Prima messa da Papa per Francesco con i 114 cardinali elettori in quella Sistina che appena ieri sera a visto la sua elezione. "Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una Ong pietosa, ma non la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza". E "quando non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio".
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Gli iniziatori e responsabili del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, Carmen Hernández e P. Mario Pezzi, desiderano esprimere la propria gioia per l'elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio come nuovo Papa della Chiesa, Sua Santità Francesco: «Il nome che ha scelto come Papa è già un'immagine del pontificato che porterà avanti: semplicità e umiltà» ha dichiarato Kiko Argüello.
Appena un mese fa, per il Mercoledì delle Ceneri, l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio inviava all’arcidiocesi di Buenos Aires il suo Messaggio di Quaresima intitolato “Laceratevi i cuori e non le vesti”.
Il cardinale Jorge Mario Bergoglio è dunque il nuovo Pontefice con il nome di Francesco: 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires, è il primo Papa gesuita e il primo Papa proveniente dall’America Latina. Il motto episcopale del nuovo Papa è la frase latina Miserando atque eligendo, che descrive l'atteggiamento di Gesù verso il pubblicano peccatore che “guardò con misericordia e lo scelse”. Lo stemma, oltre a riportare il motto, ha al centro, su campo blu, il monogramma di Cristo, presentato nella tipica forma grafica dei gesuiti. Appaiono, inoltre, una stella e un grappolo d’uva.
Grande gioia tra i frati di Assisi per la scelta da parte del Papa Bergoglio di chiamarsi Francesco. Stasera nella Basilica di Santa Maria degli Angeli è prevista una veglia ed un momento di preghiera davanti alla tomba del santo poverello.
Don Lorenzo Vecchiarelli, parroco della Chiesa romana di San Timoteo, conosce il nuovo Papa da quando era giovane: abitavano nello stesso quartiere di Buenos Aires. Il cardinale Bergoglio lo ha chiamato per telefono, prima di entrare in conclave, per salutarlo.
L’elezione di Papa Francesco esprime la freschezza di un Continente, l’America Latina, che vive la fede con entusiasmo. Sulla figura del nuovo Pontefice, si sofferma al microfono di Amedeo Lomonaco il presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez.
«Vedi, io sono un’ anima che passa per questo mondo. Ho visto tante cose belle e buone e sono sempre stata attratta solo da quelle. Un giorno (indefinito giorno) ho visto una luce. Mi parve più bella delle altre cose belle e la seguii. Mi accorsi che era la Verità». Così parla di sé, in una lettera del 1946, Chiara Lubich (Trento, 22 gennaio 1920 – Rocca di Papa, 14 marzo 2008), di cui oggi ricorre il 5° anniversario della morte.
Un monaco buddista, durante i funerali della fondatrice del Movimento dei Focolari, su cui ben quattro papi spesero parole di profonda ammirazione, ebbe a dire: «Chiara non appartiene solamente a voi cristiani. Ora lei e il suo ideale sono eredità dell’umanità intera».
La sua elezione, dopo poche votazioni, mostra l’unità fra i cardinali. È un papa che ha rifiutato la teologia marxista della liberazione, ma non rinuncia a vivere da povero e con i poveri. Sarà un riformatore della Curia a partire dalla missione della Chiesa, che è l’annuncio di Cristo vicino ad ogni uomo nelle circostanze ordinarie della vita. Il dialogo con le altre confessioni cristiane e con le religioni per affrontare la sfida del relativismo e del materialismo, da cui discendono aborto, eutanasia, ideologia del gender, inquinamento, finanza e dittature senza freni.
Lettera del cardinale Bergoglio ai quattro monasteri carmelitani di Buenos Aires in occasione del voto al Senato della Repubblica Argentina sulla proposta di legge intesa a legalizzare il matrimonio e le adozioni omosessuali (approvata il 15 luglio 2010).
Barack Obama ha finanziato con fondi governativi “l’indice di mortalità”, un nuovo studio pubblicato dalla University of California che considerando 12 elementi legati allo stato di salute dei pazienti sarebbe in grado di predire se moriranno o no nei successivi 10 anni. Lo studio serve per “aiutare” i medici a capire se vale la pena curare un paziente, per malattie come cancro o diabete, con trattamenti costosi oppure no.
Mezz'ora di preghiera a santa Maria Maggiore, la prima delle basiliche dedicate alla Madonna. E' stata la prima uscita di papa Francesco, stamattina alle 8.
Per questa prima, informale uscita, non annunciata nell'orario e neppure "segnalata" dalle normali misure di sicurezza che accompagnano gli spostamenti del Papa, Francesco non ha neppure usato l'automobile tradizionalmente usata dai Pontefici targata SCV 1, ma con un veicolo targato SCV 3578. Hanno accompagnato il Papa il prefetto della Casa Pontificia, mons. George Gaenswein, segretario di Benedetto XVI, e il viceprefetto padre Leonardo Sapienza.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,31-47)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dal'unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».