In questo elenco sono presenti alcune delle sedi d’Italia di cui conosciamo le attività relative al percorso “Le 10 Parole” aggiornate a Settembre 2011.
“La sua opera è di Dio. E' santa, è buona”, disse Papa Paolo VI nel 1964 quando beatificò Luigi Guanella (1842 – 1915), fondatore dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza.
La “famiglia guanelliana”, come viene definito l'insieme di laici e religiosi che seguono i suoi insegnamenti e la sua spiritualità, è diffusa in 15 Paesi: Italia, Argentina, Cile, Paraguay, Brasile, Colombia, Guatemala, Messico, Spagna, India, Filippine, Stati Uniti, Nigeria, Congo e Ghana.
Per parlare della vita di don Guanella, ZENIT ha intervistato Cristina Siccardi, coautrice, insieme a suor Michela Carrozzino, di “Accordò la terra con il Cielo. Luigi Guanella Santo” (San Paolo, Cinisello Balsamo 2011).
Papa Benedetto XVI darà un impulso decisivo alla nuova evangelizzazione: questo sabato, 15 ottobre, riceverà nell'Aula Paolo VI del Vaticano i partecipanti al congresso per la nuova evangelizzazione organizzato dal dicastero ad hoc.
Il giorno dopo, domenica 16 ottobre, il Papa presiederà la Messa per i “nuovi evangelizzatori” nella Basilica vaticana (alle 9.30). E' prevedibile che parli di questo nell'Angelus domenicale.
Il caso più conosciuto, grazie a diversi giornali di area cattolica e non solo, è quello di Giulia Gabrielli: una quattordicenne bergamasca, malata di tumore, morta lo scorso 19 agosto. Nel vivere la malattia aveva preso ad esempio la beata Chiara Luce Badano: «Lei è morta, però ha saputo vivere questa esperienza in modo luminoso e solare, abbandonandosi alla volontà del Signore. Voglio imparare a seguirla, a fare quello che lei è riuscita a fare».
Ma, a un anno dalla beatificazione della ragazza di Sassello, avvenuta il 25 settembre 2010, non è questo l’unico germoglio sbocciato. E non stiamo parlando “solo” dei quasi 40 mila fan su Facebook, degli spettacoli andati in scena in tanti Paesi, o dei molti appuntamenti dei genitori, di chi segue la “causa” (la cosiddetta Postulazione) o dei Focolari per diffondere la sua storia. Che dopo quella data è circolata molto più velocemente di prima, travalicando i confini del movimento – oltre che quelli nazionali – ed entrando nel quotidiano di tanti.
E’ in corso, in questi giorni, in Vaticano la visita ad Limina”dei vescovi dell’Australia. Un Paese immenso, il sesto al mondo per estensione, ma scarsamente popolato. Dei 22 milioni di abitanti, molti dei quali immigrati, il 25% è di religione cattolica. La Chiesa australiana comprende sette province ecclesiastiche con in tutto 31 tra arcidiocesi, diocesi ed eparchie. Benedetto XVI ha visitato il Paese nel 2008, in occasione della Gmg di Sydney.
Ignote le cause dell’omicidio. Dopo aver ucciso il rev. Jiban Masi Munda, Manomani Tappo, l’assassino, è fuggito via. Gli abitanti del villaggio lo hanno inseguito, raggiunto, legato a un albero e picchiato fino alla morte. Alla polizia le persone hanno però dichiarato che l’uomo si è suicidato.
La folla ha percorso il tratto fra l’ospedale e la cattedrale del Cairo incitando all’unità fra musulmani e cristiani. L’esercito dà il via alle indagini sugli scontri costati 25 morti e 500 feriti.
