Anche quest’anno alla marcia per la vita

di Costanza Miriano

Anche quest’anno sarò alla marcia per la vita.

Perché sono viva, e questo non era affatto scontato. Sono stata chiamata alla vita, tra le infinite possibilità è successo a me, e ne sono grata a Dio e ai miei genitori che gli hanno detto di sì. Ci sarò perché voglio esprimere la mia gratitudine e dire che se siamo vivi è perché qualcuno ci ha amato.

Perché la vita è una cosa molto seria, visto che è eterna, e cerco di giocarmela seriamente.

Perché la vita dei nostri figli ha benedetto la nostra vita, e di questo miracolo ancora non mi capacito, e continuo a stupirmi (ultimo biglietto della festa della mamma: “mamma ti adoro, ma sei un po’ troppo affettuosa”) e glielo dico ogni volta che li guardo. Va be’, quasi ogni volta, siamo onesti: quando non grugniscono e non seminano rifiuti.

Perché spero che contribuisca a mantenere viva nella comunità la consapevolezza che una vita è sempre comunque meglio che venga alla luce, quando c’è. Non è che se la ammazzi non c’è più, è solo che non la vedi, ma c’è, e non si può non farci i conti.

Perché spero di contribuire ad annunciare che ogni vita ha delle risorse incredibili, nasce con un bagaglio meraviglioso di energia e di possibilità – chissà quanti innovatori santi romanzieri campioni, amici simpatici allegri buoni sono stati abortiti nel mondo.

Perché uno prima di avere figli pensa che sia faticoso cambiare l’acqua al pesce rosso, poi tira fuori energie e risorse che non sognava di avere, e noi marciamo per annunciare questa speranza che ogni vita porta con sé.

Perché sogno che una mamma che non ce la fa a tenere suo figlio si senta incoraggiata da questo popolo, che non si limita a marciare, ma spende parte delle sue energie quotidiane (alcuni la parte più grande) nell’aiutare concretamente la vita, nei centri aiuto alla vita e in tante strutture che si mettono al fianco delle madri.

Perché quasi tutte le donne che conosco e che hanno abortito mi hanno detto di non essersi rese conto, al momento, di cosa stessero facendo, e sarebbe bello se la nostra marcia facesse fermare qualcuno, anche solo perché vede passare il corteo, e gli suscitasse qualche dubbio.

Perché è un popolo di gente bella e generosa, di gente informata seriamente, che non si fa raccontare le balle dai giornali, come le bufale sull’obiezione di coscienza dei medici abortisti (problema che in Italia non esiste).

Perché è un popolo di amici, anche quando non si conoscono.

Perché, è vero, l’aborto e le pillole abortive sono ormai entrate nella mentalità comune, e l’aborto non è quasi mai una risorsa estrema in caso di pericolo per la donna – come vuole la legge – ma uno strumento di autodeterminazione della donna, che però quando è mamma è mamma, e lo sarà per sempre, anche dopo essersi liberata di suo figlio.

E perché, e questo è il motivo per cui ci dovrebbero essere tutti, la legislazione sul fine vita ha preso una piega mostruosa, e ad essere in pericolo è la vita di tutti i vecchi, i deboli, i malati, perché si sta affermando in tutto l’Occidente l’idea che ci sono vite degne di essere vissute e altre no, e questo anche a prescindere dalla volontà della persona malata. Una pena di morte resa culturalmente digeribile dal fatto che se quello che viene ucciso è malato, vive in condizioni disagevoli, allora va bene eliminarlo, perché il benessere è l’unico criterio di giudizio universalmente riconosciuto.

Ci sarò anche se so che questo non mi mette a posto la coscienza con tutte le altre cose che ognuno di noi deve fare per aiutare concretamente chi è nella necessità. Perché credo che annunciare una verità buona, vera per tutti al di là della fede – la vita è una cosa buona sempre e va aiutata – sia parte dei nostri doveri, un’opera di misericordia spirituale che non solleva da quelle corporali, ma che allo stesso tempo non si può non fare. È un segno, una profezia. È un mandato che ci ha consegnato Giovanni Paolo II, quando ci chiese di alzarci in piedi ogni volta che la vita fosse minacciata. E oggi con la legge sul fine vita è quello che sta succedendo.

