Sotto il Tuo Manto

Martedi, 9 settembre 2025 - San Pietro Claver Sacerdote (Letture di oggi)

Non mettiamo orgoglio o vanità  nel nostro opera­re. Il nostro lavoro è opera di Dio; i poveri sono i po­veri di Dio. Lavorate per Gesù e Gesù lavorerà  con voi. Più dimenticate voi stessi, più Gesù penserà  a voi. Più vi distaccate da voi stessi, più Gesù sarà  at­taccato a voi. Ponetevi completamente sotto l'influen­za di Gesù cosicché nella vostra mente pensiate i suoi pensieri, compiate le sue opere per mezzo delle vostre mani... Sarete capaci di tutto con Lui che vi dà  forza. (Madre Teresa di Calcutta)

Liturgia delle Ore - Letture

Lunedi della 18° settimana del tempo ordinario (San Giovanni Maria de Vianney)

Questa sezione contiene delle letture scelte a caso, provenienti dalle varie sezioni del sito (Sacra Bibbia e la sezione Biblioteca Cristiana), mentre l'ultimo tab Apparizioni, contiene messaggi di apparizioni a mistici o loro scritti. Sono presenti testi della Valtorta, Luisa Piccarreta, don Stefano Gobbi e testimonianze di apparizioni mariane riconosciute.

Vangelo secondo Giovanni 8

1Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi.2Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.3Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo,4gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?".6Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.7E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei".8E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.9Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.10Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?".11Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".

12Di nuovo Gesù parlò loro: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".

13Gli dissero allora i farisei: "Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera".14Gesù rispose: "Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.15Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.16E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.17Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera:18orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza".19Gli dissero allora: "Dov'è tuo padre?". Rispose Gesù: "Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio".20Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.
21Di nuovo Gesù disse loro: "Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire".22Dicevano allora i Giudei: "Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?".23E diceva loro: "Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.24Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati".25Gli dissero allora: "Tu chi sei?". Gesù disse loro: "Proprio ciò che vi dico.26Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui".27Non capirono che egli parlava loro del Padre.28Disse allora Gesù: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.29Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite".30A queste sue parole, molti credettero in lui.

31Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;32conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".33Gli risposero: "Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?".34Gesù rispose: "In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.35Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre;36se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.37So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.38Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!".39Gli risposero: "Il nostro padre è Abramo". Rispose Gesù: "Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo!40Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto.41Voi fate le opere del padre vostro". Gli risposero: "Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!".42Disse loro Gesù: "Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.43Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole,44voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.45A me, invece, voi non credete, perché dico la verità.46Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?47Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio".
48Gli risposero i Giudei: "Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?".49Rispose Gesù: "Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate.50Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica.51In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte".52Gli dissero i Giudei: "Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".53Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?".54Rispose Gesù: "Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!",55e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola.56Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò".57Gli dissero allora i Giudei: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?".58Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".59Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.


Deuteronomio 10

1In quel tempo il Signore mi disse: Tàgliati due tavole di pietra simili alle prime e sali da me sul monte e costruisci anche un'arca di legno;2io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle prime che tu hai spezzato e tu le metterai nell'arca.3Io feci dunque un'arca di legno d'acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle prime; poi salii sul monte, con le due tavole in mano.4Il Signore scrisse su quelle tavole la stessa iscrizione di prima, cioè i dieci comandamenti che il Signore aveva promulgati per voi sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. Il Signore me li consegnò.5Allora mi volsi e scesi dal monte; collocai le tavole nell'arca che avevo fatta e là restarono, come il Signore mi aveva ordinato.
6Poi gli Israeliti partirono dai pozzi dei figli Iaakan per Mosera. Là morì Aronne e vi fu sepolto; Eleazaro suo figlio divenne sacerdote al posto di lui.7Di là partirono alla volta di Gudgoda e da Gudgoda alla volta di Iotbata, paese ricco di torrenti d'acqua.
8In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per portare l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore al suo servizio e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad oggi.9Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità, come il Signore tuo Dio gli aveva detto.
10Io ero rimasto sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti; il Signore mi esaudì anche questa volta: il Signore non ha voluto distruggerti.11Poi il Signore mi disse: Alzati, mettiti in cammino alla testa del tuo popolo: entrino nel paese che giurai ai loro padri di dar loro e ne prendano possesso.
12Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima,13che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti dò per il tuo bene?14Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene.15Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come oggi.16Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca;17perché il Signore vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali,18rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito.19Amate dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto.20Temi il Signore tuo Dio, a lui servi, restagli fedele e giura nel suo nome:21Egli è l'oggetto della tua lode, Egli è il tuo Dio; ha fatto per te quelle cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto.22I tuoi padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; ora il Signore tuo Dio ti ha reso numeroso come le stelle dei cieli.


Giobbe 14

1L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
3Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato, la sua
giornata!
7Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
9al sentore dell'acqua rigermoglia
e mette rami come nuova pianta.
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
11Potranno sparire le acque del mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba,
occultarmi, finché sarà passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
18Ohimè! come un monte finisce in una frana
e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
22Soltanto i suoi dolori egli sente
e piange sopra di sé.


Salmi 119

1Alleluia.

Alef. Beato l'uomo di integra condotta,
che cammina nella legge del Signore.
2Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.

3Non commette ingiustizie,
cammina per le sue vie.
4Tu hai dato i tuoi precetti
perché siano osservati fedelmente.

5Siano diritte le mie vie,
nel custodire i tuoi decreti.
6Allora non dovrò arrossire
se avrò obbedito ai tuoi comandi.
7Ti loderò con cuore sincero
quando avrò appreso le tue giuste sentenze.
8Voglio osservare i tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.

9Bet. Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Custodendo le tue parole.
10Con tutto il cuore ti cerco:
non farmi deviare dai tuoi precetti.
11Conservo nel cuore le tue parole
per non offenderti con il peccato.
12Benedetto sei tu, Signore;
mostrami il tuo volere.
13Con le mie labbra ho enumerato
tutti i giudizi della tua bocca.
14Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia
più che in ogni altro bene.
15Voglio meditare i tuoi comandamenti,
considerare le tue vie.
16Nella tua volontà è la mia gioia;
mai dimenticherò la tua parola.

17Ghimel. Sii buono con il tuo servo e avrò vita,
custodirò la tua parola.
18Aprimi gli occhi perché io veda
le meraviglie della tua legge.
19Io sono straniero sulla terra,
non nascondermi i tuoi comandi.
20Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi precetti in ogni tempo.
21Tu minacci gli orgogliosi;
maledetto chi devìa dai tuoi decreti.
22Allontana da me vergogna e disprezzo,
perché ho osservato le tue leggi.
23Siedono i potenti, mi calunniano,
ma il tuo servo medita i tuoi decreti.
24Anche i tuoi ordini sono la mia gioia,
miei consiglieri i tuoi precetti.

25Dalet. Io sono prostrato nella polvere;
dammi vita secondo la tua parola.
26Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto;
insegnami i tuoi voleri.
27Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò i tuoi prodigi.
28Io piango nella tristezza;
sollevami secondo la tua promessa.
29Tieni lontana da me la via della menzogna,
fammi dono della tua legge.
30Ho scelto la via della giustizia,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
31Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore,
che io non resti confuso.
32Corro per la via dei tuoi comandamenti,
perché hai dilatato il mio cuore.

33He. Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la seguirò sino alla fine.
34Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge
e la custodisca con tutto il cuore.
35Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in esso è la mia gioia.
36Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso la sete del guadagno.
37Distogli i miei occhi dalle cose vane,
fammi vivere sulla tua via.
38Con il tuo servo sii fedele alla parola
che hai data, perché ti si tema.
39Allontana l'insulto che mi sgomenta,
poiché i tuoi giudizi sono buoni.
40Ecco, desidero i tuoi comandamenti;
per la tua giustizia fammi vivere.

41Vau. Venga a me, Signore, la tua grazia,
la tua salvezza secondo la tua promessa;
42a chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola.
43Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera,
perché confido nei tuoi giudizi.
44Custodirò la tua legge per sempre,
nei secoli, in eterno.
45Sarò sicuro nel mio cammino,
perché ho ricercato i tuoi voleri.
46Davanti ai re parlerò della tua alleanza
senza temere la vergogna.
47Gioirò per i tuoi comandi
che ho amati.
48Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo,
mediterò le tue leggi.

49Zain. Ricorda la promessa fatta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
50Questo mi consola nella miseria:
la tua parola mi fa vivere.
51I superbi mi insultano aspramente,
ma non devìo dalla tua legge.
52Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore,
e ne sono consolato.
53M'ha preso lo sdegno contro gli empi
che abbandonano la tua legge.
54Sono canti per me i tuoi precetti,
nella terra del mio pellegrinaggio.
55Ricordo il tuo nome lungo la notte
e osservo la tua legge, Signore.
56Tutto questo mi accade
perché ho custodito i tuoi precetti.

57Het. La mia sorte, ho detto, Signore,
è custodire le tue parole.
58Con tutto il cuore ti ho supplicato,
fammi grazia secondo la tua promessa.
59Ho scrutato le mie vie,
ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti.
60Sono pronto e non voglio tardare
a custodire i tuoi decreti.
61I lacci degli empi mi hanno avvinto,
ma non ho dimenticato la tua legge.
62Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode
per i tuoi giusti decreti.
63Sono amico di coloro che ti sono fedeli
e osservano i tuoi precetti.
64Del tuo amore, Signore, è piena la terra;
insegnami il tuo volere.

65Tet. Hai fatto il bene al tuo servo, Signore,
secondo la tua parola.
66Insegnami il senno e la saggezza,
perché ho fiducia nei tuoi comandamenti.
67Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua parola.
68Tu sei buono e fai il bene,
insegnami i tuoi decreti.
69Mi hanno calunniato gli insolenti,
ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti.
70Torpido come il grasso è il loro cuore,
ma io mi diletto della tua legge.
71Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari ad obbedirti.
72La legge della tua bocca mi è preziosa
più di mille pezzi d'oro e d'argento.

73Iod. Le tue mani mi hanno fatto e plasmato;
fammi capire e imparerò i tuoi comandi.
74I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia,
perché ho sperato nella tua parola.
75Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi
e con ragione mi hai umiliato.
76Mi consoli la tua grazia,
secondo la tua promessa al tuo servo.
77Venga su di me la tua misericordia e avrò vita,
poiché la tua legge è la mia gioia.
78Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono;
io mediterò la tua legge.
79Si volgano a me i tuoi fedeli
e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.
80Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti,
perché non resti confuso.

81Caf. Mi consumo nell'attesa della tua salvezza,
spero nella tua parola.
82Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa,
mentre dico: "Quando mi darai conforto?".
83Io sono come un otre esposto al fumo,
ma non dimentico i tuoi insegnamenti.
84Quanti saranno i giorni del tuo servo?
Quando farai giustizia dei miei persecutori?

85Mi hanno scavato fosse gli insolenti
che non seguono la tua legge.
86Verità sono tutti i tuoi comandi;
a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto.
87Per poco non mi hanno bandito dalla terra,
ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.
88Secondo il tuo amore fammi vivere
e osserverò le parole della tua bocca.

89Lamed. La tua parola, Signore,
è stabile come il cielo.
90La tua fedeltà dura per ogni generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.
91Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
92Se la tua legge non fosse la mia gioia,
sarei perito nella mia miseria.
93Mai dimenticherò i tuoi precetti:
per essi mi fai vivere.
94Io sono tuo: salvami,
perché ho cercato il tuo volere.
95Gli empi mi insidiano per rovinarmi,
ma io medito i tuoi insegnamenti.
96Di ogni cosa perfetta ho visto il limite,
ma la tua legge non ha confini.

97Mem. Quanto amo la tua legge, Signore;
tutto il giorno la vado meditando.
98Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici,
perché sempre mi accompagna.
99Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
100Ho più senno degli anziani,
perché osservo i tuoi precetti.
101Tengo lontano i miei passi da ogni via di male,
per custodire la tua parola.
102Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu ad istruirmi.
103Quanto sono dolci al mio palato le tue parole:
più del miele per la mia bocca.
104Dai tuoi decreti ricevo intelligenza,
per questo odio ogni via di menzogna.

105Nun. Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
106Ho giurato, e lo confermo,
di custodire i tuoi precetti di giustizia.
107Sono stanco di soffrire, Signore,
dammi vita secondo la tua parola.
108Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi.
109La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
110Gli empi mi hanno teso i loro lacci,
ma non ho deviato dai tuoi precetti.
111Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
sono essi la gioia del mio cuore.
112Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,
in essi è la mia ricompensa per sempre.

113Samech. Detesto gli animi incostanti,
io amo la tua legge.
114Tu sei mio rifugio e mio scudo,
spero nella tua parola.
115Allontanatevi da me o malvagi,
osserverò i precetti del mio Dio.
116Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita,
non deludermi nella mia speranza.
117Sii tu il mio aiuto e sarò salvo,
gioirò sempre nei tuoi precetti.
118Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti,
perché la sua astuzia è fallace.
119Consideri scorie tutti gli empi della terra,
perciò amo i tuoi insegnamenti.
120Tu fai fremere di spavento la mia carne,
io temo i tuoi giudizi.

121Ain. Ho agito secondo diritto e giustizia;
non abbandonarmi ai miei oppressori.
122Assicura il bene al tuo servo;
non mi opprimano i superbi.
123I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza
e della tua parola di giustizia.
124Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore
e insegnami i tuoi comandamenti.

125Io sono tuo servo, fammi comprendere
e conoscerò i tuoi insegnamenti.
126È tempo che tu agisca, Signore;
hanno violato la tua legge.
127Perciò amo i tuoi comandamenti
più dell'oro, più dell'oro fino.
128Per questo tengo cari i tuoi precetti
e odio ogni via di menzogna.

129Pe. Meravigliosa è la tua alleanza,
per questo le sono fedele.
130La tua parola nel rivelarsi illumina,
dona saggezza ai semplici.
131Apro anelante la bocca,
perché desidero i tuoi comandamenti.
132Volgiti a me e abbi misericordia,
tu che sei giusto per chi ama il tuo nome.
133Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola
e su di me non prevalga il male.
134Salvami dall'oppressione dell'uomo
e obbedirò ai tuoi precetti.
135Fa' risplendere il volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi comandamenti.
136Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi,
perché non osservano la tua legge.

137Sade. Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
138Con giustizia hai ordinato le tue leggi
e con fedeltà grande.
139Mi divora lo zelo della tua casa,
perché i miei nemici dimenticano le tue parole.
140Purissima è la tua parola,
il tuo servo la predilige.
141Io sono piccolo e disprezzato,
ma non trascuro i tuoi precetti.
142La tua giustizia è giustizia eterna
e verità è la tua legge.
143Angoscia e affanno mi hanno colto,
ma i tuoi comandi sono la mia gioia.
144Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre,
fammi comprendere e avrò la vita.

145Kof. T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi;
custodirò i tuoi precetti.
146Io ti chiamo, salvami,
e seguirò i tuoi insegnamenti.
147Precedo l'aurora e grido aiuto,
spero sulla tua parola.
148I miei occhi prevengono le veglie
per meditare sulle tue promesse.
149Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia;
Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
150A tradimento mi assediano i miei persecutori,
sono lontani dalla tua legge.
151Ma tu, Signore, sei vicino,
tutti i tuoi precetti sono veri.
152Da tempo conosco le tue testimonianze
che hai stabilite per sempre.

153Res. Vedi la mia miseria, salvami,
perché non ho dimenticato la tua legge.
154Difendi la mia causa, riscattami,
secondo la tua parola fammi vivere.
155Lontano dagli empi è la salvezza,
perché non cercano il tuo volere.
156Le tue misericordie sono grandi, Signore,
secondo i tuoi giudizi fammi vivere.
157Sono molti i persecutori che mi assalgono,
ma io non abbandono le tue leggi.
158Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo,
perché non custodiscono la tua parola.
159Vedi che io amo i tuoi precetti,
Signore, secondo la tua grazia dammi vita.
160La verità è principio della tua parola,
resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia.

161Sin. I potenti mi perseguitano senza motivo,
ma il mio cuore teme le tue parole.
162Io gioisco per la tua promessa,
come uno che trova grande tesoro.
163Odio il falso e lo detesto,
amo la tua legge.
164Sette volte al giorno io ti lodo
per le sentenze della tua giustizia.
165Grande pace per chi ama la tua legge,
nel suo cammino non trova inciampo.
166Aspetto da te la salvezza, Signore,
e obbedisco ai tuoi comandi.
167Io custodisco i tuoi insegnamenti
e li amo sopra ogni cosa.
168Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie.

169Tau. Giunga il mio grido fino a te, Signore,
fammi comprendere secondo la tua parola.
170Venga al tuo volto la mia supplica,
salvami secondo la tua promessa.
171Scaturisca dalle mie labbra la tua lode,
poiché mi insegni i tuoi voleri.
172La mia lingua canti le tue parole,
perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti.
173Mi venga in aiuto la tua mano,
poiché ho scelto i tuoi precetti.
174Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è tutta la mia gioia.
175Possa io vivere e darti lode,
mi aiutino i tuoi giudizi.
176Come pecora smarrita vado errando;
cerca il tuo servo,
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.


