Sotto il Tuo Manto

Martedi, 9 settembre 2025 - San Pietro Claver Sacerdote (Letture di oggi)

Principalmente devi insistere sulla base della giustizia cristiana e sul fondamento della bontà , sulla virtù, ossia, di cui esplicitamente Gesù si porge a modello, voglio dire: l'umiltà  (Mt 11,29). Umiltà  interna ed esterna, ma più interna che esterna, più sentita che mostrata, più profonda che visibile. Stimati, o mia dilettissima figliuola, quale sei in verità : un nulla, una miseria, una debolezza, una fonte di perversità  senza limiti od attenuanti, capace di convertire il bene in male, di abbandonare il bene per il male, di attribuirti il bene o giustificarti nel male e, per amor dello stesso male, di disprezzare il sommo Bene. (San Pio da Pietrelcina)

Liturgia delle Ore - Letture

Mercoledi della 6° settimana del Tempo di Pasqua

Questa sezione contiene delle letture scelte a caso, provenienti dalle varie sezioni del sito (Sacra Bibbia e la sezione Biblioteca Cristiana), mentre l'ultimo tab Apparizioni, contiene messaggi di apparizioni a mistici o loro scritti. Sono presenti testi della Valtorta, Luisa Piccarreta, don Stefano Gobbi e testimonianze di apparizioni mariane riconosciute.

Vangelo secondo Luca 2

1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.2Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.3Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.4Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nàzaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme,5per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.6Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
8C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.9Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,10ma l'angelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:11oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia".13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:

14"Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama".

15Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere".16Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.18Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano.19Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
20I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

21Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

22Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore,23come è scritto nella Legge del Signore: 'ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore';24e per offrire in sacrificio 'una coppia di tortore o di giovani colombi', come prescrive la Legge del Signore.
25Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele;26lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.27Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge,28lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

29"Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
30perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli,
32luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele".

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.34Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione35perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".

36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza,37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

41I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;43ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.44Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.47E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.48Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo".49Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?".50Ma essi non compresero le sue parole.

51Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.52E Gesù 'cresceva' in sapienza, età 'e grazia davanti a Dio e agli uomini'.


Primo libro delle Cronache 29

1Il re Davide disse a tutta l'assemblea: "Salomone mio figlio, il solo che Dio ha scelto, è ancora giovane e debole, mentre l'impresa è grandiosa, perché la Dimora non è destinata a un uomo ma al Signore Dio.2Secondo tutta la mia possibilità ho fatto preparativi per il tempio del mio Dio; ho preparato oro su oro, argento su argento, bronzo su bronzo, ferro su ferro, legname su legname, ònici, brillanti, topàzi, pietre di vario valore e pietre preziose e marmo bianco in quantità.3Inoltre, per il mio amore per la casa del mio Dio, quanto possiedo in oro e in argento dò per il tempio del mio Dio, oltre quanto ho preparato per il santuario:4tremila talenti d'oro, d'oro di Ofir, e settemila talenti d'argento raffinato per rivestire le pareti interne,5l'oro per gli oggetti in oro, l'argento per quelli in argento e per tutti i lavori da eseguirsi dagli artisti. Ora, chi vuole essere generoso oggi per il Signore?".6Si dimostrarono volenterosi i capifamiglia, i capitribù di Israele, i capi di migliaia e di centinaia e i dirigenti degli affari del re.7Essi diedero per l'opera del tempio cinquemila talenti d'oro, diecimila darìci, diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di bronzo e centomila talenti di ferro.8Quanti si ritrovarono pietre preziose le diedero a Iechièl il Ghersonita, perché fossero depositate nel tesoro del tempio.9Il popolo gioì per la loro generosità, perché le offerte erano fatte al Signore con cuore sincero; anche il re Davide gioì vivamente.
10Davide benedisse il Signore davanti a tutta l'assemblea. Davide disse: "Sii benedetto, Signore Dio di Israele, nostro padre, ora e sempre.11Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa.12Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere.13Ora, nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso.14E chi sono io e chi è il mio popolo, per essere in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Ora tutto proviene da te; noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l'abbiamo ridato.15Noi siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri padri. Come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è speranza.16Signore nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo nome proviene da te, è tutto tuo.17So, mio Dio, che tu provi i cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo il tuo popolo qui presente portarti offerte con gioia.18Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, nostri padri, custodisci questo sentimento per sempre nell'intimo del cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te.19A Salomone mio figlio concedi un cuore sincero perché custodisca i tuoi comandi, le tue disposizioni e i tuoi decreti, perché eseguisca tutto ciò e costruisca l'edificio, per il quale io ho eseguito i preparativi".
20Davide disse a tutta l'assemblea: "Su, benedite il Signore vostro Dio!". Tutta l'assemblea benedisse il Signore, Dio dei suoi padri; si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re.
21Offrirono sacrifici al Signore e gli bruciarono olocausti il giorno dopo: mille giovenchi, mille arieti, mille agnelli con le relative libazioni, oltre numerosi sacrifici per tutto Israele.22Mangiarono e bevvero alla presenza del Signore in quel giorno con manifestazioni di grande gioia. Di nuovo proclamarono re Salomone, figlio di Davide, lo unsero, consacrando lui al Signore come capo e Zadòk come sacerdote.
23Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide suo padre; prosperò e tutto Israele gli fu sottomesso.24Tutti gli ufficiali, i prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re Salomone.25Il Signore rese grande Salomone di fronte a tutto Israele e gli diede uno splendore di regno, che nessun predecessore in Israele aveva avuto.
26Davide, figlio di Iesse, aveva regnato su tutto Israele.27La durata del suo regno su Israele era stata di quarant'anni; in Ebron aveva regnato sette anni e in Gerusalemme trentatré.28Morì molto vecchio, sazio di anni, di ricchezza e di gloria. Al suo posto divenne re il figlio Salomone.
29Le gesta del re Davide, le prime come le ultime, ecco sono descritte nei libri del veggente Samuele, nel libro del profeta Natan e nel libro del veggente Gad,30con tutta la storia del suo regno, della sua potenza e di quanto avvenne in quei tempi durante la sua vita, in Israele e in tutti i regni degli altri paesi.


