Sotto il Tuo Manto

Martedi, 9 settembre 2025 - San Pietro Claver Sacerdote (Letture di oggi)

Se il buon Dio ci invia delle croci, ci scoraggiamo, ci lamentiamo, mormoriamo, siamo talmente nemici di tutto quello che ci contraria, che vorremmo sempre essere in una scatola di bambagia. (Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney))

Liturgia delle Ore - Letture

Venerdi della 16° settimana del tempo ordinario (San Giacomo)

Questa sezione contiene delle letture scelte a caso, provenienti dalle varie sezioni del sito (Sacra Bibbia e la sezione Biblioteca Cristiana), mentre l'ultimo tab Apparizioni, contiene messaggi di apparizioni a mistici o loro scritti. Sono presenti testi della Valtorta, Luisa Piccarreta, don Stefano Gobbi e testimonianze di apparizioni mariane riconosciute.

Vangelo secondo Marco 15

1Al mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo condussero e lo consegnarono a Pilato.2Allora Pilato prese a interrogarlo: "Sei tu il re dei Giudei?". Ed egli rispose: "Tu lo dici".3I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte accuse.4Pilato lo interrogò di nuovo: "Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!".5Ma Gesù non rispose più nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato.
6Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta.7Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio.8La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva.9Allora Pilato rispose loro: "Volete che vi rilasci il re dei Giudei?".10Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia.11Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba.12Pilato replicò: "Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?".13Ed essi di nuovo gridarono: "Crocifiggilo!".14Ma Pilato diceva loro: "Che male ha fatto?". Allora essi gridarono più forte: "Crocifiggilo!".15E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

16Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte.17Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo.18Cominciarono poi a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!".19E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui.20Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

21Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.22Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio,23e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.

24Poi lo crocifissero 'e si divisero le' sue 'vesti, tirando a sorte su di esse' quello che ciascuno dovesse prendere.25Erano le nove del mattino quando lo crocifissero.26E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva: 'Il re dei Giudei'.27Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.28.

29I passanti lo insultavano e, 'scuotendo il capo', esclamavano: "Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni,30salva te stesso scendendo dalla croce!".31Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui, dicevano: "Ha salvato altri, non può salvare se stesso!32Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo". E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.

33Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.34Alle tre Gesù gridò con voce forte: 'Eloì, Eloì, lemà sabactàni?', che significa: 'Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?'35Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: "Ecco, chiama Elia!".36Uno corse a inzuppare di 'aceto' una spugna e, postala su una canna, gli 'dava da bere', dicendo: "Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce".37Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
38Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso.
39Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!".

40C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di ioses, e Salome,41che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.

42Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato,43Giuseppe d'Arimatéa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù.44Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo.45Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.46Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro.47Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.


Levitico 19

1Il Signore disse ancora a Mosè:2"Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo.
3Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei sabati. Io sono il Signore, vostro Dio.
4Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio.
5Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di comunione, offritela in modo da essergli graditi.6La si mangerà il giorno stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che avanzerà fino al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco.7Se invece si mangiasse il terzo giorno, sarebbe cosa abominevole; il sacrificio non sarebbe gradito.8Chiunque ne mangiasse, porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò che è sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo.
9Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe;10quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.
11Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri.
12Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
13Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo.
14Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
15Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia.16Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
17Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui.18Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
19Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie.
20Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava sposata ad altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e due puniti; ma non messi a morte, perché essa non è libera.
21L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete;22con questo ariete il sacerdote farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per il peccato da lui commesso; il peccato commesso gli sarà perdonato.
23Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare.24Ma nel quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati al Signore, come dono festivo.25Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi; così essi continueranno a fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.
26Non mangerete carne con il sangue.
Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.
27Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba.28Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore.
29Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.
30Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.
31Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio.
32Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.
33Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto.34Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio.
35Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità.36Avrete bilance giuste, pesi giusti, 'efa' giusto, 'hin' giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.
37Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore".


Salmi 92

1'Salmo. Canto. Per il giorno del sabato.'

2È bello dar lode al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
3annunziare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte,
4sull'arpa a dieci corde e sulla lira,
con canti sulla cetra.
5Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l'opera delle tue mani.

6Come sono grandi le tue opere, Signore,
quanto profondi i tuoi pensieri!
7L'uomo insensato non intende
e lo stolto non capisce:
8se i peccatori germogliano come l'erba
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna:
9ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.