Ci sarò anche se so che il Papa non dirà una parola per noi marciatori (ma se mi sbaglio, meglio!) perché, ormai si è capito, Francesco non ama i cristiani, per intenderci, combattenti culturali, che fanno questioni di principio e poi non incontrano le persone. Accolgo questa sua linea pensandoci seriamente, perché credo che sia un’occasione di conversione per me, un invito serio a essere sempre più attenta alle persone che ai principi. Ciò nondimeno, penso che sia necessario scendere in campo anche – e sottolineo mille volte anche – nell’affermare i principi, mentre, e sottolineo mentre, si cerca di mantenere aperto il cuore alle persone. Perché forse cinquanta anni fa eravamo alla difesa dello status quo, di una struttura borghese e benpensante, oggi invece siamo un piccolo gregge, una minoranza senza risorse soldi potere, assediati da un vuoto che rende necessaria anche la nostra presenza pubblica. Pacifica, umile, propositiva. In particolare è necessario essere presenti nella scena pubblica affermando dei principi  quando si sta discutendo una legge, come avviene ora, come è avvenuto nel caso delle unioni civili. Perché in Parlamento se noi siamo generosi con il vicino di casa non se ne accorgono, se noi mandiamo un segnale pubblico forse sì (al referendum “ci siamo ricordati”).

Evangelizzare sorridendo e provvedendo alle necessità fisiche non può escludere la necessità di annunciare la verità, se è una verità così buona e universale per tutti, perché anche questa è carità. È necessario quando gli “altri” – chi sostiene che ogni vita è a disposizione di un giudizio – hanno tutte le televisioni, i giornali, le leve della cultura, i fondi, i finanziamenti del nuovo disordine mondiale, comprese le grandi strutture sovranazionali (vogliamo parlare dell’Onu che si permette di bacchettarci per un problema che secondo il nostro ministero della salute non esiste, cioè l’eccesso di obiezione di coscienza all’aborto?). Noi abbiamo solo questo. I social, i nostri bloggini, il passaparola, l’amicizia, i palloncini. E le strade di Roma sabato 20 maggio. Siamo un po’ naive, è vero. Sul piano culturale siamo perdenti. I soldi e il potere stanno da un’altra parte, nessuno è al nostro fianco. Ma la nostra battaglia non è contro nessuno. Soprattutto non è contro creature di carne e di sangue.

E la nostra forza, la vera rivoluzione, è che noi tifiamo per i nostri avversari. Non per le loro idee, ma per la loro vera felicità. E questo scombina parecchio il punteggio finale.

***

MARCIA PER LA VITA

IL 20 MAGGIO 2017 a  ROMA

partenza ore 15 da piazza della Repubbica

arrivo a piazza della Madonna di Loreto (piazza Venezia)

