliere la Mia grazia. I più grandi peccatori potrebbero raggiungere una grande santità, se soltanto avessero fiducia nella Mia Misericordia. Le Mie viscere sono colme di Misericordia, che è diffusa su tutto ciò che ho creato. La Mia delizia consiste nell'agire nelle anime degli uomini, riempirle con la Mia Misericordia e giustificarle. Il Mio regno in terra è la Mia vita nelle anime degli uomini. Scrivi, Mia segretaria, che direttore delle anime sono Io stesso direttamente, mentre indirettamente le guido tramite i sacerdoti e conduco ognuna alla santità attraverso una strada nota soltanto a Me». Oggi mi ha fatto visita la Madre Superiora che si è trattenuta molto brevemente. Appena ha dato un'occhiata attorno, mi ha detto che era anche troppo bello. Ed in realtà le suore cercano di rendermi piacevole il soggiorno in sanatorio, ma tutto ciò, per quanto bello, non diminuisce il mio sacrificio che soltanto Iddio vede e che finirà nel momento in cui il mio cuore cesserà di battere. Nessuna bellezza della terra e neppure del cielo può cancellare il tormento della mia anima, che è vivo in ogni momento sebbene così intimo. Finirà quando Tu stesso, Autore del mio tormento, dirai: «Basta». Nulla è in grado di ridurre il mio sacrificio.

PRIMO VENERDI’ DOPO IL CORPUS DOMINI.
Già il venerdì dopo il Corpus Domini mi sentii così male, che pensavo che si stesse avvicinando il momento tanto desiderato. Sopravvenne una febbre alta e la notte sputai sangue in abbondanza. La mattina tuttavia andai a ricevere Gesù, ma non mi fu possibile rimanere alla santa Messa. Nel pomeriggio ci fu un improvviso abbassamento della temperatura a 35,8. Ero così debole che avevo la sensazione che tutto in me stesse morendo. Tuttavia quando m'immersi in una preghiera più profonda, venni a sapere che non era ancora il momento della liberazione, ma solo una chiamata più vicina dello Sposo. Quando m'incontrai col Signore Gli dissi: «Tu mi prendi in giro, Gesù. Mi fai vedere la porta del cielo aperta e poi mi lasci di nuovo sulla terra». Ed il Signore mi disse: «Quando in cielo vedrai le giornate che stai passando attualmente, ti rallegrerai e vorresti vederne il più possibile. Non Mi meraviglio, figlia Mia, che tu non possa comprendere questo ora, poiché il tuo cuore è colmo di sofferenza e di nostalgia di Me. Mi piace la tua vigilanza. Ti basti la Mia parola, che ormai non andrà a lungo». E la mia anima si ritrovò nuovamente in esilio. Mi unii amorevolmente alla volontà di Dio, sottomettendomi ai suoi amorevoli decreti.

+ I discorsi su cose del mondo, che ascolto qui, mi stancano talmente che mi sento sui punto di svenire. Se ne sono accorte anche le suore che mi assistono, poiché la cosa si nota all'esterno. Era il 17 giugno 1938.

+ Oggi ho visto la gloria di Dio che si propaga da questa immagine. Molte anime ricevono grazie, benché non ne parlino ad alta voce. Sebbene le sue vicissitudini siano di vario genere, Iddio ottiene gloria per suo mezzo e gli sforzi di satana e degli uomini malvagi s'infrangeranno e verranno annientati. Nonostante la rabbia di satana, la divina Misericordia trionferà sul mondo intero ed avrà il culto di tutte le anime. Sono venuta a sapere che, affinché Dio possa operare in un'anima, essa deve rinunciare ad agire di propria iniziativa; in caso contrario Dio non realizzerà in essa la Sua volontà. Mentre si avvicinava una grande tempesta, cominciai a recitare la coroncina. Ad un tratto udii la voce di un angelo: «Non posso avvicinarmi nella tempesta, poiché il bagliore che esce dalla sua bocca respinge me e la tempesta». Così si lamentava l'angelo con Dio. Allora conobbi quale grande devastazione doveva compiere per mezzo di quella tempesta, ma conobbi egualmente che quella preghiera era gradita a Dio e grande era la potenza di quella coroncina. Conobbi che una certa anima molto cara al Signore, nonostante subisca persecuzioni di vario genere, sarà insignita dal Signore di una più alta dignità, per la qual cosa il mio cuore ha provato una grande gioia. I momenti più belli per me sono quelli nei quali sono a colloquio col Signore nel mio intimo. Procuro, per quanto è in mio potere, di fare in modo che non sia solo, Egli ha sempre piacere di stare con noi...

