Sotto il Tuo Manto

Domenica, 20 luglio 2025 - Sant'Apollinare di Ravenna (Letture di oggi)

L'uomo dedito alle cose dello spirito, dopo aver accudito alle necessità  materiali e dopo essersi liberato da pensieri e preoccupazioni, rientra nella sua casa, cioè nella sua coscienza, e chiusa la porta dei sensi, riposa con la sapienza dedicandosi alla contemplazione divina, nella quale assapora la dolcezza della quiete spirituale. (Sant'Antonio di Padova)

Liturgia delle Ore - Letture

Domenica della 16° settimana del tempo ordinario

Questa sezione contiene delle letture scelte a caso, provenienti dalle varie sezioni del sito (Sacra Bibbia e la sezione Biblioteca Cristiana), mentre l'ultimo tab Apparizioni, contiene messaggi di apparizioni a mistici o loro scritti. Sono presenti testi della Valtorta, Luisa Piccarreta, don Stefano Gobbi e testimonianze di apparizioni mariane riconosciute.

Vangelo secondo Marco 4

1Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva.2Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento:3"Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare.4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono.5Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo;6ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò.7Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto.8E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno".9E diceva: "Chi ha orecchi per intendere intenda!".

10Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro:11"A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole,12perché:

'guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato'".

13Continuò dicendo loro: "Se non comprendete questa parabola, come potrete capire tutte le altre parabole?14Il seminatore semina la parola.15Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l'ascoltano, subito viene satana, e porta via la parola seminata in loro.16Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito l'accolgono con gioia,17ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono.18Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola,19ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l'inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto.20Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l'accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno".

21Diceva loro: "Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?22Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce.23Se uno ha orecchi per intendere, intenda!".
24Diceva loro: "Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.25Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha".

26Diceva: "Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.28Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.29Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura".

30Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?31Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra;32ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra".

33Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere.34Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.

35In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: "Passiamo all'altra riva".36E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.37Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena.38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che moriamo?".39Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e vi fu grande bonaccia.40Poi disse loro: "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?".41E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?".


Primo libro di Samuele 14

1Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo scudiero: "Su vieni, portiamoci fino all'appostamento dei Filistei che sta qui di fronte". Ma non disse nulla a suo padre.2Saul se ne stava al limitare di Gàbaa sotto il melograno che si trova in Migròn; la sua gente era di circa seicento uomini.3Achià figlio di Achitùb, fratello di Icabòd, figlio di Pìncas, figlio di Eli, sacerdote del Signore in Silo, portava l''efod' e il popolo non sapeva che Giònata era andato.4Tra i varchi per i quali Giònata cercava di passare, puntando sull'appostamento dei Filistei, vi era una sporgenza rocciosa da una parte e una sporgenza rocciosa dall'altra parte: una si chiamava Bòzez, l'altra Sène.5Una delle rocce sporgenti era di fronte a Micmas a settentrione, l'altra era di fronte a Gàbaa a meridione.6Giònata disse allo scudiero: "Su, vieni, passiamo all'appostamento di questi non circoncisi; forse il Signore ci aiuterà, perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con pochi".7Lo scudiero gli rispose: "Fa' quanto hai in animo. Avvìati e va'! Eccomi con te: come il tuo cuore, così è il mio".8Allora Giònata disse: "Ecco, noi passeremo verso questi uomini e ci mostreremo loro.9Se ci diranno: Fermatevi finché veniamo a raggiungervi, restiamo in basso e non saliamo da loro.10Se invece ci diranno: Venite su da noi!, saliamo, perché il Signore ce li ha messi nelle mani e questo sarà per noi il segno".11Quindi i due si lasciarono scorgere dall'appostamento filisteo e i Filistei dissero: "Ecco gli Ebrei che escono dalle caverne dove si erano nascosti".12Poi gli uomini della guarnigione dissero a Giònata e al suo scudiero: "Salite da noi, che abbiamo qualche cosa da dirvi!". Giònata allora disse al suo scudiero: "Sali dopo di me, perché il Signore li ha messi nelle mani di Israele".13Giònata saliva aiutandosi con le mani e con i piedi e lo scudiero lo seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo scudiero li finiva.14Questa fu la prima strage nella quale Giònata e il suo scudiero colpirono una ventina di uomini, entro quasi metà di un campo arabile.
15Si sparse così il terrore nell'accampamento, nella regione e in tutto il popolo. Anche la guarnigione e i suoi uomini d'assalto furono atterriti e la terra tremò e ci fu un terrore divino.
16Le vedette di Saul che stavano in Gàbaa di Beniamino guardarono e videro la moltitudine che fuggiva qua e là.17Allora Saul ordinò alla gente che era con lui: "Su, cercate e indagate chi sia partito da noi". Cercarono ed ecco non c'erano né Giònata né il suo scudiero.18Saul disse ad Achia: "Avvicina l''efod'!" - egli infatti allora portava l''efod' davanti agli Israeliti -.19Mentre Saul parlava al sacerdote, il tumulto che era sorto nel campo filisteo andava propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote: "Ritira la mano".20A loro volta Saul e la gente che era con lui alzarono grida e mossero all'attacco, ma ecco trovarono che la spada dell'uno si rivolgeva contro l'altro in una confusione molto grande.21Anche quegli Ebrei che erano con i Filistei da qualche tempo e che erano saliti con loro all'accampamento, si voltarono, per mettersi con Israele che era là con Saul e Giònata.22Inoltre anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti sulle montagne di Efraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si unirono a inseguirli e batterli.23Così il Signore in quel giorno salvò Israele e la battaglia si estese fino a Bet-Aven.
24Gli Israeliti erano sfiniti in quel giorno e Saul impose questo giuramento a tutto il popolo: "Maledetto chiunque gusterà cibo prima di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici". E nessuno del popolo gustò cibo.25Tutta la gente passò per una selva dove c'erano favi di miele sul suolo.26Il popolo passò per la selva ed ecco si vedeva colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il popolo temeva il giuramento.27Ma Giònata non aveva saputo che suo padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che teneva in mano e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e i suoi occhi si rischiararono.28Uno del gruppo s'affrettò a dire: "Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: Maledetto chiunque toccherà cibo quest'oggi!, sebbene il popolo fosse sfinito".29Rispose Giònata: "Mio padre vuol rovinare il paese! Guardate come si sono rischiarati i miei occhi, perché ho gustato un poco di questo miele.30Dunque se il popolo avesse mangiato oggi qualche cosa dei viveri presi ai nemici, quanto maggiore sarebbe stata ora la rotta dei Filistei!".
31In quel giorno percossero i Filistei da Micmas fino ad Aialon e il popolo era sfinito.32Quelli del popolo si gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue.33La cosa fu annunziata a Saul: "Ecco il popolo pecca contro il Signore, mangiando con il sangue". Rispose: "Avete prevaricato! Rotolate subito qui una grande pietra".34Allora Saul soggiunse: "Passate tra il popolo e dite a tutti: Ognuno conduca qua il suo bue e il suo montone e li macelli su questa pietra, poi mangiatene; così non peccherete contro il Signore, mangiando le carni con il sangue". In quella notte ogni uomo del popolo condusse a mano ciò che aveva e là lo macellò.35Saul innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al Signore.
36Quindi Saul disse: "Scendiamo dietro i Filistei questa notte stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di loro". Gli risposero: "Fa' quanto ti sembra bene". Ma il sacerdote disse: "Accostiamoci qui a Dio".37Saul dunque interrogò Dio: "Devo scendere dietro i Filistei? Li consegnerai in mano di Israele?". Ma quel giorno non gli rispose.38Allora Saul disse: "Accostatevi qui voi tutti capi del popolo. Cercate ed esaminate da chi sia stato commesso oggi il peccato,39perché per la vita del Signore salvatore d'Israele certamente costui morirà, anche se si tratta di Giònata mio figlio". Ma nessuno del popolo gli rispose.40Perciò disse a tutto Israele: "Voi state da una parte: io e mio figlio Giònata staremo dall'altra". Il popolo rispose a Saul: "Fa' quanto ti sembra bene".41Saul parlò al Signore: "Dio d'Israele, fa' conoscere l'innocente". Furono designati Giònata e Saul e il popolo restò libero.42Saul soggiunse: "Tirate a sorte tra me e mio figlio Giònata". Fu sorteggiato Giònata.43Saul disse a Giònata: "Narrami quello che hai fatto". Giònata raccontò: "Realmente ho assaggiato un po' di miele con la punta del bastone che avevo in mano. Ecco, morirò".44Saul disse: "Faccia Dio a me questo e anche di peggio, se non andrai a morte, Giònata!".45Ma il popolo disse a Saul: "Dovrà forse morire Giònata che ha ottenuto questa grande vittoria in Israele? Non sia mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello del suo capo, perché in questo giorno egli ha agito con Dio". Così il popolo salvò Giònata che non fu messo a morte.46Saul cessò dall'inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro paese.
47Saul si assicurò il regno su Israele e mosse contro tutti i nemici all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Zoba e i Filistei e dovunque si volgeva aveva successo.48Compì imprese brillanti, batté gli Amaleciti e liberò Israele dalle mani degli oppressori.49Figli di Saul furono Giònata, Isbàal e Malkisùa; le sue due figlie si chiamavano Merab la maggiore e Mikal la più piccola.50La moglie di Saul si chiamava Achinòam, figlia di Achimàaz. Il capo delle sue milizie si chiamava Abner figlio di Ner, zio di Saul.51Kis padre di Saul e Ner padre di Abner erano figli di Abièl.52Durante tutto il tempo di Saul vi fu guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un uomo valente o un giovane coraggioso, lo prendeva al suo seguito.


Siracide 7

1Non fare il male, perché il male non ti prenda.
2Allontànati dall'iniquità ed essa si allontanerà da te.
3Figlio, non seminare nei solchi dell'ingiustizia
per non raccoglierne sette volte tanto.
4Non domandare al Signore il potere
né al re un posto di onore.
5Non farti giusto davanti al Signore
né saggio davanti al re.
6Non cercare di divenire giudice,
che poi ti manchi la forza di estirpare l'ingiustizia;
altrimenti temeresti alla presenza del potente
e getteresti una macchia sulla tua dirittura.
7Non offendere l'assemblea della città
e non degradarti in mezzo al popolo.
8Non ti impigliare due volte nel peccato,
perché neppure di uno resterai impunito.
9Non dire: "Egli guarderà all'abbondanza dei miei doni,
e quando farò l'offerta al Dio altissimo
egli l'accetterà".
10Non mancar di fiducia nella tua preghiera
e non trascurare di fare elemosina.
11Non deridere un uomo dall'animo amareggiato,
poiché c'è chi umilia e innalza.
12Non fabbricare menzogne contro tuo fratello
e neppure qualcosa di simile contro l'amico.
13Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna,
perché le sue conseguenze non sono buone.
14Non parlar troppo nell'assemblea degli anziani
e non ripetere le parole della tua preghiera.
15Non disprezzare il lavoro faticoso,
neppure l'agricoltura creata dall'Altissimo.
16Non unirti alla moltitudine dei peccatori,
ricòrdati che la collera divina non tarderà.
17Umilia profondamente la tua anima,
perché castigo dell'empio sono fuoco e vermi.
18Non cambiare un amico per interesse,
né un fratello fedele per l'oro di Ofir.
19Non disdegnare una sposa saggia e buona,
poiché la sua bontà val più dell'oro.
20Non maltrattare uno schiavo che lavora fedelmente
né un mercenario che dà tutto se stesso.
21Ami l'anima tua un servo saggio
e non ricusargli la libertà.

22Hai bestiame? Abbine cura;
se ti è utile, resti in tuo possesso.
23Hai figli? Educali e sottomettili fin dalla giovinezza.
24Hai figlie? Vigila sui loro corpi
e non mostrare loro un volto troppo indulgente.
25Accasa una figlia e avrai compiuto un grande affare;
ma sposala a un uomo assennato.
26Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla;
ma di quella odiata non fidarti.

27Onora tuo padre con tutto il cuore
e non dimenticare i dolori di tua madre.
28Ricorda che essi ti hanno generato;
che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?

29Temi con tutta l'anima il Signore
e riverisci i suoi sacerdoti.
30Ama con tutta la forza chi ti ha creato
e non trascurare i suoi ministri.
31Temi il Signore e onora il sacerdote,
consegna la sua parte, come ti è stato comandato:
primizie, sacrifici espiatori, offerta delle spalle,
vittima di santificazione e primizie delle cose sante.