10Ecco, i tuoi nemici, o Signore,
ecco, i tuoi nemici periranno,
saranno dispersi tutti i malfattori.
11Tu mi doni la forza di un bùfalo,
mi cospargi di olio splendente.
12I miei occhi disprezzeranno i miei nemici,
e contro gli iniqui che mi assalgono
i miei orecchi udranno cose infauste.

13Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
14piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
15Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno vegeti e rigogliosi,
16per annunziare quanto è retto il Signore:
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.


Salmi 118

1Alleluia.

Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.

2Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
3Lo dica la casa di Aronne:
eterna è la sua misericordia.
4Lo dica chi teme Dio:
eterna è la sua misericordia.

5Nell'angoscia ho gridato al Signore,
mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
6Il Signore è con me, non ho timore;
che cosa può farmi l'uomo?
7Il Signore è con me, è mio aiuto,
sfiderò i miei nemici.

8È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
9È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.

10Tutti i popoli mi hanno circondato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
11Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
12Mi hanno circondato come api,
come fuoco che divampa tra le spine,
ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
13Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato mio aiuto.

14Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
15Grida di giubilo e di vittoria,
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto meraviglie,
16la destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
17Non morirò, resterò in vita
e annunzierò le opere del Signore.

18Il Signore mi ha provato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.

19Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
20 È questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.

21Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.
22La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
23ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
24Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo in esso.

25Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
26Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
27Dio, il Signore è nostra luce.
Ordinate il corteo con rami frondosi
fino ai lati dell'altare.

28Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
29Celebrate il Signore, perché è buono:
perché eterna è la sua misericordia.


Zaccaria 13

1In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità.2In quel giorno - dice il Signore degli eserciti - io estirperò dal paese i nomi degli idoli, né più saranno ricordati: anche i profeti e lo spirito immondo farò sparire dal paese.3Se qualcuno oserà ancora fare il profeta, il padre e la madre che l'hanno generato, gli diranno: "Tu morirai, perché proferisci menzogne nel nome del Signore", e il padre e la madre che l'hanno generato lo trafiggeranno perché fa il profeta.4In quel giorno ogni profeta si vergognerà della visione che avrà annunziata, né indosserà più il mantello di pelo per raccontare bugie.5Ma ognuno dirà: "Non sono un profeta: sono un lavoratore della terra, ad essa mi sono dedicato fin dalla mia giovinezza".6E se gli si dirà: "Perché quelle piaghe in mezzo alle tue mani?", egli risponderà: "Queste le ho ricevute in casa dei miei amici".

7Insorgi, spada, contro il mio pastore,
contro colui che è mio compagno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
Percuoti il pastore e sia disperso il gregge,
allora volgerò la mano sopra i deboli.
8In tutto il paese,
- oracolo del Signore -
due terzi saranno sterminati e periranno;
un terzo sarà conservato.
9Farò passare questo terzo per il fuoco
e lo purificherò come si purifica l'argento;
lo proverò come si prova l'oro.
Invocherà il mio nome e io l'ascolterò;
dirò: "Questo è il mio popolo".
Esso dirà: "Il Signore è il mio Dio".


Atti degli Apostoli 11

1Gli apostoli e i fratelli che stavano nella Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio.2E quando Pietro salì a Gerusalemme, i circoncisi lo rimproveravano dicendo:3"Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!".
4Allora Pietro raccontò per ordine come erano andate le cose, dicendo:5"Io mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e vidi in estasi una visione: un oggetto, simile a una grande tovaglia, scendeva come calato dal cielo per i quattro capi e giunse fino a me.6Fissandolo con attenzione, vidi in esso quadrupedi, fiere e rettili della terra e uccelli del cielo.7E sentii una voce che mi diceva: Pietro, àlzati, uccidi e mangia!8Risposi: Non sia mai, Signore, poiché nulla di profano e di immondo è entrato mai nella mia bocca.9Ribatté nuovamente la voce dal cielo: Quello che Dio ha purificato, tu non considerarlo profano.10Questo avvenne per tre volte e poi tutto fu risollevato di nuovo nel cielo.11Ed ecco, in quell'istante, tre uomini giunsero alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi.12Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo.13Egli ci raccontò che aveva visto un angelo presentarsi in casa sua e dirgli: Manda a Giaffa e fa' venire Simone detto anche Pietro;14egli ti dirà parole per mezzo delle quali sarai salvato tu e tutta la tua famiglia.15Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, come in principio era sceso su di noi.16Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: 'Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo'.17Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?".
18All'udir questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: "Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!".
19Intanto quelli che erano stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempo di Stefano, erano arrivati fin nella Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non predicavano la parola a nessuno fuorché ai Giudei.20Ma alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella del Signore Gesù.21E la mano del Signore era con loro e così un gran numero credette e si convertì al Signore.22La notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò Bàrnaba ad Antiòchia.
23Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e,24da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore.25Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad Antiòchia.26Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani.