+ O Gesù, o Dio eterno, Ti ringrazio per i Tuoi innumerevoli benefici e le Tue grazie. Ogni battito del mio cuore sia un inno di ringraziamento per Te, o Dio. Ogni goccia del mio sangue circoli per Te, o Signore. La mia anima è tutta un cantico di ringraziamento alla Tua Misericordia. Ti amo, o Dio, per Te stesso. O mio Dio, benché le sofferenze siano grandi e si prolunghino nel tempo, le accetto dalle Tue mani come un magnifico dono. Le accetto tutte, anche quelle che altre anime non hanno voluto accettare. Puoi venire da me, o Gesù, a chiedermi tutto, non Ti rifiuterò nulla. Di una cosa Ti supplico, dammi la forza di sopportarle e rendile meritorie. Ecco, hai tutto il mio essere, fa' di me quello che Ti piace. Oggi ho visto il Sacr.mo Cuore di Gesù in cielo in un grande splendore. Dalla ferita uscivano i raggi e si diffondevano sul mondo intero. Oggi è venuto da me il Signore ed ha detto: «Figlia Mia, aiutaMi a salvare le anime. Andrai da un peccatore agonizzante e reciterai la coroncina e con ciò gli otterrai la fiducia nella Mia Misericordia, poiché è già nella disperazione». Improvvisamente mi trovai in una capanna sconosciuta, dove stava agonizzando fra dolori tremendi un uomo già avanti negli anni. Attorno al letto c'era una moltitudine di demoni e la famiglia in lacrime. Appena cominciai a pregare, gli spiriti delle tenebre si dispersero con sibili indirizzando minacce contro di me. Quell'anima si rasserenò e piena di fiducia si addormentò nel Signore. Nello stesso istante mi ritrovai nella mia stanza. Come ciò avvenga, non lo so.

+ G.M.G. Sento che una forza sconosciuta mi difende e mi ripara dalle frecce del nemico. Mi ripara e mi difende, lo sento molto bene, sono protetta come se fossi all'ombra delle Sue ali. O mio Gesù, solo Tu sei buono. Anche se il mio cuore si sforzasse a descrivere almeno in piccola parte la Tua bontà, non ne sarei capace, ciò è al di sopra di qualsiasi nostra immaginazione. Un giorno, durante la santa Messa, il Signore mi fece conoscere più a fondo la sua Santità e Maestà e nello stesso tempo conobbi la mia miseria. Fui lieta per tale conoscenza e la mia anima s’immerse completamente nella Sua Misericordia; mi sentii immensamente felice. Il giorno dopo udii queste precise parole: “Vedi, Iddio è così santo e tu sei peccatrice. Non accostarti a Lui e confessati ogni giorno”. Ed in realtà, qualunque cosa pensassi, mi sembrava peccato. Tuttavia non tralasciai la santa Comunione e decisi di andare a confessarmi a suo tempo, non avendo un impedimento evidente. Ma quando si avvicinava il giorno della confessione preparai tutto un carico di quei peccati per accusarmene. Quando però mi accostai alla grata, Iddio mi permise di accusarmi solo di due imperfezioni, benché mi fossi sforzata di confessarmi come mi ero preparata. Quando mi allontanai dal confessionale il Signore mi disse: «Figlia Mia, tutti quei peccati di cui volevi confessarti, non sono peccati ai miei occhi, perciò ti ho impedito di manifestarli». Capii che satana, volendo turbare la mia pace, mi suggeriva pensieri esagerati. O Salvatore, quanto è grande la Tua bontà. Un giorno mentre mi preparavo alla santa Comunione e mi accorsi che non avevo nulla da poterGli offrire, caddi ai Suoi piedi invocando tutta la Sua Misericordia per la mia povera anima. La Tua grazia, che discende su di me dal Tuo Cuore misericordioso, mi fortifichi per la lotta e le sofferenze, in modo che Ti rimanga fedele. E benché io sia tutta miseria, non ho paura di Te, poiché conosco bene la Tua Misericordia. Nulla potrà allontanarmi da Te, o Dio, poiché tutto è più piccolo delle conoscenze che ho di Te, lo vedo chiaramente.