32Al povero stendi la tua mano,
perché sia perfetta la tua benedizione.
33La tua generosità si estenda a ogni vivente
e al morto non negare la tua grazia.
34Non evitare coloro che piangono
e con gli afflitti mòstrati afflitto.
35Non indugiare a visitare un malato,
perché per questo sarai amato.
36In tutte le tue opere ricordati della tua fine
e non cadrai mai nel peccato.


Salmi 25

1'Di Davide'.

Alef. A te, Signore, elevo l'anima mia,
2Bet. Dio mio, in te confido: non sia confuso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
3Ghimel. Chiunque spera in te non resti deluso,
sia confuso chi tradisce per un nulla.

4Dalet. Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
5He. Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,
Vau. in te ho sempre sperato.
6Zain. Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedeltà che è da sempre.
7Het. Non ricordare i peccati della mia giovinezza:
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

8Tet. Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
9Iod. guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie.

10Caf. Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
11Lamed. Per il tuo nome, Signore,
perdona il mio peccato anche se grande.

12Mem. Chi è l'uomo che teme Dio?
Gli indica il cammino da seguire.
13Nun. Egli vivrà nella ricchezza,
la sua discendenza possederà la terra.

14Samech. Il Signore si rivela a chi lo teme,
gli fa conoscere la sua alleanza.
15Ain. Tengo i miei occhi rivolti al Signore,
perché libera dal laccio il mio piede.

16Pe. Volgiti a me e abbi misericordia,
perché sono solo ed infelice.
17Zade. Allevia le angosce del mio cuore,
liberami dagli affanni.

18Vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati.
19Res. Guarda i miei nemici: sono molti
e mi detestano con odio violento.

20Sin. Proteggimi, dammi salvezza;
al tuo riparo io non sia deluso.
21Tau. Mi proteggano integrità e rettitudine,
perché in te ho sperato.
22Pe. O Dio, libera Israele
da tutte le sue angosce.


Ezechiele 20

1Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me.2Mi fu rivolta questa parola del Signore:3"Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e di' loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non mi lascerò consultare da voi. Oracolo del Signore Dio.4Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri.5Di' loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio.6Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra tutte le terre.7Dissi loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio.
8Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto.9Ma feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi.10Così li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto;11diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva viva per esse.12Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico.
13Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna osservare perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli.
14Ma agii diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire.15Avevo giurato su di loro nel deserto che non li avrei più condotti nella terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra tutte le terre,16perché avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era attaccato ai loro idoli.17Tuttavia il mio occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel deserto.
18Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro idoli:19sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e mettetele in pratica.20Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il Signore vostro Dio.
21Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto.
22Ma ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui presenza io li avevo fatti uscire.23E nel deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri,24perché non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri.
25Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano vivere.26Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore.27Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e di' loro: Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo con infedeltà verso di me:28dopo che io li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e là fecero i sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: là depositarono i loro profumi soavi e versarono le loro libazioni.29Io dissi loro: Che cos'è quest'altura alla quale voi andate? Il nome altura è rimasto fino ai nostri giorni.
30Ebbene, di' agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini,31vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - non mi lascerò consultare da voi.32E ciò che v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo come le genti, come le tribù degli altri paesi che prestano culto al legno e alla pietra.33Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regnerò su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia ira.34Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia ira traboccante35e vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi giudicherò.36Come giudicai i vostri padri nel deserto del paese di Egitto così giudicherò voi, dice il Signore Dio.37Vi farò passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza.38Separerò da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li farò uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele: così saprete che io sono il Signore.39A voi, uomini d'Israele, così dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con le vostre offerte, con i vostri idoli;40poiché sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese; là mi saranno graditi e là richiederò le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete.41Io vi accetterò come soave profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli occhi delle genti.
42Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurrò nel paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di dare ai vostri padri.43Là vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesse.44Allora saprete che io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, uomini d'Israele". Parola del Signore Dio.


Atti degli Apostoli 23

1Con lo sguardo fisso al sinedrio Paolo disse: "Fratelli, io ho agito fino ad oggi davanti a Dio in perfetta rettitudine di coscienza".2Ma il sommo sacerdote Ananìa ordinò ai suoi assistenti di percuoterlo sulla bocca.3Paolo allora gli disse: "Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la legge e contro la legge comandi di percuotermi?".4E i presenti dissero: "Osi insultare il sommo sacerdote di Dio?".5Rispose Paolo: "Non sapevo, fratelli, che è il sommo sacerdote; sta scritto infatti: 'Non insulterai il capo del tuo popolo'".
6Paolo sapeva che nel sinedrio una parte era di sadducei e una parte di farisei; disse a gran voce: "Fratelli, io sono un fariseo, figlio di farisei; io sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti".7Appena egli ebbe detto ciò, scoppiò una disputa tra i farisei e i sadducei e l'assemblea si divise.8I sadducei infatti affermano che non c'è risurrezione, né angeli, né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose.9Ne nacque allora un grande clamore e alcuni scribi del partito dei farisei, alzatisi in piedi, protestavano dicendo: "Non troviamo nulla di male in quest'uomo. E se uno spirito o un angelo gli avesse parlato davvero?".10La disputa si accese a tal punto che il tribuno, temendo che Paolo venisse linciato da costoro, ordinò che scendesse la truppa a portarlo via di mezzo a loro e ricondurlo nella fortezza.11La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: "Coraggio! Come hai testimoniato per me a Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianza anche a Roma".

12Fattosi giorno, i Giudei ordirono una congiura e fecero voto con giuramento esecratorio di non toccare né cibo né bevanda, sino a che non avessero ucciso Paolo.13Erano più di quaranta quelli che fecero questa congiura.14Si presentarono ai sommi sacerdoti e agli anziani e dissero: "Ci siamo obbligati con giuramento esecratorio di non assaggiare nulla sino a che non avremo ucciso Paolo.15Voi dunque ora, insieme al sinedrio, fate dire al tribuno che ve lo riporti, col pretesto di esaminare più attentamente il suo caso; noi intanto ci teniamo pronti a ucciderlo prima che arrivi".
16Ma il figlio della sorella di Paolo venne a sapere del complotto; si recò alla fortezza, entrò e ne informò Paolo.17Questi allora chiamò uno dei centurioni e gli disse: "Conduci questo giovane dal tribuno, perché ha qualche cosa da riferirgli".18Il centurione lo prese e lo condusse dal tribuno dicendo: "Il prigioniero Paolo mi ha fatto chiamare e mi ha detto di condurre da te questo giovanetto, perché ha da dirti qualche cosa".19Il tribuno lo prese per mano, lo condusse in disparte e gli chiese: "Che cosa è quello che hai da riferirmi?".20Rispose: "I Giudei si sono messi d'accordo per chiederti di condurre domani Paolo nel sinedrio, col pretesto di informarsi più accuratamente nei suoi riguardi.21Tu però non lasciarti convincere da loro, poiché più di quaranta dei loro uomini hanno ordito un complotto, facendo voto con giuramento esecratorio di non prendere cibo né bevanda finché non l'abbiano ucciso; e ora stanno pronti, aspettando che tu dia il tuo consenso".
22Il tribuno congedò il giovanetto con questa raccomandazione: "Non dire a nessuno che mi hai dato queste informazioni".

23Fece poi chiamare due dei centurioni e disse: "Preparate duecento soldati per andare a Cesarèa insieme con settanta cavalieri e duecento lancieri, tre ore dopo il tramonto.24Siano pronte anche delle cavalcature e fatevi montare Paolo, perché sia condotto sano e salvo dal governatore Felice".25Scrisse anche una lettera in questi termini:26"Claudio Lisia all'eccellentissimo governatore Felice, salute.27Quest'uomo è stato assalito dai Giudei e stava per essere ucciso da loro; ma sono intervenuto con i soldati e l'ho liberato, perché ho saputo che è cittadino romano.28Desideroso di conoscere il motivo per cui lo accusavano, lo condussi nel loro sinedrio.29Ho trovato che lo si accusava per questioni relative alla loro legge, ma che in realtà non c'erano a suo carico imputazioni meritevoli di morte o di prigionia.30Sono stato però informato di un complotto contro quest'uomo da parte loro, e così l'ho mandato da te, avvertendo gli accusatori di deporre davanti a te quello che hanno contro di lui. Sta' bene".
31Secondo gli ordini ricevuti, i soldati presero Paolo e lo condussero di notte ad Antipàtride.32Il mattino dopo, lasciato ai cavalieri il compito di proseguire con lui, se ne tornarono alla fortezza.33I cavalieri, giunti a Cesarèa, consegnarono la lettera al governatore e gli presentarono Paolo.34Dopo averla letta, domandò a Paolo di quale provincia fosse e, saputo che era della Cilicia, disse:35"Ti ascolterò quando saranno qui anche i tuoi accusatori". E diede ordine di custodirlo nel pretorio di Erode.


Capitolo XXXVII: L’assoluta e totale rinuncia a se stesso per ottenere libertà di spirito

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 1. O figlio, abbandona te stesso, e mi troverai. Vivi libero da preferenze, libero da tutto ciò che sia tuo proprio, e ne avrai sempre vantaggio; ché una grazia sempre più grande sarà riversata sopra di te, non appena avrai rinunciato a te stesso, senza volerti più riavere. O Signore, quante volte dovrò rinunciare, e in quali cose dovrò abbandonare me stesso? Sempre, e in ogni momento, sia nelle piccole come nelle grandi cose. Nulla io escludo: ti voglio trovare spogliato di tutto. Altrimenti, se tu non fossi interiormente ed esteriormente spogliato di ogni tua volontà, come potresti essere mio; e come potrei io essere tuo? Più presto lo farai, più sarai felice; più completamente e sinceramente lo farai, più mi sarai caro e tanto maggior profitto spirituale ne trarrai. Ci sono alcuni che rinunciano a se stessi, ma facendo certe eccezioni: essi non confidano pienamente in Dio, e perciò si affannano a provvedere a se stessi. Ci sono alcuni che dapprima offrono tutto; ma poi, sotto i colpi della tentazione, ritornano a ciò che è loro proprio, senza progredire minimamente nella virtù. Alla vera libertà di un cuore puro e alla grazia della rallegrante mia intimità, costoro non giungeranno, se non dopo una totale rinuncia e dopo una continua immolazione; senza di che non si ha e non si avrà una giovevole unione con me.

 2. Te l'ho detto tante volte, ed ora lo ripeto: lascia te stesso, abbandona te stesso e godrai di grande pace interiore. Da' il tutto per il tutto; non cercare, non richiedere nulla; sta' risolutamente soltanto in me, e mi possederai, avrai libertà di spirito, e le tenebre non ti schiacceranno. A questo debbono tendere il tuo sforzo, la tua preghiera, il tuo desiderio: a saperti spogliare di tutto ciò che è tuo proprio, a metterti nudo al seguito di Cristo nudo, a morire a te stesso, a vivere sempre in me. Allora i vani pensieri, i perversi turbamenti, le inutili preoccupazioni, tutto questo scomparirà. Allora scompariranno il timore dissennato, e ogni amore non conforme al volere di Dio.


LETTERE 38: Agostino informa Profuturo sulla sua malferma salute e della sorte di Megalio

Lettere - Sant'Agostino

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Scritta verso la metà del 397.

Agostino informa Profuturo sulla sua malferma salute (n. 1) e della sorte di Megalio; afferma poi che nessun male può giustificare l'ira (n. 2). Commiato (n. 3).

AGOSTINO AL FRATELLO PROFUTURO

Condizioni di salute e rassegnazione nelle malattie.

1. Quanto allo spirito sto bene, come piace a Dio che si degna di darmene le forze, ma non quanto al corpo poiché sto a letto: non posso infatti né camminare, né stare in piedi o seduto per il dolore e l'enfiazione delle ragadi o emorroidi. Ma, pure in queste condizioni, cos'altro dovrei dirti se non che sto bene, dal momento che così piace al Signore? Se infatti non ci conformiamo alla volontà di Dio, dobbiamo dare la colpa a noi stessi piuttosto che ritenere Dio ingiusto in quel che fa o permette. Sai bene tutto ciò, ma poiché sei un altro me stesso, di che cosa potrei parlare con te più volentieri se non di ciò di cui parlo con me stesso? Raccomando perciò alle tue fervorose preghiere i miei giorni e le mie notti; domanda per me la grazia di non commettere intemperanze durante il giorno e di trascorrere le notti con animo rassegnato, affinché pur se camminiamo nell'ombra della morte, il Signore sia con noi e non temiamo alcun male 1.

