Liturgia delle Ore - Letture
Venerdi della 17° settimana del tempo ordinario (Sant'Alfonso Maria de Liguori)
Vangelo secondo Giovanni 12
1Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.2E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.3Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.4Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:5"Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?".6Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.7Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.8I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".
9Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.10I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro,11perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
12Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme,13prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
'Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,'
il re d'Israele!
14Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:
15'Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro d'asina.'
16Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto.17Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza.18Anche per questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno.19I farisei allora dissero tra di loro: "Vedete che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è andato dietro!".
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci.21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: "Signore, vogliamo vedere Gesù".22Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.23Gesù rispose: "È giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo.24In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.25Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.26Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.27Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!28Padre, glorifica il tuo nome". Venne allora una voce dal cielo: "L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!".
29La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: "Un angelo gli ha parlato".30Rispose Gesù: "Questa voce non è venuta per me, ma per voi.31Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.32Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me".33Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.34Allora la folla gli rispose: "Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo?".35Gesù allora disse loro: "Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va.36Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce".
Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro.
37Sebbene avesse compiuto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui;38perché si adempisse la parola detta dal profeta Isaia:
'Signore, chi ha creduto alla nostra parola?
E il braccio del Signore a chi è stato rivelato?'
39E non potevano credere, per il fatto che Isaia aveva detto ancora:
40'Ha reso ciechi i loro occhi
e ha indurito il loro cuore,
perché non vedano con gli occhi
e non comprendano con il cuore, e si convertano
e io li guarisca!'
41Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui.42Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga;43amavano infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio.
44Gesù allora gridò a gran voce: "Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato;45chi vede me, vede colui che mi ha mandato.46Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.47Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.48Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno.49Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare.50E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me".
Primo libro dei Re 13
1Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per offrire incenso.2Per comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: "Altare, altare, così dice il Signore: Ecco nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane".3E ne diede una prova, dicendo: "Questa è la prova che il Signore parla: ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra".4Appena sentì il messaggio che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo: "Afferratelo!". Ma la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la poté ritirare a sé.5L'altare si spaccò e si sparse la cenere dell'altare secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore.6Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: "Placa il volto del Signore tuo Dio e prega per me perché mi sia resa la mia mano". L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re tornò come era prima.7All'uomo di Dio il re disse: "Vieni a casa con me per rinfrancarti; ti darò un regalo".8L'uomo di Dio rispose al re: "Anche se mi dessi metà della tua casa, non verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo luogo,9perché mi è stato ordinato per comando del Signore: Non mangiare e non bere nulla e non tornare per la strada percorsa nell'andata".10Se ne andò per un'altra strada e non tornò per quella che aveva percorsa venendo a Betel.
11Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi riferirono al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re.12Il vecchio profeta domandò loro: "Quale via ha preso?". I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da Giuda.13Ed egli disse ai suoi figli: "Sellatemi l'asino!". Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra14per inseguire l'uomo di Dio che trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò: "Sei tu l'uomo di Dio, venuto da Giuda?". Rispose: "Sono io".15L'altro gli disse: "Vieni a casa con me per mangiare qualcosa".16Egli rispose: "Non posso venire con te né mangiare o bere nulla in questo luogo,17perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore: Non mangiare e non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa nell'andata".18Quegli disse: "Anch'io sono profeta come te; ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua casa, perché mangi e beva qualcosa". Egli mentiva a costui,19che ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.
20Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro21ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: "Così dice il Signore: Poiché ti sei ribellato all'ordine del Signore, non hai ascoltato il comando che ti ha dato il Signore tuo Dio,22sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri".23Dopo che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il profeta che aveva fatto ritornare24e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere.25Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta.26Avendolo saputo, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: "Quello è un uomo di Dio, che si è ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli dal Signore".27Egli aggiunse ai figli: "Sellatemi l'asino". Quando l'asino fu sellato,28egli andò e trovò il cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né sbranato l'asino.29Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se lo portò nella città dove abitava, per piangerlo e seppellirlo.30Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: "Ohimè, fratello mio!".31Dopo averlo sepolto, disse ai figli: "Alla mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue,32poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle città di Samaria".
33Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote delle alture.34Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.
Sapienza 7
1Anch'io sono un uomo mortale come tutti,
discendente del primo essere plasmato di creta.
Fui formato di carne nel seno di una madre,
2durante dieci mesi consolidato nel sangue,
frutto del seme d'un uomo e del piacere compagno del sonno.
3Anch'io appena nato ho respirato l'aria comune
e sono caduto su una terra uguale per tutti,
levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido.
4E fui allevato in fasce e circondato di cure;
5nessun re iniziò in modo diverso l'esistenza.
6Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera.
7Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza;
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
8La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
9non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l'oro al suo confronto è un Po' di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento.
10L'amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.
11Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
12Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.
13Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.
14Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio,
sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento
15Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza
e di pensare in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli è guida della sapienza
e i saggi ricevono da lui orientamento.
16In suo potere siamo noi e le nostre parole,
ogni intelligenza e ogni nostra abilità.
17Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose,
per comprender la struttura del mondo
e la forza degli elementi,
18il principio, la fine e il mezzo dei tempi,
l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni,
19il ciclo degli anni e la posizione degli astri,
20la natura degli animali e l'istinto delle fiere,
i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini,
la varietà delle piante e le proprietà delle radici.
21Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so,
poiché mi ha istruito la sapienza,
artefice di tutte le cose.
22In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
23libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.
24La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
25È un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.
26È un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.
27Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.
28Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
29Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;
30a questa, infatti, succede la notte,
ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.
Salmi 10
1'Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.'
2Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
3Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
4Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
5perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
6Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
7Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
8Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
9giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
10Il Signore sarà un riparo per l'oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
11Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
12Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
13Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
14Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
15perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
16Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
17Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
18Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
19Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
20Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
21Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
22Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
23Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
24L'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
25L'empio insolente disprezza il Signore:
"Dio non se ne cura: Dio non esiste";
questo è il suo pensiero.
26Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
27Egli pensa: "Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure".
28Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
29Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
30I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
31Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
32Egli pensa: "Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla".
33Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
34Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: "Non ne chiederà conto"?
35Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
36Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
37Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
38Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
39per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
Ezechiele 46
1Dice il Signore Dio: "Il portico dell'atrio interno che guarda a oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà aperto il sabato e nei giorni del novilunio.2Il principe entrerà dal di fuori passando dal vestibolo del portico esterno e si fermerà presso lo stipite del portico, mentre i sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia del portico, poi uscirà e il portico non sarà chiuso fino al tramonto.3Il popolo del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio all'ingresso del portico, davanti al Signore.
4L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato sarà di sei agnelli e un montone senza difetti;5come oblazione offrirà un''efa' per il montone, per gli agnelli quell'offerta che potrà dare; di olio un 'hin' per ogni 'efa'.6Nel giorno del novilunio offrirà in olocausto un giovenco senza difetti, sei agnelli e un montone senza difetti;7in oblazione, un''efa' per il giovenco e un''efa' per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d'olio, un 'hin' per ogni 'efa'.8Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando per l'atrio del portico e da esso uscirà.9Quando verrà il popolo del paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati dalla porta di settentrione per adorare, usciranno dal portico di mezzogiorno; quelli che saranno entrati dal portico di mezzogiorno usciranno dal portico di settentrione. Nessuno uscirà dal portico da cui è entrato ma uscirà da quello opposto.10Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano loro e uscirà come escono loro.11Nelle feste e nelle solennità l'oblazione sarà di un''efa' per il giovenco e di un''efa' per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di un 'hin' per ogni 'efa'.
12Quando il principe vorrà offrire volontariamente al Signore un olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperto il portico che guarda ad oriente e offrirà l'olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato; poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito.
13Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina.14Su di esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di 'efa'; di olio offrirai un terzo di 'hin' per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la legge dell'olocausto quotidiano.15Si offrirà dunque l'agnello, l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è l'olocausto quotidiano".
16Dice il Signore Dio: "Se il principe darà in dono ad uno dei suoi figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come eredità.17Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono apparterrà al servo fino all'anno dell'affrancamento, poi ritornerà al principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli.18Il principe non prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con esazioni, del suo possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso".
19Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, dalla parte di settentrione: ed ecco alla estremità di occidente un posto riservato.20Mi disse: "Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici di riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le oblazioni, senza portarle fuori nell'atrio esterno e correre il rischio di comunicare la consacrazione al popolo".21Mi condusse nell'atrio esterno e mi fece passare presso i quattro angoli dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio vi era un cortile;22quindi ai quattro angoli dell'atrio vi erano quattro piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una stessa misura.23Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei fornelli erano costruiti in basso intorno al muro.24Egli mi disse: "Queste sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del popolo".
Atti degli Apostoli 4
1Stavano ancora parlando al popolo, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei,2irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti.3Li arrestarono e li portarono in prigione fino al giorno dopo, dato che era ormai sera.4Molti però di quelli che avevano ascoltato il discorso credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
5Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi,6il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti.7Fattili comparire davanti a loro, li interrogavano: "Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?".8Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: "Capi del popolo e anziani,9visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato ad un uomo infermo e in qual modo egli abbia ottenuto la salute,10la cosa sia nota a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo.11Questo Gesù è
'la pietra che, scartata' da voi, 'costruttori,
è diventata testata d'angolo.'
12In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati".
13Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e considerando che erano senza istruzione e popolani, rimanevano stupefatti riconoscendoli per coloro che erano stati con Gesù;14quando poi videro in piedi vicino a loro l'uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa rispondere.15Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo:16"Che dobbiamo fare a questi uomini? Un miracolo evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo.17Ma perché la cosa non si divulghi di più tra il popolo, diffidiamoli dal parlare più ad alcuno in nome di lui".18E, richiamatili, ordinarono loro di non parlare assolutamente né di insegnare nel nome di Gesù.19Ma Pietro e Giovanni replicarono: "Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi;20noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato".21Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando motivi per punirli, li rilasciarono a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l'accaduto.22L'uomo infatti sul quale era avvenuto il miracolo della guarigione aveva più di quarant'anni.
23Appena rimessi in libertà, andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto i sommi sacerdoti e gli anziani.24All'udire ciò, tutti insieme levarono la loro voce a Dio dicendo: "Signore, tu che 'hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi',25tu che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide:
'Perché si agitarono le genti
e i popoli tramarono cose vane?'
26'Si sollevarono i re della terra
e i principi si radunarono insieme,
contro il Signore e contro il suo Cristo;'
27davvero in questa città 'si radunarono' insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli d'Israele,28per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano preordinato che avvenisse.29Ed ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare con tutta franchezza la tua parola.30Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù".
31Quand'ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza.
32La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune.33Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia.34Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto35e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.
36Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa "figlio dell'esortazione", un levita originario di Cipro,37che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo deponendolo ai piedi degli apostoli.
Capitolo XVI: Sopportare i difetti degli altri
Leggilo nella Biblioteca1. Quei difetti, nostro od altrui, che non riusciamo a correggere, li dobbiamo sopportare con pazienza, fino a che Dio non disponga altrimenti. Rifletti che, per avventura, questa sopportazione è la cosa più utile per te, come prova di quella pazienza, senza della quale ben poco contano i nostri meriti. Tuttavia, di fronte a tali difficoltà, devi chiedere insistentemente che Dio si degni di venirti in aiuto e che tu riesca a sopportarle lietamente. Se uno, ammonito una volta e un'altra ancora, non si acquieta, cessa di litigare con lui; rimetti invece ogni cosa in Dio, affinché in tutti noi, suoi servi, si faccia la volontà e la gloria di Lui, che ben sa trasformare il male in bene. Sforzati di essere paziente nel tollerare i difetti e le debolezze altrui, qualunque essi siano, giacché anche tu presenti molte cose che altri debbono sopportare.
2. Se non riesci a trasformare te stesso secondo quella che pure è la tua volontà, come potrai pretendere che gli altri si conformino al tuo desiderio? Vogliamo che gli altri siano perfetti; mentre noi non correggiamo le nostre manchevolezze. Vogliamo che gli altri si correggano rigorosamente; mentre noi non sappiamo correggere noi stessi. Ci disturba una ampia libertà degli altri; mentre non sappiamo negare a noi stessi ciò che desideriamo. Vogliamo che gli altri siano stretti entro certe regole; mentre noi non ammettiamo di essere un po' più frenati. In tal modo, dunque, è chiaro che raramente misuriamo il prossimo come noi stessi. Se fossimo tutti perfetti, che cosa avremmo da patire dagli altri, per amore di Dio? Ora, Dio così dispone, affinché apprendessimo a portare l'uno i pesi dell'altro (Gal 6,2). Infatti non c'è alcuno che non presenti difetti o molestie; non c'è alcuno che basti a se stesso e che, di per sé, sia sufficientemente saggio. Occorre, dunque, che ci sopportiamo a vicenda, che a vicenda ci consoliamo, che egualmente ci aiutiamo e ci ammoniamo. Quanta virtù ciascuno di noi abbia, ciò appare al momento delle avversità: non sono le occasioni che fanno fragile l'uomo, ma esse mostrano quale esso è.
Contro Fausto Manicheo - Libro trentunesimo
Contro Fausto manicheo - Sant'Agostino di Ippona
Leggilo nella BibliotecaFausto discute su Tit 1,15. Contraddizione tra Mosè e Paolo su impurità dei cibi e contaminazione.
1. FAUSTO. Tutto è puro per i puri, ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza 1. Si deve considerare se vi convenga credere che anche questo fu detto da Paolo. Sinora infatti è risultato chiaro che Mosè e i profeti non solo erano invasati dai demoni quando stabilirono leggi così importanti sulla distinzione degli alimenti, ma che essi stessi erano impuri e contaminati nella mente e nella coscienza, in modo che si può a buon diritto applicare loro ciò che segue: Dichiarano di conoscere Dio, ma lo negano con i fatti 2. A chi questo si addice più che ai profeti e a Mosè, che è provato vissero in modo di gran lunga diverso da quello che conveniva a uomini che conoscevano Dio? Tuttavia sino ad ora non pensavo che, oltre agli adulterii, alle frodi e agli omicidi, ci fosse altro da cui apparisse che Mosè e i profeti possedevano una coscienza contaminata; adesso invece, per la dimostrazione che ne offre questo passo, mi è dato di sapere che le loro menti erano contaminate anche perché ritenevano che esistesse qualcosa di contaminato. Fino a che punto dunque anche ora credete che a uomini tali sia potuta toccare la visione della maestà divina, quando sta scritto che solo i puri di cuore possono vedere Dio 3? E poi, se anche costoro si fossero mantenuti casti rispetto ad azioni illecite, questa sola superstizione dell'astenersi da alcuni cibi, contaminando la mente, avrebbe potuto negare ad essi la vicinanza alla divinità. Ecco dunque che è svanito e scomparso anche il motivo di vanto per Daniele e i tre fanciulli: anch'essi, fino all'avvento di questa predicazione che non registra nulla di impuro, furono ritenuti nel Giudaismo giovani castissimi e di mente retta perché, memori delle tradizioni dei padri, con ogni cura si erano conservati illibati dagli alimenti dei Gentili 4, soprattutto da quelli immolati. Alla fine, infatti, è apparso che anch'essi contaminarono la loro mente e la loro coscienza, massimamente quando si astenevano con la bocca dal sangue e dai cibi funebri.
Per Fausto la pratica cristiana dell'astinenza contraddice Paolo.
