Liturgia delle Ore - Letture
Mercoledi della 4° settimana del tempo ordinario (Sant'Agata)
Vangelo secondo Marco 13
1Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: "Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!".2Gesù gli rispose: "Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta".3Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte:4"Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi?".
5Gesù si mise a dire loro: "Guardate che nessuno v'inganni!6Molti verranno in mio nome, dicendo: "Sono io", e inganneranno molti.7E quando sentirete parlare di guerre, non allarmatevi; bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine.8Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Questo sarà il principio dei dolori.
9Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza davanti a loro.10Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le genti.11E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.12Il fratello consegnerà a morte il fratello, il padre il figlio e i figli insorgeranno contro i genitori e li metteranno a morte.13Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.
14Quando vedrete 'l'abominio della desolazione' stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti;15chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa;16chi è nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.17Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!18Pregate che ciò non accada d'inverno;19perché quei giorni saranno 'una tribolazione, quale non è mai stata dall'inizio della creazione', fatta da Dio, 'fino al presente', né mai vi sarà.20Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti che si è scelto ha abbreviato quei giorni.21Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui, ecco è là", non ci credete;22perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti.23Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto.
24In quei giorni, dopo quella tribolazione,
'il sole si oscurerà
e la luna non darà più il suo splendore'
25'e gli astri si metteranno a cadere' dal cielo
'e le potenze che sono nei cieli' saranno sconvolte.
26Allora vedranno 'il Figlio dell'uomo venire sulle nub'i con grande potenza e gloria.27Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo.
28Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l'estate è vicina;29così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte.30In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.32Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
33State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.34È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare.35Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino,36perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati.37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!".
Primo libro dei Re 20
1Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò contro Samaria per cingerla d'assedio ed espugnarla.2Inviò messaggeri in città ad Acab, re di Israele,3per dirgli: "Dice Ben-Hadàd: Il tuo argento e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e i tuoi figli minori sono per me".4Il re di Israele rispose: "Sia come dici tu, signore re; io e quanto ho siamo tuoi".5Ma i messaggeri tornarono di nuovo e dissero: "Dice Ben-Hadàd, il quale ci manda a te: Mi consegnerai il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli.6Domani, dunque, a quest'ora, manderò i miei servi che perquisiranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai loro occhi".7Il re di Israele convocò tutti gli anziani della regione, ai quali disse: "Sappiate e vedete come costui ci voglia far del male. Difatti mi ha mandato a chiedere anche le mie donne e i miei figli, dopo che io non gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro".8Tutti gli anziani e tutto il popolo dissero: "Non ascoltarlo e non consentire!".9Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd: "Dite al re vostro signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò, ma la nuova richiesta non posso soddisfarla". I messaggeri andarono a riferire la risposta.10Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: "Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di coloro che mi seguono".11Il re di Israele rispose: "Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone".12Nell'udire questa risposta - egli stava insieme con i re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: "Circondate la città!". Ed essi la circondarono.
13Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele, per dirgli: "Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine immensa? Ebbene oggi la metto in tuo potere; saprai che io sono il Signore".14Acab disse: "Per mezzo di chi?". Quegli rispose: "Così dice il Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province". Domandò: "Chi attaccherà la battaglia?". Rispose: "Tu!".15Acab ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue. Dopo di loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila.16A mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd stava bevendo sotto le tende insieme con i trentadue re suoi alleati.17Per primi uscirono i giovani dei capi delle province. Fu mandato ad avvertire Ben-Hadàd: "Alcuni uomini sono usciti da Samaria!".18Quegli disse: "Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi".19Usciti dunque quelli dalla città, cioè i giovani dei capi delle province e l'esercito che li seguiva,20ognuno di loro uccise chi gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da Israele. Ben-Hadàd, re di Aram, scampò a cavallo insieme con alcuni cavalieri.21Uscì quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e inflisse ad Aram una grande sconfitta.
22Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli disse: "Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno prossimo il re di Aram muoverà contro di te".
23Ma i servi del re di Aram dissero a lui: "Il loro Dio è un Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li attaccassimo in pianura, saremmo superiori a loro.24Eseguisci questo progetto: ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con governatori.25Tu prepara un esercito come quello che hai perduto: cavalli come quei cavalli e carri come quei carri; quindi li attaccheremo in pianura e senza dubbio li batteremo". Egli ascoltò la loro proposta e agì in tal modo.
26L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek per attaccare gli Israeliti.27Gli Israeliti, organizzati e approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due greggi di capre, mentre gli Aramei inondavano il paese.
28Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse: "Così dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore è Dio dei monti e non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta questa moltitudine immensa; così saprai che io sono il Signore".29Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si attaccò battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei.30I superstiti fuggirono in Afek, nella città, le cui mura caddero sui ventisettemila superstiti.
Ben-Hadàd fuggì; entrato in una casa, per nascondersi passava da una stanza all'altra.31I suoi ministri gli dissero: "Ecco, abbiamo sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re di Israele. Forse ti lascerà in vita".32Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla testa, quindi si presentarono al re di Israele e dissero: "Il tuo servo Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!". Quegli domandò: "È ancora vivo? Egli è mio fratello!".33Gli uomini vi scorsero un buon auspicio, si affrettarono a cercarne una conferma da lui. Dissero: "Ben-Hadàd è tuo fratello!". Quegli soggiunse: "Andate a prenderlo". Ben-Hadàd si recò da lui, che lo fece salire sul carro.34Ben-Hadàd gli disse: "Restituirò le città che mio padre ha prese a tuo padre; tu potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria". Ed egli: "Io a questo patto ti lascerò andare". E concluse con lui l'alleanza e lo lasciò andare.
35Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del Signore: "Picchiami!". L'uomo si rifiutò di picchiarlo.36Quegli disse: "Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai separato da me, un leone ti ucciderà". Mentre si allontanava, incontrò un leone che l'uccise.37Quegli, incontrato un altro uomo, gli disse: "Picchiami!". E quegli lo percosse a sangue.38Il profeta andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso irriconoscibile con una benda agli occhi.39Quando passò il re, gli gridò: "Il tuo servo era nel cuore della battaglia, quando un uomo si staccò e mi portò un individuo dicendomi: Fa' la guardia a quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita pagherà per la sua oppure dovrai sborsare un talento d'argento.40Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quegli scomparve". Il re di Israele disse a lui: "La tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!".41Ma quegli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele riconobbe che era uno dei profeti.42Costui gli disse: "Così dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, il tuo popolo per il suo popolo".43Il re di Israele se ne andò a casa amareggiato e irritato ed entrò in Samaria.
Salmi 34
1'Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò.'
2Alef. Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
3Bet. Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
4Ghimel. Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
5Dalet. Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
6He. Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
7Zain. Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
8Het. L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
9Tet. Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
10Iod. Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
11Caf. I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.
12Lamed. Venite, figli, ascoltatemi;
v'insegnerò il timore del Signore.
13Mem. C'è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?
14Nun. Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
15Samech. Sta' lontano dal male e fa' il bene,
cerca la pace e perseguila.
16Ain. Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
17Pe. Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.
18Sade. Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
19Kof. Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.
20Res. Molte sono le sventure del giusto,
ma lo libera da tutte il Signore.
21Sin. Preserva tutte le sue ossa,
neppure uno sarà spezzato.
22Tau. La malizia uccide l'empio
e chi odia il giusto sarà punito.
23Il Signore riscatta la vita dei suoi servi,
chi in lui si rifugia non sarà condannato.
Salmi 104
1Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Rivestito di maestà e di splendore,
2avvolto di luce come di un manto.
Tu stendi il cielo come una tenda,
3costruisci sulle acque la tua dimora,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento;
4fai dei venti i tuoi messaggeri,
delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.
5Hai fondato la terra sulle sue basi,
mai potrà vacillare.
6L'oceano l'avvolgeva come un manto,
le acque coprivano le montagne.
7Alla tua minaccia sono fuggite,
al fragore del tuo tuono hanno tremato.
8Emergono i monti, scendono le valli
al luogo che hai loro assegnato.
9Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno,
non torneranno a coprire la terra.
10Fai scaturire le sorgenti nelle valli
e scorrono tra i monti;
11ne bevono tutte le bestie selvatiche
e gli ònagri estinguono la loro sete.
12Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo,
cantano tra le fronde.
13Dalle tue alte dimore irrighi i monti,
con il frutto delle tue opere sazi la terra.
14Fai crescere il fieno per gli armenti
e l'erba al servizio dell'uomo,
perché tragga alimento dalla terra:
15il vino che allieta il cuore dell'uomo;
l'olio che fa brillare il suo volto
e il pane che sostiene il suo vigore.
16Si saziano gli alberi del Signore,
i cedri del Libano da lui piantati.
17Là gli uccelli fanno il loro nido
e la cicogna sui cipressi ha la sua casa.
18Per i camosci sono le alte montagne,
le rocce sono rifugio per gli iràci.