Morte di Megalio. Guardarsi dall'ira.

2. Senza dubbio avrete già saputo della morte del primate Megalio, poiché al momento in cui ti scrivo sono già passati circa ventiquattro giorni dalla sua sepoltura. Vorrei sapere, per quanto è possibile, se, come avevi intenzione, hai già visto il suo successore nella carica di primate. Non mancano gli scandali, ma neppure il mezzo per scamparne; non mancano le tristezze, ma nemmeno le consolazioni. E in mezzo a queste amarezze tu sai molto bene, ottimo fratello, quanto occorra stare in guardia perché le pieghe più intime del cuore non vengano invase dall'odio contro qualcuno o c'impedisca di pregare Dio nella nostra camera con l'uscio serrato 2, e anzi lo chiuda contro Dio stesso. L'odio poi si insinua di nascosto nel cuore, poiché a nessuno sembra ingiusta la propria collera. Se poi mette radici nel cuore, la collera diventa odio, e mentre si mescola il piacere d'un risentimento, sia pur giustificato, la trattiene più a lungo nel vaso del cuore finché tutto diventa acido e guasta il recipiente. Molto meglio, quindi, non lasciarsi trasportare neppure a giusto titolo da sdegno contro alcuno, anziché lasciarsi andare senza accorgersi, sotto il pretesto di un giusto risentimento, sulla facile china dell'ira, nell'odio contro qualcuno. Quando infatti si tratta di dare ospitalità a sconosciuti, si suol dire ch'è meglio sopportare un farabutto anziché, forse per ignoranza, chiudere la porta in faccia a un galantuomo per la paura di aprirla ad un farabutto. Ma il contrario avviene per le passioni dell'anima, poiché è senza confronto più utile per la nostra salvezza non aprire il santuario del nostro cuore all'ira, anche se bussa per un giusto motivo, che darle ricetto, dal momento che difficilmente poi se ne andrà via; anzi, di arboscello diventerà trave, poiché osa pure crescere sfacciatamente più di quanto non si creda, in quanto non arrossisce nelle tenebre dopo che il sole è tramontato su di essa 3. Comprendi certo con quanta ansia e sollecitudine ti ho scritto questi pensieri, se ricordi il discorso fatto insieme non molto addietro durante un viaggio che abbiamo fatto insieme.

Commiato.

3. Porgiamo i nostri saluti al fratello Severo e a quanti convivono con lui. Forse scriverei anche ad essi, se me lo permettesse la fretta del latore. Prego inoltre la Santità tua di ringraziare da parte mia il fratello nostro Vittore d'avermi informato di recarsi a Costantina; ti prego pure di interporre i tuoi buoni uffici presso di lui perché nel ritorno si degni passare per Calama, come mi ha promesso, al fine di sbrigare l'affare ch'egli sa e per il quale sono tormentato dalle istanze di Nettario il vecchio. Sta bene.

 

1 - Sal 22, 4.

2 - Mt 6, 6.

3 - Cf. Ef 4, 26.


Parte 2

Quaderno VI - Santa Faustina Kowalska

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26.V.1938. Oggi ho fatto compagnia a Gesù mentre ascendeva in cielo. Era poco dopo mezzogiorno e mi prese una grandissima nostalgia di Dio. Cosa strana, più sentivo la presenza di Dio, tanto più ardente era il desiderio di Lui. All'improvviso mi vidi in mezzo ad una grande schiera di discepoli e di Apostoli. C'era anche la Madonna. Gesù stava dicendo che andassero in tutto il mondo «insegnando nel Mio nome». Poi stese le braccia, li benedisse e scomparve in una nuvola. Vidi la nostalgia della SS.ma Vergine. La Sua anima provò nostalgia di Gesù con tutta la forza del Suo amore, ma era talmente serena ed abbandonata in Dio, che nel Suo Cuore non c'era nemmeno un palpito che non fosse concorde con la volontà di Dio. Quando rimasi a tu per tu con la Santissima Vergine, Ella mi istruì sulla vita interiore. Mi disse: «La vera grandezza dell'anima consiste nell'amare Dio e nell'umiliarsi alla Sua presenza, nel dimenticare totalmente se stessi e nel considerarsi un nulla, perché il Signore è grande, ma si compiace soltanto degli umili, mentre ai superbi resiste sempre». Allorché mi venne a far visita di nuovo una certa persona, che ho già menzionato altrove, appena mi accorsi che cominciava a sguazzare nelle menzogne, le feci conoscere che sapevo che mentiva. Se ne vergognò enormemente e tacque. Allora le parlai del severo giudizio di Dio. E conobbi anche che attirava anime innocenti su strade pericolose. Le scoprii tutto ciò che teneva nascosto nel cuore. Siccome dovevo farmi forza per parlare con lei, per dimostrare a Gesù che amavo i nemici, le diedi la mia merenda. Se ne andò con la luce nell'anima, ma i fatti erano ancora lontani...

Ci sono dei momenti nei quali Gesù soddisfa ogni mio più piccolo desiderio. Un giorno avevo detto che avrei desiderato vedere le spighe del grano, che dal nostro sanatorio non si vedono. Aveva sentito uno dei pazienti; il giorno dopo era uscito dal sanatorio ed era andato in un campo e mi aveva portato alcune bellissime spighe. La mia cameretta è sempre abbellita da fiori freschi, tuttavia il mio spirito non trova soddisfazione in nulla, sente sempre più forte la nostalgia di Dio... Oggi ho pregato con fervore il Signore Gesù per la nostra casa, perché si degni di togliere quella piccola croce, con la quale ha visitato il convento. Il Signore mi ha risposto: «Le tue preghiere sono state accolte per altre intenzioni e quella piccola croce non posso toglierla finché non ne comprenderanno il significato». Io però non cessai di pregare. Una forte tentazione. Dopo che il Signore mi aveva fatto conoscere quanto Gli era caro un cuore puro, con ciò mi era stata data una conoscenza più profonda della mia miseria. E quando cominciai a prepararmi alla santa confessione, mi assalirono forti tentazioni contro i confessori. Io non vedevo satana, ma sentivo la sua tremenda malvagità. «Ma si, il confessore è un uomo come gli altri». «Non è un uomo come gli altri, perché ha la potenza di Dio». «Si, accusarsi dei peccati non è difficile, ma svelare i più nascosti segreti del cuore, rendere conto dell'azione della grazia di Dio, parlare di ogni richiesta di Dio, di tutto ciò che avviene fra me e Dio, dirlo ad un uomo, questo è al di sopra delle forze». E sentivo che lottavo contro delle forze potenti ed esclamai: «O Signore, Tu ed il sacerdote siete tutt'uno, mi accosto alla confessione come se mi accostassi a Te e non ad un uomo». Quando mi avvicinai alla grata, per prima cosa esposi le mie difficoltà. Il sacerdote disse che non avrei potuto far meglio, mettendo in chiaro subito quelle gravi tentazioni. E dopo la confessione si dileguarono tutte chissà dove; ora la mia anima è in pace. Una volta durante la ricreazione una delle suore direttrici spinse a dire che le suore converse non avevano sentimenti, quindi potevano essere trattate con durezza. Mi rattristai per questo, perché le suore direttrici conoscevano così poco le suore converse e giudicavano solo dalle apparenze.

Oggi ho parlato col Signore, il quale mi ha detto: “Ci sono delle anime per le quali non posso far nulla; sono le anime che spiano continuamente le altre e non sanno quello che avviene nel loro proprio intimo. Parlano in continuazione delle altre, anche durante il silenzio rigoroso, che è destinato a parlare con Me. Povere anime, che non sentono le Mie parole, restano vuote nel loro intimo, non Mi cercano all'interno del proprio cuore, ma nei pettegolezzi, dove Io non ci sono mai. Sentono il loro vuoto, ma non riconoscono la propria colpa e le anime nelle quali Io regno totalmente costituiscono per loro un continuo rimorso di coscienza. Esse invece di correggersi, hanno il cuore che si gonfia d'invidia, ma se non si ravvedono, affondano di più. Il loro cuore fino ad allora invidioso, comincia a coltivare l’odio. E sono già vicine al precipizio. Invidiano i Miei doni alle altre anime, ma esse stesse non sanno e non vogliono accettarli”. Trattenermi ai Tuoi piedi, o Dio nascosto, E delizia e paradiso per la mia anima. Lì Ti riveli a me, o Infinito, E mi dici dolcemente: “Dammi il tuo cuore”. A parlarTi in silenzio a tu per tu, E come vivere momenti di paradiso E dire a Dio: Ti do il mio cuore, Signore, Te lo do, Tu, grande ed infinito, lo accogli amorevolmente. L'amore e la dolcezza, ecco la vita della mia anima, Con la Tua continua presenza in essa, vivo sulla terra in un'estasi perenne E come un Serafino vado ripetendo: e Osanna. O Dio nascosto, col corpo, l'anima e la divinità Sotto le tenui apparenze del Pane, Tu sei la mia vita; da Te mi provengono grazie in quantità. Tu superi per me le delizie del cielo. Quando Ti unisci a me nella Comunione, o Dio, Sento la mia inconcepibile grandezza, Che mi viene da Te, o Signore; lo riconosco umilmente E, nonostante la mia miseria, col Tuo aiuto posso diventar santa.

+ Durante la santa Messa ho conosciuto che un certo sacerdote non opera molto sulle anime, perché pensa a se stesso e perciò è solo. La grazia di Dio fugge. Egli si basa su futili fattori esteriori che agli occhi di Dio non hanno alcuna importanza. E poi così superbo, preleva dal vuoto e versa nel vuoto, affaticandosi inutilmente. Ci sono dei momenti nei quali Gesù mi dà una particolare comprensione interiore ed allora tutto ciò che esiste sulla terra è al mio servizio: gli amici ed i nemici, il successo e le avversità; tutto, sia che voglia sia che non voglia, mi deve servire. Io non penso affatto a questo, procuro di essere fedele a Dio e di amarLo fino a dimenticare completamente me stessa. E Lui stesso si preoccupa di me e combatte contro i miei nemici. Dopo la santa Comunione, entrato Gesù nel mio cuore, Gli dissi: « Amore mio, regna nel più intimo del mio cuore, là dove hanno inizio i miei più segreti pensieri, in quel profondissimo santuario, al quale solo Tu, Signore, puoi accedere e dove il pensiero umano non è in grado di giungere. Dimora lì soltanto Tu e provenga da Te tutto quello che compio all'esterno. Desidero ardentemente e faccio il possibile con tutte le forze della mia anima affinché Tu, o Signore, Ti senta come a casa Tua in quel santuario. Una volta udii queste parole: «Se tu non Mi legassi le mani, manderei molti castighi sulla terra. Figlia Mia, il tuo sguardo disarma la Mia ira. Anche se le tue labbra tacciono, gridi a Me così potentemente che tutto il cielo ne è scosso. Non posso sfuggire alla tua supplica, poiché tu non M'insegui lontano, ma nel tuo proprio cuore».

Una notte venne da me l'anima di una certa signorina e mi fece sentire la sua presenza, facendomi sapere che aveva bisogno delle mie preghiere. Pregai per un po', ma il suo spirito non si allontanò da me. Ed allora dissi dentro di me: «Se sei uno spirito buono, lasciami in pace, e le indulgenze di domani saranno per te». Ed in quel momento quello spirito abbandonò la mia stanza. Conobbi che era in purgatorio. Oggi più che qualsiasi altra volta ho sperimentato sul mio corpo la Passione del Signore. Ho sentito che era per un peccatore agonizzante. Oggi il Signore mi ha istruito nuovamente sul modo di accostarmi al Sacramento della penitenza: «Figlia Mia, come ti prepari alla Mia presenza, così ti confessi davanti a Me, Mi copro semplicemente dietro il sacerdote. Non analizzare mai quale è quel sacerdote dietro cui Mi nascondo e svelati nella confessione come fai davanti a Me e io colmerò la tua anima della Mia luce». Cristo e Signore, mi conduci su tali precipizi che, quando li osservo, sono presa dallo spavento, ma nello stesso momento mi riempio di pace stringendomi al Tuo Cuore. Accanto al Tuo Cuore non ho paura di nulla. Nei momenti di pericolo mi comporto come un bimbo portato in braccio dalla madre. Quando vede qualcosa che lo minaccia, stringe più forte il collo materno e si sente sicuro.

+ Talvolta vedo le insidie che mi vengono tese da anime che non dovrebbero fare queste cose. Non mi difendo, ma confido maggiormente in Dio, che vede il mio intimo e m'accorgo che quelle anime s'impigliano esse stesse in quelle insidie. O Dio, quanto sei giusto e buono!