per maggiori informazioni    http://www.marciaperlavita.it/

36 pensieri su “Anche quest’anno alla marcia per la vita

  1. Francesco

    Io non potrò esserci, ma mi sarebbe piaciuto molto venirci, anche se “piaciuto” è un verbo totalmente inadatto al mio sentimento. La questione dell’aborto l’ho sempre trovata sbagliata. Certo, ora che mi sono riavvicinato al Cristianesimo ho una ragione in più, ma a pensarci bene e a dire tutta la verità l’aborto l’ho trovato sbagliato sempre, anche quando bestemmiavo e mi drogavo. Anche quando facevo politica da (estrema) sinistra e Cristo non era mai nei miei pensieri (ma allora, forse, c’era). Se non fossi cristiano mi “piacerebbe” partecipare con tutto il cuore e le gambe da laico. Sono stato buddista per un periodo della mia vita (avevo già smesso di bestemmiare e drogarmi) e scavando bene dentro a ciò che viene chiamato la legge, ho trovato anche in quel caso validi motivi per partecipare. Hai scoperto di essere rimasta incinta? Il tuo karma, avrei detto, è quello che devi avere un figlio, ti è arrivata questa cosa e questa cosa è per te. Solo per te. E sei sola davanti a questa scelta. Il tuo karma appartiene a te, non ai collettivi femministi o ai giudici mondani e coscienziosi in odor di massoneria, solo a te. E tu ci devi fare i conti. No anzi, di più, lo devi accettare. Devi accettare il tuo cammino perché attraverso quello hai la possibilità di migliorare. Quindi avrei partecipato anche in veste di buddista. E per usare una frase che piace tanto al colorito popolo di sinistra e che spesso vedo sui social girare in mille fogge di grafica e gattini o arcobaleni vari “I vostri figli non sono figli vostri… sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita. Nascono per mezzo di voi, ma non da voi. Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono…” (Kahlil Gibran) Ed ecco che avrei partecipato anche se fossi stato mussulmano. Ma facciamola breve. Si partecipa perché indipendentemente dalla religione si possiede un senso del sacro. E infatti a pensarci bene cosa c’è di più sacro della vita?
    (Bravo e allora perché non ci sei? Perché davvero non posso, accidenti!)

  2. Signor Francesco,

    riporto il suo pensiero finale: “Si partecipa perché indipendentemente dalla religione si possiede un senso del sacro. E infatti a pensarci bene cosa c’è di più sacro della vita?
    (Bravo e allora perché non ci sei? Perché davvero non posso, accidenti!) ”

    Il senso del sacro non si “possiede”, ma diventa cognitivo, non mi dilungo in antichi sacrifici umani, ecc.

    Il Creatore dell’Uomo prese Abramo e lo “educo’” in cio’ che era gia’ una scintilla di Luce posta nel cuore della sua Creatura e come lo e ‘ in ogni vivente.

    Con il peccato originale= caduta dell’Uomo dallo stato di Grazia= amicizia filiale con il Creatore tutto si sconvolse .

    Il Padre Celeste di sua Infinita Amorosa Misteriosa Misericordia inizio’ la nostra riabilitazione/redenzione e ci fu data la Legge= dieci comandamenti.

    Cristo li confermo’ e perfeziono’ la Legge: il Cielo e la Terra passeranno ma le mie Parole non passeranno.

    E’ solo nella legge, e legge naturale senza malizia, che si capisce il Sacro con cui conclude il suo scrivere.

    Al di fuori di questa pedagogia Divina e soggetti alle forze del Male/Satanismo vediamo l’aborto con il suo razionale perverso di odio e morte.

    Deve essere cosi’ perche’ le Tenebre odiano la Luce e Satana la salvezza delle nostre Anime.

    Cordiali saluti,

    Paul

  3. Karmell

    Oggi ho avuto il privilegio – quasi del tutto inaspettato, dopo una visita alla basilica di San Paolo fuori le mura – di ascoltare dal vivo la testimonianza di Gianna Jessen, davvero una donna straordinaria!
    Purtroppo non sono di Roma e sto tornando a casa, altrimenti avrei partecipato con tutto il cuore alla marcia…

  4. Giovanna carfora

    Si, brava, Costanza! Come si fa a non esserci…non potrei, nemmeno io, il 20, ma ci sarò: voglio esserti accanto dopo questa straordinaria “Anche quest’anno alla marcia per la vita”! Giovanna Carfora