19Per segnare le stagioni hai fatto la luna
e il sole che conosce il suo tramonto.
20Stendi le tenebre e viene la notte
e vagano tutte le bestie della foresta;
21ruggiscono i leoncelli in cerca di preda
e chiedono a Dio il loro cibo.
22Sorge il sole, si ritirano
e si accovacciano nelle tane.
23Allora l'uomo esce al suo lavoro,
per la sua fatica fino a sera.
24Quanto sono grandi, Signore,
le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza,
la terra è piena delle tue creature.
25Ecco il mare spazioso e vasto:
lì guizzano senza numero
animali piccoli e grandi.
26Lo solcano le navi,
il Leviatàn che hai plasmato
perché in esso si diverta.
27Tutti da te aspettano
che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
28Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,
tu apri la mano, si saziano di beni.
29Se nascondi il tuo volto, vengono meno,
togli loro il respiro, muoiono
e ritornano nella loro polvere.
30Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
31La gloria del Signore sia per sempre;
gioisca il Signore delle sue opere.
32Egli guarda la terra e la fa sussultare,
tocca i monti ed essi fumano.
33Voglio cantare al Signore finché ho vita,
cantare al mio Dio finché esisto.
34A lui sia gradito il mio canto;
la mia gioia è nel Signore.
35Scompaiano i peccatori dalla terra
e più non esistano gli empi.
Benedici il Signore, anima mia.
Ezechiele 7
1Questa parola del Signore mi fu rivolta:2"Ora, figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese.3Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze.4Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione, anzi ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete allora che io sono il Signore.5Così dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva.6Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene.
7Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti.8Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò sfogo alla mia ira. Ti giudicherò secondo le tue opere e ti domanderò conto di tutte le tue nefandezze.9né s'impietosirà il mio occhio e non avrò compassione, ma ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce.10Ecco il giorno, eccolo che arriva. È giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio11e la violenza si leva a scettro d'iniquità.12È giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su tutti!13Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza.
14Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine.
15La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste.16Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità.
17Tutte le mani cadranno
e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
18Vestiranno il sacco
e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna
e tutte le teste saranno rasate.
19Getteranno l'argento per le strade
e il loro oro si cambierà in immondizia,
con esso non si sfameranno,
non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato.
20Della bellezza dei loro gioielli
fecero oggetto d'orgoglio
e fabbricarono con essi
le abominevoli statue dei loro idoli:
per questo li tratterò come immondizia,
21li darò in preda agli stranieri
e in bottino alla feccia del paese
e lo profaneranno.
22Rivolgerò da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro,
vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
23Prepàrati una catena,
poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza.
24Io manderò i popoli più feroci
e s'impadroniranno delle loro case,
abbatterò la superbia dei potenti,
i santuari saranno profanati.
25Giungerà l'angoscia e cercheranno pace,
ma pace non vi sarà.
26Sventura seguirà a sventura,
allarme seguirà ad allarme:
ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina,
agli anziani il consiglio.
27Il re sarà in lutto, il principe ammantato di desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese.Li tratterò secondo la loro condotta,
li giudicherò secondo i loro giudizi:
così sapranno che io sono il Signore".
Prima lettera ai Corinzi 15
1Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi,2e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano!
3Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture,4fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture,5e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.6In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti.7Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.8Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.9Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.10Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.11Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
12Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti?13Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato!14Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede.15Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono.16Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto;17ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati.18E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.19Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini.
20Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.21Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti;22e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.23Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo;24poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza.25Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.26L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte,27perché 'ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi'. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa.28E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
29Altrimenti, che cosa farebbero quelli che vengono battezzati per i morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro?30E perché noi ci esponiamo al pericolo continuamente?31Ogni giorno io affronto la morte, come è vero che voi siete il mio vanto, fratelli, in Cristo Gesù nostro Signore!32Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Èfeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, 'mangiamo e beviamo, perché domani moriremo'.33Non lasciatevi ingannare: "Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi".34Ritornate in voi, come conviene, e non peccate! Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna.
35Ma qualcuno dirà: "Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?".36Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore;37e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere.38E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo.39Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci.40Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri.41Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore.42Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile;43si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza;44si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.
Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che45il primo 'uomo', Adamo, 'divenne un essere vivente', ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.46Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.47Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo.48Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti.49E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.50Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.
51Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati,52in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.53È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.
54Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
'La morte è stata ingoiata per la vittoria.'
55'Dov'è, o morte, la tua vittoria?
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione'?
56Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge.57Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!58Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Capitolo VI: gli sregolati moti dell'anima
Leggilo nella BibliotecaOgni qual volta si desidera una cosa contro il volere di Dio, subito si diventa interiormente inquieti. Il superbo e l'avaro non hanno mai requie; invece il povero e l'umile di cuore godono della pienezza della pace. Colui che non è perfettamente morto a se stesso cade facilmente in tentazione ed è vinto in cose da nulla e disprezzabili. Colui che è debole nello spirito ed è, in qualche modo, ancora volto alla carne e ai sensi, difficilmente si può distogliere del tutto dalle brame terrene; e, quando pur riesce a sottrarsi a queste brame, ne riceve tristezza. Che se poi qualcuno gli pone ostacolo, facilmente si sdegna; se, infine, raggiunge quel che bramava, immediatamente sente in coscienza il peso della colpa, perché ha assecondato la sua passione, la quale non giova alla pace che cercava. Giacché la vera pace del cuore la si trova resistendo alle passioni, non soggiacendo ad esse. Non già nel cuore di colui che è attaccato alla carne, non già nell'uomo volto alle cose esteriori sta la pace; ma nel cuore di colui che è pieno di fervore spirituale.
DISCORSO 321 LUNEDÌ DOPO PASQUA
Discorsi - Sant'Agostino
Leggilo nella BibliotecaVi promette la relazione sulla guarigione di un uomo.
1. Ieri, come ricorda la Carità vostra, abbiamo detto: la relazione che riguarda quest'uomo è il suo aspetto. Tuttavia, poiché ci ha fatto conoscere dei particolari, quanto alle "Memorie" dei suoi santi, li dovete sapere per esserne maggiormente ammirati e a gloria del Signore nostro. Di essi è stato detto: Preziosa davanti al Signore la morte dei suoi santi 1. Perciò è conveniente pubblicare anche una relazione che contenga tutto ciò che abbiamo conosciuto dalla bocca di lui. Ma, se lo avrà voluto il Signore, oggi sarà elaborata e domani vi sarà proclamata.
Capitolo II: L’immunità della Vergine dal triplice effetto della colpa attuale, dal triplice effetto della miseria originale, dal triplice effetto della pena infernale.
Lo specchio della Beata Vergine Maria - Beato Corrado di Sassonia
Leggilo nella BibliotecaAve Maria, ecc. Facciamo risuonare quell’Ave, dolce parola e buona con la quale si incominciò la nostra redenzione dall’eterna sventura. Facciamolo, dico, risuonare spesso singolarmente ed in coro devotamente, dicendo : Ave, Maria. Ave e Ave e nuovamente Ave e mille volte Ave. Ecco, infatti, o carissimi, come si è detto sopra, la SS. Vergine Maria per l’assoluta assenza di colpa e immunità, per l'assoluta innocenza è purità detta vita a ragione è salutata con l’Ave, a ragione a lei è rivolta in principio l’Ave del saluto, Ave dico perché senza “vae " cioè senza guai (Conf. Petr. Cellens. serm. 24, in Ann. B. M. V. "Quid est Ave? Sine vae".
), Si deve considerare , che è triplice il “vae " da cui fu immune Maria, a cui invece è detto : Ave. Vi è infatti il "vae" della colpa, il "vae" della miseria e il " vae " della geenna, il " vae " dico della colpa attuale, della miseria originale, e della pena infernale, Di questi tre " vae " non senza ragione intendiamo ciò che si dice nell’ottavo capo dell'Apocalisse (Vers. 13): "Ho udito, dice Giovanni, la voce di un'aquila volante nel mezzo del cielo e dicente con grande strepito : guai, guai, guai (cioè vae, vae, vae) agli abitanti della terra ". Ma ecco, ciascuno di questi tre “vae " si moltiplica per tre " vae " cosi che siano insieme nove “ vae ", contro cui meritamente fu detto a Maria Ave. Poiché vi sono tre “ vae " di colpa, tre di miseria, tre di geenna, per la cui assenza Ella a ragione è salutata con l'Ave.
