Liturgia delle Ore - Letture
Giovedi della 28° settimana del tempo ordinario
Vangelo secondo Luca 9
1Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie.2E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi.3Disse loro: "Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno.4In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino.5Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi".6Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni.
7Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: "Giovanni è risuscitato dai morti",8altri: "È apparso Elia", e altri ancora: "È risorto uno degli antichi profeti".9Ma Erode diceva: "Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?". E cercava di vederlo.
10Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida.11Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure.12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: "Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta".13Gesù disse loro: "Dategli voi stessi da mangiare". Ma essi risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente".14C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: "Fateli sedere per gruppi di cinquanta".15Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti.16Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché lo distribuissero alla folla.17Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.
18Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: "Chi sono io secondo la gente?".19Essi risposero: "Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto".20Allora domandò: "Ma voi chi dite che io sia?". Pietro, prendendo la parola, rispose: "Il Cristo di Dio".21Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno.
22"Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno".
23Poi, a tutti, diceva: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
24Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.25Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
26Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
27In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio".
28Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.29E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.30Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia,31apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli non sapeva quel che diceva.34Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura.35E dalla nube uscì una voce, che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo".36Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
37Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro.38A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: "Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché è l'unico che ho.39Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli da' schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito.40Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti".41Gesù rispose: "O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio".42Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre.43E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio.
Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli:44"Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini".45Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento.
46Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande.47Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse:48"Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande".
49Giovanni prese la parola dicendo: "Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci".50Ma Gesù gli rispose: "Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi".
51Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme52e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui.53Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme.54Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: "Signore, vuoi che diciamo che 'scenda un fuoco dal cielo e li consumi'?".55Ma Gesù si voltò e li rimproverò.56E si avviarono verso un altro villaggio.
57Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: "Ti seguirò dovunque tu vada".58Gesù gli rispose: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".59A un altro disse: "Seguimi". E costui rispose: "Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre".60Gesù replicò: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va' e annunzia il regno di Dio".61Un altro disse: "Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa".62Ma Gesù gli rispose: "Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio".
Deuteronomio 31
1Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto Israele. Disse loro:2"Io oggi ho centovent'anni; non posso più andare e venire; inoltre il Signore mi ha detto: Tu non passerai questo Giordano.3Il Signore tuo Dio passerà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni e tu prenderai il loro posto; quanto a Giosuè, egli passerà alla tua testa, come il Signore ha detto.4Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato il loro paese, che egli ha distrutto.5Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dati.6Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà".
7Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: "Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese, che il Signore ai loro padri giurò di darvi: tu gliene darai il possesso.8Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d'animo!".
9Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore e a tutti gli anziani d'Israele.10Mosè diede loro quest'ordine: "Alla fine di ogni sette anni, al tempo dell'anno del condono, alla festa delle capanne,11quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di tutti.12Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore vostro Dio e si preoccupino di mettere in pratica tutte le parole di questa legge.13I loro figli, che ancora non la conoscono, la udranno e impareranno a temere il Signore vostro Dio, finché vivrete nel paese di cui voi andate a prendere possesso passando il Giordano".
14Il Signore disse a Mosè: "Ecco, il giorno della tua morte è vicino; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda del convegno, perché io gli comunichi i miei ordini". Mosè e Giosuè dunque andarono a presentarsi nella tenda del convegno.15Il Signore apparve nella tenda in una colonna di nube e la colonna di nube stette all'ingresso della tenda.
16Il Signore disse a Mosè: "Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri; questo popolo si alzerà e si prostituirà con gli dèi stranieri del paese nel quale sta per entrare; mi abbandonerà e spezzerà l'alleanza che io ho stabilita con lui.17In quel giorno, la mia ira si accenderà contro di lui; io li abbandonerò, nasconderò loro il volto e saranno divorati. Lo colpiranno malanni numerosi e angosciosi e in quel giorno dirà: Questi mali non mi hanno forse colpito per il fatto che il mio Dio non è più in mezzo a me?18Io, in quel giorno, nasconderò il volto a causa di tutto il male che avranno fatto rivolgendosi ad altri dèi.
19Ora scrivete per voi questo cantico e insegnatelo agli Israeliti; mettetelo loro in bocca, perché questo cantico mi sia di testimonio contro gli Israeliti.20Quando lo avrò introdotto nel paese che ho promesso ai suoi padri con giuramento, paese dove scorre latte e miele, ed egli avrà mangiato, si sarà saziato e ingrassato e poi si sarà rivolto ad altri dèi per servirli e mi avrà disprezzato e avrà spezzato la mia alleanza,21e quando lo avranno colpito malanni numerosi e angosciosi, allora questo canto sarà testimonio davanti a lui; poiché non sarà dimenticato dalla sua discendenza. Sì, conosco i pensieri da lui concepiti già oggi, prima ancora che io lo abbia introdotto nel paese, che ho promesso con giuramento".22Mosè scrisse quel giorno questo canto e lo insegnò agli Israeliti.
23Poi il Signore comunicò i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse: "Sii forte e fatti animo, poiché tu introdurrai gli Israeliti nel paese, che ho giurato di dar loro, e io sarò con te".
24Quando Mosè ebbe finito di scrivere su un libro tutte le parole di questa legge,25ordinò ai leviti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore:26"Prendete questo libro della legge e mettetelo a fianco dell'arca dell'alleanza del Signore vostro Dio; vi rimanga come testimonio contro di te;27perché io conosco la tua ribellione e la durezza della tua cervice. Se fino ad oggi, mentre vivo ancora in mezzo a voi, siete stati ribelli contro il Signore, quanto più lo sarete dopo la mia morte!
28Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i vostri scribi; io farò udire loro queste parole e prenderò a testimoni contro di loro il cielo e la terra.29So infatti che, dopo la mia morte, voi certo vi corromperete e vi allontanerete dalla via che vi ho detto di seguire; la sventura vi colpirà negli ultimi giorni, perché avrete fatto ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno con l'opera delle vostre mani".30Poi Mosè pronunziò innanzi a tutta l'assemblea d'Israele le parole di questo canto, fino al loro termine.
Siracide 4
1Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
2Non rattristare un affamato,
non esasperare un uomo già in difficoltà.
3Non turbare un cuore esasperato,
non negare un dono al bisognoso.
4Non respingere la supplica di un povero,
non distogliere lo sguardo dall'indigente.
5Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo,
non offrire a nessuno l'occasione di maledirti,
6perché se uno ti maledice con amarezza,
il suo creatore esaudirà la sua preghiera.
7Fatti amare dalla comunità,
davanti a un grande abbassa il capo.
Porgi l'orecchio al povero
e rispondigli al saluto con affabilità.
8.9Strappa l'oppresso dal potere dell'oppressore,
non esser pusillanime quando giudichi.
10Sii come un padre per gli orfani
e come un marito per la loro madre
e sarai come un figlio dell'Altissimo,
ed egli ti amerà più di tua madre.
11La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
12Chi la ama ama la vita,
quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia.
13Chi la possiede erediterà la gloria,
qualunque cosa intraprenda, il Signore lo benedice.
14Coloro che la venerano rendono culto al Santo,
e il Signore ama coloro che la amano.
15Chi l'ascolta giudica con equità;
chi le presta attenzione vivrà tranquillo.
16Chi confida in lei la otterrà in eredità;
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
17Dapprima lo condurrà per luoghi tortuosi,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui,
e lo abbia provato con i suoi decreti;
18ma poi lo ricondurrà sulla retta via
e gli manifesterà i propri segreti.
19Se egli batte una falsa strada, lo lascerà andare
e l'abbandonerà in balìa del suo destino.
20Figlio, bada alle circostanze e guàrdati dal male
così non ti vergognerai di te stesso.
21C'è una vergogna che porta al peccato
e c'è una vergogna che è onore e grazia.
22Non usare riguardi a tuo danno
e non vergognarti a tua rovina.
23Non astenerti dal parlare nel momento opportuno,
non nascondere la tua sapienza.
24Difatti dalla parola si riconosce la sapienza
e l'istruzione dai detti della lingua.
25Non contraddire alla verità,
ma vergògnati della tua ignoranza.
26Non arrossire di confessare i tuoi peccati,
non opporti alla corrente di un fiume.
27Non sottometterti a un uomo stolto,
e non essere parziale a favore di un potente.
28Lotta sino alla morte per la verità
e il Signore Dio combatterà per te.
29Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente invece nelle opere.
30Non essere come un leone in casa tua,
sospettoso con i tuoi dipendenti.
31La tua mano non sia tesa per prendere
e chiusa invece nel restituire.
Salmi 139
1'Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.'
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
2tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
3mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
4la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
5Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
6Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.
7Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
8Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli inferi, eccoti.
9Se prendo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,
10anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
11Se dico: "Almeno l'oscurità mi copra
e intorno a me sia la notte";
12nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
13Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
14Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.
15Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
16Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
17Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
18se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
19Se Dio sopprimesse i peccatori!
Allontanatevi da me, uomini sanguinari.
20Essi parlano contro di te con inganno:
contro di te insorgono con frode.
21Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano
e non detesto i tuoi nemici?
22Li detesto con odio implacabile
come se fossero miei nemici.
23Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
24vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.
Ezechiele 36
1"Ora, figlio dell'uomo, profetizza ai monti d'Israele e di': Monti d'Israele, udite la parola del Signore.2Così dice il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! Ah! I colli eterni son diventati il nostro possesso,3ebbene, profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete stati devastati e perseguitati dai vicini per renderci possesso delle altre nazioni e poiché siete stati fatti oggetto di maldicenza e d'insulto della gente,4ebbene, monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il Signore Dio ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli, alle rovine desolate e alle città deserte che furono preda e scherno dei popoli vicini:5ebbene, così dice il Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro gli altri popoli e contro tutto Edom, che con la gioia del cuore, con il disprezzo dell'anima, hanno fatto del mio paese il loro possesso per saccheggiarlo.6Per questo profetizza al paese d'Israele e annunzia ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli: Dice il Signore Dio: Ecco, io parlo con gelosia e con furore: Poiché voi avete portato l'obbrobrio delle genti,7ebbene, dice il Signore Dio, io alzo la mano e giuro: anche le genti che vi stanno d'intorno subiranno il loro vituperio.
8E voi, monti d'Israele, mettete rami e producete frutti per il mio popolo d'Israele perché sta per tornare.9Ecco infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete seminati.10Moltiplicherò sopra di voi gli uomini, tutta la gente d'Israele, e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite.
11Moltiplicherò su di voi gli uomini e gli armenti e cresceranno e saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono il Signore.
12Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro figli.
13Così parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu divori gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo,14ebbene, tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione. Oracolo del Signore Dio.15Non ti farò più sentire gli insulti delle nazioni e non ti farò più subire lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la tua gente". Parola del Signore Dio.
16Mi fu rivolta questa parola del Signore:17"Figlio dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese impuro con la sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di una donna nel suo tempo è stata la loro condotta davanti a me.18Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l'avevano contaminato.19Li ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.20Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese.21Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali sono andati.22Annunzia alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le quali siete andati.23Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.24Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo.25Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli;26vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.27Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi.28Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.29Vi libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non vi manderò più la carestia.30Moltiplicherò i frutti degli alberi e il prodotto dei campi, perché non soffriate più la vergogna della fame fra le genti.31Vi ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre iniquità e le vostre nefandezze.32Non per riguardo a voi, io agisco - dice il Signore Dio - sappiatelo bene. Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o Israeliti".33Così dice il Signore Dio: "Quando vi avrò purificati da tutte le vostre iniquità, vi farò riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno ricostruite.34Quella terra desolata, che agli occhi di ogni viandante appariva un deserto, sarà ricoltivata35e si dirà: La terra, che era desolata, è diventata ora come il giardino dell'Eden, le città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono fortificate e abitate.36I popoli che saranno rimasti attorno a voi sapranno che io, il Signore, ho ricostruito ciò che era distrutto e ricoltivato la terra che era un deserto. Io, il Signore, l'ho detto e lo farò".
37Dice il Signore Dio: "Permetterò ancora che la gente d'Israele mi preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli uomini come greggi,38come greggi consacrati, come un gregge di Gerusalemme nelle sue solennità. Allora le città rovinate saran ripiene di greggi di uomini e sapranno che io sono il Signore".
Prima lettera di Giovanni 4
1Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo.2Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio;3ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.4Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.5Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta.6Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore.
7Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio.8Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.9In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.10In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
11Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.12Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.13Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito.14E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo.15Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio.16Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.
17Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo.18Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore.
19Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.20Se uno dicesse: "Io amo Dio", e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.21Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.
Capitolo III: L'ammaestramento della verità
Leggilo nella Biblioteca 1. Felice colui che viene ammaestrato direttamente dalla verità, così come essa è, e non per mezzo di immagini o di parole umane; ché la nostra intelligenza e la nostra sensibilità spesso ci ingannano, e sono di corta veduta. A chi giova un'ampia e sottile discussione intorno a cose oscure e nascoste all'uomo; cose per le quali, anche se le avremo ignorate, non saremo tenuti responsabili, nel giudizio finale? Grande nostra stoltezza: trascurando ciò che ci è utile, anzi necessario, ci dedichiamo a cose che attirano la nostra curiosità e possono essere causa della nostra dannazione. "Abbiamo occhi e non vediamo" (Ger 5,21). Che c'importa del problema dei generi e delle specie? Colui che ascolta la parola eterna si libera dalle molteplici nostre discussioni. Da quella sola parola discendono tutte le cose e tutte le cose proclamano quella sola parola; essa è "il principio" che continuo a parlare agli uomini (Gv 8,25). Nessuno capisce, nessuno giudica rettamente senza quella parola. Soltanto chi sente tutte le cose come una cosa sola, e le porta verso l'unità e le vede tutte nell'unità, può avere tranquillità interiore e abitare in Dio nella pace. O Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine. Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami.
2. Quanto più uno si sarà fatto interiormente saldo e semplice, tanto più agevolmente capirà molte cose, e difficili, perché dall'alto egli riceverà lume dell'intelletto. Uno spirito puro, saldo e semplice non si perde anche se si adopera in molteplici faccende, perché tutto egli fa a onore di Dio, sforzandosi di astenersi da ogni ricerca di sé. Che cosa ti lega e ti danneggia di più dei tuoi desideri non mortificati? L'uomo retto e devoto prepara prima, interiormente, le opere esterne che deve compiere. Così non saranno queste ad indurlo a desideri volti al male; ma sarà lui invece che piegherà le sue opere alla scelta fatta dalla retta ragione. Nessuno sostiene una lotta più dura di colui che cerca di vincere se stesso. Questo appunto dovrebbe essere il nostro impegno: vincere noi stessi, farci ogni giorno superiori a noi stessi e avanzare un poco nel bene.
