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Messaggio del 30 luglio 1996: Cari figli! Anche questa sera vi chiedo di pregare. Non voglio dirvi altro che questo: pregate! Siate i miei oranti!

Notizie dai giornali cattolici



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Continuando a narrare questa Storia, ricordo che abbiamo lasciato Cristo a Betania, dopo il ritorno da Gerusalemme alla sera del suo trionfo. Ho già anticipato quello che fecero i demoni prima che egli fosse consegnato ed altre cose che conseguirono dal loro conciliabolo infernale, nonché dal tradimento di Giuda e dal consiglio dei farisei. Torniamo ora a ciò che avvenne in tale località, dove, nei tre giorni che passarono dalla domenica delle palme al giovedì, la Vergine assistette e servì sua Maestà. Questi trascorse con lei tutto il tempo, eccetto quello che impiegò a predicare nel tempio il lunedì e il martedì; il mercoledì, infatti, non vi salì, come ho già detto. Durante tali ultimi viaggi istruì più diffusamente e in maniera più chiara i discepoli circa i misteri della redenzione. Ciascuno di essi, però, pur udendo gli insegnamenti e gli avvertimenti del suo Maestro, non corrispondeva se non secondo la disposizione con cui li accoglieva e secondo gli effetti suscitati nel proprio intimo. Rimanevano sempre piuttosto lenti nel capire e, deboli quali erano, dopo il suo arresto non misero in atto ciò che si erano offerti di fare.
Durante il volo verso Rio, il Papa ha salutato i giornalisti del seguito, uno per uno, ricordando che in questo suo primo viaggio internazionale vuole andare a trovare i giovani nella concretezza del tessuto sociale in cui vivono. Dunque giovani non isolati dalla loro vita perché quando noi isoliamo i giovani – ha detto il Papa – noi facciamo un’ingiustizia: i giovani appartengono ad una famiglia, una patria, una cultura, una fede, hanno un’appartenza non dobbiamo isolarli, loro davvero sono il futuro di un popolo. Ma non soltanto loro: loro sono il futuro perché hanno la forza, sono giovani, andranno avanti. Ma anche gli anziani, sono il futuro di un popolo. Un popolo ha futuro se va avanti con entrambi: con i giovani e con gli anziani.
A salutare il Papa al suo arrivo all’aeroporto di Rio de Janeiro ci sarà anche mons. Orani João Tempesta, arcivescovo della città carioca.
Orrore e sdegno a Calcutta, in India, per il ritrovamento in una discarica del corpo senza vita di una bambina di tre anni, che presentava evidenti segni di violenza sessuale. La piccola, appartenente a una famiglia di senzatetto, era scomparsa sabato e i parenti avevano immediatamente avvertito la polizia che ha già arrestato alcuni sospetti.
Il viaggio di Papa Francesco a Rio de Janeiro, in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, assume un nuovo e ulteriore significato se letto alla luce del fenomeno religioso che contraddistingue il Brasile. A quanto riporta il vaticanista dell’Espresso, Sandro Magister, il Pew Forum di Washington, centro di ricerca leader mondiale in materia, ha rilevato come il Paese, pur restando la nazione con il più alto numero di cattolici, ha subito contestualmente un calo impressionante tra i fedeli alla Chiesa di Roma. Oggi i cattolici brasiliani sono 123 milioni. Tuttavia, nel 1970 corrispondevano al 92 per cento della popolazione, contro il 65 per cento di oggi. I protestanti, invece, sono aumentati vertiginosamente, passando dal 5 al 22 per cento.
A quanto pare il Veneto sta diventando una fucina di rappresentanti del movimento omosessualista italiano. Si moltiplicano infatti in tutto il mondo le iniziative per diffondere in ogni modo la mentalità Lgbt, e soprattutto in Italia, da Torino a Roma, da Milano a Palermo, passando per Padova e Bologna, non si perde tempo in ciò, non si lesinano energie, non si centellinano investimenti, non si perde occasione per tacciare di omofobia ogni minima espressione di dissenso contro la “valanga” culturale, intellettuale ed emotiva che la lobby omossesualista ci propina quotidianamente. E tra i paladini in prima linea, fieri combattenti nelle legioni del nascituro gaio partito, il Veneto può portare abbondanti militi.