Salmi 59

1'Al maestro del coro. Su "Non distruggere". Di Davide.'
'Quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa e ad ucciderlo.'

2Liberami dai nemici, mio Dio,
proteggimi dagli aggressori.
3Liberami da chi fa il male,
salvami da chi sparge sangue.
4Ecco, insidiano la mia vita,
contro di me si avventano i potenti.
Signore, non c'è colpa in me, non c'è peccato;
5senza mia colpa accorrono e si appostano.

Svègliati, vienimi incontro e guarda.
6Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele,
lèvati a punire tutte le genti;
non avere pietà dei traditori.

7Ritornano a sera e ringhiano come cani,
si aggirano per la città.
8Ecco, vomitano ingiurie,
le loro labbra sono spade.
Dicono: "Chi ci ascolta?".
9Ma tu, Signore, ti ridi di loro,
ti burli di tutte le genti.
10A te, mia forza, io mi rivolgo:
sei tu, o Dio, la mia difesa.
11La grazia del mio Dio mi viene in aiuto,
Dio mi farà sfidare i miei nemici.

12Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi,
disperdili con la tua potenza e abbattili,
Signore, nostro scudo.
13Peccato è la parola delle loro labbra,
cadano nel laccio del loro orgoglio
per le bestemmie e le menzogne che pronunziano.

14Annientali nella tua ira,
annientali e più non siano;
e sappiano che Dio domina in Giacobbe,
fino ai confini della terra.
15Ritornano a sera e ringhiano come cani,
per la città si aggirano
16vagando in cerca di cibo;
latrano, se non possono saziarsi.
17Ma io canterò la tua potenza,
al mattino esalterò la tua grazia
perché sei stato mia difesa,
mio rifugio nel giorno del pericolo.
18O mia forza, a te voglio cantare,
poiché tu sei, o Dio, la mia difesa,
tu, o mio Dio, sei la mia misericordia.


Salmi 62

1'Al maestro del coro. Su "Iduthun". Salmo. Di Davide.'

2Solo in Dio riposa l'anima mia;
da lui la mia salvezza.
3Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
4Fino a quando vi scaglierete contro un uomo,
per abbatterlo tutti insieme,
come muro cadente,
come recinto che crolla?
5Tramano solo di precipitarlo dall'alto,
si compiacciono della menzogna.
Con la bocca benedicono,
e maledicono nel loro cuore.

6Solo in Dio riposa l'anima mia,
da lui la mia speranza.
7Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
8In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.
9Confida sempre in lui, o popolo,
davanti a lui effondi il tuo cuore,
nostro rifugio è Dio.
10Sì, sono un soffio i figli di Adamo,
una menzogna tutti gli uomini,
insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio.

11Non confidate nella violenza,
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
non attaccate il cuore.
12Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
il potere appartiene a Dio,
tua, Signore, è la grazia;
13secondo le sue opere
tu ripaghi ogni uomo.


Baruc 1

1Queste sono le parole del libro che Baruc figlio di Neria, figlio di Maasià, figlio di Sedecìa, figlio di Asadia, figlio di Chelkìa, scrisse in Babilonia2nell'anno quinto, il sette del mese, nella ricorrenza di quando i Caldei presero Gerusalemme e la diedero alle fiamme.3Baruc lesse le parole di questo libro alla presenza di Ieconia, figlio di Ioiakìm, re di Giuda e di tutto il popolo, accorso per ascoltare la lettura:4erano presenti i nobili, i figli del re, gli anziani, tutto il popolo dal più piccolo al più grande, quanti insomma abitavano in Babilonia presso il fiume Sud.5Ascoltata la lettura, piansero, digiunarono, pregarono il Signore,6poi, raccolto un po' di denaro, secondo quel che ognuno poteva dare,7lo mandarono a Gerusalemme al sacerdote Ioakim figlio di Chelkìa, figlio di Salòm e agli altri sacerdoti e al popolo che erano con lui in Gerusalemme.8Era il dieci del mese di Sivan, quando Baruc ricevette, per portarli in Giuda, i vasi della casa del Signore, che erano stati portati via dal tempio. Erano quei vasi d'argento che Sedecìa figlio di Giosia, re di Giuda, aveva fatto rifare,9dopo che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme in Babilonia Ieconia, i principi, gli schiavi, i nobili e il popolo del paese.10Mandarono a dire loro: Ecco, vi mandiamo il denaro per comprare olocausti, sacrifici espiatori e incenso e offrire oblazioni sull'altare del Signore nostro Dio.11Pregate per la vita di Nabucodònosor re di Babilonia e per la vita di suo figlio Baldassàr, perché i loro giorni sulla terra siano lunghi come i giorni del cielo sulla terra.12Pregate perché il Signore ci dia forza e illumini i nostri occhi e si possa vivere all'ombra di Nabucodònosor, re di Babilonia, e all'ombra del figlio Baldassàr e servirli per molti anni e trovar grazia ai loro occhi.13Pregate il Signore nostro Dio anche per noi che lo abbiamo offeso e fino ad oggi il suo sdegno e la sua ira non si sono allontanati da noi.14Leggete perciò questo libro che vi abbiamo mandato per fare pubblica confessione nel tempio del Signore, in giorno di festa e nei giorni opportuni.15Direte dunque:

Al Signore nostro Dio la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per i Giudei e gli abitanti di Gerusalemme,16per i nostri re e per i nostri principi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri,17perché abbiamo offeso il Signore,18gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio per camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messi dinanzi.19Da quando il Signore fece uscire i nostri padri dall'Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore nostro Dio e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.20Così, come oggi costatiamo, ci son venuti addosso tanti mali insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciata per mezzo di Mosè suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall'Egitto per concederci un paese in cui scorre latte e miele.21Non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio, secondo le parole dei profeti che egli ci ha mandato:22ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore nostro Dio.


Atti degli Apostoli 3

1Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio.2Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta "Bella" a chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio.3Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l'elemosina.4Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: "Guarda verso di noi".5Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa.6Ma Pietro gli disse: "Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!".7E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono8e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.9Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio10e riconoscevano che era quello che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio ed erano meravigliati e stupiti per quello che gli era accaduto.