3. In questa vita ogni nostra opera, per quanto buona, è commista a qualche imperfezione; ogni nostro ragionamento, per quanto profondo, presenta qualche oscurità. Perciò la constatazione della tua bassezza costituisce una strada che conduce a Dio più sicuramente che una dotta ricerca filosofica. Non già che sia una colpa lo studio, e meno ancora la semplice conoscenza delle cose - la quale è, in se stessa, un ben ed è voluta da Dio -; ma è sempre cosa migliore una buona conoscenza di sé e una vita virtuosa. Infatti molti vanno spesso fuori della buona strada e non danno frutto alcuno, o scarso frutto, di bene, proprio perché si preoccupano più della loro scienza che della santità della loro vita. Che se la gente mettesse tanta attenzione nell'estirpare i vizi e nel coltivare le virtù, quanta ne mette nel sollevare sottili questioni filosofiche non ci sarebbero tanti mali e tanti scandali tra la gente; e nei conviventi non ci sarebbe tanta dissipazione. Per certo, quando sarà giunto il giorno del giudizio, non ci verrà chiesto che cosa abbiamo studiato, ma piuttosto che cosa abbiamo fatto; né ci verrà chiesto se abbiamo saputo parlare bene, ma piuttosto se abbiamo saputo vivere devotamente. Dimmi: dove si trovano ora tutti quei capiscuola e quei maestri, a te ben noti mentre erano in vita, che brillavano per i loro studi? Le brillanti loro posizioni sono ora tenute da altri; e non è detto che questi neppure si ricordino di loro. Quando erano vivi sembravano essere un gran che; ma ora di essi non si fa parola. Oh, quanto rapidamente passa la gloria di questo mondo! E voglia il cielo che la loro vita sia stata all'altezza del loro sapere; in questo caso non avrebbero studiato e insegnato invano. Quanti uomini si preoccupano ben poco di servire Iddio, e si perdono a causa di un vano sapere ricercato nel mondo. Essi scelgono per sé la via della grandezza, piuttosto di quella dell'umiltà; perciò si disperde la loro mente (Rm 1,21). Grande è, in verità, colui che ha grande amore; colui che si ritiene piccolo e non tiene in alcun conto anche gli onori più alti. Prudente è, in verità, colui che considera sterco ogni cosa terrena, al fine di guadagnarsi Cristo (Fil 3,8). Dotto, nel giusto senso della parola, è, in verità, colui che fa la volontà di Dio, buttando in un canto la propria volontà.
LETTERA 250: Agostino già vecchio al giovane vescovo Ausilio che aveva scomunicato Classiciano con tutti i suoi familiari.
Lettere - Sant'Agostino
Leggilo nella BibliotecaScritta tra il 415 e il 420.
Agostino già vecchio al giovane vescovo Ausilio che aveva scomunicato Classiciano con tutti i suoi familiari (n. 1) pregandolo di togliere la scomunica o d'insegnargli perché reputi possa venire scomunicata un'intera famiglia per il peccato d'un solo suo membro (nn. 2-3).
AGOSTINO INVIA CRISTIANI SALUTI AD AUSILIO, SUO AMATISSIMO SIGNORE, VENERABILE FRATELLO E COLLEGA D'EPISCOPATO
A chi può irrogarsi la scomunica.
1. L'eccellentissimo nostro figlio Classiciano s'è vivamente risentito con me, per lettera, d'essere stato scomunicato dalla Santità tua; mi ha raccontato ch'era venuto in chiesa accompagnato da un sèguito di poche persone, quale si addice alla sua carica, e che ti aveva pregato di non opporti al suo bene accordando la tua protezione a individui i quali, giurando il falso sui Vangeli, erano venuti a cercare, proprio nella casa della fede, un aiuto per violare la fede data. Egli afferma che tuttavia quei tali, riflettendo al male commesso, uscirono dalla chiesa di loro spontanea volontà e non già trascinati via con la violenza; la tua Dignità inoltre rimase talmente sdegnata contro di lui, per quel fatto, ch'egli venne colpito insieme a tutta la sua famiglia da sentenza di scomunica e se ne compilarono i processi verbali. Dopo aver letta la sua lettera, essendo io fortemente agitato, mentre i miei pensieri erano sconvolti dalla burrasca abbattutasi sul mio cuore, non ho potuto tacere presso la Carità tua, allo scopo di chiederti quanto segue: se tu su un tale problema hai un parere fondato su argomenti sicuri di ragione o su testi delle Scritture, dègnati d'insegnare anche a noi in qual modo possa venire scomunicato, a giusto titolo, il figlio per il peccato del padre o la moglie per quello del marito, il servo per quello del padrone o chiunque altro non è ancora nato nella famiglia, qualora venisse alla luce durante il tempo in cui sull'intera famiglia grava la scomunica e non gli si potesse recare aiuto col lavacro del battesimo in pericolo di morte. Questo castigo infatti non colpisce il corpo, come la pena di morte con cui Dio, come leggiamo nella Sacra Scrittura, colpì alcuni individui per aver disprezzato i suoi precetti e fece perire insieme tutti i membri della loro famiglia, sebbene non fossero colpevoli della stessa empietà. In quel caso venivano bensì tolti di mezzo dei corpi, destinati certamente un giorno a morire, per incutere terrore ai viventi, mentre il castigo spirituale a proposito del quale avviene ciò che sta scritto: Ciò che legherai sulla terra, sarà legato anche in cielo 1, grava sulle anime delle quali sta scritto: Tanto l'anima del padre quanto quella del figlio appartengono a me; l'anima che pecca, è essa quella che morrà 2.
È illecito scomunicare degli innocenti.
2. Forse hai sentito dire che vescovi di grande rinomanza hanno scomunicato qualche peccatore con la sua famiglia. Ma se per caso venisse chiesta loro una spiegazione ragionevole, si dimostrerebbero capaci di darla. Quanto a me, poiché non saprei cosa rispondere qualora mi fosse chiesto se una tale azione sia giusta, non ho mai osato fare alcunché di simile, anche quando rimanevo fortemente turbato per delitti perpetrati brutalmente contro la Chiesa. Ma se per caso il Signore ti ha rivelato quanto sia giusto un tal modo d'agire, non disprezzo affatto né la tua giovane età né la tua dignità episcopale ancora nel suo noviziato: eccomi pronto, io vecchio, a imparare da un giovane, io vescovo già da tanti anni, da un collega che non ha ancora un anno di carica, a imparare come possiamo dare una spiegazione plausibile a Dio e agli uomini, qualora con un castigo spirituale puniamo delle anime innocenti a causa d'una colpa altrui, dalla quale non traggono il peccato originale come lo traggono da Adamo nel quale tutti hanno peccato 3. Infatti, sebbene il figlio di Classiciano abbia contratto dal padre il peccato del primo uomo, che dev'essere espiato nel sacro fonte del battesimo, tuttavia chi può dubitare che qualsiasi altro peccato, commesso dal padre dopo averlo generato e nel quale egli non ha avuto parte personalmente, non appartenga a lui? Che dire della moglie? Che dire di tante anime in tutta la famiglia? Perciò se un'anima sola, uscendo dal corpo senza il battesimo, si perdesse a causa d'una tale severità, per cui tutta cotesta famiglia è stata colpita dalla scomunica, a questa perdita non potrebbe paragonarsi la morte d'innumerevoli corpi, qualora delle persone innocenti venissero trascinate a forza fuori della chiesa e venissero uccise. Se dunque sei capace di dare una spiegazione ragionevole della tua azione, magari la facessi conoscere anche a noi, per lettera, affinché possiamo darla anche noi! Se invece non ne sei capace, quale motivo hai di fare, spinto da una reazione irriflessiva, un'azione circa la quale, se tu venissi interrogato, non sapresti dare una risposta plausibile?
Sia tolta la scomunica comminata con animo sconvolto.
3. Ho detto poi ciò anche se il nostro figlio Classiciano ha commesso una colpa che avresti potuto reputare, con ogni ragione, degna d'esser punita con l'anatema. Ora, al contrario, se è vero quanto egli mi riferisce nella sua lettera, non doveva essere punito con un tale castigo neppure lui solo della sua famiglia. A questo proposito tuttavia non voglio dire nient'altro alla Santità tua, ma ti chiedo solo di concedere il perdono a Classiciano, che te lo domanda, qualora tu lo abbia riconosciuto colpevole; se invece tu saggiamente riconosci che non ha commesso alcuna colpa, per il fatto ch'egli giustamente esigeva che la fede data si doveva mantenere nella casa della fede, perché non venisse violata dove la s'insegna, fa' quello che deve fare un uomo consacrato a Dio; e ciò affinché, se t'è capitato, in quanto uomo, ciò che l'uomo di Dio dice nel Salmo: Il mio occhio è turbato per la collera, tu possa rivolgerti al Signore gridando: Abbi pietà di me, Signore, perché sono privo di forze 4, perché ti porga la sua destra, freni la tua collera e rassereni la tua mente, e tu possa vedere e mettere in pratica ciò ch'è giusto. Poiché sta scritto: La collera dell'uomo non pratica la giustizia di Dio 5. Non devi neppure pensare che, per il fatto che noi siamo vescovi, non possiamo essere sorpresi da moti di reazione ingiusti, ma pensiamo piuttosto che, per il fatto d'essere uomini, noi viviamo assai pericolosamente fra i tranelli delle tentazioni. Strappa quindi i processi verbali ecclesiastici, che hai redatti forse in preda a un turbamento un po' troppo vivo, e torni tra voi la carità con cui eri unito a lui fin da catecumeno. Lascia star la lite e fa' tornar la pace per non perdere un uomo tuo amico e non far rallegrare per causa vostra il diavolo vostro nemico. La misericordia poi del nostro Dio è capace non solo d'esaudire la mia preghiera, così che non aumenti la tristezza che provo per causa vostra ma piuttosto venga guarita quella ch'è sorta, ma anche di confortarti con la sua grazia e d'allietare la tua giovinezza, che non manca di riguardo alla mia vecchiezza. Sta bene.
1 - Mt 18, 18; 16, 19.
2 - Ezech 18, 4.
3 - Rm 5, 12.
4 - Sal 6, 8. 3.
5 - Gc 1, 20.
Parte 2
Quaderno V - Santa Faustina Kowalska
Leggilo nella Biblioteca+ O Gesù, nascondimi nella Tua Misericordia e difendimi da tutto ciò che potrebbe spaventare la mia anima; non sia delusa la fiducia che ho posto nella Tua Misericordia. Proteggimi con l'onnipotenza della Tua Misericordia ed inoltre giudicami con benevolenza. Oggi durante la santa Messa, accanto al mio inginocchiatoio, ho visto il Bambino Gesù che sembrava avesse circa un anno e mi ha chiesto di prenderlo in braccio. Quando l'ho preso in braccio, si è stretto al mio cuore ed ha detto: «Mi trovo bene accanto al tuo cuore». « Benché Tu sia così piccolo, lo so bene che sei Dio. Perché prendi l'aspetto di un bambino così piccolino per trattare con me? ». «Perché voglio insegnarti l'infanzia spirituale. Voglio che tu Sia molto piccola, poiché quando sei piccolina, ti porto accanto al Mio Cuore, così come tu in questo momento tieni Me accanto al tuo cuore». In quell'istante rimasi sola, ma nessuno potrà comprendere i sentimenti della mia anima; ero tutta immersa in Dio come una spugna gettata nel mare...
+ O mio Gesù, Tu sai che mi sono esposta a più di un rischio per aver detto la verità. O verità, quanto conculcata talvolta e che cammini quasi sempre con una corona di spine. O Verità Eterna, sostienimi, affinché abbia il coraggio di dire la verità, anche se dovessi suggellarla con la vita. O Gesù, quanto è difficile credere, quando si vede che l'insegnamento è in un modo ed il comportamento nella vita è in un altro! Per questo durante gli esercizi spirituali, dopo aver esaminato a lungo la vita, decisi di fissare fortemente il mio sguardo su di Te, o Gesù, modello perfettissimo. O eternità, che svelerai tanti segreti e mostrerai la verità... O Ostia viva, sostienimi in questo esilio, perché possa seguire fedelmente le orme del Salvatore. Non Ti chiedo, Signore, di togliermi dalla croce, ma Ti supplico di darmi la forza di perseverare su di essa. Desidero essere stesa in croce come Te, o Gesù; desidero tutti i tormenti ed i dolori che hai patito Tu; desidero bere il callce dell'amarezza fino in fondo.
LA BONTA’ DI DIO.
La Misericordia di Dio nascosto nel SS.mo Sacramento, la voce del Signore che dal trono della Misericordia ci dice: «Venite a Me tutti».
DIALOGO FRA DIO MISERICORDIOSO E L’ANIMA PECCATRICE.
Gesù: “Anima peccatrice, non aver paura del tuo Salvatore. Io per primo Mi avvicino a te, poiché so che tu da sola non sei capace di innalzarti fino a Me. Non fuggire, figliola, dal Padre tuo. Cerca di parlare a tu per tu col tuo Dio misericordioso, che desidera dirti parole di perdono e colmarti delle Sue grazie. Oh, quanto Mi è cara la tua anima! Ti tengo scritta sulle Mie mani. Sei rimasta incisa nella ferita profonda del Mio Cuore”. - L'anima: “Signore, sento la Tua voce che m'invita ad abbandonare la cattiva strada, ma non ho né la forza né il coraggio”. - Gesù: «Sono Io la tua forza. Io ti darò la forza per la lotta». - L'anima: “Signore, conosco la Tua santità, ed ho paura di Te”. - Gesù: «Perché hai paura, figlia Mia, del Dio della Misericordia? La Mia Santità non M'impedisce di essere misericordioso con te. Guarda, o anima, che per te ho istituito un trono di Misericordia sulla terra, e questo trono è il tabernacolo e da questo trono di Misericordia desidero scendere nel tuo cuore. Guarda, non Mi sono circondato né da un seguito né da guardie, puoi venire da Me in ogni momento, in ogni ora del giorno voglio parlare con te e desidero elargirti le Mie grazie». - L'anima: “Signore, ho paura che non mi possa perdonare un così gran numero di peccati, la mia miseria mi riempie di terrore”. - Gesù: «La Mia Misericordia è più grande delle tue miserie e di quelle del mondo intero. Chi ha misurato la Mia bontà? Per te sono disceso dal cielo in terra, per te Mi sono lasciato mettere in croce, per te ho permesso che venisse aperto con la lancia il Mio Sacratissimo Cuore ed ho aperto per te una sorgente di Misericordia. Vieni ed attingi le grazie da questa sorgente con il recipiente della fiducia. Non respingerò mai un cuore che si umilia; la tua miseria verrà sprofondata nell'abisso della Mia Misericordia. Perché mai dovresti litigare con Me sulla tua miseria? Fammi il piacere, dammi tutte le tue pene e tutta la tua miseria ed io ti colmerò con i tesori delle mie grazie». - L'anima: «Hai vinto, Signore, con la Tua bontà il mio cuore di pietra. Ecco che m'avvicino con fiducia ed umiltà al tribunale della Tua Misericordia, assolvimi Tu stesso per mano del Tuo rappresentante. O Signore, sento che è discesa la grazia e la pace nella mia povera anima. Sento che la Tua Misericordia, Signore, è penetrata in me da parte a parte. Mi hai perdonato più di quanto io osassi sperare, più di quanto fossi in grado di immaginare. La tua bontà ha superato ogni mio desiderio. Ed ora T'invito nel mio cuore presa da gratitudine per tante grazie. Ho sbagliato come il figliol prodigo andando fuori strada, ma Tu non hai cessato di essermi Padre. Moltiplica con me la Tua Misericordia, poiché vedi quanto sono debole». - Gesù: «Figlia, non parlare più della tua miseria, perché io non la ricordo più. Ascolta, figlia Mia, quello che desidero dirti: stringiti alle Mie ferite ed attingi dalla Sorgente della Vita tutto ciò che il tuo cuore può desiderare. Bevi a piene labbra alla Sorgente della Vita e non verrai meno durante il viaggio. Fissa lo sguardo allo splendore della Mia Misericordia e non temere i nemici della tua salvezza. Glorifica la Mia Misericordia».