27In questo tempo alcuni profeti scesero ad Antiòchia da Gerusalemme.28E uno di loro, di nome Àgabo, alzatosi in piedi, annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra. Ciò che di fatto avvenne sotto l'impero di Claudio.29Allora i discepoli si accordarono, ciascuno secondo quello che possedeva, di mandare un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea;30questo fecero, indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Bàrnaba e Saulo.


Capitolo I: Cristo parla interiormente all’anima fedele

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1. "Darò ascolto a quello che stia per dire dentro di me il Signore" (Sal 84,9). Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla dentro, e accoglie dalla sua bocca la parola di consolazione. Beate le orecchie che colgono la preziosa e discreta voce di Dio, e non tengono alcun conto dei discorsi di questo mondo. Veramente beate le orecchie che danno retta, non alla voce che risuona dal di fuori, ma alla verità, che ammaestra dal di dentro. Beati gli occhi, che, chiusi alle cose esteriori, sono attenti alle interiori. Beati coloro che sanno penetrare ciò che è interiore e si preoccupano di prepararsi sempre più, con sforzo quotidiano, a comprendere le cose arcane del cielo. Beati coloro che bramano di dedicarsi a Dio, sciogliendosi da ogni impaccio temporale.  

2. Comprendi tutto ciò, anima mia, e chiudi la porta dei sensi, affinché tu possa udire quello che ti dice interiormente Iddio, tuo signore. Questo dice il tuo diletto: "Io sono la tua salvezza" (Sal 34,3), la tua pace, la tua vita; stai accanto a me e troverai la pace; lascia tutte le cose che passano, cerca le cose eterne. Che altro sono le cose corporali, se non illusioni? E a che gioveranno tutte le creature, se sarai abbandonata dal Creatore? Oh, anima mia, rinuncia a tutto e fatti cara e fedele al tuo Creatore, così da poter raggiungere la vera beatitudine.


DISCORSO 229/N NEL SABATO DELL'OTTAVA DI PASQUA

Discorsi - Sant'Agostino

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Tre volte Pietro è stato interrogato sull'amore di Cristo e delle pecorelle.

1. Ecco il Signore che, apparendo di nuovo ai discepoli dopo la risurrezione, interroga l'apostolo Pietro e lo mette in condizione di confessare per tre volte il suo amore, lui che per tre volte l'aveva rinnegato per timore. Cristo risuscitò nella carne, Pietro nello spirito, perché, mentre Cristo era morto soffrendo, Pietro era morto rinnegando. Cristo Signore è risuscitato dai morti e nel suo amore egli risuscita Pietro. Lo interrogò perché dichiarasse il suo amore e gli consegnò le sue pecore. Che cosa Pietro avrebbe potuto donare a Cristo per il fatto che amava Cristo? Se Cristo ti ama, il vantaggio è per te, non per Cristo; e se tu ami Cristo, il vantaggio è per te, non per Cristo. Ma volendo Cristo Signore far vedere dove gli uomini debbano dimostrare il loro amore per Cristo, si identificò con le sue pecorelle e lo fece capire con chiara evidenza. Mi ami? Sì, ti amo. Pasci te mie pecorelle 1. Così una volta, così una seconda, così una terza. Nient'altro lui rispose se non che l'amava; nient'altro il Signore gli chiede se non se lo ami; nient'altro alla sua risposta gli affidò se non le sue pecorelle. Amiamole e così amiamo Cristo. Cristo infatti, Dio da sempre, è nato come uomo nel tempo. Uomo da uomo, dagli uomini si fece vedere come uomo e, come Dio nell'uomo, operò molte meraviglie. Come uomo, subì dagli uomini molte sofferenze; come Dio nell'uomo, dopo la morte risuscitò. Come uomo si intrattenne con gli uomini sulla terra per quaranta giorni; come Dio nell'uomo davanti ai loro occhi salì al cielo e siede alla destra del Padre. Noi tutto questo lo crediamo, non lo vediamo. Abbiamo ordine di amare Cristo Signore, che non vediamo, e tutti esclamiamo dicendo: Io amo Cristo. Però se non ami il fratello che vedi, come puoi amare Dio che non vedi? 2. Amando le pecorelle fa' vedere che hai amore per il pastore, perché proprio esse sono le membra del pastore. Affinché le pecorelle diventassero sue membra, lui stesso si è degnato di farsi pecorella; perché le pecorelle diventassero sue membra, come una pecora fu condotto al macello 3; perché le pecorelle diventassero sue membra, di lui fu detto: Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo 4. Ma quanta fu la forza di quest'Agnello! Vuoi sapere quale fu la forza che si manifestò in quest'Agnello? L'Agnello fu crocifisso, ma restò vinto il leone. Guardate, considerate con quale potenza Cristo Signore regge il mondo, lui che con la sua morte ha vinto il diavolo!.