Michea 5

1E tu, Betlemme di Efrata
così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,
da te mi uscirà colui
che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità,
dai giorni più remoti.
2Perciò Dio li metterà in potere altrui
fino a quando colei che deve partorire partorirà;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele.
3Egli starà là e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore suo Dio.
Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra

4e tale sarà la pace:
se Assur entrerà nella nostra terra
e metterà il piede sul nostro suolo,
noi schiereremo contro di lui
sette pastori e otto capi di uomini,
5che governeranno la terra di Assur con la spada,
il paese di Nimròd con il suo stesso pugnale.
Ci libereranno da Assur,
se entrerà nella nostra terra
e metterà piede entro i nostri confini.

6Il resto di Giacobbe
sarà, in mezzo a molti popoli,
come rugiada mandata dal Signore
e come pioggia che cade sull'erba,
che non attende nulla dall'uomo
e nulla spera dai figli dell'uomo.
7Allora il resto di Giacobbe sarà,
in mezzo a popoli numerosi,
come un leone tra le belve della foresta,
come un leoncello tra greggi di pecore,
il quale, se entra, calpesta e sbrana
e non c'è scampo.

8La tua mano si alzerà
contro tutti i tuoi nemici,
e tutti i tuoi avversari
saranno sterminati.
9In quel giorno - dice il Signore -
distruggerò i tuoi cavalli in mezzo a te
e manderò in rovina i tuoi carri;
10distruggerò le città della tua terra
e demolirò tutte le tue fortezze.
11Ti strapperò di mano i sortilegi
e non avrai più indovini.
12Distruggerò in mezzo a te
le tue sculture e le tue stele,
né più ti prostrerai
davanti a un'opera delle tue mani.
13Estirperò da te i tuoi pali sacri,
distruggerò i tuoi idoli.
14Con ira e furore,
farò vendetta delle genti,
che non hanno voluto obbedire.


Prima lettera ai Corinzi 9

1Non sono forse libero, io? Non sono un apostolo? Non ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore?2Anche se per altri non sono apostolo, per voi almeno lo sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore.3Questa è la mia difesa contro quelli che mi accusano.4Non abbiamo forse noi il diritto di mangiare e di bere?5Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?6Ovvero solo io e Bàrnaba non abbiamo il diritto di non lavorare?
7E chi mai presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una vigna senza mangiarne il frutto? O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del latte del gregge?8Io non dico questo da un punto di vista umano; è la Legge che dice così.9Sta scritto infatti nella legge di Mosè: 'Non metterai la museruola al bue che trebbia'. Forse Dio si dà pensiero dei buoi?10Oppure lo dice proprio per noi? Certamente fu scritto per noi. Poiché colui che ara deve arare nella speranza di avere la sua parte, come il trebbiatore trebbiare nella stessa speranza.11Se noi abbiamo seminato in voi le cose spirituali, è forse gran cosa se raccoglieremo beni materiali?12Se gli altri hanno tale diritto su di voi, non l'avremmo noi di più? Noi però non abbiamo voluto servirci di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non recare intralcio al vangelo di Cristo.13Non sapete che coloro che celebrano il culto traggono il vitto dal culto, e coloro che attendono all'altare hanno parte dell'altare?14Così anche il Signore ha disposto che quelli che annunziano il vangelo vivano del vangelo.
15Ma io non mi sono avvalso di nessuno di questi diritti, né ve ne scrivo perché ci si regoli in tal modo con me; preferirei piuttosto morire. Nessuno mi toglierà questo vanto!16Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo!17Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato.18Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo.
19Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero:20mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge.21Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge.22Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.23Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.
24Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!25Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile.26Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria,27anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato.


Capitolo XLII: La nostra pace non dobbiamo porla negli uomini

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1. O figlio, se la tua pace l'attendi da qualcuno, secondo il tuo sentimento e il piacere di stare con lui, avrai sempre incertezza ed impacci. Se, invece, tu ricorrerai alla verità, sempre viva e stabile, non sarai contristato per l'abbandono da parte di un amico; neppure per la sua morte. Su di me deve essere fondato l'amore per l'amico; in me deve essere amato chi ti appare degno e ti è particolarmente caro in questa vita; senza di me non regge e non dura l'amicizia; non c'è legame d'amicizia veramente puro, se non sono io ad annodarlo. Perciò tu devi essere totalmente morto ad ogni attaccamento verso persone che ti siano care così da preferire, per quanto sta in te, di essere privo di ogni umana amicizia.

2. Tanto più ci si avvicina a Dio, quanto più ci si ritira lontano da ogni conforto terreno. Tanto più si ascende in alto, a Dio, quanto più si entra nel profondo di noi stessi, persuadendosi di non valere proprio nulla. Che se uno, invece, attribuisce a sé qualcosa di buono, questi ostacola la venuta della grazia divina il lui; giacché la grazia dello Spirito Santo cerca sempre un cuore umile. Se tu sapessi annichilirti e uscire da ogni affetto di quaggiù, liberandoti da ogni attaccamento di questo mondo, allora, certamente, io verrei a te, con larghezza di grazia; infatti, quando guardi alle creature, ti si sottrae la vista del Creatore. Per amore del Creatore, dunque, vinci te stesso, in tutte le cose; così potrai giungere a conoscere Dio. Se una cosa, per quanto piccola sia, la si ama e ad essa si guarda non rettamente, questa ti ostacola la via verso il sommo Dio, e ti corrompe.


DISCORSO 265/D ASCENSIONE DEL SIGNORE

Discorsi - Sant'Agostino

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L'eresia manichea sul corpo di Cristo.

1. Abbiamo ascoltato la lettura del santo Vangelo; pieni di meraviglia abbiamo: creduto e credendo ci siamo ancor più meravigliati per il fatto che il Signore è apparso dopo la risurrezione dai morti, ha mostrato se stesso come testimonianza a persone che sarebbero morte, come esempio a persone che sarebbero risorte. Apparve a persone che avevano perso ogni speranza, le quali, piene di timore [alla sua vista] credevano di vedere uno spirito 1. C'è un'eresia diabolica che anche oggi afferma quanto allora credettero i discepoli: i manichei dicono che Cristo Signore fu uno spirito, non un corpo, e che in tutto ciò che è avvenuto, egli ha agito in figura di corpo e che ogni azione fisica in lui è stata una parvenza, non una realtà. Permettete che parli un poco a costoro, poiché forse qualcuno di essi si nasconde anche in mezzo a voi, non voglio trascurarlo, prendendo l'occasione dalla lettura fatta.

Ostinatezza dei Manichei.

2. Che cosa affermi, o manicheo - chiunque tu sia -, che cosa affermi? Cristo - risponde - fu uno spirito, non ebbe un corpo, ma si presentò in sembianze di corpo. Accetto per ora la sfida, accetto di combattere con costui per farne, se potrò, un credente. Tu dunque affermi che Cristo ebbe solo l'apparenza, che fu uno spirito, non un corpo? Proprio così, rispondi. Questo - ti ribatto - lo credettero dapprima anche i suoi discepoli. Non mi arrabbio dunque gran ché per il fatto che anche tu hai sbagliato; ma certamente sei da condannare perché, anche dopo che essi sono stati corretti, tu rimani nell'errore. Dunque Cristo fu uno spirito e non ebbe un vero corpo? Io ho accettato di discutere con te, tu ora ascolta uno che ti può fare da maestro; ripeto: ascolta un maestro, non me, ma lui. Andate, parlate, fate discorsi, predicate, insegnate, introducetevi nelle case e seducete donnicciuole cariche di peccati 2; datevi da fare per insegnare che Cristo fu uno spirito e non ebbe carne e ossa. Ascoltate le sue stesse parole: Perché siete così turbati e perché i dubbi affiorano nei vostri cuori? Guardate le mie mani e i miei piedi... Palpatemi e osservate: uno spirito infatti non ha carne ed ossa come vedete che ho io 3. Perché non sei d'accordo con queste parole? Sei cristiano? Se sei cristiano, ascolta Cristo che dice: Perché i dubbi affiorano nei vostri cuori? Guardate le mie mani e i miei piedi... Palpatemi e osservate: uno spirito infatti - cioè ciò che credete che io sia - non ha carne ed ossa come vedete che ho io. Ancora non sei d'accordo? Se ancora non sei d'accordo, pensa se per caso non ci sia niente di male a credere che Cristo fu uno spirito mentre invece aveva una vera carne. Se non ci fosse niente di male a credere questo, il Signore avrebbe lasciato i suoi discepoli in quello stesso errore. Non sottovalutare una ferita che tale medico si preoccupò di risanare. Se quei dubbi non fossero stati dannosi come i rovi nel campo del Signore, l'agricoltore non li avrebbe estirpati con mano diligente (come invece ha fatto). Ma mentre i discepoli si sono ricreduti, i manichei vi sono caduti a precipizio. Quel dubbio passò fugacemente nel cuore dei discepoli, mentre s'impossessò da padrone dei cuori dei manichei, li ha invasi come un nemico.

Cristo: Verbo, anima e corpo.

3. Fratelli, se qualcuno avesse dubbi su queste cose, si curi: ascolti la verità, la smetta di opporsi ad essa. Cristo è Verbo, anima e corpo. Ogni uomo è formato di anima e corpo: Cristo è Verbo e uomo. Se è Verbo e uomo, è formato dal Verbo, dall'anima e dal corpo. Non sono tre persone il Verbo, l'anima e il corpo: neanche tu difatti, che sei composto di anima e di corpo, sei due persone. Tu, che sei composto di un'anima e di un corpo, sei un unico uomo; lui, che è composto del Verbo, di un'anima e di un corpo, è un Cristo solo. Alcune volte parla in quanto Verbo e tuttavia è un medesimo Cristo che parla; altre volte parla in quanto anima e tuttavia è un medesimo Cristo che parla; altre volte infine parla in quanto corpo e tuttavia è un medesimo Cristo che parla. Proviamo queste affermazioni con esempi tratti dalle sacre Scritture. Ascolta Cristo che parla in quanto Verbo: Io e il Padre siamo una cosa sola 4; che parla in quanto anima: L'anima mia è triste fino alla morte 5; che parla in quanto corpo: Era necessario che Cristo patisse e risorgesse il terzo giorno 6. In che cosa doveva risorgere se non in ciò in cui poté essere sepolto? È risorto in quello stesso elemento in cui morì. Cerca la morte nel Verbo: mai poté accadere. Cerca la morte nell'anima: non è mai accaduto perché non ci fu peccato. Cerca la morte nel corpo: qui, sì, ci fu la morte; e perciò fu vera risurrezione, perché ci fu vera morte. Lì ci fu morte.. E come poté esserci, se non ci fu peccato? In questo caso ci fu una pena senza colpa, perché a noi venissero rimesse e colpa e pena.

Perché Cristo morì pur essendo innocente.

4. Perché ti meravigli del fatto che Cristo sia morto, pur non avendo minimamente peccato? Volle restituire a posto tuo ciò di cui non era debitore, per liberarti dal debito. Una volta indotto in inganno, per diritto il diavolo teneva in suo possesso il genere umano: teneva in suo possesso ciò che aveva preso; aveva preso ciò che aveva tratto in inganno. Nel suo corpo mortale Cristo portò il sangue da versare, al fine di cancellare con esso le cambiali dei peccati. Il diavolo ancora terrebbe noi, peccatori, in suo possesso, se non avesse ucciso l'innocente. Ora invece guardate come giustamente gli si può dire: Hai ucciso colui che non ti doveva niente, lascia andare i tuoi debitori. Ecco - dice Cristo - sta per venire il principe di questo mondo, ma in me non troverà niente. Come sarebbe a dire: non troverà niente? Non hai un'anima? Non hai un corpo? Non sei anche il Verbo? Tutte queste cose sono niente? Non sia mai! Ma niente è suo nel senso che niente è peccato. Lui è il principe dei peccatori: il principe dei peccatori in me non troverà niente. Non ho commesso peccato, non ho ereditato niente da Adamo, io che sono venuto a voi nascendo da una vergine. Non ho aggiunto altri peccati, perché non ho avuto il peccato [d'origine] al quale potessi aggiungerne altri; vivendo da giusto non ho commesso alcun peccato. Venga pure e, se può, cerchi in me qualcosa di suo. Ma niente di suo troverà in me: non ho alcun peccato; sono nato innocente, sono vissuto innocente. Venga pure, non troverà niente. Perché allora muori se, venendo, non troverà niente? E Gesù risponde perché muore: Ecco, sta per venire il principe di questo mondo, ma in me non troverà niente. E, come se gli domandassimo: Perché allora muori? risponde: ma perché tutti riconoscano che io faccio la volontà del Padre mio, alzatevi, partiamo di qui 7, verso la passione, per fare la volontà del Padre buono, non perché debba pagare un debito al principe del male.

La croce di Cristo fu trappola per il diavolo.

5. Allora perché ti meravigli? Certamente Cristo è la vita: perché è morta la vita? Non è morta l'anima, non è morto il Verbo, ma è morto il corpo, perché in lui morisse la morte. Avendo subito la morte, uccise la morte: incastrò nel laccio il leone che era andato all'esca. Se il pesce non fosse avido di preda non verrebbe preso nell'amo. Il diavolo fu avido di morte, fu ingordo di morte. La croce di Cristo fu per lui una trappola; la morte di Cristo, anzi il corpo mortale di Cristo, fu come l'esca nella trappola. Il diavolo venne, afferrò l'esca e fu preso. Ecco che Cristo è risorto: dov'è più la morte? Per il suo corpo è già detto quanto per il nostro si dirà solo alla fine: La morte è stata assorbita dalla vittoria 8. Era corpo, ma non era più corpo corruttibile. La natura rimane la stessa, cambiano le proprietà. La sostanza è la stessa di prima, ma ora non c'è alcun difetto, nessun impedimento, nessuna possibilità di corruzione, nessuna necessità, niente di mortale, niente di terreno secondo le nostre conoscenze. Veniva toccato, tastato, palpato ma non poteva più essere ucciso.

Gli Apostoli non erano stati ancora confermati dall'alto.

6. Ascolta ancora. Cristo ascende in cielo, viene sottratto alla vista dei discepoli. Li rende osservatori e ne fa dei testimoni 9. Vien detto loro: Perché state [guardando verso il cielo]? Quel Gesù che vi è stato sottratto verrà allo stesso modo 10. Che cosa significa: Allo stesso modo? Allo stesso modo, cioè nella stessa forma, nello stesso corpo: Vedranno colui che hanno trafitto 11. Verrà allo stesso modo con cui voi l'avete veduto salire al cielo 12. Lo videro con assoluta certezza, lo toccarono proprio, lo palparono; confermarono la loro fede sia guardandolo che toccandolo; lo accompagnarono con lo sguardo mentre veniva portato in cielo; ascoltarono attentamente, come si ascolta una testimonianza, la voce dell'angelo che preannunziava il ritorno futuro di Cristo. Tuttavia, pur avendo vissuto in prima persona tutti questi avvenimenti, il solo fatto di vederlo o l'aver potuto solo toccare con mano le membra del Signore non era sufficiente per diventare testimoni di Cristo e per essere pronti a sopportare con fortezza ogni avversità per la predicazione della verità e a combattere fino al sangue contro la menzogna. Chi ha dato loro l'aiuto [per fare tali cose]? Ascolta il Signore: Voi rimanete in città fino a quando non sarete rivestiti di forza dall'alto 13. Mi avete visto e mi avete toccato; ma ancora non avete la forza di predicare e di morire in testimonianza di ciò che avete visto e toccato, fino a che non sarete rivestiti di forza dall'alto. Or vadano pure gli uomini e se sono capaci di fare qualcosa l'attribuiscano pure alle proprie forze. Pietro c'era ma ancora non era stato confermato come roccia; non era stato ancora rivestito di forza dall'alto: poiché nessuno può ricevere se non ciò che gli fu dato dal cielo 14.

Da te puoi fare solo il male.

7. La Verità stessa, fratelli, ci faccia persuasi di questa verità: nessuno sì vanti delle proprie forze, nessuno s'insuperbisca per la propria libera volontà. Tu da solo sei capace di peccare; per agire bene hai bisogno di uno che ti aiuti. Di': Sii il mio aiuto, non abbandonarmi 15. Guai a te se ti abbandonasse. Quando ti abbandona a te stesso, a chi ti abbandona se non ad un uomo? Non tremi di paura quando ascolti le parole: Maledetto chiunque pone la sua speranza nell'uomo 16? Cristo Signore, come ho detto, è Verbo, anima e corpo; ivi c'è Dio e ivi ci sei anche tu, ma il tutto è un unico Cristo. In che senso ci sei anche tu? In base a quale merito umano, in base a quale decisione di libera volontà umana il Signore assunse la natura umana, il Verbo si rivestì della natura umana? Quale merito precedente ha avuto la sua natura umana? O forse dirai che, non so dove, un tempo in qualche parte Cristo viveva rettamente e che vivendo rettamente meritò di essere assunto dal Verbo e di diventare una sola cosa con il Verbo e di nascere dalla Vergine? Per carità, per carità! Togli questo pensiero dalla mente dei cristiani, Signore Dio nostro! Lo vediamo come Unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità 17. Il Verbo infatti non aveva di che morire per te. Era necessario che Cristo morisse per te ma nel Verbo non c'era nulla che potesse morire per te: poiché in principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio 18, vita semplicissima, senza carne né sangue, senza alcuna mutabilità. Quale enorme distanza dalla morte! E quindi quanta misericordia! Maria, sì, era del genere umano: vergine, ma creatura umana; santa, ma creatura umana. Il Signore invece, il Verbo unigenito, ha assunto per te un corpo, per poterlo sacrificare per te. Lo ha assunto per te, dalla tua stessa natura, poiché non aveva nella sua natura un corpo in cui potesse morire per te. Tu non avresti potuto vivere, lui non avrebbe potuto morire. O grande scambio! Tu vivi della sua vita perché egli è morto nella tua natura.