2. Ma forse li scuserà l'ignoranza: non essendo ancora apparsa la fede cristiana, che insegna che tutto è puro per i puri, avranno pensato che alcune cose non erano pure; ma voi, adesso, a quale scusa potete ricorrere se, nonostante che Paolo affermi che non esiste nulla che non sia puro, che chiami insegnamento dei demoni l'astinenza dai cibi 5 e che definisca contaminati nella mente coloro che considerano impuro qualcosa, non solo praticate l'astinenza, come abbiamo detto, ma pure ve ne gloriate e ritenete che sarete tanto più accetti a Cristo quanto più vi asterrete dai cibi: ovvero, secondo le suddette affermazioni, quanto più contaminerete la mente e insozzerete la coscienza? Cosa dite? E perché, se nel mondo ci sono tre religioni che parimenti affidano la purificazione della mente alla continenza e all'astinenza, sebbene con rituali diversissimi - sto parlando dei Giudei, dei Cristiani e dei Gentili -, non si riesce a trovare da quale di esse provenga l'affermazione che non esiste nulla che non sia santo? Certo non dal Giudaismo, e neppure dal paganesimo, perché anch'esso fa distinzioni nei cibi e l'unica differenza è che l'Ebreo dissente dal pagano a proposito di alcuni animali. Resta la fede cristiana: se tu pensi che le appartenga il ritenere che nulla è impuro, fai prima a confessare che fra voi non c'è nessuno che sia cristiano. Infatti, e tacerò il resto, tutti fra voi ritengono non piccola lordura la carne di animali morti e sacrificati 6; o se fate questo appellandovi alle prerogative del Cristianesimo, non esiste in questa religione alcuna affermazione che elimini totalmente ogni astinenza dai cibi immondi. Come dunque Paolo ha potuto dire una cosa che non si adatta a nessuna religione? In effetti l'Apostolo, quando da Giudeo divenne Cristiano, non si spogliò tanto di una religione, ma mutò piuttosto di rituale. Invece colui che scrisse questo passo, mi sembra che non si sia appoggiato su alcuna religione.
Fausto afferma che la pratica cristiana dell'astinenza contraddice la visione di Pietro (Act. 10, 11-15).
3. Pertanto, se indagando le Scritture troverete qualcos'altro che leda la nostra fede, ricordatevi di obiettarcelo solo quando avrete avuto le prove che non sia contro voi stessi, come avviene per ciò che siete soliti addurre di Pietro. Una volta avrebbe visto scendere dal cielo un recipiente, nel quale erano contenuti animali di ogni specie e rettili, e attonito e stupito avrebbe udito una voce che gli diceva: Pietro, uccidi e mangia tutto ciò che vedi nel recipiente. Ad essa rispose: No Signore, non toccherò nulla di profano e di impuro. E di nuovo la voce gli replicò: Ciò che io ho santificato, tu non chiamarlo più impuro 7. Sebbene sembri che il passo voglia significare qualcos'altro mediante un'allegoria, e non che non esista distinzione tra i cibi, tuttavia, poiché a voi piace intenderlo così, ne consegue di necessità che dobbiate cibarvi indistintamente di tutte le bestie, anche delle vipere, delle serpi e di ogni altro tipo di rettile, seguendo la visione di Pietro. Solo in questo modo proverete che ascoltate davvero la voce che, a quanto si dice, egli udì. Tuttavia ricordatevi sempre che, su questa base, risultano essere condannati Mosè e i profeti, i quali considerarono impure molte delle cose che Dio, secondo l'affermazione di quella voce, ha santificato.
La purità si riferisce alle nature create, l'impurità al valore simbolico dei cibi o alla consuetudine.
4. AGOSTINO. Quando l'Apostolo disse: Tutto è puro per i puri 8, volle che lo si intendesse riferito alle nature che Dio creò, secondo quanto Mosè scrisse nella Genesi: Dio fece tutte le cose, ed ecco erano molto buone 9, e non ai significati simbolici secondo i quali Dio, mediante lo stesso Mosè, distinse le cose pure dalle impure 10; poiché di questo abbiamo già parlato a lungo e in molti luoghi, basterà ora averlo richiamato brevemente. Quelli dunque che, nel tempo ormai della rivelazione del Nuovo Testamento, pensano ancora che si debbano conservare quelle ombre delle realtà future, al punto da sostenere che senza di esse i Gentili non possono ottenere la salvezza che è in Cristo, l'Apostolo li chiama impuri, perché pensano carnalmente, e infedeli, perché non distinguono il tempo della grazia dal tempo della legge. Dice che per essi nulla è puro, poiché non si servivano né santamente né giustamente né di ciò che rigettavano né di ciò che mangiavano, come tutti gli infedeli ma soprattutto come voi, o Manichei, per i quali nulla è puro. Infatti neppure il cibo stesso che prendete, sebbene lo separiate con grande diligenza dal contatto con la carne, è puro per voi, giacché dite che a crearlo non fu altri che il diavolo. Affermate inoltre che, mangiandolo, purificate il vostro dio in esso incatenato e insozzato. Dovreste almeno considerare puri voi stessi, visto che egli ha l'onore di essere purificato nei vostri ventri! E invece sostenete che i vostri corpi sono natura e opera della stirpe delle tenebre, e che le vostre anime sono inquinate dai vostri stessi corpi. Cosa dunque è puro per voi? Non ciò che mangiate, non il posto dove mandate ciò che mangiate, non voi stessi che purificate ciò che mangiate. Vedete dunque per chi l'Apostolo disse quella frase; la disse tuttavia tale che cogliesse in fallo tutti gli infedeli e gli impuri, ma che soprattutto e massimamente vincolasse voi. Pertanto, tutto è puro per i puri dal punto di vista della natura in cui ogni cosa è stata creata, ma non tutte le cose furono pure dal punto di vista del loro significato per il primitivo popolo dei Giudei, né tutte sono adatte a noi rispetto alla salute del corpo o alla consuetudine dell'umana società: ma quando a ogni cosa è attribuito ciò che è suo e si mantiene l'ordine naturale, tutto è puro per i puri, mentre per i contaminati e gli infedeli, quali siete soprattutto voialtri, nulla è puro. Quanto poi alle altre parole dell'Apostolo, che seguono, le direste salutarmente a voi stessi, se voleste sanare la vostra coscienza cauterizzata. Continua infatti così: sono contaminate la loro mente e la loro coscienza.
Note:
1 - Tt 1, 15.
2 - Tt 1, 16.
3 - Cf. Mt 5, 8.
4 - Cf. Dn 1, 12.
5 - Cf. 1 Tm 4, 1. 3.
6 - Cf. At 15, 29.
7 - At 10, 11-15.
8 - Tt 1, 15.
9 - Gn 1, 31.
10 - Cf. Lv 11.
Le preghiere di Santa Teresa di Lisieux
Santa Teresa di Lisieux - Santa Teresa di Lisieux
Leggilo nella Biblioteca1. LA MIA VOCAZIONE E’
L’AMORE
"Gesù, Amore mio,
la mia vocazione l'ho finalmente trovata: la mia vocazione è l'amore!
Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa,
e questo posto, Dio mio, me l'hai dato tu! Nel cuore della Chiesa mia
Madre,
io sarò l'amore. Così, sarò tutto... e il mio sogno sarà attuato"!
2. ATTO DI OFFERTA
ALL’AMORE MISERICORDIOSO DI DIO
Mio Dio, Trinità beata,
Padre, Figlio e Spirito Santo,
io desidero amarti e farti amare.
Desidero, mio Dio, lavorare incessantemente per la glorificazione della
santa Chiesa, salvando le anime che sono sulla terra
e liberando quelle che sono nel purgatorio. Signore, io desidero
compiere perfettamente la tua volontà e arrivare al grado di gloria
che per me hai preparato nel tuo regno. Desidero essere santa,
ma sento la mia impotenza. Ti domando, o mio Dio,
di essere tu stesso la mia santità. Tu mi hai amata, o Padre,
fino a darmi il tuo unico Figlio perché fosse il mio Salvatore.
I tesori infiniti dei suoi meriti, dunque, appartengono a me. lo te li
offro con gioia. Ti supplico di non guardare a me
se non attraverso il volto di Gesù
e del suo cuore bruciante di amore.
Egli, nei giorni della sua vita mortale ci ha detto: «Tutto ciò che
chiederete al Padre in nome mio, ve lo darà». Sono certa che esaudirai
i miei desideri. Lo so, mio Dio,
più vuoi dare, più fai desiderare: sento nel mio cuore desideri immensi
e ti chiedo con tanta fiducia di venire a prendere possesso della mia
anima. - Ti ringrazio, mio Dio,
di tutte le grazie che mi hai concesso, soprattutto di avermi fatto
'passare’ attraverso il crogiolo della sofferenza. Dopo l'esilio della
terra,
spero di venire a goderti nella patria.
