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Messaggio del 2 novembre 2012:Cari figli, come Madre vi prego di perseverare come miei apostoli. Prego mio Figlio affinché vi dia la sapienza e la forza divina. Prego affinché valutiate tutto attorno a voi secondo la verità di Dio e vi opponiate fortemente a tutto quello che desidera allontanarvi da mio Figlio. Prego affinché testimoniate l'amore del Padre Celeste secondo mio Figlio. Figli miei, vi è data la grande grazia di essere testimoni dell'amore di Dio. Non prendete alla leggera la responsabilità a voi data. Non affliggete il mio Cuore materno. Come Madre desidero fidarmi dei miei figli, dei miei apostoli. Attraverso il digiuno e la preghiera mi aprite la via affinché preghi mio Figlio di essere accanto a voi ed affinché attraverso di voi il Suo Nome sia santificato. Pregate per i pastori, perché niente di tutto questo sarebbe possibile senza di loro. Vi ringrazio.

Notizie dai giornali cattolici



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Stasera, su Rai 3, andrà in onda il film documentario “La Grande Storia, la Chiesa oggi: da Medjugorje alle terre di confine”, che si addentrerà in racconti, luoghi e persone che hanno caratterizzato la storia della fede cristiana in tutto il mondo. Il documentario sarà diviso in due parti: la prima, a cura di Fania Petrelli, sarà incentrata sul luogo di pellegrinaggio Medjugorje, raggiunto ogni anno da moltissimi pellegrini.
Quando lessi “Storia di un’anima” di Santa Teresa di Lisieux, lo feci fu quasi controvoglia. Diciamo che ce l’avevo un po’ con Santa Teresina per motivi personali: per farla breve siccome non avevo ricevuto la rosa durante la “Novena delle rose” mi era presa a male... Ero rimasta talmente delusa che mi lamentavo con lei, lanciavo sguardi contrariati di tanto in tanto al suo santino che tenevo vicino al mio letto.
Il 13 ottobre 1884, al termine della celebrazione della S.Messa, Leone XIII udì una voce dal timbro gutturale e profondo che diceva: «Posso distruggere la tua Chiesa: per far questo ho bisogno di più tempo e di più potere». Il Papa udì anche una voce più aggraziata che domandava: «Quanto tempo? Quanto potere?». La voce gutturale rispose: «Dai settantacinque ai cento anni e un più grande potere su coloro che si consegnano al mio servizio»; la voce gentile replicò: «Hai il tempo...». Profondamente turbato, Leone XIII dispose che una speciale preghiera, da lui stesso composta, venisse recitata al termine della Santa Messa.