 

 

1 - Lc 24, 37.

2 - 2 Tm 3, 6.

3 - Lc 24, 38-39.

4 - Gv 10, 30.

5 - Mt 26, 38.

6 - Lc 24, 46.

7 - Gv 14, 30-31.

8 - 1 Cor 15, 54.

9 - Cf. Lc 24, 48.

10 - At 1, 11.

11 - Zac 12, 10.

12 - At 1, 11.

13 - Lc 24, 49.

14 - Gv 3, 27.

15 - Sal 26, 9.

16 - Ger 17, 5.

17 - Gv 1, 14.

18 - Gv 1, 1.


Il misterioso quaderno dei sogni (il suo diario)

Sant'Anna Schaffer - Sant'Anna Schaffer

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"IL DOLORE E’ STATO CREATO PER SUPPLIRE LE DEBOLEZZE DELL'AMORE. SI DIVIENE MIGLIORI SOFFRENDO. IL DOLORE E IL PIÙ GRANDE ARTEFICE DELLA PERFEZIONE DELLE ANIME. " (FRANCESCO BERSINI )

 

PRESENTAZIONE


L'abilità di un medico sta nel trovare i rimedi ai mali dei suoi pazienti.

I tempi sono come gli uomini: si ammalano di questo o di quel male e spesso di molti mali contemporaneamente.

E il buon Dio (laureato in medicina nell'università del Paradiso e specializzato in "medicina interna", in "medicina profonda" e in "medicina sociale") è il solo che conosce e sa applicare i rimedi ai mali di ogni tempo.

Quali sono i mali di questo nostro secolo che ormai sta morendo? Sono tanti, troppi, forse tutti i mali possibili!

Un giorno Gesù, parlando del suo ritorno alla fine dei tempi disse: "Quando tornerò, troverò ancora la fede sulla terra?" (cfr.: Lc 18, 8).

Una domanda inquietante che ci lascia preoccupati; ...preoccupati, amareggiati, ma non sorpresi. Infatti ci sono già sotto gli occhi di tutti molti e gravi segni del declino della fede. Se in epoche passate erano i cristiani a convertire il mondo, oggi è il mondo a convertire i cristiani. Ormai, tra quelli che portano il nome di Cristo la fede sta diventando merce sempre più rara.

Dicevo che, forse, il nostro tempo è ammalato di tutti i mali possibili. Quando si spegne la fede, si fa buio sul mondo e nelle tenebre create dal folle orgoglio dell'uomo che non vuol più saperne di Dio, tutti i mali diventano possibili.

È proprio allora che c'è bisogno delle cure più radicali.

Quando il tempo è malato di incredulità, Dio tenta di curarlo inviando uomini e donne stracolmi di fede, fino a giocarsi tutto per Lui. Anna Schifffer è una di questi!

Quando il tempo è malato di troppa attenzione alle cose di quaggiù, Dio tenta di curarlo inviando uomini e donne estremamente attenti alle cose di lassù. Anna Schliffer è una di questi!

Quando il tempo è malato di egoismo, Dio tenta di curarlo inviando uomini e donne che si nutrono solo di amore (quello più vero, quello più grande) e lo irradiano intorno a loro. Anna ScUffer è una di questi!

Quando il tempo è malato di un'ingordigia mai sazia di godere, Dio tenta di curarlo inviando uomini e donne che, come Cristo, non sono mai sazi di soffrire. Anna Schaffer è una di questi!

Quando il tempo è malato fino alle radici e marcisce nella melma del peccato, Dio tenta di guarirlo inviando uomini e donne che, come angeli, sono stracolmi di grazia. Anna Schdffer è una di questi!

Quando il tempo, per non voler mai soffrire, si condanna a soffrire anche nei piaceri, Dio tenta di curarlo inviando uomini e donne che gioiscono anche nel dolore. Anna Schdffer è una di questi!

Quando il tempo è così malato che premia Satana con un diluvio di peccati, Dio tenta di guarirlo inviando uomini e donne che sono colpiti da Satana per la loro fedeltà. Anna Schdffer è una di questi!

Quando il tempo è malato di non-senso e l'uomo non sa neanche perché vive, Dio tenta di guarirlo inviando uomini e donne che sanno anche perché si muore. Anna Schaffer è una di questi!

Quando il tempo è malato di estrema superficialità, Dio tenta di guarirlo inviando uomini e donne che sanno vivere solo nelle profondità dello spirito. Anna Schdffer è una di questi!

Sì, Anna Schdffer è tutto questo e molto di più. È un dono di Dio al mondo, un dono di Dio al nostro tempo senza Dio!

A una "generazione incredula e perversa" (cfr.: At 2,40) per la quale Dio conta meno di niente, Anna Schhfer ricorda che per noi, per tutti noi, Dio non può essere qualcosa di meno del TUTTO!

Anna Schdffer e le altre anime vittime che, come lei, per amore hanno consegnato la loro vita in mano al dolore, sono la medicina più efficace che Dio usa contro i mali del mondo e in particolare del nostro tempo.

Il mondo considera queste creature le persone più inutili e assurde e non sa quanto deve a questi "Cristi" crocifissi per amore, a questi riflessi di paradiso inviati sulla terra.

Queste pagine ci aprono il sipario di un'anima totalmente plasmata da Dio. Gettare uno sguardo in questi abissi di grazia, di amore e di dolore, può servire ad arare i nostri cuori induriti dalla mediocrità, dalla freddezza o dal tradimento.

Anna Schdffer... un dono che il Signore ha fatto anche a te, perché tu diventi migliore di quello che sei. Pensaci! Don Enzo Boninsegna Verona, 7 aprile 1996 Pasqua di Risurrezione

 

INTRODUZIONE


Il 3 agosto 1975 un amico sacerdote (Ludwig Fischl), anziano e malato, mi scrisse: "Mi sta molto a cuore la pubblicazione de “Il Quaderno dei sogni” di Anna Schaffer; io ho ricopiato e riordinato i suoi scritti (35 facciate). Carissimo confratello, vedrai che questo scritto farà molto scalpore e servirà a far conoscere questa creatura meravigliosa. Qui ci troviamo di fronte al soprannaturale, sia da parte del Cielo, come da parte dell'inferno. Questo scritto è un dono di Dio al nostro tempo disorientato.

Qualche tempo dopo mi giunse dallo stesso sacerdote un'altra lettera: "La mia speranza di poter fare ancora qualcosa per “Il Quaderno dei sogni” di Anna Schaffer la devo definitivamente seppellire. Soltanto con molta fatica riesco a scrivere qualcosa a macchina, ma non posso più leggere molto. Le mie forze fisiche e soprattutto i miei occhi non mi permettono più di portare a termine questo lavoro che mi sta tanto a cuore. Tuttavia, voglio fare qualcosa per Anna. Ti prego pertanto di assumerti tu l'incarico e, se le tue forze ancora te lo permettono, di dare alla luce questo libretto. Io non posso far altro, ormai per me... “si fa sera”.

Letti i quaderni di Anna con profonda commozione, li deposi ai piedi della Madonna e chiesi a Lei di provvedere.

Poi telefonai al Vescovo di Ratisbona, Mons. Graber, per avere la sua benedizione. Mons. Graber conosceva bene Anna: è stato in pellegrinaggio alla sua tomba quattro volte. Una volta, davanti a 5.000 persone tenne un commovente discorso. Parlando delle eroiche sofferenze di Anna, ne citò alcune parole: “Io ho accettato tutto con amore e fedeltà... tutto per Te, Sacro Cuore di Gesù. Mio Dio, io ti ringrazio per ogni ora di sofferenza”: "Per amore di verità, non si può ignorare - proseguì Mons. Graber - che le acutissime sofferenze corporali e spirituali, che la tormentarono per 25 anni, furono rese più sopportabili dalle intime gioie dell'anima che le furono concesse dal Salvatore, dalla Madre di Dio, dagli Angeli e dai Santi. Dolori esteriori e intime gioie hanno tenuto in equilibrio la bilancia di Anna. E non potrebbe essere diversamente! Nessuna persona potrebbe sopportare per così lungo tempo solo dolore e ancora dolore! Con questa celebrazione Eucaristica, diremo grazie a Dio per averci donato, in questi tempi difficili, l'esempio di questa giovane eroica. E chiederemo al Signore di elevare agli onori degli altari quest'anima pura e di concederci, per la sua intercessione, di non dimenticare che anche noi possiamo arrivare alla gloria solo attraverso la passione di Cristo e la sua Croce."

Anche il Vescovo Ausiliare Mons. Guggenberger, presidente della Commissione che conduce il processo informativo per la beatificazione di Anna Schaffer, benedice questa pubblicazione.

Solo per obbedienza al suo Padre spirituale Anna buttò giù il resoconto di questi "sogni" e non di sua iniziativa: l'umiltà glielo avrebbe impedito. Lo stesso Parroco Rieger venne a conoscenza di queste annotazioni solo dopo la morte di Anna. La barriera che separa la terra dal Cielo, fal di qua dall'aldilà fu tante volte rimossa per lei dal Signore, perché potesse spingere lo sguardo nel mondo della gloria, a suo e nostro vantaggio.

Questo avveniva spesso nel sogno... un mezzo come altri di cui Dio può servirsi per far conoscere i suoi disegni o per dare qualche anticipo della gioia che ha preparato per chi lo ama.

La Bibbia testimonia che il Signore ha parlato in sogno a Giuseppe, figlio di Giacobbe, e con quei messaggi dati in sogno lo ha portato alla libertà e ha costruito la sua grandezza.

Ancora più noti sono i sogni con cui il Signore Dio ha parlato a Giuseppe, lo Sposo di Maria, per svelargli l'Incarnazione di suo Figlio e per suggerirgli le strategie necessarie per salvare da Erode il piccolo Gesù.

E più vicino a noi... San Giovanni Bosco. Questo Santo sacerdote educatore ha avuto, fin da bambino, dei messaggi dall'aldilà attraverso i sogni e furono proprio questi sogni a indicargli la strada da prendere e a manifestargli cose future.

Per umiltà, Anna chiama "sogni" le sue visioni mistiche. Ma saranno stati soltanto "sogni"? In molti casi certamente, ma almeno in qualche caso si è trattato di visioni avute da sveglia, in piena lucidità di coscienza, come il primo fatto narrato: la visita che Gesù le ha fatto e molti attacchi subiti da parte del demonio.

In questo libretto abbiamo aggiunto altre annotazioni che non sono contenute ne “Il Quaderno dei sogni”; ma che sono riportate dalla sorella Kathi o da altre persone amiche.

Anna, grande mistica dei nostri tempi, è vissuta in Germania sul finire del secolo scorso (è nata nel 1882) e nella prima parte del nostro secolo (è morta nel 1925). Una vita, la sua, lievitata dalla grazia, una vita breve ma intensa che il Signore ha plasmato secondo il suo Cuore per parlare al nostro tempo materialista e corrotto.

Spesso ai visitatori di Anna è stato possibile vedere il suo volto luminoso dopo aver ricevuto la Santa Comunione. Quello splendore sovrumano era solo un pallido riflesso dello splendore di Colui che ha detto: “Io sono la luce del mondo” (Gv 8, 12).

I "sogni" di Anna sono perle preziose della letteratura ascetico-mistica, doni che il Cielo ha offerto a lei per il bene di tutti..

La grandezza di Anna non sta comunque in queste rivelazioni che ha avuto dal Cielo, ma nella sua fede immensa e in ciò che lei ha dato al Signore come risposta di amore. Il Vangelo infatti proclama "beati" non quelli che vedono, ma quelli che credono (cfr.: Gv 20, 29).

Possa la lettura de “Il Quaderno dei sogni” risvegliare il "santo" che si nasconde in ognuno di noi; possa ravvivare la nostra fede, risvegliare il nostro amore, consolidare la nostra speranza e rendere bruciante in ognuno la nostalgia di Dio, il desiderio di essere totalmente suoi, già in questa vita, perché Egli possa essere totalmente nostro per tutta l'eternità.

Alfons Weigl

 

1 - ANNA, UNA PREDILETTA DI GESÙ LE APPARE IL BUON PASTORE


Nel giugno del 1898 ebbi un sogno eccezionale. Lo descrivo come un sogno perché, per il momento, non saprei che altro nome dargli.

Non ero ancora coricata e la luna splendeva nella mia stanza. Verso le dieci recitai le preghiere della sera. Appena finito, improvvisamente, si fece buio nella camera ed io mi spaventai. Poi, sempre improvvisamente, divenne tutto luminoso e davanti a me vidi una "Figura" vestita con una tunica azzurra ed una toga rossa sopra, come certe immagini di Gesù Buon Pastore. La "Figura" teneva in mano un rosario e mi parlò di questa preghiera; mi disse anche che avrei dovuto patire molto, sia prima di arrivare ai vent'anni, sia poi, per molto tempo. Subito dopo, quel Personaggio sparì ed io ero talmente agitata per la paura da non riuscire a ricordare quasi nulla di quanto avevo sentito. Poi la luna ritornò a illuminare con la sua pallida luce la mia stanzetta, ma per quasi tutta la notte non potei dormire: avevo sempre davanti quel volto.

Quando successero queste cose, io avevo sedici anni. Due anni dopo, a diciotto anni, ebbi un infortunio, proprio come aveva predetto quel Personaggio della visione. Si è dunque verificato quanto mi era stato predetto: prima di arrivare ai vent'anni avevo già sofferto molto (Vedi: Nota 1).

Nota 1- Questo fatto è tutt'altro che un sogno. La stessa Anna parla di una "visita", quindi di una visione che non porrà più dimenticare per tutta la vita. Il giorno dopo, come racconta la sorella Kathi, Anna lasciò il suo posto di lavoro a Landstat e nonostante l'insistenza della madre, mar volle più tornarci.

Più tardi ella comprese chiaramente che il Buon Pastore, l'aveva così chiamata sulla via della Croce. Questa sofferenza riparatrice iniziò proprio quando, a diciotto anni, Anna cadde nell'acqua bollente.

Ancora oggi quel volto (scrive Anna dopo molto tempo) è chiaramente impresso nella mia memoria, come se quel "sogno" fosse successo ieri.

 

IL SACRO CUORE DI GESÙ, MIA DIFESA E MIA FORZA


In un periodo di grande sofferenza per me, caddi anche ammalata. Un giorno feci questo sogno che mi diede paura e conforto insieme.

Con indosso una bellissima veste bianca, camminavo con grande leggerezza, perché ero morta, e quindi senza il peso del corpo. Non sentivo più alcun dolore. Ero felice di essere stata liberata dal mondo e una gioia indescrivibile mi rallegrava il cuore mentre dall'alto guardavo giù, verso questa misera terra. Ad un certo punto vidi davanti a me una montagna molto alta sulla quale avrei dovuto salire. Quando vi arrivai vicino, ecco un drago spaventosamente grande comparirmi davanti per impedirmi di proseguire il cammino. Spalancò le fauci come se volesse inghiottirmi ed io fui presa da così grande angoscia che quasi svenni. Presto però venne in mio soccorso una forza invisibile che mi trasportò oltre il drago e così potei scalare la montagna senza alcuna fatica.

Arrivata alla sommità, vidi una scala molto alta, tutta dorata; ad ogni scalino che salivo, aumentava la mia felicità e ringraziavo il Signore; benedivo il fatto di aver tanto sofferto sulla terra. Arrivata a metà della scala, una forca sconosciuta voleva impedirmi di salire tirandomi violentemente indietro, tanto che credetti di precipitare giù nell'abisso, a sinistra della scala. Nuovamente angosciata, invocai tre volte il santo Nome di Gesù; alla terza invocazione il Signore mi apparve con le braccia aperte e dal suo santissimo Cuore uscì una luce così splendente che, per la gioia e la beatitudine che mi invase, avrei potuto morirne.

In quell'istante mi svegliai e mi trovai di nuovo nel mio letto di sofferenza. Ringraziai allora mille volte il santissimo Cuore di Gesù per la protezione e l'aiuto che mi dava in tanto dolore. Non pensai più ad altro se non che ormai ero vicina alla morte. Questo pensiero mi dava un'intima gioia, per il ricordo della beatitudine provata nel sogno.

Poter vedere il santissimo Cuore di Gesù così splendente fu sicuramente un grande conforto che mi diede la forza di poter ancora soffrire volentieri secondo i misteriosi e santi disegni di Dio.

"Santissimo Cuore di Gesù, io confido in te!"
 

IL SACRO CUORE DI GESÙ E I PECCATORI


Il 16 agosto 1918 feci questo sogno.