11Mentr'egli si teneva accanto a Pietro e Giovanni, tutto il popolo fuor di sé per lo stupore accorse verso di loro al portico detto di Salomone.12Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: "Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questo e continuate a fissarci come se per nostro potere e nostra pietà avessimo fatto camminare quest'uomo?13'Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo' Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo;14voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse graziato un assassino15e avete ucciso l'autore della vita. Ma Dio l'ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni.16Proprio per la fede riposta in lui il nome di Gesù ha dato vigore a quest'uomo che voi vedete e conoscete; la fede in lui ha dato a quest'uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi.
17Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, così come i vostri capi;18Dio però ha adempiuto così ciò che aveva annunziato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo sarebbe morto.19Pentitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati20e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi quello che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù.21Egli dev'esser accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin dall'antichità, per bocca dei suoi santi profeti.22Mosè infatti disse: 'Il Signore vostro Dio vi farà sorgere un profeta come me in mezzo ai vostri fratelli; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà'.23'E chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo'.24Tutti i profeti, a cominciare da Samuele e da quanti parlarono in seguito, annunziarono questi giorni.
25Voi siete i figli dei profeti e dell'alleanza che Dio stabilì con i vostri padri, quando disse ad Abramo: 'Nella tua discendenza saranno benedette tutte le famiglie della terra'.26Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione e perché ciascuno si converta dalle sue iniquità".


Capitolo LI: Dedicarsi a cose più umili quando si viene meno nelle più alte

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Tu non riesci, o figlio, a persistere in un fervoroso desiderio di virtù e restare in un alto grado di contemplazione. Talora, a causa della colpa che è all'origine dell'umanità, devi scendere più in basso e portare il peso di questa vita corruttibile, pur contro voglia e con disgusto; disgusto e pesantezza di spirito, che sentirai fino a che vestirai questo corpo mortale. Nella carne, dunque, e sotto il peso della carne devi spesso patire, poiché non sei capace di stare interamente e continuamente in occupazioni spirituali e nella contemplazione di Dio. Allora devi rifugiarti in occupazioni umili e materiali e fortificarti con azioni degne; devi attendere, con ferma fiducia, che io venga dall'alto e mi manifesti a te; devi sopportare con pazienza il tuo esilio e la tua aridità di spirito, fino a che io non venga di nuovo a te, liberandoti da tutte le angosce. Invero ti farò dimenticare le tue fatiche, nel godimento della pace interiore; ti aprirò dinanzi il campo delle Scritture, nel quale potrai cominciare a correre con animo sollevato "la via dei mie comandamenti" (Sal 118,32). Allora dirai: "i patimenti di questo mondo non sono nulla in confronto alla futura gloria, che si rivelerà in noi" (Rm 8,18).


DISCORSO 293/B NELLA NASCITA DI S. GIOVANNI BATTISTA

Discorsi - Sant'Agostino

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Nel discorso del mattino il Verbo volle onorare la sua "voce".

1. Oggi celebriamo il natale di un grande uomo: volete sapere quanto grande? Dice la Scrittura: Tra i nati di donna non è sorto uno più grande 1. Disse questo di lui il Figlio della Vergine; questa testimonianza dette al suo testimone; questo giudizio espresse il Giudice nei riguardi del suo araldo; così il Verbo volle onorare la sua "voce", come sapete e come avete ascoltato nel discorso di questa mattina.

La voce non genera la parola, ma la esprime. Con l'affermarsi del Verbo nella mente, la voce viene meno.

2. Cristo è il Verbo, Giovanni la "voce", poiché di Cristo è stato scritto: In principio era il Verbo 2. Ma Giovanni, parlando di se stesso disse: Io sono voce di uno che grida nel deserto 3. La parola riguarda la mente, la voce l'orecchio: quando la voce colpisce l'orecchio e non apporta la parola alla mente, ha un suono insignificante e manca di un utile frutto. Invece, perché nella mia mente si formi la parola, non c'è bisogno di voce; ma perché sia recato alla tua mente ciò che nella mia è già una realtà, la parola assume il servizio della voce. Perciò: la parola può precedere la voce, ma non può venir fuori senza la voce. A questo fine è creata la voce: non perché generi la parola, ma affinché ciò che era e si celava possa esternarsi. Quindi, quel che abbiamo detto della parola e della voce, dobbiamo riferirlo a Cristo e a Giovanni. Considera Cristo. In principio era il Verbo 4. Dov'era? E il Verbo era presso Dio. In principio presso Dio 5. Quanto prima di noi! quanto al di sopra di noi! E il Verbo si fece carne 6 e venne ad abitare in mezzo a noi. E da che lo sapremmo se non ascoltassimo la voce? Cristo infatti si muoveva fra gli uomini già vestito di carne mortale; e nonostante gli uomini andavano da Giovanni a dirgli: Sei tu il Cristo? 7 Ma quello, a garantire di essere "voce", introduceva il Verbo che egli precedeva, respingeva l'onore che non gli spettava, additava Cristo. A quanti infatti dicevano: Sei tu il Cristo? Giovanni rispondeva: Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo 8. Ascoltate lui, riconoscete lui; quanto a me, lui precedo, lui annunzio. Ricordate quel che aveva detto: Io sono voce di uno che grida nel deserto, preparate la via al Signore 9; non a me, ma al Signore. Perciò, dal momento che grido, è lui che annunzio, poiché la voce dell'araldo è segno dell'arrivo del Giudice. Ma quando sarà venuto Colui che annunzio e avrà inabitato con sicurezza la vostra mente, bisogna che egli cresca e che io, invece, diminuisca 10. Voi sapete infatti, carissimi, che la parola, per il pronto ricorso all'aiuto della voce, quando sarà penetrata interiormente, attraverso l'ascolto, quella parola va affermandosi nella mente ed all'orecchio la voce viene meno. Il suono che ha colpito l'orecchio, infatti, non rimane dopo che il suo permanere viene ad essere senza limiti perché è penetrato nella mente. E questo per quale ragione? perché egli deve crescere ed io, invece, diminuire.

