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Messaggio del 2 settembre 1984:Non dimenticate: non si vive solo di lavoro ma anche di preghiera.

Notizie dai giornali cattolici



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La santa di Monaco fu illuminata anche sul fatto che coloro che si rivolgono con fiducia alle anime del purgatorio, le invocano, le pregano, sono ben presto esauditi, "che questo `essere esauditi velocemente' non deriva dalle anime del purgatorio ... perché loro stesse non ci possono aiutare fin quando non si trovano davanti a Dio, ma Dio esaudisce per loro intercessione perché le ama ... e perché Egli ricompensa il nostro amore per loro generosamente ... loro, che sono le più povere perché non possono più aiutarsi". Lo dimostra il seguente avvenimento: una consorella chiese a Maria Anna una preghiera per una defunta affinché quell'anima potesse presentarsi a lei. Sempre nella stessa notte la consorella vide però Cristo che la prendeva amorevolmente per mano. Quando Maria Anna lo venne a sapere, chiese al Signore perché fosse andato Lui stesso e non l'anima. "Allora mi è stato rivelato che Gesù aveva accettato l'amore della mia consorella verso quell'anima come se fosse stato rivolto a Lui stesso. Ecco perché aveva ringraziato Lui stesso al posto dell'anima ".
Il blog Cordialiter ha ripubblicato una lettera scritta nel 1999 dall'allora cardinale Joseph Ratzinger al liturgista Matias Augé. Merita di essere riletta e meditata, a dieci anni dal motu proprio Summorum Pontificum.
“Abito da sposa cercasi”; “Non ditelo alla sposa”; “Quattro matrimoni”; “Indovina cosa sceglie la sposa”; “Il mio grosso grasso matrimonio gipsy”; “Il boss delle cerimonie””; e persino “Il Boss dei prematrimoni”. Come illustra un articolo di Azzurra Nomei Barnuto su Libero del 27 luglio, i matrimoni impazzano in televisione in un tripudio di kitsch, cafoneria, ostentazione e cattivo gusto. E poi c’è il famoso e famigerato “Stato civile”, il programma sui matrimoni omosessuali in presa diretta che mamma rai ha trasmesso con orgoglio e con i soldi del nostro canone.
Gesù a Maria Valtorta:
Non amo gli avari. Neppure gli avari nella pietà. Ci sono molti che pregano per sé, usano delle indulgenze per sé, si nutrono di Me per sé. Mai un pensiero per gli altri. È la loro anima che preme loro. Non mi piacciono. Non si danneranno perché restano in grazia mia. Ma avranno solo quel minimo di grazia che li salverà dall‘Inferno. Il resto, che dovrà dare loro il Paradiso, dovranno guadagnarselo con secoli di Purgatorio. L‘avaro, materiale e spirituale, è un goloso, un ingordo e un egoista. Si rimpinza. Ma non gli fa pro. Anzi questo produce in lui malattie dello spirito. Diviene un impotente a quell‘agilità spirituale che vi rende capaci di percepire le divine ispirazioni, regolarvi su di esse e raggiungere con sicurezza il Cielo.
In una intervista a La Fede Quotidiana, il Presidente Emerito del Senato Marcello Pera ha sostenuto che potrebbe essere in atto un attacco al Papa Emerito “colpendo” persone a lui care o vicine. Su quella intervista chiediamo il parere a Monsignor Luigi Negri, arcivescovo emerito di Ferrara- Comacchio.
La Giunta di Trieste ha deliberato l’uscita dalla rete Re.a.dy, che riunisce enti della pubblica amministrazione contro la discriminazione. Quindi la giunta Dipiazza è per la discriminazione? Per Arcigay, certamente sì. In realtà proprio la Re.a.dy era discriminante ed esserne usciti è segno di giustizia e di vera tolleranza perché era il volano per l’inserimento a tappeto nelle scuole della propaganda gender ed omosessualista. Il ruolo decisivo, di stimolo culturale, svolto da cattolici impegnati che hanno "addestrato" consiglieri e assessori.
Il caso Charlie ha fatto emergere con chiarezza che oggi domina anche nel mondo cattolico una cultura favorevole all'eutanasia. Se il professor D'Agostino ridefinisce il concetto di accanimento terapeutico ed eutanasia, monsignor Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, chiede solo di evitare conflitti. E mentre il cardinale Nichols ringrazia i medici che hanno ucciso Charlie, Avvenire scandalizza i lettori negando l'evidenza di quanto accaduto.
L’intervista al cantautore in occasione della conferenza “Invertiamo la rotta” contro la dittatura del pensiero unico