Mi trovavo in una chiesa e stavo pregando in ginocchio davanti al tabemacolo quando, ad un tratto, vidi sull'altare un Cuore circondato di spine che si librava in aria. Dal Cuore cadevano in un calice, posto sull'altare, innumerevoli gocce di Sangue, ed una voce disse: "Ecco come viene profanato il prezioso Sangue del Salvatore! Offri le tue sofferenze e prega per la conversione dei peccatori!". Non so chi abbia detto queste parole, perché io sentii solo la voce che le pronunciava.

Risposi: "Mio Gesù, ti chiedo perdono per tutte le anime dei peccatori! Sacratissimo Cuore di Gesù, donami tante anime, specialmente quelle che, essendo in procinto di cadere nell'abisso, hanno maggiormente bisogno della tua grazia".
 

IL BAMBINO GESÙ IN UN GIARDINO DI GIGLI


Un giorno sognai di camminare in un bellissimo giardino pieno di rose e di altri fiori. In mezzo a questo giardino vidi un Bambino bellissimo di circa nove anni. Mi avvicinai e vidi che era il Bambino Gesù. Tutto attorno a Lui c'erano dei gigli bianchi. Egli mi condusse su un altro tappeto di fiori e qui vidi cinque gigli rossi. Il caro Bambino Gesù mi disse che io avrei ricevuto un giglio bianco e uno rosso (Vedi: Nota 2).

Nota 2 – Il giglio bianco rappresentala purezza, quello rosso il martirio, inteso come morte violenta o come offerta volontaria della sofferenza.

Gli dissi: "Finora non avevo mai visto dei gigli rossi", e il Bambino mi rispose: "I cinque gigli rossi rappresentano le mie cinque piaghe e sono nutriti dal mio preziosissimo Sangue". Egli prese allora uno di quei gigli, lo piegò e dal calice di quel fiore usci del Sangue; anche dagli altri gigli uscivano gocce di Sangue in abbondanza.

Stare in quel giardino mi riempiva il cuore di una gioia indescrivibile.

"O caro Gesù Bambino, io sono tua nella vita, nel dolore e nella morte!"
 

LE SANTE FERITE DI GESÙ


Il 5 marzo 1919, mercoledì delle Ceneri, feci questo sogno.

Un Giovane vestito tutto di bianco mi si avvicinò, mi mostrò le mani e mi chiese di fasciargliele perché erano ferite. Mi spaventai molto vedendo che erano trapassate da una parte all'altra. Nello stesso istante da quelle ferite uscì una luce splendente e meravigliosa e così pure dal volto e dal corpo di quel Giovane: sembrava trasparente come un cristallo; e in questo fulgore sparì. "O mio caro Gesù, più bello del sole, più chiaro della luna, più splendente delle stelle, abbi pietà di me, povera peccatrice."

 

IL SALVATORE LA FA PASSARE OLTRE LE SPINE


Il 16 giugno 1919, nell'ottava del Corpus Domini, feci questo sogno. Sognai che avevo un vestito bianco e una corona sul capo; stavo entrando in una grande chiesa per ricevere la santa Comunione. La corsia centrale di quella chiesa era coperta di spine ed era così lunga che non ne vedevo la fine. Essendo a piedi nudi riuscivo ad avanzare solo molto faticosamente. Arrivata circa a metà, cominciò a risuonare una musica talmente dolce e meravigliosa che non posso descriverla. Nello stesso istante apparve davanti a me il Salvatore e mi sorrise. Mi prese per mano e in un attimo mi trovai oltre le spine. Mi condusse davanti al tabemacolo e qui scomparve in un indescrivibile splendore. Anche la musica cessò. Arrivò poi un sacerdote e potei ricevere la santa Comunione. Molte altre volte feci questo sogno.

"Sacratissimo Cuore di Gesù, ti ringrazio!"


GESÙ IN PRIGIONE


Il 25 novembre 1919 in sogno vidi Gesù in prigione legato con pesanti catene (Vedi: Nota 3) ed io rimasi a lungo in ginocchio a pregare.

Nota 3 -Anna, vedendo Gesù in prigione e legato da catene, è spinta da una amorosa adorazione e si sente spronata ad affrontare nuove sofferenze.

 

LA CORONA DA SPOSA


Il giorno di Pasqua, nel 1921, sognai il mio dolce Salvatore: mi diede una corona di mirto e mi invitò ad andare con Lui. Mi condusse in una sala meravigliosa, mai vista prima, piena di fiori bellissimi; una musica incantevole si diffondeva nell'aria e infondeva nel cuore una beatitudine indescrivibile.

 

GESÙ SUL MONTE CALVARIO


Il sabato santo del 15 aprile 1922 sognai di trovarmi sul monte Calvario. Mi trovavo proprio sul posto dove era stata issata la Croce che però nel sogno non vidi. Vi erano anche molti angeli adoranti in ginocchio. La terra era tutta bagnata, io ne presi una manciata e vidi scendere del Sangue. Restai in preghiera e in adorazione fino a quando non mi svegliai.

"O Volto tanto degno di essere adorato nelle tremende cadute sotto la Croce, coperto di Sangue e di sputi, abbi pietà di me, povera peccatrice."

 

SUL MIO CUSCINO


Il 21 gennaio 1923 sognai che sul mio cuscino ci fossero impresse nove immagini del caro Salvatore. Tutto il cuscino ne era pieno. Rappresentavano alcuni episodi della vita di Gesù: dalla sua fanciullezza trascorsa accanto alla sua SS. Madre, fino al tremendo momento della salita al Calvario. Nel basso, in mezzo, c'erano tre immagini di Gesù con la pesante Croce e la corona di spine. Da queste immagini il Salvatore mi guardava pieno di compassione e mi disse: "La mia Croce sia il tuo letto e il tuo luogo di riposo e la mia corona di spine sia il cuscino per il tuo capo, per ulteriori dolori" (Vedi: Nota 4).

Nota 4 - Con questa visione Anna viene Introdotta nel cuore della mistica, nella compartecipazione alla passione di Gesù.

 

2 - ANNA E L'EUCARISTIA


Già da viva, ma ancor più dopo la morte, Anna è stata una predicatrice entusiasta dell'Eucaristia, specialmente attraverso la diffusione dei suoi scritti che ci parlano del suo amore e della sua quotidiana adorazione al Santissimo Sacramento, della sua mistica partecipazione alla Santa Messa, delle sue Comunioni e della sua intima e continua unione con Gesù Eucaristico. "Dio ha scelto ciò che è debole e infermo per confondere i sapienti e i forti." (cfr.: 1 Cor 1,28).

Spesso Anna ha ricevuto la Comunione in sogno, specialmente quando il sacerdote non poteva portarle Gesù Eucaristia. Gesù non ha voluto lasciare nella “fame” di Lui quest'anitra tanto innamorata e così abbandonata al suo amore. Anna teneva sempre spalancata la porta del suo cuore perché Gesù potesse entrare in lei in ogni momento.

Ringraziamo il Signore di aver plasmato un cuore come quello di Anna, così assetato di Dio. Tutte queste visioni ed esperienze eucaristiche, che ci testimoniano l'adorazione e l'amore di Anna per la Santissima Eucaristia, sono un grande dono dell'Altissimo al nostro tempo, superficiale o indifferente e incredulo verso il Santissimo Sacramento.

 

ANNA PREDICA L'EUCARISTIA


Una volta sognai di trovarmi molto lontana, in paesi pagani, in un posto di missione e lì entrai in una bellissima chiesa nella quale era esposto solennemente il Santissimo Sacramento.

In chiesa non c'era nessuno; mi misi quindi molto vicina all'altare, davanti al Santissimo e adorai il caro Gesù. Pregai a lungo, ma non venne nessuno. Ad un tratto mi alzai e cominciai a predicare; in pochi istanti la chiesa si riempì di gente e tra queste persone ce n'erano alcune che conoscevo. Al sentirmi predicare in quel modo, arrossirono in volto. Per un'ora intera parlai, davanti al Santissimo Sacramento, dell'amore di Gesù per noi, poveri pellegrini sulla terra. Potei predicare con grande facilità di parola, come se qualcuno mi mettesse sulle labbra le parole da dire. Poi arrivò un Padre missionario e disse: "Signore, grazie per questa fiducia in Dio! ". Sempre nel sogno, mi spaventai nel sentire ciò che disse il Padre, perché mi venne in mente che io, non essendo sacerdote, non potevo predicare; fui quindi felice di svegliarmi e di trovanni nuovamente nel mio letto di inferma.

 

LA SANTA OSTIA SI INNALZA


Il venerdì santo del 1917 sognai di trovarmi in una chiesa col vivissimo desiderio di ricevere la Santa Comunione.

Mentre il sacerdote teneva in mano la Santissima Ostia, questa partì dalle sue mani e si librò alta e libera, in aria. Emanava una luce abbagliante, in un alone simile ad una nuvola e dopo alcuni istanti ritornò sulla patena dei sacerdote e la potei ricevere nel mio povero cuore.

"O Gesù beato, io ti cerco e ti credo realmente presente nella Santissima Eucaristia."

 

RICEVE LA SANTA COMUNIONE IN SOGNO


Il 17 maggio 1917, festa dell'Ascensione di Gesù al cielo, sognai di trovarmi davanti al Santissimo Sacramento in attesa di ricevere la Santa Comunione. Il primo giugno dello stesso anno sognai di essere in chiesa. Stavo assistendo alla Santa Messa ed ero vicinissima all'altare. Al momento della Consacrazione, all'improvviso, vidi la Madonna addolorata e San Giovanni, alla destra e alla sinistra del sacerdote. L'apostolo prediletto da Gesù mi rivolse uno sguardo che non potrei mai descrivere.

Spesso posso ricevere la Santa Comunione in sogno, specialmente nei giorni in cui non posso comunicarmi perché il Parroco è assente.

 

ANGELI IN ADORAZIONE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO


Il 31 agosto 1918 sognai di essere in una grande chiesa nella quale era esposto solennemente il Santissimo Sacramento. Era circondato da moltissimi ceri. Furono cantati i quattro Vangeli con grande solennità; al quarto Vangelo vidi improvvisamente una innumerevole quantità di Angeli che aleggiavano attorno al Santissimo: due di loro, di una bellezza indescrivibile, stavano in ginocchio, uno a destra e l'altro a sinistra del Santissimo, con così tanta devozione e rispetto che io ne fui edificata e toccata nel mio intimo, tanto che credevo di svenire. Per lo splendore del Santissimo e dei due Angeli, sembrava uscire da loro una luce simile ad una nube di fuoco e ad ogni momento mi pareva di morire di gioia.

Questa visione durò per più di un'ora.

Molte altre volte ebbi visioni del Santissimo Sacramento e sempre Lo vedevo circondato da un numero indefinito di fiori di ogni colore.

"Sia lodato in eterno il Santissimo Sacramento!"

 

GIGLI PER IL SANTISSIMO SACRAMENTO


Nella festa dell'Epifania del 1919 sognai che veniva celebrata la Santa Messa nella mia stanza di ammalata.

Il 19 febbraio 1919 sognai di portare davanti al Santissimo due bei mazzi di gigli ed ero molto contenta di poter onorare il Salvatore Gesù con quei bellissimi fiori. Un mazzo era formato da cinque gigli sbocciati e l'altro da cinque gigli in bocciolo. Mentre stavo in adorazione davanti al Santissimo Sacramento, sbocciarono anche i cinque boccioli e si diffuse attorno all'altare un intenso profumo.

 

LA VERGINE E TRE ANGELI DAVANTI ALL'EUCARISTIA


Il 2 luglio 1919 mi vidi in sogno in una chiesa nella quale c'era una grande moltitudine di persone, la maggior parte delle quali si era confessata. Venne il sacerdote per la Santa Comunione; le persone si radunarono davanti alla balaustra e sembravano tutte molto raccolte e devote.

Quando il sacerdote aprì la porticina del tabernacolo, improvvisamente vidi a destra dell'altare la Santa Vergine seduta su un trono con tre Angeli accanto. Ciascun Angelo, dopo aver deposto in grembo alla Madonna un calice, teneva in mano una patena.

Intanto il sacerdote recitò le preghiere che precedono la Comunione e quindi andò alla balaustra per dare l'Eucaristia. I tre Angeli andavano da una persona all'altra e tenevano la patena molto vicina alla bocca dei comunicandi e di tanto in tanto, scambiandosi, ritornavano dalla Madonna e mi sembrava versassero dalle loro patene qualche cosa nei calici già deposti.

Quando gli Angeli facevano questo, a volte la Madonna sorrideva, a volte aveva un aspetto molto triste e altre volte ancora piangeva. Pianse molto, ed io, stando in ginocchio davanti all'altare, potei vedere tutto. Ad un certo punto Maria pianse così amaramente che io mi alzai e andai, piena di commozione, da Lei e le chiesi il motivo di tante lacrime. Allora, indicandomi i calici, mi disse: "Tutte queste mie lacrime indicano la profonda compassione che provo per mio Figlio, vedendo la sua santissima Carne e il suo preziosissimo Sangue che vengono presi da molti in maniera indegna ". E mi mostrò uno dei tre calici: era quasi pieno di Sangue. Poi mi mostrò il secondo, che conteneva invece dell'acqua, e mi disse: "Quest'acqua indica l'indifferenza, la superficialità, la distrazione con la quale tanti ricevono la Santa Comunione" (Vedi: Nota 5). Poi mi mostrò il terzo calice che conteneva oro splendente e mi disse: "L'oro di questo calice indica le anime pure; i loro cuori splendono come oro, quando il Signore del Cielo e della terra riposa in essi". Dal terzo calice usciva un indicibile splendore, e mi svegliai.

Nota 5 - Questa visione impressionò moltissimo Anna Ai nostri giorni, più che mai, questo sogno dovrebbe far molto riflettere. Quanti, oggi, si comunicano con tanta, troppa superficialità e senza pensare minimamente a confessarsi, non sentendosi peccatori davanti a Dio. Vanno alla Santa Comunione come si andrebbe a prendere un oggetto qualsiasi, magari la prendono in mano, o con le mania penzoloni o in tasca addirittura, e poi, tornati alloro posto, si siedono e magari chiacchierano e non fanno alcun ringraziamento, né adorazione verso il Santissimo che hanno appena ricevuto.

Anche per questo la Vergine Madre piange lacrime di dolore!

 

L'AGNELLO DI DIO E IL CUORE DI GESÙ


Il 12 giugno 1920, festa del Sacro Cuore, sognai che il Parroco mi portava la santa Comunione. Mentre recitava le preghiere del rito: "Domine, non sum dignus... " ("O Signore, non sono degno..."), dalla Santa Ostia uscì una luce sfolgorante e tutt'intorno vidi una bellissima corona di rose fresche dai più svariati colori. In mano al sacerdote non vidi più la Santa Ostia, ma un Agnello bianco con la Croce e su questa aleggiava un Cuore circondato di spine. Appena il sacerdote ebbe finito di recitare le preghiere, la Santa Ostia riprese le sue normali sembianze e così potei comunicarmi.

"Sacratissimo Cuore di Gesù, circondato di splendore e di gloria e nascosto nel Santissimo Sacramento, abbi pietà della mia povera anima!"

 

IL SANTO VIATICO PER LA SALITA SU UN MONTE ALTO


Il 26 giugno 1920, alle quattro del mattino, sognai di dover salire su un'altissima montagna che arrivava fino al cielo. Mentre mi accingevo a salire pensai: "Questo è il monte che porta all'eternità" e quindi cominciai a camminare in fretta, ma con grande fatica. Quando fui molto in alto, mi vennero in mente le parole: "Il regno dei cieli è di chi sa farsi violenza" (cfr.: Mt 11, 12) e capii molto bene cosa volesse dire questa frase. Continuavo a pregare il santissimo Cuore di Gesù e quanto più salivo, tanto più mi riusciva facile e d'un tratto mi trovai in cima al monte. Non è proprio possibile descrivere la bellezza di quel luogo! Ero giunta là forse da appena un minuto, quando vidi il signor Parroco col Santissimo che saliva la montagna a passi leggeri, raggiungendo la cima in pochissimo tempo. E molto più in basso, lungo le pendici del monte, altre persone (tra cui alcune che conoscevo) salivano, ma si arrampicavano a fatica e molto adagio. Il Parroco mi diede la Santa Comunione e il Salvatore Gesù mi offrì una bellissima rosa bianca, una rossa e una palma (Ve di: Nota 6). Avevo appena preso in mano le rose e la palma, quando la signorina Elis mi svegliò dicendomi che potevo ricevere la Santa Comunione.

Nota 6 - La rosa bianca indica la purezza, la rosa rossa indica l'amore ardente e la palma indica il martirio. E nel caso di Anna a ragione si può parlare di martirio: non è martire solo chi muore di morte violenta per mano altrui pur di restare fedele a Dio, ma di fatto è martire anche chi, liberamente, si offre come vittima al Signore per la redenzione dei fratelli.


GESÙ STESSO LE PORGE LA SANTA COMUNIONE


L'11 luglio 1921 sognai che stavo per accostarmi alla Santa Comunione. Dopo una lunga preparazione, vidi che sul tavolino nella mia stanzetta, dove il signor Parroco deponeva di solito la patena col Santissimo, divenne tutto meravigliosamente luminoso. Da 13 vidi il Salvatore Gesù sulla strada: era tutto vestito di bianco, ma senza il mantello rosso, come a volte si vede in qualche statua che lo raffigura col Sacro Cuore; aveva solo un abito bianco splendente, indescrivibile e pieno di luce. Veniva verso di me con una patena in mano e mi diede la Santa Comunione. Quando mi svegliai, il mio cuore batteva così tanto dalla gioia che passai in adorazione tutte le ore della notte.