Un tweet di Francesco dall'aereo che lo porta oggi a Rio de Janeiro per la 28ma Giornata mondiale della gioventù. Luogo e tema della Gmg, "Andate e fate discepoli tutti i popoli!" scelti da Benedetto XVI, ma papa Francesco ha voluto inserire nel programma di questi giorni la visita ad Aparecida e incontri con persone dipendenti da alcol e droga, detenuti e abitanti di una favela.
L’enciclica Lumen Fidei costituisce in se stessa un incomparabile segno di cosa sia il Magistero della Chiesa nella sua vitalità. Nata dalla penna di Benedetto XVI e accettata da Francesco (“nella fraternità di Cristo, assumo il suo prezioso lavoro, aggiungendo al testo alcuni ulteriori contributi” n. 7), ribadisce la continuità del Magistero (“in continuità con tutto quello che il magistero della Chiesa ha pronunciato su questa virtù teologale” n. 7) e l’essenza del compito della Chiesa (“La Chiesa è una Madre che ci insegna a parlare il linguaggio della fede” n. 38) e del Magistero petrino (“Il successore di Pietro, ieri, oggi e domani, è infatti sempre chiamato a ‘confermare i fratelli’ in quell’incommensurabile tesoro della fede che Dio dona come luce sulla strada di ogni uomo” n. 7).
Papa Francesco è in viaggio verso Rio de Janeiro. La XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema “Andate e fate discepoli tutti i popoli”, in programma nella metropoli brasiliana dal 23 al 28 luglio, farà da sfondo alla prima visita pastorale internazionale del pontificato di Jorge Mario Bergoglio.
Il presidente del Bureau Médical di Lourdes, il dottor Alessandro De Franciscis, ha annunciato che il vescovo della diocesi di Pavia, monsignor Giovanni Giudici, ha riconosciuto come “miracolosa" la guarigione della sig.ra Danila Castelli, originaria di Bereguardo. Si tratta della 69.ma guarigione riconosciuta come “prodigiosa” e "scientificamente non spiegabile" da un vescovo cattolico.
Papa Francesco si è recato oggi pomeriggio alla Basilica di Santa Maria Maggiore per chiedere alla Madonna “la sua protezione per il prossimo viaggio apostolico in Brasile, per i giovani che si riuniranno nella Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro e per tutti giovani del mondo”.
È delle scorse settimane lo strano caso di una coppia di Crema di ritorno dall’Ucraina. I due avevano pagato una clinica di laggiù per «fabbricarsi» un bambino tramite maternità surrogata. Portato il neonato in Italia, lo hanno sottoposto all’esame del DNA, scoprendo che il bimbo biologicamente non era il figlio per il quale avevano sganciato i molti danari: nel suo sangue non v’era traccia dei cromosomi dell’aspirante papà lombardo, il quale aveva pur corrisposto circa 30 mila euro e diligentemente dato il suo seme per la produzione dell’infante. In pratica, una bella truffa, con la particolarità che qui l'oggetto non è un elettrodomestico malfunzionante ma un piccolo essere umano.
Una bambina nasce prematura e la donna che assiste la madre durante il parto, vedendola così piccola, sentenzia: “Questa non è una bambina, ma uno spirito”. Allora suo padre si presenta al “botasorte” (stregone) per sapere cosa deve fare. E quello, dopo aver consultato dei pezzetti di legno, dice che bisogna far tornare la piccola nel mondo degli spiriti dell’acqua, da cui è scappata per venire sulla terra e far del male al villaggio. L’uomo prende la bambina, l’avvolge in un panno e la porta da un tale, incaricato ufficiale del villaggio per questo tipo di riti. Costui aspetta la bassa marea e abbandona la bambina nel punto più basso della spiaggia, in modo che la marea, alzandosi, la porti via. ....