In primo luogo dunque, o carissimi, dobbiamo considerare che è triplice il "vae " della colpa, cioè il “ vae " della colpa del cuore, della colpa della bocca, della colpa delle opere. Anche di questi tre " vae " si può dire : guai, guai, guai agli abitanti della terra. — Guai dunque ai peccatori per la colpa del cuore, come si dice nel ventesimo nono capo di Isaia (Vers. 15) : Guai a voi che vi nascondete nel vostro cuore per celare al Signore i vostri disegni etc. Guai in verità ai peccatori dal cuore ipocrita, poiché i nascosti cuori dei malvagi sono le profonde sentine dei demoni e gli ipocriti sepolcri pieni d'ogni fetore di vizi. Guai a loro dunque, come è detto nel ventesimo terzo di Matteo (Vers. 27 ) : " Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che esteriormente appaiono agli uomini eleganti, dentro invece sono pieni di ossa di morti e di ogni sporcizia. — Oh ! quanto fu lungi da questo " vae " l’innoceutissimo cuore di Maria, testimoniandone S. Bernardo (Serm. 2 in ass. n. 8) che dice: "Maria non ebbe alcun proprio peccato e dall’innocentissimo suo cuore fu alieno anche il pentimento ". Perché infatti il cuor di Maria dovea pentirsi quando mai commise alcunché degno di pentimento ? Per questo il mondissimo suo cuore non fu la sentina del diavolo, non fu un sepolcro di vizi, anzi fu l'orto e il paradiso dello Spirito Santo, secondo ciò. che dicesi nel quarto della Cantica (Vers. 12): "orto tutto chiuso, sorella mia sposa, orto tutto chiuso "; “veramente orto di delizie, come dice Girolamo (Epist. cit. n. 9), in cui è piantato ogni genere di fiori e ogni profumo di virtù ". Perché dunque Maria fu sì lontana dal " vae " della colpa del cuore, meritamente a Lei e detto: Ave.
Parimente, guai ai peccatori per la colpa della bocca, come si dice nel quinto di Isaia (Vers. 20): " Guai a voi che chiamate il male bene e il bene male “. — Guai a loro e guai a tutti i peccatori poiché portano nella bocca il veleno, del diavolo, come dicesi nel salmo (Psalm. 13, 3) : veleno di serpenti sopra i loro labbri. O quanto lungi da questo " vae " fu la santissima bocca di Maria ! Onde ben dice, Ambrogio (II de Virgin. c. 2, n. 7) ; " Niente di orribile negli occhi di Maria, niente di procace nelle parole, niente negli atti vi fu di inverecondo ".
Nella bocca di Maria dunque non vi fu il fiele e il veleno del diavolo ma il miele e il latte dello Spirito santo, secondo il quarto della Cantica (Vers. 11). Un favo gocciolante i tuoi labbri, o sposa; miele e latte su la tua lingua. - Non ebbe Maria nella lingua un candidissimo latte quando proferì la castissima parola (Luc. 1, 34) : In qual modo avverrà questo, se io non conosco alcun uomo ? Non ebbe Maria sulla lingua anche un dolcissimo miele creando proferì quella melliflua parola (Luc. 1, 38) : Ecco la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola ? Poiché dunque fu sì lontano da Maria il “ vae " della bocca, meritamente a lei fu detto: Ave.
Parimente, guai ai peccatori per la colpa delle opere, come si dice nel secondo dell’Ecclesiastico (Vers. 14): Guai al cuore doppio e ai labbri maligni e alle mani malfattrici. Qui si toccano tutti questi tre " vae ". Guai ai doppi di cuore, per la colpa del cuore ; guai ai labbri maligni, per la colpa della bocca ; guai alle mani malfattrici, per la colpa delle opere. O quanto lontana da tal "vae" fu ogni opera e l'intera vita di Maria ! Per cui ben dice S. Bernardo (Epist. 174, n. 5) : " Fu conveniente che la regina delle Vergini conducesse una vita senza alcun peccato per singolare privilegio di santità affinché, mentre dava alla luce il distruttore del peccato e della morte, ottenesse a tutti il dono della vita e della giustizia ". Osserva come dica " senza alcun peccato ". Maria condusse tutta la vita in modo da non contrarre alcuna macchia di peccato né col cuore, né col labbro né con le opere, talché con tutta verità il Signore poteva dirle (Cant. 4, 7): Tutta bella sei, o amica mia, e macchia non è in te. - Così dunque Maria SS. e innocentissima col cuore fu senza 'vae " e per questo a lei fu detto: Ave.