 

CINQUE GIORNI DI NEBBIA NELL'ANIMA


Il 17 dicembre 1921 sognai di trovarmi in una grande chiesa tutta in penombra, proprio com'era la mia anima da cinque giorni (Vedi: Nota 7). Dopo essere rimasta parecchio tempo in quella chiesa, decisi di andarmene. Allora raccomandai ancora una volta la mia povera anima oscurata al dolce Salvatore nel tabernacolo: non avevo nient'altro da offrire. Avevo già raggiunto la porta quando, di colpo, divenne tutto chiaro e luminoso attorno all'altare maggiore e vidi sui gradini dell'altare il Bambino Gesù seduto. Egli sorrise e tutto divenne di nuovo luminoso anche nella mia anima.

Quando mi svegliai ero tutta piena di gioia "Mio Gesù, non essermi giudice, ma Salvatore!"

Nota 7- Anna ha dovuto soffrire non solo molti dolori fisici, ma anche dolori morali e spirituali, anche lei ha sperimentato, come tanti altri Santi, la solitudine, il vuoto, l'abbandono... È la tremenda notte dello spirito vissuta anche da Santa Teresa dAvila, da San Giovanni della Croce, da Santa Maria Maddalena de' Pazzi e da tanti altri ancora.

 

3 - LA MADRE DI DIO È VICINA AD ANNA CHIAMATA ALLA SOFFERENZA


Una volta vidi in sogno la Madonna Addolorata che piangeva tanto. Le chiesi il perché, e Lei mi rispose: "Piango perché Gesù è offeso da tanti peccati degli uomini e il mondo è così lontano da Dio che io non posso non soffrirne con il mio Gesù".

Allora chiesi alla Madonna se potevo anch'io fare qualche cosa e Lei mi rispose: "Tu devi soffrire molto di più di quanto hai sofferto finora".

Questo sogno avvenne nel 1905 e negli anni seguenti i dolori crebbero notevolmente (Vedi: Nota 8).

Nota 8 - Le lacrime di Maria sono un mistero di difficile comprensione e un avvertimento. Poiché Anna vide spesso la Madonna piangere, sorge la domanda può piangere la Madonna?

Il 17 ottobre 1954, il Papa Pio XII nel suo radiomessaggio per il Congresso Mariano di Siracusa, disse: "Noi abbiamo udito con grande commozione delle dichiarazioni unanimi dei Vescovi circa il fatto che in una povera casa di un operaio, da una statua della Madonna siano uscite delle lacrime. Senza dubbio Maria, in cielo, è beata: essa non soffre né dolore né tristezza. Tuttavia la Madonna non è priva di sentimento e di sensibilità: no, essa dimostra sempre amore e misericordia verso il genere umano. Ella fu data all'umanità come Madre quando stava ai piedi della Croce. Capiranno gli uomini il misterioso linguaggio di queste lacrime?".


LA MADRE DI DIO VIENE A TROVARE LA SUA BAMBINA


Anche da piccola sognai più volte la Madre di Dio.

Nel maggio 1909, mentre ero sotto narcosi e mi venivano raschiate le ossa, vidi in sogno la Madonna Addolorata e Gesù Bambino.

La mia dolcissima Madre stava sopra il mio letto e poiché anche nel sogno soffrivo una sete tremenda, il Bambino Gesù, sorridendo, mi porse un bicchiere d'acqua da bere.

La Madonna non disse niente: solo mi guardava con tanta compassione come la migliore delle madri può guardare una figlia che si trova in estremo bisogno.

 

PREGARE E SOFFRIRE PER RIPARARE MOLTO


Sognai di trovarmi, insieme ad altre persone, nella cappella presso la Madonna Addolorata; nuovamente la vidi piangere. Piangeva talmente tanto che nella cappella si formò della nebbia. Dopo lungo tempo la Madonna prese dal suo petto una spada e me la diede perché la consegnassi ad una signora, lì presente, che indossava un'uniforme grigia e una cintura in pelle fornita di un fodero, nel quale ella avrebbe dovuto infilare la spada. Nel sogno conobbi anche chi era quella signora.

Feci tutto quanto mi aveva detto la Madonna, quindi mi avvicinai a Lei, ed Ella mi disse: "Bisogna patire, pregare e riparare molto!". Dicendo queste parole mi guardò con tanta compassione e dai suoi occhi cominciarono a scendere molte lacrime.

Feci questo sogno nell'estate del 1911.

"O mia cara, dolce Madre di Gesù, fa' che io pensi continuamente a Te!"

 

UNA RAGAZZA MI INTRODUCE IN CHIESA


Una volta sognai che stavo facendo un pellegrinaggio; percorrevo una strada sconosciuta alquanto lunga.

Ad un tratto vidi un alto monte ed una chiesa e salii fin lassù.

Quando arrivai alla Chiesa, la trovai chiusa e perciò non riuscii ad entrare. Pregai a lungo quando, a un tratto, un forte malessere si impadronì di me perché mi resi conto di essere su un'alta montagna e in un luogo a me totalmente sconosciuto. Immersa in questi pensieri, all'improvviso vidi davanti a me una ragazza di sedici o diciassette anni, con i capelli biondi. Teneva in mano una chiave d'argento e mi sorrideva, mi apri la porta della chiesa; entrammo assieme e mi condusse all'altare di Nostra Signora Poi mi sorrise nuovamente e sparì.

Pregai a lungo fino a quando, alzando gli occhi, vidi che avevo davanti a me non una statua, ma la Madonna viva che mi guardava con tanto amore. Allora le chiesi dove mi trovavo, perché non riuscivo a capire nulla e non sapevo come avrei potuto trovare la via del ritomo. Lei mi sorrise e mi disse: "Adesso ti trovi a Marching, in questa chiesa consacrata a mio onore e gloria". Ed ecco che vidi di nuovo accanto a me la ragazza bionda con la chiave in mano; mi fece uscire e richiuse la porta con la chiave.

Questa chiesa si trova effettivamente a un'ora e mezza di distanza da noi ed su un'alta montagna: tutto proprio come nel sogno. Non sono mai stata di persona in quel luogo, ma poiché lo sognai per sette volte e sempre di sabato, un giorno chiesi ad una signora che mi era venuta a trovare chi fosse il Patrono principale di quella chiesa. Mi disse che la Patrona principale era la Madonna, celebrata come "Maria Assunta in Cielo". Seppi anche che una volta quel luogo era stato meta di grandi pellegrinaggi. Ebbi questi sogni nell'anno 1912.

"O Santa Madre di Dio, Ti ringrazio per quei sette pellegrinaggi che ho potuto compiere in sogno."

 

L'IMMACOLATA CONCEZIONE IN UN GRANDE SPLENDORE


Sognai di trovarmi in una grande chiesa molto bella. Il Parroco stava celebrando la Santa Messa alla quale io pure potei assistere. Finita la celebrazione, il Parroco invitò i presenti a fermarsi ancora un po' in chiesa, poiché un Padre missionario sarebbe venuto a impartire la benedizione. La chiesa era così piena di gente che non c'era più un posto libero. Dopo un paio di minuti arrivò il Padre missionario e diede la benedizione, quindi, assieme al Parroco, si avviò all'uscita che si trovava nella parte destra della chiesa.

All'improvviso, proprio da quella parte, apparve l'Immacolata Vergine: usciva da Lei uno splendore così grande (Vedi: Nota 9) che impallidii e quasi svenni. Anche il Parroco e il Padre La videro e rimasero fermi in ammirazione e venerazione davanti a Lei.

Nota 9 - L'Immacolata, che non conobbe alcuna ombra di colpa, brilla in una luce splendida, come conviene all'unica perfetta Immagine di Dio.

La Beata Vergine teneva le mani giunte e sorrideva amorevolmente. Delle altre persone presenti in chiesa, nessuna si accorse di nulla, tranne una suora che si dedicava alla cura degli infermi, che vide solo un grande bagliore. Uscita dalla chiesa, mi chiese di spiegarle che cos'era successo. "Mi sembra - disse - che tu abbia visto qualcosa". Riuscii a risponderle solo: "Ho visto la Santa Madre del Cielo!". Ripetei la frase tre volte e a voce così alta che tutta la gente si voltò a guardartisi. In quello stesso istante mi svegliai.

"Sia benedetta la Santa Immacolata Concezione della Vergine Maria."

 

LA SANTA CASA DI LORETO


Il primo maggio potei vedere in sogno la santa casa di Loreto e le vesti di Nostra Signora.

 

IL GRANDE ROSARIO DALLE MANI DI GESÙ BAMBINO


Il 3 maggio 1918, venerdì, festa del Sacro Gore, feci questo sogno.

Mi trovavo in una chiesa molto grande nella quale, sulla sinistra, c'era un altare dedicato alla Regina del Santo Rosario con il Bambino Gesù in braccio. Stavo in ginocchio davanti all'altare e guardavo verso la statua, quando vidi che la Madonna, sorridendomi amorevolmente, mi porgeva un grande rosario. Il Bambino Gesù lo prese dalle sue mani e lo diede a me (Vedi: Nota 10). Fui felicissima di trovarmi tra le mani un così prezioso rosario con tutto il salterio e subito lo recitati davanti al tabernacolo.

Nota 10 - La Madonna continua a presentare il Santo Rosario in tutte la sue apparizioni; in questo caso Gesù ne accentua il valore prendendolo dalle mani di sua Madre per porgerlo personalmente ad Anna.

 

LA MEDAGLIA DELLA MADONNA


Il 9 maggio 1918, festa dell'Ascensione di Gesù, feci questo sogno.

Vidi a oriente, dalla parte dove sorge il sole, una grande luce rossa ovale, di uno splendore meraviglioso, che saliva con l'avanzare del sole. A un tratto vidi in quella luce la Madonna con il Bambino Gesù in braccio e tutt'intorno a loro una meravigliosa corona di bellissime rose e ogni rosa aveva un colore particolare e una luminosità diversa; ai piedi della Madonna c'era una Croce con una medaglia.

Dalla Madonna, dalla Croce e dalle rose uscivano torrenti di raggi di una luce indescrivibile, talmente forte che quasi non riuscivo a sopportarne l'intensità. Nel sogno provai in tutto il corpo i dolori più acuti e gridai talmente forte da svegliare mia madre.
 

IL MONTE DEI MERITI E IL MONTE DEI PECCATI


Il 16 maggio 1918 sognai di ricevere la Santa Comunione. Capii che dopo il ringraziamento avrei dovuto percorrere una strada che però non sapevo dove mi avrebbe portato. Dopo aver camminato a lungo, mi trovai in un'immensa landa in mezzo alla quale vidi un enorme albero la cui cima arrivava fino alle nubi. Andai verso questa pianta e quando vi giunsi vicino vidi che sotto questo albero c'era la Madonna Addolorata seduta con il Salvatore crocifisso tra le braccia; piangeva tanto e, indicandomi un piccolo monte alla sua destra, disse: "Questo è il monte del dolore per la guerra, della riparazione e di tutto il bene con cui le persone buone implorano la salvezza delle anime e la pace, portando le loro croci per amore di Gesù".

Poi la Madonna mi indicò un monte enorme alla sua sinistra, e mi disse: "Questa è la montagna dei peccati e dei sacrilegi, che invece di diminuire continua a crescere".

Nell'istante stesso nel quale guardai questo spaventoso monte, mi svegliai. "Santa Madre Addolorata, prega per noi, poveri peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen."

 

LA REGINA DEL SANTO ROSARIO


Il 9 ottobre 1918 sognai di vedere la Madonna del Santo Rosario elevata da terra a metà della chiesa. Teneva in braccio il Bambino Gesù ed era circondata da molti fasci di bellissimi fiori e da Lei usciva una luce indescrivibile. Più volte sparì, riapparendo però dopo qualche istante nel medesimo posto.

"O Regina del Santo Rosario, prega per me!"

Il sabato 27 marco 1920 sognai invece che la Regina del Santo Rosario fosse discesa dall'altare e uscita dalla chiesa, guardando nel frattempo per tre volte tutt'intorno a Sé e verso l'altare maggiore.

La domenica di Pentecoste del 1921, di notte, sognai la dolcissima Madre Celeste: era così bella che non è possibile descriverla. Teneva in braccio Gesù Bambino e tutti e due portavano sul capo una bellissima corona di rose bianche e foglie verdi; ai piedi della Madonna pendeva una grande Croce. Maria disparve tre volte e per altrettante volte riapparve al medesimo posto.

Vedevo questa immagine molto in alto, fra le nubi, direttamente fuori dalla finestra della mia stanza, dalla quale, pur stando a letto, posso vedere la chiesa. Qualche mese fa ebbi ancora un sogno simile e vidi la Madonna Regina del Cielo al medesimo posto.

 

TUTTE LE SOFFERENZE SI CAMBIERANNO IN GIOIA


Il mercoledì delle ceneri del 1920 sognai di essere gravemente ammalata e di soffrire moltissimo per riparare le colpe dei poveri peccatori. Mentre ero come immersa tra le spine, venne da me una bellissima Signora vestita di bianco che portava tra le braccia un grande cesto di rose fresche e di boccioli. Svuotò tutto il cesto sopra di me, sul mio letto e disse: "Tutti i dolori fioriranno in rose". E mentre diceva queste parole tutte le rose e i boccioli si drizzarono e crebbero e fiorirono meravigliosamente diffondendo nella stanza un delicato e soave profumo.

 

PREGA, OFFRI E SOFFRI MOLTO PER QUESTE ANIME


Il lunedì di Pentecoste, il 24 maggio 1920, sognai la dolce Madre di Dio. Mi fece vedere una lunga fila di persone e mi disse: 'Prega, offri e soffri molto per queste anime, per la loro conversione! Tutte queste anime devono entrare nel Sacratissimo Cuore di Gesù durante il mese di giugno, a Lui dedicato".

Fra quelle anime c'erano anziani e giovani, ricchi e poveri. La dolce Madre di Dio mi diede una bella rosa bianca e disparve.

"Sacratissimo Cuore di Gesù abbi pietà di me e di tutte le povere anime!"

 

ANNA, È TEMPO CHE TU RICEVA L'ABITO


Il 1° marzo 1922, mercoledì delle ceneri, sognai la Beata Vergine vicino al mio letto; mi disse: "Anna, è tempo che tu venga rivestita". Poi prese un abito e me lo mise indosso, proprio come si fa con una religiosa. Mi mise anche un velo. Lo lasciò sul mio capo solo pochi istanti, poi lo tolse e al suo posto vi mise una corona di spine e quindi nuovamente il velo, dicendomi: "Ora dovrai soffrire ancora più di prima ". Poi pose la sua mano sui miei piedi piagati e disse: "Queste ferite si chiuderanno presto, in cambio però tu dovrai soffrire molto per gli altri... fino al tuo ritorno a casa" (Vedi: Nota 11). In sogno Le dissi: "O Mamma, se potessi stare davanti al Santissimo Sacramento solo una notte!" ed Ella mi portò allora in una piccola cappella dove era conservato Gesù Eucaristia.

Nota 11 -Anna aveva un grande desiderio di diventare suora missionaria. II suo desiderio si realizzò, sia pure in maniera diversa, ed è questo ciò che volle dirle la Madonna con questo sogno. Anna portò Gesù alle anime non con la parola, ma servendosi del suo dolore.

 

4 - MESSAGGI DAI SANTI


Anna contava molti amici tra i Santi; dai suoi scritti sappiamo che anche Santa Teresina e Padre Pio da Pietrelcina le erano apparsi in sogno.

Un giorno un'amica le chiese come appariva un Santo in una visione. Ella rispose: "I Santi si vedono com'erano durante la loro vita, ma tuttavia come se fossero trasparenti. Sono avvolti da raggi di luce di uno splendore soprannaturale che non si può descrivere con le nostre povere parole umane".

 

SAN LUIGI, PIO X E SANTA MARIA MADDALENA DE' PAZZI


Avevo già visto in sogno San Luigi Gonzaga in due occasioni. Una volta vidi il giardino di questo Santo: era pieno di fiori molto belli, come mai ne avevo visti, ricchi di colori e di profumo. Che spettacolo indescrivibile!

Nel giardino c'era anche il Santo Papa Pio X: stava seduto su un trono dorato e parlava con San Luigi. Un'altra volta vidi San Luigi e Santa Maria Maddalena de' Pazzi.

 

SAN FRANCESCO DI ASSISI


Una volta sognai il serafico San Francesco di Assisi. Egli mi fece vedere le sue stimmate dalle quali usciva un tale splendore che io quasi svenni. Mi disse: "Bambina, tu dovrai soffrire ancora molto!".

 

CRESCENZIA DI KAUFBEUREN


Una notte fra il sabato e la domenica, sognai la Beata Crescenzia di Kaufbeuren. Vedevo la Beata molto in alto nel firmamento e lei mi disse: "Questa mattina offri la Santa Comunione in mio onore e gloria".