In Pietro ogni cristiano viene interrogato sull'amore verso i fratelli.

2. Amiamolo dunque e nulla ci sia più a cuore di lui. Non vi pare che il Signore interroghi anche noi? Solo Pietro meritò di essere interrogato, e noi no? Quando si fa quella lettura, nel suo cuore viene interrogato ogni cristiano. Quando perciò senti il Signore che dice: Pietro, mi ami? considera quelle parole come uno specchio e guardatici dentro. Pietro infatti che cosa rappresentava, se non la figura di tutta la Chiesa? E allora quando il Signore interrogava Pietro, interrogava noi, interrogava la Chiesa. Per convincervi che Pietro rappresentava la figura di tutta la Chiesa, richiamate alla memoria quel passo del Vangelo: Tu, sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa: e le porte degli inferi non la vinceranno; a te darò le chiavi del regno dei cieli 5. È un solo uomo a riceverle. E quale sia la portata delle chiavi del regno dei cieli lui stesso lo spiegò: Tutto quello che legherete sopra la terra, sarà legato anche in cielo; e tutto quello che scioglierete sopra la terra, sarà sciolto anche in cielo 6. Se questo fosse stato detto solo a Pietro, solo Pietro l'avrebbe fatto. Ma egli è morto e non c'è più. E ora chi lega? Chi scioglie? Ebbene io oso dire che queste chiavi le abbiamo anche noi. E in che senso? Che noi leghiamo, che noi sciogliamo? Ma anche voi legate, anche voi sciogliete. Chi infatti è legato, viene separato dal vostro consorzio; separato dal vostro consorzio, è da voi legato; e quando viene riconciliato, viene sciolto da voi, perché anche vi pregate Dio per lui.

Con le pecore affidate ai pastori tutto viene adunato nell'unico corpo dell'unico pastore.