Durante il mio soggiorno a Parigi, la Gospa non aveva previsto di lasciarmi riposare. Appena arrivata, vengo a conoscenza di un racconto, ancora segreto, di quello che aveva appena fatto... Impossibile non raccontarlo! Era il gennaio scorso: 'la Superiora delle Suore di Carità stacca il telefono. Una voce d'uomo suona alle sue orecchie, una voce che viene da lontano con un forte accento straniero. Un messaggio urgente dell'arcivescovo di Recife in Brasile. Da quando è superiora alla Rue du Bac, dovrebbe essere abituata a questo genere di chiamate, ma ancora una volta il suo cuore sobbalza e lei deve riprendere il fiato per rispondere all'arcivescovo che dice di avere tutte le prove in mano, tutti i documenti e di garantire la veridicità della stona... La storia? Tutto comincia tre settimane prima. ..
-Fino a ieri continuava a brillare negli occhi della gioventù araba l’immagine degli egiziani – musulmani e cristiani – riuniti insieme in un gemito, presto diventato grido, che ha risvegliato alcuni tra i desideri più nobili nell'uomo: il desiderio della libertà, il desiderio della giustizia, il desiderio della speranza in un futuro migliore.
Fino a ieri… perché le immagini dei carri blindati che schiacciavano in modo barbaro i manifestanti inermi soffocano i sogni e spalancano gli occhi su un orizzonte cupo che turba gli ideali della primavera araba. Il sogno – i cui protagonisti erano i musulmani e i cristiani d’Egitto convenuti come un solo popolo a Piazza Al-Tahrir – svanisce sotto la macchina della violenza e diventa un incubo dallo scenario imprevedibile.
Il più diffuso settimanale cattolico in Polonia, "Niedziela", con sede a Częstochowa, ha pubblicato in questi giorni sul suo sito Internet (www.niedziela.pl) un sondaggio sulla presenza della preghiera del Rosario nella vita quotidiana dei cattolici.
Secondo i risultati, il 36,11% dei lettori del settimanale recita il Rosario ogni giorno. Il 24,72% lo recita spesso, il 29,16% nei momenti speciali e in occasioni particolari della vita.
Secondo i risultati del sondaggio, solo il 10% degli intervistati non recita il Santo Rosario.
Dopo le elezioni politiche di domenica, tutto in Polonia sembra incerto tranne due cose. La prima è che c’è molto da fare, la seconda che molto è da rifare.
Perché da un lato, in un quadro generale in cui meno della metà dei cittadini polacchi aventi diritto al voto si è recato alle urne, tutti i partiti sono arretrati (e alcuni assai vistosamente, in specie a sinistra) e ogni maggioranza parlamentare avrà comunque numeri risicatissimi, il partito liberale-liberal Platforma Obywatelska (PO, Piattaforma Civica), su cui erano puntati gli occhi del mondo, vince ma non convince. Dall’altro perché il mondo cattolico patisce una delusione cocente.
Equality Italia è un’associazione che secondo statuto “si adopera per il superamento di ogni discriminazione e disparità”. Tanto per non discriminare tra le discriminazioni, Equality stila una serie ampia di ragioni che potrebbero essere motivo di trattamenti non equi: età, sesso, religione, etnia, etc. Ma il più importante riguarda “l’orientamento sessuale e identità di genere”. Diciamo che è la sua bandiera, tanto che lo slogan più citato nel sito è “La nostra identità di genere? Umana”.
Ha 11 anni, ma per il Tribunale dei minori può essere perfettamente in grado di decidere autonomamente se è abortire o no. La storia arriva da Reggio Emilia. Una bambina di appena 11 anni, un contesto famigliare di degrado e solitudine, che l'aveva spinta a cercare aiuto presso i servizi sociali di zona. Poi, all'inizio dell'estate, la piccola resta incinta del fidanzato appena maggiorenne. Che fare? Si rivolge al consultorio per ricevere informazioni. E qui incomincia un iter drammatico. Intervengono i servizi sociali, che ottengono l'allontanamento della bambina dalla casa d'origine. Destinazione: una casa famiglia.