DIALOGO FRA DIO MISERICORDIOSO E L'ANIMA DISPERATA.
- Gesù: « Anima immersa nelle tenebre, non ti disperare, non è ancora perduto tutto. Parla col tuo Dio, che è l'amore e la Misericordia in persona ». Ma purtroppo l'anima rimane sorda al richiamo di Dio e s'immerge in tenebre ancora maggiori.
- Gesù la chiama di nuovo: « Anima, ascolta la voce di tuo Padre misericordioso ». Nell'anima si sta preparando una risposta: « Per me non c'è più Misericordia ». Ed essa precipita in tenebre sempre più fitte, in una specie di disperazione che le fa pregustare in certo modo l'inferno e la rende completamente incapace di avvicinarsi a Dio. Gesù per la terza volta parla all'anima, ma l'anima è sorda e cieca, incomincia a consolidarsi nell'ostinazione e nella disperazione. Allora incominciano in certo qual modo a sforzarsi le viscere della Misericordia di Dio e, senza alcuna cooperazione da parte dell'anima, Iddio le dà l'ultima grazia. Se la disprezza, Iddio la lascia ormai nello stato in cui essa stessa vuole stare per l'eternità. Questa grazia scaturisce dal Cuore misericordioso di Gesù e colpisce l'anima con la sua luce e l'anima incomincia a comprendere lo sforzo di Dio, ma la conversione dipende da lei. Essa sa che quella grazia è l'ultima per lei e se mostra un piccolo cenno di buona volontà - anche il più piccolo - la Misericordia di Dio farà il resto. - « Qui agisce l'onnipotenza della Mia Misericordia; felice l'anima che approfitta di quella grazia ». - Gesù: « Che grande gioia riempie il Mio cuore quando ritorni da Me. Vedo che sei molto debole, perciò ti prendo fra le Mie braccia e ti porto nella casa del Padre Mio ».
- L'anima è come se si risvegliasse: « È mai possibile che ci sia ancora Misericordia per me? » domanda piena di spavento.
- Gesù: « Proprio tu, bambina Mia, hai il diritto esclusivo alla Mia Misericordia. Permetti alla Mia Misericordia di operare in te, nella tua povera anima, fa' entrare nell'anima i raggi della grazia, essi vi porteranno luce, calore e vita ».
- L'anima: « Però al solo ricordo dei miei peccati sono presa dalla paura e questa paura tremenda mi spinge a dubitare della Tua bontà ».
- Gesù: « Sappi, o anima, che tutti i tuoi peccati non Mi hanno ferito così dolorosamente il cuore come la tua attuale sfiducia. Dopo tanti sforzi del Mio amore e della Mia Misericordia, non ti fidi della Mia bontà ».
- L'anima: « O Signore, salvami Tu, altrimenti perisco. Sii il mio Salvatore. O Signore, non sono capace di dire altro, il mio povero cuore è a pezzi, ma Tu, Signore... ». Gesù non permette all'anima di terminare la frase, ma la solleva da terra, dall'abisso della sua miseria e in un attimo l'introduce nella dimora del proprio Cuore, mentre tutti i peccati sono scomparsi in un batter d'occhio, un fuoco d'amore li ha distrutti.
- Gesù: « Eccoti, o anima, tutti i tesori del Mio Cuore, prendi tutto quello che ti serve ».
- L'anima: « O Signore, mi sento inondata dalla tua grazia, sento che è entrata in me una vita nuova, ma soprattutto sento il Tuo amore nel mio cuore; questo mi basta. O Signore, glorificherò l'onnipotenza della Tua Misericordia per tutta l'eternità. Incoraggiata dalla Tua bontà, Ti esprimerò tutto il dolore del mio cuore ».
- Gesù: « Dì tutto, bambina Mia, senza alcuna riserva, poiché ti ascolta un Cuore che ti ama, il Cuore del tuo migliore amico ».
-L'anima: « Signore, ora vedo tutta la mia ingratitudine e la Tua bontà. Tu m'inseguivi con la Tua grazia e io rendevo vani tutti i Tuoi sforzi; vedo che mi spettava il fondo stesso dell'inferno per aver sperperato le tue grazie ».
- Gesù interrompe le parole dell'anima e dice: « Non rivangare la tua miseria, sei troppo debole per parlare, guarda piuttosto il Mio Cuore pieno di bontà, assorbi i Miei sentimenti e procura di acquistare la mitezza e l'umiltà. Sii misericordiosa con gli altri, come Io lo sono con te e quando ti accorgi che le tue forze diventano deboli, vieni alla sorgente della Misericordia e rafforza la tua anima e non verrai meno lungo il tuo cammino ».
- L'anima: « Ormai comprendo la Tua Misericordia, che mi ripara come una nube luminosa e mi conduce alla casa del Padre mio, salvandomi dall'orribile inferno che avrei meritato non una, ma mille volte. O Signore, non sarà sufficiente per me l'eternità, per esaltare degnamente la Tua sconfinata Misericordia e la compassione che hai avuto per me ».
DIALOGO FRA DIO MISERICORDIOSO E L'ANIMA CHE SOFFRE.
- Gesù: « O anima, ti vedo tanto sofferente, vedo che non hai nemmeno le forze per parlare con Me. Ecco che ti parlerò Io, o anima. Anche se le tue sofferenze fossero le più grandi, non perdere la serenità dello spirito e non lasciarti vincere dallo sconforto. Però dimmi, bambina Mia, chi ha osato ferire il tuo cuore? RaccontaMi tutto, raccontaMi tutto, sii sincera nel trattare con Me. SvelaMi tutte le ferite del tuo cuore, Io le guarirò e la tua sofferenza diverrà la fonte della tua santificazione ».
- L'anima: « Signore, le mie sofferenze sono così grandi, diverse e durano da così lungo tempo, che lo sconforto si è impadronito di me ».
- Gesù: « Bambina Mia, non bisogna lasciarsi prendere dallo sconforto. So che confidi in Me illimitatamente, so che conosci la Mia bontà e Misericordia, perciò potremmo parlare dettagliatamente di tutto ciò che ti pesa maggiormente sul cuore ».
- L'anima: « Sono tante e diverse le cose che ho, che non sodi che cosa parlare prima e come dire tutto questo ».
- Gesù: « Parlalai con semplicità, come si parla fra due amici. Su, dimmi un po', bambina Mia, che cos'è che ti frena sulla strada della santità? ».
- L'anima: « La mancanza di salute mi frena sulla strada della santità, non posso adempire i miei doveri ed eccomi qua, sono proprio una nullità. Non posso mortificarmi, fare un digiuno rigoroso, come hanno fatto i santi, inoltre non credono che io sia malata ed alla sofferenza fisica si aggiunge quella morale e da ciò derivano molte umiliazioni. Vedi bene, Gesù, come si può diventar santa in tali condizioni? ».
- Gesù: « Piccola, è vero, tutto ciò è sofferenza, ma per il cielo non c'è altra strada, all'infuori della strada della croce. Io Stesso l'ho percorsa per primo. Sappi che è la strada più corta e la più sicura ».
- L'anima: « Signore, ecco ancora un altro impedimento ed un ostacolo sulla strada della santità. Mi perseguitano perché Ti sono fedele e per questo motivo mi fanno soffrire ».
- Gesù: « Sappi che siccome non sei di questo mondo, il mondo ti odia. Ha perseguitato prima Me. Questa persecuzione è il segno che segui fedelmente le Mie orme ».
- L'anima: « Signore, un'altra cosa che mi dà sconforto è il fatto che le mie sofferenze interiori non le comprendono né i superiori né il confessore. Le tenebre hanno offuscato la mia mente e, in tali condizioni, come andare avanti? Ecco, tutto ciò in qualche modo contribuisce a scoraggiarmi e penso che le vette della santità non sono per me ».
- Gesù: « Ecco, bambina Mia, questa volta Mi hai detto molte cose. Lo so che è una grande sofferenza non essere capiti e per di più da coloro che amiamo e verso i quali la nostra sincerità è grande. Ti basti questo però, che Io comprendo tutte le tue pene e le tue miserie. Gioisco per la profonda fede che hai, nonostante tutto, nei Miei rappresentanti, ma sappi che gli uomini non possono capire totalmente un'anima, poiché ciò è al di sopra delle loro possibilità. Per questo sono restato sulla terra Io stesso, per confortare il tuo cuore addolorato e rafforzare la tua anima, affinché non venga meno lungo il cammino. Tu dici che grandi tenebre coprono la tua mente ed allora perché in quei momenti non vieni da Me, che sono la luce e in un istante posso infondere nella tua anima tanta luce e comprensione della santità che non potrai attingere da nessun libro e che nessun confessore è in grado d'insegnare, illuminando così un'anima? Sappi inoltre che queste tenebre, di cui ti lamenti, le ho sperimentate prima Io per te nell'Orto degli Ulivi. La Mia anima è stata oppressa da una tristezza mortale e a te do una piccola parte di quelle sofferenze, e questo per l'amore particolare che ho verso di te e per l'alto grado di santità che ti destino in cielo. L'anima che soffre è la più vicina al Mio Cuore ».
- L'anima: « Ancora una cosa, Signore. Cosa fare quando vengo disprezzata e respinta dalla gente e specialmente da coloro sui quali avevo diritto di contare e ciò nei momenti di maggior necessità? ».
- Gesù: « Bambina Mia, fai il proposito di non contare mai sugli uomini. Farai molte cose, se ti affiderai completamente alla Mia volontà e dirai: Avvenga di me non come voglio io, ma secondo la Tua volontà, o Dio. Sappi che queste parole, dette dal profondo del cuore, portano l'anima in un attimo sulle vette della santità. Per una tale anima ho una speciale predilezione, un'anima del genere Mi rende una grande gloria e riempie il cielo col profumo delle sue virtù. Sappi anche che la forza che hai per sopportare le sofferenze, la devi alla santa Comunione frequente, perciò va spesso a quella fonte di Misericordia ed attingi col recipiente della fiducia tutto ciò che ti serve ».
- L'anima: « Ti ringrazio, Signore, per la tua inconcepibile bontà, per esserTi degnato di rimanere con noi in questo esilio, dove dimori con noi come Dio di Misericordia e diffondi attorno a te lo splendore della tua compassione e bontà. Alla luce dei Tuoi raggi di Misericordia ho conosciuto quanto mi ami ».
DIALOGO FRA DIO MISERICORDIOSO E L'ANIMA CHE TENDE VERSO LA PERFEZIONE.
- Gesù: « Mi sono graditi i tuoi sforzi, o anima che tendi alla perfezione, ma perché ti vedo così spesso triste ed abbattuta? Dimmi, bambina Mia, che significa questa tristezza e quale ne è la causa? ».
- L'anima: « La causa della mia tristezza, Signore, proviene dal fatto che, nonostante i miei propositi sinceri, cado continuamente e sempre negli stessi difetti. La mattina faccio i propositi, e la sera vedo quanto sono andata lontano da tali propositi ».
- Gesù: « Vedi, bambina Mia, quello che sei per te stessa. La causa delle tue cadute dipende dal fatto che conti troppo su te stessa e ti appoggi troppo poco su di Me. Ma questo non deve rattristarti eccessivamente, hai a che fare con un Dio misericordioso; la tua miseria non Lo esaurisce, del resto non ho limitato il numero delle volte in cui posso perdonarti ».
- L'anima: « Si, conosco tutto ciò, ma mi assalgono grandi tentazioni e vari dubbi sorgono in me ed inoltre tutto mi irrita e mi scoraggia ».
- Gesù: « Sappi, bambina Mia, che l'ostacolo più grande alla santità è lo scoraggiamento e l'inquietudine ingiustificata, che ti toglie la possibilità di esercitarti nelle virtù. Tutte le tentazioni messe assieme non dovrebbero turbarti la pace interiore nemmeno per un istante e l'irritabilità e lo scoraggiamento sono frutto del tuo amor proprio. Non devi scoraggiarti, ma cercare di far regnare il Mio amore al posto del tuo amor proprio. Perciò fiducia, bambina Mia, non devi scoraggiarti, ma venire a chiedere il perdono a Me, dato che Io sono sempre disposto a perdonarti. Ogni volta che Me lo chiedi, esalti la Mia Misericordia ».
- L'anima: «Io conosco ciò che è più perfetto e ciò che a Te piace di più, ma incontro grandi ostacoli nell'eseguire ciò che conosco».
- Gesù: « Bambina Mia, la vita su questa terra è una lotta ed una grande lotta per il Mio regno, ma non temere, non sei sola. Io ti sostengo sempre, quindi appoggiati al Mio braccio e combatti senza aver paura di nulla. Prendi il recipiente della fiducia ed attingi alla sorgente della vita, non solo per te, ma pensa anche alle altre anime, e specialmente a quelle che non hanno fiducia nella mia bontà ».
- L'anima: « Signore, sento che il mio cuore si riempie del Tuo amore, che i raggi della Tua Misericordia e del Tuo amore sono penetrati nella mia anima. Eccomi, Signore, che vengo per rispondere alla Tua chiamata. Ecco, vado alla conquista delle anime, sostenuta dalla Tua grazia; sono pronta a seguirTi, Signore non solo sul Tabor, ma anche sul Calvario. Voglio condurre le anime alla sorgente della Tua Misericordia, affinché su tutte le anime si rifletta lo splendore dei Tuoi raggi misericordiosi e si riempia la casa del Padre. E quando il nemico comincerà a lanciare i suoi proiettili contro di me, mi riparerò dietro lo scudo della Tua Misericordia ».
DIALOGO FRA DIO MISERICORDIOSO E L'ANIMA PERFETTA.
- L'anima: « O mio Signore e Maestro, desidero parlare un po con te ».
- Gesù: « Parla, figliola cara che ti ascolto in ogni momento e ti attendo sempre. Di che cosa desideri parlare con Me? ».