3. Tutti amiamo Cristo, tutti siamo sue membra e, quando egli affida ai pastori le sue pecorelle, tutto il gran numero dei pastori si riconduce al corpo dell'unico pastore. Perché comprendiate bene che tutto il gran numero dei pastori si riconduce all'unico corpo dell'unico pastore, certo fu pastore Pietro, e che pastore! Fu pastore Paolo, e non da meno. Pastore Giovanni, pastore Giacomo, pastore Andrea, pastori tutti gli altri Apostoli. Tutti i santi vescovi son certamente pastori, sicuro! E non è vero che diventeranno un solo gregge e un solo pastore 7? E allora, se è vero che diventeranno un solo gregge e un solo pastore, tutto l'enorme numero dei pastori si riconduce al corpo dell'unico pastore. Ma in esso siete anche voi, voi siete sue membra. E proprio quelle membra calpestava (e per le membra se ne risentiva il capo!) quel Saulo, ancora persecutore, più tardi predicatore, avido di stragi, lontano dalla fede. Con una sola voce fu annientato tutto il suo furore. Quale voce? Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? 8 Avrebbe potuto Saulo scagliare magari un sasso in cielo, dove siede Gesù? Se anche per ipotesi Saulo fosse stato tra la folla quando Gesù era appeso sul legno; se anche Saulo avesse gridato con la folla: Crocifiggilo, crocifiggilo 9; se fosse stato tra coloro che scuotevano il capo insultandolo e dicendo: Se è il Figlio di Dio, scenda ora dalla croce 10; che cosa gli poteva fare ormai che sedeva in cielo? Gli poteva nuocere una parola? Gli potevano nuocere gli urli? Gli poteva nuocere il legno? Gli poteva nuocere la lancia? Nulla ormai si poteva fare contro di lui, e tuttavia gridava: Mi perseguiti. Con le parole Mi perseguiti faceva capire che noi siamo le sue membra. L'amore dunque di quel Cristo che noi amiamo in voi, l'amore di quel Cristo che anche voi amate in noi, tra le prove, tra le fatiche, tra i sudori, tra le sollecitudini, tra le miserie, tra i gemiti, ci condurrà là dove più non sarà fatica alcuna, alcuna miseria, alcun gemito, alcun sospiro, alcuna molestia; dove nessuno nasce, nessuno muore, nessuno ha paura dell'ira di un potente perché si aderisce al volto dell'Onnipotente.

 

1 - Gv 21, 15-17.

2 - Gv 4, 20.

3 - Is 53, 7.

4 - Gv 1, 29.

5 - Mt 16, 18-19.

6 - Mt 18, 18.

7 - Gv 10, 16.

8 - At 9, 4.

9 - Lc 23, 31.

10 - Cf. Mt 27, 40-42.


7 - Si spiegano più chiaramente i fini e i mezzi dell'insegnamento che il Signore diede a Maria santissima.

La mistica Città di Dio - Libro quinto - Suor Maria d'Agreda

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785. Qualunque causa, che opera con libertà e consapevolezza dei suoi atti, ha in questi delle finalità, delle ragioni e delle motivazioni, con la conoscenza delle quali determina di eseguirli; sapendo gli obiettivi che si vogliono raggiungere, poi si scelgono i mezzi per il loro conseguimento. Quest'ordine è più certo in ciò che compie Dio, suprema e prima causa. Egli con la sua immensa sapienza crea e dispone tutte le cose, estendendosi da un confine all'altro con forza e bontà; in nessuna di esse cerca la morte, ma realizza tutto per l'esistenza. Quanto più le sue azioni sono mirabili, tanto più gli intenti che in esse si prefigge sono particolari ed eccelsi. Il fine ultimo è la gloria di se stesso e la sua rivelazione, ma egli, con la sua scienza infinita, lo dispone secondo un criterio, come una catena formata da vari anelli che si succedono, iniziando dagli esseri più bassi e arrivando a quelli più elevati e vicini a lui, principio e fine di ogni cosa.

786. La nostra Signora fu plasmata da Dio come immagine viva del suo Unigenito e in questo sta tutta la sua santità. Egli la rese tanto simile a lui nella perfezione e nel modo di agire da farla sembrare un altro Cristo. Tra Madre e Figlio ci fu un divino e sublime scambio: ella gli dette la forma e la vita umana, egli le donò la vita spirituale e della grazia perché ci fosse piena conformità e somiglianza tra loro. In ciò gli scopi dell'Onnipotente furono degni di una meraviglia così rara e della sua opera più grande in una semplice creatura. Nei capitoli precedenti, primo, secondo e sesto, ho già detto qualcosa riguardo all'opportunità di rendere credibili gli insegnamenti e i meriti del nostro Salvatore. Bisognava, per questo, che in Maria si manifestassero l'altezza e l'autenticità delle parole di Gesù, nostro Signore e maestro e loro autore, l'efficacia della legge evangelica e il frutto del nostro rimedio; tutto avrebbe magnificato Dio stesso. Ciò si ritrovò nella Regina in maniera più intensa e completa che nel resto della Chiesa e degli eletti.