Come crebbe Cristo e come diminuì Giovanni.

3. Battezza Giovanni e battezza Cristo. A Giovanni fu detto: L'uomo sul quale vedrai scendere lo Spirito come una colomba e rimanervi è colui che battezza in Spirito Santo e fuoco 11. Questo lo sapete, Fratelli, avvenne quando fu battezzato Cristo: ed ecco ormai che nel mondo intero egli è che battezza. Si è diffuso dovunque il battesimo di Cristo; in realtà il battesimo di Giovanni, sebbene abbia significato in mistero, nel ricordo del passato, tuttavia, attualmente non viene più amministrato. È venuto meno il battesimo di Giovanni, si è diffuso il battesimo di Cristo; per cui, dice anche: Bisogna che egli cresca ed io, invece, diminuisca 12. Riscontriamo tale affermazione nella nascita di entrambi e nelle loro passioni. Infatti, sebbene di Giovanni abbia detto Giovanni - Giovanni Evangelista di Giovanni Battista - sebbene abbia detto di lui: Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni: egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce 13, sebbene sia comparso per rendere testimonianza alla luce, tuttavia è nato in questo giorno, Fratelli, quando il periodo della notte si fa più lungo e il giorno comincia a diminuire; Cristo, in verità, nel solstizio d'inverno, come sapete, quando il calare del periodo notturno si traduce in vantaggio della luce del giorno, poiché un tempo siamo stati tenebre, ma ora luce nel Signore 14. Per quale ragione sono nati in tali circostanze? Perché bisogna che egli cresca e questo, invece, diminuisca. Così pure, nelle loro passioni, Giovanni ha il capo troncato dalla spada, Cristo viene innalzato sulla croce; Cristo viene eretto, costui prostrato; perché costui diminuisca, gli viene troncato il capo, perché quello cresca, viene allungato. Bisogna che quello cresca e questo, diminuisca. Non a torto, a mio avviso, anche le età dei genitori rappresentano una scelta: una donna molto anziana genera Giovanni, una giovanissima vergine Cristo; Giovanni una sterilità senza speranza, Cristo un'intemerata verginità; insomma, l'uno una giovanetta in crescita, l'altro una vecchiaia in declino.

Entrambi annunziati dall'Angelo.

4. Ma qual è la ragione, Fratelli miei, quanta la dignità di quest'uomo per cui, proprio come Cristo Signore, un angelo lo annunziò nascituro ai genitori? Com'è che lo ha meritato? Perché tra i nati di donna non è sorto uno più grande 15. Come infatti sapete, l'angelo Gabriele è inviato al sacerdote Zaccaria, anche Gabriele è inviato alla vergine Maria, promette un figlio all'uno e all'altra, riceve da entrambi una risposta. All'angelo che gli promette un figlio Zaccaria risponde: Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è sterile e avanzata negli anni 16. Anche Maria risponde: Come avverrà questo? Poiché non conosco uomo 17. Crea difficoltà ad entrambi la legge di natura. Entrambi, credo, ancora non sapevano che la legge di natura veniva a cessare per intervento del dono della grazia di Dio. Perciò entrambi avranno esitazione nella risposta; nondimeno, quello è punito, questa viene benedetta. A quello si dice: Ecco, sarai muto 18; a Maria si dice: Benedetta tu fra le donne 19. Zaccaria perde la voce, Maria concepisce il Verbo. Dopo questi eventi, il Verbo si fa carne nella Vergine, e la voce si sprigiona dal muto; Giovanni, appena nato, rende la voce al padre; il padre, parlando, dà il nome al figlio. Tutti sono pieni di ammirazione, tutti stupiscono e, scambiandosi a vicenda opinioni a bassa voce, dicono in cuor loro: Chi sarà mai questo bambino? 20 Ora le nostre parole sono quelle del Vangelo. Davvero la mano del Signore era con lui 21. Chi sarà mai colui che ha avuto un tale inizio? È ancora tanto piccolo ed è già così grande. E se costui che si apre ora alla vita sarà grande, che sarà chi era da sempre? Giovanni, ancora chiuso nel segreto del grembo materno, lo riconobbe mentre era a sua volta nascosto nel talamo del seno verginale e, poiché non gli era possibile a voce, lo salutò sobbalzando; perciò, e di lui che sarà? Volete sapere che sarà? Lo dirò in breve, ascoltate il Profeta: Egli - disse - sarà chiamato il Signore di tutta la terra 22.

Contro il sopravvivere di usanze superstiziose.

5. Dunque, celebrando con adunanze festive il giorno della nascita del beato Giovanni, precursore del Signore, dell'uomo grande, imploriamo l'intercessione delle sue preghiere. Dal momento che è davvero l'amico dello Sposo, anche a noi potrà assicurare di poter raggiungere lo Sposo, per meritare di ottenere la sua grazia. Ma, se vogliamo ottenere la sua grazia, evitiamo di profanare la sua nascita. Si faccia finita con quel che sopravvive di sacrilego, abbiano termine le passioni e i sollazzi delle vanità; è vero che quelle cose che abitualmente si fanno non avvengono più in onore dei demoni, tuttavia però ancora secondo il costume dei demoni. Ieri, dopo l'ora del vespro, l'intera città ardeva di fuochi maleodoranti; il fumo aveva oscurato tutta l'atmosfera. Se vi sta un po' a cuore la religione, consideratelo per lo meno una vergogna per tutti. Sappiamo, Fratelli, che queste cose sono i ragazzi ad attuarle, ma gli adulti avrebbero dovuto evitarle. Infatti, secondo il detto di un tale: Chi, potendolo, non impedisce che si pecchi, lo vuole 23. In realtà, Fratelli, la Chiesa, nel nome del Signore progredisce di anno in anno; queste cose vanno in disuso, e in ogni caso il deperire tende al nulla, ma non sono estinte fino al punto che si possa stare tranquilli senza doverne parlare. Né potremo tacere prima che le vecchie usanze e i nuovi riti raggiungano i propri fini, così che l'antica superstizione scompaia e la nuova religione si affermi in pieno. Per il nostro Signore Gesù Cristo al quale è l'onore e la gloria con Dio Padre onnipotente e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 


1 - Mt 11, 11.

