Il racconto di un giovane neolaureato bolognese che ha prestato servizio negli asili dell’Obras Educativas “Padre Giussani”, fondata da Rosetta Brambilla
Parte oggi, con uno scomodo editoriale a firma di Francesco Agnoli, l’iniziativa dedicata a Chiara Corbella. Si tratta del sito www.prolifenews.it (attivo da oggi) e della rivista cartacea mensile, Notizie Pro Vita, che verrà presentata questo mercoledì alla provincia di Roma. Presenti l’editore Antonio Brandi, amico di famiglia Corbella, monsignor Giuseppe Tonello, cancelliere del Vicariato di Roma e molti altri ospiti. Tra il pubblico anche i genitori di Chiara.
Era il padre conciliare più giovane quando partecipò alla quarta sessione del Concilio Vaticano II. Era stato appena nominato vescovo. Oggi il cardinale Francis Arinze, con 80 anni ben portati, assicura che il Vaticano II è stata una grazia per la Chiesa, senza la quale soltanto Dio può sapere come sarebbero andate le cose.
Nell’intervista esclusiva concessa a ZENIT, il Cardinale Arinze ha spiegato che la Gaudium et Spes e gli altri documenti conciliari sono degli strumenti che hanno permesso alla Chiesa di affrontare lo tsunami della secolarizzazione.
Regalare l'emozione di osservare da vicino alcune tra le più antiche e preziose testimonianze su Gesù giunte fino a noi. E' questo uno degli obiettivi del libro "Gesù è davvero esistito? Un viaggio avventuroso sulle tracce di Gesù" edito dalle Edizioni San Paolo nella collana "I più bei libri per ragazzi" e già tradotto all'estero.
L'autrice - Valentina Alberici, una laurea in Economia Aziendale all'Università Bocconi di Milano e un lavoro in campo informatico bancario - coltiva da sempre la passione per la storia, dedicandosi spesso a ricerche e contributi in ambito storico-artistico.
La Chiesa ieri è stata in festa per la memoria liturgica del Beato Karol Wojtyla. Lo straordinario Pontificato di Giovanni Paolo II si è caratterizzato, tra l'altro, per l’ardore nell’impegno della nuova evangelizzazione. Anzi, è stato proprio il Papa polacco a coniare il termine “nuova evangelizzazione” già nel lontano 1979, nel suo primo viaggio apostolico in Polonia. Per questo, il suo Magistero è fonte ricchissima per i vescovi di tutto il mondo che, in questi giorni, sono riuniti in Vaticano per il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione. Nel servizio di Alessandro Gisotti, riproponiamo alcuni pensieri di Karol Wojtyla sulla grande sfida che la Chiesa affronta oggi nei Paesi di antica tradizione cristiana.
I mass media e i nuovi media siano strumenti della nuova evangelizzazione. Lo chiedono i Padri sinodali. Ma perché internet, tv e radio siano veicoli di trasmissione del Vangelo è necessario che gli operatori della comunicazione sociale abbiano una chiara identità cristiana. E’ quanto sostiene padre Marco Tasca, ministro generale dell'Ordine Francescano dei Frati Minori Conventuali, presente al Sinodo.
“A Lourdes la situazione si è stabilizzata”: così il vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Nicolas Brouwet, in un messaggio video rivolto domenica sera a tutti i pellegrini e gli amici di Lourdes. Ma il vescovo spiega che l'ondata di pioggia che si è abbattuta nel sud della Francia, provocando l‘esondazione del fiume Gave, ha lasciato nel santuario mariano “ingenti danni” e che “ci sarà un grosso lavoro da fare”. Domenica all’Angelus Benedetto XVI ha rivolto un pensiero al Santuario in questo momento di difficoltà.
Duemila persone hanno partecipato domenica sera a Marianella, quartiere di Napoli, alla fiaccolata organizzata da 20 parrocchie per ricordare Pasquale Romano, il giovane ucciso per errore dalla camorra alcuni giorni fa. “Non abbiamo paura, giustizia per Lino”: lo hanno gridato tante volte le persone presenti. Rivolgendosi agli assassini, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, li ha chiamati “condannati a morte in questa vita e nell’altra”. “La gente non si arrende”: ribadisce al microfono di Benedetta Capelli, don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, a nord di Napoli, da anni impegnato nella lotta alla camorra.
L'attentato stragista perpetrato domenica nel quartiere di Damasco di Bab-Touma, rinnova per i cristiani siriani angosce e domande a cui solo “i giorni che verranno potranno portare una risposta”. Ma intanto “molti hanno già preso la via dell'esodo. Altri si preparano all'eventualità di una partenza precipitosa”. E una Chiesa senza fedeli è destinata a diventare come “un testimone muto”. Così, in una nota fatta pervenire all'agenzia Fides, l'arcivescovo maronita di Damasco, Samir Nassar, racconta a caldo le prime reazioni registrate tra i cristiani della capitale siriana dopo che un'auto-bomba fatta esplodere nella zona cristiana della Città Vecchia ha lasciato sul terreno 13 vittime e decine di feriti.