Qui termina il sesto ed ultimo quaderno delle annotazioni di suor Faustina Kowalska, religiosa professa con voti perpetui della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia


La mia preparazione alla Santa Comunione

+ G.M.G. Suor Maria Faustina del Santissimo Sacramento Congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia Cracovia.

10.I.1938. Il momento più solenne della mia vita è quello in cui ricevo la santa Comunione. Per ogni santa Comunione sento un grande desiderio e per ogni santa Comunione ringrazio la Santissima Trinità. Gli angeli, se potessero provare invidia, ci invidierebbero due cose: la prima - il fatto che possiamo ricevere la santa Comunione; la seconda - le sofferenze.

1. + Oggi mi preparo alla Tua venuta, come una promessa sposa che attende la venuta dello Sposo. il mio promesso Sposo è un gran Signore. I cieli non riescono a contenerLo. I Serafini, che stanno accanto a Lui, velano il loro volto e ripetono incessantemente: Santo, Santo, Santo. Questo gran Signore è il mio Sposo. Per Lui cantano i Cori, davanti a Lui si prostrano i Troni, di fronte al Suo splendore il sole sembra spento. E tuttavia questo gran Signore è il mio Sposo. O cuore mio, esci da questo profondo stupore nel considerare come Lo adorano gli altri, non c'è più tempo ormai, sta arrivando, è già alla tua porta. Gli vado incontro e L'invito nella dimora del mio cuore, umiliandomi profondamente davanti alla Sua Maestà. Ma il Signore mi alza dalla polvere e quale sposa m'invita a sedermi al Suo fianco ed a confidarGli tutto ciò che ho nel cuore. E io, incoraggiata dalla Sua bontà, chino il mio capo sul Suo petto e Gli parlo di tutto. Dapprima Gli parlo di ciò che non direi mai a nessuna creatura. Poi parlo delle necessità della Chiesa, delle anime dei poveri peccatori, di quanti hanno bisogno della Tua [sic!] Misericordia. Ma il tempo passa presto. Gesù, debbo uscire per compiere i doveri che mi attendono. Gesù mi dice che c'è ancora un momento per salutarci. Un profondo sguardo reciproco e per un momento apparentemente ci separiamo, mentre in realtà non ci separiamo mai. I nostri cuori sono continuamente uniti; benché all'esterno io sia presa da vari impegni, la presenza di Gesù mi mantiene senza alcuna interruzione in un profondo raccoglimento.

2. + Oggi la mia preparazione alla venuta di Gesù è breve, ma contrassegnata da un amore travolgente. La presenza di Dio è penetrata in me ed infiamma il mio amore verso di Lui. Non c'è l'uso di alcuna parola, ma solo la comprensione intima. M'immergo tutta in Dio per mezzo dell'amore. Il Signore si avvicina alla dimora del mio cuore. Ricevuta la Comunione ho quel tanto di presenza di spirito per tornare al mio inginocchiatoio. In quel medesimo istante la mia anima s'immerge completamente in Dio e non so che cosa avvenga attorno a me. Iddio mi dà una conoscenza interiore della Sua Essenza divina. Sono momenti brevi, ma penetranti. L'anima esce dalla cappella in un profondo raccoglimento e non è facile distrarla. In quelle circostanze è come se toccassi la terra con un piede solo. Durante il giorno nessun sacrificio è difficile o pesante. Ogni occasione provoca un nuovo atto d'amore.