787. La seconda finalità che l'Altissimo si propose concerne il ministero di redentore, perché la nostra salvezza doveva corrispondere alla creazione del mondo e l'espiazione dei peccati all'introduzione di essi. Siccome il primo Adamo ebbe per compagna la nostra madre Eva, che lo spinse a commettere la colpa e gli dette il suo appoggio facendo in modo che in lui il genere umano si perdesse, era conveniente che avvenisse lo stesso nella riparazione di una tale rovina. Il secondo e celeste Adamo, cioè Cristo, doveva avere per compagna e collaboratrice la sua purissima Madre ed ella doveva cooperare alla redenzione, anche se solo in lui, nostro capo, erano presenti la capacità e la causa adeguata per il riscatto di tutto. Affinché questo mistero fosse compiuto con l'eccellenza e la proporzione adatta, fu necessario che tra Gesù e Maria santissima si adempisse ciò che l'Onnipotente aveva affermato formando i nostri progenitori: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Così in effetti egli fece, dato che lo poteva, per cui il primo Adamo, parlando in nome del secondo, Cristo, disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta». Non aggiungo altre spiegazioni su tale arcano perché non occorrono alla ragione, rischiarata dalla fede e dalla luce divina, essendo evidente la similitudine con il Salvatore e la beatissima Vergine.

788. Un altro intento, che io scrivo per terzo, ma che in realtà era il principale, riguarda l'eterna predestinazione del Signore; infatti, il motivo per cui il Verbo si fece carne e discese sulla terra per essere esempio e maestro dei mortali doveva essere correlato con la grandezza di tale opera, che era la maggiore, e con il fine a cui tutte si dovevano riferire. Perché la sapienza di Dio conservasse quest'ordine era opportuno che tra le semplici creature ce ne fosse una idonea al decreto di lui di venire ad educarci e a darci la dignità di figli adottivi per mezzo del suo insegnamento e della sua grazia. Se l'Altissimo non avesse plasmato ed eletto Maria, rendendola così perfetta e somigliante all'umanità di suo Figlio, gli sarebbe mancata nel mondo questa ragione, con la quale, secondo il nostro linguaggio grossolano, egli discolpava o giustificava la decisione, presa nella sua onnipotenza, di incarnarsi nella maniera a noi manifesta. Consideriamo perciò cosa accadde a Mosè con le tavole della Testimonianza scritte dal dito di Dio. Egli, quando vide che il popolo aveva ceduto all'idolatria, le spezzò giudicandolo sleale e immeritevole di tale beneficio, ma in seguito la legge fu incisa nuovamente su altre, fabbricate da mani d'uomo, e queste poi furono conservate. Le prime, fatte dal Signore, furono rotte a causa della colpa originale; quindi, noi non avremmo la dottrina evangelica se non vi fossero state le altre, cioè Cristo e Maria, formate diversamente: ella nel modo comune e ordinario, ed egli grazie al concorso della volontà e della sostanza di lei. Se questa gran Regina non avesse cooperato adeguatamente alla determinazione di tali prescrizioni, tutti ne sarebbero stati privi.

789. Il volere di Gesù, nostro bene, abbracciava ciascuno di questi scopi sublimi con la pienezza della sua divina scienza e dei suoi influssi nell'illustrare alla Signora i misteri del Vangelo. Egli usava per questo vari mezzi, affinché ella non comprendesse solo tali verità, ma anche le loro differenti interpretazioni; sarebbe diventata così una discepola saggia e, ella stessa, maestra e madre di sapienza. Lo faceva di frequente con una visione astrattiva di Dio, altre volte con una intellettuale, più abituale e meno chiara. Entrambe le mostravano con evidenza tutta la Chiesa militante nell'ordine e nella successione che aveva avuto dal principio sino all'incarnazione, e che da quel momento in poi avrebbe avuto sino alla fine del mondo e, in seguito, nel gaudio eterno. Tale rivelazione era talmente distinta e ampia da estendersi a tutti i beati, i giusti e quelli che si sarebbero segnalati maggiormente, come gli apostoli, i martiri, i fondatori degli ordini religiosi, i dottori, i confessori e le vergini. Maria conosceva tutti singolarmente, con le loro opere virtuose e il premio che avrebbero ottenuto in cambio.