- L'anima: « Signore, prima di tutto effondo il mio cuore ai Tuoi piedi, come profumo di riconoscenza per tante grazie e benefici, di cui mi colmi continuamente e che, se anche lo volessi, non sarei in grado di elencare. Ricorderò soltanto che non c'è stato un solo momento nella mia vita in cui non abbia sperimentato la Tua protezione e la Tua bontà ».
- Gesù: « Ho piacere di parlare con te e la riconoscenza che hai espresso ti apre nuovi tesori di grazie, ma bambina Mia, invece di parlare così in generale, vogliamo scendere ai particolari su ciò che ti sta maggiormente a cuore? Parleremo confidenzialmente, sinceramente, come due cuori che si amano reciprocamente ».
- L'anima: « O mio Signore misericordioso, ci sono segreti nel mio cuore, dei quali nessuno sa né saprà nulla eccetto Te, poiché anche se li volessi svelare, nessuno mi comprenderebbe. Ne conosce qualche cosa il Tuo rappresentante; dato che mi confesso da lui, ma solo in quanto io sono in grado di svelare questi segreti. Il resto, Signore, rimane fra di noi per l'eternità! Mi hai coperto col manto della Tua Misericordia, perdonandomi sempre i peccati. Non mi hai rifiutato il Tuo perdono nemmeno una volta, ma avendo compassione di me, mi hai dato sempre una vita nuova, la vita della grazia. Ed affinché non avessi dubbi in nulla, mi hai affidato all'amorevole assistenza della Tua Chiesa, di questa vera tenera madre, che a nome Tuo mi assicura sulle verità della fede e vigila perché non cada in errore. E specialmente nel tribunale della Tua Misericordia la mia anima esperimenta tutto un mare di benevolenza. Agli angeli caduti non hai dato il tempo di fare penitenza, non hai prolungato per loro il tempo della Misericordia. O mio Signore, hai posto sulla strada della mia vita dei santi sacerdoti, che mi indicano il cammino sicuro. O Gesù, c'è ancora un segreto nella mia vita, il più profondo ed il più caro per me: sei Tu stesso sotto le specie del pane, quando vieni nel mio cuore. Qui c'è tutto il mistero della mia santità. Qui il mio cuore unito al Tuo diviene una cosa sola, qui non esiste più alcun mistero, poiché tutto quello che è Tuo è mio, e quello che è mio è Tuo. Ecco l'onnipotenza ed il miracolo della Tua Misericordia. Anche se fossero unite insieme tutte le lingue, umane ed angeliche, non si troverebbero parole a sufficienza per esaltare questo mistero d'amore e della Tua insondabile Misericordia. Quando considero questo mistero d'amore, il mio cuore cade in una nuova estasi d'amore e ti parlo di tutto, Signore, tacendo, poiché il linguaggio d'amore è senza parole, ma non perde un solo palpito del mio cuore. O Signore, nonostante che Tu Ti sia grandemente abbassato, la Tua grandezza è molto aumentata nella mia anima e per questo si è risvegliato nella mia anima un amore ancora più grande verso di Te, unico oggetto del mio amore. E la vita d'amore e d'unione si manifesta all'esterno con una perfetta purezza e una profonda umiltà, una soave mitezza ed un grande fervore per la salvezza delle anime. O mio dolcissimo Signore, Tu vegli su di me in ogni istante e mi mandi l'ispirazione sul modo di comportarmi in un dato caso, quando il mio cuore è incerto fra una cosa o l'altra. Tu stesso più d'una volta sei intervenuto a risolvere questioni. Ah, quante innumerevoli volte, con una illuminazione istantanea, mi hai fatto conoscere quello che preferivi! Quanti segreti perdoni, di cui nessuno sa nulla! Quante volte hai riversato forza e coraggio nella mia anima, perché andasse avanti. Tu stesso hai rimosso le difficoltà dal mio cammino, intervenendo direttamente nella vicenda umana. O Gesù, tutto quello che Ti ho detto è una pallida ombra di fronte alla realtà che c'è nel mio cuore. O mio Gesù, quanto desidero la conversione dei peccatori! Tu sai quello che faccio per loro, per conquistarli a Te. Mi addolora enormemente ogni offesa fatta a Te. Tu vedi che non risparmio né forza né salute né vita in difesa del Tuo regno. Sebbene i miei sforzi non siano avvertibili su questa terra, non di meno hanno valore ai Tuoi occhi. O Gesù, desidero condurre le anime alla sorgente della Tua Misericordia affinché attingano con il recipiente della fiducia l'acqua vivificante della vita. Quando un'anima desidera per sé una maggiore Misericordia di Dio, si avvicini a Lui con grande fiducia, e se la sua fiducia in Dio sarà senza limiti, anche la divina Misericordia sarà per lei senza limiti. O mio Signore, che conosci ogni battito del mio cuore, Tu sai quanto ardentemente desidero che tutti i cuori battano esclusivamente per Te, affinché ogni anima esalti la grandezza della Tua Misericordia ».
- Gesù: « Mia cara figliola, delizia del Mio cuore, la tua conversazione per Me è più piacevole e gradita del canto degli angeli. Per te sono aperti tutti i tesori del Mio Cuore. Prendi da questo Cuore ciò che serve per te e per il mondo intero. Per il tuo amore ritiro le giuste punizioni che l'umanità aveva meritato. Un solo atto di puro amore verso di Me, Mi è più gradito che migliaia di inni di anime imperfette. Un tuo solo sospiro d'amore Mi ricompensa per molti insulti di cui Mi coprono gli empi. La tua più piccola azione, cioè un atto di virtù, ha ai Miei occhi un valore smisurato, e questo per il grande amore che hai per Me. In un'anima che vive esclusivamente del Mio amore, Io regno come in cielo. Il Mio occhio veglia su di lei giorno e notte e trovo in essa il Mio compiacimento ed ho l'orecchio teso alle sue suppliche ed al più piccolo fremito del suo cuore e spesso prevengo le sue richieste. O figlia da Me particolarmente amata, pupilla del Mio occhio, riposa un momento accanto al Mio Cuore ed assapora quell'amore di cui ti delizierai per tutta l'eternità. Ma, figlia, ancora non sei nella patria, perciò va', fortificata dalla Mia grazia e combatti per il Mio regno nelle anime umane, combatti come figlia dei Re e ricordati che i giorni dell'esilio passeranno presto e con essi la possibilità di acquistare meriti per il cielo. Figlia Mia, da te Mi aspetto un gran numero di anime, che glorificheranno la Mia Misericordia per tutta l'eternità. Figlia Mia, per rispondere degnamente alla Mia chiamata, riceviMi ogni giorno nella santa Comunione: essa ti darà la forza... ».
-L'anima: Gesù, non lasciarmi sola nella sofferenza; Tu, Signore, sai quanto sono debole, sono un abisso di miseria, sono il nulla stesso. Perciò che c'è di strano se mi lasci sola e cado? Sono come un lattante, Signore, non so cavarmela da sola, però nonostante ogni abbandono, ho fiducia anche in contrasto coi miei sentimenti; ho fiducia e mi trasformo tutta in fiducia, talvolta, nonostante quello che sento in contrario dentro di me. Non diminuire affatto le mie pene, ma dammi la forza di sopportane. Fa' di me quello che vuoi, o Signore, dammi solo la grazia di saperTi amare in ogni caso e in ogni circostanza. Non ridurre, Signore, il calice dell'amarezza, ma dammi la forza di berlo fino all'ultima goccia. O Signore, talvolta m'innazzl fino allo splendore delle visioni e poi mi sprofondi di nuovo in una notte buia e nell'abisso del mio nulla e l'anima si sente quasi sola nel mezzo di un gran deserto... Tuttavia al di sopra di tutto confido in Te, o Gesù, poiché sei immutabile. La mia disposizione d'animo è mutevole, Tu invece sei sempre lo stesso, pieno di Misericordia.O Gesù, fonte della vita, santificami! Mia forza, fortificami! O mio Capo supremo, combatti per me! Unica luce della mia anima, illuminami! Mio Maestro, guidami! Mi affido a Te come un lattante all'amore della propria mamma. Anche se tutto congiurasse contro di me ed anche se venisse a mancarmi la terra sotto i piedi, rimarrei tranquilla accanto al Tuo Cuore. Tu sei per me la più tenera delle madri e sorpassi tutte le madri. Ti canterò il mio dolore col silenzio e Tu mi comprenderai oltre ogni mio modo di esprimermi...
+ Oggi il Signore è venuto a farmi visita e mi ha detto: «Figlia Mia, non aver paura di quello che potrà accaderti, non ti darò prove al di sopra delle tue forze. Conosci la potenza della Mia grazia, questo ti basti». Dopo queste parole il Signore mi ha fatto comprendere in modo più approfondito l'azione della Sua grazia. Prima della santa Comunione Gesù mi ha fatto conoscere che non dovevo assolutamente dare ascolto nel parlare con una certa suora, perché non Gli piace la sua scaltrezza e la sua astuzia. «Figlia Mia, non far conoscere a quella persona né le tue idee né la tua opinione». Ho chiesto perdono al Signore per quello che non Gli piace in quell'anima e L'ho scongiurato di sostenermi con la Sua grazia nel momento in cui verrà di nuovo a parlare con me. Quella persona mi aveva domandato molte cose alle quali avevo risposto con tutto l'affetto di sorella e, per dimostrarle che parlavo sinceramente, le avevo detto alcune cose sperimentate personalmente da me, ma le intenzioni di quell'anima erano diverse dalle parole che aveva sulle labbra..
+ O mio Gesù, dai momento in cui mi sono data completamente a Te, non penso affatto a me stessa. Puoi fare di me quello che Ti piace. Io penso soltanto ad una cosa, cioè a quello che Ti piace di più, con che cosa, Signore, posso farTi piacere. Sto in ascolto ed attenta ad ogni occasione, non curandomi che all'esterno venga in tal caso giudicata diversamente...
15.1.1938. Oggi quando è venuta a trovarmi quella stessa suora, per la quale sono stata ammonita dal Signore, mi sono preparata spiritualmente per la lotta. Benché la cosa mi sia costata molto, non mi sono allontanata nemmeno di un capello dalla raccomandazione divina. Tuttavia, quando stava già per passare un'ora di tempo e quella suora non pensava ad andarsene, ho invocato interiormente l'aiuto di Gesù. All'improvviso ho udito una voce nell'anima: «Non temere, ti guardo in questo momento e ti vengo in aiuto. Ti mando subito due suore, che verranno a farti visita ed allora ti sarà facile continuare la conversazione». Ed in quello stesso istante entrarono due suore e la conversazione allora divenne molto facile, ma si protrasse ancora per mezz’ora. Oh, com'è bene durante una conversazione invocare l'aiuto di Gesù! Oh, com'è bene nei momenti di tranquillità impetrare per sé le grazie attuali! Ho una gran paura di simili conversazioni apparentemente confidenziali; in casi analoghi occorre avere molta luce da parte di Dio per poter conversare con profitto per quell'anima e per noi. Dio concede il Suo aiuto, ma bisogna domandarglielo; nessuno confidi eccessivamente su se stesso.
17.1.1938. Oggi fin dalla mattina la mia anima si trova nelle tenebre. Non riesco ad elevarmi fino a Gesù, mi sento quasi abbandonata da Lui. Non mi rivolgerò alle creature per ottenere luce, poiché so che esse non possono illuminarmi, se Gesù intende mantenermi nelle tenebre. Mi sottometto alla Sua santa volontà e soffro, ma la lotta assume un aspetto sempre maggiore. Durante i vespri ho voluto unirmi con la preghiera alle consorelle. Quando mi sono trasferita col pensiero in cappella, il mio spirito è sprofondato in tenebre ancora più fitte. Sentivo disgusto per ogni cosa. All'improvviso sento la voce di satana: «Guarda come è tutto contraddittorio ciò che ti dà Gesù: ti ordina di fondare un convento e ti manda la malattia; ti ordina di interessarti della festa della Misericordia ed una festa del genere il mondo non la vuole. Perché preghi per questa festa? Questa festa è così inopportuna». L'anima mia tace e prega con un atto della volontà, senza entrare in colloquio con lo spirito delle tenebre. Tuttavia s'impadronisce di me un disgusto così strano della vita, che debbo fare un grande sforzo della volontà per poterla accettare... E sento di nuovo le parole del tentatore: «Domani, dopo la santa Comunione, chiedi di morire. Dio ti ascolterà. Infatti ti ha ascoltato tante volte e ti ha dato quello che Gli avevi chiesto». Taccio e prego con un atto della volontà, anzi mi sottometto a Dio, pregandoLo interiormente che non mi abbandoni in questo momento.
Sono già le undici di sera, tutte le suore dormono ormai nelle loro celle, solo la mia anima combatte e con grande impegno. Il tentatore mi dice ancora: « Perché t'interessano le altre anime? Tu devi pregare solo per te stessa. I peccatori si convertiranno senza le tue preghiere. Vedo che soffri molto in questo momento, ti do un consiglio dal quale dipenderà la tua felicità: non parlare mai della divina Misericordia, e specialmente non incitare i peccatori alla fiducia nella divina Misericordia, poiché a loro spetta una giusta punizione. La seconda cosa è la più importante, non parlare di quello che avviene nella tua anima coi confessori e specialmente a quel Padre straordinario e a quel prete di Wilno. Io li conosco, so chi sono, perciò voglio metterti in guardia da loro. Guarda che per essere una buona suora è sufficiente vivere come tutte le altre. Perché esporti a tante difficoltà? ». Io continuo a tacere e con un atto della volontà persevero tutta in Dio, sebbene mi sfugga dal cuore un lamento. Il tentatore finalmente se ne andò e io sfinita mi addormentai immediatamente. La mattina, subito dopo la santa Comunione, entrai nella mia cella e, cadendo in ginocchio, rinnovai l'atto di sottomissione in tutto alla santissima volontà di Dio.
Ti prego, Gesù, dammi la forza per lottare, avvenga di me secondo la Tua SS.ma volontà. La mia anima si è innamorata della Tua SS.ma volontà. In quel momento vidi Gesù che mi disse: «Sono contento di quello che fai e continua a stare tranquilla se fai sempre tutto quello che è in tuo potere per quest'opera della Misericordia. Abbi la massima sincerità col confessore. Satana, dalla tentazione che ti ha teso, non ha avuto alcun profitto, poiché non ti sei messa a conversare con lui. Continua così. Oggi Mi hai reso un grande onore lottando così fedelmente. Perseveri e si rafforzi il tuo cuore nella convinzione che Io sono sempre con te, anche se nel momento della lotta tu non Mi senti...». Oggi l'amore di Dio mi trasporta in un altro mondo. Sono immersa nell'amore, amo e sento che sono amata e sto vivendo questo in piena consapevolezza. La mia anima annega nel Signore, e conosce la grande maestà di Dio e la propria piccolezza e tale conoscenza aumenta la mia felicità... Questa consapevolezza è tanto viva nella mia anima, tanto forte e nello stesso tempo tanto dolce.