2 - Gv 1, 1.

3 - Gv 1, 23.

4 - Gv 1, 1.

5 - Gv 1, 2.

6 - Gv 1, 14.

7 - Gv 1, 19.

8 - Gv 1, 29.

9 - Gv 1, 23.

10 - Gv 3, 30.

11 - Mt 3, 11; Gv 1, 33.

12 - Gv 3, 30.

13 - Gv 1, 6-7.

14 - Ef 5, 8.

15 - Mt 11, 11.

16 - Lc 1, 18.

17 - Lc 1, 34.

18 - Lc 1, 20.

19 - Lc 1, 28.

20 - Lc 1, 66.

21 - Lc 1, 66.

22 - Is 54, 5.

23 - SENECA, Troades 291.


Capitolo VII: Le nove pienezze di Maria che rappresentano in gloria le pienezze dei nove cori degli Angeli.

Lo specchio della Beata Vergine Maria - Beato Corrado di Sassonia

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Ave, Maria, piena di grazia. Non bastò all'arcangelo elogiare semplicemente la grazia di Maria, ma volle anche segnatamente insinuare la sua pienezza quando disse : piena di grazia. O veramente piena e completamente piena! Ancora certamente non aveva detto Gabriele ; Ecco concepirai in seno etc., ancora non aveva detto: lo Spirito Santo verrà su di te ecc. Così dunque se prima della sopra venuta dello Spirito Santo se prima del concepimento del Figlio di Dio Maria fa piena di grazia, quanto più dopo? Per questo bene dice della sua pienezza e della gratitudine della sua pienezza Agostino (Serm, 208 cit. n. 6) : " Questa mille volte beatissima, salutata dall’angelo, ripiena di Spirito Santo, ispirata dalla pienezza della divinità questo cantico di lode al Signore cantò : Magnifica l'anima mia il Signore ".
Ben dunque si dice piena Maria ; piena dico dell’illuminazione della sapienza, piena della inondazione della grazia, piena del possesso della buona, vita, piena dell’unzione della misericordia, piena della fecondazione della prole pia, piena della perfezione della Chiesa, piena dell’aspersione di una fama odorifera, piena della resurrezione della divina gloria, piena già del godimento dell'eterna letizia. Consideriamo in Maria queste nove pienezze che superano nella gloria le pienezze dei nove ordini degli angeli.
In primo luogo dunque consideriamo, o carissimi, che Maria è piena dell’illuminazione della sapienza e dell’intelletto ; onde bene essa può esser raffigurata dalla luna piena, di cui dicesi nel 7° capo dei Proverbi (Vers. 19 seg) : Non vi è uomo nella casa sua; si mise in cammino per una via lunghissima, portò seco una borsa di denari, per ritornare poi nel giorno della luna piena. Questo è quell’uomo del quale parlasi nel capo 31° di Geremia (Vers. 19 seg). Creò Iddio una novità sulla terra: una donna circoscriverà un uomo. La donna, Maria, donna, dico, non per corruzione ma per sesso, circoscrisse nel suo seno 1' uomo della virtù, il Signor Nostro fatto uomo. Quest'uomo, se pure, come dice Giuseppe (XVIII Antiq. Indaic. c. 3, n. 3), è lecito chiamarlo uomo, ha tre abitazioni. È proprio della maestà imperiale avere nel palazzo tre appartamenti, la sala delle adunanze, il cenacolo, la camera. La sala delle adunanze è l'aula delle cause, il cenacolo dei cibi, la camera del riposo. Così l’Imperatore nostro che impera ai venti e al mare, ha come aula delle cause il mondo, ha per aula dei cibi ora la Chiesa, in antico la sinagoga, ha per camera da riposo l’anima ragionevole. Ma ahimè! quest'uomo, Signore delle virtù, fu per molto tempo lontano dalla casa del mondo, dalla casa della sinagoga, dalla casa dell’anima, perché lungi dai peccatori la salute. Quest'uomo dunque non fu nella sua casa, quando lamentandosi per Geremia disse (ler. 12, 17) : Ho abbandonato la mia casa, ho perduto la mia eredità. Inoltre portò seco una borsa di denaro perché nascose al mondo il tesoro della misericordia e della grazia. Ma ecco, questo uomo è già tornato nel giorno della luna piena, di quella luna, dico, di cui si parla nel capo 6° della Cantica (Vers. 9) : Bella come la luna. Maria dunque è la luna ; luna piena. Maria piena. Alla luna piena è paragonata Maria che dal sole eterno è pienamente illuminata col lume della sapienza e della verità. Onde bene Maria viene interpretata illuminata o illuminatrice. Essa infatti luna e lucerna nostra fu illuminata dal Signore e fa 1'illuminatrice del mondo, secondo il detto profetico (Psalm. 17, 26) : Tu illumini la mia lucerna, o Signore. Nella pienezza di questa luna l’uomo è tornato nella sua casa quando Cristo per la carne venne nel mondo. O veramente mirabile la pienezza di questa luna! Ecco, se Maria fu piena del lume della sapienza, che ricevé dal sole eterno, prima di averlo concepito, quanto più piena fu mentre concepì tanto mirabilmente questo sole e sì totalmente in sé ricevé ? E per questo, S. Bernardo elogiando la pienezza della sapienza di Maria dice (Serm. 52 de diversis. n. 4) : “ Si costrusse in Maria una casa la Sapienza celeste, che riempì talmente la mente di lei da venire fecondata dalla pienezza della mente anche la carne, e da partorire Vergine con singolare grazia la stessa sapienza incarnata, che prima aveva con mente pura concepito ".
In 2° luogo consideriamo, o carissimi, che Maria è piena dell’affluenza della grazia in affetto. Poiché tanta affluenza, tanta profondità e grandezza di grazia fu in Maria da potersi essa ben chiamare mare pieno, secondo il detto del 26° capo del Primo dei Paralipomeni (Vers. 7) : La riunione delle acque la chiamò mare. Si dice anche nel 1° capo dell’Ecclesiaste ; Tutti i fiumi entrano in mare. Tutti i fiumi sono tutti i doni delle grazie che entrarono in Maria, secondo il detto del 24° capo dell’Ecclesiastico (Vers. 25) : In me ogni grazia di via e di verità, in me ogni speranza di vita e di virtù. Quanto sia pieno questo mare, quanto sia piena di grazia Maria, S. Girolamo lo espone dicendo (Epist. cit. c. 5) : " Veramente piena perché agli altri è data in parte, a Maria invece fu infusa completamente là pienezza della grazia ". Udiamo dunque rumoreggiare questo mare contro i vizi. Rumoreggi il mare e la pienezza di lui, tuoni il mare pieno, tuoni Maria piena. Tuoni contro la lussuria proponendo la castità e dica (Luc. 1, 34): In qual modo avverrà questo, se io nessun uomo conosco? Tuoni anche contro la superbia sentendo umilmente e dica : Ecco la serva del Signore. Tuoni pure contro la ingratitudine, rendendo grazie, e dica : Magnifica l’anima mia il Signore. Della pienezza di questo mare similmente nel Salmo si dice (Psalmi 95, 11).: Si muova il mare e la pienezza di lui. Si muova il mare, si muova Maria, si muova ai sospiri e ai castighi, si muova alle lacrime e alle preghiere, si muova alle elemosine e alle altre opere di devozione. Si muova pienamente per darci un po' della sua pienezza. Ascoltiamo quel che ne dice S. Bernardo ; dice infatti così : " Un vaso pieno di liquido, se in qualche modo viene mosso, facilmente si rompe e versa il liquido ; così la beata Vergine, se viene mossa dalle preghiere, versa in noi la grazia ".