+ «Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un'anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l'abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano». O mio Gesù, Tu sei l'unico che conosce i miei sforzi; pare che vada meglio, ma questo meglio è relativo, mi permette di andare sulla veranda invece di star distesa sul letto. Vedo e mi rendo esattamente conto di quello che avviene in me. Nonostante le premure dei Superiori e le cure dei medici, la mia salute svanisce e fugge, ma mi rallegro enormemente per la Tua chiamata, o mio Dio, o Amore mio, poiché so che dal momento della mia morte comincerà la mia missione. Oh, quanto desidero essere sciolta da questo corpo! O mio Gesù, Tu sai che in tutti i miei desideri voglio sempre vedere realizzata la Tua volontà. Da parte mia non vorrei né morire un minuto prima e neppure vivere un minuto di più, né che mi siano diminuite le sofferenze né che mi siano aumentate, ma desidero unicamente conformarmi alla Tua santa volontà. Sebbene nel mio cuore ardano grandi entusiasmi e grandi desideri, tuttavia non sono mai al di sopra della Tua volontà. Ricorro alla Tua Misericordia, o Dio benigno, a Te che sei il solo buono. Benché la mia miseria sia grande e le mie colpe numerose, confido nella Tua Misericordia perché sei il Dio della Misericordia e da secoli non si è mai udito, né la terra né il cielo ricordano che un'anima, fiduciosa nella Tua Misericordia, sia rimasta delusa. O Dio di pietà, Tu solo puoi perdonarmi e non mi respingerai mai quando ricorrerò pentita al Tuo Cuore misericordioso, dal quale nessuno ha mai ricevuto un rifiuto, fosse pure stato il più grande peccatore.

Oggi sono stata svegliata da un gran temporale. Infuriava un vento impetuoso ed una pioggia tale che sembrava si fossero squarciate le nuvole. Cadevano fulmini ogni momento. Mi sono messa a pregare perché il temporale non facesse alcun danno. Ad un tratto ho udito queste parole: “Recita la coroncina che ti ho insegnato e il temporale cesserà”. Ho cominciato subito a recitare la coroncina e non l'avevo ancora finita che il temporale è cessato improvvisamente ed ho udito queste parole: «Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà». Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: «Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l'innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta».

+ Ti saluto, o Amore nascosto, vita della mia anima. Ti saluto, Gesù, sotto le tenui apparenze del pane. Ti saluto, mia dolcissima Misericordia che ti riversi su tutte le anime. Ti saluto, bontà infinita, che spandi all'intorno torrenti di grazie. Ti saluto, splendore velato, luce delle anime. Ti saluto, sorgente inesauribile di Misericordia, fonte purissima dalla quale sgorga per noi la vita e la santità. Ti saluto, delizia dei cuori puri. Ti saluto, unica speranza delle anime peccatrici. O mio Gesù, Tu sai che ci sono dei momenti nei quali non ho né pensieri elevati né estro di spirito. Sopporto pazientemente me stessa e riconosco che questa sono proprio io, poiché tutto ciò che è bello in me è grazia di Dio. Allora mi umilio profondamente ed invoco il Tuo aiuto e la grazia della Tua presenza non tarda a giungere in un cuore umile. O vergine, o fiore stupendo, Non resterai più a lungo in questo mondo. Quanto è bella la tua leggiadria O Mia casta sposa! Nessuna cifra può indicare Quanto è prezioso il tuo fiore verginale. Il tuo splendore da nulla offuscato. È coraggioso, forte, invincibile. Perfino lo splendore del sole pomeridiano Pare spento ed opaco di fronte ad un cuore verginale. Non vedo nulla più grande della verginità, È un fiore estratto dal Cuore di Dio. O vergine mite, rosa profumata, Benché molte siano le croci qui in terra, Occhio non vide né entrò in mente di uomo Quello che attende una vergine in cielo. O vergine, o giglio bianco come la neve, Tu vivi totalmente e solo per Gesù, E nel puro calice del tuo cuore C'è una confortevole dimora per Dio stesso. O vergine, nessuno riesce a cantare il tuo inno, Nel tuo canto c'è nascosto l'amore di Dio, Gli stessi angeli non comprendono Ciò che le vergini cantano a Dio. O vergine, il tuo fiore di paradiso Mette in ombra tutti gli splendori del mondo, E benché il mondo non possa comprenderti, China umilmente la fronte davanti a te. Benché la strada di una vergine sia cosparsa di spine, E la sua vita irta di croci di vario genere, Chi è così valoroso come lei? Nulla la spezza, è invincibile. O vergine, angelo in terra, La tua grandezza è nota in tutta la Chiesa. Tu fai la guardia davanti al tabernacolo, E come un Serafino ti trasformi tutta in amore.

Una volta sulla veranda conobbi che una persona era afflitta da gravi tentazioni in merito alla santa confessione, come se non fosse segreta. Sebbene mi fosse noto lo stato di quell'anima, tuttavia io non cominciai a parlare. Quando rimanemmo a tu per tu, essa si confidò con me raccontandomi ogni cosa. Dopo pochi momenti di conversazione mi disse: «Ormai sono tranquilla, molta luce è stata data alla mia anima». Oggi Gesù mi ha fatto sapere che dovevo parlar poco con una certa religiosa. Una speciale grazia del Signore mi ha sostenuta durante quel colloquio che, in caso contrario, non sarebbe stato a lode di Dio. Il Signore mi ha detto: «Entra spesso in purgatorio, poiché là hanno bisogno di te». O mio Gesù, comprendo il significato di queste parole che mi rivolgi, ma permettimi prima di entrare nel tesoro della Tua Misericordia. «Figlia Mia, scrivi che per un'anima pentita sono la Misericordia stessa. La più grande miseria di un'anima non accende la Mia ira, ma il Mio Cuore nei suoi confronti prova una grande Misericordia». O mio Gesù, dammi la forza di sopportare le sofferenze, in modo che non mi rifiuti di bere il calice dell'amarezza. Aiutami Tu stesso, affinché il mio sacrificio Ti sia gradito; non lo contamini l'amor proprio, anche se si prolunga negli anni. La purezza d'intenzione Te lo renda ben accetto, sempre nuovo e vitale. Una lotta perenne, uno sforzo incessante, questa è la mia vita, per adempiere la Tua santa volontà, ma tutto ciò che è in me, sia la miseria che la forza, tutto Ti lodi, o Signore.

L’INFINITA BONTA’ DI DIO NELLA CREAZIONE DEGLI ANGELI.

O Dio, Tu sei la felicità in Te stesso e per tale felicità non hai bisogno di alcuna creatura, poiché sei in Te stesso la pienezza dell'amore. Tuttavia per la Tua insondabile Misericordia chiami all'esistenza delle creature e le fai partecipare alla Tua eterna felicità ed alla Tua vita interiore divina che Tu vivi nell'eternità quale Unico Dio in Tre Persone. Nella Tua insondabile Misericordia hai creato gli spiriti angelici e li hai ammessi ai Tuo amore, alla Tua familiarità divina. Li hai resi capaci di amare eternamente. Sebbene li abbia così generosamente forniti di bellezza e di amore, tuttavia nulla è venuto a mancare alla Tua pienezza, o Dio, né d'altronde la loro bellezza ed il loro amore hanno completato Te, poiché Tu in Te stesso sei tutto. E se hai permesso loro di prendere parte alla Tua felicità, di esistere e di amarTi, ciò è dovuto unicamente all'abisso della Tua Misericordia. Per la Tua bontà insondabile essi Ti glorificano senza fine, prostrandosi ai piedi della Tua Maestà e cantando il loro eterno inno: « Santo, Santo, Santo... Sii adorato, unico e misericordioso Dio nella SS. Trinità, Insondabile, incommensurabile, inconcepibile. Pur immergendosi in Te, la loro mente non può comprenderTi, Perciò ripetono senza fine il loro eterno: « Santo! ». Sii glorificato, nostro misericordioso Creatore e Signore, Onnipotente, ricco di pietà, inconcepibile. il compito della nostra esistenza è quello di amarTi, Cantando il nostro eterno inno: « Santo! ». Sii benedetto, o Dio misericordioso, Amore eterno, Tu sei al di sopra dei cieli, dell'azzurro firmamento. La pura schiera degli spiriti Ti loda così, Col suo eterno inno: « Tre volte Santo... OsservandoTi direttamente in volto, o Dio, Vedo che prima di loro avresti potuto chiamare in vita altre creature, Perciò, prostrandomi davanti a Te con grande umiltà, Comprendo bene che questa grazia proviene unicamente dalla Tua Misericordia. Uno degli spiriti più belli non volle riconoscere la Tua Misericordia. Accecato dalla sua superbia, trascinò con sé altri E da angelo splendente divenne demonio, Ma in un attimo dall'alto dei cieli fu sprofondato nell'inferno. Ma qui si manifestò la Tua Misericordia e le Tue viscere furono scosse da una grande pietà e promettesti Tu stesso di provvedere alla nostra salvezza. Lo dobbiamo all'abisso inconcepibile della Tua Misericordia se non ci hai punito come meritavamo. Sia adorata la Tua Misericordia, o Signore! Per tutti i secoli continueremo ad esaltarla. Anche gli angeli sono rimasti stupiti per la grande Misericordia che hai mostrato per gli uomini... Sii adorato, o nostro Dio misericordioso, Nostro onnipotente Creatore e Signore, Ti rendiamo onore nella più profonda umiltà, Immergendoci nell'oceano della Tua Divinità. Allora gli angeli fedeli esclamarono: « Sia gloria alla Misericordia di Dio! ». E superarono felicemente la prova del fuoco. Gloria a Gesù, al Cristo umiliato, Gloria alla Madre Sua, la Vergine umile e pura. Dopo quella battaglia quei puri spiriti s'immersero nell'oceano della Divinità, Meditando, adorando l'abisso della Sua Misericordia. Affondano nella Sua bellezza e nel Suo immenso splendore, Conoscendo la Trinità delle Persone, ma l'Unità della Divinità.

+ L'INFINITA BONTÀ DI DIO NELLA CREAZIONE DEGU UOMINI.

O Dio, Tu nella Tua Misericordia Ti sei degnato di chiamare dal nulla all'esistenza il genere umano e lo hai generosamente dotato della natura e della grazia. Ma questo per la Tua bontà non è stato sufficiente. Tu, Signore, nella Tua Misericordia ci dai la vita eterna, ci ammetti alla Tua eterna felicità e ci fai partecipare alla Tua vita intima e lo fai unicamente per la Tua Misericordia. Tu ci concedi la Tua grazia unicamente perché sei buono e pieno d'amore. Non eravamo affatto necessari per la Tua felicità, ma Tu, Signore, vuoi dividere la Tua felicità con noi. Ma l'uomo non seppe resistere alla prova. Avresti potuto punirlo come gli angeli respingendolo da Te per l'eternità, Ma l'uomo non perseverò nell'ora della prova, Su istigazione del maligno, Ti divenne infedele, Perse la grazia e i doni e gli rimasero soltanto miseria, Lacrime, sofferenze, dolore, amarezza fino alla tomba. Ma Tu, o Dio misericordioso, non permettesti che l'umanità perisse, E promettesti un Redentore, Non ci lasciasti nella disperazione, nonostante le nostre gravi malvagità, Ed inviasti i Tuoi profeti ad Israele. Però l'umanità grida a Te giorno e notte, Dall'abisso della miseria, dei peccati e di ogni dolore. Ascolta i lamenti e le lacrime, Tu che regni nei cieli, O Dio di grande Misericordia, o Dio di pietà. L'uomo peccò, ma non era in grado di ottenere il perdono, Perché un abisso infinito si era aperto fra Dio e l'uomo. E gridava con la voce della sua miseria: abbi pietà di noi. Ma Jahvé taceva... e passava un secolo dopo l'altro. Aumenta la nostalgia di tutta l'umanità Per Colui che le era stato promesso. « Vieni, Agnello di Dio, e cancella le nostre colpe, Vieni come un raggio luminoso e rischiara le nostre tenebre ». E l'umanità grida senza posa a Te, Signore dei Signori, Alla Tua insondabile Misericordia, alla Tua pietà, O grande Jahvé lasciaTi placare, Rammenta la Tua bontà e perdona i nostri peccati.