+ Dato che ora non posso dormire di notte neppure un po' perché i dolori non me lo permettono, visito tutte le chiese e cappelle e, sebbene per poco tempo, adoro il SS.mo Sacramento. Quando torno nella mia cappella, prego per certi sacerdoti che annunciano e diffondono la Misericordia di Dio. Prego anche per le intenzioni del Santo Padre e per impetrare la Misericordia di Dio per i peccatori. Queste sono le mie notti.
20.1.38. Non striscio mai davanti a nessuno. Non sopporto le adulazioni, e l'umiltà è solo verità; nella vera umiltà non c'è servilismo. Benché mi consideri la più piccola di tutto il convento, d'altra parte sono lieta della dignità di sposa di Gesù... Poco importa se qualche volta sento dire che sono superba, poiché so bene che i giudizi degli uomini non riescono a scorgere i motivi delle azioni. Quando all'inizio della mia vita religiosa, subito dopo il noviziato, cominciai ad esercitarmi in modo particolare nell'umiltà, non mi bastavano le sole umiliazioni che Dio mi mandava, ma le cercavo io stessa e in un fervore esagerato mi mostravo talvolta ai superiori quale non ero in realtà e non avevo neppure un'idea di tali miserie. Dopo poco però Gesù mi fece conoscere che l'umiltà è soltanto verità. Da quel momento mutai il mio punto di vista seguendo fedelmente la luce di Gesù. Compresi che se un'anima sta con Gesù, Egli non le permette di sbagliare.
+ Signore, Tu sai che fin dalla mia giovinezza ho sempre cercato la Tua volontà e, conosciutala, ho cercato di metterla in pratica. Il mio cuore era abituato alle ispirazioni dello Spirito Santo, al quale sono fedele. Anche in mezzo al più grande frastuono riuscivo ad udire la voce di Dio; so sempre quello che avviene nel mio intimo.. M'impegno per la santità, poiché con essa sarò utile alla Chiesa. Faccio sforzi continui nelle virtù. Procuro di imitare fedelmente Gesù e questa serie di atti di virtù quotidiani, silenziosi, nascosti, quasi impercettibili, ma eseguiti con tanto amore, li depongo nel tesoro della Chiesa di Dio a comune vantaggio delle anime. Sento interiormente come se avessi la responsabilità di tutte le anime: sento chiaramente che vivo non solo per me, ma per tutta la Chiesa...
+ O Dio incomprensibile, il mio cuore si strugge dalla gioia, poiché m'hai permesso di penetrare i misteri della Tua Misericordia. Tutto ha inizio dalla Tua Misericordia, e tutto termina nella Tua Misericordia... Ogni grazia deriva dalla Misericordia e l'ultima ora è piena di Misericordia per noi. Nessuno dubiti della bontà di Dio, anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, la Misericordia di Dio è più forte della nostra miseria. Una sola cosa è necessaria, che il peccatore apra almeno un po' le porte del suo cuore ai raggi della divina Misericordia: Dio farà il resto. Ma infelice quell'anima che perfino nell'ultima ora ha tenuto chiusa la porta alla Misericordia di Dio! Sono state queste anime che hanno immerso Gesù nell'Orto degli Ulivi in una tristezza mortale. Ciò nonostante dal Suo Cuore compassionevolissimo scaturì la divina Misericordia.
21.1.38. Gesù, sarebbe veramente tremendo soffrire se non ci fossi Tu, ma proprio Tu, o Gesù disteso in croce, mi dai forza e sei sempre accanto all'anima che soffre. Le creature abbandonano l'uomo che soffre, ma Tu, Signore, sei fedele... Capita spesso durante la malattia come con Giobbe nell'Antico Testamento. Finché uno cammina e lavora, va tutto bene e liscio, ma se Dio manda una malattia, gli amici cominciano a diminuire. Però ci sono. S'interessano dei nostri patimenti e così via; ma se Iddio ci manda una lunga malattia, poco alla volta cominciano ad abbandonarci anche questi amici fedeli. Ci vengono a visitare più di rado e spesso le loro visite ci procurano sofferenza. Invece di confortarci, ci rinfacciano varie cose che ci fanno soffrire molto e così l'anima, come Giobbe, rimane sola, ma per fortuna non è sola, dato che c'è con lei Gesù Ostia. Dopo aver assaporato le predette sofferenze ed aver passato tutta la notte nell'amarezza, quando al mattino il cappellano mi portò la santa Comunione, dovetti frenarmi con la forza della volontà, per non gridare a piena voce: “Ti saluto, vero ed unico Amico! “.
La santa Comunione mi dà la forza per affrontare la sofferenza e la lotta. Voglio dire ancora una cosa che ho sperimentato io stessa. Quando Dio non manda né la morte, né la salute e questo dura degli anni, le persone attorno vi si abituano e considerano il malato come se non fosse tale. Allora incomincia la catena di un silenzioso martirio. Dio solo sa quanti sacrifici Gli offre quell'anima. Una sera che mi sentivo così male che non sapevo come raggiungere la cella, incontrai la suora Assistente che stava dicendo ad una delle suore direttrici di andare in portineria per una commissione. Appena mi vide disse alla stessa: « Sorella, non va più lei, andrà Suor Faustina, dato che piove forte ». Risposi: « Va bene ». Andai e sbrigai la commissione, ma Dio solo ne sa qualcosa. Questa è soltanto una di tante frasi analoghe. Qualche volta sembra proprio che una suora del secondo coro sia di sasso, ma anch'essa è una creatura umana, ha un cuore e dei sentimenti.'In casi del genere Dio stesso viene in aiuto, altrimenti l'anima non riuscirebbe a sopportare tali croci, di cui non ho scritto ancora nulla e non ho intenzione di scriverne adesso, ma ne scriverò quando avrò l'ispirazione... Oggi durante la santa Messa ho visto Gesù sofferente, come se agonizzasse in croce, il quale mi ha detto: «Figlia Mia, medita spesso sulle Mie sofferenze che ho subito per te, e quello che tu soffri per Me non ti sembrerà eccessivo. Mi fai molto piacere quando mediti sulla Mia dolorosa Passione. Unisci le tue piccole sofferenze alla Mia dolorosa Passione, affinché acquistino un valore infinito davanti alla Mia Maestà».
+ Oggi Gesù mi ha detto: «Mi chiami spesso Maestro. Ciò è gradito al Mio cuore, ma non dimenticare, alunna Mia, che sei alunna di un Maestro Crocifisso. Questa sola parola ti basti. Tu sai ciò che è racchiuso nella croce».
+ Ho conosciuto che nella pazienza è nascosta la potenza più grande. Vedo che la pazienza conduce sempre alla vittoria, benché non subito, ma tale vittoria arriva dopo anni. La pazienza va assieme alla mitezza. Ho passato tutta la notte nella prigione sotterranea con Gesù. Era una notte di adorazione. Le suore pregavano in cappella. Io mi sono unita a loro in ispirito, perché la mancanza di salute non mi ha permesso di andare in cappella. Per tutta la notte però non sono riuscita ad addormentarmi, perciò l'ho passata nella prigione sotterranea con Gesù. Gesù mi ha fatto conoscere le sofferenze che vi ha patito. Il mondo le conoscerà il giorno del giudizio. «Figlia Mia, dì alle anime che dò loro come difesa la Mia Misericordia. Combatto per loro Io solo e sopporto la giusta collera del Padre Mio». “Figlia Mia, dì che la festa della Mia Misericordia è uscita dalle Mie viscere a conforto del mondo intero”. O Gesù, mia pace e mio riposo, Ti prego per questa suora, illuminala, in modo che cambi interiormente, sostienila potentemente con la Tua grazia, affinché anche lei possa giungere alla perfezione...
Oggi prima della santa Comunione il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, oggi parla con la Superiora apertamente della Mia Misericordia, poiché essa fra le Superiore è stata quella che ha partecipato maggiormente a diffonderla». In realtà nei pomeriggio è venuta la Madre ed abbiamo parlato di quest'opera di Dio. La Madre mi ha detto che le immaginette non erano venute molto bene e che ne vendevano poche. «Ma io stessa, ha aggiunto, ne ho preso un bel po' e le distribuisco dove ritengo opportuno e faccio quello che posso perché si diffonda l'opera della Misericordia». Quando se ne fu andata, il Signore mi ha fatto conoscere quanto Gli è cara quell'anima. Oggi il Signore mi ha detto: «Ho aperto il Mio Cuore come una viva sorgente di Misericordia, tutte le anime vi attingano la vita, si avvicinino con grande fiducia a questo mare di Misericordia. I peccatori otterranno la giustificazione ed i giusti verranno rafforzati nel bene. A colui che avrà posto la sua fiducia nella Mia Misericordia, nell'ora della morte colmerò l'anima con la Mia pace divina». Il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, non desistere dal diffondere la Mia Misericordia, con ciò procurerai refrigerio al Mio Cuore, che arde del fuoco della compassione per i peccatori. Dì ai Miei sacerdoti che i peccatori induriti si inteneriranno alle loro parole, quando essi parleranno della Mia sconfinata Misericordia e della compassione che ho per loro nel Mio Cuore. Ai sacerdoti che proclameranno ed esalteranno la Mia Misericordia, darò una forza meravigliosa, unzione alle loro parole e commuoverò i cuori ai quali parleranno». La vita comune è pesante per se stessa, ma è doppiamente pesante vivere a stretto contatto con anime superbe. O Dio, concedimi una fede più profonda, in modo che riesca sempre a scorgere in ogni suora la Tua santa immagine, scolpita nella sua anima... Amore eterno, fiamma pura, ardi incessantemente nel mio cuore e divinizza tutto il mio essere in forza della Tua eterna predilezione, per la quale mi hai dato l'esistenza, chiamandomi a partecipare alla Tua eterna felicità. O Signore misericordioso, mi hai colmata di questi doni unicamente per la Tua Misericordia. Vedendo che tutto quello che ho mi è stato dato gratuitamente, nell'umiltà più profonda adoro la Tua bontà inconcepibile. Signore, lo stupore m'inonda il cuore al pensiero che Tu, Signore assoluto, non hai bisogno di nessuno e tuttavia per puro amore Ti abbassi a questo modo fino a noi. Non finisco mai di stupirmi quando il Signore entra in rapporti di intimità così stretta con una sua creatura; anche qui è evidente la Sua insondabile bontà. Incomincio sempre questa meditazione e non riesco mai a terminarla, poiché il mio spirito s'immerge totalmente in Lui. Che delizia amare con tutte le forze della propria anima ed essere a sua volta amata ancora di più, sentire tutto questo e viverlo nella piena consapevolezza del proprio essere! Non ci sono parole per esprimerlo.
25.1.38. O mio Gesù, quanto sei buono e paziente! Talvolta ci guardi proprio come dei bambini. Certe volte Ti preghiamo e non sappiamo nemmeno noi per che cosa ed alla fine della preghiera, quando ci dai quello che abbiamo chiesto, non vogliamo accettarlo. Un giorno venne da me una certa suora e mi chiese di pregare e mi disse che non poteva più resistere se la situazione continuava così. « Preghi, sorella ». Risposi che l'avrei fatto. Incominciai una novena alla divina Misericordia e venni a sapere che Dio le avrebbe concesso la grazia, ma lei dopo averla ottenuta sarebbe stata nuovamente insoddisfatta. Tuttavia continuai a pregare come mi aveva chiesto. Il giorno dopo rivenne la stessa suora. Appena iniziò il discorso, si mise a parlare della stessa cosa. Le dissi: « Lei sa, sorella, che non dobbiamo costringere il Signore Dio con la preghiera a darci quello che vogliamo noi, ma dobbiamo piuttosto sottometterci alla Sua santa volontà ». A lei però sembrava che quanto chiedeva fosse indispensabile. Verso la fine della novena tornò di nuovo quella suora e mi disse: « Gesù mi ha concesso la grazia, ma... ma adesso la penso diversamente. Sorella, preghi, perché torni di nuovo com'era prima». Le risposi: « Si, pregherò, ma perché lei faccia la volontà di Dio e non quello che vuole lei... Misericordiosissimo Cuore di Gesù, difendici dalla giusta ira di Dio!
+ Una certa suora mi perseguita di continuo unicamente per il fatto che Dio ha rapporti così stretti con me. A lei sembra che tutto ciò sia una finzione da parte mia. Quando ritiene che io abbia commesso qualche mancanza, dice: « Hanno le visioni e commettono colpe di questo genere! ». Ne ha parlato in giro alle altre suore con un'interpretazione sempre sfavorevole; diffonde prevalentemente l’opinione che si tratti di una mezza pazza. Un giorno mi diede fastidio che quella goccia d'intelligenza umana indagasse a quel modo sui doni di Dio. Dopo la santa Comunione pregni perché Iddio la illuminasse. Conobbi tuttavia che quell'anima, se non cambia la sua disposizione interiore, non giungerà alla perfezione.
+ Quando mi lamentai con Gesù per una certa persona: « Gesù, come può quella persona emettere un simile giudizio anche sull'intenzione? ». Il Signore mi rispose: «Non ti meravigliare di questo. Quell'anima non conosce nemmeno se stessa, come può emettere un giudizio equilibrato su un'altra anima?». Oggi ho visto Padre Andrasz che pregava. Ho conosciuto che intercedeva presso Dio anche per me. Il Signore qualche volta mi fa conoscere chi prega per me. Mi sono ritirata un po' nell'ombra, come se quest'opera di Dio non m'interessasse. In questo momento non ne parlo, ma con tutta l'anima sono immersa nella preghiera e supplico Dio che si degni di affrettare questo grande dono, cioè la festa della Misericordia e vedo che Gesù opera e dà Egli stesso le indicazioni su come condurla a termine. Nulla avviene per caso. Oggi ho detto a Gesù: « Vedi quante difficoltà prima che credano che sei Tu stesso l'autore di quest'opera? Ed anche adesso non tutti ci credono ancora ». «Sta' tranquilla, bambina Mia, nulla può opporsi alla Mia volontà. Nonostante le mormorazioni e l'avversione delle suore, la Mia volontà si compirà in te in tutta la sua estensione, fino all'ultimo desiderio e determinazione. Non rattristarti per questo. Anch'io sono Stato la pietra dello scandalo per alcune anime...».
+ Gesù si è lamentato per il gran dolore che gli procura l'infedeltà delle anime elette: «Ed ancora di più ferisce il Mio Cuore la loro mancanza di fiducia dopo la caduta. Se non avessero sperimentato la bontà del Mio Cuore, ciò Mi addolorerebbe di meno». Ho visto la collera di Dio sospesa sulla Polonia. Ed ora vedo che, se Iddio colpisse il nostro paese coi più grandi castighi, ciò sarebbe ancora una grande Misericordia da parte Sua, poiché per delitti così gravi potrebbe punirci con la rovina eterna. Rimasi terrorizzata quando il Signore scostò appena un poco il velo. Ora vedo chiaramente che le anime elette sostengono l'esistenza del mondo, fino a quando la misura sarà colma...