Mi svegliai subito ed ero molto triste perché sapevo che quel giorno non avrei potuto ricevere la Santa Comunione e per questo non riuscii più ad addormentarmi. Verso le sei, però, mi giunse la bella notizia che di lì a poco avrei potuto ricevere Gesù nella Santa Eucaristia. Sicuramente, in quel momento, non poteva esserci creatura più felice di me! Come mi era stato detto, offrii la Santa Comunione in onore della Beata Crescenzia (Vedi: Nota 12). "O beata Crescenzia, patrona del mio ordine, prega per me, povera peccatrice."

Nota 12- La Beata Crescenzia, nata in Germania nel 1684, per la sua povertà si vide negato per lungo tempo l'ingresso, da lei sospirato, in un convento francescano. Quando finalmente venne accolta, fu trattata come una mendicante e subì penose umiliazioni da parte delle consorelle. La sua dolcezza e la sua pazienza fecero ricredere le altre religiose che, non solo mutarono il loro atteggiamento, ma la elessero loro superiora. Mori il 5 aprile 1744. La fama della sua santità si sparse per il paese e la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi popolari, che tributarono all'umile francescana l'affetto e l'onore che le furono negati a lungo fin che era in vita.


SAN GIUSEPPE

Una volta feci un sogno simile a quello appena descritto, ma con San Giuseppe; egli stava davanti al mio letto con un viso sorridente e mi disse: "Svegliati e preparati alla Santa Comunione". Mi svegliai subito: erano le quattro del mattino. Sapevo che quel giorno non avrei potuto ricevere la Santa Comunione. Già nel sonno avevo tanto sofferto per via di questa impossibilità. Mi preparai spiritualmente davanti al tabernacolo per accogliere Gesù Eucaristia. Due ore dopo, alle sei, ricevetti la notizia che dopo mezz'ora avrei potuto ricevere la Santa Comunione. Chi più felice di me? Forse San Giuseppe aveva implorato per me quella grazia e quella gioia?

"Ti ringrazio, San Giuseppe, perché mi assisti nella mia sofferenza! Ti prego di prendermi sotto la tua protezione e di condurmi a Gesù!"

ANNA MARIA TAIGI E SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA


Il 23 febbraio 1917 potei vedere in sogno una serva del Signore, e precisamente la Beata Anna Maria Taigi (Vedi: Nota 13), della quale solo una volta avevo letto qualche cosa.

Nota 13 - Anna Maria Taigi visse a Roma. Sposa e madre, si offrì vittima al Signore. Ebbe molte visioni che le permettevano di conoscere in anticipo diversi avvenimenti di portata mondiale e la sorte di tante persone. Morì a Roma il giorno 9 giugno 1837 e fu beatificata il 30 maggio 1920.

La sognai due volte: nella prima la vidi ricevere la Santa Comunione. Potessi descrivere il suo volto raggiante quando Gesù entrò nel suo cuore! Con quale gioia e con quanta intimità fece il ringraziamento! La seconda volta la vidi nel suo letto di inferma. Un'immagine da non descrivere!

Non so chi fosse la persona che mi accompagnò dalla Beata Anna Maria, ma comunque assomigliava moltissimo al Beato Gabriele Dell'Addolorata. Dopo questi sogni cominciai ad avere una profonda venerazione per la Beata Anna Maria Taigi.

"O beata Serva del Signore Anna Maria Taigi, prega per me, povera peccatrice, adesso e specialmente nell'ora della mia morte."

 

SANTA GEMMA GALGANI E SAN STANISLAO KOSTKA


Il 21 marzo 1917 sognai la Serva di Dio Gemma Galgani (Vedi: Nota 14). Mi portò con sé a Lucca, dove si trova la sua tomba e qui mi fece vedere un'urna nella quale un giorno sarebbe stato deposto il suo corpo per la pubblica venerazione. Da quell'urna usciva un torrente meraviglioso di luce e qui venivano schiere di pellegrini per chiedere la sua intercessione.

Un'altra volta, era un giovedì, in sogno rividi nuovamente Gemma. Prima di mezzanotte caddi in dormiveglia e sognai di parlare a lungo con lei. Improvvisamente udii una voce che mi chiamava e diceva: "Seguimi nel dolore, nella persecuzione e nell'abbandono". All'udire queste parole, presa dall'ansia mi svegliai: era già l'una e mezza. Mi rammaricai di aver dormito proprio in quell'ora, perché, di solito, a mezzanotte facevo un'ora di preghiera. Quella volta, dunque, la feci in ritardo.

Il 16 novembre 1919 sognai il piccolo Bambino nella mangiatoia, la sua Santissima Madre Maria, San Giuseppe e San Stanislao Kostlca.

NOTA 14 - Santa Gemma, una delle più grandi mistiche del secolo scorso, morì nel 1903, a 25 anni, divorata dal male, ma chiedendo, fino all'ultimo, ancora dolore. Fu guida spirituale di parecchie anime favorite dalla grazia; una di queste fu Mariella Klimaschka della Slesia superiore, morta nel 1956. (adesso è Santa)

 

MARIA ANNA JOSEFA LINDMAYER


Il 18 novembre 1919 vidi in sogno la venerabile Serva di Dio Maria Anna Lindmayer di Monaco di Baviera mentre, piangendo, implorava misericordia per le povere anime del purgatorio. Maria Anna mi disse: "Mi sei tanto cara".

 

SAN GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA


Il primo marzo 1920 sognai che San Giovanni, il discepolo prediletto di Gesù, mi faceva vedere il tavolo dell'ultima Cena mostrandomi in particolare il suo posto a quella mensa; poi mi disse: "Il mio posto sarà anche il tuo!".

 

SAN FRANCESCO LE MOSTRA LA GERUSALEMME CELESTE


Il 4 ottobre 1920 in sogno vidi ancora San Francesco di Assisi: teneva in mano un grande rosario, dai grani color rosso sangue, delle sette gioie di Maria. Alla croce finale era fissata una capsula di vetro e San Francesco me la mostrò dicendomi: "Qui, in questa capsula, si vede la Gerusalemme Celeste". Lo pregai allora di permettermi di guardarci dentro, ma egli mi rispose: "Non sei ancora pronta per guardare qui dentro"; ma io tomai a pregarlo con così tanta insistenza, che alla fine me lo permise.

Già al primo sguardo mi sembrò che tutto il corpo e l'anima si immergessero in un bellissimo mondo mai visto, che è impossibile descrivere a parole... e mi svegliai.
 

5 - ANNA E LE ANIME DEL PURGATORIO


In questi sogni riguardanti il purgatorio (Vedi: Nota 15), Anna vede le povere anime soffrire spaventosamente perché comprendono fino in fondo quanto male si sono fatte non amando in pienezza il Signore. La separazione dall'Infinito Bene per propria colpa è il massimo dei dolori di queste povere anime. Esse soffrono un lacerante fuoco di nostalgia verso l'eterno Amore.

In purgatorio ci sono anche delle anime "dimenticate", perché si pensa che siano già in Cielo e nessuno fa più, per loro, delle preghiere di suffragio. Purtroppo molti credono che il purgatorio sia un semplice passaggio quasi indolore, ma la nostalgia di quel Dio intravisto nell'attimo del giudizio non può non far bruciare. Dio è santissimo e solo se l'anima è santissima può stare davanti a Lui. E poiché Dio è anche giustissimo, ogni debito dev'essere pagato "...fino all'ultimo centesimo" (cfr.: Mt 18,34), come dice Gesù in una parabola. Nota 15 - Si ricordi che l'esistenza del purgatorio è verità di fede, non credendo alla quale ci si autoesclude dalla comunità cristiana.

È così importante pregare per queste povere anime, che la Chiesa le ricorda tutte al Signore in ogni Santa Messa che viene celebrata. È bene perciò che anche nella nostra preghiera personale ci ricordiamo di loro. Un giorno saranno altri a ricordarsi di noi nelle loro preghiere.

Per approfondire l'argomento si raccomanda la lettura di "Preghiere per le povere anime" (pag. 36) di D. Silvio Dellandrea. - Per ordinazioni rivolgersi a: D. Enzo Boninsegna - Via Polesine, 5 - 37134 Verona - Tel. 04518201679. L'AMORE DI GESÙ PER LE

 

POVERE ANIME


Dalle quattro alle sei del venerdì 19 aprile 1918 sognai di trovarmi in chiesa. Inginocchiata davanti all'altare maggiore, in adorazione di Gesù Eucaristia, pregai a lungo. Improvvisamente divenne tutto luminoso e vidi quel Cuore che ha tanto amato gli uomini avvolto in uno splendore indicibile: da esso uscivano dei raggi di fuoco. Continuai a pregare per raccomandare a Gesù molte anime. Ogni volta che pregavo per un'anima (sia conosciuta che sconosciuta), usciva dal Sacro Cuore un raggio che raggiungeva proprio quell'anima, che anch'io in quel momento potevo vedere. Nel sogno pregavo dicendo: "Gesù mio, misericordia!". D'un tratto mi trovai circondata da tante anime; sembravano tutte abbandonate e mi dicevano: 'Anche per me!' ed erano molte, talmente tante che non riuscivo a vederle tutte e provai una grande angoscia e continuavo a ripetere: "Gesù mio, misericordia!". Ogni volta usciva dal tabernacolo un torrente di luce che sembrava illuminare tutta la terra; poi mi svegliai.

"Santissimo Cuore di Gesù, Re e centro di tutti i cuori, abbi pietà di noi."

 

UN'ANIMA LUMINOSA

Il 22 luglio 1918 feci questo sogno riguardante le povere anime.

Mi sembrò di andare a trovare una donna molto ammalata; questa mi disse che dalla sua stanza dovevo attraversare altre sei e poi fermarmi a lungo nella settima. Feci come mi disse: attraversai sei stanze e quando giunsi alla settima, mi trovai davanti ad una porta di vetro attraverso la quale vidi che al di là c'erano molte persone.

Mi prese una forte angoscia e pensai: "Certamente queste sono delle povere anime". Tuttavia, senza esitare aprii la porta e gridai: "Mio Gesù, misericordia per tutte voi!" e tutte mi ringraziarono con molta riconoscenza.

Fra tutte quelle persone, una ragazza molto giovane cominciò a parlare con me. Sul suo capo e sulle sue guance c'era una luminosità viva e chiara, cosa che non notai sulle altre che, al contrario, avevano un aspetto molto sofferente. Questa ragazza piena di luce mi disse che da viva era appartenuta alla nobiltà e che stava ancora espiando i suoi peccati, particolarmente quelli della lingua e della vanità (era orgogliosa della sua bellezza). Poi prese la mia mano destra e la tenne davanti alla sua bocca per farmi sentire quale calore doveva sopportare per quei peccati: dai suoi denti usciva un tale calore che, nel sogno, credetti mi si fossero bruciate anche le ossa della mano. Ebbi paura e per questo continuai a recitare delle giaculatorie. Le chiesi quindi se con preghiere del tipo "Gesù mio, misericordia" potevo portar loro un po' di sollievo. Mi rispose che nel medesimo istante nel quale da parte di un cuore pentito venivano recitate delle giaculatorie per loro, esse provavano un grande conforto e sollievo.

Allora pregai a lungo in quel modo e tutte quelle anime si misero a piangere, tranne quella luminosa.

Poi questa mi prese per mano, mi condusse alla finestra e disse: “Vedi, qui fuori c'è il mondo e il mondo, cieco, non pensa quanto duramente dovrà essere tutto espiato”. Guardando fuori vidi tanta gente che passava.

L'anima tutta luminosa si mise a sedere vicino a un tavolino; le altre, invece, non si mossero dal loro posto. Vedendola triste le chiesi di dirmi se c'era ancora qualcosa che non andava bene per lei, così avrei pregato con più diligenza. Le dissi anche: "Se preferisci scrivere, allora scrivi ciò che ti manca" e le porsi un foglio con una matita. Lei cominciò a scrivere; sulla prima riga c'era scritto: "Ho bisogno di una Messa"; purtroppo non riuscii a leggere il resto e neppure il suo nome. Tutto però era scritto molto bene, con una calligrafia molto bella.
 

UNA FOLLA DI ALTRE ANIME

Quando le altre videro questo, cominciarono a chiedere di poter fare la stessa cosa, per cui dissi loro: "Scrivete anche voi tutto ciò che vi manca" e diedi loro foglio e matita. Purtroppo, non potei leggere nulla di quanto avevano scritto, perché i fogli erano tutti grigi. Mentre queste povere anime scrivevano un sacco di cose, io continuavo a recitare giaculatorie per loro e dissi: "Per ognuna di voi che siete qui offro una Santa Comunione" e nel medesimo istante cominciarono a ringraziare e a piangere. Poi dissero che la Santa Comunione, la Santa Messa e il prezioso Sangue di Gesù erano per loro di infinito conforto e sollievo. Allora, nel sogno, pensai che ero rimasta in quel luogo abbastanza a lungo e che era ora di andarmene.

 

UN RAGAZZO DI DICIOTTO ANNI


Mentre mi guardavo intorno, vidi seduto in un angolo, un ragazzo di circa diciotto anni. Teneva in mano un rosario e piangeva amaramente. Andai da lui e gli dissi: "Non mi dimenticherò di te e farò anche per te tutto ciò che farò per le altre". Ne fu molto contento e mi ringraziò.

Poi l'anima tutta luminosa mi prese per mano e mi disse: "Ora sono le dodici" ed io ripetei: "Il Signore Gesù abbia misericordia per tutte voi; non vi dimenticherò!" e quindi me ne andai. Però non erano le dodici, ma le cinque del mattino.

"Mio Gesù, misericordia per tutte le povere anime del purgatorio."

 

IL FANCIULLO DI DODICI ANNI


Il 21 ottobre 1918 sognai un ragazzo di dodici anni morto poco tempo prima; pur così giovane, si trovava anche lui in purgatorio.

Mi disse che stava soffrendo moltissimo la sete e mi chiese di pregare per lui, perché aveva un caldo tremendo.

 

LA FANCIULLA DI OBERDOLLING


Il 12 gennaio 1919 sognai che una ragazza, tra i quattordici e i sedici anni, veniva nella mia stanza. Quando mi prese la mano per salutarmi, la sentii completamente gelida e quindi le chiesi: "Sei così fredda perché sei uno spirito?" ed ella mi rispose: "Sì, ed è per questo che sono venuta da te, per dirti: 'Prega per me'; nessuno lo fa da molto tempo, perché tutti mi credono ormai nella visione beatifica di Dio, mentre invece sto ancora soffrendo in purgatorio". Allora le chiesi di dove fosse ed ella mi rispose che era di Oberdolling. Le consigliai quindi di ritornare dai suoi parenti: "Può darsi che anche loro riprendano a pregare per te".

Quella povera ragazza andò, come le avevo detto dai suoi congiunti, ma passata un'ora bussò nuovamente alla mia porta e mi disse piangendo: "I miei parenti non hanno pregato per me" e continuò: "Quando morii ebbi come potente avvocata la Santissima Vergine, ma anche la patrona di cui ho portato il nome e un'altra santa vennero in mio aiuto". Mi disse anche il nome di queste sue protettrici, ma una volta svegliata, non riuscii più a ricordarli. Le risposi: "Stai tranquilla: pregherò molto per te", ed ella aggiunse: "La mia patrona mi aveva già predetto tutto questo: grazie a lei, infatti, so anticipatamente i conforti che riceverò".

 

MI TROVAI IN PURGATORIO E VIDI DEI CONOSCENTI


Il primo marzo 1919 sognai per tre volte il purgatorio e ogni volta tra quelle anime riconobbi dei conoscenti.

Sabato 29 novembre 1919 sognai di essere in purgatorio e vidi le anime soffrire in maniera indicibile. Non è proprio possibile descrivere tutta la sofferenza di queste povere anime! Vidi fra loro anche dei conoscenti, morti già da parecchi anni, che soffrivano moltissimo.

 

LA MIA SOFFERENZA È COME FRESCA RUGIADA


Il 25 luglio 1920 sognai di una donna che avevo conosciuto e che era morta già da molti anni; era ancora in purgatorio e mostrava di soffrire in maniera indicibile. Vedendola così le dissi: "Per quanto io abbia sofferto moltissimo fino ad ora, il mio patire non è niente in confronto al tuo: è come fresca rugiada!" Quella donna mi raccomandò tanto: "Prega per me".

 

6 - ANNA, BERSAGLIO DI SATANA


Tra i dolori che afflissero la vita di Anna, non vanno dimenticati i durissimi e prolungati attacchi del demonio.

Come disse il Santo Curato d'Ars: "gli amici di Dio sono sempre in duro combattimento col demonio e specialmente coloro che, con amore e fedeltà, si interpongono per la salvezza delle anime".

Quando Satana, col permesso di Dio, tormenta duramente un'anima, viene vinto proprio dal sacrificio di questa creatura: è proprio l'offerta di questo sacrificio che impedisce al diavolo di far del male ad altre anime. Queste sofferenze riparatrici sono però molto pesanti per chi ne è colpito, perché la rabbia del demonio si scatena in maniera tremenda su chi gli toglie un'anima.