Ma non voglio ammassare meriti per il cielo. Voglio lavorare solo per
tuo amore,
con l'unico scopo di salvare le anime che ti ameranno in eterno
Alla sera di questa vita, mio Dio, comparirò davanti a te a mani vuote.
Non ti chiedo, Signore,
di contare le mie opere. Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai
tuoi occhi.
Voglio rivestirmi della tua giustizia e ricevere dal tuo amore
il possesso eterno di te stesso.
Non voglio altro trono e altra corona che te, Signore!
Ai tuoi occhi il tempo è nulla.
Un giorno solo è come mille anni. Perciò tu puoi prepararmi in un
istante a comparire davanti a te.
Per vivere in un atto perfetto di amore, mi offro vittima di olocausto
al tuo amore misericordioso.
Ti supplico di consumarmi senza posa lasciando traboccare nella mia
anima i flutti di infinita tenerezza
che sono racchiusi in te. E così possa divenire martire del tuo amore,
o mio Dio. Voglio, o mio Signore,
a ogni battito del cuore rinnovare questa offerta un numero infinito di
volte, fino a che, svanite le ombre, possa ridirti il mio amore
in un «a faccia a faccia» eterno.
3. GESU’ SOLO
L'ardente mio cuore vuol sempre donarsi, ha bisogno di mostrare la sua
tenerezza. Chi potrà ricevere il mio amore?
Chi ricambiarmi amore per amore?
Tu solo, Gesù, puoi saziare l'anima mia. Nulla quaggiù pur rendermi
felice.
Non è di qui la vera gioia.
Sola mia pace, sola mia felicità, solo mio amore, Signore, sei tu.
In te, che sapesti creare il cuore delle madri, io trovo ogni paterna
tenerezza.
Verbo eterno, Gesù, solo mio amore, il tuo cuore è più che materno per
me. Sempre mi segui e mi custodisci,
e quando ti chiamo, subito accorri.
E se qualche volta sembri nasconderti, eccoti presto che mi aiuti a
cercarti. A te solo mi attacco, Signore Gesù, corro tra le tue braccia,
mi ci nascondo. Voglio amarti con tenerezza infantile
e combattere per te da valoroso soldato.
Il tuo cuore, o Gesù,
che custodisce e rende l'innocenza, non deluderà la mia fiducia.
In te, Signore, la mia speranza ha pace. Ti vedrò in cielo dopo
l'esilio.
Quando si leva in me la tempesta, alzo gli occhi verso di te, Gesù,
e nel tuo sguardo misericordioso leggo: creatura ... io ho fatto i
cieli per te. So bene che al tuo cospetto,
le mie invocazioni e le mie lacrime sono tutte raggi di grazia.
Ma so anche, o mio Signore, che, nonostante la lode continua che gli
angeli ti cantano in cielo, tu cerchi il mio amore.
Tu vuoi il mio cuore, Gesù... eccotelo! A te abbandono ogni mio
desiderio. Mio signore e mio re,
io voglio amare soltanto per te quello che amo.
4. HO SETE DI AMORE
Signore Gesù,
tu hai dato la vita per me: io voglio donare la mia a te. Signore Gesù,
tu hai detto: «Amore più grande
non c'è che dare la vita per gli amici». Il mio supremo amore sei tu.
È sera.
Il giorno ormai declina. Resta con me Signore.
Voglio seguirti portando la mia croce. Signore, vieni in mio aiuto
e guidami nel cammino. La tua voce, Signore,
ha un'eco profonda nel mio cuore. Gesù, mio Signore e mio Dio, voglio
diventare in tutto simile a te, voglio soffrire e morire con te,
per raggiungere con te
la gioia della risurrezione. Tu, quel gran Dio
che l'universo adora, vivi in me giorno e notte.
E sempre la tua voce mi implora e mi ripete: «Ho sete, ho sete di
amore»! Anch'io voglio ripetere
la tua divina preghiera: ho sete d'amore.
Io ho sete d'amore! Sazia la mia speranza, accresci in me, o Signore,
il tuo ardore divino.
Ho sete d'amore!
Quale sofferenza, mio Dio, e come grande!
Come vorrei volare da te! Il tuo amore, o Gesù,
è il mio solo martirio; perché più brucia d'amore, più desidera amarti
l'anima mia. Gesù, fa' che io
muoia d'amore per te!
5. VIVERE D’AMORE
Signore Gesù, tu hai detto: «Se uno mi ama,
metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà.
Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui...
Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi: rimanete nel mio
amore». Vivere d'amore è custodirti, Verbo increato, Parola del mio
Dio. Io ti amo e tu lo sai, o Gesù.
Lo Spirito di amore
mi incendia col suo fuoco. Amando te, Gesù, attiro il Padre nel mio
debole cuore,
come tu hai detto. O Trinità, tu sei prigioniera del mio amore. Vivere
d'amore
non è piantare la tenda sulla cima del Tabor,
ma salire con te sul Calvario, o Gesù, e desiderare il tesoro della
croce.
Vivrò in cielo esultante, quando ogni prova
sarà passata per sempre.
Ma quaggiù voglio vivere d'amore, costi quel che costi,
pagando il prezzo della sofferenza. Vivere d'amore
quaggiù è un darsi smisurato, senza chiedere nessuna ricompensa. Senza
far conti io mi dono,
sicura come sono che quando si ama non si fanno calcoli.
lo ho dato tutto al Cuore divino che trabocca di tenerezza!
Non ho più nulla.
La mia sola ricchezza è vivere d'amore.
Leggera è la fatica del cammino, ma se cado, o Gesù,
a ogni passo tu mi raggiungi. Di volta in volta mi sollevi, mi avvolgi
nel tuo abbraccio, e mi dai la tua grazia.
lo vivo di amore.
Vivere d'amore
è un navigare incessante,
seminando nei cuori la gioia e la pace. Mi incita la carità, o mio Gesù,
perché ti vedo in tutte le anime sorelle. La carità, ecco la mia sola
stella.
Alla sua luce, vogo diritta.
E sulla vela è scritto il mio motto: Vivere d'amore.
Vivere d'amore, che strana pazzia!
Il mondo mi dice: smettila di cantare e bada a non sprecare la tua vita.
I talenti che hai, impiegali utilmente! Ma amarti, Gesù, che perdita
feconda! Tutto ciò che sono e che ho è tuo, Gesù. Io voglio cantare
lasciando il mondo.
Io muoio di amore.
Morire d'amore, ecco la mia speranza: quando vedrò spezzati i miei
lacci, Dio sarà la mia ricompensa:
non voglio altri beni.
Sono tutta presa dal suo amore,
e venga dunque a stringermi a sé per sempre. Ecco il mio cielo, il mio
destino:
vivere d'amore.
6. PERCHE’ TI AMO MARIA
Voglio cantare perché ti amo.
Maria, il tuo dolce nome riempie il mio cuore di gioia.
Quando contemplo la tua vita nel Vangelo, non ho più paura di
avvicinarmi a te, Vergine piena di grazia.
Tu a Nazaret sei vissuta povera tra i poveri. Tu sei la madre dei
poveri,
degli umili, dei piccoli.
Essi possono, senza timore, alzare gli occhi a te.
Tu sei l'incomparabile Madre
che va con loro per la strada comune, per guidarli al cielo.
O Maria, voglio vivere con te, voglio vivere come te,
voglio seguirti ogni giorno.
Mi immergo nella tua contemplazione
e scopro gli abissi d'amore del tuo cuore. Tutti i miei timori
svaniscono
nel tuo sguardo materno
che mi insegna a piangere e a gioire.