+ Ho visto l'impegno nella preghiera di un certo sacerdote. La sua preghiera era simile alla preghiera di Gesù nell'Orto. Oh, se quel sacerdote sapesse quanto è stata gradita al Signore quella preghiera!... O Gesù, mi chiudo nel Tuo misericordiosissimo Cuore, come in una fortezza inespugnabile, per difendermi dai proiettili dei nemici. Oggi sono stata accanto ad una certa persona che agonizzava, stava morendo dalle parti della nostra famiglia. L'ho sostenuta con la preghiera. Dopo un po' ho sentito dolore alle mani, ai piedi ed al fianco per un breve momento...
27.1.38. Oggi durante l'ora santa Gesù si è lamentato con me per l'ingratitudine delle anime. «In cambio dei benefici ottengo ingratitudine, in cambio dell'amore ottengo dimenticanza ed indifferenza. Il Mio cuore non può sopportarlo». A questo punto nel mio cuore si è acceso un amore così forte verso Gesù che mentre mi offrivo per le anime ingrate, in un istante mi sono immersa completamente in Lui. Quando sono rientrata in me, il Signore mi ha fatto assaporare una piccola parte di quell'ingratitudine che inondava il Suo Cuore. Quest'esperienza è durata un tempo breve. Oggi ho detto al Signore: «Quando mi prenderai con Te? Io mi sono già sentita così male che ho atteso la Tua venuta con tanta nostalgia». Gesù mi ha risposto: «Sii sempre pronta, ma ormai non ti lascerò più a lungo in questo esilio. Deve compiersi in te la Mia santa volontà». «O Signore, se la Tua santa volontà non si è ancora completamente adempiuta su di me, eccomi sono pronta a tutto ciò che Tu vuoi, o Signore. O mio Gesù, mi meraviglio soltanto per il fatto che Tu mi fai conoscere tanti segreti, ma l'ora della mia morte non vuoi rivelarmela ». Ed il Signore ha risposto: «Sta' tranquilla, te la farò conoscere, ma non ora». « Ah, mio Signore, Ti chiedo perdono per aver voluto saperlo. Tu sai bene perché, poiché Tu conosci il mio cuore pieno di nostalgia, che anela ardentemente a Te. Tu sai che non vorrei morire nemmeno un istante prima, ma solo quando Tu hai stabilito fin dall'eternità». Gesù ha ascoltato con singolare benevolenza le mie confidenze. [Qui metà della pagina è bianca].
28.1.38. Oggi il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, scrivi queste parole: «Tutte le anime che adoreranno la Mia Misericordia e ne diffonderanno il culto, esortando altre anime alla fiducia nella Mia Misericordia, queste anime nell'ora della morte non avranno paura. La Mia Misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta... Figlia Mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho dato. Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che Mi chiederanno. Se la reciteranno peccatori incalliti, colmerò di pace la loro anima, e l'ora della loro morte sarà serena. Scrivi questo per le anime afflitte: quando l'anima vede e riconosce la gravità dei suoi peccati, quando si svela ai suoi occhi tutto l'abisso di miseria in cui è precipitata, non si disperi, ma si getti con fiducia nelle braccia della Mia Misericordia, come un bambino fra le braccia della madre teneramente amata. Queste anime hanno la precedenza nel Mio Cuore compassionevole, esse hanno la precedenza nella Mia Misericordia. Proclama che nessun'anima, che ha invocato la Mia Misericordia, è rimasta delusa né confusa. Ho una predilezione particolare per l'anima che ha fiducia nella Mia bontà. Scrivi che quando verrà recitata la coroncina vicino agli agonizzanti, Mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso». In quel momento il Signore mi fece conoscere quanto è geloso del mio cuore. «Anche fra le tue consorelle ti sentirai sola, ebbene sappi che desidero che ti unisca più strettamente a Me. A Me interessa ogni battito del tuo cuore; ogni palpito del tuo amore si ripercuote nel Mio Cuore; sono assetato del tuo amore». « Si, o Gesù, ma anche il mio cuore non saprebbe vivere senza di Te, poiché pur se mi venisse offerto il cuore di tutte le creature, esse non appagherebbero i profondi desideri del mio cuore ». Questa sera il Signore mi ha detto: «Affidati completamente a Me nell'ora della morte e io ti presenterò al Padre Mio come Mia sposa. Adesso ti raccomando di unire ai Miei meriti le tue azioni anche le più piccole ed allora il Padre Mio le guarderà con amore come se fossero Mie... Non cambiare l'esame particolare che ti ho dato tramite Padre Andrasz, quello cioè di unirti continuamente a Me; questo è quanto oggi esigo chiaramente da te. Sii come una bambina di fronte ai Miei rappresentanti, poiché Io prendo in prestito la loro bocca per parlare a te, in modo che tu non abbia dubbi di alcun genere». La mia salute è migliorata un po'; oggi sono scesa in refettorio ed in cappella. Non posso ancora riprendere il mio lavoro e resto in cella a lavorare con la spoletta. Questo lavoro mi attrae enormemente, ma mi stanco egualmente, anche se è un lavoretto così leggero. Vedo che le mie forze si sono molto indebolite. Non ho momenti di ozio, poiché ogni istante della mia vita è assorbito dalla preghiera, dalla sofferenza e dal lavoro. Se non posso adorare Dio in un modo, lo faccio in un altro e se Dio mi concedesse la vita una seconda volta, non so se saprei utilizzarla meglio... Il Signore mi ha detto: «Mi diletto del tuo amore; il tuo amore sincero è così gradito al Mio Cuore, come il profumo di un bocciolo di rosa nelle prime ore del mattino, quando il sole non gli ha ancora prosciugato la rugiada. La freschezza del tuo cuore Mi affascina, per cui Mi unisco a te così intimamente, come con nessun altra creatura...». Oggi ho visto gli sforzi di quel sacerdote per la causa di Dio. Il suo cuore comincia ad assaporare quello di cui era ricolmo il Cuore Divino durante la vita terrena, per gli sforzi, l'ingratitudine... Ma il suo zelo per la gloria di Dio è grande.
30.1.1938. Ritiro spirituale di un giorno. Durante la meditazione il Signore mi ha fatto conoscere che, finché il cuore mi batterà in petto, dovrò sempre impegnarmi perché il regno di Dio si diffonda sulla terra. Debbo lottare per la gloria del mio Creatore. So che darò a Dio la gloria che attende da me, se cercherò di cooperare fedelmente con la Sua grazia. Desidero vivere in spirito di fede, accetto tutto quello che mi capita come mandato dall'amorevole volontà di Dio, che desidera sinceramente la mia felicità. Accetterò quindi tutto quello che Iddio mi manderà con sottomissione e gratitudine, non badando alla voce della natura né ai suggerimenti dell'amor proprio. Prima di iniziare un azione di una certa importanza rifletterò un momento, per vedere che rapporto ha con la vita eterna, qual è il motivo principale per cui viene intrapresa, se la gloria di Dio, se un qualche vantaggio per la mia anima od il bene di altre anime. Se il cuore mi risponderà che è così, allora sarò inflessibile nell'eseguire quella data azione senza badare ad alcun ostacolo, ad alcun sacrificio. Non mi farò distogliere dallo scopo che mi sono prefissa, mi basta soltanto sapere che è gradito a Dio. Al contrario se conoscerò che determinate azioni non hanno nulla in comune con quanto detto sopra, procurerò di elevarle a sfere più alte mediante una buona intenzione. Se poi conoscerò che qualche cosa proviene dall'amor proprio, la sopprimerò sul nascere stesso. Nei momenti di dubbio non agirò, ma cercherò con cura chiarimenti presso ecclesiastici e specialmente presso il mio direttore spirituale. Non giustificarsi di fronte ai rimproveri e alle osservazioni fatte da chiunque, se non nel caso in cui venissi direttamente interrogata per dare testimonianza alla verità. Ascoltare con grande pazienza le confidenze degli altri, accoglierne le sofferenze, sostenendoli nel morale ed immergere le proprie sofferenze nel Cuore compassionevolissimo di Gesù. Non uscire mai dagli abissi della Sua Misericordia ed introdurvi il mondo intero.
Durante la meditazione sulla morte ho pregato il Signore, perché si degni di far penetrare nel mio cuore gli stessi sentimenti che avrò nel momento della morte. E la grazia divina mi ha risposto interiormente che, avendo fatto quanto era nelle mie possibilità, potevo stare tranquilla. In quel momento si risvegliò in me tanta gratitudine verso il Signore che dalla gioia scoppiai a piangere come una bambina... Mi preparai a ricevere la santa Comunione il mattino dopo come viatico e recitai per me le preghiere degli agonizzanti. Ad un tratto udii queste parole: «Come sei unita a Me in vita, così sarai unita al momento della morte». Dopo queste parole si risvegliò nella mia anima una fiducia così grande nella divina Misericordia che, anche se avessi sulla coscienza i peccati del mondo intero ed i peccati di tutte le anime dannate, nonostante ciò non dubiterei della bontà di Dio, ma senza pensarci mi getterei nell'abisso della divina Misericordia, che è sempre aperto per noi e col cuore a pezzi sprofondato nella polvere, mi getterei ai piedi del Signore e mi abbandonerei completamente alla Sua santa volontà, che è la Misericordia personificata. O mio Gesù, vita della mia anima, vita mia, mio Salvatore, mio dolcissimo Sposo, e nello stesso tempo mio Giudice, Tu sai che nell'ultima ora non farò affidamento su nessun mio merito, ma unicamente sulla Tua Misericordia. Ecco che fin d'ora m'immergo nella voragine della Tua Misericordia, che è sempre aperta per ogni anima. O mio Gesù, io ho un unico compito in vita, in morte e per tutta l'eternità ed è quello di adorare la tua insondabile Misericordia. Nessuna mente, né di angeli né di uomini riuscirà mai a scandagliare i misteri della Tua Misericordia. Gli angeli rimangono stupiti di fronte al mistero della Tua Misericordia, ma non riescono a comprenderlo. Tutto ciò che è uscito dalle mani del Creatore è racchiuso in un mistero inconcepibile, cioè nelle viscere della Sua Misericordia. Quando considero ciò, il mio spirito vien meno, per la gioia il cuore mi si scioglie. O Gesù, attraverso il tuo pietosissimo Cuore come attraverso un cristallo, sono giunti a noi i raggi della Divina Misericordia.
1.II.38. Oggi mi sento un po' peggio in salute, tuttavia partecipo ancora alla vita comune di tutta la Congregazione. Faccio però grandi sforzi che tu solo, o Gesù, conosci. Oggi in refettorio pensavo di non poter resistere per tutto il pranzo. Ogni volta che prendo cibo, avverto dolori tremendi. Una settimana fa è venuta a farmi visita la Madre Superiora e mi ha detto: «A lei, sorella, si attacca ogni malattia perché ha l'organismo debole, ma non è colpa sua. Se un'altra suora soffrisse dello stesso male, sicuramente camminerebbe; lei invece deve rimanere a letto». Queste parole non mi diedero fastidio, ma con dei malati gravi è meglio non fare paragoni simili, dato che il loro calice è già pieno abbastanza. Inoltre quando le suore vanno a trovare le ammalate, non domandino ogni volta nei particolari che cosa fa male e come fa male, poiché ripetere continuamente ad ogni suora le stesse cose stanca enormemente, specialmente quando talora capita di doverlo fare diverse volte al giorno.
Quando entrai per un momento in cappella, il Signore mi fece conoscere che fra le anime che sceglie ne ha alcune elette in modo particolare, che chiama ad una santità superiore, ad un'unione eccezionale con Sé. Sono anime serafiche, dalle quali Iddio esige che Lo amino più delle altre anime, benché vivano tutte nello stesso convento; talvolta però questo amore più intenso lo esige da una sola anima. Quest'anima comprende la chiamata, poiché Iddio gliela fa conoscere interiormente, però può seguirla e può anche non seguirla. Dipende dall'anima rispondere alla chiamata dello Spirito Santo oppure opporsi allo stesso Spirito Santo. Ho saputo che c'è un luogo in purgatorio, dove le anime espiano di fronte a Dio per colpe di questo genere. Questa fra le varie pene è la più dura. L'anima segnata in modo particolare da Dio si distinguerà ovunque, in paradiso, in purgatorio e all'inferno. In paradiso si distingue dalle altre anime per una gloria maggiore, per lo splendore e per una più profonda conoscenza di Dio. In purgatorio per una sofferenza più acuta, poiché conosce più a fondo e desidera più violentemente Iddio. All'inferno soffrirà più delle altre anime perché conosce meglio Colui che ha perduto. Il sigillo dell'amore esclusivo di Dio che è in lei non si cancella. O Gesù, mantienimi nel Tuo santo timore, in modo che non sprechi le grazie. Aiutami ad essere fedele alle ispirazioni dello Spirito Santo, permetti che mi si spezzi il cuore per amore verso di Te, piuttosto che tralasci un solo atto di quest'amore.
2.II.38. Le tenebre dell'anima. Oggi è festa della Madonna e nella mia anima c'è tanto buio. il Signore si è nascosto, e io sono sola, completamente sola. La mia mente è così offuscata che all'intorno vedo solo fantasmi, nemmeno uno spiraglio di luce mi entra nell'anima, non riesco a capire me stessa né coloro che mi parlano. Tentazioni terribili contro la santa fede mi stanno opprimendo. O mio Gesù, salvami. Non riesco a dire di più. Non posso fare una descrizione particolareggiata, perché temo che qualcuno leggendo rimanga scandalizzato. Sono sbalordita che ad un'anima possano capitare tribolazioni di questo genere. O uragano, che ne fai della barchetta del mio cuore? Questa tempesta è durata un giorno intero ed una notte. Quando è venuta da me la Madre Superiora e mi ha chiesto: « Sorella, non vorrebbe approfittare per confessarsi, dato che c'è Padre Andrasz? », le ho risposto di no. Mi sembrava che né il Padre m'avrebbe potuto capire, né io sarei riuscita a confessarmi. Ho passato tutta la notte con Gesù nel Getsemani. Un continuo gemito di dolore usciva dal mio petto. Sarà più leggera l'agonia naturale, poiché in quel caso si agonizza e si muore, mentre qui uno agonizza senza poter morire. O Gesù, non credevo che esistessero sofferenze di questo genere. il nulla, ecco la realtà. O Gesù, salvami. Credo in Te con tutto il cuore, ho visto tante volte lo splendore del Tuo Volto e adesso dove sei, Signore?... Credo, credo ed ancora una volta credo in Te, unico Dio nella SS.ma Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo e a tutte le verità che la Tua santa Chiesa mi propone a credere... Tuttavia le tenebre non scompaiono ed il mio spirito sprofonda in un'agonia ancora peggiore. A un dato momento fui presa da un'angoscia così straziante, che ora mi meraviglio io stessa di non aver esalato l'ultimo respiro, ma fu un momento breve. All'improvviso vidi Gesù. Dal suo Cuore uscivano i due noti raggi che m'investirono in pieno. In quello stesso istante scomparve ogni mia angoscia. «Figlia Mia - mi disse il Signore - sappi che quanto ora hai passato è ciò che sei da te stessa, e solo in forza della Mia grazia partecipi alla vita eterna ed a tutti i doni che generosamente ti concedo». E da queste parole del Signore ho avuto la vera conoscenza di me stessa. Gesù mi dà un insegnamento di profonda umiltà e nello stesso tempo di completa fiducia in Lui. Il mio cuore è ridotto in cenere, in polvere e se anche tutta la gente mi calpestasse, lo considererei ancora una grazia. Sento e sono così profondamente convinta di essere una nullità, che le vere umiliazioni saranno un refrigerio per me.
