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Messaggio del 25 febbraio 2017:Cari figli! Oggi vi invito a vivere profondamente la vostra fede e a pregare l'Altissimo affinché la rafforzi, cosicché i venti e le tempeste non possano spezzarla. Le radici della vostra fede siano la preghiera e la speranza nella vita eterna. Già adesso, figlioli, lavorate su voi stessi, in questo tempo di grazia nel quale Dio vi dona la grazia affinché attraverso la rinuncia e la chiamata alla conversione siate uomini dalla fede e dalla speranza limpide e perseveranti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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A Pyongyang si preparano le esequie del dittatore defunto e Kim Jong-un, “grande successore”, prepara la lista degli invitati e i posti in cui siederanno. L’attenzione è puntata sui suoi numerosi fratelli, distrutti dalla follia della famiglia e dalla competizione sfrenata per un ruolo che forse nessuno di loro ha mai davvero voluto.
Monsignor Louis Sako, arcivescovo cattolico-caldeo di Kirkuk, nel Nord dell’Iraq, ha dichiarato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre che i cristiani sono spaventati dai recenti attacchi. Il presule ha detto che non sarà possibile celebrare la Messa di mezzanotte a causa dell’alto rischio per l’incolumità dei fedeli (tutte le liturgie del tempo natalizio saranno celebrate nelle ore diurne) e che i cristiani non mostreranno decorazioni di Natale fuori delle loro case.
In uno studio condotto da Augusto Pessina, del Dipartimento di Sanità Pubblica, Microbiologia, Virologia dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Giulio Alessandri, del Laboratorio di Neurobiologia, Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano diretto da Eugenio Parati, e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, pubblicato sulla rivista scientifica PloS ONE, è stato dimostrato, per la prima volta, che cellule mesenchimali umane isolate da midollo osseo, possono essere ‘caricate in vitro’ con farmaci chemioterapici e successivamente utilizzate con efficacia per il trattamento dei tumori. Queste cellule possono così divenire un nuovo dispositivo/farmaco (Cellpharm ®) in direzione di una cura sempre più mirata ed in grado di diminuire/eliminare alcuni effetti collaterali.
“Il Natale è l’inizio di un’avventura che non è altro che quella della grazia nelle nostre vite”. Ad offrire ai lettori di ZENIT questa lettura del “Mistero di Natale” e della sua attualità oggi, alla scuola di Edith Stein, la santa carmelitana convertita dall’ebraismo, martirizzata ad Auschwitz nel 1942, è Eric de Rus, professore associato di Filosofia nell’insegnamento cattolico (a Rueil Malmaison, un comune nel dipartimento dell’Hauts-de-Seine). Lo scrittore ha pubblicato due raccolte di poesie nonché saggi dedicati al pensiero di Edith Stein e al suo metodo artistico.
Nella sua quarta predica di Avvento, pronunciata stamane dinanzi al Pontefice Bendetto XVI, Padre Raniero Cantalamessa ha spiegato come riaccendere la fede nel cuore degli uomini ed ha indicato i laici come i protagonisti della Nuova Evangelizzazione Di fronte al mondo occidentale secolarizzato e per certi versi post-cristiano, il Predicatore della Casa Pontifica si è chiesto: “Chissà che la fede cristiana non debba tornare di nuovo in Europa dai paesi da essa un tempo evangelizzati; questa volta però non dal Nord, come dopo le invasioni barbariche, ma dal Sud”.
Questo libro propone per ogni giorno dell’anno un messaggio annunciato da Maria a Medjugorje, un brano della parola di Dio e un proposito per vivere cristianamente la giornata. Si tratta del lavoro di Piero Carletti, un avvocato alla prima esperienza come autore, che ha letto, meditato e raccolto tutti i messaggi della Madonna nelle apparizioni a Medjugorje. L’autore li ha ordinati in modo da offrire al lettore uno spunto di preghiera e riflessione, ogni giorno dell’anno. Ai sei veggenti di Merjugorje la Madonna ha affidato delle intenzioni di preghiera: per i malati, per i non credenti, per le anime del purgatorio, per le famiglie, per i sacerdoti e per i giovani. In appendice la preghiera del Rosario, la preghiera a San Giuseppe e le litanie lauretane.
“Il nocciolo crisi della Chiesa in Europa è la crisi della fede”. Un antidoto a questa crisi sono le Gmg, vera “medicina contro la stanchezza del credere”. È quanto scaturisce dalla lunga riflessione di Benedetto XVI, offerta questa mattina alla Curia Romana nella tradizionale udienza prenatalizia. Il Papa ha ripercorso le tappe salienti dell’anno, concentrandosi in particolare sul tema della rievangelizzazione del Vecchio continente e individuando nelle Giornate mondiali della gioventù “cinque punti” per ringiovanire, ha detto, il “modo di essere cristiani”.
Il Vicario apostolico di Tripoli sottolinea che nel Paese vi sono tutt’ora delle vendette fra ribelli e fedelissimi della famiglia Gheddafi. Per motivi di sicurezza le celebrazioni natalizie si terranno nel tardo pomeriggio. La visita ai cattolici filippini di Misurata, gli unici stranieri rimasti in Libia per tutto il periodo della guerra.
«Padre, mi benedica!». Ancora oggi non è raro sentirsi chiedere da un fedele una benedizione o richiederla per il proprio bambino o per un oggetto di devozione. Cosa significa benedire? Già dal verbo latino si può avere un’idea chiara: bene-dicere, dire bene di qualcuno o qualcosa, invocare il bene da Dio. É una lode di Dio per ottenere aiuto e protezione ed è anche una benedizione che sale dalla terra per benedire Lui che è l’Amore sommo: «Popoli, benedite il nostro Dio, fate risuonare la voce della sua lode» (Salmo 66,8). San Paolo, unisce le due benedizioni, ascendente e discendente, all’inizio della Lettera agli Efesini: «Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo» (1,3).
L’annunzio della incarnazione di Dio in Gesù Cristo ci coglie in un momento complesso e contraddittorio. Da un lato l’esperienza dell’uomo di oggi sembra destinata a un inesorabile e definitivo fallimento. «E’ possibile che l’uomo muoia», diceva sant’Ireneo tanti secoli fa. «E’ possibile che l’uomo, nella sua umanità, muoia», ricordava spesso il papa Giovanni Paolo II. Una vita senza più nessun punto di riferimento sostanziale, dal punto di vista teorico e pratico. Un individualismo proteso all’affermazione di sé come perseguimento del proprio benessere ad ogni costo. Una violenza che dilaga in tutti gli strati della vita sociale, affermata e vissuta come soluzione di problemi che sembrano impossibili a risolversi se non con la violenza. Violenza di omicidi, e spesso anche di suicidi conseguenti.
Per Benedetto XVI da qualche anno l'incontro annuale con la Curia Romana per gli auguri di Natale è l'occasione per un riassunto dei temi centrali del suo Magistero nell'anno trascorso. Questi discorsi costituiscono ormai un vero e proprio nuovo genere letterario, utilissimo a chi vuole seguire sistematicamente il Magistero.