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Messaggio del 2 luglio 2015:Cari figli, vi invito a diffondere la fede in mio Figlio, la vostra fede. Voi, miei figli, illuminati dallo Spirito Santo, miei apostoli, trasmettetela agli altri, a coloro che non credono, non sanno e non vogliono sapere. Perciò voi dovete pregare molto per il dono dell’amore, perché l’amore è un tratto distintivo della vera fede e voi sarete apostoli del mio amore. L’amore ravviva sempre nuovamente il dolore e la gioia dell’Eucaristia, ravviva il dolore della Passione di mio Figlio, che vi ha mostrato cosa vuol dire amare senza misura; ravviva la gioia del fatto che vi ha lasciato il suo Corpo ed il suo Sangue per nutrirvi di sé ed essere così una cosa sola con voi. Guardandovi con tenerezza provo un amore senza misura, che mi rafforza nel mio desiderio di condurvi ad una fede salda. Una fede salda vi darà gioia e allegrezza sulla terra e, alla fine, l’incontro con mio Figlio. Questo è il suo desiderio. Perciò vivete lui, vivete l’amore, vivete la luce che sempre vi illumina nell’Eucaristia. Vi prego di pregare molto per i vostri pastori, di pregare per avere quanto più amore possibile per loro, perché mio Figlio ve li ha dati affinché vi nutrano col suo Corpo e vi insegnino l’amore. Perciò amateli anche voi! Ma, figli miei, ricordate: l’amore significa sopportare e dare e mai, mai giudicare. Vi ringrazio.

Notizie dai giornali cattolici



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Perché dovrei ringraziare il Signore alla fine di un anno durante il quale la mia malattia, invece di stabilizzarsi, ha continuato imperterrita sui suoi passi, e ho visto tutti i giorni il dolore delle mie bambine violate, dei miei piccoli abbandonati? Come ringraziare Dio quando ogni giorno debbo fare i conti con i miei malati terminali, che vedono in me la possibilità di curarsi, dimenticando che sono un poveretto innamorato di ognuno di loro? E potrei continuare con altri milioni di fatti che metterebbero in crisi il rapporto con Dio.
«Chi fa la volontà di Dio è felice. Ho capito che Gesù, nella sua misericordia, non ci abbandona mai, anche se in certi periodi della vita ci forgia nel fuoco. Lui mi ha sempre tenuta per mano, anche se sono una peccatrice. Per questo dico sempre a chi incontro: qualunque sia stata la tua vita, non è mai tardi per ritornare a Dio». Sono parole di Daniela Rosati, già volto noto di Mediaset e addirittura ex moglie del super manager del Milan Adriano Galliani che oggi vive nel sud della Svezia, a Vadstena, in una casa accanto al convento delle suore Brigidine, la cui spiritualità ha sposato ormai quasi quindici anni fa.
Si sono concluse con un bilancio provvisorio di dieci morti, decine di feriti e di persone arrestate le marce pacifiche organizzate domenica 21 gennaio a Kinshasa e in altre città della Repubblica Democratica del Congo, represse duramente dalla polizia che, ancora una volta, ha disperso la folla sparando e usando gas lacrimogeni. I manifestanti protestavano contro il rifiuto del presidente Joseph Kabila di rinunciare alla carica nel rispetto della costituzione che limita a due i mandati presidenziali che un cittadino può svolgere. Kabila, al potere dal 2001, ha ricoperto i due mandati consentiti. Non essendo finora riuscito a far modificare la costituzione, per potersi ricandidare, ha fatto sì che la commissione elettorale rimandasse più volte il voto accampando problemi finanziari e logistici. Il suo mandato è scaduto nel dicembre del 2016, aveva promesso elezioni entro il 2017. Lo scorso ottobre la commissione ha però rinviato la data addirittura al 2019 per poi stabilire, dopo giornate di proteste, che le presidenziali saranno convocate entro il 2018.
Nella conferenza stampa sull'aereo, Papa Francesco chiarisce le affermazioni sul caso del vescovo cileno Barros, nell'occhio del ciclone per le accuse di aver coperto casi di pedofilia. Ma conferma che non ci sono evidenze su di lui. Così le nebbie non si diradano.
Lo sdoganamento dell'omosessualità va alla crociata decisiva: abbattere il Catechismo. Dopo aver occupato abusivamente la prassi, è l'ultimo baluardo rimasto, perché definisce le relazioni omoerotiche come "gravi depravazioni". Il solito Avvenire, un caso lacrimevole e un vertice top secret di operatori lancia l'assalto. Con la complicità di alcuni vescovi.