3.II.38. Oggi dopo la santa Comunione, Gesù mi ha dato nuovamente alcune indicazioni: «Primo: non lottare da sola contro la tentazione, ma rivelarla subito al confessore ed allora la tentazione perderà tutta la sua forza. Secondo: in queste prove non perdere la calma, vivi alla Mia presenza, chiedi l'aiuto della Madre Mia e dei Santi. Terzo: abbi la certezza che io ti guardo e ti sostengo. Quarto: non temere né le lotte spirituali né alcuna tentazione, poiché Io ti sostengo, purché tu voglia lottare, sappi che la vittoria sarà sempre dalla tua parte. Quinto: sappi che con una lotta intrepida Mi fai un grande onore e metti da parte meriti per te; la tentazione ti offre la possibilità di mostrarMi la tua fedeltà. Ed ora ti dirò la cosa più importante per te: una sincerità senza limiti col tuo direttore spirituale. Se non approfitterai di questa grazia secondo le Mie indicazioni, te lo porterò via ed allora rimarrai sola con te stessa e ti ritorneranno tutti i tormenti spirituali che ben conosci. Non Mi piace che non approfitti dell'occasione quando puoi incontrarlo e parlare con lui. Sappi che è una Mia grazia grande, se do ad un'anima un direttore spirituale. Molte anime Me lo chiedono, e non a tutte concedo questa grazia. Dal momento che te l'ho dato come direttore spirituale, l'ho fornito di nuovi lumi, affinché possa facilmente conoscere e comprendere la tua anima...». O mio Gesù, o mia unica Misericordia, permettimi di vedere la contentezza sul Tuo Volto, come segno di riconciliazione con me, poiché il mio cuore non sopporta la Tua serietà; se la prolungherai ancora un momento, mi si spezzerà dal dolore. Vedi che sono già ridotta in polvere. In quello stesso istante mi vidi come in un palazzo e Gesù mi diede la mano e mi sistemò accanto a Sé e disse amabilmente: «Mia sposa, Mi piaci sempre per l'umiltà. La più grande miseria non M'impedisce di unirMi all'anima, ma dove c'è la superbia, Io non ci sono». Quando rientrai in me, esaminai tutto quello che era avvenuto nel mio cuore, ringraziando Iddio per l'amore e la Misericordia che mi aveva dimostrato. O Gesù, nascondimi come Ti sei nascosto Tu sotto le specie di una bianca Ostia, così nascondi anche me agli occhi degli uomini e nascondi specialmente i doni che Tu benignamente mi concedi. Fa' che non riveli all'esterno ciò che Tu operi nella mia anima. Davanti a Te, o divino Sacerdote, sono una bianca ostia; consacrami Tu stesso e la mia trasformazione sia nota soltanto a Te. Ogni giorno come vittima sacrificale mi presento davanti a Te e Ti supplico di concedere la Tua Misericordia al mondo. Mi annienterò al Tuo cospetto in silenzio e senza che alcuno mi scorga; come una vittima per l'olocausto in un silenzio profondo arderà il mio amore puro ed indivisibile e il profumo di quest'amore giunga ai piedi del Tuo trono. Tu sei il Signore dei Signori, però hai una predilezione per i cuori più piccoli e umili...
Quando entrai un momento in cappella, Gesù mi disse: «Figlia Mia, aiutaMi a salvare un peccatore in agonia; recita per lui la coroncina che ti ho insegnato». Quando cominciai a recitare la coroncina, vidi quel moribondo fra atroci tormenti e lotte. Era difeso dall'angelo custode, il quale però era come impotente di fronte alla grande miseria di quell'anima. Una moltitudine di demoni stava in attesa di quell'anima, ma mentre recitavo la coroncina vidi Gesù nell'aspetto in cui è dipinto nell'immagine. I raggi che uscirono dal Cuore di Gesù avvolsero il malato e le potenze delle tenebre fuggirono provocando scompiglio. Il malato spirò serenamente. Quando rientrai in me compresi che questa coroncina è importante accanto ai moribondi, essa placa l'ira di Dio. Quando chiesi perdono a Gesù per una mia azione, che dopo poco risultò imperfetta, Gesù mi tranquillizzò con queste parole: «Figlia Mia, ti ricompenso per la purezza dell'intenzione che hai avuto al momento di agire. Il Mio Cuore ha gioito poiché sul punto di compiere l'azione hai tenuto in considerazione il Mio amore e ciò in modo molto evidente. E adesso ne hai ancora un vantaggio, che è l'umiliazione. Si, bambina Mia, desidero che tu abbia sempre una grande purezza d'intenzione fin nelle tue più piccole iniziative». Nel momento in cui presi la penna in mano, pregai brevemente lo Spirito Santo, poi dissi: « Gesù, benedici questa penna, affinché tutto quello che mi ordini di scrivere sia a gloria di Dio ». E subito udii una voce: «Si, la benedico poiché in questo scritto c'è il sigillo dell'obbedienza alla Superiora ed al confessore e per ciò stesso è motivo di gloria per Me e molte anime ne ricaveranno vantaggio. Figlia Mia, voglio che tutti i momenti liberi li impieghi a scrivere sulla Mia bontà e Misericordia. Questo è il tuo incarico ed il tuo compito per tutta la vita, far conoscere alle anime la grande Misericordia che ho per loro ed esortarle alla fiducia nell'abisso della Mia Misericordia». O mio Gesù, credo alle Tue parole e non ho più alcun dubbio a questo riguardo, poiché in un colloquio con la Madre Superiora anch'essa mi ha detto che dovevo scrivere di più sulla Tua Misericordia. Le sue parole sono state in pieno accordo con la Tua richiesta. O mio Gesù, ora comprendo che se esigi qualche cosa da un'anima, dai ai superiori l'ispirazione di concederci la possibilità di eseguire le Tue richieste, anche se capita che non sempre si ottenga subito. Talvolta la nostra pazienza è messa alla prova...
+ O Amore eterno, o Gesù, che Ti sei chiuso in quest'Ostia, Celando la Tua divina Maestà e la Tua bellezza, Lo fai, per darTi tutto alla mia anima, E non spaventarla con la Tua immensità. O Amore eterno, o Gesù, che Ti sei nascosto nel pane, Eterno splendore, inimmaginabile sorgente di felicità e di gioia, Che vuoi essere il mio paradiso in terra, E lo sei quando mi comunichi il Tuo amore divino. O Dio di grande Misericordia, bontà infinita, ecco che oggi tutta l'umanità grida dall'abisso della sua miseria alla Tua Misericordia, alla Tua compassione, o Dio, e grida con la voce potente della propria miseria. O Dio benigno, non respingere la preghiera degli esuli di questa terra. O Signore, bontà inconcepibile, che conosci perfettamente la nostra miseria e sai che non siamo in grado di innalzarci fino a Te con le nostre forze, Ti supplichiamo, previenici con la Tua grazia e moltiplica incessantemente su di noi la Tua Misericordia, in modo che possiamo adempiere fedelmente la Tua santa volontà durante tutta la vita e nell'ora della morte. L'onnipotenza della Tua Misericordia ci difenda dagli assalti dei nemici della nostra salvezza, in modo che possiamo attendere con fiducia, come figli Tuoi, la Tua ultima venuta nel giorno noto soltanto a Te. E speriamo, nonostante tutta la nostra miseria, di ottenere tutto ciò che ci è stato promesso da Gesù, poiché Gesù è la nostra fiducia; attraverso il Suo Cuore misericordioso, come attraverso una porta aperta, entreremo in paradiso.
Ho notato che fin da quando sono entrata in convento, mi è stata fatta sempre una sola critica e cioè che sono santa; tale nomignolo mi veniva dato per burla. In principio la cosa mi dava molto fastidio, ma quando mi sono innalzata un po' di più, non vi ho fatto più caso. Però quando in un dato momento, a causa della mia santità, venne colpita una certa persona, la cosa mi dispiacque molto, per il fatto che altri dovevano avere dei dispiaceri per causa mia. Cominciai allora a lamentarmi con Gesù perché era così ed il Signore mi rispose: “Ti rattristi per questo? Dopotutto lo sei. Fra non molto Io stesso io manifesterò in te e pronunceranno la stessa parola “santa", ma ormai soltanto con amore ... Figlia Mia, ogni volta che senti l'orologio battere le tre, ricordati di immergerti tutta nella Mia Misericordia, adorandola ed esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell'ora che venne spalancata per ogni anima. In quell'ora otterrai tutto per te stessa e per gli altri; in quell'ora fu fatta grazia al mondo intero, la Misericordia vinse la giustizia. Figlia Mia, in quell'ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via Crucis, entra almeno per un momento in cappella ed onora il Mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di Misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi. Voglio il culto della Mia Misericordia da ogni creatura, ma prima di tutto da te, poiché a te ho fatto conoscere questo mistero nella maniera più profonda.”
+ O mio Dio, quanta nostalgia mi prende oggi per Te! Nulla attrae più il mio cuore, la terra non ha più nulla per me. O Gesù, quanto intensamente sento questo esilio, quanto si prolunga per me! O morte, messaggera di Dio, quando mi annuncerai quel momento tanto desiderato, nel quale mi unirò al mio Dio per l'eternità? O mio Gesù, gli ultimi giorni dell'esilio siano completamente conformi alla Tua santissima volontà. Unisco le mie sofferenze, le mie amarezze e l'agonia stessa alla tua santa Passione e mi offro per il mondo intero per impetrare l'abbondanza della divina Misericordia alle anime e specialmente alle anime che vivono nelle nostre case. Ho tanta fiducia e mi affido completamente alla Tua santa volontà, che è la Misericordia stessa. La Tua Misericordia sarà tutto per me nell'ultima ora, come Tu stesso mi hai promesso...
+ Ti saluto Amore Eterno, o mio dolce Gesù, che ti sei degnato dimorare nel mio cuore, Ti saluto, o Divinità gloriosa, che Ti sei degnata umiliarTi per me ed annientarTi per amor mio fino a ridurTi ad una tenue apparenza di pane. Ti saluto, Gesù, incorruttibile fiore di umanità, Tu sei l'unico per la mia anima. il Tuo amore è più puro del giglio ed il Tuo rapporto con me mi è più gradito del profumo del giacinto. La Tua amicizia e più tenera e più delicata del profumo della rosa e tuttavia più forte della morte. O Gesù, bellezza inconcepibile, Tu comunichi di preferenza con le anime pure, poiché solo esse sono capaci di eroismo e di sacrificio. O dolce e rosato Sangue di Gesù, nobilita il mio sangue e trasformalo nel Tuo proprio Sangue. Avvenga questo a me secondo il Tuo beneplacito. «Sappi, figlia Mia, che fra Me e te c'è un abisso incolmabile, che separa il Creatore dalla creatura, ma questo abisso viene livellato dalla Mia Misericordia. T'innalzo fino a Me, non perché abbia bisogno di te, ma unicamente per la Mia Misericordia ti dono la grazia di unione. Dì alle anime che non pongano ostacoli nel proprio cuore alla Mia Misericordia, la quale ha un grande desiderio di operare in esse. La Mia Misericordia agisce in tutti i cuori che le aprono la porta; sia il peccatore che il giusto hanno bisogno della Mia Misericordia. La conversione e la perseveranza sono grazie della Mia Misericordia. Le anime che tendono alla perfezione abbiano un culto speciale per la Mia Misericordia, poiché l'abbondanza delle grazie che concedo loro proviene dalla Mia Misericordia. Desidero che queste anime si distinguano per una fiducia senza limiti nella Mia Misericordia, Io stesso Mi occupo della santificazione di queste anime, fornisco loro tutto ciò che serve per la loro santità. Le grazie della Mia Misericordia si attingono con un solo recipiente e questo è la fiducia. Più un'anima ha fiducia, più ottiene. Sono di grande conforto per Me le anime che hanno una fiducia illimitata, e su tali anime riverso tutti i tesori delle Mie grazie. Sono contento quando chiedono molto, poiché è Mio desiderio dare molto anzi moltissimo. Mi rattrista invece se le anime chiedono poco, comprimendo i desideri dei loro cuori».
+ Ciò che mi fa soffrire di più è incontrarmi con l'ipocrisia. Adesso comprendo, Salvatore mio, perché hai inveito così aspramente contro i farisei, per la loro ipocrisia. Hai trattato con maggior benevolenza peccatori ostinati quando pentiti si rivolgevano a Te. O mio Gesù, ecco vedo che sono passata attraverso tutti i periodi della vita con Te: l'infanzia, la giovinezza, la vocazione, il lavoro apostolico, il Tabor, l'Orto degli Ulivi ed ora sono ormai con Te sul Calvario. Mi sono sottoposta spontaneamente alla crocifissione e sono già crocifissa, benché cammini ancora per poco. Ma sono stesa in croce e sento chiaramente che la forza mi deriva dalla Tua Croce, che sei Tu la mia perseveranza. Sebbene abbia sentito più di una volta la voce della tentazione che mi gridava: « Scendi dalla croce! », la potenza di Dio mi ha sorretta. Benché abbandoni, tenebre e sofferenze di vario genere si abbattano contro il mio cuore, una misteriosa forza divina mi sostiene e mi rafforza. Desidero bere il calice fino all'ultima goccia. Confido fermamente che se la tua grazia mi ha sostenuta nei momenti in cui ero nell'Orto degli Ulivi, mi aiuterà anche adesso che sono sul Calvario. O mio Gesù, o Maestro, unisco i miei desideri ai desideri che Tu hai avuto sulla croce: desidero fare la Tua santa volontà; desidero la conversione delle anime; desidero che la Tua Misericordia venga adorata; desidero che sia affrettato il trionfo della Chiesa; desidero che la festa della Misericordia venga celebrata in tutto il mondo; desidero la santità per i sacerdoti; desidero che ci sia una santa nella nostra Congregazione; desidero che ci sia uno spirito di grande fervore in tutta la nostra Congregazione per la gloria di Dio e la salvezza delle anime; desidero che le anime che vivono nelle nostre case non offendano mai Dio, ma perseverino nel bene; desidero la benedizione di Dio per i genitori e per tutta la mia famiglia; desidero che Iddio conceda una luce particolare ai miei direttori spirituali, e specialmente a Padre Andiasz e a Don Sopocko; desidero una benedizione particolare per le mie superiore, sotto le quali sono stata e soprattutto per la Madre Generale, per M. Irene e la Maestra M. Giuseppina. O mio Gesù, adesso abbraccio il mondo intero e per esso chiedo la Tua Misericordia.