Quello che si è riusciti a far credere con un’abile campagna allo stesso tempo ideologica e di marketing è che la fecondazione artificiale (Fa) funzioni. Ma non è la verità. Basta mettere da parte Repubblica, Io Donna e le riviste da parrucchiere e prendere in mano la letteratura scientifica, che da tempo ormai mette in luce, impietosamente, i fatti: la Fa ha un basso tasso di successo quanto a “figli in braccio”, mentre i bambini, dal canto loro, presentano percentuali di complicanze e malformazioni molto più alte rispetto a quelli nati naturalmente. Perché? Basta pensare alle tecniche.
Pubblichiamo il messaggio finale dell’incontro che si è tenuto lo scorso 19 luglio tra i leader religiosi (cattolici, protestanti e musulmani) di Bouar, in Centrafrica, per chiedere la fine delle violenze seguite al colpo di Stato nel paese africano e la pace.
Ha un tasso di riuscita che è il doppio di quello della fecondazione assistita, per percentuali di nascite da coppie che seguono i trattamenti, e costa undici volte di meno, ma è praticata da pochi medici in tutto il mondo, boicottata dalla lobby della provetta e ignorata dai sistemi sanitari nazionali. La naprotecnologia è nata negli Stati Uniti e da qualche anno è approdata in Europa, ma continua a scontare il pregiudizio che la considera un approccio confessionale alla medicina, condizionato dai dogmi religiosi. Niente di più lontano dalla realtà. Se è vero che le pratiche della naprotecnologia si conformano rigorosamente alla bioetica cattolica, è altrettanto dimostrato che il suo approccio al problema della sterilità è scientificamente e clinicamente più rigoroso di quello praticato nell’ambito della fecondazione assistita. E per questo alla fine è anche più efficace: lo dicono le statistiche.
Giuliano Ferrara dedica sul Foglio di oggi un lungo e interessante editoriale al «gran giornale radical chic, l’Espresso», che curiosamente nell’ultimo numero, con la copertina sulla presunta “lobby gay” del Vaticano, «si è scatenato» in una «caccia alle streghe» nella Chiesa. Con quella copertina, scrive Ferrara, il settimanale del gruppo di Repubblica entra «nell’incongruo, nello strano, e nell’indecifrabile premessa di una crociata “omofoba” da parte di una cordata culturale che vorrebbe introdurre in Italia leggi anti-omofobe».
Nell’ultimo numero della rivista Nature è stato pubblicato il risultato di una ricerca che potrebbe rivelarsi importantissimo. Per la prima volta è stata neutralizzata in provetta la terza copia del cromosoma 21 (la cosiddetta “trisomia 21?), responsabile della sindrome di Down. Non esiste ancora applicazione clinica per questa scoperta, ma secondo la comunità scientifica potrebbe essere la premessa verso una futura “terapia cromosomica” che renderebbe curabile la malattia, eliminandone perciò anche le dannose conseguenze non solo estetiche, come le disabilità cognitive, il maggior rischio di leucemia infantile, i difetti cardiaci e del sistema immunitario.
Il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill, si scaglia contro i Paesi che hanno approvato i matrimoni tra omosessuali - a suo dire, "segni pericolosi dell'apocalisse" - e avverte sul rischio della dittatura del libero arbitrio.
Sulla copertina di “Time”, uscita mentre il Santo Padre è in viaggio per il Brasile, c’è una sua foto con questo titolo: “The People’s Pope”. Cioè il Papa della gente o meglio “il Papa del popolo”. Si può dire in effetti che Francesco incarna, nel suo esempio, nel suo insegnamento, nella sua storia e nella sua figura di pastore quella “vera teologia della liberazione” che per anni Joseph Ratzinger e Giovanni Paolo II hanno annunciato. Mentre mostravano gli errori della “teologia della liberazione” che si era diffusa negli anni Settanta in Sudamerica, quella di teologi come Gustavo Gutierrez, Camillo Torres, i fratelli Leonardo e Clodoveo Boff, poi Jon Sobrino e altri, che s’illudevano di realizzare il Vangelo abbracciando le analisi marxiste, la lotta di classe e la rivoluzione. Un errore drammatico.