In secondo luogo, si deve considerare che Maria fu immune non solo dal triplice " vae " della colpa attuale, ma anche dal triplice " vae " della miseria originale, cioè dal " vae " della miseria dei nati, dal " vae " della miseria delle partorienti, dal " vae " della miseria dei morenti. II "vae” della miseria dei nati è il "vae” del fomite che rende infermi tutti i nati, e il "vae" della miseria delle partorienti è il “vae " del dolore che tormenta le partorienti, il “vae " della miseria dei morenti è il " vae " del dissolvimento che riduce in cenere i morenti. Anche di questi tre “ vae " si può dire : guai, guai, guai agli abitanti della terra. - II " vae " dunque della miseria dei nati è il " vae " del fomite innato in noi, per cui secondo l’originale corruzione siamo tanto deboli al bene e tanto proni al male che ogni nato col fomite, ogni infermo per il fomite e dal fomite piagato può dire col decimo capo di Geremia (vers. 19); "Guai a me per il mio dolore, mia pessima piaga. Io poi ho detto : questa in vero è la mia infermità ed io dovrò portarla. — Ma ohimè! non solo nei nascenti vi è il "vae" della miseria è della infermità che inclina al male gli adulti, ma vi è anche il "vae" della deformità e della colpa che incita all'ira i pargoli; di cui l'apostolo dice (Eph. 2, 3): tutti nasciamo figli dell’ira. — O quanto fu immune da questo "vae" dei nati la santissima nascita di Maria che non solo fu liberata dalla colpa originale, ma anche dalla miseria del fomite in quanto era incline al peccato, in modo che per la santificazione nell'utero materno mai fu prona al peccato, testimonio S. Bernardo che dice (Epist. cit. n. 5) : " Io credo che sia discesa, in Lei una più copiosa grazia di santificazione che abbia santificato non solo la sua nascita ma abbia anche custodito immune da ogni peccato tutta la vita ". Poiché dunque la nascita di Maria fu si lontana da questo " vae " meritamente a lei fu detto : Ave.
Parimente il " vae " della miseria delle partorienti è quel " vae ” dell'originale maledizione di cui ad Eva fu detto : Tu partorirai i figli nel dolore. Di questo " vae " a molte incinte si può dire generalmente ciò che in special modo di alcune dice il Signore nel ventesimo quarto di Matteo : Guai alle incinte e alle allattante in quei giorni! O quanto da questo “ vae “ fu immune l’utero pregnante e partoriente di Maria, testimonio Agostino che dice (Homil. 3 de Nat. B. M. V. post initium): " O quanto è beata questa Madre che senza contaminarsi concepì e senza dolore partorì la nostra medicina ! " Poiché dunque Maria fu sì lontana da questo " vae " delle partorienti, meritamente a Lei fu detto: Ave.
Parimente, il “ vae " della miseria dei morenti è il “ vae " della incinerazione che fu inflitta all'uomo quando al peccatore fu detto (Gen. 3. 19) : Tu sci polvere, e in polvere tornerai. Onde tanto del " vae ” dei morenti quanto del “ vae " dei nascenti ben si può intendere ciò che è detto nel quarantesimo primo dell'Ecclesiastico (Vers. 11. Seg) : Guai a voi, o empi, che avete abbandonato la legge del Signore altissimo. Anche se sarete per nascere, nascerete nella maledizione; e se sarete per morire, la vostra parte sarà nella maledizione. Certamente tanto i pii che gli empi nascono nella maledizione del fomite e moriranno nella maledizione della polvere, ma pure non senza una conveniente ragione qui si inculca ai soli empi il " vae " dell'una e dell'altra maledizione, poiché a costoro sarà più pericoloso il fomite e l'incinerazione più odiosa. Finalmente agli ingiusti la miseria del fomite sarà più nociva e il ricordo dell'incinerazione più amaro che ai giusti. O quanto lontano da questo " vae " dell’incinerazione fu, come crediamo, il SS. corpo di Maria ! Questo corpo infatti è l’arca SS. di Dio, a cui fu conveniente non esser putrefatto, ma a somiglianza del suo Figlio, esser risuscitato prima di ogni putrefazione. Onde tanto del Figlio quanto della Madre segnalatamente dice il profeta (Psalmi 131, 8) : Risorgi, o Signore, nella tua pace, tu e l’arca della tua santificazione.
Quest’arca fu fatta con legni incorruttibili (Cfr. Exod. 25. 10), perché la carne di Maria per niente fu, come crediamo, putrefatta. E per questo ben dice S. Agostino (De Assunt. B. M. V. n. 6) : " Più degno è il cielo che la terra, di conservare sì prezioso tesoro, e a ragione a tanta integrità tiene dietro l’incorruttibilità e non il dissolvimento della putredine ". Così dunque Maria in quel modo che è stato detto, fu lontana dal " vae “ delle partorienti, lontana dal " vae " dei morenti, e per ciò a lei fu detto : Ave.