7. PREGHIERA PER OTTENERE
L’UMILTA’
Gesù, tu hai detto:
Imparate da me
che sono mite e umile di cuore
e troverete riposo alle anime vostre». Sì, Signore mio e Dio mio,
l'anima mia riposa nel vederti rivestito della forma
e della natura di schiavo, abbassarti fino
a lavare i piedi dei tuoi apostoli. Ricordo ancora le tue parole: «Vi
ho dato l'esempio,
perché anche voi
facciate come ho fatto io.
Il discepolo non è più del Maestro... Se voi comprendete ciò,
sarete beati mettendolo in pratica». Le comprendo, Signore,
queste parole uscite dal tuo cuore mansueto e umile.
Le voglio mettere in pratica con l'aiuto della tua grazia...
Tu però, o Signore, conosci la mia debolezza: ogni mattino prendo
l'impegno di praticare l'umiltà
e alla sera riconosco
che ho commesso ancora ripetuti atti di orgoglio. A tale vista
sono tentata di scoraggiamento, ma capisco
che anche lo scoraggiamento è effetto di orgoglio. Voglio, mio Dio,
fondare la mia speranza soltanto su di te. Poiché tutto puoi,
fa' nascere nel mio cuore la virtù che desidero.
Per ottenere questa grazia dalla infinita tua misericordia ti ripeterò
spesso:
«Gesù, mite e umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo».
8. DAVANTI A GESU’ NELLA
EUCARESTIA
Con gioia, o Gesù,
vengo ogni sera davanti a te
per ringraziarti dei doni che mi hai fatto e per chiederti perdono
delle mancanze che ho commesso.
Vengo a te con fiducia. Ricordo la tua parola: «Non sono quelli che
stanno bene
che hanno bisogno del medico, ma i malati». Gesù, guariscimi e
perdonami.
E io, Signore, ricorderò che l'anima alla quale tu hai perdonato di più
deve amarti di più.
Ti offro tutti i battiti del cuore
come altrettanti atti di amore e di riparazione e li unisco ai tuoi
meriti infiniti.
Ti supplico di agire in me
senza tener conto delle mie resistenze. Non voglio avere altra volontà
che la tua, Signore.
Con la tua grazia, Gesù,
voglio cominciare una vita nuova
nella quale ogni istante sia un atto di amore.
9. ALLA TAVOLA DEI
PECCATORI
Signore, lo splendore della tua luce ha illuminato il mio cuore.
Ti chiedo perdono
per i miei fratelli peccatori.
Accetto di mangiare del pane della sofferenza fino a quando tu vorrai.
Non voglio alzarmi da questa tavola colma di amarezza,
alla quale siedono i peccatori,
prima del giorno che tu hai stabilito... A nome mio e dei miei
fratelli, ti ripeto: «Abbi pietà di noi, Signore,
perché siamo peccatori».
Signore, ti prego, liberaci dal peccato e rendici giusti e santi
davanti a te. Gesù, se' è necessario
che la tavola che i peccatori hanno sporcato sia purificata da un'anima
che ti ama, accetto di mangiare sola il pane della prova fino a quando
ti piacerà di introdurmi
nel tuo regno luminoso.
La sola grazia che ti chiedo
è di non offenderti mai... Signore, tu lo sai, non ho altri tesori se
non le anime
che a te è piaciuto unire alla mia.
10. IL MIO CANTO DI OGGI
La mia vita è un istante, un'ora che passa,
un momento che mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, mio Dio,
che per amarti sulla terra, non ho altro che l'oggi. Ti amo Gesù.
Tende a te la mia anima... Sii tu il mio dolce sostegno. Regna nel mio
cuore. Donami il tuo sorriso,
per un giorno solo. Per oggi, per oggi. Che importa, Signore, se
l'avvenire è oscuro... No, io non posso pregarti per il domani...
Mantieni puro il mio cuore, coprimi con la tua ombra. E non sia che per
l'oggi.
Temo la mia incostanza, se penso al domani.
E sento nascermi in cuore, noia e tristezza.
Ciò che voglio, mio Dio, è la prova, la sofferenza. E che sia per
l'oggi.
Dovrò ben vederti, tra poco, sulla riva eterna, o Pilota divino, mano
che mi conduci!
Guida la mia navicella in pace fra le onde in tempesta.
E che sia per oggi. Lascia, o Signore,
che mi nasconda nel tuo Volto. Lì il chiasso del mondo
sarà spento per me. Dammi il tuo amore, conservami la tua grazia. E sia
per oggi.
Presso il divino tuo cuore, nell'oblio di ciò che passa, non temo più
il nemico.
Gesù, donami un posto nel tuo cuore.
Per oggi, per oggi. Pane di vita e del cielo, divina Eucaristia,
o mistero insondabile, frutto dell'amore, vieni, scendi nel mio cuore,
Gesù. E sia per oggi.
Santa, sacratissima Vite, degnati di unirti a me. E il mio debole
tralcio ti darà i suoi frutti. Potrò offrirti, Signore, un grappolo
dorato. Fino da oggi,
lo non ho
che quest'oggi mio fuggitivo per darti in frutto d'amore, questo
grappolo di cui ogni chicco è un'anima. Donami tu, Gesù,
il fuoco di un apostolo. E sia per oggi.
Vergine Immacolata,
dolce stella che irraggi Gesù e che mi unisci a lui,
Madre, lascia che io mi nasconda sotto il tuo velo.
E sia per oggi. Angelo Custode, coprimi con le tue ali, rischiarami con
la tua luce. Dolce amico, guida dei miei passi, vieni, ti chiama,
aiutami.
E sia per oggi. Voglio vedere Gesù,
fuori di ogni nube e di ogni velo. Eppure quaggiù,
gli sono tanto vicina... Il suo amabile volto non mi sarà nascosto che
per oggi.
Ben presto volerò a dir le sue lodi. Un giorno senza tramonto splenderà
sulla mia anima. Allora canterò
sulla cetra degli Angeli. Canterò l'oggi eterno.
11. «MIA BUONA E SANTA
VERGINE»
Mia buona Santa Vergine, fate che la vostra piccola Teresa non si
tormenti mai più.
12. [BIGLIETTO DI
PROFESSIONE]
O Gesù, mio sposo divino! Che io non perda mai la mia seconda veste
battesimale, prendimi prima che io commetta la più lieve colpa
volontaria. Che io non cerchi e non trovi mai altri che te solo, che le
creature siano nulla per me e che io sia nulla per loro ma tu Gesù sia
tutto! ... Che le cose della terra non possano mai turbare la mia
anima, che nulla turbi la mia pace, Gesù io non ti domando che la pace,
e pure l'amore, l'amore infinito senza altro limite oltre che te,
l'amore in cui non sia
più io ma tu mio Gesù. Gesù che io per te muoia martire, il martirio
del cuore o del corpo, o piuttosto entrambi ... Concedimi di adempiere
ai miei voti in tutta la loro perfezione e fammi comprendere ciò che
deve essere una sposa per te. Fai che io non sia mai a carico della
comunità e che nessuno si occupi di me, che io sia considerata
calpestata dimenticata come un piccolo granello di sabbia per te, Gesù.
Che la tua volontà sia fatta in me perfettamente, che io arrivi al
posto che tu hai preparato davanti a me...
Gesù fa che io salvi molte anime, che oggi non ci sia un solo dannato
e che tutte le anime del purgatorio siano salvate ... Gesù perdonami se
dico cose che non bisognerebbe dire, non voglio che rallegrarti e
consolarti.
13. SGUARDI D'AMORE PER
GESÙ
Gesù, le vostre piccole spose prendono la decisione di tenere gli occhi
bassi in refettorio per onorare ed imitare l'esempio che Voi avete loro
dato da Erode. Quando questo empio principe si beffeggiava di Voi, o
Bellezza infinita, neppure un lamento
uscì dalle vostre labbra divine, Voi neppure degnaste di fissare su di
lui i vostri occhi adorabili. Oh! Senza dubbio, divino Gesù, Erode non
meritava di essere guardato da Voi, ma noi che siamo le vostre spose,
vogliamo attirare su di noi stesse il vostro sguardo divino; Vi
chiediamo di ricompensarci con uno "sguardo d'amore” ogni volta che ci
priveremo di alzare gli occhi, e pure Vi preghiamo di non rifiutarci
questo dolce sguardo quando avremo mancato poiché noi conteremo sulle
nostre debolezze. Faremo un mazzolino che voi non rifiuterete, lo
crediamo fiduciosamente. Voi vedrete in questi fiori il nostro
desiderio di amarVi di rassomigliarVí e Voi benedirete le vostre
povere figlie.
