MaM
Messaggio del 10 ottobre 1985:Per poter pregare bene in gruppo, dovete fare bene i vostri doveri quotidiani, pregare al mattino, a mezzogiorno e alla sera, e poi partecipare col cuore alla messa.

Notizie dai giornali cattolici



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Il dolore della gelosia afferra talmente chi ne è avvinto, che spesso, anziché scuoterlo, lo mantiene come in uno stato di veglia e gli toglie il riposo ed il sonno. Nessuno soffrì questa passione come san Giuseppe, anche se nessuno ne avrebbe avuto minor motivo, se egli avesse allora conosciuto la verità. Era dotato di grande conoscenza e luce per comprendere la santità della sua sposa divina e le sue qualità, che erano inestimabili. Presentandosi dei motivi che lo obbligavano a lasciare il possesso di un bene così grande, ne seguiva necessariamente che quanto maggiore era la conoscenza di ciò che perdeva, tanto più grande fosse il dolore di lasciarlo. Per questa ragione il dolore di san Giuseppe superò tutto quello che a questo proposito hanno sofferto gli altri uomini; nessuno infatti tenne maggiormente in considerazione là sua perdita, e nessuno poté conoscerla e valutarla come lui. Nonostante ciò, vi fu una grande differenza tra la gelosia di questo servo fedele e quella degli altri che patiscono una simile tribolazione. Infatti questa passione aggiunge al veemente e fervido amore una grande preoccupazione di conservare ciò che si ama; a questo sentimento segue per naturale necessità il dolore di perdere l'oggetto del nostro amore e l'immaginare che qualcuno potrà togliercelo. Questa sofferenza è quella che comunemente si chiama gelosia. Ora, nei soggetti che hanno le passioni disordinate per mancanza di prudenza e di altre virtù, tale pena di solito provoca diversi effetti d'ira, di furore e d'invidia contro la stessa persona amata, o contro quello che impedisce la corrispondenza dell'amore, sia questo male o bene ordinato. Pertanto si sollevano le tempeste di immaginazioni e di sospetti infondati e stravaganti, che vengono generati dalle stesse passioni e che danno origine alle velleità di bramare e di detestare, di amare e di pentirsi; l'irascibilità e la concupiscenza sono in continua lotta, e non possono essere dominate dalla ragione e dalla prudenza, perché questa sorta di male oscura l'intelletto, perverte la ragione ed allontana la prudenza.
Trasmissione Racconti di un esorcista di Padre Gabriele Amorth del 08/05/2013. La Vita.
l. I pastori e i magi giunti alla grotta Vi trovarono, col Bambino, Ma­ria e Giuseppe. Il Bimbo non parlava ancora; Maria e Giuseppe accoglieva­no, spiegavano, offrivano: erano i pre­sentatori di Gesù, gli interpreti della sua voce. Dio giunge a noi attraverso media­zioni create, il Trascendente comunica con noi attraverso varie specie visibili della sua presenza. Possiamo distingue­re innumerevoli mediazioni gerarchiz­zate secondo la loro maggiore o mi­nore connessione con lo Spirito di Dio. Così, ad esempio, il pane e il vi­no sono segni sensibili della presenza eucaristica di Gesù, e la sua umanità è rivestimento visibile del Verbo in­visibile di Dio. 2. Tra le varie mediazioni c'è Ma­ria. Essa è l'annunzio materno del Cristo: lo rende presente e compren­sibile ai pastori e ai magi, e anche a noi. Non solo: prima della venuta di Gesù, essa, che già ne possiede lo Spi­rito, lo prennunzia con la propria fi­sionomia immacolata e verginale; quando Gesù nasce, lei gli dà un volto fatto a sua somiglianza, poi gli inse­gnerà un linguaggio, le prime abitu­dini, lo stile umano e sociale. È vero che col tempo il Figlio tra­scenderà l'impalcatura educativa im­pressagli dalla Madre e sarà sempre più lui il maestro di lei, ma nel frat­tempo ne accetta tutta la mediazione materna: attinge da Maria la propria impalcatura infantile come degno sup­porto del suo ulteriore sviluppo, per irradiare a sua volta sulla Madre le perfezioni insondabili della sua matu­rità. Gesù tra le braccia di Maria ci inse­gna ad accogliere con rispetto tutte le mediazioni: della Chiesa, dei Santi, del Vicario di Cristo, del sacerdote, dei genitori, dei superiori, dei buoni amici, di ogni creatura, e in modo particolarissimo quella di sua Madre. Il rifiuto delle mediazioni comporte­rebbe la rottura dell'armonia sapien­tissima con cui Dio provoca la nostra crescita. 3. Darsi a Maria significa aprirsi al rispetto, addestrarsi con amore al gioco provvidenziale degli eventi con cui Dio stimola la nostra maturazione, e cogliere, al di là di ogni mediazione creata, il volto amante di Dio. La realtà terrena, nel suo insieme, è segno della presenza di Dio. Questa presenza ha certo dei luoghi privile­giati, quali la Chiesa, e soprattutto l'Eucaristia, dove Gesù è presente co­me Dio e anche come Uomo. Attra­verso tutte le specie create, noi siamo chiamati e comunicare con Dio stesso, «Colui che sta al di là di tutte le case» (S. Gregorio Nazianzeno ). I pastori e i magi si unirono al­l'adorazione di Maria e Giuseppe. Noi pure ci metteremo in adorazione d'a­more verso il Verbo di Dio fatto Uomo. Più che un atto, l'adorazione è un modo di essere. L'adorazione è la pro­strazione del cuore verso Colui che ci ha creati, e che quindi ha su di noi il diritto di essere considerato come il Primo Amore. Egli solo può dire parole di una esigenza radicale: «Chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di me. Chi non rinuncia alla sua stessa vita, non può essere mio discepolo» (Lc 14, 25 s e paral­leli).