In terzo luogo, o carissimi, dobbiamo considerare che Maria non solo fu immune dal triplice " vae " della colpa attuale; non solo dal triplice “ vae " della miseria originale, ma anche dal triplice " vae " della colpa infernale. Questo triplice " vae " consiste nella grandezza, nella moltitudine, nella lunghezza delle pene. Guai dunque tanto ai dannati che ai dannandi, guai, dico, per la grandezza, guai per la moltitudine, guai per la lunghezza dei tormenti. Di questi tre “ vae " si può dire : guai, guai, guai agli abitanti della terra.
Il " vae " dunque della geenna consiste nella grandezza delle pene ; di questo " vae " ben si dice nel ventesimo quarto di Ezechiele (Vers. 9) : guai alla città sanguinaria, della quale io farò un gran fuoco. — La città sanguinaria è la riunione di tutti gli empi, di cui grande sarà il fuoco nel grande incendio dei dannati. O quanto lontana da questo grande " vae " della grandezza della pena fu la immensa grandezza della grazia e della gloria di Maria, alla quale, contro il grande fuoco dei dannati nell'inferno, già Dio aveva preparato un'immensa gloria in cielo, affinché come fu grande nel merito, così pure fosse grande nel premio. Onde Ella è quel gran trono di cui si parla nel decimo capo del terzo libro dei Re (Vers. 18) : Il re Salomone fece un gran trono di avorio. Il trono di Salomone per verità è Maria, grande assolutamente nella grazia e nella gloria. Per questo ben dice S. Bernardo (Serm. I. in Assuns. B. M. V. n. 4) : " Quanto di grazia acquistò in terra Maria sopra tutti, tanto di gloria singolare ottenne in cielo". Poiché dunque Maria fu tanto lontanissima da questo " vae " meritamente a Lei fu detto : Ave.
Parimente, il "vae" della geenna consiste non solo nella grandezza delle pene, ma anche nella loro moltitudine : onde è detto nel terzo di Isaia (Vers. 9) : Guai alle loro anime, perché saranno loro resi mali per mali. Dice mali al plurale, perché molti anzi moltissimi mali per mali saranno resi nella geenna. O quanto lontano da questo “vae" della moltitudine dei tormenti fa in Maria la moltitudine dei meriti e dei premi, alla quale contro i molti mali dei dannati nell'inferno già Dio aveva preparato molti beni in cielo, talché nessun angelo e nessun santo può a lei somigliarsi per la moltitudine e la riunione dei beni celesti, secondo il detto del trentesimo primo dei Proverbi (Vers. 29) : Molte figlie hanno riunite grandi ricchezze, ma tu tutte le hai superate. Se per tali figlie intendiamo le anime sante o le intelligenze angeliche, Maria non ha superato forse tutte , le loro speciali ricchezze ? Non ha superalo Ella tutte le ricchezze delle vergini, dei confessori, dei martiri, degli apostoli, dei profeti, dei patriarchi, degli angeli ? essendo Ella sola la primizia delle vergini, lo specchio dei confessori, la rosa dei martiri, il registro degli apostoli, l'oracolo dei profeti, la figlia dei patriarchi, la regina degli angeli. Che cosa infatti le mancò delle ricchezze di tutti costoro ? Ascolta. Girolamo infatti dice (Epist cit. n. 15); "Se tu osservi con più diligenza Maria, tu troverai che non vi è virtù, bellezza, candore e gloria che in Lei non risplenda ". Poiché dunque Maria fa tanto lontanissima da questo " vae " della geenna, a ragione a Lei fu detto : Ave.
Parimente, il " vae " della geenna non solo nella grandezza, non solo nella moltitudine, ma anche nella lunghezza ossia nella eternità delle pene consiste, onde nella Epistola canonica di Giuda si dice (Vers. 11. et 13) : Guai a coloro che si incamminarono nella via di Caino, e per mercede si smarrirono nell'errore di Balaam e perirono nella ribellione di Core. E dopo poco segue : ai quali è riservata in eterno la tenebrosa caligine. Osserva che dice in eterno e considera quanta sia quella perpetuità delle pene che non ha mai fine in eterno, quanto lontanissima da questo lunghissimo " vae " della geenna fu la perpetuità della gloria di Maria alla quale, contro le eterne tenebre dell'inferno, già il Signore aveva preparato l'eterna luce del cielo, affinché come l'anima peccatrice, sede del diavolo, è in eterno miserevolmente tenebrosa, così Maria mediatrice, sede di Cristo, è in eterno mirabilmente luminosa, secondo il detto del salmo (Psalm. 88, 38) "Il suo trono come un sole al mio cospetto, e luna perfetta in eterno “.