+ L'INFINITA BONTÀ DI DIO NELL'INVIARCI IL SUO FIGLIO UNIGENITO.
O Dio, Tu non hai sterminato l'uomo dopo la caduta, ma nella Tua Misericordia gli hai perdonato ed hai perdonato veramente da Dio, cioè non solo gli hai rimesso la colpa ma l'hai colmato di ogni grazia. La Misericordia Ti ha spinto fino al punto che Tu stesso Ti sei degnato di scendere tra noi per sollevarci dalla nostra miseria. Dio scende sulla terra, il Signore dei Signori si umilia, Egli l'Immortale. Ma dove scendi, Signore? Forse nel tempio di Salomone? Vuoi forse che Ti venga costruita una nuova dimora dove hai intenzione di scendere? O Signore, che dimora Ti prepareremo, dal momento che tutta la terra è il Tuo sgabello? Tu stesso Ti sei preparato una dimora: una Santa Vergine. Le Sue viscere immacolate sono la Tua abitazione ed avviene l'inconcepibile miracolo della Tua Misericordia, o Signore. Il Verbo si fa Carne, Dio abita fra di noi, il Verbo di Dio, la Misericordia Incarnata. Con la Tua umiliazione ci hai innalzato alla Tua Divinità. E l'eccesso del Tuo amore, è l'abisso della Tua Misericordia. Stupiscono i cieli per questo eccesso del Tuo amore. Ora nessuno ha più paura di avvicinarsi a Te. Sei il Dio della Misericordia, hai pietà per la miseria, sei il nostro Dio e noi il Tuo popolo. Sei nostro Padre e noi per Tua grazia siamo Tuoi figli. Sia glorificata la Tua Misericordia, poiché Ti sei degnato di scendere tra noi. Sii adorato, o Dio misericordioso, Per esserTi degnato di scendere dal cielo su questa terra. Ti adoriamo in grande umiltà, Per aver innalzato tutto il genere umano. Insondabile nella Tua Misericordia, inconcepibile! Per amore verso di noi prendi per Te il corpo Da una Vergine Immacolata, mai sfiorata dal peccato, Perché così avevi stabilito dall'eternità. La Vergine Santa, quel niveo giglio, Per prima adora l'onnipotenza della Tua Misericordia. Il Suo Cuore puro si apre con amore alla venuta del Verbo, Crede alle parole del messaggero divino e si rafforza nella fiducia. Si stupì il cielo che Dio si fosse fatto uomo, Che ci fosse in terra un cuore degno di Dio. Perché mai, Signore, non Ti unisci a un Serafino, ma ad un peccatore? Questo è un mistero della Tua Misericordia, nonostante il puro grembo della Vergine. O mistero della divina Misericordia, o Dio di pietà, Che Ti sei degnato abbandonare il trono celeste Per abbassarTi alla nostra miseria, all'umana debolezza, Perché non gli angeli, ma gli uomini hanno bisogno di Misericordia. Per esprimere degnamente la Misericordia del Signore, Uniamoci alla Tua Madre Immacolata, Così allora il nostro inno Ti sarà più gradito, Dato che Essa è stata scelta fra gli angeli e gli uomini. Attraverso Lei, come attraverso un puro cristallo È giunta a noi la Tua Misericordia. Per Suo merito l'uomo divenne gradito a Dio, Per Suo merito scendono su di noi torrenti di grazie di ogni genere.

+ L'INFINITA BONTA’ DI DIO NELLA REDENZIONE DELL’UOMO.
Dio, con una sola parola avresti potuto salvare migliaia di mondi. Un solo sospiro di Gesù avrebbe soddisfatto la Tua giustizia. Ma Tu, o Gesù, hai affrontato per noi una Passione tanto tremenda, unicamente per amore. La giustizia del Padre Tuo sarebbe stata appagata da un Tuo unico sospiro e tutto il Tuo annientamento è opera esclusivamente della Tua Misericordia e di un inconcepibile amore. Tu, o Signore, mentre partivi da questa terra, hai voluto restare con noi ed hai lasciato Te stesso nel sacramento dell'altare e ci hai spalancato la Tua Misericordia. Non c’è miseria che Ti possa esaurire. Hai chiamato tutti a questa sorgente d'amore, a questa fonte della divina pietà. È lì la sede della Tua Misericordia, lì la medicina per le nostre infermità. Verso Te, viva sorgente di Misericordia, tendono tutte le anime: alcune come cervi assetati del Tuo amore, altre per lavare le ferite dei loro peccati, altre ancora per attingere forza per affrontare i disagi della vita. Quando spirasti sulla croce nello stesso istante ci hai donato la vita eterna. Permettendo che squarciassero il Tuo sacratissimo fianco, ci hai aperto la sorgente inesauribile della Tua Misericordia, ci hai dato quello che avevi di più prezioso, cioè il Sangue e l'Acqua del Tuo Cuore. Ecco l'onnipotenza della Tua Misericordia, dalla quale giunge a noi ogni grazia. Sii adorato, o Dio, nell'opera della Tua Misericordia, Sii benedetto da tutti i cuori fedeli Sui quali si posa il Tuo sguardo E nei quali c'è la Tua vita immortale. O mio Gesù, Misericordia! La Tua santa vita sulla terra è stata dolorosa, E terminasti la Tua opera con un supplizio atroce, sospeso e disteso sull'albero della croce. E tutto questo per amore delle nostre anime. Per un amore inconcepibile Ti lasciasti squarciare il Sacr.mo fianco E sgorgarono dal Tuo Cuore torrenti di Sangue ed Acqua. Li c'è la viva sorgente della Tua Misericordia, Lì le anime trovano conforto e refrigerio. Nel SS.mo Sacramento ci lasciasti la Tua Misericordia, Il Tuo amore ha provveduto in modo che, Affrontando la vita, le sofferenze e le fatiche, Non dubitassimo mai della Tua bontà e Misericordia. Se sulla mia [sic!] anima gravassero anche tutte le miserie del mondo, Non dobbiamo dubitare nemmeno un istante, Ma confidare nella potenza della Misericordia Poiché Dio accoglie sempre benevolmente un'anima pentita. O ineffabile Misericordia del Signore, Fonte di pietà e di ogni dolcezza! Sii fiduciosa, sii fiduciosa, o anima, anche se sei macchiata dalla colpa. Poiché se ti avvicini a Dio, non proverai amarezza. Poiché Egli è la viva fiamma di un grande amore, Quando ci avviciniamo sinceramente a Lui, Scompaiono le nostre miserie, i peccati e le malvagità. Egli pareggia i nostri debiti, se ci affidiamo a Lui.

+ L’INFINITA BONTA’ DI DIO NEL DOTARE DI BELLEZZE IL MONDO INTERO, PER RENDERE PIACEVOLE ALL’UOMO IL SUO SOGGIORNO SULLA TERRA.
O Dio, con quanta magnanimità è distribuita la Tua Misericordia e tutto questo l'hai fatto per l'uomo. Oh, quanto devi amare quest'uomo, dal momento che il Tuo amore è così intraprendente! O mio Creatore e Signore, vedo Ovunque l'impronta della Tua mano ed il sigillo della Tua Misericordia, che circonda tutto ciò che è creato. O mio Creatore pietosissimo, desidero adorarti per conto di tutte le creature animate ed inanimate ed invito l'universo intero ad adorare la Tua Misericordia. Oh, quanto è grande la Tua bontà, o Dio! Sii adorato, nostro Creatore e Signore! O universo intero, adora il Signore in umiltà. Ringrazia il tuo Creatore con tutte le tue forze Ed esalta la Sua inconcepibile Misericordia. Va', o terra tutta col tuo verde, Va', o mare insondabile! La vostra riconoscenza si trasformi in un inno delizioso, Che faccia conoscere quanto è grande la Misericordia di Dio. Va', o sole bello e sfolgorante, Andate prima di lui luminose aurore, Unitevi in un solo inno; le vostre limpide voci Cantino in coro la grande Misericordia di Dio. Andate, monti e colline, boschi fruscianti e folti cespugli, Andate, fiori stupendi nelle ore mattutine; Il vostro profumo esclusivo Esalti, adori la Misericordia di Dio. Andate, meraviglie tutte della terra, Per le quali l'uomo non finisce mai di stupirsi, Andate concordemente ad adorare Iddio, Esaltando la Sua inconcepibile Misericordia. Va', o bellezza indelebile di tutta la terra, Ad adorare il Tuo Creatore in grande umiltà, Poiché tutto è racchiuso nella Sua Misericordia, Tutto proclama con voce potente quanto è grande la Misericordia di Dio. Ma al di sopra di tutte queste bellezze, L'adorazione più gradita a Dio È un'anima innocente, piena di fiducia, Che si unisce strettamente a Lui tramite la grazia.
+ O Gesù nascosto nel SS.mo Sacramento dell'altare, amore mio e mia unica Misericordia, Ti raccomando tutte le necessità della mia anima e del mio corpo. Tu puoi aiutarmi, poiché sei la Misericordia stessa, in Te sta tutta la mia speranza. [Qui nel manoscritto c’è un intera pagina in bianco].

+ G.M.G. Cracovia - Pradnik, 2.VI.1938. ESERCIZI SPIRITUALI DI TRE GIORNI.
Sotto la guida di Gesù Maestro. Egli stesso mi ha ordinato di fare questi esercizi, ed Egli stesso ha stabilito i giorni nei quali farli, cioè tre giorni prima della discesa dello Spirito Santo ed Egli stesso li ha diretti. Tuttavia chiesi il permesso al confessore per poter fare questi esercizi e l'ottenni. Lo chiesi anche alla Madre Superiora, ed anche da lei ebbi il permesso. Infatti avevo deciso che, se non avessi avuto il permesso dei superiori, gli esercizi non li avrei fatti. Iniziai una novena allo Spirito Santo e rimasi in attesa della risposta della Superiora. Gli esercizi si dovrebbero iniziare oggi, ma io non conosco affatto quale sia l'opinione della Superiora. La sera quando andai alla funzione, durante le litanie, vidi Gesù: «Figlia Mia, cominciamo gli esercizi». Risposi: « Gesù, mio carissimo Maestro, Ti domando tanto scusa, ma non li farò, poiché non so se la M. Superiora me lo permetta o meno ». «Sta' tranquilla, figlia Mia, la Superiora te l'ha permesso, lo saprai domattina, ma noi cominceremo gli esercizi questa sera...». Ed in realtà la Madre Superiora aveva telefonato la sera alla suora che mi assiste durante la malattia, perché mi dicesse che mi dava il permesso di fare gli esercizi spirituali, ma la suora si era dimenticata di dirmelo. Me lo disse soltanto la mattina del giorno dopo scusandosi molto con me per non avermelo detto il giorno prima. Le risposi: «Stia tranqullla, ho già iniziato gli esercizi secondo il desiderio della Superiora».

+ PRIMO GIORNO. La sera Gesù mi diede il tema della meditazione. In un primo momento il mio cuore fu preso da timore e da gioia. Allora mi strinsi al Suo Cuore ed il timore scomparve e restò la gioia. Mi sentii totalmente figlia di Dio ed il Signore mi disse: «Non aver paura di nulla, ciò che agli altri è vietato, a te è concesso. Tu ti nutri ogni giorno, come del pane quotidiano, di grazie che alle altre anime non è concesso vedere e neppure da lontano». «Figlia Mia, considera chi è Colui al quale il tuo cuore è strettamente unito per mezzo dei voti... Prima che creassi il mondo ti ho amato di quell'amore che oggi il tuo cuore sperimenta e per tutti i secoli il Mio amore non cambierà mai».

Applicazione. Al solo pensiero di Colui che era lo Sposo del mio cuore, la mia anima si è immersa in un raccoglimento più profondo e un ora mi è passata come fosse un minuto. In tale raccoglimento ho conosciuto gli attributi di Dio. Infiammata così interiormente d'amore, sono andata in giardino per un po' di refrigerio, ma appena ho rivolto lo sguardo verso il cielo, una nuova fiamma d'amore mi ha inondato il cuore. Ad un tratto ho udito queste parole: «Figlia Mia, hai esaurito il tema che ti è stato proposto? In tal caso ti darò un nuovo argomento». Ho risposto: «O Maestà infinita, non mi basterà l'eternità per conoscerTi... Tuttavia il mio amore verso di Te è cresciuto moltissimo. In segno di gratitudine depongo il mio cuore ai Tuoi piedi come un bocciolo di rosa; il suo profumo inebri il Tuo Cuore divino ora e nell'eternità... Che paradiso per un'anima, quando sente di essere tanto amata da Dio!... «Oggi leggerai il quindicesimo capitolo del Vangelo di S. Giovanni. Desidero che lo legga molto adagio».