790. Le furono resi noti anche i sacramenti che il Signore intendeva istituire, l'efficacia che questi avrebbero avuto e gli effetti che avrebbero procurato a chi si fosse accostato ad essi secondo le diverse disposizioni. Ciò dipendeva dall'eccellenza e dai meriti del suo Figlio e nostro salvatore. Allo stesso modo le fu ampiamente svelato ciò che egli doveva predicare, il contenuto delle Scritture, antiche e future, e quanto di esse avrebbero scritto i commentatori nei quattro sensi: letterale, morale, allegorico e anagogico. La celeste discepola oltre a questo capiva molto di più. Seppe che le veniva data tale illuminazione perché fosse maestra della comunità ecclesiale, come di fatto fu dopo l'ascensione, perché i nuovi figli e credenti potessero trovare in lei una madre affettuosa e sollecita, che li sfamasse alle mammelle del suo insegnamento, come fosse dolcissimo latte, alimento proprio dei bambini. La nostra Signora, nei diciotto anni trascorsi con il suo Unigenito, accolse e assorbì la sostanza evangelica, cioè la dottrina di Cristo, ricevendola da lui stesso. Avendola gustata e avendone assaporato il frutto, trasse da essa il delicato nutrimento con cui far crescere la Chiesa primitiva, che nei suoi membri era tenera e incapace di assimilare il cibo solido e forte delle affermazioni della Bibbia e dell'imitazione del Redentore; ma non mi dilungo ancora perché parlerò di questo nella terza parte.

791. Oltre che attraverso simili visioni la grande Regina era istruita dall'umanità del Figlio in due maniere. Nello specchio della sua anima e dei suoi atti interiori, e in qualche modo della medesima cognizione che egli aveva di tutte le cose, era informata dei consigli del Salvatore ed artefice della santità, nonché dei suoi decreti circa ciò che doveva effettuare per i cristiani, da se stesso e per mezzo dei suoi ministri. Inoltre, veniva ammaestrata esternamente dal Signore, che colloquiava con lei su quanto in sé e nella Divinità le aveva manifestato. Le trasmetteva interamente ciò che apparteneva alla Chiesa, dalle realtà più alte alle più basse, e anche quelle riguardanti i vari tempi e successi del Vangelo sugli infedeli e sulle sette eretiche. Egli preparò su tutto la sua eccelsa discepola e nostra Madre, e già prima di iniziare a predicare. Maria beatissima metteva in pratica con somma perfezione quanto le trasmetteva, perché la pienezza delle sue azioni corrispondeva a quella della sua immensa sapienza. Non ignorando niente, ella non cadde mai in alcun equivoco, né nelle immagini, né nelle parole: mai le mancarono quelle necessarie, ne aggiunse una superflua, ne scambiò una per un'altra o ebbe bisogno di ragionare tra sé per esprimersi o spiegare gli arcani più profondi delle Scritture, quando ciò fu opportuno tra i primi credenti.

 

Insegnamento della Regina del cielo

792. Figlia mia, l'Altissimo, buono e clemente, ha dato e continua a dare l'esistenza a tutti gli esseri viventi, non nega ad alcuno la sua provvidenza e illumina fedelmente ogni uomo, affinché possa intraprendere il cammino della conoscenza di lui e poi entrare nel gaudio perenne, se non oscura questa luce con le sue colpe, abbandonando la conquista del regno dei cieli. Dio, con le anime che per i suoi segreti giudizi chiama a far parte della Chiesa, si dimostra più generoso. Nel battesimo, infatti, comunica loro con la grazia le virtù "infuse essenzialmente", dette così perché nessuno può acquistarle da se stesso, e quelle "infuse accidentalmente", che cioè potrebbero ottenere con le opere. Egli le anticipa loro perché siano più pronte e devote nell'osservare la sua santa legge. Ad alcune, oltre alla fede, la sua benevolenza aggiunge speciali doni soprannaturali di maggior intelligenza e forza per comprendere e attuare i comandamenti evangelici. In questo favore si è mostrato verso di te più liberale di quanto non lo sia stato con molte generazioni; perciò ti devi contraddistinguere nella carità e nella corrispondenza che gli spetta, stando sempre umiliata e abbracciata alla polvere.

