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Messaggio del 6 agosto 2021:Senza Dio non avete ne’ futuro ne’ vita eterna per questo convertitevi e ritornate a Dio.

Notizie dai giornali cattolici



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Dice l'Evangelista: Mi mostrò la città santa, Gerusa­lemme - la beatissima Vergine -, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simi­le a quello di una gemma preziosissima, come pietra di dia­spro cristallino. Fin dal primo istante in cui Maria ricevet­te l'esistenza, la sua anima, partecipando pienamente della divinità, fu ripiena e inondata di grazia come mai fu con­cesso ad alcuna altra creatura. Ella soltanto era l'aurora chiarissima che partecipava dello splendore del sole, Gesù Cristo, uomo e vero Dio che da lei sarebbe nato. Questa meravigliosa luminosità andò crescendo sempre più, finché raggiunse l'apice: la Madre fu assisa, alla destra del Figlio, sul trono della santissima Trinità, vestita con abiti vario­pinti e adorna di ogni genere di doni, virtù, meriti e glo­ria. Quando io la vidi in quello splendore inaccessibile, mi sembrò che non avesse altra lucentezza che quella del Si­gnore stesso, che dal suo essere immutabile, quale una fon­te, si riversava in lei come in un canale. Per mezzo dell'u­manità del suo Unigenito risultavano in loro una sola e me­desima luce, una sola e medesima chiarezza, in grado di­verso, ma identiche quanto alla sostanza, tali che non era­no presenti in nessun altro dei beati né in tutti sommati insieme. La Vergine per la sua varietà somigliava al dia­spro, per il valore dei suoi meriti era veramente preziosa, per la sua bellezza era paragonabile al cristallo puro, tra­sparente, penetrato dai raggi e munito dello stesso fulgore.
Non c’è pace per la Chiesa cattolica in Slovenia. Dopo la destituzione nel 2012 dell’allora arcivescovo di Lubiana, Mons. Alojz Uran, a causa di una sua presunta paternità, e i sospetti della medesima natura sul cardinale sloveno Franc Rodé, caduti dopo un esame del DNA negativo, pochi giorni fa è toccato al successore di Uran, mons. Anton Stres, e all’arcivescovo di Maribor, mons. Marjan Turnšek, dare le dimissioni per evitare provvedimenti più severi da parte della Santa Sede. Queste dimissioni rappresentano l’ennesimo strascico del gravissimo scandalo finanziario che ha coinvolto la piccola Arcidiocesi di Maribor (situata nel nord-est della Slovenia al confine con la Croazia e l’Ungheria, circa 350.000 fedeli) in bancarotta con un buco di circa 800 milioni di Euro.
Lo scorso gennaio, quando Cameron spingeva l’acceleratore per l’approvazione della legge sul matrimonio gay, l’ex Arcivescovo di Canterbury barone Lord Carey of Clifton, denunciò il rischio per la Chiesa d’Inghilterra di vedersi costretta a celebrare le nozze di coppie dello stesso sesso. Per avvalorare le perplessità di ordine giuridico, lo stesso Arcivescovo inviò al governo un corposo parere legale dell’autorevole avvocato Aidan O’Neill QC. La replica del governo fu che il disegno di legge avrebbe previsto una disposizione di salvaguardia per tutelare la libertà di credo religioso, esentando espressamente le Chiese dall’obbligo di celebrare i matrimoni omosessuali. Con questa disposizione non si sarebbero corsi rischi di azioni legali. Parola dello stesso Cameron.
Pubblichiamo la quarta puntata di “Miserere”, la serie realizzata da Franco Molon e dedicata ai cristiani perseguitati. Dopo i racconti di Megapura, di Homs, di Asomatos e del Regno Unito, ecco una storia ambientata a Seekaew, provincia di Savannakhet, Laos.
L’arcivescovo di Bombay e consigliere di Papa Francesco racconta di Mary Wagner, detenuta per essere entrata nelle cliniche abortive di Toronto per parlare con le donne: «Avesse salvato una sola una vita, ne sarebbe valsa la pena»
"Siamo a Casere, un paesino nell’alta valle Aurina, e non ero mai stato a Messa in un’ospizio, seduto in mezzo a tante persone anziane in condizioni di salute piuttosto precarie. Ognuno di loro era lì per motivi diversi: chi non aveva figli o non era più in grado di stare da solo in casa e non poteva vivere con i propri cari. Chi invece godeva di una pensione talmente bassa da non potersi permettere una badante. Tutti avevano lo sguardo e l’espressione particolarmente seria, sembrava stessero aspettando il giorno e l’ora in cui Nostro Signore li avrebbe chiamati. Nessuna prospettiva, nessun progetto, nessuna ambizione o preoccupazione sulle prossime vacanze o su quale sarà il prossimo partito che vincerà le elezioni."
Sarà stato pure un toscanaccio di quelli burberi e lamentosi, ma Gino Bartali, il grande campione italiano di ciclismo, non ha esitato nemmeno un secondo a rischiare la proprio vita pur di salvare quella di centinaia di ebrei durante gli anni tragici della Shoah. Addirittura, negli anni 1943-44, nel corso degli allenamenti in Toscana, Umbria e Emilia Romagna, Bartali nascondeva nella canna della bicicletta documenti falsi per aiutare i perseguitati a fuggire dall’orrore nazista. Secondo le ricostruzioni storiche, i documenti venivano stampati ad Assisi, nella tipografia di Luigi e Trento Brizi, per poi essere trasportati di nascosto dal ciclista, nelle sue regolari staffette, insieme alle foto per le carte d'identità.
Per gli storici è una delle diciotto più importanti battaglie nella storia del mondo. Per l’Europa cristiana è la battaglia la cui importanza è paragonabile soltanto alle vittorie contro i musulmani a Lepanto (1571) e a Vienna (1583) che salvarono il nostro continente dall’invasione musulmana. Stiamo parlando della battaglia di Varsavia nella guerra tra la Polonia e la Russia bolscevica nell’anno 1920, il cui 73° anniversario si celebra il 15 agosto. Tenendo conto della superiorità numerica dell’esercito russo, forte della sua invincibilità, la vittoria dei polacchi sull’Armata Rossa sembrava impossibile perciò è passata alla storia come “il miracolo della Vistola” (un termine molto caro a Giovanni Paolo II).
Molti organi di informazione [1] hanno dato notevole risonanza ad una notizia divulgata dal “Sunday Times” [2] nei giorni scorsi. La notizia riferisce di una innovativa indagine diagnostica che, mediante le analisi effettate da un laser su alcune cellule, può quantificare lo stato di salute, prevedere malattie gravi e addirittura la data della morte, tanto che l’indagine è stata chiamata “death test”, ovvero il “test della morte”.
Il Papa invita i calciatori delle nazionali di Italia ed Argentina a vivere la professione con lo spirito degli "amateur", perché il calcio costruisce il bene comune a partire dai valori "della gratuità, del cameratismo e della bellezza",