3. + Oggi invito Gesù nel mio cuore, come l'amore personificato. Tu sei l'amore in persona. Tutto il cielo è infiammato da te e si colma d'amore. E perciò la mia anima Ti desidera, come un fiore desidera il sole. O Gesù, affrettati a venire nel mio cuore, poiché vedi che come il fiore tende verso il sole, così il mio cuore anela a Te. Apro il calice del mio cuore per ricevere il Tuo amore. Appena Gesù venne nel mio cuore, la mia anima fu attraversata da un fremito di vita e di calore. O Gesù, prendi dal cuore il mio amore e versaci il Tuo amore. Un amore ardente e luminoso, che sappia sopportare i sacrifici, che sappia dimenticare completamente se stesso. Oggi la mia giornata è stata contrassegnata dal sacrificio...

4. + Oggi mi preparo alla venuta del Re. Chi sono io e chi sei Tu, o Signore, Re della gloria e della gloria immortale? O mio cuore, lo sai chi è colui che oggi viene da te? Si, lo so, ma stranamente non riesco a comprenderlo. Oh, se si trattasse solo di un re!... Ma è il Re dei re, il Signore dei signori. Davanti a Lui trema ogni potenza ed ogni autorità. Ed è Lui che oggi viene nel mio cuore! Sento che si avvicina, esco ad incontrarLo e L'invito. Appena è entrato nella dimora del mio cuore, la mia anima è stata presa da un così profondo sentimento di ossequio che per il timore è svenuta cadendo ai Suoi piedi. Gesù le porge la mano e la fa benignamente sedere accanto a Sé. La tranquillizza: «Vedi, ho lasciato il trono del cielo per unirMi a te. Quello che vedi ora è appena un lembo e la tua anima già sviene per amore, allora come si sbalordirà il tuo cuore quando Mi vedrai in tutta la Mia gloria? Ma voglio dirti che la vita eterna deve cominciare già su questa terra per mezzo della santa Comunione. Ogni santa Comunione ti rende più idonea a trattare familiarmente con Dio per tutta l'eternità». Ed ora, o mio Re, non Ti chiedo nulla sebbene io sappia che mi puoi dare tutto. Ti chiedo soltanto una cosa: resta il Re del mio cuore per l'eternità, questo mi basta. Oggi rinnovo la fedeltà al mio Re con la sottomissione alle ispirazioni interiori.

5. + Oggi non m'impegno per nessuna preparazione particolare. Non riesco a pensare, anche se sento molto. Attendo con ansia il momento nel quale Dio verrà nel mio cuore. Mi getto fra le Sue braccia e Gli parlo della mia inettitudine e della mia miseria. Manifesto tutto il dolore del mio cuore perché non riesco ad amarLo quanto desidero. Ricorro agli atti di fede, di speranza e di carità e così trascorro l'intera giornata.

6. + Oggi la mia preparazione è breve. Una fede forte e viva per poco non spezza il velo dell'amore. La presenza di Dio penetra nel mio cuore, come un raggio di sole attraverso un cristallo. Nel momento in cui ricevo Dio tutto il mio essere è immerso in Lui. Lo stupore e l'ammirazione s'impadroniscono di me nel vedere la grande Maestà di Dio abbassarsi fino a me che sono la miseria stessa. Dalla mia anima sgorga la gratitudine verso di Lui per tutte le grazie che mi concede e specialmente per la grazia della santa vocazione al Suo servizio esclusivo.