Quando mi dirai, o Dio, che ormai basta, che si è già adempiuta totalmente la Tua santa volontà, allora in unione con Te, o mio Salvatore, renderò la mia anima nelle mani del Padre Celeste, piena di fiducia nella Tua imperscrutabile Misericordia e quando mi presenterò ai piedi del Tuo trono, intonerò il primo inno alla Tua Misericordia. Ma non mi dimenticherò di te, povera terra, sebbene senta che m'immergerò immediatamente tutta in Dio, come in un oceano di felicità, ma ciò non mi potrà impedire di tornare sulla terra a dare coraggio alle anime ed esortarle alla fiducia nella divina Misericordia. Anzi quell'immersione in Dio mi darà una possibilità d'azione illimitata. Mentre sto scrivendo queste cose, sento che satana digrigna i denti, dato che non può sopportare la Misericordia di Dio e fa fracasso con gli oggetti che sono nella mia cella. Io però sento in me una forza così grande da parte del Signore, che non m'importa affatto che il nemico della nostra salvezza si stia infuriando e continuo a scrivere tranquillamente. O incomprensibile bontà di Dio che ci proteggi ad ogni passo, sia lode incessante alla Tua Misericordia, poiché Ti sei affratellato non con gli angeli, ma con gli uomini. Questo è un miracolo dell'insondabile mistero della Tua Misericordia. La nostra fiducia sta tutta in Te, nostro fratello primogenito, Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Il cuore mi freme dalla gioia vedendo quanto è buono Dio con noi uomini così miseri ed ingrati, ed a prova del suo amore ci dà un dono inconcepibile, cioè Se stesso nella persona del Figlio Suo. Questo mistero d'amore non riusciremo a scandagliarlo in tutta l'eternità. O umanità, perché pensi così poco al fatto che Dio è veramente in mezzo a noi? O Agnello di Dio, non so che cosa ammirare prima in Te, se la mitezza, il nascondimento e l'annientamento per amore dell'uomo oppure il miracolo incessante della Tua Misericordia che trasforma le anime e le risuscita alla vita eterna.
Benché Tu sia così nascosto, la Tua onnipotenza si manifesta qui maggiormente che nella creazione dell'uomo; sebbene l’onnipotenza della Tua Misericordia operi per giustificare i peccatori, tuttavia il Tuo operare è tanto silenzioso e nascosto. Visione della Madonna. Vidi la Madonna in un grande splendore, con una veste bianca, una cintura d'oro e piccole stelle anch'esse d'oro su tutta la veste e le maniche a triangolo guarnite d'oro. Aveva un manto azzurro gettato leggermente sulle spalle, in capo aveva un velo leggero trasparente, i capelli sciolti, sistemati splendidamente ed una corona d'oro che terminava con piccole croci. Sul braccio sinistro teneva il Bambino Gesù. Una Madonna così non l'avevo ancora vista. Ad un tratto mi guardò amabilmente e disse: «Sono la Madonna dei sacerdoti ». Poi depose a terra Gesù ed alzò la mano destra verso il cielo e disse: «O Dio, benedici la Polonia, benedici i sacerdoti». E di nuovo rivolta verso di me disse: «Racconta ai sacerdoti quello che hai visto». Decisi fra di me che alla prima occasione in cui avessi incontrato il Padre, gliel'avrei detto, ma io stessa non sono riuscita a capir nulla di questa visione. O mio Gesù, Tu vedi quanta riconoscenza ho per Don Sopocko, che ha portato tanto avanti la Tua opera. Quell'anima così umile ha saputo resistere a tutte le tempeste e non si è scoraggiata per le contrarietà, ma ha corrisposto fedelmente alla chiamata divina.
+ Una volta il servizio presso le ammalate toccò ad una suora così negligente nel servirle, che bisognava veramente mortificarsi parecchio per sopportarla. Un giorno avevo deciso di parlarne con le superiore, ma udii una voce nell'anima: «Sopporta pazientemente; ne parlerà qualcun’altra». Tuttavia il servizio continuò così per tutto il mese. Quando riuscii a scendere un po' in refettorio ed in ricreazione, udii all'improvviso nell'anima queste parole: «Ora altre suore parleranno della negligenza nel servizio di quella religiosa, ma tu taci e non prendere la parola su questo argomento». In quel momento cominciò una discussione abbastanza aspra contro quella suora ed essa non riuscì a trovare nulla a sua discolpa, mentre tutte le suore ripetevano in coro: « Si corregga, sorella, ed impari a servire meglio le ammalate ». Ho conosciuto così che talvolta Gesù non desidera che noi diciamo qualche cosa di nostra iniziativa. Egli ha i suoi mezzi e sa quando è il caso di parlare. Oggi ho udito queste parole: «Nell'Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso. Faccio uso dei castighi solo quando essi stessi Mi costringono a questo; la Mia mano afferra malvolentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della giustizia mando il giorno della Misericordia ». Ho risposto: « O mio Gesù, parla Tu stesso alle anime, poiché le mie parole non hanno importanza ».
+ G.M.G. L’ANIMA ATTENDE LA VENUTA DEL SIGNORE. Non so, Signore, a che ora verrai, Perciò vigilo continuamente e sto in ascolto, Come sposa da Te prescelta; Poiché so che Ti piace giungere non visto, Ma un cuore puro, Signore, Ti sente da lontano. Ti attendo, Signore, nella quiete e nel silenzio, Con una grande nostalgia nel cuore, Con un desiderio insopprimibile. Sento che il mio amore per Te diventa un fuoco E come una fiamma, alla fine della vita, s'innalza verso il cielo. Allora si realizzeranno tutti i miei desideri. Vieni ormai, mio dolcissimo Signore, E porta il mio cuore assetato, Là con Te nelle regioni eccelse dei cieli, Dove dura in eterno la Tua vita. La vita sulla terra è un'agonia continua, Mentre il mio cuore sente d'esser creato per grandi altezze E non l'attirano i bassipiani di questa vita, Poiché la mia patria è il cielo. Questa è la mia fede incrollabile.
FINE DEL QUINTO QUADERNO
31-13 Ottobre 30, 1932 Chi vive nella nostra Volontà Divina emette tre atti: Concorrente, assistente e ricevente. Tutte le qualità divine chiamano continuamente chi vive nella sua Volontà, per formarla e crescerla simile ad esse.
Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)
(1) Il mare del Voler Divino continua a mormorare nell’anima mia, oh! come è dolce, penetrante e travolgente il suo mormorio, mi travolge tanto, che mormoro insieme come se fosse mio questo mare divino, e fuso insieme non so fare altro che ciò che fa la stessa Volontà Suprema. Ma mentre mormoravo amore, adorazione, gioie, felicità, bellezza, le quali come tante vene entravano in me, il mio dolce Gesù visitando la sua piccola figlia mi ha detto:
(2) “Figlia mia benedetta, la tua piccolezza nel mare interminabile del nostro Volere è la nostra gioia più grande; tu devi sapere che chi vive in Esso emette atti concorrenti, assistenti e riceventi. Nel primo concorre con gli stessi atti del suo Creatore, essendo l’una la volontà dell’altro, questa Divina Volontà non vi è cosa che Essa faccia, cui non mette la creatura a concorrere insieme nel suo operato, ed ecco che il mio Volere non è più solo, sente l’inseparabilità di chi vive in Esso, negli atti suoi sente una volontà finita nell’infinita, che ama insieme e concorre alla molteplicità ed operato incessante delle nostre opere, sicché chi vive nella nostra Volontà spezza la nostra solitudine, e come connaturale ce la sentiamo concorrente nel nostro mare Divino, e con un riversamento continuo della sua piccolezza in Noi, acquista i diritti del nostro Volere per fare ciò che Esso fa. Ah! tu non puoi comprendere qual’è il nostro contento, la nostra gioia nel sentire la creatura concorrere insieme per fare non altro, ma solo quello che Noi facciamo. Dell’atto concorrente sorge l’atto assistente, concorre ed assiste, non vi è cosa che Noi facciamo che essa non conosce ed assista, come nasconderci da chi già è con Noi, concorre e tiene il suo posto nel nostro Volere? Ma concorrerà ed assisterà solamente? Ah! no, un’altro atto sorge, ed è quello di ricevere come suo, e come nostro, l’infinità del nostro amore e delle nostre opere, tanto che la sua piccolezza non ha dove mettere un’amore ed operato sì grande, e perciò si lascia essa nel nostro Volere con tutto il deposito dei beni che ha ricevuto, e questo con diritto, perché tiene del suo. Tu devi sapere che tutto ciò che si fa nella nostra Volontà è tanto grande, che la creatura è incapace di poterlo possedere e restringerlo in sé stessa, perciò sente il bisogno di servirsene della stessa Volontà in cui ha operato per tenerne il deposito. Molto più che tutto ciò che fa la creatura nel nostro Volere, anche il piccolo “ti amo”, le piccole offerte delle sue azioni, la sua piccolezza in balia della nostra Volontà, non sono altro che posti che prende nella nostra Volontà, e quanto più posto prende, tanti più diritti acquista, e sente in sé la forza divina che continuamente la rapisce, le dà il volo per fare che la sua vita venga formata tutta nella Divina Volontà. E siccome questo modo di vivere doveva essere di tutte le creature, questo era lo scopo della nostra Creazione, ma con somma nostra amarezza vediamo che quasi tutti vivono nel basso della loro volontà umana. Ora, chi vive nell’alto del nostro Volere, vede il gran male di chi vive nel basso, ed avendo a sua disposizione il nostro atto ricevente, cioè l’infinità del nostro amore e la molteplicità delle nostre opere, le mette a disposizione nostra e delle creature, affinché Noi restiamo ricambiati dell’amore di tutti, ed esse ricevono grazie, luce, amore, per quanto compete la loro piccolezza. Sicché tra il Cielo e la terra teniamo l’intermediaria presso Noi, e presso le creature, che con la potenza del nostro Fiat Divino vuole vincolare Cielo e terra, e come non contentare chi vive nella nostra Volontà? Sarebbe come se volessimo scontentare Noi stessi”.
(3) Onde continuavo il mio abbandono nel Voler Supremo, ed oh! come mi sentivo felice nel pensare che nel Fiat, io concorrevo a tutto ciò che faceva l’Ente Supremo, la mia volontà fusa nella Loro era il gran segreto, ed il portentoso prodigio, che la mia piccolezza era presa come nel laccio di fare e concorrere a tutto ciò che fa la Maestà Divina; né io mi potevo mettere da parte, né loro si potevano disfare di me, perché era la loro stessa Volontà che mi aveva preso nel mezzo, la quale era tanto immensa, che io non trovavo la via per uscirmene, e dovunque potesse andare, trovavo la Divina Volontà operante, che mi chiudeva nella stessa opera sua a concorrere, ne io ero una intrusa, essa stessa mi aveva steso le braccia per tenermi come sua conquista, molto più che d’ambi le parti c’era somma felicità, io di starmi, ed il Voler Divino di tenersi la mia piccolezza avvinta a Sé. Quindi io non so dire con chiarezza come spaziavo in questa luce interminabile, e mentre stavo tutta sorpresa, la cara mia vita, il mio sovrano Gesù, ha soggiunto:
(4) “Mia piccola figlia del mio Volere, il vivere nella mia Volontà è un richiamo continuo che facciamo alla creatura nelle nostre qualità divine. Il nostro Essere è sempre operante, ed i nostri attributi sono sempre in moto, ma siccome il nostro Volere è quello che forma l’opera ed il moto dentro dell’Essere nostro, quindi chi vive in Esso sente che il nostro Volere la chiama ora nella potenza, ora nella nostra sapienza, ora nel nostro amore, ora nella misericordia, ora nella giustizia, bontà e bellezza divina, insomma tutti i nostri attributi, con voci potenti chiamano la creatura dentro di essi, perché si forma e cresca a secondo delle loro qualità. Si sentirebbero disonorate, se si potesse dare, che chi vive con quello stesso Volere, di cui sono animati, non fosse conforme ad essi, ne godrebbe le loro prerogative, che tollerano la piccolezza, questa non le nuoce, perché si sa che il finito non può raggiungere mai l’infinito, ma che la piccolezza, anzi le fa più onore la piccolezza, perché tutto il bello ed il buono che veggono in essa, è tutta opera loro, ma che sia dissimile da loro, questo non mai. Ecco perciò il sussurrio ed il vocio continuo che sente chi vive nella nostra Volontà, sono le chiamate continue che il nostro Ente Supremo, per mezzo delle sue qualità, che fa alla sua amata creatura; prima che non vuole e non sa stare, e non può stare, perché la nostra Volontà essendo una, tiene tale virtù d’unione, e d’inseparabilità, che tutto ciò che liberamente entra in Essa, perde la virtù separativa, e la nostra somma bontà sente il bisogno d’amore di tenere con sé ciò che è suo, e che forma una particella della sua stessa Volontà. Ecco perciò le nostre qualità divine reclamano colei nel moto ed opere di esse, chi è animata dalla stessa loro Volontà, per far vita insieme, si sentirebbero uno strappo e la volontà spezzata se non l’avessero con loro; non fu uno strappo che fece il primo uomo da dentro la nostra Volontà, col sottrarsi da Essa? E questo strappo fu tanto grave, che capovolse tutto l’ordine della Creazione per lui, e giunse a respingere il suo Creatore con tutta la corrente delle sue grazie divine. Perciò chi vive nel nostro Volere è il rifacimento di questo strappo sì doloroso che ci costò tanto, ed il nostro Essere Divino arma tutti i nostri attributi intorno, intorno ad essa, acciò non ci si ripete lo stesso tiro, e vivendo insieme con Noi restiamo felice, essa e Noi, e se tu volessi dubitare di ciò che dico, è segno che non hai compreso bene quanto amo la creatura, e per averla con me e tutta mia, il mio amore mi fa giungere agli eccessi, al delirio, ed alle follie; del resto ne ho tutti i diritti d’amarla, perché è mia e fatta da me, e se tu sei mia, Io sono tuo, e perciò, anche tu tieni i diritti d’amarmi, e se non mi amassi, mancheresti ad un dovere più sacro santo verso chi ti ha dato l’essere e t’ama tanto. Quindi, d’ambi le parti amiamoci sempre ed assai, e l’amore non se ne starà cheto, farà risorgere nuovi ritrovati d’amore”.