In 3° luogo consideriamo, o carissimi, che Maria è piena dei possessi di una buona vita in effetto. Di questa pienezza con verità possiamo dire : Del Signore è la terra e la pienezza di lei. Per terra infatti si significa Maria, di cui in Isaia si legge così (Cap. 45, 8) : Si apra la terra e germini il Salvatore. Che cosa più umile della terra, che cosa della terra più utile ? Tutti abbiamo sotto i piedi la terra e dalla terra tutti alimentiamo la vita ; donde infatti abbiamo il vitto e il vestito, il pane e il vino, la lana e il lino e le cose necessario a questa vita se non dalla terra, se non dalla pienezza della terra ? Che cosa dunque di più umile, che cosa di più utile della terra ? Similmente che cosa di più umile, che cosa di più utile di Maria ? Essa infatti per la sua umiltà è di tutti l'infima ; essa per la sua pienezza è la più utile di tutti. Abbiamo pertanto le cose necessarie alla vita spirituale dalla pienissima terra, Maria. E perciò ben dice S. Bernardo (Serm, in Nat. B. M. V. n. 6) : " Più profondamente considerate con quanto affetto di devozione volle che da noi fosse onorata Maria colui il quale pose in Maria la pienezza di ogni bene, talché per questo noi sapessimo che se qualche speranza, qualche grazia, qualche salute è in noi, da essa ridonda su noi ". Ma da chi e di chi è tanta pienezza di tal terra? Ascolta (Psalm. 23, 1): Del Signore è la terra e la pienezza di lei. E nuovamente nel Salmo (Psalm. 49, 12) : Mio è l’orbe della terra e la pienezza di lui. La pienezza della terra, nei frutti e nelle diverse possessioni della terra, secondo il detto del Salmista (Psalm. 103, 24) : È piena la terra della possessione di lui. I frutti poi e le possessioni della pienissima terra. Maria, sono le opere, i costumi, gli esempi e i meriti diversi della santissima vita di Maria. Di tali possessioni infatti il Signore la riempì e la ricolmò dei suoi beni (Eccl. 16, 30).
Facendo menzione di questa sua pienezza Girolamo dice (Epist. cit. n. 5) : “ Era conveniente che la Vergine fosse ricolma di doni onde fosse piena di grazia come colei che donò al cielo la gloria, alla terra Iddio, e riportò la pace, la fine dei vizi, l'ordine alla vita, ai costumi la disciplina.
In 4° luogo consideriamo, o carissimi, che Maria è piena dell’unzione della misericordia, piena dell'olio della pietà; onde essa può esser figurata da quella donna a cui con la porta di casa chiusa, tutti i vasi dentro riuniti furono miracolosamente riempiti di olio, secondo ciò che le aveva predetto Eliseo nel 4° del 4° dei Re dicendo : Quando saranno pieni, prendilo. Questa donna è Maria, che anche dal suo Figlio fu chiamata donna nel capo 19° di Giovanni ove dicesi : Donna, ecco il figlio tuo. I vasi di questa donna sono gli affetti e gli effetti, i desideri e i benefizi, le quali cose in Maria tutte sono piene dell’olio della misericordia. Onde di quest'olio S. Bernardo dice (Egbert. loc. cit. n. 2) : “ Nessuna meraviglia, o Signora, se il santuario del tuo cuore è perfuso di tanto abbondante olio di misericordia, quando quell’inestimabile opera di misericordia che Dio aveva predestinato prima dei secoli per la nostra redenzione, fu prima fabbricata in te dal creatore del mondo ". Diciamo dunque, o carissimi, diciamo a Maria : Date a noi del vostro olio. Chiediamo nel mondo 1' olio della sua misericordia, per non chiederlo poi invano nel giudizio. Che poi la casa, in cui i vasi venivano ripieni, fosse chiusa, questo ottimamente conviene a Maria, della cui chiusura Ezechiele dice (Cap. 44, 2) : Questa porta sarà chiusa e non si aprirà, e l’uomo non passerà per essa, poiché il Signore Dio d’Israele usci da essa. La porta di Maria fu chiusa con serratura verginale, l’uomo non passò per essa con amplesso maritale ; il Signore uscì da essa con nascita singolare. Ma di certo perché per la moltiplicazione dell’olio si raccolsero non pochi vasi dei vicini, perciò per quei vasi si possono raffigurare quelli che sono partecipi della pienezza della misericordia di Maria. Chi poi siano costoro lo dichiarò S. Bernardo quando disse (Serm. in Dom. inf. oct. Assunt. B. M. V. n. 2) : "Maria a tutti aprì il seno della misericordia, perché tutti ricevano dalla pienezza di lei : il prigioniero la liberazione, il malato la guarigione, il triste la consolazione, il peccatore il perdono, il giusto la grazia, l'angelo la letizia, finalmente tutta la Trinità la gloria, la persona del Figlio la sostanza della carne umana".
In 5° luogo consideriamo, o carissimi, che Maria è piena della fecondazione di una prole divina ; di questa pienezza possiamo intendere quello del 6" capo di Isaia : Ho veduto il Signore sedere sopra un trono eccelso ed elevato, e la casa era piena della di lui Maestà. Questa casa, sul cui trono il Signore siede è la Beata Vergine, nel soglio della .cui mente il Signore riposò. O soglio veramente beatissimo, veramente stabilissimo ! come si dice nel capo 8° del terzo dei Re: Fermissimo il tuo soglio in eterno. Questo soglio è eccelso nell’intelletto, elevato nell’affetto : eccelso pure è sugli uomini, elevato sopra gli angeli, eccelso in grazia, elevato in gloria. Sul soglio dunque di Maria, sul soglio della sua mente il Signore sedeva e la casa del suo corpo era piena della maestà del Verbo incarnato. Di questa ineffabile pienezza S. Ambrogio dice (II in Luc. c. 1, n. 9) : " Bene è detta piena della grazia lei sola, la quale sola trovò tal grazia che nessun’altra aveva trovato, alfine di esser ripiena dello stesso autore della grazia ". O veramente felice la casa piena di tanto felice fecondità ! Dice infatti S. Bernardo (Homil. 3 super Missus. n. 3) : " Ben piena di grazia costei che mantenne la grazia della verginità e acquistò la gloria della fecondità ". Il Signore dunque sedé sul soglio della mente di Maria per la grazia, e riempì della sua maestà la casa del suo capo per la natura assunta ; onde nell’8° capo del terzo dei Re si dice : La gloria del Signore aveva ripieno la casa del Signore. Allora Salomone disse: II Signore ha detto di abitare nella nube. Casa dunque del Signore Maria fu ripiena della gloria della divina maestà per la nube dell’umanità da Dio assunta, per quella nube dico di cui si parla nel 43° capo dell’Ecclesiastico : Medicina di tutti nel passaggio della nube etc. Infatti come una stella nella nube è il Verbo nella carne assunta.
