Una volta sono stata invitata alla festa della famiglia della Diocesi di Ferrara,e mi avevano detto che monsignor Negri sarebbe stato contento di incontrarmi. Mi ero preparata un bel discorso da fare alle famiglie, anche per fare colpo su di lui. L’ho trovato che mi aspettava sulle scale; mi ha dato una specie di pacca sulle spalle che somigliava pochissimo a una carezza, ha detto qualche parole di solidarietà verso mio marito, e se ne è andato perché aveva un altro impegno. “Hai visto come è stato affettuoso?” – mi ha detto la persona che era venuta a prendermi alla stazione. Affettuoso veramente no, tutto meno che affettuoso – ho pensato. “Vedi, tu non lo conosci. Lui esprime così l’affetto: ti ha invitata, ti ha aspettata prima di andarsene, ma poi non è il tipo che si perde in formalità”.
E così, anche da amici che lo conoscono meglio, ho avuto la conferma: monsignor Negri è una persona ruvida. Per questo, quando ho letto la sua lettera ai ragazzi di Manchester non ho proprio fatto caso agli spigoli delle sue parole, e al netto di quelli ci ho visto solo una grande dolcezza, una paternità sicura, una sincera preoccupazione per i nostri figli. Soprattutto, più che concentrarmi sull’autore o sul tono di quelle parole sicuramente forti, mi sto interrogando. Che genitori siamo? Che genitori sono quelli degli amici dei nostri figli?
Il tragico evento di Manchester è un imponente richiamo alla nostra conversione. Nell’incarnazione Dio si è reso incontrabile per farci scoprire come Lui solo risponda alla nostra sete di felicità. Nell’affrontare le nostre giornate di fronte a eventi drammatici come l’attentato di Manchester, le alternative sono due. O riscopriamo la Fede o ci condanniamo alla schiavitù della mentalità dominante.
Ha iniziato un anno fa il cardinale Marx. E ora qualsiasi vescovo tratti il tema omosessualità non può fare a meno di presentare le necessarie scuse ai gay per le discriminazioni subite. Un falso storico, è solo un pretesto per forzare la legittimazione dell'omosessualità nella Chiesa. Le scuse andrebbero fatte sì, ma a chi deve subire questa cultura omosessualista....