  5. Sabino

    Costanza, tu dici che il papa non ama i combattenti culturali che fanno questioni di principio e non si interessano delle persone. Ma diciamo la verità’, il papa non ama questi combattenti culturali a prescindere da quello che fanno. Dal movimento per la vita sono nati subito i centri di aiuto alla vita intorno ai quali ci sono tante persone che sostengono economicamente le donne che rinunziano ad abortire. Hai mai sentito un riconoscimento publico da lui per queste realtà?Hai mai visto ricevere qualcuno dellle persone che lavorano nei centri? Potrei aggiungere che non ha ricevuto nemmeno i perseguitati cubani e i familiari di Asio Bibi; c’e’ un criterio selettivo che a me pare piu’ idneologico che evangelico nelle preferenze di questo papa che dice di non volere giudicare ma ch giudica con pregiudizio chi non segue i suoi orientamenti. Conosco persone che fanno l’assistenza domiciliare ( tu sai bene cosa significa e che, umanamente, e’ cosa assi menò gradevole che mangiare con i detenuti) e che si battono per la vita nascente, anche aprendo con continuita’ il portafoglio, che non riescono a capirlo. Spero che nessuno vorra’ giudicare livoroso questo intervento, che e’ basato sui fatti e non sulle parole.

    1. Fabrizio Giudici

      Ma diciamo la verità’ …

      Delle cose di cui stiamo parlando, nessuno può dire che siano solo questioni di principio. Per esempio, ieri sera leggevo su LifeSiteNews questo comunicato:

      VICTORY! Planned Parenthood Closing Abortion Clinics in Multiple States

      Top Stories
      • Planned Parenthood Closing Multiple Abortion Clinics in Iowa After State Defunds It
      • Planned Parenthood Abortion Business Closing Three Clinics in New Mexico
      •Two States Now Planned-Parenthood Free as Abortion Business Closes More Clinics

      Ogni clinica di PP che chiude sono migliaia di vite salvate. Questioni di principio? Sono tutti piccoli passi, su cui non bisogna poi confidare più del dovuto perché si tratta di cose purtroppo reversibili, comunque sono il risultato del combattimento di migliaia di attivisti. Sono anche rese possibili dal fatto di non avere alla Casa Bianca un presidente che è ostile a queste cose (e che ha già firmato un ordine esecutivo che toglie i finanziamenti pubblici a PP) e avere in parlamento una maggioranza tutto sommato favorevole: sono questioni di principio? Eppure, se gli americani avessero ascoltato le “pastorali” della Santa Sede, avrebbero eletto Killary Clinton e lo scenario sarebbe stato diverso. Quando poi, prima o poi, la famigerata Roe vs. Wade verrà ribaltata, sarà un mero “combattimento culturale”?

    2. MenteLibera65

      In genere sono un sostenitore anche dal punto di vista pastorale dell’azione di questo Papa. Ma se veramente non ha mai dato un riconoscimento pubblico a chi sostiene le donne che rinunciano ad abortire, sta sbagliando.
      Penso però che molto dipenda anche da come i media rappresentano quello che dice il Papa. Poichè la maggior parte dei media è colpita più dall’aspetto “sociale” di questo Papa, se parla contro la povertà lo mettono in prima pagina, ma se parla contro l’aborto ed a sostegno della vita lo ignorano o lo mettono in quindicesima pagino sotto l’articolo sul vestito di Belen.
      In ogni caso queste persone fanno un lavoro insostituibile, e se non ricevono un grazie qui sulla terra, non abbiano paura ne tristezze : lo riceveranno in cielo.

      1. MenteLibera65

        Per gli amministratori : Ma è proprio necessario che ogni mio commento vada in moderazione? diventa difficilissimo stare dietro alle conversazioni, e sopratutto rispondere a chi ti chiama in causa……

          1. Navigare necesse est

            @admin

            vedo che hai ben capito con chi (e che cosa) hai a che fare 😉

  6. Patrizia

    Sarò vicina con il pensiero. Stasera il rosario lo dirò anche per questo. Perchè non c’è niente di più sacro della vita. E andrò a sentire anche io Gianna Jessen a Cremona il 31, sperando di riuscire a portare altre persone e far pensare.