O Gesù! Guardateci con amore e donateci il vostro dolce bacio.
Così sia.
14. OMAGGIO ALLA
SANTISSIMA TRINITA’
O mio Dio, eccoci prostrate davanti a Voi. Stiamo implorando la grazia
di lavorare per la Vostra gloria.
Le bestemmie dei peccatori sono risuonate dolorosamente alle nostre
orecchie; per consolarVi e per riparare le ingiurie che Vi fanno
soffrire le anime da Voi riscattate, o Trinità adorabile, noi vogliamo
formare un concerto di tutti i piccoli sacrifici che faremo per amore
vostro. Per 15 giorni offriremo il canto degli uccellini del Cielo che
non smettono di lodarvi e di rimproverare agli uomini la loro
ingratitudine. Vi offriamo pure, o mio Dio, le melodie degli strumenti
di musica e speriamo che la nostra anima meriterà di essere una lira
armoniosa che Voi farete vibrare per consolarVi dell'indifferenza di
tante anime che non pensano a Voi. Vogliamo per 8 giorni ammassare dei
diamanti e delle pietre preziose che ripareranno la sollecitudine dei
poveri mortali i quali affannosamente ricercano le ricchezze
transitorie senza riflettere su quelle eterne. O mio Dio! Concedeteci
la grazia di essere più vigilanti nella ricerca dei sacrifici, di
quanto le anime che non vi amano lo sono nell'inseguire i beni della
terra.
Infine per 8 giorni il profumo dei fiori sarà raccolto dalle vostre
figlie che vogliono con ciò riparare tutte le indelicatezze che vi
fanno soffrire le anime sacerdotali e religiose. O beata Trinità,
accordateci di essere fedeli e concedeteci la grazia di possedervi dopo
l'esilio di questa vita ... Così sia.
15. «FIORI MISTICI»
Maddalena! Mio Sposo Diletto!
Io sono tutta tua e tu sei tutto mio per sempre. Pagina del titolo
Fiori mistici destinati a formare un cesto di Nozze. Una voce si è
fatta udire: «Ecco lo Sposo che viene, andategli incontro ... »
(vangelo)
Aspirazioni
Rose Bianche.
O Gesù! Purificate la mia anima perché divenga degna di essere vostra
sposa!
Pratoline.
O Gesù! Concedetemi la grazia di compiere tutte le mie azioni per
piacere a Voi solo.
Violette Bianche.
Gesù, dolce e umile di Cuore, rendete il mio cuore simile al vostro! ...
Mughetto.
Santa Teresa, Madre mia, insegnatemi a salvare le anime perché divenga
una autentica carmelitana.
Rose Canine.
O Gesù! Servendo le mie Madri e Sorelle io servo solo Voi.
Rose Tee.
Gesù, Maria, Giuseppe concedetemi la grazia di fare un buon ritiro e
preparate la mia anima per il bel giorno della mia professione.
Campanule Bianche.
O Santa Maddalena! Ottenete che la mia vita non sia che un atto d'amore.
Caprifoglio.
O Gesù! Insegnatemi a rinunciare sempre per far piacere alle mie
sorelle.
Pervinche Bianche.
Mio Dio, io vi amo con tutto il mio cuore.
Peonie Bianche.
O Mio Dio, guardate il Volto di Gesù, e dei poveri peccatori fate
degli altrettanti eletti.
Gelsomino.
O Gesù, io non voglio gustare gioia che in voi solo!
Myosotis Bianchi.
O Mio santo Angelo custode! Copritemi sempre con le vostre ali perché
non abbia mai la disgrazia di offendere Gesù.
Regina dei Campi.
O Maria! Mia buona Madre concedetemi la grazia di non macchiare mai la
veste d'innocenza che mi donaste il giorno della mia professione.
Verbene Bianche.
Mio Dio, io credo in voi, spero in voi, vi amo con tutto il mio cuore.
Iris Bianchi.
Mio Dio, vi ringrazio per tutte le grazie che mi avete concesso nel
corso del mio ritiro.
Grande Giorno è Arrivato.
Gigli.
Gesù, mio Diletto, ora voi siete tutto mio e io sono, per sempre, la
vostra piccola Sposa!!!...
16. [PREGHIERA A GESÙ NEL
TABERNACOLO]
O Dio nascosto nella prigione del tabernacolo! È con letizia che
ritorno a voi ogni sera per ringraziarvi delle grazie che mi avete
accordato e per implorare da voi il perdono per le mancanze che ho
commesso nella giornata che sta scorrendo come un sogno ...
O Gesù! Come sarei felice se fossi stata proprio fedele, ma ahimé!
spesso alla sera sono triste perché sento che avrei potuto rispondere
meglio alla vostra grazia ... Se fossi stata più unita a Voi, più
caritatevole con le sorelle, più umile e più mortificata, proverei
meno pena nell'intrattenermi con voi nell'orazione. Tuttavia, o mio
Dio, ben lungi dallo scoraggiarmi alla vista della mia miseria, vengo a
voi con fiducia, rammentandomi che: «Non sono i sani che hanno bisogno
del medico, ma i malati». Vi supplico quindi di guarirmi e di
perdonarmi, e io mi ricorderò Signore «che l'anima cui più avete
perdonato, vi deve amare più delle altre! ...» Vi offro tutti i battiti
del mio cuore come tanti altri atti d'amore e di riparazione e li
unisco ai vostri meriti infiniti. Vi supplico, o mio Divino Sposo, di
essere voi stesso il Riparatore della mia anima, di agire in me senza
tenere conto della mia resistenza, perché io non voglio
avere più altra volontà che la vostra; e domani, con l'aiuto della
vostra grazia, ricomincerò una vita nuova di cui ogni istante sarà un
atto d'amore e di rinuncia.
Dopo essere venuta quindi ogni sera ai piedi del vostro Altare,
arriverò infine all'ultima sera della mia vita, allora inizierà per me
il giorno senza tramonto dell'eternità dove mi riposerò sul vostro
Divino Cuore dalle lotte dell'esilio ... Così sia.
17. [PREGHIERA PER IL
SEMINARISTA BELLIÈRE]
O mio Gesù! Vi ringrazio per aver esaudito uno dei miei desideri più
grandi: avere un fratello, prete e apostolo ...
Mi sento molto indegna di questo favore tuttavia poiché vi siete
degnato di accordare alla vostra povera piccola sposa la grazia di
lavorare in modo speciale alla santificazione di un'anima destinata al
sacerdozio, io vi offro per lei con letizia, tutte le preghiere e i
sacrifici di cui posso disporre; vi chiedo, o mio Dio di non guardare a
quella che sono, ma a quella che dovrei o vorrei essere, cioè una
religiosa infiammata totalmente dal vostro amore.
Voi lo sapete, Signore, la mia unica ambizione è di farvi conoscere e
amare, ora il mio desiderio sarà realizzato; non posso che pregare e
soffrire, ma l'anima a cui vi degnate di unirmi con i dolci legami
della carità andrà a combattere nella pianura per guadagnarvi dei
cuori, ed io, sulla montagna del Carmelo, vi supplicherò di donarle la
vittoria.
Divino Gesù, ascoltate la preghiera che vi rivolgo per colui che vuole
essere vostro Missionario, proteggetelo in mezzo ai pericoli del mondo,
fategli sentire sempre più il nulla e la vanità delle cose passeggere,
e la letizia di saperle disprezzare per vostro amore. Fin d'ora il suo
apostolato sublime si eserciti su coloro che gli stanno vicino, che sia
un apostolo, degno del vostro Sacro Cuore ...