7. + Oggi nella santa Comunione desidero unirmi a Gesù nel modo più stretto possibile mediante l'amore. Desidero così ardentemente Dio che mi sembra che non arriverò al momento in cui il sacerdote mi darà la santa Comunione. La mia anima quasi sviene per il desiderio di Dio. Quando L'ho ricevuto nel mio cuore, il velo della fede si è strappato. Ho visto Gesù che mi ha detto: «Figlia Mia, il tuo amore Mi ricompensa della tiepidezza di molte anime». Dopo queste parole sono rimasta sola ed ho passato tutta la giornata in atti di ringraziamento.

8. + Oggi avverto nella mia anima un abisso di miseria. Desidero accostarmi alla santa Comunione come alla sorgente della Misericordia ed immergermi tutta in quell'oceano d'amore. Appena ho ricevuto Gesù, mi sono sprofondata tutta in Lui come in un abisso di insondabile Misericordia e più sentivo di essere la miseria stessa, tanto più aumentava la mia fiducia verso di Lui. In questo abbassamento di me stessa ho passato tutta la giornata.

9. + Oggi la mia anima ha la disposizione di un bambino. Mi unisco a Dio come un bimbo si unisce al padre. Mi sento totalmente figlia di Dio. Appena ricevuta la santa Comunione ho avuto una conoscenza più profonda del Padre Celeste e della Sua paternità nei riguardi delle anìme. Quest'oggi l'ho trascorso nell'adorazione della SS.ma Trinità. Ringrazio Iddio che si è degnato di accettarci come Suoi figli per mezzo della grazia.

10. + Oggi desidero trasformarmi tutta in amore per Gesù ed offrirmi assieme a Lui al Padre Celeste. Durante la santa Messa ho visto il Bambino Gesù nel calice. Mi ha detto: «Dimoro così nel tuo cuore, come Mi vedi in questo calice». Dopo la santa Comunione ho avvertito nel mio cuore i battiti del cuore di Gesù. Dato che da molto tempo ho la consapevolezza che la santa Comunione dura in me fino alla Comunione successiva, oggi per tutta la giornata, ho adorato Gesù nel mio cuore e L'ho pregato, affinché con la Sua grazia protegga i bambini dal male che li minaccia. La viva presenza di Dio avvertita anche fisicamente, mi ha accompagnato tutto il giorno non disturbandomi affatto nell'esecuzione dei miei doveri.

11. + Oggi la mia anima desidera manifestare a Gesù il suo amore in modo particolare. Appena il Signore è entrato nel mio cuore, mi sono gettata ai Suoi piedi come un bocciolo di rosa. Desidero che il profumo del mio amore salga incessantemente ai piedi del Tuo trono. Vedi, Gesù, in questo bocciolo di rosa c'è tutto il mio amore per te, e non solo in questo istante nel quale il mio cuore arde come un fuoco, ma durante la giornata Ti darò la dimostrazione del mio amore con la fedeltà alla grazia divina. Oggi, tutte le difficoltà e le sofferenze che mi capiteranno, le coglierò con sollecitudine e le getterò ai piedi di Gesù come boccioli di rosa. Non importa se la mia mano, anzi il mio cuore, sanguinerà...

12. + Oggi la mia anima si prepara alla venuta del Salvatore che è la bontà e l'amore personificato. Le tentazioni e le distrazioni mi tormentano e m'impediscono di prepararmi alla venuta del Signore. Per questo desidero più ardentemente riceverTi, o Signore, poiché so che quando verrai da me, mi libererai da questi tormenti. Se poi è Tua volontà che io soffra, fortificami per la lotta. O Gesù, o Salvatore, che Ti sei degnato di venire da me, allontana queste distrazioni, che m'impediscono di conversare con Te. Gesù mi ha risposto: «Voglio che tu sia come un combattente esperto nella lotta, che in mezzo al frastuono della battaglia sa dare ordini agli altri. Così anche tu, bambina Mia, in mezzo alle più grandi difficoltà sappi dominare te stessa e nulla ti allontani da Me, nemmeno le tue cadute». Oggi ho combattuto per tutta la giornata contro una difficoltà, che Tu, o Gesù, conosci...

