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Messaggio del 29 gennaio 1985:Qualunque cosa facciate, fatela con amore! Fate tutto secondo la volontà di Dio!

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Per l’Europa, il 2011 è stato un anno fortemente segnato dalla crisi economica che ha portato anche a forti tensioni sociali ed imponenti manifestazioni di piazza, in particolare in Grecia e Spagna. Sulle radici di questa crisi e il messaggio di speranza che i cristiani sono chiamati a dare, soprattutto in questo tempo forte del Natale, Alessandro Gisotti ha intervistato mons. Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa.
“Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”: la celebre affermazione di Tertulliano risuona ancora più forte, oggi, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la figura di Santo Stefano primo martire. Il martirio, del resto, è una dimensione che appartiene alla natura stessa della testimonianza cristiana. Sulle persecuzioni dei cristiani nel nostro tempo, Alessandro Gisotti ha intervistato Massimo Introvigne, rappresentante Osce per le discriminazioni verso i cristiani.
All’indomani degli attentati alle chiese cristiane in Nigeria che hanno provocato almeno 40 morti e decine di feriti, il governo del Paese africano ha annunciato un vertice speciale sulla sicurezza nazionale all'inizio del 2012. Intanto, si registra la ferma la condanna da parte del presidente nigeriano Jonathan e di tutta la comunità internazionale. Ma come ha reagito la comunità cristiana a questa nuova catena di violenze, rivendicata dal gruppo fondamentalista islamico 'Boko Haram'? Marco Guerra lo ha chiesto all’arcivescovo di Abuja, mons. John Olorunfemi Onayekan, raggiunto telefonicamente durante la visita alla chiesa di Santa Teresa a Madalla, teatro del più sanguinoso degli attacchi di ieri.
Stasera su Rai Due ore 22:55 Trasmissione - Medjugorje - I messaggi di Maria
All’Angelus del giorno dedicato al primo martire, Benedetto XVI dice che “il Papa non dimentica” i cristiani perseguitati. Il “sangue innocente” sparso negli attentati in Nigeria. “La violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte; il rispetto, la riconciliazione e l’amore sono la via per giungere alla pace”.
“Una manifestazione della crudeltà e di un odio cieco, assurdo, che non ha alcun rispetto per la vita umana e che cerca di suscitare e alimentare altro odio e confusione”: questo il commento del direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, alla notizia degli attentati contro tre chiese in Nigeria, che hanno provocato almeno 39 morti. Stamattina, nelle città di Abuja, Jos e Gadaka, tre ordigni sono stati fatti esplodere presso altrettante parrocchie dove erano in corso le messe natalizie.
Da duemila anni, credenti, atei, santi o peccatori, ci volgiamo all’umile giaciglio su cui riposa quel Bimbo, circondato dall’affetto premuroso di Maria e di Giuseppe e riscaldato da povera paglia, dal calore del bue e dell’asinello. Il mondo si ferma, almeno per qualche istante, e trattiene il respiro dinanzi al mistero del Presepe. Ma poi riprende il suo abituale cammino, la sua danza, la sua triste “via crucis” quotidiana. La cronaca non risparmia, neppure il 25 dicembre, violenza, conflitti e tensioni. Alla fragile tregua di un momento, subentra la realtà fatta di mille incertezze, di piccole o grandi angosce e dei soliti problemi, personali o sociali, da affrontare ogni giorno.