L'arcivescovo di Varsavia-Praga: non ho visto nessuna «deviazione». A fine giugno consegnerà a Francesco il suo rapporto pastorale sulle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio
Anche quest’anno sarò alla marcia per la vita.
Perché sono viva, e questo non era affatto scontato. Sono stata chiamata alla vita, tra le infinite possibilità è successo a me, e ne sono grata a Dio e ai miei genitori che gli hanno detto di sì. Ci sarò perché voglio esprimere la mia gratitudine e dire che se siamo vivi è perché qualcuno ci ha amato.
Perché la vita è una cosa molto seria, visto che è eterna, e cerco di giocarmela seriamente.
Perché la vita dei nostri figli ha benedetto la nostra vita, e di questo miracolo ancora non mi capacito, e continuo a stupirmi (ultimo biglietto della festa della mamma: “mamma ti adoro, ma sei un po’ troppo affettuosa”) e glielo dico ogni volta che li guardo. Va be’, quasi ogni volta, siamo onesti: quando non grugniscono e non seminano rifiuti.
Quando i deputati si sedettero per ascoltarlo, nel 1985, pochi si sarebbero aspettati un riferimento a Fatima e ai pastorelli.
“Madre degli uomini e dei popoli, dalla fame e dalla guerra liberaci! Da una guerra nucleare, da un’autodistruzione incalcolabile, da ogni genere di guerra liberaci!” Così pregava la Madonna Suor Lucia, la veggente di Fatima. Non una preghiera contro la guerra in generale, ma contro una in particolare. La guerra definitiva, quella atomica, che sarebbe potuta scoppiare. L’anziana Suor Lucia, il 14 ottobre 1993, lo disse a un suo intervistatore portoghese, in una trasmissione che un decennio dopo venne ritrasmessa dal giornalista Antonio Socci nel suo programma Excalibur. “La consacrazione del 1984 ha evitato una guerra atomica che sarebbe accaduta nel 1985”. Si riferiva alla consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, che Giovanni Paolo II fece il 25 marzo 1984. Ma a quale pericolo di guerra si riferiva Suor Lucia? Il 1985 è ricordato da tutti come l’anno di Gorbachev, l’inizio del disgelo fra Usa e Urss dopo anni di grande tensione. Eppure…
Il comitato etico di uno dei centri specializzati in fecondazione più importanti al mondo mette in guardia da un nuovo diffusissimo tipo di incesto «non convenzionale»
Secondo il Pew Research, nei paesi dell’ex Unione Sovietica i credenti superano l’80 per cento. Per la maggioranza è una questione di identità culturale
Potrebbe arrivare a 300 vittime il bilancio degli scontri a Alindao e Bangassou, dove è stato attaccato il quartiere musulmano da ribelli anti-Balaka
Il patriarca caldeo Louis Raphaël I Sako benedice le veglie del comitato Nazarat che si svolgeranno in molte città italiane per sensibilizzare contro la persecuzione in atto in Iraq contro i cristiani. "Siamo di fronte ad una diaspora del popolo cristiano".
Sentir dire da un prete che la preghiera offerta a Dio in riparazione dei peccati altrui è presuntuoso, è incredibile. Mostra di non conoscere l’essenziale differenza tra l’espiazione operata dal Signore Gesù e l’azione riparatrice attuabile dai suoi discepoli. Scrittura, Magistero, epserienze mistiche e Tradizione ci mostrano perché queste parole ci portano fuori strada dalla via indicata da Cristo.
Medjugorje sì o no? Oltre le opinioni personali bisogna stare ai dati scientifici e alle risultanze degli studi medici effettuati sui sei veggenti. Il test più completo e mai confutato da nessuno venne effettuato nel 1985 da un'equipe di luminari italiani. Il capo spedizione, Luigi Frigerio, racconta alla Nuova BQ gli esami, anche invasivi, su quei pazienti speciali: "Non avevano la benché minima reazione al dolore. Scientificamente è inspiegabile". La sorpresa di Ratzinger dopo aver letto il dossier: "E' possibile che il divino si manifesti. Lo pensa anche Giovanni Paolo II".