Tra qualche giorno ricorre l’anniversario di Fatima, la misteriosa Fatima con quelle apparizioni di Maria che iniziano, guarda caso, proprio un 13 maggio, mese mariano per eccellenza, per terminare un 13 di ottobre, mese del Rosario.
Scuole e luoghi di lavoro ridotti a campi di rieducazione in chiave omosessuale, e sdoganamento della pedofilia (o almeno della efebofilia, ovvero i rapporti di un adulto con un adolescente). E’ questo lo scenario che ci si prospetta per il prossimo futuro, in quanto l’allora ministro del Lavoro (con deleghe per le Pari opportunità) Elsa Fornero ha aderito sei mesi fa a un progetto sperimentale del Consiglio d’Europa per la lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
La riforma sanitaria di Barack Obama, che include l’obbligo per le aziende di pagare ai dipendenti contraccezione e aborto, e l’influenza del colosso dell’aborto americano Planned Parenthood non hanno frenato il Senato della Florida, che settimana scorsa ha approvato una nuova legge contro l’infanticidio. «RETROGRADI». Obama ha attaccato nei suoi ultimi discorsi leggi come quelle di recente approvate in Kansas e North Dakota, definendole «retrograde», ma l’America sembra spaccata in due anche a causa del processo al dottor Kermit Gosnell, di cui si parla molto poco, e il reportage di Lila Rose, “Inhuman”, che hanno evidenziato la barbarie dell’aborto perpetrata in tante cliniche americane, dove i bambini sopravvissuti vengono lasciati morire. La legge approvata dal Senato della Florida vuole tutelare proprio quei bambini che sopravvivono all’aborto, obbligando i medici a salvarli.
I cristiani della Siria di tutte le Chiese e comunità hanno indetto una giornata di preghiera per «supplicare Dio di concedere misericordia alla Siria e di porre fine alla violenza». La giornata, indetta per oggi 11 maggio, ha preso il nome “La preghiera di un cuore spezzato”.
È nata con la leucemia e con la sindrome di Down (trisomia 21). I medici le hanno curato immediatamente la prima e la piccola è guarita anche dalla seconda. Un miracolo? Una nuova cura? I medici non sanno rispondere e stanno indagando per capire cosa sia successo Clara McLoughlin che quando è nata pesava solo 1 chilo e 14 grammi.
Da oltre 20 anni la Lotteria nazionale inglese garantisce premi in denaro per quei gruppi religiosi – cristiani, musulmani, ebrei – che realizzano progetti comunitari a favore delle classi sociali più svantaggiate. Quest’anno le lobby che si battono per i diritti degli omosessuali hanno chiesto che molti gruppi cristiani vengano esclusi perché «diffondono letteratura anti-gay online».
Demyana Emad, 23 anni, maestra elementare di Luxor è accusata di aver insultato il profeta Maometto davanti ai suoi. La donna si dichiara innocente. Nei giorni scorsi un gruppo di estremisti islamici ha fatto irruzione nella scuola incitando gli alunni a testimoniare contro la donna.
Celebrando la messa di oggi, Francesco osserva che tante volte ci annoiamo nella preghiera, che non è chiedere questo o quello, ma è "l'intercessione di Gesù, che davanti al Padre gli fa vedere le sue piaghe". "Se noi non riusciamo ad uscire da noi stessi verso il fratello bisognoso, verso il malato, l'ignorante, il povero, lo sfruttato, se noi non riusciamo a fare questa uscita da noi stessi verso quelle piaghe, non impareremo mai la libertà che ci porta nell'altra uscita da noi stessi, verso le piaghe di Gesù.