  7. Sabino

    Admin. E’ vero, si trattò di una udienza richiesta ed accordata, ma tutto poi e’ finito li’. Ci sono state poi ulteriori richieste non accolte. Tutti abbiamo visto la freddezza del papa l’anno scorso nel rispondere al saluto dei partecipanti alla Marcia della vita. Insomma all’inizio del pontificato c’e’ stata qualche apertura, ma poi e’ prevalsa una grande freddezza.sono altre le priorita’ del papa. Su quella della vita nascente ha messo la sordina.

  8. stella

    Ciao costanza
    io abito a messina e nella mia citta”non si organizza nessuna marcia per la vita,pero’penso che se ci fosse stata molto provabilmente non ci sarei neppura andata perche’penso che la marcia bisogna che si faccia ogni giorno con la propria testimonianza…in campo.
    Quasi nove anni fa’e’nato il mio bambino con un cromosoma in piu’e nonostante i bombardamenti psicologici subiti da parte del mio ginecologo che “pretendeva”che io facessi l’amniocentesi perche'”vecchia”,( avevo 43 anni) io rifiutai perche’per me un figlio e’un dono e bisogna accoglierlo in qualsiasi modo esso sia.
    Nacque Emy e la mia vita inizialmente fu travolta dal suo cromosoma in piu’,ma lassu’QUALCUNO mi amava e mi prese per mano facendomi capire che anche la vita”imperfetta”agli occhi del mondo ha una dignita’inviolabile e che questo bisogna farlo capire a tutti quelli che ci stanno accanto.
    Mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a testimoniare la bellezza della vita”diversa”tra tutti quelli che avevo accanto ,raccontando la mia storia non perche’volessi gli applausi dagli altri ma perche’desideravo che gli altri che vivevano cio’che avevo vissuto io ,avessero una speranza in piu’ ma sopratutto che si sentissero amati in maniera particolare dal loro PADRE BUONO che non li aveva castigati dando loro”un figlio diverso”ma che invece aveva dato loro un figlio e con lui la capacita’di vedere un mondo con occhi diversi:gli occhi di chi ama in maniera speciale.Questa mia storia e’diventata un libro per portare luce ma…quando si riceve un dono non si puo’tenere per se’ma bisogna darlo interamente agli altri,e anche il libro mi sembro poco e decisi quindi di fare degli incontri in parrocchia con mamme “down”per far capire loro la grande opportunita’che la VITA ci ha offerto e affinche’ognuna di noi poi potesse essere luce che si propaga nel mondo.

  9. Grazie Costanza, per l’articolo molto chiaro, e sto pensano a tutte le donne a chi hanno abortiti, sono persone che in fondo non volevano fare questo, ma hanno agito senza comprendere in quel momento, che non si torna più indietro, ma portano una grande ferita. Fino alla fine della loro vita.
    Che poi arriva la domanda ….ma come ho potuto arrivare a questo ??….già….Non so se c’è una risposta a questa domanda…..per loro tutto sembra inguaribile….Allora questa marcia per la vita è un grande dono di Dio, per salvare vite.
    Io non ci sarò….mi trovo in Spania, ma vicino a tutti voi per la vita.

  10. Francesco

    Signor Paul Candiago. Ha ragione, il senso del sacro lo si coltiva, lo si educa e lo si edifica. Va bene. Secondo lei al di fuori di ciò che ha descritto non esiste salvezza. Ma il mio esempio è diverso. O crede alla mia buona fede o non possono giurarglielo sulla mia parola di boy scout. Secondo me l’aborto è condannabile anche laicamente. Basta il buonsenso. Intendevo dire solo questo.

  11. “Ci sarò anche se so che il Papa non dirà una parola per noi marciatori ”

    Mi ricordo che anni fa la marcia era la domenica mattina e finiva in piazza san Pietro per l’Angelus. La mia innata malizia mi ha fatto pensare che è stata organizzata il sabato per non essere platealmente snobbati da Papa, così come è successo negli ultimi anni.