Grande è il mistero della malvagità di Satana e del suo odio. I tormenti che Anna dovette patire da parte del demonio furono prove permesse da Dio. Il suo direttore spirituale, a conoscenza di tutto, così testimonia: "Anche se immersa nelle tenebre, tormentata, percossa da Satana, la povera Anna non si rifiutò mai di accettare la volontà di Dio. Diceva sempre il suo 'sì' e manifestava in questo modo il suo totale abbandono e la sua insondabile fiducia nell'aiuto della grazia di Dio. Quando la sua anima era immersa in un'angoscia mortale, si rivolgeva con una fiducia illimitata al Sacro Cuore di Gesù dicendogli: 'Sacratissimo Cuore di Gesù, io confido in Te!'. Questa giaculatoria le era tanto cara e le dava grande forza".

 

LA GIOVANE DI HIENDORF E IL MALIGNO


Molte volte e a lungo ricevetti dei duri colpi dal maligno.

La notte fra il 13 e il 14 ottobre 1918 fu molto dolorosa e sopportai molte sofferenze. Erano le due e mezza di notte quando udii una carrozza che proveniva al galoppo da Hiendorf, passando quindi davanti alla chiesa.

Compresi subito che questa carrozza era venuta a prendere il sacerdote perché portasse il santo Viatico ad una giovane di quel paese che era molto ammalata. Dopo pochi minuti la carrozza ripartì velocemente verso Hiendorf. Accompagnai spiritualmente il Salvatore lungo quel viaggio, pregandolo con fervore perché concedesse a quella povera ragazza di riceverlo nell'Eucaristia così da compiere, unita a Lui, il grande viaggio verso l'eternità.

Pregai per quella ragazza fino alle quattro e mezzo, poi caddi in un sonno molto leggero, ma solo per pochi minuti. Quel breve tempo fu però sufficiente perché potessi avere un sogno bruttissimo. Mi sembrava che il maligno fosse lì vicino a me e mi percuotesse così duramente e così a lungo da togliermi quasi il respiro. Il diavolo mi disse che mi picchiava perché avevo pregato tanto per quella ragazza di Hiendorf. "Questa faccenda - disse - non ti deve interessare!". Sempre nel sogno, cominciai a gridare con tutte le mie povere forze. Nel frattempo udii delle persone sotto la finestra della mia camera e riconobbi la voce del Parroco che diceva: “Anna, Lei deve andare subito a Hiendorf; la figlia del sindaco è morta!”, ma io non potevo muovermi perché continuavo a ricevere colpi. Sentii mia madre che diceva: "Svegliati e non gridare così forte; ti sentono fino in strada e già qualcuno dei vicini è venuto a bussare!". Io volevo risponderle: "Sì, mamma, ma è morta la figlia del sindaco di Hiendorf!". Avrei voluto rispondere, ma non riuscii a pronunciare neppure una sillaba.

Intanto continuavo a invocare con tutto il cuore il santissimo Nome di Gesù e dopo alcuni istanti mi svegliai del tutto. Erano quasi le cinque del mattino. Dopo questo brutto sogno mi sentii così debole da non riuscire a parlare. Rimasi così gravemente indebolita e disfatta per tutto il giorno, che era come se tutte le mie membra fossero state spezzate in due.

Ho avuto molte altre volte sogni così tremendi e quasi sempre ne uscivo talmente distrutta da non riuscir neanche a parlare.

 

TU NON DEVI SCRIVERE A NESSUNO!


La notte dal 5 al 6 novembre 1919 sognai che il maligno mi percuoteva di nuovo e diceva: "Tu non devi scrivere a nessuno, non devi interessarti degli altri" (Vedi: Nota 16) e continuava a percuotermi e a minacciarmi.

NOTA 16 - Satana cerca di impedire che venga fatto in qualsiasi modo dei bene, anche quel po' di bene che può produrre una lettera e la povera Anna lo dovette sperimentare a sue spese, sopportando le tremende percosse con le quali il demonio colpiva il suo corpo, soprattutto le sue piaghe ed i suoi piedi scorticati. Ciò nonostante Anna non smise mai di scrivere lettere, portando conforto a chi era nell'avvilimento e speranza a chi era nella disperazione.

 

PER CHI SOFFRI?


Una volta sognai che qualcuno batteva alla mia porta. Dissi: "Avanti!". Entrò una persona spaventosamente brutta che mi domandò subito: "Per chi soffri?". Risposi: "Per Gesù, solo per Gesù!". Appena dissi "Per Gesù", quell'individuo prese la mia mano destra e mi percosse con essa quanto poté, sbattendola anche contro la sponda del letto. Poi mi colpì duramente sulla testa e lasciò la stanza con orrende bestemmie.

Ogni volta che scrivo una lettera a una persona per aiutarla con qualche buona parola, oppure quando mando un libro a qualcuno, subito in sogno ricevo una quantità di percosse dal maligno.

Il 20 gennaio 1920 sognai di nuovo che il maligno mi volesse percuotere violentemente, ma non riusciva a prendermi. In cuor mio, chiamavo il santissimo Nome di Gesù e per questo il nemico era arrabbiatissimo con me. Per più di un'ora non mi lasciò in pace. Sempre in sogno, quando il diavolo si avvicinava, io cominciavo a gridare con tutte le forze. Udivo mia madre che cercava di svegliarmi, ma il maligno, nonostante io invocassi il santissimo Nome di Gesù, non se ne andava. Comunque, non poteva né venirmi molto vicino, né percuotermi.

"Sacratissimo Cuore di Gesù sii il mio rifugio, sia quando sono sveglia, sia quando dormo!"

Il 20 e il 24 dicembre 1920 sognai nuovamente il maligno. Nel sogno del primo marzo 1921 il diavolo mi percuoteva molto forte e diceva: "Adesso potrai gridare davvero!", ma pur dicendo questo mi tappava la bocca.

Il 21 dicembre 1921 sognai di essere a letto, con la mano destra abbandonata lungo la sponda, quand'ecco venire il demonio che cominciò a graffiare e a scuoiare la mia mano. Ogni volta che cercavo di sollevarla, egli la tirava giù di nuovo. Mi svegliai e vidi che effettivamente avevo la mano a penzoloni lungo la sponda del letto.


DURI COLPI DAL DEMONIO


Alla fine di maggio del 1921 sognai il diavolo.

Verso la metà della notte, dopo una giornata veramente dolorosa, caddi in un breve torpore e vidi in sogno il maligno vicino al mio letto che percuoteva quanto più poteva le mie ferite.

 

LA TESTIMONIANZA DI UNA PERSONA AMICA


Una persona che ha regolarmente assistito la povera Anna, così racconta nei suoi scritti: "Il bene che Anna fece, con la parola e con l'esempio, non poteva piacere a Satana. Anna mi ha detto spesso (e sua madre lo ha confermato) che il demonio andava da lei di notte e la percuoteva, talvolta anche in sogno. La maggior parte delle volte Anna non poteva gridare forte, ma solo sospirare. Sua madre spesso si svegliava e capiva subito che il maligno era di nuovo là e da là non si allontanava fino a che Anna non veniva cosparsa di acqua santa.

Talvolta teneva tappata la bocca di Anna e le diceva: 'Prova a gridare se sei capace'. Altre volte la picchiava sui suoi poveri piedi piagati.

Anna mi raccontò spesso che, a causa delle percosse del maligno, quasi sempre riportava delle graffiature e delle tumefazioni in tutto il corpo. Spesso, appena il diavolo arrivava alla sua vista, Anna cadeva in svenimento per la paura.

Se Anna pregava per la conversione di qualche anima, l'ira del demonio non aveva limiti; infuriato le gridava: “Non posso prendere te, questo lo so, ma tu non devi interessarti delle altre anime; non ti permetto di strapparle dalle mie mani. Tu non devi pregare per nessuno”.

 

L'ULTIMO FEROCE ATTACCO DI SATANA


Questo fatto è riportato dalla sorella di Anna, Kathi: "Il 9 agosto 1925, alcuni mesi prima della morte di Anna, il Parroco le volle portare la Santa Comunione alle quattro del mattino, perché poi alle cinque doveva partire. La nostra mamma si alzò quindi alle tre e mezza e subito andò nella stanza di Anna; la vide immobile nel letto: sembrava dormire. Stava ritornando sui suoi passi per andare a vestirsi, quando sentì un colpo pauroso. Si voltò di scatto spaventata: Anna giaceva nell'angolo della stanza con il viso sul pavimento, raggomitolata come un verme. I denti superiori erano rotti, la lingua gonfia e bucata da parte a parte. Sanguinava dalla bocca e dal naso, sopra l'occhio sinistro c'era una profonda ferita, simile a quella che si vede sul volto di Cristo nella Sindone.

Anna non sarebbe mai stata capace di rialzarsi, né avrebbe potuto muoversi per i suoi piedi piagati. Era stata sbalzata lontana dal letto, oltre il comodino; un ultimo attacco furioso dell'inferno a questa creatura piena di dolori che aveva strappato tante anime al demonio.

La caduta le procurò anche conseguenze mentali: da quel momento, infatti, spesso le sue parole divennero confuse. In certi periodi, comunque, ritornava alla piena conoscenza".

 

7 - ANNA PREVIDE COSE FUTURE I BRANI SCRITTI


Una volta sognai un Padre cappuccino che stava seduto al mio tavolo e correggeva degli scritti. Mentre stavo ad osservarlo, mi capitò sotto gli occhi un foglio su cui erano scritte tre righe con l'inchiostro e il resto con la matita Poi, il Padre cappuccino mi diede in mano quei brani scritti dicendomi qualche cosa che però non capii.

Due giorni dopo questo sogno, che avvenne il primo novembre 1915, ricevetti da un reverendo Padre una lettera nella quale mi si chiedeva se ero disposta a scrivere la vita di una giovane, compagna di sofferenza, che era morta da poco, riordinando anche le sue annotazioni (Vedi: Nota 17). Risposi affermativamente a questo invito e pochi giorni dopo ricevetti tutto il materiale occorrente. Sfogliando queste pagine, ad un tratto riconobbi chiaramente il foglio che avevo visto così chiaramente nel sogno: tre righe scritte con l'inchiostro e il resto a matita.

Possa quella cara compagna pregare anche per me, presso il trono della divina misericordia!

NOTA 17 - È volere di Dio che vengano scritte e conosciute le vite di anime sante tanto sofferenti, perché coloro che poi le leggeranno possano essere spronati, da questi grandi esempi, ad abbandonarsi alla volontà del Signore ed anche perché venga richiesta la loro intercessione.

 

PORTATA IN CHIESA SU UNA POLTRONA


L’11 maggio 1917 sognai di trovarmi fuori dalla nostra cappella, dove il Parroco stava facendo una predica che aveva come soggetto la nostra cara Madre celeste.

Finita la meditazione, mi sembrò di essere entrata in chiesa, dove era solennemente esposto il Santissimo Sacramento. Ero su una poltrona, posta in obliquo proprio vicino all'altare maggiore, davanti al Signore. L'accesso all'altare era coperto da un tappeto rosso.

Ero piena di gioia perché potevo stare così vicina al Santissimo. Poi mi svegliai e mi trovai nuovamente nel mio letto di sofferenza.

Il 20 maggio, nella festa principale della patrona della Baviera, veniva fatta una processione dalla chiesa alla cappella e di là nuovamente in chiesa dove, alla fine, veniva impartita la benedizione con il Santissimo Sacramento. In questa occasione ebbi la grande gioia di parteciparvi (Vedi: Nota 18) proprio come avevo visto nel sogno, poiché delle persone buone mi portarono fuori dalla cappella dove, appunto, il Parroco tenne una predica. Anche il resto avvenne esattamente come nel sogno.

Sia lodato e benedetto il Santissimo Sacramento dell'Altare ora e sempre!

NOTA 18 - Quanti pochi adoratori si trovano oggi nelle nostre chiese, benché non manchino né le occasioni, né il tempo.... Una sola cosa manca: lo zelo e l'amore per il Signore! Anche per questa mancanza gravissima devono fare riparazione le anime generose che si sacrificano per gli altri.

 

LA STATUA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA


Nella notte dal 31 agosto al primo settembre 1917, feci un sogno bellissimo e indescrivibile sul Cuore Immacolato di Maria (Vedi: Nota 19). Una voce mi disse per ben due volte: "Oggi riceverai una bella statua che raffigura Maria col suo Cuore Immacolato". Una volta sveglia, non pensai più al sogno.

Era di sabato e nel pomeriggio il piccolo studente ospitato dalla signora Rainer di Elsendorf mi portò proprio una bella statuetta del Cuore Immacolato di Maria.

"Dolce Cuore di Maria, sii la mia salvezza!"

NOTA 19 - Il Cuore di Maria è il simbolo del suo amore materno, ma è un Cuore Immacolato e quindi il suo è amore purissimo, espressione viva di quelle parole: "Ecco la serva del Signore..." (Lc 1, 38). Questo Cuore Immacolato deve trovare il suo posto nelle nostre case, nelle nostre famiglie e dentro di noi; solo allora il Cuore Immacolato di Maria "trionferà" su Satana e sui suoi collaboratori.

 

UN'ANIMA TORNA A DIO E UNA BIMBA VOLA IN CIELO


La sera di tutti i Santi del 1919, sognai di vedere un'anima, fino a quel momento molto lontana dalla fede, fare la Confessione generale da Padre Wolfang.

Poi vidi anche che la sorellina di quest'anima sarebbe presto tornata a casa, nella terra dell'eterna felicità.

 

LA CARTOLINA DEL PADRE


Il 9 novembre 1919 sognai di ricevere una cartolina firmata da due Padri. Non riuscii a leggerne il testo, ma solo l’indirizzo. Uno dei due Padri era stato qui nella festa del rosario. Vidi che raccontava all'altro qualcosa di me, ma non capii che cosa.

Otto giorni dopo ricevetti la cartolina proprio come avevo sognato.

 

QUESTA SARA’ LA TUA TOMBA


Il 29 febbraio 1920 sognai di essere in un cimitero, forse in quello di Mindelstetten.

Dopo essere passata attraverso alcune file di tombe, vidi vicino alla croce della Missione una signora che mi invitò a seguirla. Mi condusse presso una tomba aperta, piena di bellissimi fiori ancora freschi. Ovunque nella cappella, anche sulle pareti, era pieno di fiori. Quella signora mi disse: "Questa sarà la tua tomba" e così dicendo mi condusse in chiesa e lì, alla sinistra del banco della Comunione, accanto alla sacrestia, c'era una fossa scavata da poco: era colma di rose rosso sangue. La signora tornò a dirmi: "Questa sarà la tua tomba". A questo punto mi prese per mano e mi condusse fuori dalla chiesa, passando dalla parte destra. Ci trovammo in una specie di grande nicchia, simile ad una grotta, cinta come da una corona di gigli e di rose molto belle.

Per la terza volta, quella signora mi disse: "Questa sarà la tua tomba. "Allora le dissi: "Signora, sono contenta di sapere che avrò una tomba, ma che me ne farò di tre?". Ma la signora sparì, e non ebbi quindi risposta (Vedi: Nota 20).

NOTA 20 - Questo sogno delle tre tombe si è poi avverato alla lettera.

Era naturale che Anna venisse deposta nella tomba del suoi (prima tomba), ma il Parroco, che solo molto tempo dopo venne a conoscenza di questo quaderno e quindi di questo sogno, volle farla seppellire in un posto presso il quale i fedeli potessero facilmente passare (seconda tomba in cui il corpo di Anna rimase fino al 26 luglio 1972).

Da allora la serva di Dio è deposta nella nuova chiesa (terza tomba), dalla parte destra, come descritto. Tutto l'anno vicino a quella tomba ardono molti ceri e non passa giorno senza che vengano delle persone a riflettere, a ringraziare o a chiedere aiuto.

Sono molti quelli che testimoniano la forza della sua Intercessione.

 

IL "MEMORARE" IN ONORE DEL SACRO CUORE DI GESÙ


Il 6 maggio 1920 sognai di essere davanti al Santissimo Sacramento; recitavo il "Memorare" al Sacro Cuore di Gesù ed ero piena di gioia.

Una volta sveglia, però, pensai: "Eppure, non esiste un 'Memorare' al Sacro Cuore di Gesù, o almeno, io non ne ho mai sentito parlare".

Due giorni dopo ricevetti da una suora, mia conoscente, una novena al Sacratissimo Cuore di Gesù con il "Memorare". La preghiera era proprio così come l'avevo recitata nel sogno!

 

8 - ALTRI SOGNI


CROCIFISSA CON CRISTO


Dopo la morte di Anna fu trovato un foglietto a quattro facciate, scritte di suo pugno, sul quale era descritto come aveva ricevuto le stimmate.

Questo il contenuto.

"La notte del 4 ottobre 1910, festa di San Francesco, come ogni giovedì, feci l'Ora Santa, spiritualmente raccolta davanti al Santissimo Sacramento. Dopo aver pregato per un po' di tempo, mi vidi circondata da una luce meravigliosa che penetrava tutto il mio spirito e il mio corpo. In questo mare di luce vidi il dolcissimo Salvatore che mi disse: "Io ti ho chiamata ad essere riparatrice del mio Santissimo Sacramento. Alla santa Comunione tu proverai quei dolori della mia passione con i quali ho salvato te, povero niente. Soffri, offri e ripara in silenzioso nascondimento". Poi il dolce Salvatore disparve. Tremavo tutta e piangevo sui miei peccati pregando il Signore di essere misericordioso e benigno con me, povera peccatrice.

Era frattanto venuta l'una di notte, ma non potei chiudere occhio, così cominciai a prepararmi per la Santa Comunione.