Così dunque la beatissima Vergine Maria fa lontana dal triplice “vae " della geenna, anzi fu lontana dai suddetti nove " vae " e per questo a ragione a Lei fu detto: Ave. Noi dunque, o carissimi, tutti a Lei diciamo Ave, e tutti preghiamola onde Ella ci ottenga dal suo dolcissimo Figlio di esser liberati da ogni " vae " per il Signor nostro Gesù Cristo, Figlio suo, che col Padre e lo Spirito Santo vive e regna.
Brasilia (Brasile), 8 febbraio 1990. Esercizi spirituali sotto forma di Cenacolo coi Sacerdoti Responsabili del M.S.M. del Brasile. Mamma e Regina del Brasile.
Don Stefano Gobbi
«Come sono contenta, figli prediletti, di questo vostro Cenacolo di preghiera e di fraternità, che voi fate insieme alla vostra Mamma Celeste.
- Vi riunite nella preghiera: così insieme pregate con la Liturgia delle ore, con la recita del santo Rosario. Alla sera vi riunite tutti intorno a Gesù Eucaristico, solennemente esposto sull'altare, per un'ora di adorazione e di riparazione. Durante la concelebrazione della santa Messa rinnovate sempre il vostro atto di consacrazione al mio Cuore Immacolato.
- Vi riunite nella fraternità: come era nel Cenacolo di Gerusalemme, così in questo vostro Cenacolo, Io vi aiuto a crescere nell'amore scambievole. Vi conoscete, vi comprendete, vi comunicate difficoltà e problemi e, come tanti fratelli, vi aiutate a crescere nell'esercizio di una sempre più perfetta carità. Così voi vivete il comandamento nuovo che Gesù vi ha dato: quello di amarvi fra voi come Lui viha amato. E per mezzo di voi, che mi avete risposto, il disegno del mio Cuore Immacolato si sta compiendo anche per questa vostra Patria e per la Chiesa che vive qui in Brasile. Sono Mamma e Regina del Brasile.
Come vi ho detto nel mio precedente messaggio, vi confermo che la Chiesa corre qui un grande pericolo di diventare vittima dell'apostasia e della perdita della vera fede. I pericoli che la minacciano sono la contestazione, la divisione, le critiche numerose e pubbliche che si fanno al Papa ed al suo Magistero da parte di alcuni vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli. Tornate tutti sulla strada di una piena, docile, ubbidiente unità al Papa, se volete restare nella vera fede e nella fedeltà a Cristo ed al suo Vangelo. Anche la vostra Patria è sempre più minacciata dal materialismo e dall'edonismo, mentre più profonda si fa la divisione fra quelli che godono di molti beni materiali e quelli che sono privi anche del necessario per vivere.
È minacciata dalla piaga del divorzio, dell'aborto, del ricorso a tutti i mezzi per impedire la vita, della immoralità, della impurità, diffusa attraverso i mezzi di comunicazione sociale, specialmente dalla televisione. Ma, come vi ho promesso, Io sono intervenuta e intervengo ogni giorno per portare la vostra Patria e la vostra Chiesa sulla strada dell'unità, della salvezza e della pace.
Sono Mamma e Regina del Brasile. Oggi vi manifesto la mia materna soddisfazione, per avere accolto l'invito, che vi ho fatto, di diffondere ovunque i Cenacoli familiari, come una grande rete di salvezza. Voi avete risposto alla mia domanda ed Io ho mantenuto la mia promessa. Ora che entrate nell'ultimo decennio di questo secolo, in cui si compiranno gli avvenimenti decisivi che vi porteranno al trionfo del mio Cuore Immacolato, vi domando che si diffondano ancora di più i Cenacoli fra i Sacerdoti, i Cenacoli fra i fedeli e soprattutto i Cenacoli familiari.
Domando in particolare che si formino ovunque i Cenacoli dei bambini, come una crociata di preghiera innocente, che possa formare una grande barriera al diffondersi del male e del peccato, e consentire a Dio ed alla vostra Mamma Celeste di ottenere la vittoria del bene e dell'amore. Tornate alle vostre case nella pace e diventate gli apostoli di questo mio Movimento in tutto il Brasile. Vi accompagno col mio amore materno, vi assicuro di essere sempre accanto a ciascuno di voi e vi benedico».