793. Con la sollecitudine e l'affetto di una madre, ti voglio insegnare l'astuzia con la quale satana si sforza di distruggere questi benefici dell'Onnipotente. Da quando le creature cominciano a usare la ragione, molti demoni le seguono una per una con vigilanza e, proprio nel momento in cui esse dovrebbero innalzare la mente alla cognizione di Dio e iniziare ad esercitare le virtù ricevute, con incredibile furore e sagacia tentano di sradicare la semenza divina. Se non ci riescono, fanno in modo che questa non dia frutto, incitando gli uomini ad atti viziosi, inutili e infantili. Li distraggono con tale iniquità perché non si servano della fede, della speranza e di quanto ancora è stato loro elargito, non si ricordino che sono cristiani e non cerchino di conoscere il loro Dio, i misteri della redenzione e della vita eterna. Inoltre, questi nemici introducono nei genitori una stolta inavvertenza o un cieco amore carnale verso i propri figli e spingono i maestri ad altre negligenze, affinché non si preoccupino della maleducazione, permettano loro di corrompersi e di acquisire cattive consuetudini e di perdere le loro buone inclinazioni, avviandosi così alla rovina.

794. Il pietosissimo Signore, però, non tralascia di ovviare a questo rischio. Rinnova loro la luce interiore con altri aiuti e sante ispirazioni, con la dottrina della Chiesa attraverso i suoi predicatori e ministri, con l'uso e il rimedio efficace dei sacramenti, e con altri mezzi che servono a ricondurli sulla via della salvezza. Se nonostante questi numerosi provvedimenti sono pochi coloro che tornano alla salute spirituale, la causa di ciò sta nell'empia legge dei vizi e nelle abitudini depravate che si prendono durante la fanciullezza. Siccome è vera la sentenza: «Quali furono i giorni della gioventù, tale sarà anche la vecchiaia», i diavoli acquistano sempre più coraggio e potere sulle anime. Pensano, infatti, che, come le dominavano quando esse avevano commesso meno e minori colpe, così lo potranno fare con più facilità quando senza timore si saranno macchiate di molte altre e più gravi. Poi le muovono alla trasgressione e le colmano d'insensata audacia. Ciascun peccato compiuto da una persona toglie a questa forze interiori e la soggioga maggiormente a satana che, come tiranno, se ne impossessa e l'assoggetta a tale malvagità e meschinità da schiacciarla sotto i piedi della sua iniquità; quindi la conduce dove vuole, da un precipizio a un altro. Questo è il castigo che spetta a chi la prima volta si sottomette a lui. Così Lucifero continuamente trascina all'inferno un gran numero di uomini, sollevandosi sempre di più contro l'Altissimo nella sua superbia. Per tale via ha introdotto nel mondo la sua prepotenza, facendo dimenticare agli uomini i "novissimi": morte, giudizio, inferno e gloria; ha gettato tante nazioni di abisso in abisso, sino a farle cadere in errori così ciechi e bestiali quanto quelli che contengono tutte le eresie e le false sette degli infedeli. Pensa, dunque, figlia mia, a un pericolo così grande e non scordarti mai dei precetti di Dio e delle verità cattoliche. Non ci sia giorno in cui tu non mediti su questo; consiglia alle tue religiose e a tutti coloro ai quali parlerai di fare lo stesso, perché il nemico, il diavolo, si affatica e veglia per oscurare il loro intelletto e deviarlo dalla legge divina, affinché l'intelligenza non indirizzi la volontà, potenza cieca, a compiere gli atti per la giustificazione, che si consegue tramite viva fede, speranza certa, amore fervente e cuore contrito e umiliato.


31 dicembre 1941

Madre Pierina Micheli

Giorno di Ritiro - Impotenza a tutto, angoscia, amara desolazio­ne... il nemico mi voleva impedire anche la Confessione... il Padre mi dice che va bene... abbandono e ubbidienza.

Quanta impressione mi fecero le parole dei Padre, quando disse: c'è modo e modo di soffrire. - Veramente ho compreso che poco amo Gesù e mi occupo delle mie pene invece delle Sue. Gesù ha sudato sangue!... e io ho coraggio di lamentarmi!... Ho fatto un solo propo­sito perché fui scossa da:

Beati i miti e umili di cuore perché possederanno la terra, la terra ossia le anime da guadagnare a Gesù.

Lavorare intensamente per essere mite ed umile e così portare a Gesù tante anime, tutte le anime. Quante grazie in quest'anno, quante lot­te... quante miserie, quante! perdono Gesù, Maria aiutami... Santo Padre Silvestro benedicimi!