In 6° luogo consideriamo, o carissimi, che Maria fu piena della perfezione della Chiesa universale. La Chiesa ha avuto ed ha diverse e mirabili perfezioni e grazie nei diversi suoi santi, nella pienezza delle quali grazie Maria fu posta perché con verità possa dire col 24° capo dell’Ecclesiastico : Nella pienezza dei santi la mia posizione. Infatti fu nella pienezza dei santi la posizione di Maria mentre nella mirabile sua perfezione non le mancò la pienezza della perfezione dei santi, come S. Bernardo dice : " Meritamente nella pienezza dei santi la posizione, di colei a cui non mancò la fede dei patriarchi, lo spirito dei profeti, lo zelo degli Apostoli, la costanza dei martiri, la sobrietà dei confessori, la castità dei vergini, la fecondità dei coniugati, anzi la purità degli angeli ". Chi vedendola in Maria non ammira tanta pienezza dei santi ? È infatti scritto nel 24° capo dell’Ecclesiastico : Nella pienezza santa meraviglierà. Per questo certamente nella pienezza dei santi, non degli empi, è la posizione di Maria, perché Maria sta volentieri fra coloro che sono pieni di santità, non fra coloro che sono pieni di iniquità. Essa inoltre non solo è posta nella pienezza dei santi, ma anche i santi mantiene nella pienezza perché non si diminuisca la loro pienezza. Mantiene le virtù perché non fuggano ; mantiene i meriti perché non periscano ; tiene fermi i demoni perché non nuocciano ; rattiene il Figlio perché non percuota i peccatori. Prima di Maria non vi fu chi osasse rattenere così il Signore, testimoniandone Isaia che disse nel capo 64° : “Non vi è chi invochi il tuo nome, chi sorga e ti trattenga”.
In 7° luogo consideriamo, o carissimi, che Maria è piena dell’aspersione di una odorifera fama ; come un campo pieno di profumi di tutte le specie odoriferi, cosi Maria è piena delle aure odorifere della sua fama ; di questa pienezza prendiamo ciò che si legge nel capo 27° del Genesi: “Ecco l’odore del figlio mio, come l’odore di un campo pieno, cui il Signore ha benedetto”. Questo campo è Maria in cui è nascosto il tesoro degli angeli, anzitutto il tesoro di Dio Padre. Felice chi vende tutto ciò che ha e compra quel campo! Il pieno odore di questo campo è la piena fama di Maria, il suo completo onore ; di questo S. Girolamo dice (Epist. cit. n. 8) : " Poiché era ripiena dì molti odori di virtù, spirando da lei spandevasi un odore soavissimo anche agli spiriti angelici ". Di questo odore santamente gloriandosi può dire (Eccl. 24, 20) : Come cinnamomo e balsamo profumato diedi odore, come mirra eletta spirai soavità di odore. L’odore di Maria è come cinnamomo esteriore nella corteccia della conversazione, come balsamo interiore nell'unzione della devozione, come mirra interiore nell'amarezza del castigo. Fu pure l'odore di Maria come cinnamomo nell’azione, come balsamo nella contemplazione, come mirra nella passione. O campo veramente ricco e troppo ricco, che oltre gli altri aromi fu pieno dell’odorifero balsamo dello Spirito Santo, onde di quella parola : lo Spirito Santo verrà su di te, ben possa dir S. Bernardo (Serm. in Nat. B. M. V. n. 5) : " Questo prezioso balsamo ti inonda in tanta abbondanza da diffondersi ovunque abbondantissimamente ". Ben dunque poté dire Dio Padre: Ecco l'odore del Figlio mio come l'odore di un campo pieno, quasi dica : Ecco, 1' onore e la fama del pieno Figlio mio è dall’onore e dalla fama della madre sua ; onde Girolamo dice (Epist, cit. n. 8.) : " L'onore materno è di colui che da lei è nato “.
In 8° luogo consideriamo, o carissimi, che Maria è piena della resultanza ossia rappresentazione ossia dell'espressione della divina gloria ! secondo il detto del capo 42° dell'Ecclesiastico : Della gloria del Signore è ripiena la sua opera. L'opera del Signore per antonomasia, l’opera mirabile del Signore è Maria poiché non si trovò mai opera simile ; onde nel capo 10° del terzo dei Re si dice : Non fu fatta tale opera nei regni dell’universo. Non certo nel regno del cielo, non nei regni della terra, non nel regno dell’inferno, perché nessun’opera fu tale né nel mondo né nel limbo. Quest’opera dunque fu piena della gloria divina, che sopra ogni creatura pura risalta e risplende pienissimamente in Maria. Infatti, oltre la natura assunta dal Verbo nessun'altra opera vi è, nessun'altra creatura in cui risplenda tanta copia di divina gloria come in Maria. La gloria della restaurazione fatta in cielo, la gloria della redenzione fatta nel mondo, la gloria della liberazione fatta nell'inferno il Signore l'ha per Maria, 1' ha per la pienezza di Maria. E perciò ben dice Anselmo così (Orat. 52, ante medium) : " Ma perché dirò, o Signora, che solo il mondo è pieno dei tuoi benefizi ? Penetrano nell'inferno, superano i cieli. Per la pienezza della tua grazia quelli che erano nell’inferno si allietano d'esser liberati e quelli che sono sopra il mondo godono d'esser rinnovati ". L'opera dunque piena del Signore è Maria perché, come dicesi nel 6" capo di Isaia, piena è tutta la terra della gloria di lui. Piena infatti è tutta la terra, è tutta piena Maria, risplendendo in lei pienissimamente la gloria divina. Meritamente dunque di tutte le suddette grazie pienissima si dice colei che è gratissima a tutti coloro che non sono ingrati, come dimostra S. Bernardo che di questa parola : Ave, piena di grazia, così dice (Homil, 3 super Missus, n. 3) : " Veramente piena di grazia, perché grata a Dio e agli angeli e agli uomini : agli uomini per la fecondità, agli angeli per la verginità, a Dio per 1' umiltà ".
In 9° luogo consideriamo, o carissimi, che Maria è piena del godimento dell'eterna letizia. Chi infatti non sa che essa non è esclusa da quelli a cui il Figlio suo disse nel 16° capo di Giovanni : Chiedete e riceverete perché il vostro gaudio sia pieno ? Se dunque il gaudio di tutti gli apostoli, anzi di tutti coloro che regnano con Dio è pieno, quanto più sarà oltre modo pieno il gaudio della madre di Dio ? Di questa pienezza S. Girolamo dice (Epist. cit. n. 15.) : " Piena in verità di grazia, piena di Dio, piena di virtù, non può non possedere pienamente la gloria dello splendore eterno ". Quale meraviglia se ha una letizia e una gloria piena e sovrappiena nel regno colei che nell’esilio ebbe una grazia piena e sovrappiena ? Qual meraviglia se tanto in cielo che nel mondo la sua pienezza è sopra ogni creatura, della cui pienezza vigoreggia ogni creatura ? Onde anche Anselmo dice (Orat. 52 ante medium) : " O donna piena e soprappiena di grazia ! dalla sovrabbondanza della cui pienezza inondata rivigoreggia ogni creatura ".
Cosi dunque, o carissimi, voi vedete in Maria la pienezza illuminatrice della sapienza, la pienezza inondatrice della grazia, la pienezza fruttificatrìce della vita, la pienezza soccorritrice della misericordia, la pienezza fecondatrice della prole pia, la pienezza perfezionatrice della Chiesa, la pienezza diffusiva della fama, la pienezza espressiva della divina gloria, la pienezza oltre modo eccedente della eterna letizia. Su dunque, o pienissima Vergine Maria, fa noi sì piccoli, sì vuoti, partecipi della tua pienezza onde finalmente possiamo giungere all’eterna pienezza. Per il Signor Nostro Gesù Cristo Figlio tuo. Così sia.