SECONDA MEDITAZIONE. «Figlia Mia, medita sulla vita divina che è contenuta nella Chiesa per la salvezza e la santificazione della tua anima. Esamina quali frutti ricavi da questi tesori di grazie, da questi sforzi del Mio amore». Applicazione. O pietosissimo Gesù, non sempre ho saputo trarre profitto da questi doni inestimabili, poiché non ho badato al dono in sé, ma ho dato troppa importanza al recipiente col quale mi porgevi i Tuoi doni. Mio dolcissimo Maestro, d'ora in poi sarà diversamente, utilizzerò la Tua grazia per quanto ne sarà capace la mia anima. Una fede viva mi sosterrà; sotto qualunque aspetto mi invierai la Tua grazia, l'accetterò direttamente da Te, non badando al recipiente col quale me la invii. Se non sarò sempre in grado di accoglierla con gioia, lo farò sempre sottomettendomi alla Tua santa volontà.

+ CONFERENZA SULLA LOTTA SPIRITUALE.

«Figlia Mia, voglio istruirti sulla lotta spirituale. Non confidare mai in te stessa, ma affidati completamente alla Mia volontà. Nell'abbandono, nelle tenebre e nei dubbi di ogni genere ricorri a Me ed al tuo direttore spirituale, che ti risponderà sempre a Mio nome. Non metterti a discutere con nessuna tentazione, chiuditi subito nel Mio Cuore ed alla prima occasione rivelala al confessore. Metti l'amor proprio all'ultimo posto, in modo che non contamini le tue azioni. Sopporta te stessa con molta pazienza. Non trascurare le mortificazioni interiori. Giustifica sempre dentro di te l'opinione dei superiori e dei confessore. Allontanati dai mormoratori come dalla peste. Lascia che gli altri si comportino come vogliono, tu comportati come voglio Io da te. Osserva la regola nella maniera più fedele. Dopo aver ricevuto un dispiacere, pensa a che cosa potresti fare di buono per la persona che ti ha procurato quella sofferenza. Evita la dissipazione. Taci quando vieni rimproverata. Non domandare il parere di tutti, ma quello del tuo direttore spirituale; con lui sii sincera e semplice come una bambina. Non scoraggiarti per l'ingratitudine. Non indagare con curiosità sulle strade attraverso le quali ti conduco. Quando la noia e lo sconforto bussano al tuo cuore, fuggi da te Stessa e nasconditi nel Mio Cuore. Non aver paura della lotta; il solo coraggio spesso spaventa le tentazioni che non osano assalirci. Combatti sempre con la profonda convinzione che Io sono accanto a te. Non lasciarti guidare dal sentimento poiché esso non sempre è in tuo potere, ma tutto il merito sta nella volontà. Sii sempre sottomessa ai superiori anche nelle più piccole cose. Non t'illudo con la pace e le consolazioni; preparati a grandi battaglie. Sappi che attualmente sei sulla scena dove vieni osservata dalla terra e da tutto il cielo; lotta come un valoroso combattente, in modo che Io possa concederti il premio. Non aver troppa paura, poiché non sei sola ».

SECONDO GIORNO. «Figlia Mia, oggi medita la Mia dolorosa Passione in tutta la sua enormità; meditala come se essa fosse stata intrapresa esclusivamente per te».

Applicazione. Quando cominciai ad immergermi nella Passione divina, scopri il grande valore dell'anima umana e tutta la malizia del peccato e conobbi quanto io non sappia soffrire. Per acquistare meriti per le sofferenze, unirò strettamente la mia sofferenza alla Passione di Gesù, chiedendo la grazia per le anime agonizzanti, affinché la Misericordia di Dio le abbracci in quel momento decisivo...

SECONDA MEDITAZIONE. «Figlia Mia, medita sulla regola e sui voti che hai fatto a Me. Tu sai quanto Io li stimo.. tutte le grazie che riservo per le anime dei religiosi, sono in relazione alla regola ed ai voti».

Applicazione. O mio Gesù, qui avverto molte mancanze, ma per merito della Tua grazia non ricordo una sola infrazione consapevole e volontaria della regola e dei voti religiosi. Continua a custodirmi, o mio buon Gesù, poiché io da sola sono debole. «Oggi, figlia Mia, per lettura prenderai dal Vangelo di S. Giovanni il diciannovesimo capitolo e lo leggerai non solo con le labbra, ma col cuore...». Durante tale lettura la mia anima provò un profondo dolore. Conobbi tutta l'ingratitudine delle creature verso il loro Creatore e Signore, chiesi che Iddio mi preservasse dall'accecamento dell'intelletto.

CONFERENZA SUL SACRIFICIO E SULLA PREGHIERA.
«Figlia Mia, voglio insegnarti a salvare le anime col sacrificio e la preghiera. Con la preghiera e la sofferenza salverai più anime di un missionario che si dedichi ad istruire e a predicare. Voglio vedere in te un sacrificio di amore vivo, poiché solo così ha potere di fronte a Me. Devi essere annientata, distrutta, vivere come morta nella tua essenza più profonda. Devi essere distrutta nel più intimo di te stessa, dove l'occhio umano non giunge mai ed allora Sarai per Me un sacrificio gradito, un olocausto pieno di dolcezza e di profumo ed il tuo potere per chi intercederai sarà grande. All'esterno il tuo sacrificio deve apparire così: nascosto, silenzioso, imbevuto d'amore, saturo di preghiera. Voglio da te, figlia Mia, che il Tuo sacrificio sia puro e pieno d'umiltà, perché possa compiacermene. Non ti lesinerò la Mia grazia, in modo che tu possa adempiere quello che esigo da te. Ora t'insegnerò in che cosa consisterà il sacrificio d'olocausto nella vita di ogni giorno, per preservarti dalle illusioni. Accetterai con amore tutte le sofferenze; non affliggerti se spesso il tuo cuore proverà ripugnanza ed avversione per questo sacrificio. Tutta la potenza di questo sacrificio è racchiusa nella volontà, perciò questi Sentimenti contrari non solo non sminuiscono ai Miei occhi tale sacrificio, ma lo rendono più grande. Sappi che il tuo corpo e la tua anima saranno spesso nel fuoco. Anche se in alcune ore non Mi sentirai, Io però ti sarò accanto. Non temere, la Mia grazia sarà con te...».

TERZO GIORNO. «Figlia Mia, durante questa meditazione rifletti sull'amore del prossimo. È il Mio amore che ti guida nell'amore del prossimo? Preghi per i nemici? Desideri il bene per coloro che in qualsiasi maniera ti hanno rattristata od offesa? Sappi che tutto ciò che fai di buono per qualsiasi anima lo accetto come se lo avessi fatto a Me Stesso».

Applicazione. O Gesù, Amore Mio, Tu sai che solo da poco tempo mi comporto nei confronti del prossimo guidata unicamente dal Tuo amore. Solo Tu conosci gli sforzi che ho fatto in tale direzione. Adesso mi risulta più facile, ma se Tu stesso non avessi acceso nella mia anima il Tuo amore, non sarei riuscita a perseverare. Questo è il frutto dell'amore che ci dimostri nell'Eucaristia che m'infiamma ogni giorno.

SECONDA MEDITAZIONE. «Ora medita sul Mio amore nel Santissimo Sacramento. Lì sono tutto per te in corpo, anima e divinità, come tuo Sposo. Tu sai quello che esige l'amore, una cosa soltanto: la reciprocità...».

Applicazione. O mio Gesù, Tu sai che desidero amarTi di un tale amore, quale finora nessun'anima ha avuto per Te. Desidererei che il mondo intero si tramutasse in amore verso di Te, o mio Sposo. Tu mi nutri col latte ed il miele del Tuo Cuore. Fin dai primissimi anni mi hai educata Tu stesso per te, in modo che ora Ti sapessi amare. Tu sai che Ti amo, poiché Tu solo conosci quanto è grande il sacrificio che Ti offro ogni giorno. Gesù mi disse: «Figlia Mia, hai qualche difficoltà in questi esercizi spirituali?». Risposi che non ne avevo. In questi esercizi spirituali la mia mente è come un lampo. Penetro con grande facilità tutti i misteri della fede. O mio Maestro e Guida, di fronte al raggio della Tua luce scompare ogni oscurità dalla mia mente. «Oggi come lettura spirituale prenderai il santo Vangelo scritto da Giovanni capitolo 21. Vivila più col cuore che con la mente ».

+ Durante la funzione del mese di giugno il Signore mi disse: «Figlia Mia, ho posto il Mio compiacimento nel tuo cuore. Quando sono rimasto nel SS.mo Sacramento il Giovedi Santo, hai prevalso molto nella Mia mente». Dopo tali parole il mio amore tentò di esprimerGli che cosa è Lui per me, ma non riuscii a trovare le parole e scoppiai a piangere per la mia impotenza. E Gesù disse: «Per te Io sono la Misericordia stessa, perciò, ti prego, offrimi la tua miseria e questa tua impotenza: con ciò rallegrerai il Mio Cuore». Oggi nella mia anima è penetrata una fiamma talmente viva di amore di Dio che, se fosse durata più a lungo, sarei bruciata in quel fuoco, liberandomi dai lacci della vita terrena. Ho avuto l'impressione che sarebbe bastato un momentino ancora e sarei sprofondata in un oceano d'amore. Non riesco a descrivere questi strali d'amore che trafiggono la mia anima.

+ CONFERENZA SULLA MISERICORDIA.Sappi, figlia mia, che il Mio cuore è la Misericordia stessa. Da questo mare di Misericordia le grazie si riversano sul mondo intero. Nessun'anima che si sia avvicinata a Me, è ripartita senza essere stata consolata. Ogni miseria affonda nella Mia Misericordia e da questa sorgente scaturisce ogni grazia salvifica e santificante. Figlia Mia, desidero che il tuo cuore sia la sede della Mia Misericordia. Desidero che questa Misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia Misericordia che desidero tanto nelle anime. Prega quanto puoi per gli agonizzanti; impetra loro la fiducia nella Mia Misericordia, poiché essi hanno più che mai bisogno della fiducia e ne hanno tanto poca. Sappi che la grazia della salvezza eterna di alcune anime, all'ultimo momento, è dipesa dalle tue preghiere. Tu conosci tutto l'abisso della Mia Misericordia; attingi perciò da esso per te e soprattutto per i poveri peccatori. È più facile che il cielo e la terra cadano nel nulla, piuttosto che un'anima fiduciosa non venga abbracciata dalla Mia Misericordia”. Il mio proposito è sempre lo stesso: l'unione con Cristo-Misericordia.

Fine degli esercizi spirituali.
Ultimo colloquio col Signore. Ti ringrazio, o Amore Eterno, per la Tua inconcepibile amabilità verso di me, dato che Tu stesso Ti occupi direttamente della mia santificazione. «Figlia Mia, tre virtù ti adornino in modo particolare: l'umiltà, la purezza d'intenzione e l'amore. Non fare nient'altro, se non quello che esigo da te ed accetta tutto ciò che ti dà la Mia mano. Procura di vivere nel raccoglimento, in modo da poter udire la Mia voce; essa è tanto sommessa che possono udirla solo le anime che vivono nel raccoglimento...». Fino a mezzanotte non sono riuscita a prendere sonno, tanto ero presa dalla rinnovazione dei voti dell'indomani. La grandezza di Dio ha assorbito tutto il mio essere.

PENTECOSTE. LA RINNOVAZIONE DEI VOTI. Mi sono alzata molto prima del solito e sono andata in cappella ad immergermi nell'amore di Dio. Prima di ricevere la santa Comunione ho rinnovato a bassa voce i miei voti religiosi. Dopo la santa Comunione si è impadronito di me l'inconcepibile amore di Dio. La mia anima è stata in contatto diretto con lo Spirito Santo, che è lo stesso Signore, come il Padre ed il Figlio. Il Suo soffio ha riempito la mia anima di una tale gioia che invano mi sforzerei di descriverla, se volessi dare anche solo in parte un'idea di ciò che ha provato il mio cuore. Ovunque, per tutta la giornata, in qualunque parte fossi, con chiunque parlassi mi è stata compagna la viva presenza di Dio. La mia anima si è immersa nel ringraziamento per queste grandi grazie.

+ Oggi, quando sono andata in giardino, il Signore mi ha detto: «Torna nella tua cameretta dove starò ad aspettarti». Quando sono tornata ho visto subito Gesù che sedeva accanto al tavolino e mi aspettava. Guardandomi amorevolmente mi ha detto: «Figlia Mia, desidero che tu scriva adesso, poiché quella passeggiata non sarebbe stata conforme alla Mia volontà». Rimasi sola e mi misi subito a scrivere.