13. + Oggi il mio cuore vibra di gioia. Desidero tanto che Gesù venga nel mio cuore. Sono piena di desiderio, il mio cuore andando a Te si accende di un amore sempre più forte. Quando Gesù è venuto, mi sono gettata fra le Sue braccia come una bambina. Gli ho parlato della mia gioia. Gesù ha ascoltato le mie manifestazioni d'amore. Quando ho chiesto perdono a Gesù perché non mi ero preparata alla santa Comunione, ma avevo pensato di continuo al momento in cui avrei potuto finalmente dividere con Lui la mia gioia, Gesù mi ha detto: «La preparazione, con la quale Mi hai accolto oggi nel tuo cuore, è quella che gradisco di più. Oggi benedico questa tua gioia in modo particolare. Nulla in questo giorno turberà la tua gioia...».

14. + Oggi la mia anima si prepara alla venuta del Signore che può tutto. Egli può rendermi perfetta e santa. M'impegno molto per farGli una buona accoglienza, ma subentra subito una difficoltà. Come presentarGliela? L'ho risolta subito. Gliela presenterò così come me lo detta il cuore. Quando ho ricevuto Gesù nella santa Comunione il mio cuore ha gridato con tutta la sua forza: « Gesù, trasformami in un ostia. Voglio essere un'ostia viva per Te. Tu sei un gran Signore, sei l'Onnipotente, Tu mi puoi fare questa grazia. Ed il Signore mi ha risposto: «Sei un'ostia viva, gradita al Padre Celeste, ma pensa: che cosa è un'ostia? Una vittima, perciò...?!». O mio Gesù, comprendo il significato di ostia, comprendo il significato di vittima. Desidero essere un'ostia viva davanti alla Tua Maestà, cioè una vittima viva che arde ogni giorno in Tuo onore. Quando le mie forze cominceranno a venir meno, sarà la santa Comunione a sostenermi e a darmi vigore. Per la verità ho paura di quel giorno in cui non riceva la santa Comunione. La mia anima attinge una forza straordinaria dalla santa Comunione. O Ostia viva, luce della mia anima!

15. + Oggi la mia anima si prepara alla santa Comunione come ad un banchetto nuziale, nel quale tutti i commensali risplendono di una bellezza indicibile. Anch'io sono invitata a questo banchetto, ma non vedo in me quella bellezza, bensì un abisso di miseria. E siccome non mi sento degna di sedermi a quella tavola, m'infilerò sotto la tavola ai piedi di Gesù e mendicherò almeno le briciole che cadono sotto la tavola. Dato che conosco la Tua Misericordia, per questo mi accosto a Te, o Gesù, poiché verrà a mancare la mia miseria prima che si esaurisca la pietà del Tuo Cuore. Perciò in questo giorno fomenterò in me la fiducia nella Divina Misericordia.

16. + Oggi la Maestà di Dio mi avvolge. Non riesco in alcun modo a reagire per prepararmi meglio. Sono presa e circondata totalmente da Dio. La mia anima s'infiamma del Suo amore. So soltanto che amo e sono amata. Questo mi basta. Procurerò durante la giornata di essere fedele allo Spirito Santo e di corrispondere alle Sue richieste. Cercherò di avere in me il silenzio interiore, per poter udire la Sua voce...


17 febbraio 1945

Madre Pierina Micheli

Il nemico di notte mi disturba, ma sono più calma e più forte.. almeno Gesù è forte in me... Grazie, Gesù... Ieri sera in Cappella mi trovai al Getsemani e si svolse la scena del bacio di Giuda.. Oh! lo sguardo di Gesù, mai lo potrò dimenticare... quale scena!... caro Gesù, a quanto dolore ti sei sottoposto per noi!... eppure Ti offendiamo... nessuna creatura potrà mai comprendere le pene di Gesù... e se ciò fosse possibile si morirebbe di dolore...