Al mattino, quando il reverendo Parroco venne per portarmi Gesù Eucaristia, mentre diceva le preghiere iniziali vidi uscire dalla Santissima Ostia cinque raggi di fuoco che, come un lampo, mi entrarono nel cuore. Avvertii subito un acutissimo dolore. Quando ricevetti la Santa Comunione, sentii dentro di me un tal fuoco che credetti di bruciare.

O mio Dio, sii misericordioso con me!

Con questi miei dolori, partecipai da allora, senza alcuna interruzione, ai dolori del Salvatore (Vedi: Nota 21)."

NOTA 21- Anna visse per ben 15 anni la passione di Gesù, di questa cosa furono a conoscenza solo pochissime persone.

 

SUI CAMPI DI BATTAGLIA

Durante la guerra, molte volte fui presente in sogno sui campi di battaglia e potei assistere ai combattimenti.

Una volta mi trovai su un campo rumeno nel bel mezzo di una grande battaglia: tutto era avvolto in una nebbia di fumo e di vapori. Era buio: solo il fuoco degli spari, che facevano cadere le pallottole come grandine, illuminava il campo. Mi trovavo vicinissima ai nostri soldati che cadevano a terra, uno dopo l'altro; tra loro vi erano anche molti miei conoscenti. Anche se il nemico era molto vicino e quindi poteva vedermi, continuavo ad andare su e giù lungo la linea di fuoco; ogni volta che gli spari illuminavano il volto dei nostri soldati, li vedevo coperti di sudore; le loro guance erano come quelle dei moribondi e gemevano paurosamente. Alcuni soldati mi vedevano e mi gridavano: "Sta' davanti a me! Sta' davanti a me!" e io continuavo ad andare dall'uno all'altro. Ogni volta che uno gridava: "Sta' davanti a me!", venivo investita da innumerevoli pallottole che, colpendo me, risparmiavano i soldati (Vedi: Nota 22).

Quanto dev'essere stata tremenda quella realtà per i soldati, se un semplice sogno era stato per me così sconvolgente e pesante!

Nota 22 - Con questi fatti Dio ha voluto dimostrare alla generosa e paziente Anna, ma anche a noi, come le ardenti preghiere e le silenziose offerte del propri dolori possano donare grande aiuto anche ai combattenti sui fronti di guerra e a tutti coloro che soffrono per le più diverse ragioni.

 

UNA CROCE IMMENSAMENTE GRANDE


Il 10 ottobre 1918 feci questo sogno: vidi che una persona mi dava una croce immensamente grande. La pose davanti a me, ma era talmente grande e pesante che non riuscivo assolutamente ad alzarla e neppure a spostarla leggermente dal, suo posto. Questa croce era adornata da perle preziose e da pietre nobili e splendeva come un cristallo.

Rimasi incantata a guardarla, provandone intimamente una grande gioia, quando, a un tratto, vidi aprirsi da solo il coperchio di questa croce e ne vidi l'interno. Dentro era scritta in ogni sua parte con una bellissima calligrafia, ma non riuscii purtroppo a leggere nulla. Il braccio orizzontale era straordinariamente decorato e in mezzo stava scritto il mio nome: "Anna Schaffer".

 

MARTIRE PER LA CHIESA


Il primo febbraio 1919 sognai il Vescovo di Salisburgo: mi diede la sua santa benedizione, poi tenne una predica nella quale si augurava che la Santa Madre Chiesa uscisse vittoriosa anche da questa lotta (Vedi: Nota 23). Allora io risposi: "Preferisco diventare martire, piuttosto che la Santa Chiesa venga ferita anche in maniera lieve ".

Nota 23 - Tutti! cristiani dovrebbero amare in questo modo la Santa Chiesa. Quanti oggi la criticano invece di invocare su di essa lo Spirito Santo! Ogni vero cristiano dovrebbe pregare tutti i giorni per la Chiesa sofferente e insidiata e in particolare per tutti i suoi ministri.

 

UN BOUQUET DI FIORI PER UN MARTIRE


II 30 marzo 1920, martedì, vidi in sogno due Angeli, ciascuno dei quali aveva un meraviglioso mazzo di fiori con rose fresche e garofani. Ogni bouquet era avvolto in un velo nero. Chiesi loro per chi erano quei fiori ed essi mi risposero che erano per un'anima (un uomo) morto da poche ore, come un martire. Uno degli Angeli mi disse: "Quando muore qualcuno come martire, lo onoriamo con i fiori. E i fiori in questo caso sono particolarmente belli per le molte sofferenze patite da questo martire".

Dicendo questo mi fece vedere anche uno di questi mazzi di fiori.

 

VIENI, ADESSO PUOI VENIRE CON NOI


Il 2 agosto 1920 sognai che due ragazze, vestite di bianco, entravano nella mia stanza dicendo: "Vieni, devi venire con noi!". Mi aiutarono a vestirmi in fretta e mi condussero via. Mi portarono attraverso un giardino nel quale c'erano tanti fasci di spine più alti della mia statura. Mi pungevano mani, piedi e tutto il corpo, tanto che mi usciva sangue dappertutto. Vedendo questo le mie accompagnatrici sorridevano, dicendo: "Tutto per il Signore, che ti vuole tanto bene!".

Arrivata alla fine del giardino, tutto si fece luminoso e io vidi il caro Salvatore circondato da un innumerevole stuolo di vergini. Portavano in mano delle palme e camminavano come fossero in processione. Le mie accompagnatrici mi condussero vicino a Gesù che mi diede la sua santa benedizione.

Porterò volentieri tutte le mie croci e le mie pene: grazie a queste, alla mia morte potrò andare in Paradiso!

Il primo novembre 1920 passai una notte molto pesante e in preda ad una forte sete. Verso le quattro del mattino mi addormentai e sognai che il mio Angelo custode mi portava un bicchiere d'acqua.

 

COME ANNA CATERINA EMMERICH


Il 26 aprile 1921 feci un sogno che inizialmente mi procurò molta angoscia, ma che poi mi diede molta serenità.

Vidi un signore con una barba folta che entrava nella mia stanza assieme a due signore. Appena li ebbi salutati, l'anziano signore pregò le due donne di lasciarci soli, perché doveva dirmi alcune cose importanti in privato.

Quando uscirono, mi disse: "Ora la devo visitare fino infondo e il mio segretario dovrà riportare tutto per iscritto". Vidi in effetti vicino a me uno scrivano. Un grande timore mi invase quando cominciò a visitarmi. Iniziò dai piedi e dettava ogni cosa al segretario. Non riuscivo a capire la maggior parte delle cose che diceva, capii solo le ultime parole: “...proprio come la giovane Emmerich di Diilmen!” (Vedi: Nota 24).

Dopo aver detto queste parole, si mise a pregare e quindi riprese a visitarmi. Io non dovevo dirgli niente mentre svolgeva il suo lavoro. Prese quindi anche le mie mani e, come prima, capii solo l'ultima frase, sempre identica: "...proprio come la giovane Emmerich di Dúlmen!".

Quanto fui felice di uscire da un sogno così pesante!

NOTA 24 - Anna Schàfter, nella sua riservatezza e umiltà, non avrebbe mai osato paragonarsi ad Anna Caterina Emmerich, la grande mistica tedesca che ricevette le stimmate nel 1812 ed ebbe importanti visioni. Anche questo dimostra che ella scrisse alla lettera i suoi sogni.

 

AL SERVIZIO DI GESÙ PER LA SALVEZZA DI UN FRATELLO


Il 30 maggio 1921 sognai un uomo gravemente ammalato in una stanza. Qualcuno mi disse: "Prega molto per quest'uomo, perché riceva degnamente i Sacramenti degli infermi!

Dopo due giorni venni a sapere che un uomo che io conoscevo bene si era ammalato gravemente; morì di lì a due giorni, dopo aver chiesto e ricevuto i Sacramenti degli inferni.


LA GRANDE MISERIA


Il 30 luglio 1921 vidi in sogno due suore di un convento. Una disse: "C'è una grande carestia che comporterà molti sacrifici!". L'altra suora mi prese con sé e mi fece vedere quale grande miseria c'era fra la gente. Una tristezza funerea aleggiava ovunque e molti morivano. Ovunque non si sentivano che pianti e lamenti. La gente, però, aveva ripreso a pregare, chiedendo a Dio che mettesse fine a quel castigo e promettendo al Signore di convertirsi e di migliorarsi. Una suora diceva a quelli che incontravamo: “Solo se vedrà penitenza e riparazione il Signore ritirerà la sua mano!”

 

UNA RICHIESTA PER ME


Nella domenica dedicata alla consacrazione della chiesa, sognai un grande campo di grano. Ai margini c'era un signore dall'aspetto cupo che disse: "Attraverso questo campo di frumento passa la strada della vita" e mi mostrò una lunga strada che era cosparsa di molte spine (Vedi: Nota 25). Poi mi raccomandò di stare molto attenta alle spighe che si trovavano sui lati della strada, affinché il vento non le rompesse, "perché al tempo della mietitura - mi disse - ogni spiga dev'essere ritta e questo lavoro è richiesto a te".

Nota 25 - Anna vede la sua strada come una via piena di spine. Il frutto che maturerà da quelle spine, cioè da quei dolori, è un ricco campo di frumento con molte spighe preziose, simbolo delle grazie, nessuna delle quali deve andare perduta.

 

UNA VISIONE DEL VENERDÌ SANTO


Anna ha dettato alla signorina Rosa Imlauer quanto segue.

“Il 25 aprile 1923 vidi il dolce Salvatore che mi mostrava una corona di spine su ciascuna delle quali vi era una goccia di sangue.

Mi trovai di colpo nell'orto degli ulivi. Vedevo il Salvatore che pregava e sudava sangue. I discepoli erano lontani e si erano addormentati.

Vidi anche il momento nel quale il dolce Salvatore fu fatto prigioniero e come, poco prima, i soldati e i servi del sinedrio caddero al suolo, e poi, quando gli legarono le mani e lo trascinarono via.

Vidi anche come questi lo condussero davanti a Pilato e davanti al gran Consiglio.

Lo vidi patire tutto solo in carcere: era così buio e freddo ed Egli era da tutti abbandonato.

Lo vidi poi davanti a Pilato e ancora carico della pesante Croce. Inizialmente il corteo attraversò una larga strada, poi piegò in un vicolo molto stretto, quindi passò attraverso una porta. Qui, Gesù cadde dolorosamente al suolo. Poi il corteo salì verso il Calvario.

Vidi come il dolce Salvatore venne inchiodato alla Croce ed assistetti anche alla sua morte. Erano lì la Santa Madre di Dio, San Giovanni e Maria Maddalena che, da dietro, strinse i piedi di Gesù.

Durante tutta questa visione io partecipai ai dolori del Signore (Vedi: Nota 26). In confronto a ciò che il nostro Salvatore patì per noi, anche il castigo della nostra morte è ben poca cosa.

Ebbi questa contemplazione dalle quattro del pomeriggio fino alla mezzanotte del 25 aprile:

NOTA 26 - Come tutte le grandi anime riparatrici, anche Anna fu fatta partecipe della passione dolorosa di Gesù. Qui il mistico sognare è diventato una reale visione e un'esperienza dolorosa. Le sue espressioni circa questa penosa esperienza sono molto semplici, ma il suo dolore fu sicuramente molto grande: ella, infatti, fu immersa con il Signore nella sua indicibile agonia.

È un'altissima grazia poter soffrire per, con e come Gesù, che, unico vero innocente, ha assunto su di sé tutte le sofferenze possibili per ricondurre noi uomini all'amore del Padre.

 

TRE GIORNI IN CIELO


Wally Knoferl, una povera sarta di Pforring, l'11 luglio 1951, dichiarò all'Arcivescovo Mons. Michele Buchberger quanto segue:

"Nel 1925 ebbi spesso l'opportunità di far visita alla cara Anna Schdffer. Una volta mi raccontò un sogno meraviglioso, che ancora oggi ricordo con commozione.

In quell'occasione Anna mi attirò molto vicino a sé per potermi parlare a bassa voce. Mi disse: 'Wally, pensa, sono stata tre giorni in Paradiso!'. Le risposi: 'Bene, Anna, com'è andata?'. E Anna mi raccontò: 'Mentre stavo pregando, fui rapita dal mondo. La mia vita pendeva soltanto da un sottilissimo filo. Le nubi si aprirono e apparve un giardino meraviglioso pieno di fiori, nel quale potei camminare a lungo. Ad un certo punto mi vennero incontro tante vergini e ciascuna di esse fece un inchino davanti a me. Quando ripresi a camminare vidi arrivare dei giovani, molto alti, e in mezzo a loro mi venne incontro una Signora la cui bellezza non è minimamente descrivibile. Mi prese per mano e mi disse: Anna, vieni, ora verranno per te i giorni più difficili. Coraggio! Il mio divin Figlio ti ricompenserà di tutto!'.

'Ciò che ebbi la fortuna di vedere, non te lo posso descrivere. La dolce Madre di Dio mi condusse più avanti, su una piazza e disse: Guarda, qui sarà la tua abitazione per tutta l'eternità! Io guardai e vidi anche il Santo Padre, in Roma, che mi impartiva la sua benedizione.'

'Fu tremendo, poi, quando dovetti ritornare nel mondo!'

A questo punto Anna cominciò a piangere con tanta amarezza e soggiunse: 'Ed ora, Wally, non vorrei altro che morire...'. Allora le chiesi di raccontarmi solo un po' com'era il Paradiso, ed ella mi rispose: 'Non posso descriverti tutte le meraviglie che il Buon Dio dona a coloro che lo amano'. Ed io le chiesi ancora: 'Ma in Paradiso troveremo le cose che ci sono qui in terra?'. Capendo cosa intendevo dire, mi rispose: 'Sì, lì ci sono anche prati e boschi, torrenti e montagne, abitazioni e palazzi, ma tutto è trasparente e spiritualizzato, mentre qui in terra tutto è inquinato dalla maledizione del peccato!'.

 

UN GRAZIE DI TUTTO CUORE


A te, cara Anna, un grazie di tutto cuore per la tua coraggiosa accettazione della sofferenza, per tutto l'amore di riparazione che hai donato a Gesù e alla Madonna Addolorata; grazie anche per il tuo apostolato che ha salvato tante anime e per il tuo "Quaderno dei sogni", specchio radioso della tua vita benedetta, che tu hai scritto immersa nel dolore.

Nonostante la nostra paura di soffrire, vogliamo imparare a pregare come tu hai pregato:

"Gesù, voglio patire senza lamentarmi. Ti ringrazio e ringrazio il tuo Sacratissimo Cuore di avermi offerto la possibilità di diventare per mezzo del dolore, simile al tuo Cuore Divino. Ogni istante della mia vita voglio che passi nel volere di Dio e nella sua lode!".

 

NOVENA AD USO PRIVATO


O buon Padre del Cielo, noi ti ringraziamo con tutto il cuore di averci donato in Anna Schàffer una sorella che è stata esempio di fedeltà fino alla Croce e una grande avvocata.

Fa' che, come lei, sappiamo dire un sì coraggioso alla tua santissima volontà. Per la sua intercessione, donaci la grazia del tuo aiuto.

Fa' che la tua serva sia presto innalzata alla gloria degli altari, così la nostra anima sarà sempre più fiduciosa e piena di riconoscenza e loderà la tua bontà, per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore. Amen.

È raccomandabile offrire la Santa Messa e fare la Santa Comunione nei giorni della novena e, in circostanze particolari, far anche celebrare una Santa Messa pregando Anna di intercedere presso il Signore.


2-26 Maggio 26, 1899. Vede il proprio nulla.Gesù la ammaestra.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

(1) Questa mattina mi trovavo in un annientamento di me stessa, fino a sentirmi esosa ed infastidita. Mi pareva essere più abominevole che trovar si potesse. Mi vedevo come un piccolo verme che si volgeva e si rivolgeva, ma sempre lì, nel fango rimaneva, senza poter dare un passo. Oh! Dio, che miseria umana, eppure dopo tante grazie elargitemi, sono così cattiva ancora! Il mio buon Gesù, sempre benigno con questa miserabile peccatrice, è venuto e mi ha detto:

(2) “Il disprezzo di te stessa allora è lodevole quando è ben investito dallo spirito della fede; ma quando non è investito dallo spirito di fede, invece di farti bene ti potrà nuocere, perché vedendoti quale tu sei, che non puoi fare niente di bene, sconfiderai, rimarrai abbattuta, senza fidarti di dare un passo nella via del bene, ma appoggiandoti a Me, cioè investendoti dallo spirito di fede, verrai a conoscere e disprezzare te ed insieme a conoscere Me, confidandoti di tutto poter operare coll’aiuto mio, ed ecco che facendo in questo modo, camminerai secondo la verità”.

(3) Quanto bene ha fatto all’anima mia questo parlare di Gesù; ho compreso che devo entrare nel mio nulla e conoscere chi sono io, ma non devo lì fermarmi, ma subito dopo conosciuta me stessa, devo volare nel mare immenso di Dio, e lì fermarmi ad attingere tutte le grazie che bisognano all’anima mia; altrimenti la natura resta infiacchita ed il demonio cercherà mezzi come gettarla nella sconfidenza.

(4) Sia benedetto sempre il Signore, e tutto a gloria sua sempre sia.