+ Quando m'immersi in preghiera e mi unii mentalmente a tutte le Messe che in quel momento si celebravano nel mondo intero, supplicai Iddio, in forza di tutte quelle sante Messe, di concedere Misericordia al mondo e specialmente ai poveri peccatori che in quel momento si trovavano in agonia. Nello stesso istante ricevetti interiormente la risposta da Dio, che mille anime avevano ottenuto la grazia in seguito alla preghiera che avevo rivolto a Dio. Noi non sappiamo quale numero di anime dobbiamo salvare con le nostre preghiere e coi nostri sacrifici, per cui è bene che preghiamo sempre per i peccatori. Oggi in un lungo colloquio il Signore mi ha detto: «Quanto desidero la salvezza delle anime! Mia carissima segretaria, scrivi che desidero riversare la Mia vita divina nelle anime umane e santificarle, purché esse vogliano accogliere la Mia grazia. I più grandi peccatori potrebbero raggiungere una grande santità, se soltanto avessero fiducia nella Mia Misericordia. Le Mie viscere sono colme di Misericordia, che è diffusa su tutto ciò che ho creato. La Mia delizia consiste nell'agire nelle anime degli uomini, riempirle con la Mia Misericordia e giustificarle. Il Mio regno in terra è la Mia vita nelle anime degli uomini. Scrivi, Mia segretaria, che direttore delle anime sono Io stesso direttamente, mentre indirettamente le guido tramite i sacerdoti e conduco ognuna alla santità attraverso una strada nota soltanto a Me». Oggi mi ha fatto visita la Madre Superiora che si è trattenuta molto brevemente. Appena ha dato un'occhiata attorno, mi ha detto che era anche troppo bello. Ed in realtà le suore cercano di rendermi piacevole il soggiorno in sanatorio, ma tutto ciò, per quanto bello, non diminuisce il mio sacrificio che soltanto Iddio vede e che finirà nel momento in cui il mio cuore cesserà di battere. Nessuna bellezza della terra e neppure del cielo può cancellare il tormento della mia anima, che è vivo in ogni momento sebbene così intimo. Finirà quando Tu stesso, Autore del mio tormento, dirai: «Basta». Nulla è in grado di ridurre il mio sacrificio.

PRIMO VENERDI’ DOPO IL CORPUS DOMINI.
Già il venerdì dopo il Corpus Domini mi sentii così male, che pensavo che si stesse avvicinando il momento tanto desiderato. Sopravvenne una febbre alta e la notte sputai sangue in abbondanza. La mattina tuttavia andai a ricevere Gesù, ma non mi fu possibile rimanere alla santa Messa. Nel pomeriggio ci fu un improvviso abbassamento della temperatura a 35,8. Ero così debole che avevo la sensazione che tutto in me stesse morendo. Tuttavia quando m'immersi in una preghiera più profonda, venni a sapere che non era ancora il momento della liberazione, ma solo una chiamata più vicina dello Sposo. Quando m'incontrai col Signore Gli dissi: «Tu mi prendi in giro, Gesù. Mi fai vedere la porta del cielo aperta e poi mi lasci di nuovo sulla terra». Ed il Signore mi disse: «Quando in cielo vedrai le giornate che stai passando attualmente, ti rallegrerai e vorresti vederne il più possibile. Non Mi meraviglio, figlia Mia, che tu non possa comprendere questo ora, poiché il tuo cuore è colmo di sofferenza e di nostalgia di Me. Mi piace la tua vigilanza. Ti basti la Mia parola, che ormai non andrà a lungo». E la mia anima si ritrovò nuovamente in esilio. Mi unii amorevolmente alla volontà di Dio, sottomettendomi ai suoi amorevoli decreti.

+ I discorsi su cose del mondo, che ascolto qui, mi stancano talmente che mi sento sui punto di svenire. Se ne sono accorte anche le suore che mi assistono, poiché la cosa si nota all'esterno. Era il 17 giugno 1938.

+ Oggi ho visto la gloria di Dio che si propaga da questa immagine. Molte anime ricevono grazie, benché non ne parlino ad alta voce. Sebbene le sue vicissitudini siano di vario genere, Iddio ottiene gloria per suo mezzo e gli sforzi di satana e degli uomini malvagi s'infrangeranno e verranno annientati. Nonostante la rabbia di satana, la divina Misericordia trionferà sul mondo intero ed avrà il culto di tutte le anime. Sono venuta a sapere che, affinché Dio possa operare in un'anima, essa deve rinunciare ad agire di propria iniziativa; in caso contrario Dio non realizzerà in essa la Sua volontà. Mentre si avvicinava una grande tempesta, cominciai a recitare la coroncina. Ad un tratto udii la voce di un angelo: «Non posso avvicinarmi nella tempesta, poiché il bagliore che esce dalla sua bocca respinge me e la tempesta». Così si lamentava l'angelo con Dio. Allora conobbi quale grande devastazione doveva compiere per mezzo di quella tempesta, ma conobbi egualmente che quella preghiera era gradita a Dio e grande era la potenza di quella coroncina. Conobbi che una certa anima molto cara al Signore, nonostante subisca persecuzioni di vario genere, sarà insignita dal Signore di una più alta dignità, per la qual cosa il mio cuore ha provato una grande gioia. I momenti più belli per me sono quelli nei quali sono a colloquio col Signore nel mio intimo. Procuro, per quanto è in mio potere, di fare in modo che non sia solo, Egli ha sempre piacere di stare con noi...

+ O Gesù, o Dio eterno, Ti ringrazio per i Tuoi innumerevoli benefici e le Tue grazie. Ogni battito del mio cuore sia un inno di ringraziamento per Te, o Dio. Ogni goccia del mio sangue circoli per Te, o Signore. La mia anima è tutta un cantico di ringraziamento alla Tua Misericordia. Ti amo, o Dio, per Te stesso. O mio Dio, benché le sofferenze siano grandi e si prolunghino nel tempo, le accetto dalle Tue mani come un magnifico dono. Le accetto tutte, anche quelle che altre anime non hanno voluto accettare. Puoi venire da me, o Gesù, a chiedermi tutto, non Ti rifiuterò nulla. Di una cosa Ti supplico, dammi la forza di sopportarle e rendile meritorie. Ecco, hai tutto il mio essere, fa' di me quello che Ti piace. Oggi ho visto il Sacr.mo Cuore di Gesù in cielo in un grande splendore. Dalla ferita uscivano i raggi e si diffondevano sul mondo intero. Oggi è venuto da me il Signore ed ha detto: «Figlia Mia, aiutaMi a salvare le anime. Andrai da un peccatore agonizzante e reciterai la coroncina e con ciò gli otterrai la fiducia nella Mia Misericordia, poiché è già nella disperazione». Improvvisamente mi trovai in una capanna sconosciuta, dove stava agonizzando fra dolori tremendi un uomo già avanti negli anni. Attorno al letto c'era una moltitudine di demoni e la famiglia in lacrime. Appena cominciai a pregare, gli spiriti delle tenebre si dispersero con sibili indirizzando minacce contro di me. Quell'anima si rasserenò e piena di fiducia si addormentò nel Signore. Nello stesso istante mi ritrovai nella mia stanza. Come ciò avvenga, non lo so.

+ G.M.G. Sento che una forza sconosciuta mi difende e mi ripara dalle frecce del nemico. Mi ripara e mi difende, lo sento molto bene, sono protetta come se fossi all'ombra delle Sue ali. O mio Gesù, solo Tu sei buono. Anche se il mio cuore si sforzasse a descrivere almeno in piccola parte la Tua bontà, non ne sarei capace, ciò è al di sopra di qualsiasi nostra immaginazione. Un giorno, durante la santa Messa, il Signore mi fece conoscere più a fondo la sua Santità e Maestà e nello stesso tempo conobbi la mia miseria. Fui lieta per tale conoscenza e la mia anima s’immerse completamente nella Sua Misericordia; mi sentii immensamente felice. Il giorno dopo udii queste precise parole: “Vedi, Iddio è così santo e tu sei peccatrice. Non accostarti a Lui e confessati ogni giorno”. Ed in realtà, qualunque cosa pensassi, mi sembrava peccato. Tuttavia non tralasciai la santa Comunione e decisi di andare a confessarmi a suo tempo, non avendo un impedimento evidente. Ma quando si avvicinava il giorno della confessione preparai tutto un carico di quei peccati per accusarmene. Quando però mi accostai alla grata, Iddio mi permise di accusarmi solo di due imperfezioni, benché mi fossi sforzata di confessarmi come mi ero preparata. Quando mi allontanai dal confessionale il Signore mi disse: «Figlia Mia, tutti quei peccati di cui volevi confessarti, non sono peccati ai miei occhi, perciò ti ho impedito di manifestarli». Capii che satana, volendo turbare la mia pace, mi suggeriva pensieri esagerati. O Salvatore, quanto è grande la Tua bontà. Un giorno mentre mi preparavo alla santa Comunione e mi accorsi che non avevo nulla da poterGli offrire, caddi ai Suoi piedi invocando tutta la Sua Misericordia per la mia povera anima. La Tua grazia, che discende su di me dal Tuo Cuore misericordioso, mi fortifichi per la lotta e le sofferenze, in modo che Ti rimanga fedele. E benché io sia tutta miseria, non ho paura di Te, poiché conosco bene la Tua Misericordia. Nulla potrà allontanarmi da Te, o Dio, poiché tutto è più piccolo delle conoscenze che ho di Te, lo vedo chiaramente.

Qui termina il sesto ed ultimo quaderno delle annotazioni di suor Faustina Kowalska, religiosa professa con voti perpetui della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia


La mia preparazione alla Santa Comunione

+ G.M.G. Suor Maria Faustina del Santissimo Sacramento Congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia Cracovia.

10.I.1938. Il momento più solenne della mia vita è quello in cui ricevo la santa Comunione. Per ogni santa Comunione sento un grande desiderio e per ogni santa Comunione ringrazio la Santissima Trinità. Gli angeli, se potessero provare invidia, ci invidierebbero due cose: la prima - il fatto che possiamo ricevere la santa Comunione; la seconda - le sofferenze.

1. + Oggi mi preparo alla Tua venuta, come una promessa sposa che attende la venuta dello Sposo. il mio promesso Sposo è un gran Signore. I cieli non riescono a contenerLo. I Serafini, che stanno accanto a Lui, velano il loro volto e ripetono incessantemente: Santo, Santo, Santo. Questo gran Signore è il mio Sposo. Per Lui cantano i Cori, davanti a Lui si prostrano i Troni, di fronte al Suo splendore il sole sembra spento. E tuttavia questo gran Signore è il mio Sposo. O cuore mio, esci da questo profondo stupore nel considerare come Lo adorano gli altri, non c'è più tempo ormai, sta arrivando, è già alla tua porta. Gli vado incontro e L'invito nella dimora del mio cuore, umiliandomi profondamente davanti alla Sua Maestà. Ma il Signore mi alza dalla polvere e quale sposa m'invita a sedermi al Suo fianco ed a confidarGli tutto ciò che ho nel cuore. E io, incoraggiata dalla Sua bontà, chino il mio capo sul Suo petto e Gli parlo di tutto. Dapprima Gli parlo di ciò che non direi mai a nessuna creatura. Poi parlo delle necessità della Chiesa, delle anime dei poveri peccatori, di quanti hanno bisogno della Tua [sic!] Misericordia. Ma il tempo passa presto. Gesù, debbo uscire per compiere i doveri che mi attendono. Gesù mi dice che c'è ancora un momento per salutarci. Un profondo sguardo reciproco e per un momento apparentemente ci separiamo, mentre in realtà non ci separiamo mai. I nostri cuori sono continuamente uniti; benché all'esterno io sia presa da vari impegni, la presenza di Gesù mi mantiene senza alcuna interruzione in un profondo raccoglimento.