3-96 Luglio 16, 1900 I castighi servono per il bene delle creature.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

(1) Questa mattina il mio adorabile Gesù non ci veniva. Dopo molto aspettare è venuto e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la miglior cosa è rimetterti in Me ed al mio Volere, onde rimettendoti in Me, essendo Io pace, ancorché vedessi mandare castighi, resteresti in pace, senza provare turbazione”.

(3) Ed io: “Ah! Signore, sempre là andate, ai castighi. Placatevi una volta e non più flagelli. E poi, non posso rimettermi al vostro Volere a questo riguardo”.

(4) E Lui ha soggiunto: “Non posso placarmi. Che diresti tu se vedessi una persona denudata, e che invece di coprire la sua nudità, badasse ad ornarsi di gingilli, lasciando le parti più necessarie esposte alla nudità?”

(5) Ed io: “Mi farebbe orrore a vederla, e certo l’avrei biasimata”.

(6) E Lui: “Ebbene, tali sono le anime, denudate del tutto, non hanno più virtù che le coprano, onde è necessario che le percuota, le flagelli, le spoglie, per farle rientrare in loro stesse e farle badare alla nudità delle loro anime, più necessario che non è il corpo. E se Io ciò non facessi, baderei ai gingilli, come la persona da te biasimata, le quale sono le cose che si riferiscono al corpo, e non baderei alla cosa più essenziale, qual è l’anima, che l’hanno ridotta sì mostruosa da non più riconoscersi”.

(7) Dopo ciò mi pareva che tenesse in mano una cordicella, che menandola da dietro il collo mi legava, e poi legava il suo a quella stessa corda, e così ha fatto al cuore ed alle mani, e con ciò pareva che mi legasse tutta al suo Volere. Fatto ciò è scomparso.