O Maria! Dolce Regina del Carmelo, è a voi che affido l'anima del
futuro prete di cui sono l'indegna sorella. Degnatevi, fin da ora, di
istruirlo con lo stesso amore con cui toccaste il Divino Bambino Gesù e
lo avvolgeste nelle fasce, perché egli possa un giorno salire al Santo
Altare e avere fra le sue mani il Re del Cielo.
Vi chiedo ancora di proteggerlo sempre all'ombra del vostro manto
verginale, sino al felice momento in cui lasciando questa valle di
lacrime, potrà contemplare il vostro splendore e gioire per tutta
l'eternità dei frutti del suo glorioso apostolato ...
Teresa di Gesù Bambino rel. carm. ind.
18. PREGHIERA DI CELINA E
DI TERESA
Io vi dico, se due fra di voi si accordano sulla terra, qualsiasi cosa
chiedano, l'otterranno da mio Padre che è nei Cieli. Poiché là dove
due sono riuniti nel mio nome, io sono sin mezzo a loro.
(San Matteo, cap. XVIII vv. 19-20).
O mio Dio! Noi vi chiediamo che mai i vostri due gigli siano separati
sulla terra. Essi consolarvi insieme per il poco amore che trovate in
questa valle di lacrime, e nell'eternità le loro corolle brillino dello
stesso splendore ed espandano lo stesso profumo quando si inclineranno
verso di voi! ...
Celina e Teresa
Ricordo della notte di Natale 1895.
19. [OFFERTA DELLA
GIORNATA]
Mio Dio, vi offro tutte le azioni che compirò quest'oggi con le
intenzioni e per la gloria del Sacro Cuore di Gesù; voglio santificare
i battiti del mio cuore, i miei pensieri e le mie opere, anche le più
semplici, unendole ai suoi meriti infiniti, e riparare le mie mancanze
gettandole nella fornace del suo amore misericordioso.
O mio Dio! Voglio domandarvi per me e per quelli che mi sono cari, la
grazia di adempiere perfettamente la vostra santa volontà, di accettare
per vostro amore le gioie e le pene di questa vita passeggera perché
noi siamo un giorno riunite nei Cieli per tutta l'eternità. Così sia.
20. FA CHE IO TI ASSOMIGLI
Fa che io t A.
21. CONSACRAZIONE AL
VOLTO SANTO
Le parole in corsivo sono scritte da Teresa con l'inchiostro rosso.
«Signore, nascondeteci nel segreto del vostro Volto...!» suor C.
Genoveffa di Santa Teresa - Maria del Volto Santo suor L.J. Maria della
Trinità e 'del Volto Santo
suor Maria F. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo.
Il più piccolo movimento di puro Amore è più utile alla Chiesa di
tutte le altre opere riunite ... È dunque della massima importanza che
le nostre anime si esercitino molto nell'Amore, perché consumandosi
rapidamente non si arrestino troppo qui in terra e arrivino rapidamente
a vedere Gesù, Faccia a Faccia ... Consacrazione al Volto Santo
O Volto Adorabile di Gesù! Poiché vi siete degnato di scegliere in
modo particolare le nostre anime per donare loro voi stesso, noi ve le
consacriamo ... Ci sembra, O Gesù, di udirvi dire a noi stesse:
«Apritemi mie sorelle, mie spose dilette, perché il mio Volto è
coperto di rugiada e i miei capelli di gocce notturne». Le nostre anime
comprendono il vostro linguaggio d'amore, noi vogliamo detergere il
vostro dolce Volto e consolarvi dell'oblío dei cattivi, ai loro occhi
voi siete come nascosto, vi considerano come un oggetto di disprezzo
...
Volto più bello dei gigli e delle rose di primavera! Voi non siete
nascosto ai nostri occhi ... Le Lacrime che velano il vostro sguardo
divino ci appaiono come dei diamanti preziosi che vogliamo raccogliere
per acquistare con il loro valore infinito le anime dei nostri fratelli.
Dalla vostra Bocca Adorata noi abbiamo inteso il lamento d'amore;
comprendendo che la sete che vi consuma è una sete d'Amore, noi
vorremmo, per dissetarvi, possedere un Amore infinito ... Sposo
Diletto delle nostre anime, se noi avessimo l'amore di tutti i cuori,
tutto quest'amore sarebbe vostro ... E via! Donateci questo amore e
venite a dissetarvi nelle vostre piccole spose ...
Anime Signore, abbiamo bisogno di anime ... soprattutto di anime
d'apostoli e di martiri, perché attraverso loro noi incendiamo del
Vostro Amore la moltitudine dei poveri peccatori.
Volto Adorabile, noi sapremo ottenere da voi questa grazia! ...
Dimenticando il nostro esilio sulle rive dei fiumi di Babilonia,
canteremo ai vostri Orecchi la più dolce delle melodie; poiché voi
siete la vera, l'unica Patria dei nostri cuori, i nostri cantici non
saranno cantati in terra straniera.
O caro Volto di Gesù! Attendendo il giorno eterno in cui contempleremo
la vostra gloria infinita, il nostro unico desiderio è di rapire i
vostri Occhi Divini nascondendo anche il nostro volto perché qui in
terra, nessuno possa riconoscerci ... il vostro Sguardo Velato, ecco
il nostro Cielo, o Gesù!
Firmato:
Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo - M. della Trinità e del Volto
Santo - G. di Santa Teresa Maria del Volto Santo.
22. «PADRE ETERNO, IL
VOSTRO UNICO FIGLIO»
Tutto ciò che domanderete a mio Padre, in Nome mio, Egli ve lo darà ...
Padre Eterno, il vostro unico Figlio, il dolce Bambino Gesù è mio
poiché me lo avete donato.
Io vi offro i meriti infiniti della sua divina Infanzia e vi domando in
suo Nome di chiamare alle gioie del Cielo innumerevoli falangi di
piccoli bambini che seguiranno eternamente il Divino Agnello.
23. [A GESÙ BAMBINO]
Io sono il Gesù di Teresa
O Piccolo Bambino! Mio unico Tesoro, io mi abbandono ai tuoi Divini
Capricci, io non voglio altra gioia che quella di farti sorridere.
Imprimi in me la tua grazia e le tue virtù infantili, perché nel giorno
della nascita al Cielo, gli angeli e i santi riconoscano nella tua
piccola sposa
Teresa di Gesù Bambino.
24. «PADRE ETERNO, POICHÉ
MI AVETE DATO»
«Proprio come in un regno ci si procura tutto ciò che si vuole con
l'effigie del principe, così con il pezzo prezioso della mia Santa
Umanità, che è il mio Adorabile Volto, voi otterrete tutto ciò che
vorrete».
(Nostro Signore a suor Maria di San Pietro).
Padre Eterno, poiché mi avete dato in eredità il Volto Adorabile del
vostro Divin Figlio, io ve lo offro e vi chiedo in cambio di questo
Pezzo infinitamente prezioso di dimenticare le ingratitudini delle
anime che vi sono consacrate e di perdonare i poveri peccatori.
25. [AL VOLTO SANTO]
Io sono il Gesù di Teresa
O Volto Adorabile di Gesù, sola Bellezza che fa gioire il mio cuore,
degnati di imprimere in me la tua Divina Rassomiglianza, perché tu non
possa guardare l'anima della Tua piccola sposa senza contemplare Te
stesso.
O mio Diletto, per tuo amore, io accetto di non vedere qui in terra la
dolcezza del tuo Sguardo, di non sentire l'inesprimibile bacio della
tua Bocca, ma ti supplico di infiammarmi del tuo amore perché mi
consumi rapidamente e compaia presto davanti a te.
Teresa del Volto Santo.
26. «SIGNORE, DIO DEGLI
ESERCITI»
Preghiera ispirata da un'immagine rappresentante la Venerabile Giovanna
d'Arco.
Signore, Dio degli eserciti, che ci avete detto nel vostro Vangelo:
«Non sono venuto a portare la pace ma la spada» armatemi per la lotta,
io ardo di combattere per la vostra gloria, ma vi supplico, fortificate
il mio Scoraggio ... Allora con il Santo re David io potrò gridare:
«Voi solo siete il mio scudo, e voi, Signore, preparate le mie mani
alla guerra ... ».