2. + Oggi la mia preparazione alla venuta di Gesù è breve, ma contrassegnata da un amore travolgente. La presenza di Dio è penetrata in me ed infiamma il mio amore verso di Lui. Non c'è l'uso di alcuna parola, ma solo la comprensione intima. M'immergo tutta in Dio per mezzo dell'amore. Il Signore si avvicina alla dimora del mio cuore. Ricevuta la Comunione ho quel tanto di presenza di spirito per tornare al mio inginocchiatoio. In quel medesimo istante la mia anima s'immerge completamente in Dio e non so che cosa avvenga attorno a me. Iddio mi dà una conoscenza interiore della Sua Essenza divina. Sono momenti brevi, ma penetranti. L'anima esce dalla cappella in un profondo raccoglimento e non è facile distrarla. In quelle circostanze è come se toccassi la terra con un piede solo. Durante il giorno nessun sacrificio è difficile o pesante. Ogni occasione provoca un nuovo atto d'amore.

3. + Oggi invito Gesù nel mio cuore, come l'amore personificato. Tu sei l'amore in persona. Tutto il cielo è infiammato da te e si colma d'amore. E perciò la mia anima Ti desidera, come un fiore desidera il sole. O Gesù, affrettati a venire nel mio cuore, poiché vedi che come il fiore tende verso il sole, così il mio cuore anela a Te. Apro il calice del mio cuore per ricevere il Tuo amore. Appena Gesù venne nel mio cuore, la mia anima fu attraversata da un fremito di vita e di calore. O Gesù, prendi dal cuore il mio amore e versaci il Tuo amore. Un amore ardente e luminoso, che sappia sopportare i sacrifici, che sappia dimenticare completamente se stesso. Oggi la mia giornata è stata contrassegnata dal sacrificio...

4. + Oggi mi preparo alla venuta del Re. Chi sono io e chi sei Tu, o Signore, Re della gloria e della gloria immortale? O mio cuore, lo sai chi è colui che oggi viene da te? Si, lo so, ma stranamente non riesco a comprenderlo. Oh, se si trattasse solo di un re!... Ma è il Re dei re, il Signore dei signori. Davanti a Lui trema ogni potenza ed ogni autorità. Ed è Lui che oggi viene nel mio cuore! Sento che si avvicina, esco ad incontrarLo e L'invito. Appena è entrato nella dimora del mio cuore, la mia anima è stata presa da un così profondo sentimento di ossequio che per il timore è svenuta cadendo ai Suoi piedi. Gesù le porge la mano e la fa benignamente sedere accanto a Sé. La tranquillizza: «Vedi, ho lasciato il trono del cielo per unirMi a te. Quello che vedi ora è appena un lembo e la tua anima già sviene per amore, allora come si sbalordirà il tuo cuore quando Mi vedrai in tutta la Mia gloria? Ma voglio dirti che la vita eterna deve cominciare già su questa terra per mezzo della santa Comunione. Ogni santa Comunione ti rende più idonea a trattare familiarmente con Dio per tutta l'eternità». Ed ora, o mio Re, non Ti chiedo nulla sebbene io sappia che mi puoi dare tutto. Ti chiedo soltanto una cosa: resta il Re del mio cuore per l'eternità, questo mi basta. Oggi rinnovo la fedeltà al mio Re con la sottomissione alle ispirazioni interiori.

5. + Oggi non m'impegno per nessuna preparazione particolare. Non riesco a pensare, anche se sento molto. Attendo con ansia il momento nel quale Dio verrà nel mio cuore. Mi getto fra le Sue braccia e Gli parlo della mia inettitudine e della mia miseria. Manifesto tutto il dolore del mio cuore perché non riesco ad amarLo quanto desidero. Ricorro agli atti di fede, di speranza e di carità e così trascorro l'intera giornata.

6. + Oggi la mia preparazione è breve. Una fede forte e viva per poco non spezza il velo dell'amore. La presenza di Dio penetra nel mio cuore, come un raggio di sole attraverso un cristallo. Nel momento in cui ricevo Dio tutto il mio essere è immerso in Lui. Lo stupore e l'ammirazione s'impadroniscono di me nel vedere la grande Maestà di Dio abbassarsi fino a me che sono la miseria stessa. Dalla mia anima sgorga la gratitudine verso di Lui per tutte le grazie che mi concede e specialmente per la grazia della santa vocazione al Suo servizio esclusivo.

7. + Oggi nella santa Comunione desidero unirmi a Gesù nel modo più stretto possibile mediante l'amore. Desidero così ardentemente Dio che mi sembra che non arriverò al momento in cui il sacerdote mi darà la santa Comunione. La mia anima quasi sviene per il desiderio di Dio. Quando L'ho ricevuto nel mio cuore, il velo della fede si è strappato. Ho visto Gesù che mi ha detto: «Figlia Mia, il tuo amore Mi ricompensa della tiepidezza di molte anime». Dopo queste parole sono rimasta sola ed ho passato tutta la giornata in atti di ringraziamento.

8. + Oggi avverto nella mia anima un abisso di miseria. Desidero accostarmi alla santa Comunione come alla sorgente della Misericordia ed immergermi tutta in quell'oceano d'amore. Appena ho ricevuto Gesù, mi sono sprofondata tutta in Lui come in un abisso di insondabile Misericordia e più sentivo di essere la miseria stessa, tanto più aumentava la mia fiducia verso di Lui. In questo abbassamento di me stessa ho passato tutta la giornata.

9. + Oggi la mia anima ha la disposizione di un bambino. Mi unisco a Dio come un bimbo si unisce al padre. Mi sento totalmente figlia di Dio. Appena ricevuta la santa Comunione ho avuto una conoscenza più profonda del Padre Celeste e della Sua paternità nei riguardi delle anìme. Quest'oggi l'ho trascorso nell'adorazione della SS.ma Trinità. Ringrazio Iddio che si è degnato di accettarci come Suoi figli per mezzo della grazia.

10. + Oggi desidero trasformarmi tutta in amore per Gesù ed offrirmi assieme a Lui al Padre Celeste. Durante la santa Messa ho visto il Bambino Gesù nel calice. Mi ha detto: «Dimoro così nel tuo cuore, come Mi vedi in questo calice». Dopo la santa Comunione ho avvertito nel mio cuore i battiti del cuore di Gesù. Dato che da molto tempo ho la consapevolezza che la santa Comunione dura in me fino alla Comunione successiva, oggi per tutta la giornata, ho adorato Gesù nel mio cuore e L'ho pregato, affinché con la Sua grazia protegga i bambini dal male che li minaccia. La viva presenza di Dio avvertita anche fisicamente, mi ha accompagnato tutto il giorno non disturbandomi affatto nell'esecuzione dei miei doveri.

11. + Oggi la mia anima desidera manifestare a Gesù il suo amore in modo particolare. Appena il Signore è entrato nel mio cuore, mi sono gettata ai Suoi piedi come un bocciolo di rosa. Desidero che il profumo del mio amore salga incessantemente ai piedi del Tuo trono. Vedi, Gesù, in questo bocciolo di rosa c'è tutto il mio amore per te, e non solo in questo istante nel quale il mio cuore arde come un fuoco, ma durante la giornata Ti darò la dimostrazione del mio amore con la fedeltà alla grazia divina. Oggi, tutte le difficoltà e le sofferenze che mi capiteranno, le coglierò con sollecitudine e le getterò ai piedi di Gesù come boccioli di rosa. Non importa se la mia mano, anzi il mio cuore, sanguinerà...

12. + Oggi la mia anima si prepara alla venuta del Salvatore che è la bontà e l'amore personificato. Le tentazioni e le distrazioni mi tormentano e m'impediscono di prepararmi alla venuta del Signore. Per questo desidero più ardentemente riceverTi, o Signore, poiché so che quando verrai da me, mi libererai da questi tormenti. Se poi è Tua volontà che io soffra, fortificami per la lotta. O Gesù, o Salvatore, che Ti sei degnato di venire da me, allontana queste distrazioni, che m'impediscono di conversare con Te. Gesù mi ha risposto: «Voglio che tu sia come un combattente esperto nella lotta, che in mezzo al frastuono della battaglia sa dare ordini agli altri. Così anche tu, bambina Mia, in mezzo alle più grandi difficoltà sappi dominare te stessa e nulla ti allontani da Me, nemmeno le tue cadute». Oggi ho combattuto per tutta la giornata contro una difficoltà, che Tu, o Gesù, conosci...

13. + Oggi il mio cuore vibra di gioia. Desidero tanto che Gesù venga nel mio cuore. Sono piena di desiderio, il mio cuore andando a Te si accende di un amore sempre più forte. Quando Gesù è venuto, mi sono gettata fra le Sue braccia come una bambina. Gli ho parlato della mia gioia. Gesù ha ascoltato le mie manifestazioni d'amore. Quando ho chiesto perdono a Gesù perché non mi ero preparata alla santa Comunione, ma avevo pensato di continuo al momento in cui avrei potuto finalmente dividere con Lui la mia gioia, Gesù mi ha detto: «La preparazione, con la quale Mi hai accolto oggi nel tuo cuore, è quella che gradisco di più. Oggi benedico questa tua gioia in modo particolare. Nulla in questo giorno turberà la tua gioia...».

14. + Oggi la mia anima si prepara alla venuta del Signore che può tutto. Egli può rendermi perfetta e santa. M'impegno molto per farGli una buona accoglienza, ma subentra subito una difficoltà. Come presentarGliela? L'ho risolta subito. Gliela presenterò così come me lo detta il cuore. Quando ho ricevuto Gesù nella santa Comunione il mio cuore ha gridato con tutta la sua forza: « Gesù, trasformami in un ostia. Voglio essere un'ostia viva per Te. Tu sei un gran Signore, sei l'Onnipotente, Tu mi puoi fare questa grazia. Ed il Signore mi ha risposto: «Sei un'ostia viva, gradita al Padre Celeste, ma pensa: che cosa è un'ostia? Una vittima, perciò...?!». O mio Gesù, comprendo il significato di ostia, comprendo il significato di vittima. Desidero essere un'ostia viva davanti alla Tua Maestà, cioè una vittima viva che arde ogni giorno in Tuo onore. Quando le mie forze cominceranno a venir meno, sarà la santa Comunione a sostenermi e a darmi vigore. Per la verità ho paura di quel giorno in cui non riceva la santa Comunione. La mia anima attinge una forza straordinaria dalla santa Comunione. O Ostia viva, luce della mia anima!

15. + Oggi la mia anima si prepara alla santa Comunione come ad un banchetto nuziale, nel quale tutti i commensali risplendono di una bellezza indicibile. Anch'io sono invitata a questo banchetto, ma non vedo in me quella bellezza, bensì un abisso di miseria. E siccome non mi sento degna di sedermi a quella tavola, m'infilerò sotto la tavola ai piedi di Gesù e mendicherò almeno le briciole che cadono sotto la tavola. Dato che conosco la Tua Misericordia, per questo mi accosto a Te, o Gesù, poiché verrà a mancare la mia miseria prima che si esaurisca la pietà del Tuo Cuore. Perciò in questo giorno fomenterò in me la fiducia nella Divina Misericordia.

16. + Oggi la Maestà di Dio mi avvolge. Non riesco in alcun modo a reagire per prepararmi meglio. Sono presa e circondata totalmente da Dio. La mia anima s'infiamma del Suo amore. So soltanto che amo e sono amata. Questo mi basta. Procurerò durante la giornata di essere fedele allo Spirito Santo e di corrispondere alle Sue richieste. Cercherò di avere in me il silenzio interiore, per poter udire la Sua voce...


14-31 Maggio 27, 1922 L’atto preventivo e l’atto attuale.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo)

(1) Stavo pensando tra me: “Se è così grande un atto fatto nel suo Volere, quanti, ahimè! non ne faccio sfuggire?” Ed il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, c’è l’atto preventivo e l’atto attuale. Il preventivo è quello quando l’anima, dal primo sorgere del giorno, fissa la sua volontà nella mia, e si decide e si conferma di voler vivere ed operare solo nel mio Volere, previene tutti i suoi atti e li fa scorrere tutti nel mio Volere. Con la volontà preventiva il mio Sole sorge, la mia Vita resta duplicata in tutti i tuoi atti come dentro d’un solo atto, e questo supplisce all’atto attuale. Ma però, l’atto preventivo può essere ombrato, oscurato dai modi umani, dalla volontà propria, dalla stima, dalla trascuratezza ed altro, che sono come nubi innanzi al sole, che rendono meno vivida la sua luce sulla faccia della terra. Invece l’atto attuale non è soggetto a nubi, ma ha virtù di diradare le nubi se ci sono, e fa sorgere tant’altri soli in cui resta duplicata la mia Vita, con tale vivezza di luce e calore, da formare altrettanti nuovi soli, l’uno più bello dell’altro. Però tutti e due sono necessari, il preventivo dà la mano, dispone e forma il piano all’attuale; l’attuale conserva ed allarga il piano del preventivo”.