  12. Fabio

    Grazie Costanza!
    Prendi un palloncino in più e scrivi sopra Fabio per manifestare la mia volontà di esserci.
    Ieri (per sbaglio) ho sentito le notizie di qualche Tg … servizi e servizi sulla marcia dell’accoglienza di Milano … neanche una parola su quella della vita!
    Eppure, se la scelta “pro life” non è la miglior manifestazione di accoglienza, cos’è?
    Questo la dice lunga sul livello dell’informazione in Italia.
    Grazie a tutti quelli che saranno a Roma!
    Dio vi benedica piccolo (grande) gregge!

  13. In hoc Signo vinces

    Desidero ringraziare Francesco e Stella per le loro preziose e differenti testimonianze.

  14. Fabio

    Non posso non scrivere …
    Anticipazioni del TG1 …
    Marcia dell’accoglienza di Milano … moltissima gente con il sindaco Sala in testa …
    marcia Perugia – Assisi: Grillo blablabla …
    Neanche una parola per quella della vita!
    Vomitare … ecco cosa fa l’informazione in Italia!

  15. rosa

    Ma buon Dio! oggi è la giornata della biodiversità !
    E voi vi mettete a disturbare con la vita!

    1. Signora Rosa
      non corra/corriamo dietro ad allodole o a sirene dell’industria degli idoli e delle telecomunicazioni.

      Valga sempre per tutti l’Eterno monito di Dio che in due Sue Parole ci dice tutto;

      Non ammazzare.

      Caino uccise il fratello Abele:c’e’ anche la spiegazione del significato valido per un bimbo in grembo o uccidere per qualsiasi motivo non legato a difesa personale o di popoli che lottano per la Liberta’.

      Cordiali saluti, Paul

  16. Stefania Montebelli

    Semplicemente un articolo impeccabile…il finale è geniale e inconfutabile. Io sconnessa da qualche giorno dalle notizie, ho appreso della marcia solo dal post di fb di citen go con la tua foto…la prima scena è sempre di altri e questa la dice lunga sulla latitanza dei poteri cosiddetti forti…..forti a servire interessi e non il bene più prezioso che abbiamo. Grazie per la storia del punteggio essendo dalla parte del nemico…i concetti figurati sono quelli che quando cerco di uscire dalla polemica mi aiutano di più!

  17. 61angeloextralarge

    Nessuna notizia nei giornali dalle mie parti…. Sob! Peggio che nelle marce precedenti.

  18. girab@libero.it

    c’ero anch’io cara Costanza, c’eravamo anche noi quattro, io, Nadia, Matilda e Tomaso (per l’occasione ci siamo fatti prestare un passeggino, giusto per sicurezza che non scappi via e/o salti addosso al papà che non ce la fa più a portarlo in braccio per più di 200 mt…). Peccato non ci siamo incontrati (o meglio, io non aver incontrato, te… ti avrei chiamato).Mi ha colpito l’eterogeneità dei partecipanti, da chi gridava slogan o Viva Maria, a chi camminava e basta (come me) a chi pregava,,, Mi ha colpito una specie di clochard che ci ha presi in giro e ci ha detto,,, di andare a zappare perché quella “è Vita”… e peccato che non sapeva che io a zappare nell’orto di mia suocera ci vado davvero nonostante lavoro e famiglia e che soprattutto “zappare” l’orto della propria famiglia, soprattutto quando come me non vedo (non sono capace, forse) a vedere i frutti che vorrei, è mooooolto più faticoso e meno gratificante di tirare due colpi al terreno con l’attrezzo, o recintare alla bell’e meglio il confine, regolarmente distrutto dai cinghiali sestresi… Non so se ne è valsa la pena… io ci credo a ciò per cui ho “zappato” quel giorno…. spero resti almeno in Matilda e Tomaso, da grandi, il ricordo di un papà controcorrente, piccolo, tignoso, forse un po’ esasperante e esagerato, ma “che ci credeva” perchè “aveva visto, aveva incontrato Qualcuno” … la paceGiuseppe R

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