O mio Diletto! Io comprendo a quale combattimento voi mi destinate, non
è sui campi di battaglia che io lotterò ...
Io sono prigioniera del vostro Amore, ho liberamente ribadito la
catena che mi unisce a Voi e mi separa per sempre dal mondo che voi
avete maledetto ... La mia spada non è altro che l'Amore, con esso io
scaccerò lo straniero dal regno. Vi farò proclamare Re nelle anime che
rifiutano di sottomettersi alla vostra Potenza Divina.
Senza dubbio, Signore, uno strumento debole come me stessa non vi è
necessario, ma Giovanna vostra vergine e valorosa sposa ha detto:
«Bisogna combattere perché Dio doni la vittoria». O mio Gesù, io
combatterò quindi per vostro Amore fino alla sera della mia vita.
Poiché non avete voluto gustare riposo sulla terra, io voglio seguire
il vostro esempio e spero così che questa promessa uscita dalle vostre
labbra Divine si realizzerà per me: «se qualcuno mi segue, in qualsiasi
luogo io sia egli pure vi sarà, e il Padre mio l'onorerà».
Essere con voi, essere in voi, ecco il mio unico desiderio ... la
certezza che voi mi date della sua realizzazione mi fa sopportare
l'esilio in attesa del giorno radioso del Faccia a Faccia eterno! ...
27. «O SANTI INNOCENTI
... O SAN SEBASTIANO»
O Santi Innocenti! Che la mia Palma e la mia Corona assomiglino alle
vostre!
O San Sebastiano! Ottenetemi il vostro amore e la vostra valentia
perché io possa combattere come voi per la gloria di Dio! ...
O Glorioso Soldato di Cristo! Voi che per l'onore del Dio degli
eserciti avete vittoriosamente combattuto e riportata la palma e la
corona del Martirio, ascoltate il mio segreto: «Come l'angelico
Tarcisio io porto il Signore». Non sono che una fanciulla e tuttavia
devo lottare ogni giorno per conservare l'inistimabile tesoro che si
cela nella mia anima ... Spesso devo far diventare rossa con il sangue
del mio cuore l'arena del combattimento ...
O Potente Guerriero! Siate il mio protettore, sostenetemi con le vostre
braccia vittoriose e io non paventerò le potenze nemiche. Con il vostro
aiuto combatterò fino alla sera della vita, allora voi mi presenterete
a Gesù e dalla sua mano io riceverò la palma che mi avete aiutato a
cogliere! ...
28. [ATTO DI FEDE]
Mio Dio, con l'aiuto della vostra grazia sono pronta a versare tutto
il mio sangue per affermare la mia fede.
(altra lettura: per ognuno degli articoli del Simbolo).
29. PREGHIERA PER
OTTENERE L'UMILTA
O Gesù! Quando voi foste viatore sulla terra, avete detto: «Imparate da
me che sono mite e umile di cuore e troverete riposo per le vostre
anime». O Potente Monarca dei Cieli, sì la mia anima trova riposo
vedendovi rivestito della forma e della natura di schiavo, abbassarvi
fino a lavare i piedi dei vostri apostoli. Mi rammento allora le parole
che avete pronunciato per farmi imparare a praticare l'umiltà: «Vi ho
dato l'esempio perché voi pure facciate quanto io ho fatto, il
discepolo non è più grande del Maestro ... Se voi lo comprendete,
sarete beati nel praticarlo». Io comprendo, Signore, queste parole
uscite dal vostro Cuore, dolce e umile, voglio praticarle con l'aiuto
della vostra grazia.
Mi voglio abbassare umilmente e sottomettere la mia volontà a quella
delle mie sorelle, non contraddicendole in nulla e senza indagare se
hanno o meno il diritto di comandarmi. Nessuno, o mio Diletto, aveva
questo diritto verso di voi, e tuttavia voi avete obbedito non
soltanto alla S. Vergine e a S. Giuseppe, ma anche ai vostri carnefici.
Ora è nell'Ostia che io vedo il vertice dei vostri annientamenti.
Quale umiltà, o divino Re di Gloria, nel sottomettervi a tutti i vostri
preti senza fare alcuna distinzione fra quelli che vi amano e quelli
che, ahimé, sono tiepidi e freddi al vostro servizio ... Al loro
richiamo voi discendete dal cielo, possono anticipare, ritardare l'ora
del S. Sacrificio, voi siete sempre pronto ...
O mio Diletto, sotto il velo della Ostia bianca Voi mi apparite dolce
e umile di cuore! Per insegnarmi l'umiltà voi non potete abbassarvi di
più, così anch'io per rispondere al vostro amore, desidero che le mie
sorelle mi mettano sempre all'ultimo posto e bene mi persuada che
questo è il mio.
Vi supplico, mio Divino Gesù, di inviarmi un'umiliazione ogni volta che
tenterò di innalzarmi sopra le altre.
Lo so, mio Dio, voi abbassate l'anima orgogliosa ma a quella che si
umilia donate un'eternità di gloria, io voglio quindi mettermi
all'ultimo posto, condividere le vostre umiliazioni per «avere parte
con voi» nel regno dei Cieli.
Ma Signore, la mia debolezza vi è conosciuta; ogni mattino decido di
praticare l'umiltà e alla sera riconosco che ho commesso ancora molte
colpe d'orgoglio, a questa constatazione sono tentata di scoraggiarmi
ma, lo so, lo scoraggiamento è anche orgoglio, io voglio, dunque, o
mio Dio, fondare su Voi solo la mia speranza; poiché voi potete tutto,
degnatevi di far nascere nella mia anima la virtù che io desidero. Per
ottenere questa grazia dalla vostra infinita misericordia io vi
ripeterò molto spesso: «O Gesù, dolce e umile di cuore, rendete il mio
cuore simile al vostro!».
30. «SE FOSSI LA REGINA
DEL CIELO»
O Maria, se fossi la Regina del Cielo e voi foste Teresa, vorrei
essere Teresa perché voi foste la Regina del Cielo!!! ...
8 settembre 1897
7-57 Ottobre 20, 1906 Gesù si lamenta dello stato dei suoi ministri.
Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)
(1) Trovandomi fuori di me stessa, mi sono trovata dentro d’una chiesa e vi stavano molta gente ad assistere alle funzioni sacre. In questo mentre, pareva che per autorità del governo entravano altre persone a profanare il luogo santo. Chi saltava, chi violentava e chi sacrilegamente metteva mano al Santissimo ed ai sacerdoti. Io nel vedere ciò piangevo e pregavo dicendo al Signore: “Non permettere che giungano a questo di profanare i vostri sacri tempi, ché chi sa quanti castighi tremendi scarichereste sulle vostre creature per questi orrendi peccati”. Mentre ciò dicevo mi ha detto:
(2) “Figlia mia, causa di tutti questi delitti enormi, perché un peccato è causa e castigo di far cadere in altri peccati, sono stati i peccati dei sacerdoti. Primo me l’hanno profanato loro occultamente il mio santo tempio con le messe sacrileghe, col mescolare gli atti impuri nell’amministrazione dei sacramenti, e sono giunti sotto l’aspetto di cose sante non solo a profanare i miei tempi di pietre, ma a profanare e a violentare i miei tempi vivi, quali sono le anime ed a profanare lo stesso mio Corpo. Di tutto ciò i secolari ne hanno avuto qualche sentore, e non vedendo in loro la luce necessaria al loro cammino, anzi non hanno trovato altro che tenebre, sono restati tanto ottenebrati da perdere la bella luce della fede, e senza luce non è meraviglia se giungono a così gravi eccessi.
(3) Perciò prega per i sacerdoti, acciocché siano luce nei popoli, affinché rinascendo la luce, i secolari possano acquistare la vita e vedere gli errori che commettono, e vedendoli, avranno ribrezzo di commettere questi gravi eccessi, che saranno causa di gravi castighi”.